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giovedì 10 luglio 2014

Stay Human-Restiamo Umani

La redazione del Quiquirì esprime tutta la propria solidarietà alle vittime dell’aggressione israeliana a Gaza. Denunciamo fortemente quello che è un evidente tentativo di genocidio e pulizia etnica. Bombardare una città come Gaza, chiusa su tutti i lati, bombardare civili innocenti, continuare a sganciare bombe pur sapendo che solo il 5% di queste colpiscono obbiettivi che solo in parte possono chiamarsi militari, beh questo è il volto inumano dell’uomo. Chiunque di noi quando andava a scuola, studiando le stragi e gli eccidi della seconda guerra mondiale, o meglio del periodo appena precedente a questo, si sarà chiesto almeno una volta: ma come la gente non si è ribellata? Come è possibile che sia stata data la possibilità ad una nazione di compiere stermini così efferati con il silenzio, che a volte è un avallo, di tutti? Beh ci ritroviamo a 70 anni da quel conflitto e ci ritroviamo con le stesse dinamiche, con le stesse bende avanti agli occhi, con gli stessi innocenti che perdono la vita nell’anonimato e nell’indifferenza più assoluta. E come 70 anni fa la parte più infame la fa la propaganda, un utile mezzo perpetratore di soprusi e ingiustizie, che tace mille angherie ed aggressioni sofferte da un popolo vittima, per piangere fatti di cronaca subiti da un popolo retto da un governo carnefice, che fomenta e fomenta finché non sia il popolo a reclamare il sangue finanche dell’ultimo neonato.
Andando avanti con l’età ci si rende conto di quanto poco giusta sia la vita, ma pare che questa amara scoperta non debba mai finire. Non entro nel merito del conflitto pur con centinaia di risoluzioni internazionali di cui parlare, centinaia di atti illegali perpetrati in modo militarmente metodologico su civili, non voglio entrare nella discussione di quanti anni indietro abbiamo percorso nella costruzione di un nuovo muro, che questa volta peggio che in passato, rinchiude persone in un lager da due milioni di abitanti. Vorrei parlare o meglio riflettere sull’idea sottesa alla difesa di un governo che sgancia bombe sui civili, con persone che lo difendono e che a momenti addirittura ne gioiscono. Vorrei parlare di che violenza abbiamo insita come esseri umani, se non ci si raggela il sangue a pensare che bombe vengano sganciate al centro di una città, che bimbi piccoli come i nostri figli o i nostri nipoti si trovino d’un tratto, in uno scocchiar di dita, in un inferno chiamato bombardamento. La guerra, seppur di guerra non si può parlare, l’unilaterale guerra, che si sta portando avanti in Palestina deve farci riflettere su dove la nostra coscienza di uomini e donne col sorriso sulle labbra, che accarezzano un bimbo per strada, che abbracciano un fratello o una sorella, che vanno a trovare i genitori lontani o vicini e che scambiano una parola sincera con un amico/a, sia davvero finita.
No justice No peace.

Restiamo Umani… Please.. 

domenica 4 novembre 2012

Bugiardi come sempre

Foto "rubata" alla pagina fb di Marian Pricopie
“In alcuni casi, infatti, il recapito finale di alcuni alvei naturali coincide e/o si interseca direttamente con la sede viaria, divenendo di fatto veri e propri alvei strada. 
L’UTC fa rilevare e sottolinea che tale situazione si è consolidata negli ultimi cinquecento anni e non dipende da questa Amministrazione né dalle ultime”
. (clicca qui per leggere il documento )

Queste sono alcune delle frasi che si possono leggere nel documento sottoscritto dai geologi della protezione civile regionale, dall’arch. Claudio Fiorillo, responsabile UTC del Comune di Carinola, settore Lavori Pubblici, dal luogotenente dei vigili urbani Nicola Di Biasio e dal  maresciallo Flavio Fiorillo (tutti titolati questi nostri vigili, mica fessi qualsiasi!). Quello che mi fa veramente ridere in una perizia tecnica che dovrebbe essere molto seria, soprattutto dopo un caso di emergenza come quello che abbiamo avuto, è quella seconda frase: L’UTC fa rilevare e sottolinea che tale situazione si è consolidata negli ultimi cinquecento anni e non dipende da questa Amministrazione né dalle ultime. Traduco: non abbiamo colpa noi se è successo quel che è successo; prendetevela con qualcun altro!
E siccome non possiamo andare a prendercela con chi non c’è più da qualche secolo, la cosa finisce qui.

Pensano loro!

Questa giustificazione puerile, infantile, di chi ha paura di essere sorpreso con le mani nel barattolo delle caramelle, fa ancora più rabbia. E’ una delle bugie più eclatanti che siano mai state dette!
Lo scempio ambientale e idrogeologico più disastroso è stato compiuto dagli anni 70 inoltrati in avanti e di questo ne sono più che sicuro.  Spiego subito il perché. 

Quando sono partito per lavoro nel 1974 per altre destinazioni, tutto era ancora in sintonia con la natura. Il ponte della Grangelsa era intatto nella sua immensa arcata, il ruscello scorreva tranquillo nel suo alveo e,  attraversando un sentiero sterrato che ora è diventato Via del Popolo,  si immetteva sotto l’altro ponte, passando accanto all’edicola di S. Lucia. Il lavatoio era ancora là e usato dalle donne e il canale che scendeva dalla Grangelsa era ancora abbastanza ampio e non intubato. Quando dopo qualche anno (pochi) sono ritornato, tutto era stato stravolto: il lavatoio era scomparso (sigh!), il ruscello non scorreva più all’aperto, ma in un alveo sotterraneo, il ponte era stato sigillato come una tomba, il canale declassato a fosso. Fontana vecchia, con il suo terreno battuto pieno di felci bellissime, di rane gracidanti, di sassi levigati era sparita per sempre. Al suo posto un masso di cemento grigio e orrido. A chi chiedevo perché avessero fatti quei lavori così orrendi, rispondeva “per risanare il luogo”. Da che cosa?.... Non ho mai capito questa concezione di “risanamento”, quel distruggere tutto ciò che è naturalmente bello per dare il posto al bruttissimo e informe cemento. C’era sicuramente un modo migliore di risanare, rispettando l’ambiente naturale, valorizzandolo, ma evidentemente c’era qualcuno da accontentare, un appalto da dare. 

Le amministrazioni successive non sono state da meno: nessuna ha riparato i mali delle precedenti amministrazioni, dimostrando così un’attenzione particolare per l’ambiente e la natura, ma tutte hanno peggiorato la situazione, risolvendo qualsiasi cosa con il cemento. Restringendo, rimpicciolendo, ricoprendo, facendo sparire. Forse qualche amministrazione ci ha provato a fare qualcosa di buono, ma voracissimi oppositori non gli hanno lasciato fare un bel niente.
E ora come si permettono di asserire queste cose in un documento ufficiale? Ancora una volta lo dico io il perché: perché sono tutti colpevoli, tutti filo-governativi, tutti hanno preso o ottenuto qualcosa dalle amministrazioni e difendere il malfatto è il minimo che possono fare. 
Ma a chi la danno da bere?

pensionato deluso

clicca qui per leggere il documento 

Foto di Marian Pricopie

Foto di Marian Pricopie

giovedì 1 novembre 2012

Halloween colpisce duro



Dire il solito “l’avevamo detto!” è un modo molto riduttivo di esprimersi. Non solo l’avevamo detto, ma avevamo anche spiegato abbondantemente il perchè! Una volta, due volte, tre volte, quattro volte…Infinite volte!
Abbiamo continuamente denunciato il pericolo dei disboscamenti selvaggi, dei ripetuti incendi estivi, della mancata pulizia periodica delle fognature e dei fossi di scolo, della cementificazione selvaggia con relativa chiusura dei canali naturali che convogliano le acque montane verso la pianura, dell'ostruzione dei fossi di maltempo.
Abbiamo solo ottenuto insulti da parte degli amici degli amici, battutine di poco spirito, la solita solfa fritta e rifritta sull’anonimato, ma attenzione seria verso questi problemi, che riguardano la sicurezza di tutta la comunità carinolese, zero!

C'è voluta la perturbazione, cosiddetta Halloween, di ieri sera, mercoledì 31 ottobre, per concretizzare le nostre paure e i nostri avvertimenti.
In poco tempo si è scatenato l’inferno sulla nostra area: smottamenti di terra ed allagamenti di case, strade ed intere aree, le quali sono finite sotto la forza feroce di acqua e fango, dopo una giornata di pioggia insistente. Verso le nove di sera la pioggia ha cominciato ad ingrossarsi e, per tante persone, sono iniziate le due ore più terribili.
La tragedia sfiorata si è consumata intorno alle nove e mezza, quando tutte le frazioni del Comune hanno assistito ad una vera e propria alluvione di acque meteoriche, scese giù violentemente, e che hanno trasformato le strade in veri fiumi furiosi.

Casanova, per la sua ubicazione pedemontana ha subito danni incredibili  a causa delle acque che si sono riversate giù dalla montagna. Via Grangelsa, Fontana Vecchia, Santa Lucia, Via nazionale, Via San Cristoforo, sono state letteralmente inondate da acqua e terra, fino a quando, fortunatamente, la pioggia si è arrestata e ha fatto respirare la popolazione.
Stamattina, lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi era a dir poco spaventoso: Fontana Vecchia non esiste più! L’area è interamente sommersa dal fango! Il muro costruito, anni fa, sotto l’arco del ponte è saltato come un tappo ed ha riversato nello slargo sottostante quintali di fango. Idem per il muro costruito a chiusura della fognatura principale che convogliava le acque nel sottostante e ricoperto ruscello: saltato anche quello! L’acqua proveniente dalla montagna ha raggiunto un metro di altezza ed ha lasciato i suoi allarmati segni vicino ai muri delle case prima di superare la spalletta del ponte e riversarsi giù!
Gli abitanti della zona, dopo una notte di paura passata in bianco, pulivano le loro case e i loro garage, inondati dalle acque e dal fango, con pale e carriole e con la LORO acqua corrente, quella che andranno a pagare profumatamente, per pulire un disastro causato dall’ incuria e dalla strafottenza delle amministrazioni!
Cosa assolutamente riprovevole è che non era presente nessun assessore, nessun consigliere, se non il dott. Michele Zannini che è venuto ad accertarsi di persona com’era la situazione e se qualcuno si era fatto male! Il sindaco poi bisogna andarlo a cercare a "Chi l'ha visto" per vedere la sua faccia!
Questa è un’ altra dolente nota: il comportamento dell’ istituzione Comune e di chi è tenuto alla sicurezza in una situazione di emergenza come questa.
Avvertito l’ufficio tecnico, la risposta è stata la solita spiritosaggine, in poche parole: arrangiatevi!
Un altro assessore ha detto che non sapeva nulla; nessuno lo aveva avvertito!

Allucinante!!! E chi doveva avvertirlo? Dov'era lui, ieri sera, quando le cataratte del cielo si sono aperte sul Comune?

Il minimo che un assessore dovrebbe fare in situazioni simili, è farsi un giro per il territorio per verificare cosa sia successo al suo Comune; farsi sicuro che nessuno si sia fatto male; preoccuparsi di chiamare i vigili del fuoco se ce n’è bisogno (bisogna pagarli? allora meglio non chiamarli!)  verificare se ci siano stati danni tali da poter chiedere lo stato di calamità. E invece cosa dice il nostro assessore: non lo sapevo, nessuno mi ha chiamato!!! Ma che tipo di gente abbiamo tra i piedi come nostri amministratori?....

E il nostro sindaco lo sapeva?

Qualcuno dice che noi casanovesi siamo in punizione e perciò non avremo alcun tipo di attenzione da parte di questa amministrazione. Sarà vero, non so, vista la sua latitanza! E se ci scappava un morto o un ferito? Il che era molto probabile, davvero molto probabile….
Si scherza troppo con la vita della gente e questo non è assolutamente accettabile!

E ora ci si preoccuperà di far fare una perizia ai nostri numerosi ponti per verificare se abbiano subito danni e se la loro staticità non sia stata compromessa dall'urto dell'acqua? Solo Casanova ha quattro ponti fondamentali (tre lungo l'asse principale e uno sui Laurienzi) di cui due sono stati inconscientemente ristretti nell'arco di portata tramite selvaggi interventi di qualche intelligentone dell' ingegneristica.
Urgono tante cose in questo nostro disastrato Comune per la sicurezza delle persone e del territorio, ma urge soprattutto una classe politica seria, attenta, vigile e pulita. E questo non ci stancheremo mai di ribadirlo!

Testimone oculare



Via San Cristoforo



Fontana Vecchia


Fontana Vecchia

  Fontana Vecchia


The day after


Muro di chiusura della Cloaca Maxima crollato 


Cloaca Maxima dopo il crollo del muro

domenica 29 luglio 2012

Bandiera Blu? no... Gialla


 Nel guardare il mare della riviera domizia di questi giorni a tutto si pensa ma non al blù. il blù inteso come mare pulito e trasparente e soprattutto salubre. L'esposizione della bandiera rossa che segnala mare mosso dovrebbe essere affiancata da una gialla. Per intenderci la gialla era quella che segnalava pericolo di epidemie sulle navi contagiate dal colera o dallo scorbuto. 

Il massimo si  è raggiunto mercoledì pomeriggio quando i pochi bagnanti hanno vissuto qualche ora di terrore. Ad un tratto nel mare sono comparse numerosissime chiazze scure e minacciose lungo tutto il litorale che lentamente ma inesorabilmente si avvicinavano alla riva. Quelli che guardavano cercavano di indovinare cosa stesse in arrivo, chi optava per la pulitura clandestina di qualche petroliera, chi per il guasto del depuratore di Mondragone, la maggioranza, visto il vento di scirocco, che tirava da Napoli, pensavano alla monnezza napoletana. Quando  lo sbarco si è concluso sulla spiaggia si è potuto constatare da una rapida ispezione che invece si trattava di rifiuti locali. Il forte temporale che si è abbattuto i giorni scorsi su Mondragone ha fatto sì che la grande massa d'acqua  ripulisse tutti i fossi di scolo e fognature abusive varie. Se il vento fosse rimasto di levante nessuno si sarebbe accorto di nulla ma girato a scirocco il mare ha consegnato tutto al mittente. 

Tutta la spiaggia era cosparsa di erbacce, legna marcia, frutta e verdura, campionari di ogni tipo di plastica, e perfino la carogna di un animale che a prima vista sembrava quella di un maiale rivelatasi poi per quella di un cane. Non mancavano numerose siringhe  di quelle che usano i dibiateci e non, segnale che nella zona ci sono tanti che soffrono di quella patologia, peccato che qualcuna era sporca di sangue. La presenza più preoccupante era quella dei vermi, tanti vermi, non quelli scuri o rossi che saltano chiamati comunemente pulci di mare e che mangiano il pescato:  vermi lunghi e piatti che strisciavano sul bagniasciuga cercando di raggiugere l'arenile provenienti dal mare dove evidentemente erano schiusi. 

Questa la cruda cronaca, le riflessioni ovvie e ripetitive sono sempre le stesse. La più bella spiaggia d'Italia violentata da popolazioni incivili che vivono in mezzo ad un tesoro senza apprezzarlo. Non solo non lo valorizzano come tanti altri ma fanno di tutto per distruggerlo e renderlo improponibile agli occhi di tutti, locali e non. 

Un piccolo segnale positivo è dato dagli  imprenditori locali che in questi anni hanno fatto notevoli sforzi per migliorare le loro strutture.  Anche in questi giorni si sono dati da fare giorno e notte per pulire tutto e cancellare i segni della marea nera. Peccato che le istituzioni non facciano la loro parte, sarebbe di valido aiuto noleggiare uno spazzamare che funzionasse nel periodo estivo facendo pagare un ticket ai gestori dei lidi che sarebbero felici di versarlo. Per gli interventi a terra bisognerà aspettare che cresca il senso civico degi indigeni e non, finchè non si abitueranno alla civiltà moderna. Anche le lente  istituzioni campane sembra  si stiano muovendo con uno stanziamento fuori del normale denominato proprio "Bandiera blù" - bisognerebbe vigilare su come vengono impiegati questi fondi e che servano effettivamente al risanamento e alla valorizzazione del Litorale Domizio.Vigilare per impedire che non prendano la solita via delle tasche dei soliti noti e, se dovesse accadere,  chiedere che vengano scoperti e perseguiti subito e non dopo decine di anni come come si usa da queste parti.

Bagnante Affranto






martedì 24 gennaio 2012

Volere, fortemente volere


Un occhio all’Europa e una mano al nostro territorio: l’essenziale è darci da fare. Molto in alto si preannunciano una serie di misure dettate dalla presidenza danese, che ha fissato il calendario per una crescita verde, attraverso una riforma fiscale ambientale che proverà ad approvare durante i sei mesi che gli spettano. E questi i dieci punti programmatici che Ida Auken, Ministro dell’Ambiente danese cercherà di sviluppare entro il 30 giugno prossimo. Vediamo. “Uscita sostenibile dalla crisi, prospettive finanziarie, clima, energie, salute e inquinamento, prodotti chimici, agricoltura e pesca sostenibile, risorse, spreco e tutela dell’ambiente”.

Insomma, sei mesi di politiche verdi come non si sono mai viste prima? Vedremo. Intanto aspettando Godot, bisogna comunque rimboccarci le maniche e fare ognuno la propria parte. Per primi a dare un esempio dovrebbero essere coloro che amministrano, troppo impegnati forse con la formazione dello Staff, con la Esogest, con la scrittura di un Puc misterioso. Che dire di un’unione dei comuni per farsi trovare pronti alle misure della green-economy, o si preferisce quella grey? Ma anche la minoranza potrebbe fare tanto, produrre proposte, segnalare, mettere in campo iniziative simboliche. Macchè! Signore e signori il quadro è triste.

Se facessimo una fotografia dello stato di salute del territorio comunale, di certo non sarebbe per niente facile fare un bel sorriso, al contrario verrebbe da indignarci. Scarichi di eternit ( denunciati da cinque associazioni - Coraggio e Libertà, Circuito socio-Culturale Caleno, Nessun Dorma, Associazione La Grangelsa e Compagnia Teatrale 'A Scarpasciota - lunedì a Carabinieri, Sindaco, Vigili e Asl), sversamenti continui di sacchetti di rifiuti solidi urbani, materiale di risulta; scarichi bianchi senza depurazione. E ancora, salendo in collina e spingendoci fino in montagna, bossoli dappertutto lasciati dai cacciatori, per non parlare di quel che resta degli incendi estivi. Credere che questa sia la normalità è il più grande inganno in cui potessimo cadere. No, questa non è normalità, queste sono barbarie che dobbiamo assolutamente contrastare. Dov’è finita la Civiltà? Si è persa dentro le parole della politica, nell’indifferenza, nella fretta di consumare, buttare e di spendere ancora. Nel frazionismo esasperato, che invece di essere un valore, diventa ostacolo. Quali sono le soluzioni? Tantissime, basta solo volerle veramente.

Penny Vendolo


mercoledì 11 gennaio 2012

Rubinetti a secco


Carissimi amici redattori e lettori del Quiquirì volevo semplicemente denunciare, attraverso qualche domanda, un fatto gravissimo che oramai dura da mesi. E' mai possibile che a Casanova di Carinola, da diversi mesi appunto, all'incirca dopo le ore 21,30, manca quasi del tutto l'acqua???

In pratica, scusatemi la volgarità, se si vuole andare a cagare dopo le 21,00 bisogna premunirsi di bacinelle o secchi d'acqua (precedentemente riempiti) perchè se no non si può nemmeno scaricare.

E il nostro "zelante" Sindaco De Risi che ci dice in merito? E il nostro Consigliere Regionale non si può scomodare a muovere i fili del burattino De Risi e cercare di risolvere questo disservizio?? Capisco che non si tratta di una cosa redditizia per loro come la Sacom-cimitero o l'affare dell'orto-frutta a Francolise.... ma almeno l'acqua per il cesso, a noi poveri cittadini di Casanova, ce la potrebbero dare! Grazie.

Cittadino Casanovese

mercoledì 30 novembre 2011

I soliti ignoti devastano l'ambiente

Alla Cava di Vaglie, sversamenti illeciti di rifiuti inerti ed ingombranti con cadenza giornaliera. Cresce l’indignazione delle associazioni e della comunità per un fenomeno che non accenna a fermarsi. Nelle campagne poi i sacchetti abbandonati sono all’ordine del giorno, ma il nuovo fenomeno che sta attecchendo sulla Cava di Vaglie preoccupa in misura maggiore per svariati motivi. Il primo è che il sito dismesso è composto da vari spaziali anche abbastanza larghi, accessibili ad automobili e a mezzi pesanti: ai bordi tanti piccoli cumuli vanno crescendo sotto gli occhi di tutti. Di questo passo ci si avvia verso quella che comunemente si definisce una discarica a cielo aperto. Naturalmente illecita ed illegale. Bisogna bonificare e chiudere il sito, ma intanto dove sono i controlli? Chissà. Infuriati i proprietari terrieri che denunciano gli episodi di sversamenti, per la maggior parte proveniente da materiale inerte, ma a cui si aggiungono anche altri tipi di rifiuti: un cumulo di vecchie scarpe, materassi, vetro. In ogni caso per la maggior parte sono scarichi di inerti provenienti da piccoli lavori di rifacimento edilizio, consumati tra le mura domestiche.

La Cava di Vaglie fu oggetto di individuazione come sito provvisorio di ecoballe nel 2007, scongiurato da una vivace protesta a cui tutta la popolazione partecipò con blocchi ad oltranza fino all’indicazione di un sito alternativo in località Carabottoli. Ebbene a distanza di qualche anno gli stessi cittadini che si opponevano alla ecoballe, ora vi portano rifiuti domestici che è possibile smaltire altrove o che addirittura sono ritirati dalla Esogest (vetro, indumenti, materassi). Praticamente un controsenso.
Per quasi metà comunale, la Cava di Vaglie appartiene anche ad un privato, titolare tra l’altro di una ditta che opera nel campo delle attività estrattive. Questi nel 2008 provò a riprendere le attività di scavo, ma tutto il consiglio comunale si oppose alla riapertura delle attività estrattive. Ora però la comunità chiede all’amministrazione di mettere in sicurezza la Cava, provvedere ad un perimetrazione della parte comunale, ideare un progetto di tutela degli spazi, dove insiste anche un pozzo d’acqua.

Michele Sorvillo

giovedì 1 settembre 2011

Un Comune “arrepezzato”

Spesso mi viene in mente un libro che andava per la maggiore qualche anno fa: Io, speriamo che me la cavo. Un libro simpatico da leggere pur nella sua amara realtà. Mi piaceva particolarmente il tema di un bambino di Arzano che parlava della sua casa in cui tutto era “sgarrubbato”: le porte, le finestre, le pareti, la strada in cui si trovava. Tutto.
Ecco, quando passo in macchina per il Comune o cammino per le strade, mi viene in mente l’Arzano di quel libro.
Più che “sgarrubbato”, Carinola è un Comune “arrepezzato”, dove non c’è strada che non abbia le sue buche fatte e rifatte decine di volte e che a furia di essere coperte e ricoperte, sono diventate dei veri crateri, pericolose per uomini e mezzi.
La palma della strada peggiore l’ha sicuramente Via San Cristofaro a Casanova, la stradina che dalla piazza porta all’ufficio postale, molto usata dai pedoni, soprattutto dagli anziani quando vanno a riscuotere la pensione.

E’ un vero mosaico di toppe: piccole, grandi, scoscese, rialzate, bucherellate. Un cammino così malagevole che chi non sta molto attento rischia si inciampare ad ogni passo e rompersi l’osso del collo. Stessa cosa deve dirsi dei marciapiedi che, in alcune parti, sono completamente scomparsi tanto sono consumati e molte persone ci sono cadute senza, tuttavia, citare il Comune per danni. Troppo buone!
Qualche cittadino, davanti la propria casa, ha rifatto il marciapiede a proprie spese e questo non mi sembra affatto giusto. Non è giusto che nessuna amministrazione comunale si preoccupi non solo della salvaguardia dei centri storici, della tutela dell’ambiente, delle sicurezza delle strade, ma soprattutto dell’incolumità dei propri cittadini. Ci si ricorda di loro solo in periodo elettorale, poi passata la bufera, i cittadini ritornano ad essere dei “signor nessuno” e vengono abbandonati al loro destino.

Se proprio non siamo degni della più attenta considerazione sociale amministrativa, ci si diano almeno strade su cui possiamo camminare senza il rischio di cader ad ogni passo. Ci sono strade che non vengono toccate da decine di anni; marciapiedi che non hanno più visto una mano di manutenzione da quando sono stati fatti la prima volta. E non è una vergogna questa?
Mi domando quando e quale amministrazione vorrà farsi carico di rifare le stradine secondarie più malmesse e i marciapiedi per assicurare ai cittadini un cammino agevole e sicuro, ma nessuno sa darmi una risposta.
Forse, come recita una famosa canzone di Bob Dylan, le risposte alle nostre domande di cittadini vengono “soffiate nel vento” e non le udremo mai: non hanno consistenza.

Tamburine Man

domenica 8 maggio 2011

La paura fa novanta

Quando dalle promesse si comincia a passare alle minacce, vuol dire  che è entrato in gioco l’elemento “paura”. Paura chiaramente di non farcela perché si comincia a realizzare che gli avversari politici sono migliori e più agguerrirti di quel che si pensava e  che la gente è meno stupida di quel che si pensava.
La lista Impegno in Comune, capeggiata dal dott. De Risi e manovrata dal consigliere regionale Massimo Grimaldi, sta attraversando un momento di grande paura. A nulla  sembra valere la strategia del silenzio e della correttezza politica adottata; la gente sa benissimo che dietro questa tattica che vuole presentare i candidati come i migliori agnellini che il Comune abbia  mai partorito, si nascondono lupi pronti a sbranare. 
E lo sa a proprie spese: i lupi non riescono a fare gli agnelli a lungo.

Sono cominciate le minacce alle persone che dimostrano attenzione per la lista Galdieri e per la lista Zannini. Forse l’onorevole pensava di avere di fronte degli sprovveduti o, superbamente, contava troppo sulle proprie forze. Invece, quando si è reso conto che Galdieri, da quel signore che è, ha moltissimi sostenitori e che Zannini, dal giovane determinato che si è rivelato, ha tantissimi consensi tra i giovani carinolesi, ha cominciato a cagarsi sotto. E visto che le promesse non bastano più, è passato alla strategia appresa dai suoi amici casalesi: le minacce.

Ieri sera, il comizio di Galdieri a Nocelleto doveva essere presentato da un capace giovane locale che all’ultimo momento ha dato forfait perché era stato pesantemente minacciato. Soffiata sicura, ma nessuno dei candidati della Lista ha approfittato della cosa per inveire contro i nemici politici. Hanno ovviato facendo tutto da soli,  trattando ampiamente il proprio programma e rispettando il volere dell'altra lista che aveva chiesto di abbassare i toni. Lo stesso dicasi di Michele Zannini che si è rivelato un giovane di grande responsabilità. 
I toni sono stati abbassati, ma a che serve se poi, chi chiede più dolcezza, dietro la schiena nasconde il coltello?
Ahi, ahi, ahi… gli avversari sono molto tosti, onorevole. Per chi vuole vincere a tutti i costi non è una bella cosa da accettare. Cosa farà se neppure le minacce riusciranno a portare il suo candidato in Comune?...
Lo possiamo solo immaginare.

Voliamo Alto

sabato 7 maggio 2011

Vergognosa sceneggiata

Vergognosa sceneggiata al Comune di Francolise tra il sindaco Lanna, il vice-sindaco Russo e il consigliere regionale Grimaldi.

Caro quiqui sono un cittadino di Francolise; voglio scusarmi con i cittadini di Carinola per la sceneggiata napoletana che ieri mattina si è consumata al comune di Francolise. Mercoledi mattina una cooperativa dal nome in codice Cales ha presentato un progetto per un mercato ortofrutticolo, naturalmente senza finanziamento. L'amministrazione Lanna, con a capo il sindaco Lanna e il vice-sindaco Andrea Russo, hanno comunicato che, per voler di Dio, questo progetto sarà finanziato; promessa di chi?... A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale carinolese spunta Grimaldi che promette il finanziamento. In cambio si deve diffondere, a mezzo stampa e a voce a più non posso, che è lui il promotore di questa iniziativa e, sentite un pò, che  la cooperativa Cales è formata da carinolesi. In più nel Comune di Carinola sarà lanciata un' iniziativa sull'agricoltura con l'assessore regionale. Tutto questo sotto le elezioni carinolesi!!! Tutto una farsa naturalmente il progetto, che è senza finanziamento,  e che passate le elezioni, andrà a puttane!!! Ma come è possibile che un' amministrazione come quella di Francolise si presti a questa sceneggiata vergognosa? Spero che dai balconi diffonderete questa pagliacciata.....Purtroppo l'Amministrazione Lanna è senza idee e guida politica....
Addà passà a nuttat!!! Stringete i denti contro questi avventurieri, popolo carinolese!!!!

La verità!!!!

martedì 26 aprile 2011

Frazionismo mentale

Qualche giorno fa sui giornali locali si leggeva che i candidati sindaci delle varie liste avessero concordato di iniziare la campagna elettorale solo dopo le festività pasquali.

Oggi, domenica di Pasqua, (l'altroieri nds) decido di fare una passeggiata per Casanova e trovo un manifesto che afferma che un buon casanovese non potrà mai votare a favore della lista “Impegno in Comune” dato che il candidato sindaco di tale lista, un certo De Risi, si sia macchiato di gravi colpe nei confronti del popolo di Casanova.
Questo manifesto non solo è un insulto per noi cittadini ma ci consente anche di indagare sulla filosofia di pensiero dei nostri politicucci.

Facciamo parte di un comune, il comune di Carinola, e dobbiamo essere uniti, perché ci sono ancora queste lotte intestine che hanno tanto un sapore medioevale? Viviamo in un'era in cui la civiltà umana diventa sempre più omogenea e la globalizzazione si fa sempre più emancipata, nonostante ciò vi è ancora qualcuno che fa distinzioni tra popolo casanovese e popoli di altre frazioni comunali...

Pensano forse che una discarica sulle vaglie non possa nuocere anche a frazioni e comuni limitrofi a Casanova?

Fare una campagna elettorale giocando a “smerdatutti” non conviene a nessuno. Chi non ha peccato scagli la prima pietra (cit.)

Anziché elogiare i propri meriti ci si diverte a elencare i demeriti degli avversari. Noi cittadini siamo chiamati quindi a decidere quale sia il peggiore per non votarlo...

Dobbiamo avere la capacità di passare al vaglio critico ciò che ci viene detto, dobbiamo ragionare con la nostra testa. Le persone che si sono candidate le conosciamo bene, c'è davvero bisogno di una campagna elettorale? Se la risposta è sì pensate che la stiano facendo bene?

Noname

giovedì 7 aprile 2011

Come ti distruggo il centro storico


I nostri paesini sono abbastanza antichi e per, certi versi, molto belli. Anche se non appartengono a un “antico” ricco, come possono essere i paesi della Toscana, perché prevalentemente agricoli, conservano ancora il fascino del tempo andato, riscontrabile soprattutto nei portali, nella disposizione dei cortili, nelle finestre e in tanti piccoli elementi architettonici disseminati qua e là.
Se questi centri storici venissero valorizzati al meglio mediante un piano urbanistico a  cui tutti i cittadini devono attenersi, avremmo dei paesini-gioiello capaci di richiamare in loco una notevole schiera di turisti alla ricerca del fascino del passato. Invece, non esistendo un piano urbanistico che tuteli la ricchezza storica ed architettonica che ancora possediamo, continuiamo a distruggerla con interventi fai da te, in nome della modernità e della comodità, anche con la complicità delle amministrazioni comunali che si sono susseguite. E così ci ritroviamo con finestre del ‘500 che diventano moderni balconi; con portali stretti sempre del ‘500 che diventano larghi come garage, con portoncino metallico per giunta, per permettere l’entrata di una macchina; caratteristici cornicioni che scompaiono dal tetto; rotondità che vengono squadrate; moderne aggiunte strutturali a facciate antiche, senza che nessuno dica nulla! E così le caratteristiche del centro storico vanno a farsi benedire, trasformando il luogo in un’accozzaglia di stili informi ed insignificanti.

A Casanova, i Carani e i Lorenzi, che sono i due nuclei storici più antichi, hanno subito molti di questi interventi senza che nessuno abbia fermato la mano del “violentatore”. Non so negli altri paesi, ma credo sia la stessa cosa.
Mi dispiace dirlo, ma abbiamo avuto sempre amministrazioni che non hanno saputo valorizzare ciò che di buono c’era nei nostri paesi, non approntando un piano urbanistico a tutela dei beni architettonici, anzi le amministrazioni hanno contribuito a farlo distruggere, permettendo che si perpetrassero simili scempi. Forse un piano urbanistico c’è, non so, ma sicuramente non viene fatto rispettare, altrimenti non ci sarebbero simili obbrobri sparsi nei nostri nuclei più antichi. 

Quale cittadina di questo Comune, chiedo ai prossimi amministratori di affrontare con determinazione anche questo delicato argomento, tutelando quello che ancora ci rimane della nostra storia. Sicuramente non tutti  se ne rendono conto, ma per ogni pietra che scompare o che viene arbitrariamente trasformata, scompare un pezzo di noi stessi.

Clio

mercoledì 5 gennaio 2011

Truffa aggravata


Non sono abituato ad imbonire per ottenere linee di credito e, pertanto, se dico che il Quiquiri, da sempre,si è distinto per imparzialità, giustezza giornalistica e senso della misura, lo faccio perché  ne sono  seriamente e profondamente convinto.  Argomenti  bollenti come i casi “Cosentino” e “Ce4”, l’ indagine sui depuratori e le incursioni della GDF presso l’ UTC del Comune di Carinola,  sono stati raccontati con dovizia di particolari e ammirevole piglio cronacale.Ecco perché mi stupisce che il Quiquiri ’ non abbia battuto nemmeno una riga su uno scandalo che si ingigantisce giorno dopo giorno e che riguarda da vicino alcuni esponenti politici locali e qualcuno limitrofo, affatto di secondo piano. Uno scandalo, asciugato, in gergo si dice cosi, perfino dagli implacabili organi di stampa locali quali la Gazzetta e il Corriere di Caserta. Ci sarebbe da chiedersi il perché ……  lo posso solo immaginare…… In ogni caso i siti nazionali  e i casertani Casertasette e Casertace, ancora riportano la notizia che travolge il Consulente del Lavoro carinolese, Giovanni Grimaldi, fratello dell’ on. Massimo e dirigente del Psi di Caldoro, nonchè il coordinatore cittadino di Sessa Aurunca dello stesso partito, l’ imprenditore Corbo con la moglie, colto con le mani nella marmellata. Truffa aggravata ai danni dell’ INPS di Perugia per un ammontare di euro 760mila, dico settecentosessantamila, quella scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale di Perugia. Verificare per credere….Con l’ auspicio di un rilancio della notizia. Non per brame revansciste ma semplicemente per equità di cronaca nei confronti dei soggetti tirati in ballo, beninteso  giustamente, dal Quiquiri per le vicende di cui in apertura.  Con i migliori auguri di Buon Anno.

TRUFFA AGGRAVATA - Nei guai  un imprenditore edile di Sessa Aurunca, Raffaele Corbo,  con i cantieri in Umbria  e un Consulente del lavoro, Giovanni Grimaldi, con studio a Carinola, nel casertano.
Contestate gravi  violazioni per l'occupazione di lavoratori in nero e fittizio inquadramento con contratti oltremodo gonfiati e resi per ciò, truffaldinamente,  più convenienti.


PERUGIA – Dieci persone sono state denunciate alle Procure della Repubblica di Perugia e Santa Maria Capua Vetere per il reato di truffa aggravata e falso ai danni dell'Inps del capoluogo umbro e di quello di Terra di Lavoro.

Le  pesanti violazioni contestate riguardano l'occupazione di lavoratori in nero, il fittizio inquadramento dei dipendenti con contratti più convenienti di apprendistato o a progetto, la falsa erogazione di indennità di maternità, malattia e assegni familiari di fatto mai erogate, la fruizione di indennità di cassa integrazione non dovuta. Una vera e propria bomba che deflagra reati gravissimi in uso solitamente alla criminalità organizzata.

L'omissione contributiva complessiva sarebbe di oltre 760mila euro,  anche se l’ importo è destinato a crescere sensibilmente, oltre alle sanzioni di legge.
E' questo il bilancio di un'operazione condotta dai Carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro di Perugia, nel quadro delle verifiche nei confronti di una azienda edile con sede in provincia di Caserta, ma operante da anni anche in Umbria e da tempo finita nel mirino della Benemerita per una sequenza notevole di condotte  apparse più che sospette.

I militari, si legge in una nota, in sinergia con i funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro e dell'Inps, nell'esaminare oltre un centinaio di posizioni lavorative attivate dall'azienda negli ultimi anni, hanno appurato la dinamica posta in essere,tesa all'evasione sistematica dei contributi per i dipendenti, nonché ad altre condotte illecite, frutto evidentemente di una pianificata e certosina azione richiedente competenze specifiche specie nel campo della consulenza del lavoro.

In particolare, prosegue la nota, sono stati denunciati e per questo versanti ad oggi in posizioni gravissime,  il responsabile della ditta C.R. (Corbo Raffaele, ndr - 34 enne, di Sessa Aurunca), la moglie N.A. (37 enne) e  il consulente del lavoro G.G. (Giovanni Grimaldi, ndr - operante nella provincia di Caserta), incaricato della gestione delle paghe e dei contributi.

La donna, impiegata nella società, è stata denunciata in concorso con il marito per aver prodotto false dichiarazioni reddituali finalizzate alla fraudolenta erogazione di assegni familiari.

I lavoratori dipendenti (T.A. 62 ; P.F. 54 enne, T.A. 58 enne, T.G. 62 enne, A.P. 39 enne, ; D.G.R. 41 enne e D.G.D. 39 enne,) sono stati denunciati per aver percepito indennità di disoccupazione non dovuta in quanto riferita a periodi in cui sono risultati occupati alle dipendenze della ditta.
Sono in corso, per questi fatti, ulteriori accertamenti che  coinvolgono anche altre forze di Polizia, non ultimo il nucleo antifrodi della Guardia di Finanza,  per verificare la procedura di erogazione ed appurare il coinvolgimento di altre persone. 
 

L’ inchiesta nelle ultime ore lascia pensare ad una sua probabile estensioni a macchia d’ olio anche in altre regioni della penisola. Per la cronaca l’ imprenditore sessano è anche Coordinatore del nucleo locale del PSI di Caldoro e lo stesso Commercialista, Giovanni  Grimaldi,  risulta essere  esponente del medesimo  partito oltre che fratello del Consigliere regionale della Campania, on. Massimo Grimaldi.

Fonte: CASERTACE
Martedi 28 dicembre 2010

Maradona

domenica 2 gennaio 2011

Il lestofante

Da alcuni giorni sono apparsi dei volantini con il titolo ""LESTOFANTI"":  l' autore potrebbe essere Gennaro Mannillo oppure un altro componente di Insieme per cambiare.

Mi chiedo e molti cittadini si chiedono: chi potrebbe essere il lestofante a cui si rivolge l'autore?

Potrebbe essere Enzo Ceraldi?

Cerchiamo di capire. Enzo Ceraldi a parte i suoi Hobbies, velina dei dimissionari ed addetto stampa della ""famiglia"" Grimaldi, svolge la professione di Avvocato, gestisce un sito di ""famiglia"", ed è stato per cinque anni badate bene cinque anni dal 2003 al 2008 Assessore alle finanze del Comune di Carinola Amministrazione Di Biasio.

Seguendo le sue teorie sulla tassa dei rifiuti é Lui il responsabile degli aumenti, vi spiego il perchè.

Mannillo sostiene che nei due anni ha migliorato il servizio ed ha aumentato la tassa in modo contenuto in conseguenza delle bonifiche effettuate sul territorio: Selleccola (2000 Tonnellate rimosse e sversate con la somma di Euro 320.000,00 grazie anche alll'intervento dell'Esercito).
Nell'anno 2010 Mannillo in crisi politica ha approvato la tassa per € 2.80 al mq confermata nel bilancio di Previsione 2010.
Nell'anno 2010 i Commissari hanno determinato un aumento di 0,80 al mq portando la tassa ad € 3.60 al mq: la più alta della Provincia di Caserta.
Enzo Ceraldi asserisce che il ruolo sia stato formato con i debiti del passato. Quali debiti? Quelli accumulati dal 2003 al 2008 quando Ceraldi era Assessore. Potrebbe essere Lui il Lestofante a cui si riferiva Mannillo? La risposta ai lettori ed agli elettori attivi e passivi.

Trifasico

martedì 14 dicembre 2010

I Due Marescialli


Nei prossimi giorni, ma già oggi e nei mesi a venire ancor di più, il Comandante dei Vigili Urbani di Carinola, il sempre verde Colonnello Mario Tuozzi, avrà un bel da fare. Il carico di lavoro cui quotidianamente deve fare i conti e attrezzarsi , inventandosene una più del diavolo, per smaltirlo è già notevole e nulla potrà evitare che si appesantisca ancor di più. E allora saranno guai. Anche perché come se non bastasse la enorme mole connessa alla specificità del corpo,  ci si mette pure uno straordinario aggiuntivo “fuori ordinanza”, tutto carinolese, che onestamente non riguarda il Comandante ma  più specificamente alcuni suoi subordinati che hanno deciso di trasformarsi, e non ne vogliono sapere  di desistere,  in propagandisti politici, ponendo con forza una questione, anche questa paradossale, anzi grottesca e , manco a dirlo, endemica. Di che si tratta? E’ presto detto. Alcuni Marescialli della Polizia Municipale carinolese si sono rimboccate le maniche, cosparso il capo di cenere maturando la ascetica convinzione di  apportare il  loro contributo alla crisi drammatica in cui versa la sanità  nazionale, con particolare riferimento alla incentivazione e al  potenziamento del corpo degli infermieri. Inventati dalla”Corona” inglese ai tempi dei gloriosi fasti imperiali, gli infermieri hanno trovato nei suddetti  Marescialli dei Vigili i loro paladini locali che, pur di dare un fattivo contributo al corpo, non  hanno esitato ad immolare quegli scienziati dei loro figli a tale causa umanitaria chiedendo un piccolo, ma proprio piccolo, sostegno ad un altro missionario, in questo caso della politica,  che risponde al nome del Consigliere regionale Massimo Grimaldi. Anch’ egli votato al rassodamento della pattuglia infermieristica italiana, l’ onorevole nostrano si è sprecato per dare una mano ad i Due Marescialli , assicurando ai loro fanciulli, un corso, si badi bene,  non un posto, da infermiere. Ed in cambio gli zelanti Vigili hanno promesso, e lo stanno mantenendo  non risparmiando fatiche, di spendersi e spandersi  in lodi sperticate a quel tronfio palloncino locale che dicesi onorevole. Sicchè, con tanti problemi che attanagliano il nostro territorio comunale, molti dei quali  di pertinenza  proprio dei Vigili Urbani, nati appunto nell’ Urbe  eterna  degli Imperitori, i due Marescialli si dedicano in divisa e non, in servizio e fuori, a tessere le lodi al Massimo onorevole nel tentativo, tanto grottesco quanto grossolano e per certi versi deprimente se non drammatico, di tirargli la voltata per l’ affermazione alle imminenti amministrative a cui il Massimo ha deciso, facendosi comandare dal cuore(………..), di candidare la spampanata Rosa nocelletese, già servitrice col codazzo familiare, composto da fratelli, fratellini e congiunti di ogni ordine e grado, presso la corte del fu “Grande” Pasquale Di Biasio negli scorsi 15 anni. La domanda nasce spontanea, direbbe Lubrano. Egregio Comandante Tuozzi  è possibile che  due suoi subordinati solo perché hanno avuto dei privilegi personali facciano pubblicamente attività politica, osannando la deplorevole pratica della raccomandazione e lei non ne sappia niente?
E se Lei lo sapesse, come fermamente crediamo, perché non butta di getto due righe e le spedisce alla Procura per  porre fine ad un malcostume conclamato in cui due Vigili ammettono, in pubblico, in privato, in divisa e non, di aver beneficiato dell’ avvilente istituto della raccomandazione, grazie ai buoni uffici dell’ onorevole, senza tema di essere sanzionati?
E’ legittimo e politicamente corretto, che solo perché due signori hanno fatto i loro porci comodi assicurando ai rispettivi figli un “qualcosa”, diciamo cosi, debbano mettersi ad imbonire le gesta di un  onorevole che invece di pensare alla nostra comunità si getta a capofitto nella biasimevole spirale della raccomandazione?
Si attendono risposte. Dal Comandante e non solo! 

Lupowolf

domenica 12 dicembre 2010

Noi, popolo tartassato ed oppresso

Ditemi una cosa voi governanti, amministratori e rispettivi portaborse e leccaculo, che vi riempite la bocca   della parola “popolo” come se fosse una caramella al miele, e che tutto giustificate in nome di questa parola: vi sembra giusto che il popolo debba pagare bollette esorbitanti di monnezza per mancanze ed illeciti che VOI avete commesso? Vi sembra giusto che debba sborsare simili somme indecenti per un servizio che gli viene fornito male o non gli viene fornito affatto? Vi sembra giusto che i nostri striminziti stipendi e tredicesime (per chi ce l’ha) debbano essere penalizzati dalla politica della strafottenza, della prepotenza e della sopraffazione, mentre i vostri lauti stipendi e tredicesime rimangano ben custoditi nelle vostre banche? Vi sembra giusto che il popolo debba arrabattarsi giorno per giorno per tirare a campare, mentre voi riuscite a farvi ville e villette in montagna o al mare?  Vi sembra giusto che voi riusciate ad avere un  posto di lavoro subito pronto per i vostri rampolli, mentre i rampolli dei povericristi diventano vecchi cercando uno straccio di lavoro?
E vi sembra giusto che chi difende il proprio diritto alla salute, all’ istruzione, all’ informazione debba essere manganellato dalla polizia come il peggiore dei delinquenti, mentre i delinquenti veri che siedono tra le sedie del Parlamento e dei Consigli Regionali, Provinciali e Comunali siano riveriti come salvatori della patria?
NO CHE NON E' GIUSTO! Anzi dico di più: è indecente; è disgustoso; è immorale.
Voi che avete tanto caro il “popolo” solo perché esso è lo strumento che vi permette di arricchirvi, sistemarvi, farvi sentire padreterni, siete in realtà i veri criminali perché favorite l’ illegalità e l' ingiustizia per vostro vantaggio e a discapito del popolo. Quello vero. Siete i nuovi Farisei, quelli che uccidono la Verità e la Giustizia per proprio subdolo tornaconto.

In tutto questo vostro vergognoso bailamme amministrativo, una delle cose più ingiuste è che la quota Tarsu si paghi in base alla grandezza della casa e non al numero delle persone che la abitano. Secondo logica, sono le persone a produrre monnezza e non la casa. Ma non a Carinola. dove la logica è molto soggettiva.  L' assurdità per eccellenza, poi, è il fatto che  una sola persona che vive in una casa grande paghi circa 1000 euro, mentre otto persone che vivono in una casa piccola ne paghino 200... Quanta monnezza produce annualmente una sola persona e quanta ne producono invece otto?... Mistero della logica carinolese!
Dal momento che in questo Comune è tutto sui generis, il popolo ha dunque il DIRITTO di sapere che cosa va esattamente a pagare con queste bollette vergognosamente alte. Una raccolta differenziata all' acqua di rosa? Un sistema di depurazione che non ha mai funzionato? Lo smaltimento della monnezza di Napoli? Una tangente camorristica?...  Il minimo che si possa pretendere è una bolletta molto dettagliata per capire, centesimo per centesimo, dove vanno a finire i soldi che paghiamo  perchè quei soldi noi ce li guadagniamo onestamente,  col nostro  lavoro,  e buttarli via a causa  della mala amministrazione è semplicemente oltraggioso.
Come se non bastasse, oltre al danno aggiungete anche la beffa:  due rate si accavallano il 30 e 31 dicembre, giusto per festeggiare la fine dell’anno in armonia! 
Ecco, cari amministratori passati e futuri,  il popolo che voi tanto amate e di cui tanto vi preoccupate per vedere chi lo deve spremere meglio, si è rotto un bel po’ di essere oggetto di tanta  premurosa attenzione. Preferirebbe essere ignorato, in tutto, e non solo in ciò che gli spetta in servizi e diritti.
Ma attenti! Questo stesso popolo che voi sfruttate, umiliate e tartassate impunemente, prima o poi vi stritolerà!

  N.R. 

giovedì 9 dicembre 2010

La sottile linea grigia

Viviamo nel tempo della legalità, tutti la predicano istituendo addirittura assessorati ad hoc.  A fianco della legalità si sbandiera la trasparenza sancita addirittura con una legge dello stato alquanto farraginosa. Tra legalità e trasparenza e l'opposto cioè illegalità e burocratese c'è una sottile linea grigia che non permette di capire in quale parte si opera. Per esempio un animale macellato è sano o meno a secondo che sia timbrato dal veterinario o meno. La sua legalità dipende da un timbro che è qualcosa di molto labile. Una vendita  è legale se accompagnata da una fattura se questa viene sostituita con una bolletta di accompagnamento a cui non segue fattura siamo nella zona grigia. L'acqua è potabile o meno, quindi legale se supera una percentuale di purezza stabilita per legge. Se si varia i valore di un elemento da inquinata diventa potabilissima. Un rifiuto urbano che non si può smaltire tale e quale se si approva una deroga da illegale diventa ultra legale. Se una amministrazione comunale paga un sito web ufficiale come simbolo di trasparenza ma non incarica nessun funzionario di curarlo siamo nella zona grigia. Se una amministrazione aumenta le tariffe comunali a dismisura senza pubblicare le motivazioni ci troviamo nella zona grigia che divide la legalità dalla illegalità.  Allo stesso modo se si incarica una ditta privata di depotenziare l'illuminazione publica con la scusa che le luci troppo appariscenti rovinano l'ambiente.

La sottile linea grigia diventa doppia quando in cambio di un servizio ridotto come quello della raccolta dei rifiuti si raddoppia la tariffa. La sottile linea diventa più ampia quando in presenza di tante problematiche si limita l'accesso agli uffici ai cittadini forse per scoraggiarli a protestare.

L'inconcepibile è che questa sottile linea grigia che divide la legalità della politica dall'affarismo politico invece di essere eliminata a Carinola negli ultimi mesi è stata ampliata. L'arrivo dei commissari sul comune di Carinola era stato salutato da molti come un momento di pulizia ed incremento della legalità e della trasparenza.Si aspettavano che avessero esaminato i vari contratti stipulati dagli amministratori uscenti pure per capire se la crisi fosse scatuirita da questi. Ci si aspettava che avessero portato a conoscenza tutti i loro provvedimenti amministrativi e le relative motivazioni. Si ha l'impressione che invece si sia peggiorato e di molto, zero informazioni zero motivazioni. L'unico contatto con la popolazione l'invio quasi settimanale di bollettini sempre più esosi in cambio di un peggioramento quotidiano dei servizi. Si ha quasi l'impressione dell'imposizione di una tangente che si deve versare dietro minaccia,  non il pagamento dovuto di un servizio. Se un delinquente chiedesse mensilmente una tangente sicuramente incorrerebbe nei rigori della legge a Carinola amministratori e funzionari invece le impongono in nome della legge. Chi  giudica e controlla i controllori? E' la domanda senza risposta che aleggia da decenni in Italia.

Carinolese taglieggiato

giovedì 25 novembre 2010

Viaggio a Kabul

Mi chiamo Mario Rossi e lavoro presso il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero di  Grazia   e Giustizia con sede in Roma. Sono laureato in medicina e la mia mansione è quella di controllare la gravità della malattia dei detenuti che chiedono di uscire dal carcere per motivi di salute. Giorni fa mi è arrivata una richiesta da parte del direttore del carcere di massima sicurezza di Carinola che chiedeva il mio intervento per uno degli internati nel carcere da lui diretto. 
Ho verificato se la località fosse  collegata con Roma via ferrovia e con mia soddisfazione ho trovato  un discreto numero di treni in varie ore della giornata. Scelto il treno più consono alle mie necessità sono partito approfittando del viaggio per rivedermi la pratica come faccio di solito. Assorto nel mio lavoro il viaggio di quasi due ore mi è sembrato così di pochi minuti. 
Arrivato a destinazione sono stato accolto da una pioggia battente per cui sono scappato nel sottopassaggio per ripararmi senza riuscirci in quanto pioveva anche là. Là sotto era peggio di fuori poiché l'acqua oltre che cadere dal cielo era anche per terra ed alta di alcuni centimetri. Uscito fuori ho cercato di entrare in stazione senza riuscirvi in quanto chiusa per ristrutturazione. Nella concitazione del momento non mi ero guardato intorno complice anche la scarsa visibilità a causa della pioggia e di una leggere nebbiolina. Guardando attentamente mi sono reso conto di trovarmi in una landa deserta fuori del mondo non in una stazione normale nei pressi di un centro abitato. La mia malasorte ha voluto che fossi anche l'unico viaggiatore a quell'ora a transitare in quella che mi sembrava una stazione di posta per diligenze. Subito ho preso il mio telefonino per chiamare il direttore del carcere o qualche amico a Roma che mi desse conforto ma come al solito nei momenti di necessità la batteria era scarica.
Mi sono visto perduto guardandomi intorno vedevo solo tante auto che a me sembravano tutte grigie e tutte ammaccate come se mi trovassi all'interno di un grande scasso con annessa rottamazione. Guardando attentamente ne ho viste alcune infilate sotto un grande cumulo di immondizia. Inutile descrivere il mio scoramento e la mia disperazione per sentirmi abbandonato in un posto sconosciuto e quasi ostile oltretutto sporco. Finalmente ecco giungere una vettura da cui è sceso un giovanotto al quale ho chiesto dove potevo trovare un taxi che mi portasse a Carinola. Questi alla parola taxi ha sgranato gli occhi come se di fronte avesse un pazzo e gli avessi chiesto un milione di euro.
Con la sua faccia meravigliata mi disse che là non esisteva alcun taxi, ma sentito che dovevo andare a Carinola chiamò l'amico che stava ripartendo dicendogli di darmi un passaggio. Salito in macchina mi è sembrato di viaggiare in una diligenza non perchè la macchina fosse vecchia, anzi era nuovissima, ma per le condizioni della strada. 
C'erano buche ad ogni metro anzi si poteva dire che era tutta una buca pertanto nonostante il mio autista cercasse di evitarle con gimcane varie non ci riusciva. Inoltre ogni buca era piena di fango che schizzava fino ai finestrini dell'auto, fango che si trasformò in altro dopo un centinaio di metri. Dalla puzza non riuscii a capire se erano deiezioni di animali o rifiuti concludendo che era un mix di entrambi.

Dopo poche centinaia di metri ho visto uno spettacolo da immortalare con una bella foto, due mucche immerse nel fango fino al collo che ruminavano tranquille come se si trovassero in una bella stalla. Il viaggio continuò ancora tra scossoni vari e scricchiolii dell'autovettura che mi fecero temere per la sua e la nostra incolumità. Quella strada mi fece tornare col pensiero a qualche anno prima, quando ero stato in Afghanistan per conto del Ministero. Lì ero costretto a viaggiare sulle strade bombardate e perciò piene di buche a causa degli eventi bellici. Per un momento mi abbandonai a quei ricordi incancellabili che tanto mi avevano toccato e senza volerlo, mi sfuggì, sono tornato a Kabul. Il mio occasionale e gentile autista mi sentì ed invece di offendersi annuì asserendo che avevo ragione che anzi qui era peggio di Kabul.  Al mio inizio di esternazioni e soluzioni del problema cortesemente ma fermamente mi interruppe dicendomi che quello che si dovrebbe fare tutti lo sanno, ma nessuno si muove.
Il problema di queste zone, mi disse, è che non esistono responsabili quindi non si sa nemmeno a chi o contro chi protestare. Stesso discorso per il gran numero di rifiuti che facevano capolino sui bordi della strada che fortunatamente era migliorata. Dopo aver guadato vari fiumicciattoli che allagavano la strada a causa  della mancanza di caditoie nei fossi laterali, sono giunto al carcere. Dopo essere riuscito a passare indenne tra le buche  il fango e le acque limacciose sono riuscito a raggiungere la meta. Pensavo di aver percorso cento chilometri invece erano meno di dieci. Viste le premesse, mi aspettavo di trovare una struttura  carceraria fatiscente sommersa di rifiuti. Grande fu la mia sorpresa di trovarmi davanti ad una struttura nuovissima  all'esterno e dopo ho potuto verificare lo stesso all'interno ed  anomalia nella zona, niente rifiuti nelle immediate adiacenze. Tra me mi sono detto che strano paese, trattano meglio i detenuti che le persone libere, che forse qui siano migliori i primi?

Mario Rossi

mercoledì 6 ottobre 2010

Un popolo che non sa riprendersi il futuro

Degli italiani qualcuno disse, nel lontano 1935, che fossero un popolo di santi, eroi, poeti e navigatori. Può darsi che allora questo qualcuno avesse un buon motivo per dirlo,  un oscuro signore malato di megalomania che finì poi a testa in giù.
L’orgoglio, seppur opportunista, che si cela in questa frase non ha più motivo di essere perché ormai gli italiani sono ben altro: un popolo di papponi, puttane e puttanieri che nulla hanno a che fare con i santi e gli eroi. E l’altro oscuro signore malato d’onnipotenza, che allatta la maggior parte di essi, non finirà a testa in giù come il suo predecessore, né glielo auguro; gli auguro però di cadere così pesantemente a culo per terra che non sarà più capace di rialzarsi. Ma anche questo sembra improbabile, nonostante le numerose scivolate.
Allora c’era un movimento che si chiamava “Resistenza” fatta di uomini con le palle che ebbero il coraggio di combattere  la prepotenza  e l’oppressione, lasciandoci anche la vita. Molte vite.
Oggi gli uomini sono rimasti, ma le palle sono scomparse. In compenso ci sono tante altre cose che fanno di questi uomini dei pupazzi di gomma che si possono tirare di qua e di là senza mai rompersi, che si piegano, si curvano, si flettono, si appiattiscono come tappetini su cui passa un piede sporco di merda che li deturpa. E loro non dicono una parola. Si lasciano deturpare sorridendo. Basta avere le tasche piene… Di che?

Sono arrabbiato. Sono arrabbiatissimo.
Mi fanno schifo queste persone che si lasciano comprare, queste donne che si offrono come mercanzia di basso valore per raggiungere un misero scopo. Mi fanno schifo queste persone che, come sanguisughe, succhiano la vita, il sangue, il futuro della povera gente, regalandogli disoccupazione, nevrosi, follia, morte sul lavoro, miseria. Mi fa schifo questo popolo di povera gente che non vuole pensare, non vuole  capire, non vuole analizzare e ingoia tutto ciò che gli viene propinato, anche il percolato più schifoso; che si accontenta, che sa solo lamentarsi e alzare le spalle come se la cosa non lo riguardasse più di tanto; questo popolo incapace di ribellarsi alle bugie, alle adulazioni e alla prepotenza di chi sa di poter comprare tutti: deputati, senatori, magistrati, giudici, giornalisti, amici e nemici e si fa forza di questo.
C’è mai veramente stato un popolo di santi, eroi, poeti e navigatori? Forse stralci di un popolo che ora sembra inebetito, ubriaco delle troppe stronzate mediatiche che gli vengono propinate di proposito per impedirgli di pensare. E non pensa.

E noi carinolesi siamo forse diversi? Cosa siamo diventati? Un popolo di pezzenti che ancora elemosina briciole di vita da qualcuno più furbo di altri che riesce a fare il capopopolo e gestisce i soldi pubblici, i nostri, per farsi amici ed amiche.  Che sa regalare posizioni di prestigio a chi più  gli comodo sulla pelle di tanti ai quali  non sputa neanche in faccia.
Che cosa ne riceviamo in cambio? Servizi? Neanche la parvenza! E allora non siamo ancora stanchi di permettere a quattro giocolieri incompetenti di gestire le nostre vite e il nostro futuro? Quando ci rendiamo conto che la forza siamo noi e solo noi e li mandiamo a quel paese? Che cosa vogliamo ancora aspettarci da loro?
Vogliamo darci finalmente una mossa e mandare tutti i soliti papponi a quel paese, creandoci una via d’uscita,  o vogliamo rimanere per sempre in questo pantano  puzzolente?

Nuvola Rossa