Chat

Visualizzazione post con etichetta Attualita/Politica carinolese. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Attualita/Politica carinolese. Mostra tutti i post

martedì 3 giugno 2014

Le visioni delle associazioni e la miseria degli assessorati



Assistiamo negli ultimi anni alla formazione di associazioni socio-culturali parecchio attive nel Comune. Concretamente, tutti possiamo constatarne l'impegno, le lotte, le numerose attività messe in campo, quindi la riuscita di quest'ultime rispetto a grandi temi quali la promozione culturale, valorizzazione dei luoghi, il coinvolgimento della comunità, frutto di un fiorente volontariato che non puo' piu' passare inascoltato dall'amministrazione De Risi, ma pure dai gruppi di opposizione. 

Nello specifico parliamo di eventi quali Lunarte Festival, sette edizioni, che richiama centinaia di visitatori ogni anno; Biblioteca comunale e le interessanti attività annesse con cadenza settimanale e lavoro quotidiano; si occupano poi di tutela e promozione dei beni naturali e culturali l'Archeoclub Carinola ( Ludi Augustales, ultima importante attività riuscita); Festa della Vendemmia, bel momento di sana celebrazione e promozione di un prodotto del territorio, quale il vino; il Cif, l'Acen per eventi ludici; infine ci sono i premi Matilde Serao, Fulvio Nuvolone e Moscati. 

Da qualche mese poi è stata riformata la Pro Loco, la cui fondazione ha conosciuto una forte ingerenza della brutta politica locale, ma pure una sana partecipazione delle associazioni attive e di certa società civile. Fin'ora pero' quest'ultima ha fatto ben poco di concreto. Imbarazzante invece il rapporto di esclusività che l'amministrazione De Risi intrattiene con la cooperativa Lilladis, la quale gestisce, sulla base di un contratto con scadenza a fine anno, Palazzo Petrucci in cambio di manutenzione dei beni culturali e naturali del Comune. Da rivedere assolutamente.



Tuttavia, il principio da cui nasce questo post è quello di rendersi propositivo, aprire un dibattito possibile. 

Leggevo un pezzo sull'Unità stamattina Berlinguer nel 1984 e mi ha colpito questo passaggio in cui diceva:
"Credo anch’io che sia sempre più forte il bisogno di reinvestire la politica di «pensieri lunghi», di progetti. Naturalmente questi pensieri devono essere sorretti da un’analisi scientifica della realtà, altrimenti i progetti si trasformano in vuote proclamazioni retoriche". Ebbene, concretamente, quali "pensieri lunghi", quali progetti, quest'amministrazione ha in mente per sostenere le associazioni attive che fanno vivere il territorio?

Le difficoltà legate all'impreparazione, ( e spesso all'improvvisazione ) dei vari assessorati alla cultura e al sociale, la carenza di visioni e di ricerca di finanziamenti, indeboliscono le azioni delle associazioni. Ma a cio' si potrebbe rimediare, da oggi, mettendo in campo una serie di azioni capaci di ri-formare questo settore in via di sviluppo. Noi ne proponiamo qualcuna sperando possa esser condivisa, dibattuta in consiglio comunale, in giunta e applicata in delibere ed in azioni.

  1. Istituzione di un incontro bimestrale per fare il punto dei progetti e delle richieste con la presenza del sindaco, assessori al ramo, responsabili dei settori e referenti delle associazioni;
  2. Creazione di un calendario annuale degli eventi da svolgersi con relativa richiesta di finanziamenti a tutti gli enti predisposti;
  3. Assunzione in stage per merito di due giovani del Comune come collaboratori del sindaco, esclusivamente per occuparsi della ricerca di finanziamenti, progetti, coordinazione delle attività delle associazioni comunali; 
  4. Creazione di un mercatino domenicale dell'artigianato e del vintage in via sperimentale;
  5. Ripensare  gli spazi vuoti ed inutilizzati del comune ( scuole, uffici, campetti etc)  e affidamento dei  beni naturali e culturali con concessione sotto vincoli e verifiche semestrali.  
Ebbene, ora ci vuole una visione. La nostra è quella di una Carinola operosa, ridente, pulita che ospita visitatori e  turisti da marzo ad ottobre e che lavora d'autunno e d'inverno per prepararsi  la prossima stagione. E la vostra invece?

Mi_Ma









mercoledì 19 marzo 2014

Permesso per un giorno


Bella serata di festa ieri sera a Casanova per il tradizionale focaraccio di San Giuseppe. La festa si è svolta con una temperatura mite sotto un cielo stellato illuminato da una bellissima luna piena. 
Tutto si è svolto come da tradizione con i focaracci dislocati qua e là nei vari rioni del paese. Il numero è stato molto inferiore rispetto agli altri anni a causa del noto decreto sulla terra dei fuochi. Per giorni si è paventato l'annullamento dei focaracci in quanto il sindaco non autorizzava l'accensione dei falò. Nei giorni scorsi il comitato festeggiamenti di Casanova aveva inoltrato formale richiesta per organizzare un falò nella piazzetta antistante la casa parrocchiale. La risposta era stata negativa anche se fornita a voce come prassi da queste parti. Qui si usa molto la modalità di non rispondere per iscritto ma di far arrivare la risposta con qualche intermediario specialmente se negativa. Mettere un diniego nero su bianco significherebbe motivarlo con leggi e regolamenti con la possibilità di qualche errore pertanto si preferisce la risposta orale. Un lettore sprovveduto biasimerebbe chi non si oppone a questo modo di fare solo perchè non conosce queste zone. Ribellarsi apertamente avrebbe significato compromettere la festa patronale in quanto per realizzarla si ha bisogno dei permessi del comune.
La reazione del comitato formato in gran parte da giovani preparati è stata comunque forte e molto intelligente. Hanno affisso presso tutti i locali un biglietto con l'avviso che non ci sarebbe stato il focaraccio per mancata autorizzazione da parte del sindaco. L'avviso ha certamente influito sul sindaco che ha ripensato la sua decisione per evitare l'ennesima figura barbina. Lui sapeva benissimo che nel comune limitrofo dove si celebra la stessa festa il sindaco da tempo aveva firmato le autorizzazioni necessarie. Pertanto si è deciso ad autorizzare l'accensione dei falò solo per il giorno 18 Marzo. 

Purtroppo il focaraccio del comitato festa comunque è stato annullato per mancanza dei tempi tecnici per farsi fornire pizze e calascioni dai forni. Nonostante le difficoltà burocratiche i vari focaracci che sono stati accesi sono stati più belli del solito. I più grandi sono stati preparati davanti al bar Charlie Brown a cura dei proprietari e presso il giardino delle case popolari. Qui la serata è stata accompagnata dal gruppo folk "I bottari di Sant'Andrea" che hanno suonato fino a tarda ora. Oltre a questi sono stati accesi tanti altri in case private, uno su tutti quello organizzato dal supermercato Palmieri per i clienti e non. Presso tutti i falò sono stati serviti i tradizionali fagioli con le cotiche innaffiati da vino in abbondanza. Quest'anno il menù è stato arricchito con una quantità impressionante di pancetta, salsiccia e bistecche arrostite sulla brace dei falò. La festa si è protratta oltre la mezzanotte e molti erano timorosi che arrivasse qualcuno a multarli visto che il permesso era valido fino alla mezzanotte. Comunque tutto positivo nonostante il sindaco per alcuni, grazie al sindaco per altri.

Il gazzettino casanovese

martedì 11 febbraio 2014

Pro – Loco o Pro – Litica



Le elezioni per il Direttivo della nuova Pro Loco si sono svolte con non poche polemiche, infatti, mentre a CARINOLA e CASANOVA ha prevalso il buon senso e l’unità (chapeau!) a NOCELLETO invece hanno prevalso le individualità, le invidie e la vecchia becera politica.
Carinola è stata il fulcro della battaglia e non solo geograficamente ma anche strategicamente. L’idea di fare ripartire la Pro Loco è stata avanzata al Sindaco proprio dal “gruppo di Carinola”, solo che subito dopo aver incassato il “sì” da parte del Primo cittadino si sono ritrovati di sbotto assaliti da mille politicanti provenienti da ogni angolo del Comune che volevano impossessarsi della Pro Loco , in primis L’assessore Di Maio che subito si è data da fare per inserirsi nell’organizzazione e giostrare le operazioni di voto (ATTENZIONE! lo scopo della Di Maio era quello di non fare entrare la politica nella Pro Loco….mah).
Capitolo I – Riunione conoscitiva.
Il primo passo per la creazione della Pro Loco è stato quello di invitare tutte le Associazioni presenti sul territorio. A Palazzo Novelli quel giorno erano presenti i rappresentanti di molte Associazioni (circa 15) ed una rappresentante della Pro Loco di Sessa Aurunca invitata dalla Di Maio per aiutare le Associazioni a scrivere lo Statuto, grazie però all’intervento di alcune Associazioni (AABC e CCC) si decise di rinviare qualsiasi decisione perché almeno altre 10 Associazioni presenti sul territorio non erano state invitate. Al termine di una lunga discussione fu deciso di invitare quante più associazioni possibili per il lunedì successivo.
Capitolo II – Riunione decisionale.
In effetti l’Assessore Di Maio si sbagliava, le Associazioni presenti sul territorio erano molte di più, infatti quel giorno se ne contarono circa 25. Si decise di creare un Comitato pro tempore per stilare una bozza di Statuto da presentare all’Assemblea dei Soci e contestualmente decidere i tempi ed i modi per aderire.
Capitolo III – Costituzione dell’Assemblea ed approvazione dello Statuto.
Tutto sembrava andare per il verso giusto fino a quando non è arrivato un vero e proprio terremoto di adesioni da Nocelleto (170 su 299). Tutte le Associazioni presenti sono rimaste senza parole ed hanno avuto il dubbio che la politica nocelletese, la solita politica nocelletese, si fosse mossa per conquistare la Pro Loco e si sono comportate di conseguenza.
La discussione dello Statuto, che doveva essere una semplice formalità, si è trasformata in un vero e proprio scontro tra Associazioni apolitiche ed Associazioni politicizzate, ma fortunatamente le Associazioni apolitiche hanno prevalso ed hanno chiesto ed ottenuto l’elezione degli ormai famosi 8 + 1 che garantiva così una maggiore “protezione” dall’assalto nocelletese.
Capitolo IV – Gli schieramenti politici.
La rivolta delle Associazioni ha spiazzato la politica nocelletese, ovvero, il Centrosinistra facente capo ai Di Biasio alleato con l’ex Assessore Pagano, ed il Centrodestra facente capo a Di Maio, De Risi e Grimaldi, quest’ultimo non in prima persona ma tramite il suo tutto fare Nardelli e portaborse vari.
Capitolo V – La mossa vincente.
La situazione Nocelletese alla luce della modifica dello Statuto era molto incerta, infatti si contavano ben 4 Candidati: Sorvillo, con circa 80 tessere (centrosinistra) – Cecere con circa 40 tessere (centrodestra) – Razzino, con circa 30 tessere (AABC) – Stoto, Di Spirito e Frascati con circa 50 tessere (ACEN).
A questo punto la Di Maio, in una situazione totalmente incerta, rischiava di fare brutta figura nel proprio feudo politico, e doveva trovare l’intuizione vincente, ossia quella di riuscire a politicizzare le due Associazioni, appropriarsi dei loro voti, e sconfiggere così il centrosinistra.
Vi riesce con una mossa al 90’, impadronendosi di fatto delle due Associazioni, (facendo ritirare i candidati Di Spirito e Frascati per l’ACEN, Razzino per l’AABC e scaricando Cecere da lei precedentemente candidato), e puntando tutto sul suo nuovo candidato Stoto (ACEN), blindando la sua elezione con le alleanze ottenute a S. Croce (Iannettone) e a S. Donato (Garofalo).
Capitolo VI – Conclusione.
Stoto e Garofalo risultano i primi eletti con 145 preferenze e Iannettone terza con 131 preferenze. Centrosinistra e Di Biasio battuto. 1 - 0 palla a centro. Risultano eletti anche Valente con 18 preferenze (Casanova) – Sorvillo con 91 preferenze (Nocelleto) - D’ausilio 16 con preferenze (Carinola) – Ruosi con 9 preferenze (s. Ruosi) – Fusco con 2 preferenze (Ventaroli) – Torrico con 52 preferenze (Casale).
Capitolo VII – previsione.
Considerati i risultati, quale candidato del centrodestra farà il Presidente? Garofalo, Stoto o Iannettone? Vedremo……
Capitolo VIII – scrivetelo voi Associazioni…….

Anonimo

giovedì 6 febbraio 2014

Pro Loco: braccio di ferro tra forze politiche

L’ingenuo che pensa che l’attuale costituzione della Pro Loco carinolese sia un atto di giustizia politica per la crescita del territorio, si sbaglia di grosso! Non è altro che l’ennesimo tentativo di accumulare  a proprio vantaggio quanti più voti è possibile mediante una mirata distribuzione di finanziamenti pubblici. Stupidaggini? Provate a pensarci un po' su.
Da qualche anno il centro del potere politico si è spostato a Nocelleto, prima con Di Biasio e poi con Grimaldi, due grandi giocatori. Entrambi conoscono molto bene l’arte della politica contemporanea, ossia l’arte di incantare i gonzi con bugie, promesse, belle parole e, soprattutto, qualche regaluccio. 
Forse non lo crederete, ma i gonzi esistono ancora; o perché lo sono sul serio o perché gli fa comodo esserlo, tanto non hanno nulla da perdere. 


Ebbene, dopo il fallimento dell’amministrazione grimaldiana, sembra che Di Biasio sia pronto per  scendere di nuovo in campo e riprendersi il “suo” Comune. Allora comincia a preparasi la piazza. E poiché l’avversario che ha di fronte non è uno sprovveduto ed è, inoltre, di Nocelleto come lui, deve darsi da fare il doppio per recuperare, nel suo paese, quei voti che magari hanno cambiato destinazione alle scorse elezioni, e possibilmente conquistarne qualcuno in più. 
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere!

Come sempre, si gioca a colpi bassi: da una parte i grimaldiani cercano di conservare potere e consensi, dall’altra i dibiasiani cercano di riprenderselo. Con quali armi si gioca questa sporca partita? A suon di iscrizioni illecite alla Pro Loco: costringendo la gente ad iscriversi e pagando le iscrizioni di tasca propria. Più soci si riesce ad  arruolare in questi eserciti brancaleonini, più possibilità si hanno di assicurarsi la fetta più grande e vincere la partita. Il vero scopo sarebbe infatti quello di avere sempre la maggioranza in qualsiasi decisione della Pro Loco e poterla così manipolare a proprio vantaggio. 
Ma non tutti dormono come si potrebbe credere. E non a tutti i cittadini di Nocelleto piace essere usati in questo modo; anzi, sono i primi a ribellarsi.


In questo nauseante bailamme,  i comuni mortali, in veste di soci politicamente disinteressati, pur sapendo perfettamente come stanno le cose, non si tirano indietro, ma giocano con determinazione la loro partita. Chissà che tra i due litiganti, non sia il terzo a godersela!



Fuj Pascalinu

giovedì 23 gennaio 2014

Amministrazione comunale: zero in condotta


Nonostante gli sforzi che qualcuno fa su fb per difendere l'operato di questa amministrazione, essa rimane senz'altro la peggiore amministrazione comunale che Carinola abbia mai avuto. Per tante cose: per l'incapacità di affrontare, in ogni senso, i veri problemi della cittadinanza; per l'incompetenza e la mancanza di idee di chi la compone e che hanno determinato un vero impaludamento socio-economico; per lo scandaloso nepotismo che la distingue e che ha portato questo comune agli anni più bui della sua storia e soprattutto per la mancanza di attenzione verso tutte le realtà sociali e culturali del comune. L'ultima di una lunga serie di meschinità risale a qualche sera fa,  quando l'assessore alla cultura, dott. Rosa di Maio, ha convocato i responsabili di cinque-sei associazioni per approntare, seduta stante, uno statuto per una costituente PRO LOCO, il quale statuto dovrà essere presentato entro il 15 febbraio.

Le associazioni convocate dall'assessore erano l'ass. femminile CIF, la Cooperativa Lilladis, l'ass. Festa della Vendemmia e l'ass. Circuito Culturale Caleno, l'ass. Matilde Serao e i ragazzi della Biblioteca Comunale. 
E le altre? 
Inesistenti per questa amministrazione, che ha già deciso quali sono le associazioni meritevoli di contributi e quali no. Fuori dal giro l'ass. INCONTRO PER LA VITA, l'ass. SEI TU LA MIA GIOIA, l'ass.Teatrale 'A SCARPASCIOTA, l'ass. 'A CETTA, l'ass. CORAGGIO e LIBERTA', l'ass, FULVIO NUVOLONE, l' ARCHEOCLUB di Carinola e qualche altra associazione che, al momento, non ricordo.

Proprio il responsabile di CCC presente alla riunione ha fatto opposizione e fatto notare alla Di Maio l'ingiustizia della cosa: non si può creare ex novo una Pro Loco e scriverne lo statuto senza coinvolgere TUTTE le associazioni presenti sul territorio. Forse l'unica a non doverne far parte è proprio la Lilladis, perchè  non essendo un' associazione senza fini di lucro, ma una cooperativa che si fa pagare, non avrebbe diritto ad alcun contributo comunale. Ma la rossa castellana di Carinola,  pupilla di Grimaldi,  è la più protetta da questa amministrazione matrigna; le altre sono tutte delle cenerentole. 

Zero in condotta, quindi, anche per la dolce Rosa. Professionista e laureata, ci si aspettava qualcosa di meglio da lei. Una presa di posizione più determinata, un'obiettività più giusta verso i cittadini di Carinola, una valorizzazione migliore delle realtà sociali e culturali del territorio. Invece si è rivelata più che mai parte integrante di questo schifoso meccanismo politico carinolese che premia solo se stessi, gli  "amici" e volta le spalle agli altri. 
Attenti amministratori! Le associazioni vanno avanti anche senza il vostro contributo, ma voi vi state scavando la fossa con le vostre mani. 
E noi non vediamo l'ora di metterci una croce sopra!

Pinkerton

mercoledì 6 febbraio 2013

Carinola: tutti morosi



Da giorni  i carinolesi stanno ricevendo la cartella esattoriale per il pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani.Invece dela solita comunicazione bonaria a versare quanto imposto per l'efficientissimo  servizio di cui hanno usufruito hanno ricevuto una notifica di pagamento. L'invito bonario è dovuto per legge per dar modo al cittadino di verificare l'entità delle somme dovute ed in caso di errori poter procedere ad una richiesta di rettifica o sgravio rivolgendosi all'ente impositore. Questo passaggio è previsto dalla legge 241/90 che i funzionari comunali dovrebbero conoscere. Nel caso un cittadino non abbia provveduto al pagamento richiestogli o ad un eventuale ricorso scatta la notifica  che in effetti è una certificazione di morosità. Pertanto a Carinola tutti sono morosi per decisione dell'amministrazione comunale. Non bastava essere considerati sodali con la camorra grazie ad alcuni di loro adesso anche questo altro affronto. Al fatto morale bisogna aggiungerne quello pratico. La notifica di cui si sta trattando costa quasi sei euro se eseguita tramite il servizio postale come in questo caso. Questa spesa viene accollata al moroso per non aver ottemperato ai suoi obblighi nei termini previsti, Siccome hanno deciso che i carinolesi sono tutti morosi hanno proceduto ad aggiungere le spese di notifica alla tassa. Loro sicuramente fidano nella pazienza dei loro devoti cittadini che pecorecciamente pagheranno anche se non è certo. Potrebbe darsi che qualche forza di opposizione raccogliesse tutte le notifiche e le facesse impugnare da qualche avvocato rendendole nulle per vizio di forma. In quel caso il furbo montagnaro non dormirebbe sonni tranquilli dovendo accollarsi lui tutte le spese e forse rimborsarle visto che trattasi di malversazione. Può darsi anche che il colpo di genio gli vada bene e riesca ad entrare in possesso delle somme con qualche mese di anticipo. Non gli si può dare torto per la fretta in quanto deve pagare la prima rata del vantaggiosissimo contratto che ha firmato da qualche giorno. Sembra che la spesa per la raccolta dei rifiuti sia aumentata e contemporaneamente quasi la metà del personale addetto sia stato licenziato. Oltre le responsabilità morali nei confronti di sei famiglie a cui deve andare la solidarietà di tutti serve un'altra riflessione: se con quindici operatori si aveva una raccolta a singhiozzo con nove sarà mensile? Se accadrà i carinolesi non solo saranno morosi ma anche pieni di immondizia come  è da quando si è insediata questa amministrazione non tanto brillante.


Fiscalista


lunedì 24 dicembre 2012

Lettera di fine anno ai cittadini pensanti e non carinolesi

Una sensazione strana  ha attraversato il mio corpo e ciò che comunemente chiamiamo anima. Un freddo, una malinconia, una voglia di girare la faccia e andare via, per sempre.
Parlando con amici vengo a sapere che durante una partita di calcio, precisamente tra Nocelleto e Teano un gruppo di sostenitori del Nocelleto, senza perdere tempo, aggrediscono un loro compaesano se non erro di S.Donato. Tutto nasce,  da un invito del signore di S. Donato verso i sostenitori del Nocelleto di evitare offese verso la panchina del Teano, un invito che è stato percepito come un atto di sfida e quindi giù con calci e pugni. 

Che vergogna. 

Carinolesi che picchiano carinolesi per una partita di calcio, che vergogna. Mentre ascoltavo questa brutta pagina di cronaca locale mi giravo intorno e tutto il mio paese era pieno di sacchetti di spazzatura appesi e per strada; mentre ascoltavo delle “mazzate” inferte al signore di S. Donato non vedevo intorno a me nemmeno una lucina piccolissima che indicasse l’arrivo del Natale. 
Ecco a questo punto mi attraversa il corpo e l’anima una terribile sensazione di lontananza rispetto a dove mi trovavo. Mi sono sentito come straniero in patria lontano da una terra caratterizzata da natura, solidarietà e vicinanza. Lontano dal Comune di Carinola pur stando a Carinola. 

Questa non è la mia terra, pensavo. 

Dinamiche, modi, ambienti propri di terra di Gomorra, ormai siamo un suo prolungamento dove per le strade c’è solo degrado, solitudine, inciviltà. 
I cittadini chiusi nelle proprie abitazioni adornate a festa con i giardini puliti e curati mentre fuori il male, la solitudine. 
Non voglio additare la colpa a questa amministrazione che sta semplicemente continuando un modo di amministrare iniziato da più di 15 anni. Cambiano i sindaci. ma la lontananza verso le vere priorità del popolo resta. Una voglia di girare la faccia e andare via, dimenticare Carinola, perché ciò che vediamo non è Carinola. 

Le colpe di questo degrado è si dei sempre soliti politiciucci che si dividono, si riuniscono, si odiano, si amano sempre con gli stessi modi. ma anche di tutti quei cittadini schiavi che curano il proprio giardino e fingono di non vedere lo schifo che c’è fuori. Tutti quei cittadini che vendono il proprio voto per amicizia, per soldi, per niente. che hanno favorito il disastro del nostro comune. 
Tutti quei cittadini che si nascondo dietro le tapparelle della propria casa della propria vita. Non c’è speranza se non c’è un popolo che ha speranza, non c’è lotta se non c’è un popolo che lotta. 

Natale passerà, forse raccoglieranno anche la spazzatura e forse non si farà più a “mazzate” nel campo comunale, ma ciò che resterà sarà sempre la clausura intellettuale di tutti se non si alzano le tapparelle della propria individualità, della propria moralità.   

straniero in patria

sabato 15 dicembre 2012

One man show

Carinola sembra sempre più desolata, più gelida e più abbandonata.  Al freddo pungente di quest’inverno, aggiungiamo la monnezza appesa ad ogni portone,  ammonticchiata in ogni angolo, svolazzante in ogni strada  e il quadro è completo: la desolazione più nera! Credo che Carinola non abbia mai raggiunto un livello così basso. A chi dare la colpa di questo collasso totale? Agli amministratori? Ai cittadini? Ai soldi che non ci sono?  Un po’ a tutte queste cose insieme. 
Ma la colpa principale la darei a chi questa situazione l’ha voluta ad ogni costo, al puparo regionale che pur di estromettere l’amministrazione precedente, ha messo insieme un’accozzaglia di persone demotivate ed incapaci. Quale era il suo vero scopo? Quello di favorire il territorio, di rilanciare Carinola? No, non credo. Forse era quello di sdebitarsi con i suoi amici, creando intorno a loro una situazione favorevole di immobilità in modo che potessero agire indisturbati. 

 A distanza di due anni e più, il Comune è precipitato nell’abisso dell’indifferenza e della desolazione. Non esiste una squadra amministrativa che si dia da fare per risolvere almeno qualche problema perché  non c’è mai stata una squadra. Ci sono sempre state solo delle persone che hanno restituito un favore al puparo candidandosi per farlo contento, ma in loro non era né la voglia né la capacità di amministrare.  
Sappiamo bene che non è possibile amministrare  senza la collaborazione di persone che abbiamo le stesse motivazioni e gli stessi scopi.  Oggi abbiamo un sindaco che chiamiamo incapace, e forse lo è,  ma io credo che sia soprattutto solo, uno che non ha l’appoggio dei suoi compagni di viaggio e nemmeno del suo puparo. 
A chi è giovata questa situazione? A noi carinolesi? Assolutamente no. E’ giovata solo agli amici degli amici e allo stesso puparo che si sente con la coscienza a posto perché ha ricambiato il favore, dimostrandosi, ai loro occhi, uomo di parola. 

A noi ha dato solo una spinta in più verso lo sfascio.

snowman

venerdì 7 dicembre 2012

Questioni di responsabilità

Non voglio alzare una discussione sulla prevenzione relativa ai disastri naturali e nemmeno individuare le responsabilità di coloro che avrebbero dovuto mettere in sicurezza il nostro territorio da tali improvvisi e devastanti avvenimenti. 
Voglio, invece, evidenziare come i nostri rappresentanti, i quali sono stati votati per gestire, superare le difficoltà che possono accadere nei nostri confini, si limitano a ordinare ai vigili urbani di porre semplicemente le transenne di plastica gialla nel luogo del disastro. Voglio parlare dello stato di abbandono e di  disinteresse in cui è stata lasciata la nostra “Fontana Vecchia”. Un simbolo della comunità casanovese e non solo che, ad oggi, è ancora invasa dal fango sceso giù dalla collina durante l’ultima notte di ottobre. Fango, detriti e scoli a cielo aperto questo è oggi la fontana vecchia. 
Messe le transenne sparito il Comune. La cosa più triste di questa situazione, a mio avviso, è la sordità dei nostri rappresentanti ed in particolare dell’assessore casanovese, nei confronti delle richieste dei residenti in merito ai tempi di recupero dell’area. Nessuno offre il minimo che dovrebbe offrire, ovvero: trasparenza. 
I disastri naturali capitano; ciò che non deve capitare è la lontananza verso quei cittadini che, credo, meritano almeno una presenza, una vicinanza, una risposta da chi ha una carica pubblica grazie ai voti del popolo. E’ triste vedere il degrado in un luogo simbolo della comunità casanovese, è deprimente vedere la strafottenza dei nostri rappresentanti. 
Il giovane assessore Di Spirito deve capire il significato del concetto di responsabilità morale che ha nei confronti del suo popolo e  particolarmente verso la frazione di Casanova,  in quanto è l’unico dell’apparato amministrativo che rappresenta il nostro paese. 
Di Spirito non ha abbandonato la sua natura infantile, nel senso negativo dell’accezione, e continua a giocare a fare l’assessore, dimettendosi quando non ha le competenze e le soluzioni ( vedi delega all’ecologia) e limitandosi a favorucci personalistici e di facciata trascurando le cose serie. L’assessore Di Spirito deve crescere e deve caricarsi dell’obbligo morale che i cittadini gli hanno regalato con il loro voto e non può limitarsi a fare il bullo con la sua macchina nera, scimmiottando modi e atteggiamenti di qui politici che oggi stanno distruggendo l’Italia tutta. 
Ritornando alla fontana vecchia, credo che sia un po’ pochino poggiare semplicemente delle transenne gialle e aspettare dal cielo un ripristino della zona ancora impraticabile, quasi come una palude. A questo punto,  chi di dovere dovrebbe almeno far finta di dare risposte sulle tempistiche o sulle metodologie da intraprendere per risolvere il degrado sotto gli occhi di tutti. Chi di dovere dovrebbe avere almeno l’educazione, nel momento in cui proprio non si comprende il concetto di responsabilità morale e di far finta di essere vicino a coloro che, vedendo tale situazione, si deprimono e si rattristano di tale abbandono. 
In attesa di una risposta posso solo augurare che qualcuno finisca di giocare all’assessore e , invece, provi a lavorare da assessore. 

inkiavikato  

giovedì 22 novembre 2012

Carinola munnezza story

Circa sessant’anni fa, subito dopo la guerra, Carinola non produceva monnezza. C’era una fame ancora talmente diffusa che si mangiavano persino le ossa, a discapito dei poveri cani che neanche quelle potevano avere. Questo per chi poteva permettersi un pollastrello nostrano, altrimenti erano i soliti fagioli o ceci cotti accanto al fuoco. Gli scarti delle verdure o qualsiasi altra cosa commestibile venivano gettati nell’orto, anticipando il moderno compostaggio. 
Della famigerata plastica non c’era neanche l’ombra. Gli alimenti si conservavano nella madia, in piatti di coccio, ma duravano ben poco perché quello che non si era finito a pranzo si finiva a cena e non c’era necessità di conservare a lungo gli alimenti deperibili. 
I recipienti di legno per lavare i panni erano già stati sostituiti da quelli di zinco pesante che potevano anche essere riparati in caso di rottura. D’altra parte, c’erano ancora i lavatoi pubblici e i ruscelli che servivano allo scopo.   
La carta era molto preziosa. L’unica carta che si vedeva in giro nelle case comuni erano i grossi fogli rossicci, in cui zi’ Filumena la bottegaia avvolgeva i lunghi ziti da spezzare e di cui si salvavano gli scarti per mischiarli poi con i fagioli, e  le buste di carta dello stesso colore, ri “cuoppi”. In essi veniva messo zucchero, sale, farina e pasta corta perché niente era imbustato, ma tutto si vendeva al minuto, “sfuso”.  Questa carta la si conservava con la massima cura per accendere il fuoco sotto le fornacelle  o sul focolare. 
I quaderni dei bambini erano piccoli e sottili, con una brutta copertina nera fascistoide. Quando mio padre mi portò due quaderni, uno a righi e l’altro a quadretti, mi disse di non strappare pagine perché i quaderni non si trovavano facilmente. Li guardai, li girai tra le mani e chiesi a mio padre: “anche loro sono a lutto?”, perché tutte le donne del paese vestivano di nero per la morte di qualche familiare, e quel lutto se lo portavano avanti tutta la vita.
Paradossalmente, quando Carinola non produceva monnezza, ogni frazione aveva il suo “scopapiazza” personale  che girava per il paese col suo carrettino spinto a mano e le ramazze. E che cosa ramazzava? Può sembrare strano, ma ramazzava gli escrementi di tutta la popolazione animale che abitava in ogni paese: pecore, capre, cavalli, asini, maiali. Il nostro zi’ Pasqualino ru scopapiazza ramazzava gli escrementi e li andava a depositare per la strada di San Francesco, dove ne faceva un bel mucchio. Poi li vendeva a secchi a chi aveva bisogno di concimare l’orto. Ma i furbi ci sono sempre stati e non volevano pagare quel prezioso concime organico: allora si alzavano presto la mattina, prima che arrivasse zi Pasqualino,  e ramazzavano tutti gli escrementi lungo la strada. Se li ammonticchiava sotto il portone, così non aveva bisogno di andarseli a comprare. In questa gara di velocità tra zi’ Pasqualino lo scopapiazza e i furbi, le strade erano sempre pulite.
Il boom economico italiano degli anni sessanta fu l’inizio del disastro ecologico. La plastica cominciò ad invadere le case e sempre più le invase perché tutto divenne di plastica.  Anche i tradizionali, poetici vasi da notte di metallo smaltato di bianco divennero di plastica.  
Cominciò a vedersi qualche televisione in più, qualche frigorifero e qualche lavatrice che alleggeriva i lavori delle donne, ma si cominciarono anche a vedere i primi contenitore di sapone che però erano di cartone pressato e potevano essere bruciati nel forno. Ma l’industria della plastica andava forte e dava lavoro… 
Per raccogliere i nuovo rifiuti non bastava più lo scopapiazza  e ci si organizzò con una raccolta più efficace. 
Negli anni 70/80 tutta la monnezza carinolese veniva smaltita a Carabottoli e coperta di terra. Se si scava in quel terreno, si troveranno molti reperti archeologici della monnezza carinolese di quegli anni. 
Con la trasformazione  della società da agricola a capitalistica, la monnezza aumentò in maniera esponenziale e fece la gioia delle organizzazioni criminali che videro in essa il nuovo oro. Nacquero le varie aziende di raccolta rifiuti gestite dalla camorra che cercavano appalti nei vari comuni. C’era sempre il politico compiacente che, in cambio di favori, dava l’appalto e la camorra si appropriò dell’affare monnezza. 
E così negli anni 90/2000 ci siamo trovati in mano alla ECO4 che smaltiva i nostri rifiuti. Ma smaltire i rifiuti non significava RICICLO, RECUPERO E RIUTILIZZO. Significava solo depositarli in qualche buco, perché così fa la camorra: prende soldi ma non li spende per offrire buoni servizi. 
A furia di depositarli di qua e di là, senza una politica di recupero, ci siamo trovati, in Campania, con tutti i buchi intasati. Solo la bocca del Vesuvio era ancora libera! 
E nel 2007 scoppiò il caso monnezza che non si sapeva più dove mettere. I vari commissari straordinari, Pansa e Catenacci, avrebbero voluto che la mettessimo sotto il letto pur di uscirsene da quelle botte ma, chiaramente, ci siamo rifiutati di farlo!
Bene o male la crisi passò e siamo arrivati, infine, alla raccolta differenziata, sempre in mano alla ECO4 che tutto faceva tranne che differenziare sul serio. In cambio mungeva molto bene la vacca grassa carinolese che, poco alla volta, si rinsecchì. E non era la sola. Anche molti impiegati comunali la mungono, tramite il grado di capo-settore dato dalla convenienza politica e non per necessità o per merito. E i nostri soldi, invece di essere usati per offrire servizi ai cittadini, vanno ad impinguare le loro tasche!
Infine siamo riusciti a estromettere l’ ECO4 e a fare la raccolta porta a porta con la ESOGEST, che non sarebbe male, ma ogni tanto si ferma per sciopero. Perché si ferma? Perché ormai la vacca grassa carinolese, a furia di allattare voracissime bocche, è diventata talmente magra che non ci stanno più neanche le ossa. E i poveri operatori ecologici, che non ricevono uno straccio di stipendio da mesi, incrociano le braccia e aspettano che il sindaco faccia loro l’elemosina di ciò che gli spetta di diritto. E così siamo alle solite! Paesi sporchi e pieni di monnezza! A chi va a protestare, la canzone è sempre la stessa: NON CI STANNO SOLDI!
Questa è la storia della nostra monnezza per quel che io riesco a ricordare. Se qualcuno ricorda meglio o sa ciò che io non so, può intervenire nei commenti e avremo un quadro più completo della nostra monnezza story.

Patatemittecelemanitu!


mercoledì 14 novembre 2012

Carinola Partito Democratico o Partito Dibiasio?


Sono mesi che in tutta Italia ci si accapiglia per definire il leader del partito democratico alle prossime elezioni poitiche. Cinque i concorrenti sulla carta ma in pratica due, Renzi e Bersani, quasi sicuramente uno di questi due capeggerà le liste del partito. Ovunque si discute di rottamazione o di usato sicuro, intendendo con questi termini se si vuole un forte rinnovamento dei quadri dirigenti o confermare quelli attuali. Anche in provincia di Caserta la discussione e la lotta fra le diverse posizioni è aperta. In quasi tutti i comuni sono nati comitati elettorali per qualcuno dei concorrenti, Falciano del M., Cancello Arnone, Mondragone ecc. solo a Carinola è tutto fermo. Qui una volta la politica raggiungeva il suo apogèo, qui si anticipavano le mosse che poi venivano riprese a livello nazionale,  adesso tutto è fermo. 

Il partito democratico dovrebbe essere anche a Carinola un contenitore di tutte le anime della politica dal centro alla sinistra come lo è a livello nazionale. dovrebbe tornare come era qualche anno fa, centristi insieme ad esponenti della sinistra ed una innaffiata di socialisti legati insieme a Pasquale Di Biasio.

Quella associazione di diverse anime durò per oltre un decennio ed assicurò al comune di Carinola una buona stabilità amministrativa. Sulla bontà dell'azione amministrativa si lascia libertà di giudizio a tutti. Adesso  tutto è bloccato c'è solo il fantasma di Di Biasio che aleggia nel comune mentre tutti gli altri sono apparentemente disinteressati. Non si comprende il motivo di questo silenzio quando invece sarebbe il momento di ricompattare il partito intorno allo stesso capo o tentare un forte rinnovamento. Forse sono tutti impegnati a fingersi sostenitori del Nuovo Psi o meglio del suo importante rapresentante carinolese. 

L'unico che ha tentato di tornare insieme al vecchio condottiero è stato il giovane leader di Coraggio e Libertà prontamente stoppato dai componenti del suo gruppo. Se tutti resteranno fermi Di Biasio avrà il cento per cento del partito a sua disposizione e non se ne servirà per gli interessi di  Carinola  ma solo per avere qualche altro incarico ben remunerato. 

Tessera n. 1        

sabato 10 novembre 2012

Caccia al tesoro comunale: chi l’ha visto?


A chi ha partecipato all’ultima seduta del Consiglio Comunale si sono rizzati i capelli in testa per le cose che sono state dette. 
Iniziamo con il dire che costerà tutto di più, dalla mensa scolastica al trasporto per gli alunni delle medie, alla munnezza sino ad avere un tetto sulla testa.  L’amministrazione ha aumentato tutto, l’unica cosa che è stata abbassata è la tosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico. 
E’ scattato l’innalzamento dell’aliquota IMU per le cosiddette “seconde case” dalla quota base dello 0,76 per mille allo 0,96 per mille, mentre per i terreni edificabili si è passati, applicando l’aumento massimo che la Legge consentiva,  dallo 0,76 per mille addirittura all’ 1,06 per mille. Ah… dimenticavo la SACOM non se ne va per il momento. E’ inadempiente lo ha detto lo stesso Giggino, ma per ora rimane lì. 

La notizia più spaventosa deve ancora arrivare, il Comune paga oltre 500.000 euro di interessi annui per soldi che non si sa che fine abbiano fatto. Potrebbero essere soldi ritornati alla regione perché non sono stati presentati i progetti nei termini di legge; esistono infatti dei progetti (riqualificazione piazza parcheggio di Casale, Serbatoio Croce, Palazzetto dello Sport di Nocelleto, Circumvallazione di Casanova, Campetti di Casale) di opere pubbliche su cui abbiamo chiesto ed ottenuto mutui dalla Cassa Depositi e Prestiti ed ora paghiamo le rate per la quota capitale e per gli interessi che ammontano a 500.000 mila euro annui.

 Tali mutui, tra l’altro, assistiti da finanziamenti Regionali ottenuti dalle amministrazioni comunali precedenti (in pratica la Regione ci rimborserebbe le rate man mano che le paghiamo alla Cassa Depositi e Prestiti) potrebbero essere revocati come già è accaduto per la piazza parcheggio di Casale, poichè le opere non vengono realizzate.
 E intanto, siccome i soldi sono stati stanziati e arrivati a destinazione, gli interessi bisogna pagarli! E noi cittadini carinolesi ci troviamo ad avere sul groppone una somma enorme da restituire per dei servizi che non sono mai stati fatti!

Ecco come si amministra in questo Comune!

Che fine hanno fatto questi soldi? Dove sono andati a finire?
Chicca delle chicche dell’ultimo consiglio è la relazione del bilancio nella quale si legge “Il livello di istruzione popolare non è del tutto soddisfacente a causa del modesto numero di giovani che scelgono di continuare gli studi universitari”.

Avete capito bene “ il livello di istruzione popolare non è del tutto soddisfacente…” questo è quanto sostiene il fior fiore della cultura carinolese: Luigi De Risi, Rosa Di Maio, Antonio Nardelli, Antonio Russo, Luigi Verrengia, Antimo Marrese, Maria D’Angelo, Giuseppe Del Prete e Francesco Di Spirito. 
Cari amministratori invece di giocare a chi indossa la fascia compratevi un zappa e andate a zappare che state sottraendo braccia all’agricoltura.

Frank Stein

venerdì 26 ottobre 2012

Considerazioni sulla fauna politica comunale

 Il Trota, figlio di Umberto, cosi ribattezzato dal Senatur in persona, non solo non si scompone di fronte a chi lo chiama con tale esilarante nome d’ arte, ma perfino si diverte, compiaciuto, calandosi nella parte di un personaggio un po’ somaro, anzi un bel po’, ma pur sempre ingenuo e franco e, per ciò stesso, meritevole di consenso e simpatia. Una categoria di gente invece, attestata sulla via di mezzo tra il bigotto e il grottesco, apostrofa l’ ormai ex leader del Pirellone, Formigoni Roberto, con l’ aggettivo “Celeste”. Ironizzando sulla mai troppo nascosta tendenza dell’ ex Governatore per la castità, concepita come servigio solennemente reso a chi ci guarda da lassù. 

E nemmeno in questo caso, il diretto interessato, si attarda a menar fendenti all’ indirizzo di certa stampa pervasiva e indiscreta, sempre alla ricerca dello scoop e del nomignolo che faccia al caso! Financo il “Piacione” Rutelli non sembra destarsi più di tanto verso chi gli addebita un faccione da Pupone sempiterno. Sono solo alcuni degli esempi che si possono fare quando si prende in esame la casistica di personaggi importanti, di richiamo e di impatto mediatico, altrimenti definiti con l’ utilizzo di nomignoli ad hoc. Ne discende che, per analogia, il nostro Assessore giovanissimo, non dovrà prendersela con chi gli affibbia il nomignoletto   di chiaro stampo ornitologico. 
La satira è il sale della politica. Chi si getta nell’ agone, proprio come ha fatto il Nostro Assessore casanovese, lo deve sapere e deve accettarne gli effetti. Deve essere consapevole di poter andare incontro a sferzanti giudizi, ad esortazioni confezionate con dose notevole di vetriolo, a neo denominazioni coniate sulla base di attenti, studiati, approfonditi esami della personalità, non sempre edificanti. Il Pinto, dunque, non deve dolersene. Mai. Non so se possa essere paragonato al mitico Forrest come qualcuno azzardava in un precedente e fortunatissimo post,  ma di certo ha dalla sua una serie di carte che, indubbiamente, qualche primato glielo guadagnano, eccome. 

Assessore più giovane, primatista del tiro a piattello, infermiere altamente professionale, candidato vincente fin dalla prima volta. Scusate se è poco. Il suo pezzo forte, la sua referenza più qualificante,  è tuttavia un’ altra, non facilmente coglibile al primo menar dell’ occhio, ma emergente da un’ analisi obiettiva e certosina della sua fulminea (e fulminante) carriera: l’aver battuto, annichilito, declassato al rango di uno qualsiasi, forse addirittura di uno inutile (politicamente s’ intende), l’ attuale Presidente del Consiglio comunale di Carinola, già Assessore alle politiche sociali, Dott. Giuseppe Del Prete.
Già, è proprio cosi. Il Pinto, senza nemmeno faticare più di tanto, ha prevalso in una singolar tenzone sul malcapitato medico carinolse che, suo malgrado, ha dovuto segnare il passo, soccombente e tramortito, proprio mentre si spalancavano le porte della Giunta per il Francesco casanovese,  con grande orgoglio per l' intera casata dei Pinti. De Risi sembra aver fatto capire attraverso il lancio di un messaggio inequivoco: che me ne faccio di Del Prete e del suo spigolosissimo consigliere Caputo alla mia corte? Niente, solo rogne potrebbero portarmi costoro. Meglio puntare sul giovane Pinto, uno che mi sarà fedele e sostenitore per l’ intera durata del mio mandato. Inoltre, avrà ragionato Gigi, Francesco ha sponsor autorevoli e capaci di assicurare buona protezione. Di questi tempi con Marcantonio e Antimus e forse anche Rosetta sempre pronti a uccellarmi perché fortemente critici del mio operato, esaurita la scia profetica del superAssessore Pagano, avere un approdo sicuro sotto l' ala di Grimaldellus fa bene, rassicura, risolleva. 

Francescone ha dunque trionfato autorizzando gli osservatori a porsi una domanda, per molti versi addirittura inquietante. Come mai De Risi ha preferito il Pinto a Del Prete?? Mah, chissà. Certo è che Del Prete oggi è un anonimo Presidente del Consiglio, mentre il Pinto, pur tale con tutto ciò che questo significa, quantomeno nel gergo casanovese, passa per colui che l’ ha spuntata sul  Medico. Anzi, a volerla dire tutta senza scadere nel prosaico, viene percepito dall’ opinione pubblica come colui che ha trombato il Medico. Come dire, Pinto si, Del Prete no. Cosi sia scritto, cosi sia fatto. Parola di Gigi!! Rendiamo grazie a Massimo.

Anonimo

domenica 14 ottobre 2012

De Risi sarà dimissionato?




Sui quotidiani di oggi si legge che l'amministrazione di Carinola è a rischio scioglimento in quanto non ha raggiunto il cinquanta per cento di differenziata nella raccolta rifiuti. Siccome la legge prevede tassativamente di raggiungere almeno il cinquanta per cento la fine di De Risi sembra segnata. Sicuramente, visti i potenti protettori di cui gode, si troverà una scappatoia per farlo restare in sella. 

Quello che colpisce maggiormente è la giustificazione che il sindaco dà all'ipotesi di scioglimento. Lui asserisce che la raccolta dei rifiuti viene eseguita da una ditta esterna e se quella non ha raggiunto la percentuale prefissata per legge non è colpa del sindaco. Seguendo la moda di questi giorni afferma che la cattiva gestione dei rifiuti è fatta a sua insaputa. Lui non lo sa ma i cittadini sì in quanto subiscono gli effetti di un servizio precario e tanti soffrono nel vivere in mezzo alla sporcizia nonostante le somme che sborsano. Come simbolo del degrado basta percorrere la tangenziale di Casale per ritrovarsi nella peggiore periferia di Napoli. Qualcuno spieghi a questo sindaco che  nel momento che è stato eletto è diventato il responsabile di tutti gli atti dell'amministrazione, raccolta rifiuti compresa. I vigili ed i funzionari del comune che vengono pagati con le tasse dei cittadini, alcuni con doppio stipendio, hanno l'obbligo di controllare l'operato della ditta appaltante ed in caso di inadiempienze di sanzionarla. Il sindaco a sua volta ha l'obbligo di controllare i dipendenti e costringerli a quel lavoro. Troppo comodo dire io non sapevo o non mi compete, il sindaco deve sapere tutto e deve avere competenza su tutto. 

Si spera che in un prossimo futuro si approvi una legge che sancisca anche la sua responsabilità materiale non solo politica su tutte le eventuali inadiepienze del'amministrazione... Questo in futuro, per adesso si aspetta l' espletamento della gara per assegnare l'appalto rifiuti ad una nuova ditta per i prossimi anni.  Ascoltando qualche amico molto informato sembra che le speranze di un miglioramento del servizio siano poche in quanto sembra che la nuova gara d'appalto sia stata cucita addosso a qualche ditta amica degli amici.

Informato sui fatti

martedì 14 agosto 2012

Il Campetto della Vergogna



La  Giunta comunale in data 08/08/2012 ha deliberato le tariffe per il campo di calcetto di Casanova, vi risparmiamo quelle ad ore e a titolo semplificativo vi riportiamo quelle giornaliere per i residenti e per i non residenti  (Turisti, emigrati etc. ):

cinquanta/00 euro per ogni giorno o frazione di giorno (residenti)
cento/00 euro per ogni giorno o frazione  (non residenti)


Manifestazioni non sportive nel campetto ???

218,75 euro per i residenti
437,50 euro per i non residenti

Nella stessa delibera si è deciso di aumentare la mensa scolastica da  TRENTA/00 EURO  a CINQUANTA/00 EURO per ogni alunno.

 C’è crisi, c’è crisi, c’è crisi.

P.S. Il campetto è chiuso o  è aperto? Mi rivolgo ai Vigili di Casanova che noto spesso in piazza.
Un campetto senza spogliatoio è utilizzabile?
La Giunta ha approvato un progetto con indizione di gara per realizzare un impianto fotovoltaico sullo spogliatoio del campetto di Casanova. L’unica parte realizzata dello spogliatoio sono le fondamenta.
Recatevi dietro la villa, ormai abbandonata,  nel degrado totale, così come, puntualmente, denunciato dal Quiquiri e chiedetevi dove potrebbe essere realizzato l’impianto  fotovoltaico. Giggino è un “genio” quando sarete in molti vi farà pagare la tassa, tanto per non smentirsi “Giggino il Tasso”.

Tex

mercoledì 8 agosto 2012

La valorizzazione paga sempre, ma…


Ho visitato più volte la Basilica di Foro Claudio in questi ultimi tempi ed ho potuto notare la continua crescita di visitatori e fedeli che, ogni domenica, affollano la chiesa. Non vengono solo ad ascoltare la Messa, ma vengono anche a visitare il luogo. Li vedi scrutare gli affreschi con attenzione, cercare di leggere  le poche didascalie visibili, alzare gli occhi per ammirare il magnifico affresco dell’abside centrale. Qualcuno vorrebbe saperne di più, ma la sua curiosità è costretta ad un arresto perché non c’è chi possa dare spiegazioni se non il sacerdote. Né ci sono ancora depliant informativi che possano soddisfarla.
Il nostro stupendo monumento è stato ancora più impreziosito dalla presenza di una suggestiva  statua della Vergine proveniente da Medjugorie, messa alla destra dell’abside per chi entra, e illuminata dalla luce di un faretto che ne risalta la bellezza. Ci si è anche fornirti di amplificazione per il servizio liturgico perché, non dimentichiamo, il luogo è prima di tutto una chiesa. I fedeli che vengono da ogni parte ad ascoltare la Messa sono ora tantissimi e qualcuno è costretto a sedersi sui gradini perché non trova posto.
Un gioiello di Basilica che richiama gente e un sacerdote attivo e innamorato della sua missione sono un’ accoppiata vincente per Carinola: la gente risponde con la sua presenza e il Comune, paurosamente in letargo, sembra risvegliarsi all’improvviso, grazie alla valorizzazione dei beni storici presenti sul territorio e alle persone giuste che sanno contribuire alla loro valorizzazione con attività adeguate. Ora, per il prossimo 14 Agosto, vigilia dell’Assunta, ci sarà un’altra bellissima iniziativa: una fiaccolata che verso le 23,30 partirà dal paese per dirigersi all’Episcopio, dove a mezzanotte sarà celebrata la Messa.

Tutto bene? Tutti felici e contenti? Affatto. Il neo c’è sempre a deturpare ogni bellezza...

Il luogo affascina e attira. Le giovani coppie fanno a gara  per  sposarsi in quella chiesa, tanto che è nata quasi una simpatica competizione tra la Basilica e il Convento di San Francesco, altro bellissimo luogo gettonato dalle coppie. Il primo ad aprire la fila degli sponsali è stato proprio l'onorevole Grimaldi, che ha voluto impreziosire il suo recente matrimonio circondandosi della cornice storica della Basilica, per l'occasione stupendamente ripulita e addobbata. 
Tutto si fa per l'onorevole! E per i comuni mortali?...  
Dalle nostre parti diciamo: finita la festa,  gabbato il santo.

Non si possono valorizzare luoghi di richiamo popolare e poi abbandonarli a se stessi. Il parcheggio predisposto ai lati della Basilica non è sufficiente a contenere la marea di auto che ora arrivano, inoltre il luogo va continuamente ripulito da erbacce e rami infestanti.  Chi lo fa? I LSU comunali? Niente affatto. Lo fanno normalissimii cittadini che dedicano un po’ del loro tempo alla manutenzione del luogo perché, in sottinteso, è come se fosse stato detto: ecco, ora che la Basilica ce l’avete, arrangiatevi voi.
Solita solfa, solita storia. 
tricchetracche

venerdì 13 luglio 2012

OMMMMMMMMMM....


Voce bassa, occhi socchiusi, viso disteso ed avvolto in vesti orientali, abbiamo quasi fatto fatica a riconoscere il nostro big della politica, regista di vittorie lampanti, e di commissariamenti coatti. 

Un bagliore alabastrino lo avvolge, mentre invoca divinità dai nomi irripetibili. Raggiunto in Nepal, dove si trova per un viaggio molto speciale - La Ricerca del Cambiamento - si è subito aperto con la stampa planetaria, affrontando con serenità anche la calda questione Tribunale. «E’ assurdo tutto cio’. Non posso crederci, percio’ mi sono imbarcato su un battello di pescatori indiani, non potendo piu’ soffrire le crude parole dell’ Olandese. Credetemi,  non dirò più fregnacce, mai piu’ promesse vaghe, finanziamenti e posti vari: non  prometterò più niente alla mia gente, ma solo di poter trovare la pace interiore. Credetemi questo posto, questi monaci, queste tigri mi hanno cambiato letteralmente la vita. Forse adotterò un elefante, spero di poterlo far vedere ai carinolesi!” Gia’ il cambiamento è in lui, ora lo percorre e lo libera. Espressione iperlogorata dalla vecchia classe politica locale, il cambiamento rappresenta la parola più detta dai balconi per far abboccare i poveri elettori idealisti, mentre gli altri, i faccendieri ed i disperati stanno già pensando ad altro, i primi agli affari e alle buste i secondi a frigoriferi e alle televisioni al plasma. 

Al comando di due amministrazioni, la prima caduta per sua volontà, questo grosso pesce della politica casertana non riesce purtroppo a concretizzare nel suo piccolo comune un margine di cambiamento, cosi’ ha pensato di cercarlo da solo, altrove. Fatto di un’ altra stoffa, di seta, come quella che indossa,  riserva molte sorprese per il popolo. “Si, è tempo di cambiare ed i primi a farlo dobbiamo essere noi. Insegnero’ il digiuno e la preghiera, a rispettare la natura e la fauna che la abita! Insegnero’ a rispettare gli altri. Infine a meditare durante i consigli e credo che Antimo sara’ assessore delegato”. Mille idee, tanti propositi, ma quando tornerai a Carinola? “Tornare? Sarebbe assurdo, al contrario qui aspetto i carinolesi, tutti e naturalmente Giggi per primo. Ma a questo punto dovete concedermi spazio, perché voglio invitare degli amici speciali in segno di pace. Gennaro,  Mattia, Marcantonio, venite vi ospitero’ tra i monaci e le tigri che veglieranno su di voi.” 

Programma ambizioso, forse un tantino troppo, e chissà se questi ultimi tre accetteranno di restare con le tigri! Ma la domanda è: riuscirà a fondare una nuova Carinola in Nepal? Lo scopriremo fra qualche tempo. Intanto, Ommm....Ommmm…

Buddha

giovedì 5 luglio 2012

Il Marcio Dentro


In tempi così difficili per tutti è bene pungolare in continuazione coloro che poco amministrano il nostro infelice Comune a fare finalmente delle nuove e sane scelte a favore della creazione di forme occupazionali, anche temporanee, che possano dare sollievo alle famiglie, quindi ai giovani che popolano il territorio. Come? Occorre avere coraggio, idee e buon senso. 
Ho letto della creazione di un elenco comunale per lavori estivi retribuiti con dei buoni. Molti non sanno di cosa si tratta, altri lo condannano  a priori. A mio avviso, potrebbe essere un piccolo passo avanti, purchè vi sia trasparenza ed assenza di qualsiasi speculazione politica dei più deboli, abitudine che purtroppo alcuni dei dinosauri hanno innata ed il piccolo idolo Grimaldi pur non riesce ad abbandonare. Smettetela di raccontare baggianate, non crede più nessuno alle vostre vili promesse. Come sarete ricordati? Malissimo se continuate con questo passo ignobile. In ogni caso spero si siano iscritti in molti, senza passare per questo o per quell’altro, ed ora aspettiamo con curiosità i risultati di questo progetto. Ovviamente bisogna guardare lontano, anticipare i cambiamenti, o almeno farsi trovare pronti. Ed ecco ad esempio che si ripropone un problema storico per il Comune a cui sarebbe bene pensare in  questi giorni, ovvero a come  sostenere i piccoli e medi imprenditori agricoli locali, costretti spesso a svendere il lavoro di un anno intero, sotto pioggia e sole. Cosa ne è stato del bilancio partecipato?Pochi lo sanno. Cosa ne sarà del raccolto estivo degli agricoltori carinolesi? Rispondi tu, Massimo il Grande Ingannevole, tanto sai sempre cosa dire pur di umiliarci. Ma ecco cosa avviene altrove, in Emilia ad esempio, dove piccoli mercati ortofrutticoli sono costruiti per gli imprenditori agricoli di due o tre comuni promotori, nei quali si stabiliscono dei vantaggi rispetto a coloro che vengono da fuori a vendere i loro prodotti. Immaginate un piccolo mercato ortofrutticolo a San Donato o sull’ Appia dove troviamo per la maggiore banchi con frutta e verdura coltivata nel Comune di Carinola. Sarebbe un nuovo modo di fare agricoltura, economia e comunità sopratutto, concependo il ‘piccolo circuito agricolo’, ossia una rivoluzione tutta carinolese,  a favore delle famiglie di agricoltori che si specializzano nella biodiversità dei prodotti mediterranei, senza dimenticare che all’occorrenza potrebbe essere utile un bel po’ di manodopera in più se il gioco riuscisse. Ma come non crederci se pensiamo alle nostre mele, ciliegie, albicocche, pesche, zucchine, melanzane, broccoli, cavoli, cipolle che finirebbero per attirare utenze anche dai comuni vicini a dispetto delle spese nei grandi centri commerciali, piuttosto lontani e freddi. Due volte a settimana, il mercoledi’ ed il sabato, ed il gioco è fatto. Massimo il Grande Ingannevole voleva invece un grande centro da fare non so dove e con non so chi ed a favore di chissà cosa. Come è vero che pur di ingannare qualcuno si inganna da solo.
Da quando sono piccolo assisto a tutti i comizi. Ora sono grande e grosso e un mercato ortofrutticolo resta sepolto negli scaffali dell’ufficio elettorale dove decine di programmi, lunghi ed articolati, giacciono all’ombra del coraggio, del buon senso e della voglia di fare bene per tutti noi.  
MASASE

venerdì 22 giugno 2012

Quando non puoi fare meglio, fai di peggio!


E pensare che con Giorgio alla cultura pensavamo di aver toccato il fondo e invece per la serie “quando non puoi fare meglio, fai di peggio! Cit.” abbiamo scavato oltre il fondo. Ma per seguire a pieno e in modo oltremodo stakanovista la precedente citazione, gli abbiamo dato anche deleghe per l’ecologia e questo visti i suoi vizietti notturni in montagna è un tutto dire. Ma centriamoci in un solo discorso e torniamo alla cultura.
Se dico arte catalana, congiuntivo, arte paleocrstiana, associazionismo, caro assessore Di Spirito lei non ne comprende il significato, ma tanto l'istruzione, l'erudizione o la dialettica non sono cose necessarie a Carinola per dilettarsi nella cultura. Il guaio è fatto e alla fine di tutto, in pieno stile Grimaldi lei non offrirà nulla ai carnolesi, in quanto è agli antipodi delle deleghe a lei assegnate. Sono sicuro che sempre in pieno stile Grimaldi, lei con spocchia e arroganza si limiterà al massimo a mettere qualche maxi schermo per gli europei o organizzerà feste di cattivo gusto contraddistinte dal flop così come ha già fatto a natale. Non è colpa sua,  la cultura non è cosa di tutti, la colpa è del Grimaldi che ha determinato questa vergogna, che ha umiliato due volte i casanovesi prima con Giorgio e ora con lei, che chiaramente non è neppure capace di esprimersi in un corretto italiano. Lei è un bravo ragazzo, vittima di questi Giuda che fanno del nostro territorio cosa loro, seguendo i propri capricci e i propri interessi. Spero vivamente che lei conosca il termine ETICA ed il termine MORALE e si cerchi in un vocabolario l'etimologia del significato della parola POLITICA. Caro assessore Di Spirito, so che alcuni potranno criticarmi dicendo “ma alla fine chigliu e nu buon waglion è colpa d’altri” dunque a parer mio la cosa migliore che in questo momento può fare è abbassare il capo e in piena umiltà chiedere aiuto a chi di cultura si nutre e a chi alla cultura da valore. A Casanova e nel comune ci sono molte persone che per istintiva passione vivono di cultura ed è a loro che potrebbe chiedere aiuto, a loro deve chiedere consiglio. Adesso che ha coronato il suo sogno, in piena umiltà accetti le sue falle formative e che la madonna ci aiuti. A questo punto posso solo ribadire il mio punto di vista: meglio nessun assessore per Casanova che un Lei in tale ruolo. Che pena che monotonia…

Sturm und Drang

venerdì 15 giugno 2012

Dar da bere agli assetati




E’ una delle sette opere di misericordia spirituale che hanno  marcato la vita morale di tante generazioni di cristiani. Da un punto di vista religioso il simbolismo è d’obbligo: acqua = vita; vita = conoscenza, consapevolezza. Chi ha conoscenza ha ricchezza. 
E’ praticamente un dovere morale di ogni persona (o ente)  dare da bere l’acqua di vita, ossia trasferire la sua conoscenza a chi meno ha e meno sa. Veramente, di questi tempi, ci basterebbe solo l’acqua, quella liquida, quella che scorre, che evapora… quella che piaghiamo più dell’oro. 
Ironia della sorte, noi carinolesi siamo capitati proprio male con un’amministrazione simile: non ci da’ da bere né l’acqua di vita né l’acqua per la vita. 
Troppo illetterati per trasmettere conoscenza, troppo venali ed incapaci per darci l’acqua che si beve, che fa funzionare i reni, che ci fa fare una doccia altrimenti puzziamo, ci fa lavare i panni o puzzano anche quelli, ci fa cucinare e via dicendo. Dobbiamo farlo con acqua minerale? 
Un dato è certo: nella Carinola del ricco occidente del 21simo secolo c’è ancora chi non usufruisce dell’acqua a tempo pieno. Chi la vuole usare dopo le 21-22, deve pensare a riempirsi  vasca da bagno,  bacinelle,  bottiglie e quant’altro, in puro stile dopoguerra. 
Forse gli amministratori non se ne rendono conto, ma i bambini piccoli hanno bisogno di essere lavati anche la notte, se si sporcano; i malati ne hanno bisogno a tutte le ore, del giorno e della notte! O si pretende di ignorare queste realtà? 
Tutte le frazioni sono penalizzate dalla carenza di acqua, ma soprattutto Croce di Casale, Borgo Migliozzi e Borgo Vittorio che l’acqua la vedono con il contagocce. Un drastico ritorno all’età della pietra. Cosa fanno gli amministratori per risolvere il problema? Si grattano la pancia e se ne fregano. 
L’attuale tronfio barone del circondario, quello che voleva dimostrare la sua forza politica ai carinolesi, si è sgonfiato come un palloncino pieno d’aria, dimostrando solo il suo menefreghismo e la sua incapacità. Ora vorrei dire a questi signori che ci amministrano: come possono sperare nella benevolenza del popolo se non riescono a risolvere nessun problema, neanche quello che riguarda un elemento di prima necessità come l’acqua e che penalizza famiglie, bambini, vecchi e malati? 
Il popolo non vede l’ora di togliersi dai piedi un’amministrazione inetta come questa e reagisce come può. Via gli incapaci! Largo, largo ai giovani! Almeno se sbaglieranno lo faranno per inesperienza; questi lo fanno per incapacità e malafede. E se si buscano volantini offensivi, non hanno il diritto di lamentarsi perché niente fanno per non meritarseli.


Jatafafotte