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lunedì 8 febbraio 2016

Carinola senza futuro

Da qualche mese si discute di città futura, di rilancio del comune, di innesto di forze fresche e di associazioni progressiste che dovrebbero rilanciare il comune di Carinola. Ottimi propositi, corredati da ottime frasi ad effetto, pronunciate però da persone inaridite dagli anni e da un vecchio modo di operare. Questi discorsi sono fatti da una oligarchia vecchia di decenni logorata da dibattiti al solo fine del desiderio di potere e la legislatura trascorsa ne è un esempio lampante. I nomi sono quelli di sempre, De Risi, Russo, Di Biasio, Marrese, Di Maio, affiancati da qualche accolito di secondo ordine. Già hanno iniziato a riunirsi, anche tramite interposte persone ed appena finita la barzelletta della proposta di lista unica si disporranno in due liste contrapposte. La lista unica è inattuabile perché l’obiettivo di ognuno di loro è ricoprire la carica di sindaco e, purtroppo o per fortuna, c’è un solo posto disponibile. Se fosse possibile come con le vecchie normative di ruotare, facilmente avrebbero raggiunto l‘accordo sulla lista unica. Fare il sindaco a Carinola per loro non è difficile in quanto gli interventi da realizzare sono gli stessi da trent’anni a questa parte. Portare avanti l’inutile piano regolatore e come da trenta anni distribuire compensi al sempiterno ing. Di Santa Croce, a geologi , agronomi, tecnici ed amministrativi vari. Elargire contributi ai tantissimi poveri di Nocelleto senza verificarne l’isee, incarichi a tutti gli avvocati dei dintorni e se capita qualche incarico tecnico per qualche lavoretto finanziato dalla regione, oltre a pagare regolarmente la Sacom e l’impresa di raccolta rifiuti. Per i fondi non ci sono problemi, si attinge dai proventi delle tasse più alte d’Europa decurtate dalla percentuale per qualche società esterna individuata dal sindaco. Volendo si può anche assumere qualche tecnico amico o anche qualche nuovo impiegato comunale, purché abbia la residenza fuori comune in modo tale da evitar litigi. Atti già visti e ripetuti negli anni che non danno alcuna difficoltà nel ripeterli a nessuno di questi personaggi vecchi del mestiere. A fianco di queste osservazioni che possono sembrare critiche ma sono la realtà, bisogna anche esprimere alcune considerazioni in difesa dei dinosauri carinolesi. Sono gli unici che si interessano giornalmente, anche se a modo loro, della cosa pubblica che bene o male ha bisogno di essere guidata. L’assenza di partecipazione delle masse popolari e dei giovani in particolare, ha comportato la vita eterna dei soliti noti con nessi e connessi. Purtroppo tranne qualche timido tentativo nel periodo elettorale non c’è interesse per la vita politica del comune da parte dei giovani. Azione che deve essere giornaliera e che comporta anche sacrificio personale ed a volte economico. La mancata progettualità, la mancanza di sogni dei giovani si manifesta anche nella situazione di questo blog aperto per esprimere le loro idee che evidentemente mancano. Difficile raccogliere frutti senza aver seminato in concorrenza con agricoltori che lavorano giorno e notte come Russo, Marrese , Dimaio e Dibiasio. La mancanza di partecipazione dei giovani e delle loro idee certamente moderne condanna questo comune a renderlo senza futuro e sempre più arretrato.


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giovedì 10 luglio 2014

Stay Human-Restiamo Umani

La redazione del Quiquirì esprime tutta la propria solidarietà alle vittime dell’aggressione israeliana a Gaza. Denunciamo fortemente quello che è un evidente tentativo di genocidio e pulizia etnica. Bombardare una città come Gaza, chiusa su tutti i lati, bombardare civili innocenti, continuare a sganciare bombe pur sapendo che solo il 5% di queste colpiscono obbiettivi che solo in parte possono chiamarsi militari, beh questo è il volto inumano dell’uomo. Chiunque di noi quando andava a scuola, studiando le stragi e gli eccidi della seconda guerra mondiale, o meglio del periodo appena precedente a questo, si sarà chiesto almeno una volta: ma come la gente non si è ribellata? Come è possibile che sia stata data la possibilità ad una nazione di compiere stermini così efferati con il silenzio, che a volte è un avallo, di tutti? Beh ci ritroviamo a 70 anni da quel conflitto e ci ritroviamo con le stesse dinamiche, con le stesse bende avanti agli occhi, con gli stessi innocenti che perdono la vita nell’anonimato e nell’indifferenza più assoluta. E come 70 anni fa la parte più infame la fa la propaganda, un utile mezzo perpetratore di soprusi e ingiustizie, che tace mille angherie ed aggressioni sofferte da un popolo vittima, per piangere fatti di cronaca subiti da un popolo retto da un governo carnefice, che fomenta e fomenta finché non sia il popolo a reclamare il sangue finanche dell’ultimo neonato.
Andando avanti con l’età ci si rende conto di quanto poco giusta sia la vita, ma pare che questa amara scoperta non debba mai finire. Non entro nel merito del conflitto pur con centinaia di risoluzioni internazionali di cui parlare, centinaia di atti illegali perpetrati in modo militarmente metodologico su civili, non voglio entrare nella discussione di quanti anni indietro abbiamo percorso nella costruzione di un nuovo muro, che questa volta peggio che in passato, rinchiude persone in un lager da due milioni di abitanti. Vorrei parlare o meglio riflettere sull’idea sottesa alla difesa di un governo che sgancia bombe sui civili, con persone che lo difendono e che a momenti addirittura ne gioiscono. Vorrei parlare di che violenza abbiamo insita come esseri umani, se non ci si raggela il sangue a pensare che bombe vengano sganciate al centro di una città, che bimbi piccoli come i nostri figli o i nostri nipoti si trovino d’un tratto, in uno scocchiar di dita, in un inferno chiamato bombardamento. La guerra, seppur di guerra non si può parlare, l’unilaterale guerra, che si sta portando avanti in Palestina deve farci riflettere su dove la nostra coscienza di uomini e donne col sorriso sulle labbra, che accarezzano un bimbo per strada, che abbracciano un fratello o una sorella, che vanno a trovare i genitori lontani o vicini e che scambiano una parola sincera con un amico/a, sia davvero finita.
No justice No peace.

Restiamo Umani… Please.. 

martedì 3 giugno 2014

Le visioni delle associazioni e la miseria degli assessorati



Assistiamo negli ultimi anni alla formazione di associazioni socio-culturali parecchio attive nel Comune. Concretamente, tutti possiamo constatarne l'impegno, le lotte, le numerose attività messe in campo, quindi la riuscita di quest'ultime rispetto a grandi temi quali la promozione culturale, valorizzazione dei luoghi, il coinvolgimento della comunità, frutto di un fiorente volontariato che non puo' piu' passare inascoltato dall'amministrazione De Risi, ma pure dai gruppi di opposizione. 

Nello specifico parliamo di eventi quali Lunarte Festival, sette edizioni, che richiama centinaia di visitatori ogni anno; Biblioteca comunale e le interessanti attività annesse con cadenza settimanale e lavoro quotidiano; si occupano poi di tutela e promozione dei beni naturali e culturali l'Archeoclub Carinola ( Ludi Augustales, ultima importante attività riuscita); Festa della Vendemmia, bel momento di sana celebrazione e promozione di un prodotto del territorio, quale il vino; il Cif, l'Acen per eventi ludici; infine ci sono i premi Matilde Serao, Fulvio Nuvolone e Moscati. 

Da qualche mese poi è stata riformata la Pro Loco, la cui fondazione ha conosciuto una forte ingerenza della brutta politica locale, ma pure una sana partecipazione delle associazioni attive e di certa società civile. Fin'ora pero' quest'ultima ha fatto ben poco di concreto. Imbarazzante invece il rapporto di esclusività che l'amministrazione De Risi intrattiene con la cooperativa Lilladis, la quale gestisce, sulla base di un contratto con scadenza a fine anno, Palazzo Petrucci in cambio di manutenzione dei beni culturali e naturali del Comune. Da rivedere assolutamente.



Tuttavia, il principio da cui nasce questo post è quello di rendersi propositivo, aprire un dibattito possibile. 

Leggevo un pezzo sull'Unità stamattina Berlinguer nel 1984 e mi ha colpito questo passaggio in cui diceva:
"Credo anch’io che sia sempre più forte il bisogno di reinvestire la politica di «pensieri lunghi», di progetti. Naturalmente questi pensieri devono essere sorretti da un’analisi scientifica della realtà, altrimenti i progetti si trasformano in vuote proclamazioni retoriche". Ebbene, concretamente, quali "pensieri lunghi", quali progetti, quest'amministrazione ha in mente per sostenere le associazioni attive che fanno vivere il territorio?

Le difficoltà legate all'impreparazione, ( e spesso all'improvvisazione ) dei vari assessorati alla cultura e al sociale, la carenza di visioni e di ricerca di finanziamenti, indeboliscono le azioni delle associazioni. Ma a cio' si potrebbe rimediare, da oggi, mettendo in campo una serie di azioni capaci di ri-formare questo settore in via di sviluppo. Noi ne proponiamo qualcuna sperando possa esser condivisa, dibattuta in consiglio comunale, in giunta e applicata in delibere ed in azioni.

  1. Istituzione di un incontro bimestrale per fare il punto dei progetti e delle richieste con la presenza del sindaco, assessori al ramo, responsabili dei settori e referenti delle associazioni;
  2. Creazione di un calendario annuale degli eventi da svolgersi con relativa richiesta di finanziamenti a tutti gli enti predisposti;
  3. Assunzione in stage per merito di due giovani del Comune come collaboratori del sindaco, esclusivamente per occuparsi della ricerca di finanziamenti, progetti, coordinazione delle attività delle associazioni comunali; 
  4. Creazione di un mercatino domenicale dell'artigianato e del vintage in via sperimentale;
  5. Ripensare  gli spazi vuoti ed inutilizzati del comune ( scuole, uffici, campetti etc)  e affidamento dei  beni naturali e culturali con concessione sotto vincoli e verifiche semestrali.  
Ebbene, ora ci vuole una visione. La nostra è quella di una Carinola operosa, ridente, pulita che ospita visitatori e  turisti da marzo ad ottobre e che lavora d'autunno e d'inverno per prepararsi  la prossima stagione. E la vostra invece?

Mi_Ma









sabato 4 gennaio 2014

*Idee per il Mediterraneo interiore



[...] Mi piace evocare alla rinfusa suggestioni per gli amministratori e gli abitanti. Terra e cultura più che cemento e uffici. Prodotti tipici da consumare non solo nelle sagre. Canti e teatro al posto delle betoniere. Svuotare le coste e riportare le persone sulle montagne. Sistemare le strade provinciali, togliere le buche, restaurare i paesaggi, le pozze d’acqua per gli ovini, ripulire i fiumi, i torrenti. Ora al sud si fanno buoni vini, ma il pane potrebbe essere migliore. E così pure il latte. 

Imparare a fare il formaggio. Dare ai giovani le terre demaniali. Coltivare un pezzo di terra. Essere scrupolosi, ma farsi tentare dalla fantasia, dall'impensato. Distendersi ogni tanto con la pancia per terra. Avere cura che i propri figli imparino a cucinare e a fare lavori manuali. Adottare un luogo e prendersene cura. Passare ogni giorno un po’ di tempo vicino a un animale. 

Ogni paese deve avere un piano regolatore del suo paesaggio. 

Un piano dove siano previste zone inoperose, in cui non solo non si fabbricano case, ma non si fa neppure agricoltura. Zone dove non si taglia neppure la legna. Un piccolo cuore selvatico per ogni paese. Nei piccoli paesi dovrebbero essere esentati dalla tassa sulla casa le persone che abitano nel centro antico. Stare all'aria aperta almeno due ore al giorno. Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita. Ogni paese deve avere un piccolo teatro e una sala per suonare. Le scuole devono essere aperte la mattina per i ragazzi e la sera per gli adulti. Riattivare la vita comunitaria. Oltre al museo della civiltà contadina ci devono essere dei luoghi in cui i ragazzi possano apprendere vecchi mestieri: fare un cesto, una sciarpa, potare un albero. Viaggiare nei dintorni. Tenersi la testa tra le mani ogni tanto. Incontrare delle persone che sappiano sverniciare la nostra modernità incivile. Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle. Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Svegliarsi ogni tanto alle tre di notte. Uscire all’alba almeno una volta al mese. Comprare il formaggio da chi lo fa, fare la spesa nei piccoli negozi. Riportare gli animali nei paesi. Un paese in cui non ci sia un uovo fresco non ha senso. Mettere una libreria comunale in cui si vendono i libri a prezzo ridotto. Stabilire che in ogni consiglio comunale ci debba essere come primo punto all’ordine del giorno un’iniziativa culturale. Riportare le feste patronali alle antiche tradizioni. Dire quello che vediamo assai più di quello che pensiamo. Regalare almeno un libro la settimana, magari dopo averlo letto.
Mettere una tassa di trentamila euro l’anno per ogni pala eolica e usare questa cifra per servizi agli anziani. Stabilire gemellaggi tra i paesi interni e quelli della costa. Dimezzare il costo del gas e del gasolio da riscaldamento nei paesi più freddi. Dare incentivi a chi abbatte edifici incongrui o a chi restaura la propria casa rendendola più adatta al contesto. Obbligare ogni paese ad avere un’isola pedonale in funzione tutto l’anno. Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia. Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare. Abituare i cittadini a un uso limitato della macchina. Diminuire l’uso della plastica e degli imballaggi. Fare una vera raccolta differenziata e stimolare azioni locali di recupero e riciclaggio dei materiali. Stabilire che ogni amministrazione comunale faccia per legge un’assemblea pubblica ogni sei mesi sulle scelte riguardanti la comunità. Piantare alberi da frutta e obbligare gli acquedotti a mettere almeno una fontana pubblica in ogni paese. Abituare i cittadini a fare un manifesto in cui si annuncia la nascita di un bambino: perché annunciare la morte e non la nascita? Il futuro dei luoghi sta nell'intreccio di azioni personali e civili. Per evitare l’infiammazione della residenza e le chiusure localistiche occorre abitarli con intimità e distanza. E questo vale per i cittadini e più ancora per gli amministratori. Bisogna intrecciare in ogni scelta importante competenze locali e contributi esterni. Intrecciare politica e poesia, economia e cultura, scrupolo e utopia.[…]
*Pezzo estrapolato da Geografia commossa dell’Italia interna, di F. Arminio, edito da B. Mondadori 2013.

http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/

venerdì 10 maggio 2013

Lettera all'assessore Antonio Russo




Queste righe intendono semplicemente invogliare a prendersi cura del territorio, in particolare di alcuni spazi caduti nel più totale degrado, frutto dell’abbandono urbano quale coerente conseguenza di una più complessiva degenerazione sociale.

In riferimento a quanto premesso, preme allo scrivente, in questa sede, seppur riduttiva, rivolgere alla Sua autorevole attenzione, una riflessione concreta, in virtù della sua decennale esperienza maturata in ambito politico-amministrativo, tenendo conto dell’importante ruolo istituzionale assunto nell’attuale giunta cittadina.
Vengo subito al problema: abbandono e degrado della villa comunale di Casanova, medesime problematiche per il campetto sportivo.

Pur riconoscendo il limite delle deleghe attribuitegli - edilizia sportiva e relativa gestione di competenza del Suo illustre Collega, Assessore Francesco Di Spirito - confidiamo, ugualmente, in un suo preciso e puntuale interessamento o, cosa migliore, in un'azione politico-amministrativa congiunta.

Sono stato raggiunto da un amico qui a Parigi, il quale mi ha descritto un quadro piuttosto desolante della situazione urbana e sociale del Comune, ma più di tutto sono rimasto colpito dal furto di tombini nella villa comunale  di Casanova.

Un fatto grave si ma che rivela tutto il suo carattere grottesco e inaudito, segno di una evidente decadenza strutturale.

Successivamente, partendo da tale argomentazione si è, via via, parlato della struttura del campetto sportivo, dove gli spogliatoi restano tuttora incompleti e, cosa gravissima, il campo versa nell'abbandono più totale.
Un’azione politica e amministrativa degna di questo nome avrebbe saputo trasformare negli anni il campetto in un impianto capace di accogliere discipline sportive di vario tipo, trasformarsi in attività ricettiva ed in forma occupazionale attraverso l'organizzazione di un vero e proprio centro sportivo di qualità.

L'azione politica amministrativa è andata nel senso contrario, disinteressandosi, per motivi incomprensibili. 

Tutti capiscono che se la struttura sportiva fosse riabilitata e vissuta, la stessa villa comunale ne gioverebbe, naturalmente con adeguata manutenzione settimanale.

In definitiva, la riflessione volge ad un punto concreto di proposta: promuovere un tavolo cittadino finalizzato alla concertazione, con tutti gli attori istituzionali presenti nella Nostra Comunità, per poter predisporre, nei modi e nei tempi, una precisa proposta progettuale, entro l'otto giugno prossimo, indirizzata al Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport per accedere, come spero che a Lei sia notorio, al Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva in concerto con associazioni del Comune che si occupano di sport avendo requisiti di competenza e spirito di passione.



Confidando di un Suo preciso quanto immediato riscontro, in attesa di Sue indicazioni al riguardo, l’occasione mi è gradita per porgeLe i miei più Cordiali Saluti. 

Michele Sorvillo







venerdì 3 maggio 2013

...... Il Fascio-Vivente.....


In questo periodo vaga nell'inquietudine l'anima d'un fascio-vivente. Sulla pagina Fb di tribuna politica  lo zombie Mattia non perde tempo a postare commenti in continuazione, per altro qualunquisti che fanno invidia anche a Grillo, in merito alla situazione italiana e carinolese. Quando scrive questi post crede proprio che la gente sia stupida e che non abbia memoria, ma si sbaglia e leggendo alcune sue frasi mi viene il dubbio che sia proprio lo zombie in questione ad averla persa. Quindi rinfreschiamola un po’.

Il fasciovivente dopo anni e anni di inconsistente opposizione ha trovato la sedia in maggioranza solo grazie alla genuflessione a Grimaldi aprendo una grande storia d’amore in quei mesi con il compagno Mannillo degna dei migliori romanzi harmony. Il fascio vivente dimentica, poi, che alle ultime elezioni si è venduto a Di Biasio, offendendo i suoi elettori, i quali, diversamente da lui, vivono una vita reale fatta di lavoro e sacrificio e non una vita su tribuna politica dove poter sparare cazzate a fiumi, cercando una sorta di resurrezione. Il fascio vivente, si permette di offendere il sindaco Gigi ( non è una difesa in quanto Gigi è indifendibile) etichettandolo come lupo del matese evidenziando sempre che non è di Carinola trascurando il fatto che lui vive a Caserta e non conosce assolutamente la vita reale del comune e i suoi problemi reali ( non politici),  diversamente dai suoi sostenitori e partner di partito che si spaccano la schiena col lavoro.

Percio' il fascio vivente dovrebbe avere la dignità di stare zitto e viversi la sua vita a Caserta presso la segreteria del suo partito (suo appunto) senza postare commenti ipocriti così come la sua storia politica, caratterizzata da accordi  sottobanco con chi il giorno prima sputtana dai balconi. Se vuole fare l’uomo di destra deve farsi un bell'esame di coscienza dinanzi ai suoi sostenitori e ricordare che un uomo di destra mai avrebbe accettato la candidatura con Mannillo e Gigi e mai avrebbe accettato di portare l’acqua a Di Biasio. Vergogna.

Ma tanto sono convinto che la gente ha già aperto gli occhi e il tuo vagare in questo purgatorio mediatico come internet si tradurrà in un inferno politico dove per la legge del contrappasso porterai l’acqua a Di Biasio per l’eternità sotto il busto di Mussolini
unodidestravero

domenica 24 febbraio 2013

Mandiamoli a casa tutti


Il momento democratico più atteso cioè quello del voto finalmente è giunto. Il momento in cui noi cittadini decideremo a chi affidare il governo del paese. Finalmente potremo cacciare con un voto democratico il mercanti dal tempio. Con un semplice tratto di matita potremo liberarci da tutti i parassiti che albergano nel parlamento italiano. Tutti di qualunque partito che sono solo autoriferenziati ai loro biechi interessi e della loro banda organizzata che prende il nome di partito a cui appartengono. Unico loro interesse procurarsi incarichi e posti altamente remunerati a spese del cittadino indifeso. Finalmente la coscienza civile delle masse si è svegliata ed hanno deciso di cacciarli tutti per poter riformare tutta la macchina dello stato. Mandare in parlamento delegati dei cittadini che difendano i loro interessi e non li considerino solo plebe a cui spremere le tasse fino a farli morire. Parlamentari che siano consapevoli delle difficoltà economiche dei cittadini a causa della crisi e le dividano con loro. Cancellino i privilegi dei tanti Fini e dei tanti D'alema che tra scorte e stipendi costano ai cittadini più di centomila euro al giorno. Ricevano qualcosa in più non il superfluo mentre i cittadini muoiono di fame. Nessuno deve restare indietro nel nuovo concetto di stato, tutti devono avere un minimo di sostentamento. Non saranno mille euro saranno cinquecento ma non nulla mentre loro sperperano milioni di euro.  Dove prendere i fondi necessari? Semplice, dagli stipendi, dei politici, dei manager di stato, dai dipendenti della la camera, da dipendenti del senato, dalla corte costituzionale, dal presidenza della repubblica, dalle regioni, dalla cancellazione della province, dalle fondazioni inutili, dai consorzi inutili. dai doppi e tripli incarichi pubblici, dalle pensioni milionarie, ovunque ci sia lo spreco voluto dalla malapolitica. Una marea di soldi pubblici da strappare dalle fauci di questi parassiti affamati e distribuirli ai cittadini in difficoltà. Chi vorrà votare per la conservazione di questo sistema di ladrocinio è libero di farlo ma comprenda per chi vota e per cosa vota e si vergogni.

Fan Movimento 5 Stelle.

venerdì 13 luglio 2012

OMMMMMMMMMM....


Voce bassa, occhi socchiusi, viso disteso ed avvolto in vesti orientali, abbiamo quasi fatto fatica a riconoscere il nostro big della politica, regista di vittorie lampanti, e di commissariamenti coatti. 

Un bagliore alabastrino lo avvolge, mentre invoca divinità dai nomi irripetibili. Raggiunto in Nepal, dove si trova per un viaggio molto speciale - La Ricerca del Cambiamento - si è subito aperto con la stampa planetaria, affrontando con serenità anche la calda questione Tribunale. «E’ assurdo tutto cio’. Non posso crederci, percio’ mi sono imbarcato su un battello di pescatori indiani, non potendo piu’ soffrire le crude parole dell’ Olandese. Credetemi,  non dirò più fregnacce, mai piu’ promesse vaghe, finanziamenti e posti vari: non  prometterò più niente alla mia gente, ma solo di poter trovare la pace interiore. Credetemi questo posto, questi monaci, queste tigri mi hanno cambiato letteralmente la vita. Forse adotterò un elefante, spero di poterlo far vedere ai carinolesi!” Gia’ il cambiamento è in lui, ora lo percorre e lo libera. Espressione iperlogorata dalla vecchia classe politica locale, il cambiamento rappresenta la parola più detta dai balconi per far abboccare i poveri elettori idealisti, mentre gli altri, i faccendieri ed i disperati stanno già pensando ad altro, i primi agli affari e alle buste i secondi a frigoriferi e alle televisioni al plasma. 

Al comando di due amministrazioni, la prima caduta per sua volontà, questo grosso pesce della politica casertana non riesce purtroppo a concretizzare nel suo piccolo comune un margine di cambiamento, cosi’ ha pensato di cercarlo da solo, altrove. Fatto di un’ altra stoffa, di seta, come quella che indossa,  riserva molte sorprese per il popolo. “Si, è tempo di cambiare ed i primi a farlo dobbiamo essere noi. Insegnero’ il digiuno e la preghiera, a rispettare la natura e la fauna che la abita! Insegnero’ a rispettare gli altri. Infine a meditare durante i consigli e credo che Antimo sara’ assessore delegato”. Mille idee, tanti propositi, ma quando tornerai a Carinola? “Tornare? Sarebbe assurdo, al contrario qui aspetto i carinolesi, tutti e naturalmente Giggi per primo. Ma a questo punto dovete concedermi spazio, perché voglio invitare degli amici speciali in segno di pace. Gennaro,  Mattia, Marcantonio, venite vi ospitero’ tra i monaci e le tigri che veglieranno su di voi.” 

Programma ambizioso, forse un tantino troppo, e chissà se questi ultimi tre accetteranno di restare con le tigri! Ma la domanda è: riuscirà a fondare una nuova Carinola in Nepal? Lo scopriremo fra qualche tempo. Intanto, Ommm....Ommmm…

Buddha

venerdì 22 giugno 2012

Quando non puoi fare meglio, fai di peggio!


E pensare che con Giorgio alla cultura pensavamo di aver toccato il fondo e invece per la serie “quando non puoi fare meglio, fai di peggio! Cit.” abbiamo scavato oltre il fondo. Ma per seguire a pieno e in modo oltremodo stakanovista la precedente citazione, gli abbiamo dato anche deleghe per l’ecologia e questo visti i suoi vizietti notturni in montagna è un tutto dire. Ma centriamoci in un solo discorso e torniamo alla cultura.
Se dico arte catalana, congiuntivo, arte paleocrstiana, associazionismo, caro assessore Di Spirito lei non ne comprende il significato, ma tanto l'istruzione, l'erudizione o la dialettica non sono cose necessarie a Carinola per dilettarsi nella cultura. Il guaio è fatto e alla fine di tutto, in pieno stile Grimaldi lei non offrirà nulla ai carnolesi, in quanto è agli antipodi delle deleghe a lei assegnate. Sono sicuro che sempre in pieno stile Grimaldi, lei con spocchia e arroganza si limiterà al massimo a mettere qualche maxi schermo per gli europei o organizzerà feste di cattivo gusto contraddistinte dal flop così come ha già fatto a natale. Non è colpa sua,  la cultura non è cosa di tutti, la colpa è del Grimaldi che ha determinato questa vergogna, che ha umiliato due volte i casanovesi prima con Giorgio e ora con lei, che chiaramente non è neppure capace di esprimersi in un corretto italiano. Lei è un bravo ragazzo, vittima di questi Giuda che fanno del nostro territorio cosa loro, seguendo i propri capricci e i propri interessi. Spero vivamente che lei conosca il termine ETICA ed il termine MORALE e si cerchi in un vocabolario l'etimologia del significato della parola POLITICA. Caro assessore Di Spirito, so che alcuni potranno criticarmi dicendo “ma alla fine chigliu e nu buon waglion è colpa d’altri” dunque a parer mio la cosa migliore che in questo momento può fare è abbassare il capo e in piena umiltà chiedere aiuto a chi di cultura si nutre e a chi alla cultura da valore. A Casanova e nel comune ci sono molte persone che per istintiva passione vivono di cultura ed è a loro che potrebbe chiedere aiuto, a loro deve chiedere consiglio. Adesso che ha coronato il suo sogno, in piena umiltà accetti le sue falle formative e che la madonna ci aiuti. A questo punto posso solo ribadire il mio punto di vista: meglio nessun assessore per Casanova che un Lei in tale ruolo. Che pena che monotonia…

Sturm und Drang

domenica 5 febbraio 2012

Di Cresce e Monfreda: ma che mi fate?


Premetto che data l’ età, e dunque l’ essere nato molti anni addietro, ho chiesto la cortesia ad un caro amico di scrivermi queste poche note su un argomento che mi sta molto a cuore.
Sono nato in tempi in cui, quasi come oggi, l’ acqua era bassa..e ..la scuola non mi è stata concesso di frequentarla dai miei genitori per ragioni più che intuibili e che non sto qui a rielencare. Se il mio “scrivano” non dovesse riportare con impeccabile perfezione grammaticale quello che io intendo affidare alla sua penna, ciò è solo perché sono io a non rendere perfettamente le idee. Anzi sono io che glielo confondo di sicuro. Però credo che alla fine si capisca e si colga il messaggio che voglio lanciare.

Sono uno che ha sempre votato a destra e, pertanto, potete capire in questi ultimi venti anni per chi ho votato, non pentito. Quest’anno alle amministrative però non avevo riferimenti: De Risi si commenta da solo (praticamente una vergogna politicamente) e Galdieri non solo è quello che è, e certamente non è quello che crede, per quanto, sia detto non come battuta, non ha neppure i voti dei parenti! Ho pertanto deciso di votare per il più giovane pensando di dare il mio piccolo e umile apporto elettorale ad una lista civica:quella di Michele Zannini.
Intendiamoci, Michele non è né giovane, almeno secondo me, né bravo come crede o tenta di accreditarsi. In più per anni è stato interprete e attuatore della dottrina “Dibiasiana”, seguendo il padre che era addirittura il Coordinatore dei DS, cioè del partito che ha governato Carinola dal 1994 al 2008 e ancora oltre, se consideriamo la Sindacatura di Mannilo, essendo questi un noto esponente della sinistra.

Non a caso Michele è finito per essere addirittura il segretario di questi. Lo stesso Michele che ha inteso oggi che è Consigliere comunale devolvere il risibile compenso mentre ieri, quando percepiva bei soldini quale segretario del sindaco non ha parlato di tagli né di risparmi, ma si è fatto pagare profumatamente eccome! Ho votato nell’ ambito della lista di Michele per due esponenti che mi parevano, almeno dicevano di essere, di destra: Rino Di Cresce e Fabio Monfreda.

Stimo Rino come uno dei massimi esperti mondiali di patronat! Apprezzo Fabio come uno gagliardo, tosto, serio sul lavoro e di destra! Me li ritrovo oggi alla corte della Picierno, una che sta nel PD, ancorata a quella tradizione che vede tutta la sua famiglia impegnata da decenni nella politica con lo zio, che attualmente è ancora Sindaco di Teano, e che va inserito in quel gruppo di potere che per anni ha disamministrato la nostra provincia; e con Ludovico Feola, Pasquale Di Biasio, Michele Zannini, Enrico Fabozzi (l’ex sindaco di Villa Literno, sostenuto alle regionali anche dalla Picierno, ho detto tutto!). Tutto questo perché Michele Zannini vuole fare carriera nel PD sponda Picierno!!

Mi chiedo: a chi è andato il voto, a Monfreda, a Di Cresce o a Zannini che me lo porta, anzi lo svende a sinistra per finalità personali che lo vedono in rapporto con la Picierno? La vicenda Tribunale è solo il pretesto per giustificare questo avvicinamento, almeno mi pare. Rino e Fabio sono troppo astuti per abboccare e ridicolizzare la loro passione e qualità politica e la loro storia personale. Mi appello alla loro intelligenza. Ah, volete saperne qualcosa di più di me? Ultrasettantenne, una vita in aeronautica, di destra da quando era in fasce…..mi capirete, ma non ve lo dirò se me lo chiedete da vicino!!!Però……Rino e Fabio, voi si, voi si che potete facilmente individuarmi, nella speranza che nel frattempo non sarete diventati del Piddi o dell’ Italia dei Valori (Di Pietro poi…). I vostri risultati non possono essere strumentalizzati da altri. Qualcuno al vostro interno lo ha già compreso. Non dubito che possiate farlo anche voi.
Ciao grazie se mi pubblicherete.

Unodidestra

venerdì 3 febbraio 2012

Voglio morire di noia!

Forse Monti ha voluto scherzare, ma non tanto. Forse ha voluto sdrammatizzare una situazione che si fa sempre più drammatica, ma il risultato è stata una gaffe poco intelligente che ha fatto arrabbiare gli italiani e sorridere i paesi europei. Secondo Monti, è molto meglio se i giovani si abitueranno a cambiare lavoro spesso, perché il lavoro fisso a lungo andare è monotono!

Ahahahahahahahah!!! Quest’ uomo è fuori di testa!

Per la maggior parte dei giovani, non c’è nemmeno un primo lavoro, figuriamoci se ci sarà il secondo, e poi il terzo lavoro e così via!

Io credo che questa classe politica sia tutta fuori di testa, non solo Monti! E sapete perché? Perchè i politici vivono tutti fuori dalla realtà. Lo dimostrano ogni giorno per le continue cazzate che dicono, per come giocano con la vita della gente, pensando di giocare con dei pupazzi da mettere via quando non servono più. D’altra parte, chi vive da bancario da anni, o da professore universitario, o da parlamentare, non può capire chi vive con mille euro al mese.

Chi ha posti di lavoro già assicurati per i propri rampolli, non può capire chi è costretto a vedere i propri figli esaurirsi alla ricerca di uno straccio di lavoro sottopagato. Chi diventa padrone di una casa al Colosseo senza neppure sapere chi gliel’ha pagata, non può capire chi ha un mutuo ventennale sulle spalle per pagarsi uno straccio di appartamento. Chi prende una ricca pensione dopo una sola legislatura, non può capire chi lavora 40 anni per ritrovarsi con una pensioncina da terzo mondo, e non può capire neanche chi perde il lavoro a cinquant’anni, ritrovandosi con una famiglia, e magari un mutuo, sul groppone.

Non può capirlo perché semplicemente non lo sa!

E allora il sistema non va, non PUO’ andare assolutamente. E facciamocele capire le cose ai nostri governanti! Come? Con l’esperienza sul campo.

Per capire cosa significa essere un italiano medio, i politici dovrebbero essere dei morti di fame come tutti gli italiani medi. Hanno rinunciato a 700 euro mensili del loro stipendio milionario? Poveretti! Ma vogliamo scherzare! A chi vogliono prendere per i fondelli? Con 700 euro mensili CI DEVONO VIVERE e rinunciare a tutto il resto, non viceversa! E devono viaggiare in treno, in autobus, in motorino, in bicicletta, a piedi o tutt’ al più con auto propria, come la maggior parte dei cittadini italiani. E magari li mandiamo anche a raccogliere i pomodori a Villa Literno per un’intera estate! Solo facendo varie esperienze della normalità, di quel che per gli altri è normalità, possono essere in grado di governare una nazione. Non altrimenti.

Da cittadino italiano che vive in una democrazia, pretendo che tutti i privilegi spariscano e che chi ci governa debba essere esattamente uguale agli altri. Se si mettono le scarpe degli altri, solo allora si capisce se esse vanno bene o fanno male. Il resto è tutta inutile retorica.

Anonimo

giovedì 12 gennaio 2012

Di Lorenzo cercasi

Il coordinatore campano del PDL Cosentino dovrebbe andare in galera; dovrebbe, in quanto in Italia se sei un ladro di polli ti danno venti anni, se invece sei una persona con oggettivi interessi camorristici e sei parte della casta, il "dovrebbe" scatta automatico. Non voglio spendere parole sui chiari e provati legami di Cosentino con il clan di Setola e tutti i ladrocini fatti dal coordinatore campano, il quale, ad oggi, potrebbe (speriamo di no) scamparsela nuovamente in quanto l’amico Berlusconi, con i suoi soliti mezzi, magicamente, nell’arco di una giornata, ha convinto i leghisti pappisti di attuare “voto libero e di coscienza”. [Notare come le parole abbiano significati diversi per i nostri politici, dove libertà significa libertà di salvare un camorrista e coscienza significa comprensione per i camorristi].

Ad ogni modo, vorrei spostare l’attenzione sui mattoncini che reggono la posizione dominante di Cosentino in Campania, ovvero Landolfi e il suo fido (nostro concittadino) Di Lorenzo. Lungi da me di identificare Di Lorenzo come un Cosentino nostrano ( ci vuole decisamente più talento), ma piuttosto mi piacerebbe capire la posizione del nostro compaesano, pienamente integrato nei meccanismi gestionali del PDL, verso questa vicenda. Non vuole essere una provocazione la mia, ma visto che il nostro Di Lorenzo dai balconi si è sempre mostrato candido come un giglio, puro come un fanciullo che per il bene del nostro territorio avrebbe fatto di tutto, vorrei sapere cosa pensa dei chiari e oggettivi coinvolgimenti del suo capo con la melma camorrista della nostra regione.

Un giglio sicuramente si dissocerebbe da una persona che non va in galera, non perché sia estraneo ai fatti, ma perché la casta romana, alzando un muro di fango secco, gli evita le sbarre. Io mi auguro che Cosentino sia arrestato e mi auguro che Landolfi insieme al suo fido Di Lorenzo “scomunichino” il loro capo.
Chiaramente questo non succederà in quanto la colpa, come al solito, è dei giudici quindi della polizia che hanno attuato “forzature” e che Cosentino è l’ennesimo perseguitato di questi farabutti che non hanno nulla da fare e si accaniscono contro i nostri “onesti” politici. AAA Di Lorenzo cercasi.

odiolacamorra

martedì 10 gennaio 2012

Risorse in saldo

La nota scritta da Roberto sulla sua Tribuna politica riguardo alla “desertificazione” del territorio non è certamente una cosa nuova. E’ da tempo che da questo blog si sottolinea l’emigrazione dei giovani e delle menti migliori verso l’Italia settentrionale o verso altri paesi europei. La conseguenza di tutto questo la vediamo bene: paesi vuoti, economia ferma, vita sociale e culturale al minimo e grazie ai soliti noti che incontrano non poche difficoltà di attuazione dei loro progetti. Non è solo questione della crisi che ha investito l’Europa; non è solo il lavoro che non c’è; è la “desertificazione” della vita politica carinolese.

Qualcuno potrebbe darmi torto, e lo farà sicuramente, ma io credo che se avessimo avuto amministrazioni più dinamiche, più pronte, più lungimiranti qualcosa sarebbe cambiato. Forse non avremmo fermato il fenomeno dell’emigrazione, ma lo avremmo almeno contenuto e qualcuno sarebbe rimasto, cercando di tentare qua la sua avventura esistenziale.

Cosa da questo Comune ai giovani? Nulla. Cosa da ai bambini? La chiusura mentale. Cosa da ai vecchi? La pace eterna. In cimiteri umani prima e in quelli di mattoni poi.
Il dinamismo sociale, economico e culturale non è una prerogativa di questo Comune. Mancano le spinte, mancano le motivazioni e mancano anche le capacità laddove invece dovrebbero esserci. Le menti no, quelle non mancano, a dire il vero. Ma si chiudono in se stesse, nel loro mondo, perché non hanno voglia di scontrarsi contro i mulini a vento locali: assessori inetti e incompetenti; un sindaco che non c’è. Come l’isola di Peter Pan.

Ok, arriveranno i soliti commenti: ma perché non ti metti in gioco tu, se credi di capire e di poter fare più degli altri? A cui rispondo con una domanda
semilsimile: ma perchè vi mettete in gioco se non avete voglia di fare un cavolo, neanche di provarci?... Forse se i politici carinolesi andassero tutti a zappare le patate, sarebbero di maggior utilità alla comunità.

La realtà è una sola: che bisogna smetterla con la retorica e con i “te l’avevo detto” e cercare di recuperare in qualche modo questo territorio, prima che muoia definitivamente. O è già morto?... Aiuto!

Sisalvichipuò

lunedì 14 novembre 2011

Il governo di topo Gigio

Non tutti ricordano le vignette di Forattini che rappresentavano Giuliano Amato con le vesti di Topo Gigio per la sua forte somiglianza con lo stesso. Si apprende dai media che sarà la personalità più importante dopo Monti, che farà parte del suo governo. Forse non tutti sanno che questo signore è un rapinatore di vecchiette in quanto rubò parte dei risparmi di tutte le vecchiette italiane. Con quei soldi finanziò il suo stipendio di trentunomila euro al mese e quelli dei suoi pari. ll professor Monti, bravissimo per decreto, lo segue a ruota. Per il suo disturbo di aver accettato la guida del governo re Gigio primo lo ha nominato senatore a vita con un appannaggio mensile di oltr venticinquemila euro al mese più lo stipendio di primo ministro .

Lo stesso monarca lo vuole capo del governo e così sarà .per questo ha seguito procedure inusitate che hanno permesso di nominarlo premier prima che quello in carica si dimettesse.Questi due personaggi insieme fanno tremare i polsi solo a guardarli eppure tanti sconsiderati applaudono o addirittura mettono le bandiere al balcone. Come sia possibile applaudire questi tristi figuri dei quali si intuisce il lavoro sporco che devono portate a termine è un mistero.Il loro compito è chiaro , eliminare le pensioni, tassare la casa, prima o seconda per loro pari sono, ed inventarsi qualche altro balzello per risanare il bilancio. Se questi signori avessero intenzione di tagliare parte dei costi parassitari, altamente indecorosi della politica, si potrebbero pure applaudire invece questo non fa parte dei loro programmi.

Nonostante questi foschi presupposti tantissimi italiani applaudono questo premier anomalo sperando chissà cosa. Non comprendono che questi signori sono stati delegati dai partiti a svolgere il lavoro sporco che competeva loro. Quello che preoccupa di più è la scarsa cultura democratica di tanti che non comprendono che chiunque debba governare, anche se fosse Gesù Cristo, dovrebbe essere designato dal popolo. Chiunque non si attenga a questo principio elementare è un probabile dittatore. Purtroppo in Italia la cultura democratica va scemando e si ha il timore che potrebbero anche scomparire del tutto. Si è avuto un piccolo assaggio a Roma dove sono stati proibiti tutti i cortei senza che nessuno si sia opposto. La contadina del nord, attuale segretario del più importante sindacato del paese ha vidimato quel divieto antidemocratico portando i suoi iscritti a Roma richiudendoli in una piazza. Il bello che chi ha imposto quel divieto è un sindaco, ex fascista, che sulle dimostrazioni di pizza ha creato la sua fortuna politica. I festeggiamenti di questi gonzi continueranno ancora per poco.
Festeggeranno fino a quando e sarà presto, il governo di topo Gigio, presieduto dal professore della BCE, toglierà dalle tasche degli stolti che lo applaudono i pochi spiccioli che hanno in tasca.

Sempostesso

venerdì 4 novembre 2011

La Padania e la Terronia

Le ultime dichiarazione del sig. Umberto Bossi, oltre ad essere squisitamente schifose (come lui d’altra parte) palesano un’ignoranza culturale che pari alla sua non la troviamo neanche nei bassifondi di Napoli. Lui, dal grande cuore e dal cervello più grande ancora (come quello di una gallina), la crisi la risolverebbe con un’operazione chirurgia: un’amputazione.. E cosa amputerebbe? Il Sud, il braccio cancrenoso dell’Italia.
Secondo lui, siamo noi meridionali la causa della crisi di tutta l’Europa, noi che impoveriamo il Nord perché succhiamo la loro ricchezza visto che le tasse pagate a Nord servono a pagare le pensioni del Sud. E quelle pagate a sud a cosa servono? A niente. E allora di questo Sud fannullone e bighellone che cosa ne vogliamo fare? Un colpo di bisturi e –zac! – lo togliamo definitivamente di mezzo. Intanto lo mettiamo in gabbia, nelle “gabbie previdenziali” perché è giusto che chi produce meno debba avere pensioni più basse!...
Il signor Bossi che si fregia del simbolo del guerriero medievale, non sa che il sud può fregiarsi di altrettanti allettanti simboli, forse meno affascinanti del suo, ma sicuramente più efficaci: bastoni e scoppette.

Neanche sa il signor Bossi che il se il Nord oggi è ricco, lo è per due motivi fondamentali: per il grosso capitale sottratto, a suo tempo, al Regno di Napoli e che ha permesso al Nord di investire e crescere in fabbriche ed aziende; per la manodopera meridionale sottopagata e sfruttata per decenni.

Oggi parla di eliminare il Sud dal resto dell’Italia. Io invece eliminerei lui e i suoi adepti che neanche hanno rispetto del sangue del Sud servito a liberare il Nord dalla dominazione austriaca.
E ancora mi chiedo come si può tollerare gente simile che dovrebbe stare in galera e invece è un ministro del governo italiano. Gli fa schifo “Roma ladrona”, ma non i soldi che percepisce da Roma per dire le sue immense stupidate!

Schifato

giovedì 13 ottobre 2011

La politica a Carinola


La politica a Carinola, è stata un monopolio dell'ex Democrazia Cristiana dagli anni Settanta del secolo scorso.
Dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale degli anni Novanta, per infiltrazioni camorristiche, secondo il decreto prefettizio, noi, in qualità di coordinatore cittadino, del Movimento Socialista, costituitosi dopo tangentopoli nella sala cinema Ceraldi a Nocelleto di Carinola (CE), , sostenemmo, nelle diverse riunioni interpartitiche, la candidatura a Sindaco di Carinola del Dott. Giuseppe Cecere, dell'ex Partito Socialista, per interrompere il monopolio di potere dell'ex D.C. Non ci riuscimmo per l'ostilità dell'ex P.C.I. , dell'ex D.C. e di alcuni compagni stessi del Dott. Cecere.
La sinistra è stata sempre dilaniata da una malattia congenita di invidia e gelosia. Il potere ritornò ancora una volta monopolio degli ex D.C.
La candidatura del Dott. Mannillo è stata, da noi sostenuta, ancora una volta, per interrompere un monopolio di potere, che durava da circa quarant'anni. Questa volta, il nostro impegno politico, si era realizzato.
Era la prima volta che Carinola esprimesse un sindaco politico diverso dal passato. Il nostro impegno non è voluto essere mai di condanna del passato amministrativo politico, perché abbiamo avuto sempre stima e, talvolta, anche molta simpatia, verso gli amministratori del passato, ma perché siamo convinti, da sempre, che il progresso, la crescita, lo sviluppo di una comunità cittadina è nel cambiamento politico e non nella staticità.
L'attuale amministrazione è la continuità del passato.
Può operare per il progresso, la crescita, lo sviluppo della nostra comunità?
Noi non lo riteniamo, anche se abbiamo molta stima personale per i vincitori elettorali attuali.
I giovani che fanno parte dell'attuale maggioranza, sembra, che non abbiano alcuna personalità politica.
Essi seguono, pedissequamente, in modo acritico ed acquiescente, ogni provvedimento che il Sindaco e la Giunta presenti loro, senza esprimere mai un loro pensiero.
Al contrario, vi è una forza giovane che, in poco tempo, è stata capace di organizzarsi e sfidare poteri egemonici prevalenti, in Carinola, dalla metà circa del secolo scorso. Grazie ai 778 cittadini, senza alcun condizionamento, questa forza giovane ha portato in Consiglio Comunale la sua voce, forte, libera e coraggiosa. Forza giovani alla riscossa, la giovinezza trionferà.
Voi siete l'unica speranza politica per l'avvenire del nostro nobile e glorioso Comune.
Cittadini di Carinola, giovani e anziani, uomini e donne, unitevi a questa voce forte, libera e coraggiosa, per un avvenire sempre migliore, più giusto, più umano, più libero.
II resto è vecchio e non ha futuro.

Carinola 10/10/2011 Antonio Zannini
"Coscienza critica del Comune di Carinola''
come ci definì il compianto Dott. Armando Trabucco

lunedì 10 ottobre 2011

Carinola, politica ammazzata

Dopo le ultime elezioni amministrative si può affermare con certezza che la politica, quella vera a Carinola è morta. Spariti dalla scena quasi tutti gli interpreti della vera politica, in primis, Di Biasio, Mannillo, Di Lorenzo, sono sparite anche le idee e la progettazione del futuro.
Oltre a questi sono stati emarginati anche Marrese e Russo, che con tutti i loro difetti, come gli altri almeno sono capaci di pensare. Sono rimasti padroni del campo ragionieri, medici e personaggi incolori, tutti insieme abbracciati alla loro sedia, piccola o grande che sia. Si è sempre sostenuto che Carinola rispecchi la politica nazionale, in questo caso la sta addirittura anticipando con l'amministrazione dei mediocri.
Può sembrare un atto di accusa rivolto esclusivamente contro i tremebondi politici carinolesi, invece è una constatazione su tutta la popolazione carinolese. Non ci si indigna per l'attività amorfa dell'amministrazione né si propone qualche progetto atto a smuovere questa calma piatta. Tutti hanno delegato una decina di persone a rappresentarli, in che modo sembra non interessare a nessuno.
Anche il Quiquirì che per anni ha rappresentato la voce di chi voleva esternare il proprio disagio langue. Anche chi attraverso questo blog lanciava idee e progetti, anche non condivisibili, tace. Si può pensare che sia colpa del tramontismo imperante sul Comune ma può anche addebitarsi all'apatia generale verso la politica.
Ennesima riprova, l'invito alla cittadinanza rivolto dal sindaco firmato con il titolo di dottore invece che di sindaco. Se fosse accaduto qualche anno fa, oltretutto a nome del suo partito, Impegno il Comune, si sarebbe scatenato un putiferio su tutti i blog e anche sulla carta stampata. A parte la contestazione di Polia, un altro politico vero emarginato, nessuno ha protestato, o almeno fatto notare, che il comune di Carinola non è governato da un sindaco ma da un cardiologo. Chi ha ammazzato la politica a Carinola, al contrario di quanto affermato in una nota canzone, si sa benissimo, siamo stati tutti noi, perchè come dice il Presidente della Repubblica: la politica siamo noi.

Giuliano Ferraro