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domenica 25 gennaio 2015

Ricordi sporchi d'inverno


Era parecchio tempo che non guardavo foto del paese dove sono cresciuto, poi  giovedi' pomeriggio, per caso, nell'appartamento di R, un amico brasiliano di origini italiane, ne sono venute fuori assai e quasi per magia hanno colorato quelle ore. Cosi' sulle foto ci siamo messi a chiacchierare.


***
                                                                            
Improvvisamente sullo schermo del Pc appare la foto della fonte battesimale trovata a Forum Popilii, le carriole di terra, le ragazze e i ragazzi della Sun. Il sole cocente, il sudore, i sorrisi bianchi.
Wow! ha esclamato R,  ma è bellissimo!!come avete fatto?!Deve essere stata proprio una bella esperienza...

[Si, lo è stata ed i ricordi si sono messi su un treno che correva di pomeriggio, per attraversalo dolcemente].


***
Poi gli ho mostrato foto di Palazzo Petrucci, il Convento di San Francesco, l'Episcopio, il borgo di Casale, le colline di Casanova, la Cattedrale di Carinola, i terreni a coltura a Nocelleto...gli ho parlato delle processioni, dei nostri bar, di San Giuseppe, della caccia al cinghiale, del mare a due passi, del vino Falerno, di San martino e Monte Massico..e di tanto altro ancora..

[la mia voce era rapita dalla luce dei ricordi]

***


R: Come mai te ne sei andato?! Sembra proprio un bel posto..

Io: Si lo è..solo che manca lavoro ..
.. e manca pure..

[ le parole erano piene di rabbia 
e quando è cosi' si gelano dentro
vi rimangono
aspettando di sciogliersi dopo l'inverno]












Mas

giovedì 10 luglio 2014

Stay Human-Restiamo Umani

La redazione del Quiquirì esprime tutta la propria solidarietà alle vittime dell’aggressione israeliana a Gaza. Denunciamo fortemente quello che è un evidente tentativo di genocidio e pulizia etnica. Bombardare una città come Gaza, chiusa su tutti i lati, bombardare civili innocenti, continuare a sganciare bombe pur sapendo che solo il 5% di queste colpiscono obbiettivi che solo in parte possono chiamarsi militari, beh questo è il volto inumano dell’uomo. Chiunque di noi quando andava a scuola, studiando le stragi e gli eccidi della seconda guerra mondiale, o meglio del periodo appena precedente a questo, si sarà chiesto almeno una volta: ma come la gente non si è ribellata? Come è possibile che sia stata data la possibilità ad una nazione di compiere stermini così efferati con il silenzio, che a volte è un avallo, di tutti? Beh ci ritroviamo a 70 anni da quel conflitto e ci ritroviamo con le stesse dinamiche, con le stesse bende avanti agli occhi, con gli stessi innocenti che perdono la vita nell’anonimato e nell’indifferenza più assoluta. E come 70 anni fa la parte più infame la fa la propaganda, un utile mezzo perpetratore di soprusi e ingiustizie, che tace mille angherie ed aggressioni sofferte da un popolo vittima, per piangere fatti di cronaca subiti da un popolo retto da un governo carnefice, che fomenta e fomenta finché non sia il popolo a reclamare il sangue finanche dell’ultimo neonato.
Andando avanti con l’età ci si rende conto di quanto poco giusta sia la vita, ma pare che questa amara scoperta non debba mai finire. Non entro nel merito del conflitto pur con centinaia di risoluzioni internazionali di cui parlare, centinaia di atti illegali perpetrati in modo militarmente metodologico su civili, non voglio entrare nella discussione di quanti anni indietro abbiamo percorso nella costruzione di un nuovo muro, che questa volta peggio che in passato, rinchiude persone in un lager da due milioni di abitanti. Vorrei parlare o meglio riflettere sull’idea sottesa alla difesa di un governo che sgancia bombe sui civili, con persone che lo difendono e che a momenti addirittura ne gioiscono. Vorrei parlare di che violenza abbiamo insita come esseri umani, se non ci si raggela il sangue a pensare che bombe vengano sganciate al centro di una città, che bimbi piccoli come i nostri figli o i nostri nipoti si trovino d’un tratto, in uno scocchiar di dita, in un inferno chiamato bombardamento. La guerra, seppur di guerra non si può parlare, l’unilaterale guerra, che si sta portando avanti in Palestina deve farci riflettere su dove la nostra coscienza di uomini e donne col sorriso sulle labbra, che accarezzano un bimbo per strada, che abbracciano un fratello o una sorella, che vanno a trovare i genitori lontani o vicini e che scambiano una parola sincera con un amico/a, sia davvero finita.
No justice No peace.

Restiamo Umani… Please.. 

domenica 27 aprile 2014

Il diritto al lavoro (stagionale)



"Il diritto al piacere potrebbe essere considerato come l'altra faccia del diritto al lavoro, che è uno dei diritti fondamentali a cui sembra che ultimamente abbiano tutti abdicato. Tutti si mettono d'impegno a degradare questo tema, parlando del lavoro come di una specie di regalo, invece che di un diritto, dimenticando che la difesa del lavoro è la difesa dell'unica arma di lotta dei lavoratori. Ecco, il sistema che attenta al diritto al lavoro è lo stesso che nega poi ai lavoratori, alla parte di umanità che non è ricca, il diritto al piacere. Inteso non come lusso, ma come la libertà che ti garantisce gioie semplici, anche solo passeggiare per la tua città, contemplare la vita, guardarti intorno e scoprire piccoli elementi di felicità." (L. Sepúlveda)
Ebbene, a Carinola, siamo messi molto male sul fronte lavoro: si arranca quando si ha un salario dignitoso, diviene difficile quando il lavoro è saltuario. Peggio ancora quando non lo si ha proprio un lavoro. Un senso di desolazione e abbandono si respira nelle strade. Eppure, non si deve disperare in questi momenti, e qui che gli uomini e le donne trovano idee e soluzioni per andare avanti, dignitosamente. 
Il problema è che l'amministrazione De Risi risulta talmente immobile da essere essa stessa un caso disperato, invece di essere un punto di riferimento per la comunità. Qualcuno potrà obiettare, cosa puo' fare un'amministrazione per creare lavoro? Ebbene, puo' fare qualcosa, anche solo in termini di lavoro stagionale. Facciamo un esempio. Possiamo immaginare la formazione di una lista per assumere durante i mesi estivi, una decina di operatori polivalenti del verde pubblico, residenti nel Comune. Meglio se nella lista vi fossero insieme giovani e adulti, ovviamente tutti con una seria motivazione e qualche esperienza nel settore. In questo modo,  invece di fare la solita gara e affidare i lavori (quindi i soldi) ad una ditta esterna, si lancerebbe un bel segnale. 

I vantaggi di questa trovata a nostro avviso sono questi: si sostengono una decina di famiglie per qualche mese, e allo stesso tempo si mettono in luce le strade, i vicoli, i beni architettonici, le piazze, insomma tutti gli spazi attualmente invasi da erbacce e rovi.

Cosi', per riprendere il pensiero di Sepulveda, potremmo almeno farci delle belle passeggiate, per cogliere la bellezza dei nostri luoghi. Un briciolo di felicità che farebbe bene a tutti, anche agli invidiosi che avranno qualcosa di cui parlare.

(Il sindaco e l'assessore al ramo, potrebbero seriamente pensarci su) 


martedì 25 febbraio 2014

Nuova stazione di servizio: (cercasi benzinai, gommisti, meccanici)

Nuova area di servizio apre per fornire benzina, gomme, ristoro, assistenza meccanica ed altro. Pertanto abbiamo bisogno di gommisti, benzinai, meccanici della parola e del pensiero.
Dalla Ferrari al più malandato catorcio, tutti passano di qui: per fare benzina, per equilibrare le ruote, per revisionare i freni, per il cambio delle ruote o dell’olio, per un momento di ristoro al bar.
E noi qui siamo disponibili, educati dalla cultura e da una coscienza esigente, ad offrire il servizio. Innanzitutto a noi stessi, alla nostra auto che quotidianamente deve destreggiarsi nel caotico traffico della volgarità e dell’ipocrisia, della menzogna e della pornografia mentale, in mezzo al chiacchiericcio che mortifica l’essenza più profonda dell’uomo: la sua intelligenza, la sua umanità.
Soprattutto la sua libertà, quella vera, quella priva del mostro del PREGIUDIZIO. 
Noi, crediamo di esserlo, ma non siamo liberi, non sappiamo essere liberi. La nostra mente è condizionata perennemente dal pensiero altrui, si sente soggiogata da linguaggi ed idee contro le quali non abbiamo più la forza di contrapporci. Non sappiamo più ubbidire a noi stessi, alla parte più intima, più profonda di noi stessi. Consciamente o no, ubbidiamo a qualcosa che è fuori di noi, acriticamente, addormentando sempre di più la nostra coscienza. Non sappiamo più parlare e tanto meno pensare. E’ qui sta il problema più grosso, il centro, il nucleo della realtà. Il linguaggio ed il pensiero.
Da anni, da decenni, sono convinto che il problema essenziale sta tutto qui. 
Se ci fate caso, se riuscite a leggere la realtà, non quella apparente, potreste accorgervi che l’esigenza, la ricerca di un nuovo linguaggio, sia pure inconsciamente,  se lo sono posto tutti, senza riuscirci, anzi peggio! falsandolo, degradandolo ancora di più.
Il berlusconismo lo ha completamente svuotato di significato, solo parole risonanti come “caccafanti”, il vaffanculismo grillino, buono per i gonzi, contrariamente da come credono quelli di bocca facile, è antimoderno e distruttivo. Il furbismo renziano potrà anche portare a qualche risultato politico ma non a risolvere il problema essenziale.
L’unico linguaggio nuovo,  rivoluzionario, efficace è quello del Papa. Il mio nome sia Francesco. E’ bastata questa semplice frase ed è nato un linguaggio nuovo. Tanto nuovo e sorprendente che ancora non riusciamo a rendercene conto, incrostati come siamo da linguaggi fasulli, superficiali, inconcludenti, vuoti che, quotidianamente, ci bombardano da ogni parte.
IL PENSIERO, questo frutto del nostro cervello, deviato, bacato, smarrito. Non sappiamo più pensare. Pensiamo, sì, ma come? cosa? Come pensiamo? Cosa pensiamo? Mi accorgo che è ora di smettere. Di salutarvi augurandovi la buonanotte. Andate a letto lentamente, molto lentamente e mentre vi spogliate chiedetevi: come penso? Cosa penso?
P.S. Ho voluto mandare queste righe come piccolo contributo alla discussione sulla nascita della Pro Loco di cui mi è giunta voce. Solo per mettere qualche pulce negli orecchi. Solo per gettare un sassolino nello stagno.
P.P.S. Se qualcuno dirà che in qualche modo ho inteso fare politica con questo scritto, la mia risposta è un lampante:SI! Io ho sempre fatto politica, attenendomi compiutamente al significato della parola: politico=colui che tende al bene della cittadinanza. Non ho mai fatto “partitismo”. Ho fatto politica.
P.P.P.S. Ma dove presentarsi per essere assunto dalla nostra STAZIONE? Diamine! Dovunque! In casa, nella scuola (soprattutto), per strada, nel Consiglio Comunale….
Dovunque vuoi misurarti con la tua coscienza, con la tua cultura, con la tua libertà. Per poterti esprimere profondamente, per essere testimone della memoria storica e artefice di strumenti per costruire un futuro-culturale, sociale, economico più degno nel nostro territorio. Bisogna creare BELLEZZA, per salvarci. Cosa intendo per BELLEZZA potrei spiegarlo una prossima volta se queste parole, come temo, non cadranno nel vuoto.
Che tutti i vostri sensi siano sempre vigili. Ed ora a letto.
Ma lentamente, molto lentamente.

El Coyote

sabato 28 settembre 2013

Ricordi sporchi d'estate


Negli anni '90 l'estate ci faceva cosi' bene che dimenticavamo di mangiare. L'estate era piena di gente, si correva fra grida e pianti, per tuffarci nel rumore azzurro delle onde. L'estate non finiva piu'. Ecco, ricordo la prima volta che vidi tanta immondizia. Uno del gruppo aveva trovato un "ponte" che portava a Carinola. Organizzammo una spedizione e facemmo rifornimento passando nei campi di frutta. Per la strada che conduce al Convento, vedemmo una grande ammucchiata di sacchi. Restammo li' impalati, qualcuno forse disse qualcosa.
Chissà che passo' nella nostra testa mentre ci tuffavamo in una pesca colta di corsa. 



Qualche anno dopo la musica ci faceva cosi' bene che dimenticavamo di dormire, di tornare a casa. D'estate c'era comunque gente, ma non la vedevamo. Un basso, zaini invicta e le musicassette ci portavano lontano. Un giorno, in una stanza, fondammo un giornale e parlammo nei bar e nelle cucine d'immondizia abbandonata.
Chissà cosa passava nella testa della gente che leggeva la domenica, parole in bianco e nero, sul loro paese. 

Verso la fine dei favolosi anni '90 funzionavano una meraviglia il Ce4 e l'Eco4 al punto che c'era gente che non dormiva la notte per fotterci, anche se non era estate.

Avrei ancora tanti ricordi, forse troppi, ma avevo bisogno di risalire a quelli  piu' lontani.

L'estate è passata da qualche giorno, ma per tutte le stagioni c'è gente che va in giro e nasconde immondizia nelle campagne per sporcare anche i ricordi di quelli che verranno. 

















lunedì 6 maggio 2013

Gli indifferenti



Se Moravia avesse trascorso qualche giorno a Carinola sicuramente avrebbe ambientato qui il suo celebre romanzo . 
A Carinola  il degrado amministrativo ed economico viene vissuto nell'indifferenza totale della popolazione. Sulle loro spalle scivola qualunque avvenimento senza scuoterli minimamente. Eppure nel corso degli anni quasi tutte le amministrazioni hanno cercato di risolvere il problema.   Si sono susseguite negli anni, amministrazioni che hanno progettato lavori pubblici solo per arricchire imprenditori e tecnici. Amministrazioni che sono entrate in contatto con la camorra provocando lo scioglimento del consiglio comunale. Nulla, nessuna reazione. Hanno appaltato i servizi economici a prezzi astronomici lo stesso senza risultati. Allora i maggiorenti del comune hanno pensato di ingaggiare un sindaco medico che potesse curare meglio i cittadini da questa oscura malattia. Il poveretto si è messo subito al lavoro convinto di poter guarire i carinolesi convinto di essere bravo come medico ma ancor più bravo come amministratore. Ha iniziato col vestirsi sempre di rosso cercando di strappare un sorriso almeno ai bambini , nulla. Li ha privati dell'acqua e della viabilità , nulla . 
Ha incrementato notevolmente l'inquinamento ambientale anche con l'amianto, nulla nessun segnale di reazione. Allora ha provato a toccarli nella tasca aumentando le tasse a dismisura , nulla. Ha aumentato il costo dei servizi licenziando contemporaneamente un pò di persone, nulla. Non volendo arrendersi è ricorso all'ultimo tentativo quello di ingaggiare un nuovo comandante di vv uu. assumendo un forestiero che sarà pagato con le tasse dei carinolesi sperava di creare una protesta tra i giovani laureati che dovrebbero aspirare a quel posto ma senza esito. Ormai gli restano a disposizione solo due soluzioni per risolvere la gravissima epidemia. O farli  frustare tutti dal comandante che si è scelto o dimettersi permettendo a qulcun altro di provarci. Chiunque sarà il successore certamente fallirà in quanto non riuscirà a far meglio del sindaco attuale. Questi  nonostante i suoi sforzi inventivi e la sua riconosciuta capacità non è riuscito nemmeno a scalfire la cappa di indifferenza che avvolge i carinolesi.
Speranza

venerdì 3 maggio 2013

...... Il Fascio-Vivente.....


In questo periodo vaga nell'inquietudine l'anima d'un fascio-vivente. Sulla pagina Fb di tribuna politica  lo zombie Mattia non perde tempo a postare commenti in continuazione, per altro qualunquisti che fanno invidia anche a Grillo, in merito alla situazione italiana e carinolese. Quando scrive questi post crede proprio che la gente sia stupida e che non abbia memoria, ma si sbaglia e leggendo alcune sue frasi mi viene il dubbio che sia proprio lo zombie in questione ad averla persa. Quindi rinfreschiamola un po’.

Il fasciovivente dopo anni e anni di inconsistente opposizione ha trovato la sedia in maggioranza solo grazie alla genuflessione a Grimaldi aprendo una grande storia d’amore in quei mesi con il compagno Mannillo degna dei migliori romanzi harmony. Il fascio vivente dimentica, poi, che alle ultime elezioni si è venduto a Di Biasio, offendendo i suoi elettori, i quali, diversamente da lui, vivono una vita reale fatta di lavoro e sacrificio e non una vita su tribuna politica dove poter sparare cazzate a fiumi, cercando una sorta di resurrezione. Il fascio vivente, si permette di offendere il sindaco Gigi ( non è una difesa in quanto Gigi è indifendibile) etichettandolo come lupo del matese evidenziando sempre che non è di Carinola trascurando il fatto che lui vive a Caserta e non conosce assolutamente la vita reale del comune e i suoi problemi reali ( non politici),  diversamente dai suoi sostenitori e partner di partito che si spaccano la schiena col lavoro.

Percio' il fascio vivente dovrebbe avere la dignità di stare zitto e viversi la sua vita a Caserta presso la segreteria del suo partito (suo appunto) senza postare commenti ipocriti così come la sua storia politica, caratterizzata da accordi  sottobanco con chi il giorno prima sputtana dai balconi. Se vuole fare l’uomo di destra deve farsi un bell'esame di coscienza dinanzi ai suoi sostenitori e ricordare che un uomo di destra mai avrebbe accettato la candidatura con Mannillo e Gigi e mai avrebbe accettato di portare l’acqua a Di Biasio. Vergogna.

Ma tanto sono convinto che la gente ha già aperto gli occhi e il tuo vagare in questo purgatorio mediatico come internet si tradurrà in un inferno politico dove per la legge del contrappasso porterai l’acqua a Di Biasio per l’eternità sotto il busto di Mussolini
unodidestravero

giovedì 25 aprile 2013

Piccole conversazioni sui nostri paesi. L’origine dell’invidia.


Queste righe sono nate per provare a comprendere il paese in cui ho vissuto, che chiameremo Nonimportacome, alla condizione di collocarlo nel bel mezzo del Suditalia, tra dolci colline incendiate d’estate, borghi assolati e decadenti, ricche rovine archeologiche e infine il mare a pochi kilometri, che respira lontano come un ricordo-dolce
La vita vi scorre lenta e arida in una non-comunità che si nutre di scolorite memorie dei fasti cattolico-democristiani (‘70, ’80, ’90), abbandonata da generazioni di emigranti, non-governata da una classe politica che si rinchiude sulla cupola, che contagia, privatizza e indebita per non cambiare niente. Prendo il telefono e chiamo un amico.
Ne parliamo per un po’. Vorremmo chiedere aiuto ad un antropologo, ad uno psicologo delle comunità, oppure ad una veggente: tutti e tre ci direbbero in cosa consistono i “nostri problemi” e forse vi troveremmo un fondo di verità. Ma non è quello che vogliamo, quello di cui abbiamo bisogno è di raccontarci al nudo, come pellegrini, specchiarci per un’ora in un ruscello una volta limpido, ora marrone o prosciugato. 
Proviamo a capire da dove veniamo. Un mondo contadino lasciato alle spalle, ricco di energia positiva, di valori, di sapere, popolo operoso, popolo ignorante, il quale d’un tratto si è mescolato con una modernità che altrove, in Europa, apparteneva già al passato. Ma quali tracce di tutto ciò conserviamo? Di tutto questo processus ne abbiamo tratto altri frutti o siamo rimasti coi rovi nelle tasche? Certamente, ci si è sforzati di tramandare delle buone tradizioni, ricorrenze dal sapore pagano, l’onesto saper fare, alcune regole sane, la cui fatica di apprendimento sarà stata maggiore, rispetto alla facilità con cui invece si propaga in altri livelli la comune strafottenza per Nonimportacome, peggio il giudizio superficiale e maligno quando pensiamo all’altro, al diverso
Ci siamo mai chiesti, infatti, quale possa essere l’origine dell’invidia, che dilaga e che in alcuni casi ha sconfitto avvenimenti, associazioni, persone, famiglie intere, senza ragione, senza una logica. Quale è l’origine di queste malattie delle mentalità del Sud? L’ignoranza. Il perdono della chiesa, un’educazione mancata; il fatto di non sentirsi parte della stessa comunità. Eppure una voglia di fare bene insieme molte volte è pure emersa, ma non è mai germogliata in una terra fertile, sempre più avvelenata da immondizia. E se andassimo ancora più lontano penseremmo all’arretratezza che faceva comodo alla democrazia cristiana, il voto di scambio. Il lavoro non sempre meritato. Il discorso è lungo come una camminata d’estate nelle campagne popolate di uliveti, querce, ginestre e vigne di primitivo. Sfoglio delle pagine, trovo dei versi di un poeta, Franco Arminio, un paesologo, nato in Irpinia che dice “Io appartengo solo al mio paese. Sono un dente dentro la bocca del cavallo, un mattone dentro un muro”. E suggerisce: “Porta il tuo paese in testa e avrai sempre una bella vista”. Dopotutto credo che le forze e la voglia per ricostruire Nonimportacome esistono eccome. 

Micco

lunedì 24 dicembre 2012

Lettera di fine anno ai cittadini pensanti e non carinolesi

Una sensazione strana  ha attraversato il mio corpo e ciò che comunemente chiamiamo anima. Un freddo, una malinconia, una voglia di girare la faccia e andare via, per sempre.
Parlando con amici vengo a sapere che durante una partita di calcio, precisamente tra Nocelleto e Teano un gruppo di sostenitori del Nocelleto, senza perdere tempo, aggrediscono un loro compaesano se non erro di S.Donato. Tutto nasce,  da un invito del signore di S. Donato verso i sostenitori del Nocelleto di evitare offese verso la panchina del Teano, un invito che è stato percepito come un atto di sfida e quindi giù con calci e pugni. 

Che vergogna. 

Carinolesi che picchiano carinolesi per una partita di calcio, che vergogna. Mentre ascoltavo questa brutta pagina di cronaca locale mi giravo intorno e tutto il mio paese era pieno di sacchetti di spazzatura appesi e per strada; mentre ascoltavo delle “mazzate” inferte al signore di S. Donato non vedevo intorno a me nemmeno una lucina piccolissima che indicasse l’arrivo del Natale. 
Ecco a questo punto mi attraversa il corpo e l’anima una terribile sensazione di lontananza rispetto a dove mi trovavo. Mi sono sentito come straniero in patria lontano da una terra caratterizzata da natura, solidarietà e vicinanza. Lontano dal Comune di Carinola pur stando a Carinola. 

Questa non è la mia terra, pensavo. 

Dinamiche, modi, ambienti propri di terra di Gomorra, ormai siamo un suo prolungamento dove per le strade c’è solo degrado, solitudine, inciviltà. 
I cittadini chiusi nelle proprie abitazioni adornate a festa con i giardini puliti e curati mentre fuori il male, la solitudine. 
Non voglio additare la colpa a questa amministrazione che sta semplicemente continuando un modo di amministrare iniziato da più di 15 anni. Cambiano i sindaci. ma la lontananza verso le vere priorità del popolo resta. Una voglia di girare la faccia e andare via, dimenticare Carinola, perché ciò che vediamo non è Carinola. 

Le colpe di questo degrado è si dei sempre soliti politiciucci che si dividono, si riuniscono, si odiano, si amano sempre con gli stessi modi. ma anche di tutti quei cittadini schiavi che curano il proprio giardino e fingono di non vedere lo schifo che c’è fuori. Tutti quei cittadini che vendono il proprio voto per amicizia, per soldi, per niente. che hanno favorito il disastro del nostro comune. 
Tutti quei cittadini che si nascondo dietro le tapparelle della propria casa della propria vita. Non c’è speranza se non c’è un popolo che ha speranza, non c’è lotta se non c’è un popolo che lotta. 

Natale passerà, forse raccoglieranno anche la spazzatura e forse non si farà più a “mazzate” nel campo comunale, ma ciò che resterà sarà sempre la clausura intellettuale di tutti se non si alzano le tapparelle della propria individualità, della propria moralità.   

straniero in patria

sabato 15 dicembre 2012

One man show

Carinola sembra sempre più desolata, più gelida e più abbandonata.  Al freddo pungente di quest’inverno, aggiungiamo la monnezza appesa ad ogni portone,  ammonticchiata in ogni angolo, svolazzante in ogni strada  e il quadro è completo: la desolazione più nera! Credo che Carinola non abbia mai raggiunto un livello così basso. A chi dare la colpa di questo collasso totale? Agli amministratori? Ai cittadini? Ai soldi che non ci sono?  Un po’ a tutte queste cose insieme. 
Ma la colpa principale la darei a chi questa situazione l’ha voluta ad ogni costo, al puparo regionale che pur di estromettere l’amministrazione precedente, ha messo insieme un’accozzaglia di persone demotivate ed incapaci. Quale era il suo vero scopo? Quello di favorire il territorio, di rilanciare Carinola? No, non credo. Forse era quello di sdebitarsi con i suoi amici, creando intorno a loro una situazione favorevole di immobilità in modo che potessero agire indisturbati. 

 A distanza di due anni e più, il Comune è precipitato nell’abisso dell’indifferenza e della desolazione. Non esiste una squadra amministrativa che si dia da fare per risolvere almeno qualche problema perché  non c’è mai stata una squadra. Ci sono sempre state solo delle persone che hanno restituito un favore al puparo candidandosi per farlo contento, ma in loro non era né la voglia né la capacità di amministrare.  
Sappiamo bene che non è possibile amministrare  senza la collaborazione di persone che abbiamo le stesse motivazioni e gli stessi scopi.  Oggi abbiamo un sindaco che chiamiamo incapace, e forse lo è,  ma io credo che sia soprattutto solo, uno che non ha l’appoggio dei suoi compagni di viaggio e nemmeno del suo puparo. 
A chi è giovata questa situazione? A noi carinolesi? Assolutamente no. E’ giovata solo agli amici degli amici e allo stesso puparo che si sente con la coscienza a posto perché ha ricambiato il favore, dimostrandosi, ai loro occhi, uomo di parola. 

A noi ha dato solo una spinta in più verso lo sfascio.

snowman

venerdì 13 luglio 2012

OMMMMMMMMMM....


Voce bassa, occhi socchiusi, viso disteso ed avvolto in vesti orientali, abbiamo quasi fatto fatica a riconoscere il nostro big della politica, regista di vittorie lampanti, e di commissariamenti coatti. 

Un bagliore alabastrino lo avvolge, mentre invoca divinità dai nomi irripetibili. Raggiunto in Nepal, dove si trova per un viaggio molto speciale - La Ricerca del Cambiamento - si è subito aperto con la stampa planetaria, affrontando con serenità anche la calda questione Tribunale. «E’ assurdo tutto cio’. Non posso crederci, percio’ mi sono imbarcato su un battello di pescatori indiani, non potendo piu’ soffrire le crude parole dell’ Olandese. Credetemi,  non dirò più fregnacce, mai piu’ promesse vaghe, finanziamenti e posti vari: non  prometterò più niente alla mia gente, ma solo di poter trovare la pace interiore. Credetemi questo posto, questi monaci, queste tigri mi hanno cambiato letteralmente la vita. Forse adotterò un elefante, spero di poterlo far vedere ai carinolesi!” Gia’ il cambiamento è in lui, ora lo percorre e lo libera. Espressione iperlogorata dalla vecchia classe politica locale, il cambiamento rappresenta la parola più detta dai balconi per far abboccare i poveri elettori idealisti, mentre gli altri, i faccendieri ed i disperati stanno già pensando ad altro, i primi agli affari e alle buste i secondi a frigoriferi e alle televisioni al plasma. 

Al comando di due amministrazioni, la prima caduta per sua volontà, questo grosso pesce della politica casertana non riesce purtroppo a concretizzare nel suo piccolo comune un margine di cambiamento, cosi’ ha pensato di cercarlo da solo, altrove. Fatto di un’ altra stoffa, di seta, come quella che indossa,  riserva molte sorprese per il popolo. “Si, è tempo di cambiare ed i primi a farlo dobbiamo essere noi. Insegnero’ il digiuno e la preghiera, a rispettare la natura e la fauna che la abita! Insegnero’ a rispettare gli altri. Infine a meditare durante i consigli e credo che Antimo sara’ assessore delegato”. Mille idee, tanti propositi, ma quando tornerai a Carinola? “Tornare? Sarebbe assurdo, al contrario qui aspetto i carinolesi, tutti e naturalmente Giggi per primo. Ma a questo punto dovete concedermi spazio, perché voglio invitare degli amici speciali in segno di pace. Gennaro,  Mattia, Marcantonio, venite vi ospitero’ tra i monaci e le tigri che veglieranno su di voi.” 

Programma ambizioso, forse un tantino troppo, e chissà se questi ultimi tre accetteranno di restare con le tigri! Ma la domanda è: riuscirà a fondare una nuova Carinola in Nepal? Lo scopriremo fra qualche tempo. Intanto, Ommm....Ommmm…

Buddha

martedì 27 settembre 2011

Luigi il battista




Ormai sono mesi che imperversa la polemica politica sull'inefficienza ordinaria e progettuale dell'amministrazione comunale di Carinola. Come si sa essa è capeggiata da un personaggio alquanto singolare, un ideologo tra i migliori che abbiano mai calpestato il suolo carinolese. Sentirlo parlare quando illustra le sue idee  tutti restano a bocca aperta  speranzosi nella loro concretizzazione. Questa è la polemica giornaliera, l'amministrazione è ferma, ufficialmente perchè non ha fondi in bilancio. Se  si ascolta il sindaco ed il suo supervisore contabile sulla situazione finaziaria  si viene colti dall'irrefrenabile desiderio di mettere mano al portafoglio per aiutare questo povero comune. Come contraltare ci sono le dichiarazioni dell'ex sindaco che afferma di aver lasciato le casse comunali in perfetto ordine e forse anche troppo.. Chi ha ragione fra i due è difficile dirlo, in molti si fa luce una terza convinzione. Sono sempre di più quelli che considerano l'attuale sindaco di Carinola il battista di Grimaldi. Non bisogna intendere l'aggettivo nel senso meno nobile, cioè servitore maggiordomo, ma nel senso biblico. Giovanni riportato nei vangeli ,considerato santo dai cristiani ma anche dai musulmani e dagli ebrei,  fu denominato il battista che vuol dire precursore. Tale fu per Gesù Cristo, lui preparò  la via al Signore che arrivò dopo di lui. Grazie a lui riuscì a divulgare il suo pensiero ed a trovare tanti seguaci. Questo sembra il compito dell'attuale sindaco di Carinola stare fermo e risparmiare in modo che il suo successore possa fare miracoli che solo con i soldi si fanno.

Ogni giorno, tanti si convincono di questo assistendo all'inerzia di questo sindaco sempre più energico solo nel parlare. A Carinola non si parla di progetti, di personale, di mostre, manifestazioni culturali, occupazione giovanile, temi tanto cari a questo sindaco ma solo di risparmi, tagli ed aumento di tasse. Si è arrivati perfino a licenziare il comandante dei vigili per chiederne mezzo ad un comune limitrofo per risparmiare mezzo stipendio. Molti pensano che la carriera di Grimaldi nell'alta politica fra qualche hanno sarà conclusa e quindi dovrà accontentarsi di governare Carinola. Si pensa che alla scadenza del consiglio regionale attuale o anche qualche anno prima, si generi una crisi pilotata a Carinola con nuove elezioni dove Grimaldi si presenterebbe come sindaco. Allora si ritornebbe alla vita amministrativa normale, si troverebbero i fondi necessari per tutte le esigenze del comune, si tornerebbe a parlerebbe di Por e di Pon, termini sconosciuti a questo sindaco e sicuramente sarebbe assunto anche il nuovo comandante dei vigili, forse di Nocelleto. Questo quadro politico che vede l'attuale sindaco come il precursore di un altro  che porterebbe  un periodo dorato per questo comune sembra ogni giorno meno fantastico.

Ci si convince sempre di più che questo sindaco sia incapace di liberasi dalla cappa che lo tiene prigioniero ed inattivo facendo desiderare a tutti la sua sostituzione. La bocciatura di Russo come assessore, il licenziamento del comandante dei vigili, aggravata dalla mancata sostituzione, il concorso bloccato al settore lavori pubblici, il senso di sbandamento del personale, avalora la tesi del boicottaggio occulto a questa amministrazione. Senbra che il suo destino sia segnato, potrà anche restare in carica per qualche anno ma sempre ferma ed inefficiente. Questa inerzia aumenterà  l'attesa del messia che libererà il popolo da questa iattura e darà a tutti aspettative di benessere e progresso. Comunque l'attuale sindaco avrà la soddisfazione di restare nella storia per aver preparato le vie al vero sindaco. La sua opera non sarà vana e sarà ricordato per sempre come Luigi il Battista di Grimaldi.

Marco

lunedì 25 luglio 2011

Pensieri tristi pensieri felici


Sono triste perché non vedo la voglia di rialzarsi, di trovare soluzioni per la caduta di un popolo. Sono triste perché non c’è più nessuno a Carinola, sono triste perché i giovani sono vecchi, frequentano i vecchi pensano come i vecchi.
Sono triste perché il termine vecchio non è sinonimo di saggezza ma di stantio, marcio, putrido. In altre realtà si cercano soluzione all’interno del territorio si cerca di “sfruttare” nel bene e nel meglio le forze del territori, ma invece qui si spreme il cittadino.
Sono triste perché la politica del favore schiaccia il diritto, sono triste perché l’individuo e l’individualismo furbo ha sostituito l’idea, la missione etica del pensiero sano.
Sono triste perché un giovane a Casanova è stato ingabbiato in una responsabilità politica per uno sfizio, per un gioco di numeri, di uno che crede di essere dritto. Sono triste perché la politica è un semplice momento di vanto e di esibizione personale. Sono triste perché la politica non è più responsabilità, competenza e bene per gli altri. Sono triste perché a Carabottoli non vengono istallati pannelli solari in modo da minimizzare le tasse. Sono triste perché le proprietà del Comune di Carinola situate nell’area di Rocca Monfina sono a uso personale di qualche dipendente o qualche amico e non usate per avere guadagni per il popolo carinolese.
Sono triste perché chi paga siamo noi ed è questo che conta.
Sono felice, quando sento ancora il fruscio delle foglie e che in maniera anche violente impedirò qualsiasi scempio ecologico. Sono felice quando penso che se arriverà del cemento di stampo Casalese non avrò paura di denunciare e lottare.
Sono felice quando non ho nulla da spartire con i politici presuntuosi e inutili. Sono felice di essere più o meno libero, più di voi meno di altri. Sono felice quando vedo che qualcuno cerca di aprire spazi per dare vita a qualcosa. Sono felice quando vedo gente felice.
Sono felice di resistere, felice di essere amato, felice di non essere solo.

Inside

lunedì 11 luglio 2011

Socialismo o avidità?



Solo stamattina ho letto un manifesto a firma di Antonio Zannini che afferma di combattere da sessant'anni per il socialismo e la democrazia. Lui sostiene che l'atto con il quale il sindaco di Carinola ha deciso che gli amministratori non godranno di alcuna indennità è sbagliato. Sostiene che lo stipendio per i politici sia una conquista del socialismo e pertanto annullarla è un atto reazionario. Ci ricorda  i tempi in cui la politica era possibile solo ai possidenti e quindi l'indennità  fu una conquista di alta democrazia. Tutto vero e tutto giusto, tranne di aver dimenticato di fare un cenno della stortura odierna di quella nobile conquista democratica. Ha dimenticato di aggiungere una nota per ricordare che quella indennità pretesa a supporto della vita democratica è diventata una fonte di avidità pertanti, forse troppi politici.
Hanno aggiunto ad una indennità esagerata tanti altri privilegi per cui non sono più degli amministratori della cosa pubblica bensì dei padroni. Non denunciando questa vergognosa situazione che costringe i lavoratori a cedere metà del proprio salario per sostentare la politica, ha dato l'impressione di condividere questa situazione. 
Chi conosce chi ha scritto quel manifesto sa che lui ha venduto parecchie proprietà di famiglia per la politica e non che le abbia acquisite con essa. Per chi non lo conosce però ha dato l'impressione di voler difendere i privilegi della casta giustificandoli con nobili ideali. Su un punto bisogna dargli pienamente ragione, non si doveva operare d'imperio. Ogni amministratore doveva essere invitato in consiglio comunale a dichiarare in piena libertà se volesse o no godere  dell'indennità. Sulle questioni economiche bisogna lasciare libere le persone di esprimere il proprio pensiero. Quando si tratta di portafoglio si mette in mostra la generosità o  l'avidità di una persona. C'è chi approfitta anche di pochi euro e chi, anche per una somma interessante, è pronto a rinunciarci. Questo manifesto ha portato all'attenzione un grosso problema dello stato italiano ovvero il  costo della politica. Sostenendo la tesi dell'indennità come conquista democratica si giustifica anche l'abuso che si fa di questo istituto. Considerata la crisi economica che attanaglia la nostra società è giunto il momento di rivedere questi meccanismi. Bisogna liberare le risorse imbrigliate nei gangli dell'avidità personale per usarle per incentivare lo sviluppo economico sociale, cioè di tutti.

Erminio

da sempre contro la casta

martedì 14 giugno 2011

Sic transit gloria mundi

Non è necessario essere dei fini latinisti per tradurre questa famosissima allocuzione latina. Letteralmente vuol dire: così passa la gloria del mondo. Questa frase serve a ricordare che nella vita di un uomo tutto è fatuo e temporaneo, soprattutto la gloria ed il successo. Veniva usata nella cerimonia di elezione di un nuovo papa per ricordargli di restare con i piedi per terra nonostante la potenza acquisita. Nell'antica Roma l'imperatore concedeva al generale, di ritorno da una campagna militare vittoriosa, l'onore di dichiararsi imperatore per un giono e di celebrare il trionfo nelle vie di Roma. Mentre riceveva l'omaggio del popolo alla guida della sua biga, alle sue spalle c'era uno schiavo che ripeteva per tutto il tragitto: "memento mori".

I romani, nella loro grande saggezza, avevano pensato a questo per ricordare al vincitore di turno che la sua gloria era passeggera di non montarsi la testa, anche per non correre il pericolo di vedersela tagliata. Oggi non si usa più ed è sbagliato perchè si dovrebbe ripristinare quella semplice usanza, potrebbe servire a molti per aiutarli a non sbagliare. Quando si ottiene una promozione, in particolare quando è un posto che comporta supremazia sugli altri, si ha quella sensazione di onnipotenza che può indurre all'errore. Se poi si viene investiti di una carica politica, sindaco, consigliere regionale, deputato e così a salire, è quasi normale convincersi di essere il migliore e di poter bistrattare chiunque.

La folla di questuanti che in ogni momento attorniano il potente di turno a tutti i livelli, lo inducono a dimenticare che il suo potere è momentaneo, anche se durasse anni è destinato a finire ed a passare. In quei momenti, chi non ripete a sè stesso continuamente questa frase si comporta nel modo sbagliato. Facilmente è portato ad osteggiare chi considera suo avversario e a selezionare gli amici in base al peso elettorale. Addirittura arriva ad apostrofare chi ha pochi voti da offrirgli, come persona che deve essere sputata in faccia. Chi si fà travolgere dalla superbia, quando viene disarcionato si rende conto di valere molto meno di chi possiede solo il proprio voto. Solo allora riesce a capire che quegli è padrone delle proprie virtù indipendentemente dagli altri, perciò molto più potente di lui.

 Quando viene umiliato dalla normale routine della vita si accorge di quanto ha sbagliato nel modificare i propri atteggiamenti. Nel momento che si rende conto di essere abbandonato dai questuanti che hanno preso altra direzione, di essere schifato da coloro che aveva trattato da inferiori, allora si rende conto di essere emarginato. Nel momento della solitudine si rende conto dei suoi errori connessi alla fatuità del momento, allora tocca il fondo della propria bassezza.
Solo chi tiene sempre scolpito nella mente questo motto sapiente, riesce ad essere sempre sè stesso e a coltivare sani rapporti con il prossimo. Solo così, quando la ruota gira in senso negativo, potrà continuare a vivere la sua vita normale di sempre. In verità non molti riescono a non farsi travolgere dal senso di onnipotenza correlato ad un posto di prestigio. Questo è normale, pochi sono grandi nell'animo, la maggioranza sono meschini pertanto indegni a ricoprire posti di rilievo.
Tutti quelli che si esaltano nei momenti di successo, pagano con l'umiliazione, tanto più grande quanto più si sono innalzati sugli altri e correlata alla loro pochezza di animo.

Tacito

domenica 20 febbraio 2011

Così parlò Zarathustra (2)


Lo scenario politico carinolese é totalmente cambiato negli ultimi giorni. I candidati aspiranti alla candidatura di Sindaco salgono vertiginosamente. Rosa Di Maio rimane in pole position diversamente il gruppo Grimaldi si sfalderà, perderà i dissidenti del PD Marrese e altri. Ottima la proposta di candidatura di Ullucci Modesto ma pare che non abbia accettato, così come non ha accettato Leandro Loffredo, gli altri aspiranti rimangono Di Lorenzo Mattia, Galdieri, i fratelli Di Biasio. Rimango dell'idea che il candidato vincente sarà Di Maio per tutta una serie di convergenze, Mannillo sta per costituire un movimento ma solo per far dispetto alla coppia Benito Migliozzi - Mattia Di Lorenzo alla fine farà una battaglia ideologica. Sarà contento Carlo Zampi che proporrei come candidato della frazione di Nocelleto nella lista del cugino a patto che non faccia più il prete ""non è credibile"". Ha sempre parlato di onestà, trasparenza ma spesso si é circondato di persone non integre da un punto di vista morale. Sulla questione cimitero non dice una parola perchè sa di avere delle responsabilità per il ruolo delle congreche per non parlare poi dell'allegra gestione del comitato festeggiamenti.

Zarathustra

giovedì 17 febbraio 2011

Ci seppelliranno i gomorristi?


Sembra che ormai i giochi siano fatti per i cimiteri carinolesi  che molto probabilmente saranno affidati alla Sacom. come tutti sanno è una ditta  operante nelle terre dei fuochi, in cui ha la sede ed il personale.. L'operazione studiata  da DiBiasio, con la collaborazione di tecnici raffinati ,sembra ormai sulla dirittura di arrivo. Con l'ausilio deteminante del commissario prefettizio tra poco i nostri morti saranno affidati alle cure dei suoi compaesani. L'operazione del costo di milioni di euro è troppo allettante per molti per poter essere fermata. Si è assistito al balbettìo di qualche politico ma senza atti concreti. Il primo atto dovrebbe essere la richiesta alla procura ad indagare su tutta la vicenda. Si dovrebbe verificare la regolarità della gara, la congruità del costo ed il veramento di eventuali tangenti, presenti, future e ...passate. Il progetto, come si sa, prevede la gestione e l'ampliamento dei due cimiteri carinolesi.Quello che non si comprende perchè la gestione non possa restare nell'ambito del comune, sistemando qualche disoccupato. Non si comprende perchè non si possa affidare alla cooperativa che già opera a Carinola oppure a qualche congrega. Non si comprende o forse si comprende benissimo,una gestione paesana sarebbe troppo trasparente riguardo la contabilità. Comunque si dovrebbe tentare di fermare questa prepotenza tentando di farli accontentare solo dell'ampliamento. La campagna elettorale scorsa fu dominata da questo argomento, cerchiamo di sostenerlo anche in questa. Se il sindaco di Falciano dice che a lui interessa solo che si faccia l'ampliamento del cimitero a quello di Carinola, che auspico migliore, dovrà interessare anche che i nostri morti non finiscano nelle mani dei gomorristi.

Aspirante custode

lunedì 14 febbraio 2011

Se non ora quando?...



 Oggi, domenica 13 febbraio 2011, sono per e con tutte le donne del mondo. A dire la verità, non solo oggi ma trecentosessantacinque giorni all’anno. Oggi però c’è qualcosa di più che le unisce e le fa scendere in tutte le piazze d’Italia e del mondo: la difesa della loro dignità. Chi pensa che la donna possa essere solo comprata, mercificata, usata ed abusata, sbaglia di grosso. Chi pensa che le immagini pubblicitarie di donne bellissime e seminude che pubblicizzano qualsiasi cosa siano quelle più vere, sbaglia ancora di più. La donna non è questa, né in Italia né in altre parti del mondo.
La donna è colei che lavora senza ricompensa 24 ore al giorno; è la mamma che piange i suoi quattro figli morti bruciati in una baracca fredda e umida, è la moglie che traina l’intera famiglia, è la sorella che provvede ai suoi fratelli più grandi o più piccoli, è la figlia che tende le mani all’angolo delle strade per avere un euro d’elemosina, è la lavoratrice che lavora fuori e dentro casa e magari non ha neanche un’ora per se stessa. 
E’ anche brutta, grassa, bassa, nera o gialla, tutto il contrario delle bellissime silfidi che popolano il piccolo schermo e a cui sembra che spetti tutto, ma è la depositaria di quei valori che ancora governano il mondo: amore e condivisione per gli altri, dignità, onestà. Parole scontate? Certo. Sono talmente scontate che quasi  non si sentono più. Eppure sono proprio queste le parole che hanno fatto girare il mondo per millenni e che hanno portato la donna a conquistare dei diritti che prima le erano negati. Molte sono morte per questi diritti di cui, oggi, usufruiscono tutte le donne del mondo occidentale. E ora cosa succede? Una classe politica corrotta e opportunista vuole riportare la donna alla condizione di oggetto sessuale, di merce di scambio, annullando in un attimo qualsiasi conquista per cui  tante donne hanno lottato per secoli.
Non possiamo permettere che questo avvenga ed è giustissimo ripristinare i parametri e dire ai capoccia: “Alt! Un momento! Il messaggio che state facendo passare al mondo intero non è corretto! Le donne siamo soprattutto noi, quelle che lavorano, quelle che vivono una vita normale o al di sotto del normale, quelle che non scendono a vergognosi compromessi. E oggi saremo tutte in piazza per ricordarvelo”.
Non potrò essere fisicamente in nessuna piazza, ma sarò in ogni piazza d’Italia per difendere almeno col cuore e con la mente la dignità delle donne. Quelle vere.

Lady O

giovedì 10 febbraio 2011

Eroi o codardi?

E' ormai diventato normale che i giovani laureati migliori lascino l'Italia per lavorare all'estero. Tutti fanno finta di indignarsi, perchè gli altri paesi si avvalgono delle migliori menti italiane. Questi arrivi, servono a quei paesi per progredire in tutti i settori di attività, mentre il nostro resta fermo, se non addirittura regredisce. 
I politici, dietro le loro lacrime di coccodrillo, sono contentissimi di non avere intorno gente preparata che potrebbe infastidirli. Berlusconi è arrivato addirittura ad invitare esplicitamente i giovani, che reclamavano il lavoro, ad espatriare. Oltre ai politici, più felici di loro, sono quei laureati di mezza tacca, che sono riusciti a completare gli studi grazie alla loro assidua frequenza dei corsi o alla pietà dei professori. 
Questi, consci della loro incapacità conclamata, si danno alla politica o affiancano i politici già affermati, se non lo hanno già in casa. Grazie  alla politica, quello che è impossibile ed inesistente, per incanto si materializza, molte volte senza nemmeno la farsa del concorso. Una domandina, un colloquio, e si viene inseriti nei ruoli di qualche ente, dal quale poi agevolmente si passerà nell'ente locale preferito. Chi non vuole sottostare al ricatto politico è certamente un eroe!
Anni fa sicuramente un laureato, per il suo sacrificio, oltre che godere di una posizione economica migliore, riscuoteva anche il rispetto di tutti. Oggi che i valori individuali sono cambiati, se non addirirttura scomparsi, anche il vento è cambiato. Chi parte è considerato un disperato,  nelle migliori delle ipotesi un fesso, anche se tutti, all'apparenza, lo osannano. Questo cambiamento di valori appanna le scelte coraggiose classificandole come atti di codardia. I dubbi sono molti, in quanto è molto più difficile districarsi in un mercato del lavoro inesistente, come quello italiano in mano alla politica. Non per questo, tutti quelli capaci di leggere e scrivere devono abbandonare questo paese. Di questo si sta parlando, di abbandonare l'Italia, perché anche il nord soffre delle stesse problematiche del sud, almeno nei confronti degli immigrati meridionali.
Il coraggio, forse sarebbe quello di organizzarsi e di provare ad ostacolare questo tipo di politica imperante. Anche se perdenti, come oltraggiosamente li indica qualche capetto politico, si dimostrerebbe più coraggio contrastare i politici apertamente, non facendoli dormire per il terrore di perdere il loro potere, con annesse prebende. Su questo la Lega è emblematica, perchè è riuscita a soppiantare dei Moloh politici come la DC ed il PCI. L'importante è iniziare, per farlo ci vuole tanto coraggio e tanto ottimismo.
Amleto

mercoledì 26 gennaio 2011

Articolo 15

Tutti coloro che hanno avuto un percorso scolastico, anche limitato, conoscono a grandi linee gli articoli principali della costituzione italiana. In particolare, i professori di diritto insegnano agli allievi, quelli sulle libertà personali. Uno di questi è l'articolo 15 che recita: - La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili - Le vicende hot del presidente del consiglio sono state trattate in tutti i particolari più scabrosi ma non da questo punto di vista. Nessuno ne parla per non essere accusato di prendere le difese di Berlusconi, senza comprendere , a mio avviso, che difendendo i diritti inviolabili di Berlusconi si difendono anche quelli dei comuni cittadini. Verissimo che in presenza di reati gravi il giudice può violare questo diritto ma bisognerebbe regolamentare la gravità dei reati.

Se ci si intromette nella vita di chiunque sia sospettato di avere un rapporto con ragazze di vita, gran parte degli italiani dovrebbero essere spiati. Se a quelli che frequentano prostitute o escort, come si chiamano adesso, aggiungiamo quelli che frequentano ragazzi di vita o trans, dobbiamo mettere sotto controllo quasi tutti gli italiani. Con questo intendo che è un reato talmente diffuso quello sessuale che ormai non si considera più tale. Tra l'altro basta guardare i film in circolazione e le tramissioni televisive per capirlo. Allora bisognerebbe o derubricarlo ad una infrazione punendolo con una multa o annullare l'articolo 15 permettendo di controllare se tutti si comportano in modo moralmente ineccepibile. A questo punto già sento gli antiberlusconiani inveire contro il servo di turno che vuole difendere l'indifendibile. Il dividersi pro o contro le gesta amorose di Berlusconi, alla gente comune come noi non porta nulla. Se i conduttori famosi, su questo argomento, si accapigliano e fanno accapigliare i loro ospiti è per questioni di audience, che a loro porta più guadagno. Alle persone normali che si dividono sulle nottate di Berlusconi ed il numero di ragazze inchiappettate non apporta nulla. Ognuno si faccia il proprio convincimento seguendo i propri veri pricipi morali e si comporti di conseguenza. Se sono state rispettate le regole nell' inchiesta invece dovrebbe interessare tutti, in quanto malauguratamente ci si trovasse nelle stesse condizioni, si potrebbero avere conseguenze devastanti che, a volte, hanno portato anche al suicidio.

Provo ad esprimere il mio pensiero, anche se sono convinto di non essere creduto per la sua genuinità, in quanto in tutti c'è il germe del pro o contro. Ci provo lo stesso, secondo me è eccessivo che venga violato il diritto costituzionle della riservatezza di una persona per una scappatella ed anche per cento. Ben altro sarebbe il mio giudizio se si stesse parlando di droga o mafia. Trovo eccessivo per un reato simile che non venga rispettato l'articolo 15 ed in questo caso anche l'articolo 25 della costituzione che garantisce ad ognuno un giudice precostituito. Sono libertà costituzionali fondamentali che non devono essere intaccate per nessuno, ricordando a chi gioisce oggi per il disagio del proprio avversario che potrebbe piangere un domani per il proprio.