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domenica 18 gennaio 2015

Io non sono Charlie


Il mondo intero è rimasto scosso, come è giusto che sia, dal duro attentato terroristico ai giornalisti francesi del satirico Charlie Hebdo. Un colpo tremendo  che ha suscitato orrore, paura e rabbia sia in Occidente che nell’Oriente moderato. La domanda che oggi, dopo un simile atto criminoso, corre in molte coscienze è: si poteva evitare tutto questo? 
Per molti è facile puntare il dito contro il fondamentalismo islamico e il suo terribile terrorismo, ma siamo cosi sicuri che l’Occidente non abbia la sua parte di responsabilità? Siamo cosi sicuri che non abbia colpa alcuna in quello che è accaduto? Francamente no, non ne sono cosi sicuro.

Credo che l’Occidente abbia la sua bella parte di responsabilità e non può certo esserne soddisfatto. E’ molto semplice giustificarsi, nascondendosi dietro un paravento di pseudo libertà; la libertà di stampa, la libertà di parola, la libertà  di tutto. Ma dove finisce la libertà di una persona?... Finisce là dove comincia quella di un altro. Frase scontata,  ma non sempre osservata.
I giornalisti del Charlie Hebdo sono state le vittime di questa mancata osservanza di una semplice regola del vivere civile e questa inosservanza ha innescato un meccanismo subdolo di vendetta e ferocia.
Non si può ignorare che il fanatismo islamico esista e sia pericoloso, né si può pensare di arginarlo ridicolizzando ciò che per esso è sacro con delle vignette satiriche. Per conto mio, è il metodo più sbagliato che possa esserci e che mette in pericolo non solo l’intero occidente, ma anche e soprattutto le numerose minoranze cristiane che vivono in paesi islamici e che diventano bersagli di rabbia e di vendetta.
Credo invece che il rispetto per l’altrui religione sia sempre alla base della civile convivenza. Là dove questo rispetto non c’è, è chiaro che si scherza con il fuoco e si agita un bastoncino in un vespaio.
Purtroppo, non tutti i popoli riescono a raggiungere lo stesso livello di civiltà e di democrazia ed alcuni non le raggiungono mai. Non tutti i popoli condividono la stessa cultura. Pretendere che le raggiungano in un attimo, sapendo sorridere a certe provocazioni, è una superbia tutta occidentale.  


Ali Baba

giovedì 10 luglio 2014

Stay Human-Restiamo Umani

La redazione del Quiquirì esprime tutta la propria solidarietà alle vittime dell’aggressione israeliana a Gaza. Denunciamo fortemente quello che è un evidente tentativo di genocidio e pulizia etnica. Bombardare una città come Gaza, chiusa su tutti i lati, bombardare civili innocenti, continuare a sganciare bombe pur sapendo che solo il 5% di queste colpiscono obbiettivi che solo in parte possono chiamarsi militari, beh questo è il volto inumano dell’uomo. Chiunque di noi quando andava a scuola, studiando le stragi e gli eccidi della seconda guerra mondiale, o meglio del periodo appena precedente a questo, si sarà chiesto almeno una volta: ma come la gente non si è ribellata? Come è possibile che sia stata data la possibilità ad una nazione di compiere stermini così efferati con il silenzio, che a volte è un avallo, di tutti? Beh ci ritroviamo a 70 anni da quel conflitto e ci ritroviamo con le stesse dinamiche, con le stesse bende avanti agli occhi, con gli stessi innocenti che perdono la vita nell’anonimato e nell’indifferenza più assoluta. E come 70 anni fa la parte più infame la fa la propaganda, un utile mezzo perpetratore di soprusi e ingiustizie, che tace mille angherie ed aggressioni sofferte da un popolo vittima, per piangere fatti di cronaca subiti da un popolo retto da un governo carnefice, che fomenta e fomenta finché non sia il popolo a reclamare il sangue finanche dell’ultimo neonato.
Andando avanti con l’età ci si rende conto di quanto poco giusta sia la vita, ma pare che questa amara scoperta non debba mai finire. Non entro nel merito del conflitto pur con centinaia di risoluzioni internazionali di cui parlare, centinaia di atti illegali perpetrati in modo militarmente metodologico su civili, non voglio entrare nella discussione di quanti anni indietro abbiamo percorso nella costruzione di un nuovo muro, che questa volta peggio che in passato, rinchiude persone in un lager da due milioni di abitanti. Vorrei parlare o meglio riflettere sull’idea sottesa alla difesa di un governo che sgancia bombe sui civili, con persone che lo difendono e che a momenti addirittura ne gioiscono. Vorrei parlare di che violenza abbiamo insita come esseri umani, se non ci si raggela il sangue a pensare che bombe vengano sganciate al centro di una città, che bimbi piccoli come i nostri figli o i nostri nipoti si trovino d’un tratto, in uno scocchiar di dita, in un inferno chiamato bombardamento. La guerra, seppur di guerra non si può parlare, l’unilaterale guerra, che si sta portando avanti in Palestina deve farci riflettere su dove la nostra coscienza di uomini e donne col sorriso sulle labbra, che accarezzano un bimbo per strada, che abbracciano un fratello o una sorella, che vanno a trovare i genitori lontani o vicini e che scambiano una parola sincera con un amico/a, sia davvero finita.
No justice No peace.

Restiamo Umani… Please.. 

domenica 8 giugno 2014

Carinola giudice di pace, cui prodest?



Visto l'argomento la locuzione latina è d'obbligo ma mai come in questo caso fu più indovinata. 

Come tutti sanno il governo Monti decretò l'accorpamento di molti uffici giudiziari. Interessati al riordino furono anche gli uffici dei giudici di pace compreso quello di Carinola. Il dl1 56/2012 che regolamentò la materia diede facoltà ai comuni singoli o consorziati di mantenere il giudice di pace nelle vecchie sedi. C'era però una condizione non di poco conto da rispettare e cioè che tutte le spese logistiche e del personale amministrativo fossero a carico dei comuni.

A Carinola la lobby degli avvocati subito si mise in movimento facendo pressione sulla maggioranza e sull'opposizione. Tutti risposero positivamente all'appello ed immediatamente anche la giunta più inerte ed inefficiente della storia carinolese si mise in moto. L'accordo fu subito raggiunto tra comuni del comprensorio anche perché il peso maggiore ricadeva su Carinola e Mondragone. 

Carinola si impegnava a mettere a disposizione la sede con relative spese di funzionamento e a fornire l personale insieme a Mondragone. A Carinola per non avere reazioni negative non è stato mai quantificato l'ammontare della spesa, che si immagina notevole. Oltretutto il personale è contrario al distacco ed il sindaco sta facendo di tutto per costringerli ops per convincerli. Altra storia da raccontare in un altra puntata. 
Tutto questo movimentismo e tutte queste spese a chi giovano? Ai cittadini di Casale? No. Ai cittadini di Nocelleto? No. Ai cittadini di Casanova? No Ai cittadini di Carinola? Forse, dipende da quanti caffè e marche da bollo vendono in più. Allora come si spiega questo sacro furore giudiziario che pervade maggioranza ed opposizione nel voler impegnare tante risorse? Giova forse a qualche grande elettore? 

Giova forse a quelli che già lavorano col giudice di pace? Forse ai loro parenti stretti ed amici intimi per i quali si potrebbero intravedere ricche consulenze? Giova forse a qualche consigliere comunale che riesce a procurarsi più preferenze? Tutti cattivi pensieri? Lo si spera. Se qualche inchiesta scoprirà qualche intreccio troppo gelatinoso come è successo per altri uffici del giudice di pace il sindaco e tutto il consiglio comunale dovranno risponderne in solido.

Contribuente carinolese

sabato 24 maggio 2014

La rabbia e la speranza


 La campagna elettorale finalmente è terminata col sollievo di tutti. Certamente la peggiore degli ultimi anni, infarcita di insulti ed accuse reciproche, senza l'ombra di un programma. Ognuno ha usato i propri slogan per sostenere il proprio partito o contro gli altri. Lo slogan migliore è certamente quello di rabbia e speranza che è quello che più identifica l'italiano con un pizzico di cultura e di onestà. 

 La rabbia di chi si vede aumentare ogni giorno le tasse senza riuscire a capire l'ammontare. La rabbia di chi deve pagare dei professionisti per pagare le tasse. La rabbia di chi non riesce a trovare un qualunque lavoro ed è accusato di non voler lavorare. La rabbia di chi vede le proprie tasse usate per i viaggi della Boldrini e della sua corte o di Renzi per la campagna elettorale. La rabbia nel leggere di stipendi a cinque zeri o addirittura milionari di chi non riesce a raggiungere i mille euro. La rabbia nel leggere di scandali continui nelle banche sovvenzionate dallo stato mentre non si riesce ad avere un prestito di qualche centinaio di euro. La rabbia di chi assiste al vilipendio della democrazia con l'abolizione del voto per le province e per il senato. La rabbia di chi assiste alla trasformazione della repubblica in monarchia con a capo un vecchio comunista. La rabbia di chi assiste alla scalata del potere di persone insignificanti nominate da forze oscure. La rabbia di vedere tante persone che assistono indifferenti allo scempio continuo di questo stato. La rabbia nel vedere la più bella nazione del mondo comdannata ad un rapido declino perchè nelle mani di politici incapaci. La rabbia nel vedere i monumenti unici al mondo affidati a persone ignoranti o a ricercatori dell'appalto facile. La rabbia di vedere una classe politica autorefereferenziale lontana dai problemi delle persone comuni.

 Fortunatamente c'è la speranza che tutto o qualcosa cambi eleggendo giovani onesti e volenterosi di porre freno a questo disastro. La speranza che è che votando il M5S si eleggano persone che rappresentino gli interessi dei cittadini in una Europa fatta di burocrati superpagati e banchieri senza scrupoli. 

 La speranza che questa ventata di onestà spazzi via un parlamento di nominati e di bellocce chiacchierine. La speranza che siano sostituiti da persone capaci che si dedichino a risolvere i problemi non ad aggravarli. La speranza che tutti quelli che hanno provocato questo disastro spingendo l'Italia al fallimento siano allontanati per sempre dalle istituzioni. La speranza che tutti capiscano che questo è il momento di agire votando nel modo giusto o restare nella rabbia fino alla prossima concessione di voto.

Cittadino speranzoso 

mercoledì 14 maggio 2014

Elezioni europee, ecco come funziona



Il 25 maggio dalle 7 alle 23 siamo chiamati ad eleggere i nostri rappresentanti del Parlamento europeo e per la prima volta indicheremo il candidato presidente della Commissione (ossia il capo del Governo dell'Ue con poteri esecutivi).

 L’Italia elegge  73 eurodeputati, così spartiti tra le cinque circoscrizioni nelle quali la legge elettorale elettorale in vigore per le europee divide il nostro Paese:

Italia nord occidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia): 20 seggi

Italia nord orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna): 14 seggi

Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio): 14 seggi

Italia meridionale (Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria): 17 seggi

Italia insulare (Sicilia, Sardegna): 8 seggi.

A Carinola la scheda in cui votare è di colore arancione, bisognerà quindi fare una X sul simbolo della lista, e scrivere fino a tre preferenze ( cognome del candidato al parlamento), a condizione che solamente due di essi possono  essere dello stesso genere. La terza preferenza, ad esempio in caso di due candidati uomini, dovrà andare ad una donna, altrimenti sarà annullata in sede di scrutinio.

Ed ecco i candidati alla presidenza della Commissione già palesati:

Martin Shultz, tedesco, progressista, Pse.

Guy Verhofstadt, belga, liberale, Alde.

 Alexis Tsipras, greco, sinistra, l'altra Europa. 

José Bova e Ska Keller, Verdi Europei.

Jean Claude Juncker, lussemburghese, conservatore, Ppe.

Ed ecco, infine, tutte le liste presentate, (da ilPost.it) con i nomi di tutti i candiati: 
Italia Meridionale
(Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia)



Andiamo a votare, decidiamo noi chi ci governa.





mercoledì 19 marzo 2014

Permesso per un giorno


Bella serata di festa ieri sera a Casanova per il tradizionale focaraccio di San Giuseppe. La festa si è svolta con una temperatura mite sotto un cielo stellato illuminato da una bellissima luna piena. 
Tutto si è svolto come da tradizione con i focaracci dislocati qua e là nei vari rioni del paese. Il numero è stato molto inferiore rispetto agli altri anni a causa del noto decreto sulla terra dei fuochi. Per giorni si è paventato l'annullamento dei focaracci in quanto il sindaco non autorizzava l'accensione dei falò. Nei giorni scorsi il comitato festeggiamenti di Casanova aveva inoltrato formale richiesta per organizzare un falò nella piazzetta antistante la casa parrocchiale. La risposta era stata negativa anche se fornita a voce come prassi da queste parti. Qui si usa molto la modalità di non rispondere per iscritto ma di far arrivare la risposta con qualche intermediario specialmente se negativa. Mettere un diniego nero su bianco significherebbe motivarlo con leggi e regolamenti con la possibilità di qualche errore pertanto si preferisce la risposta orale. Un lettore sprovveduto biasimerebbe chi non si oppone a questo modo di fare solo perchè non conosce queste zone. Ribellarsi apertamente avrebbe significato compromettere la festa patronale in quanto per realizzarla si ha bisogno dei permessi del comune.
La reazione del comitato formato in gran parte da giovani preparati è stata comunque forte e molto intelligente. Hanno affisso presso tutti i locali un biglietto con l'avviso che non ci sarebbe stato il focaraccio per mancata autorizzazione da parte del sindaco. L'avviso ha certamente influito sul sindaco che ha ripensato la sua decisione per evitare l'ennesima figura barbina. Lui sapeva benissimo che nel comune limitrofo dove si celebra la stessa festa il sindaco da tempo aveva firmato le autorizzazioni necessarie. Pertanto si è deciso ad autorizzare l'accensione dei falò solo per il giorno 18 Marzo. 

Purtroppo il focaraccio del comitato festa comunque è stato annullato per mancanza dei tempi tecnici per farsi fornire pizze e calascioni dai forni. Nonostante le difficoltà burocratiche i vari focaracci che sono stati accesi sono stati più belli del solito. I più grandi sono stati preparati davanti al bar Charlie Brown a cura dei proprietari e presso il giardino delle case popolari. Qui la serata è stata accompagnata dal gruppo folk "I bottari di Sant'Andrea" che hanno suonato fino a tarda ora. Oltre a questi sono stati accesi tanti altri in case private, uno su tutti quello organizzato dal supermercato Palmieri per i clienti e non. Presso tutti i falò sono stati serviti i tradizionali fagioli con le cotiche innaffiati da vino in abbondanza. Quest'anno il menù è stato arricchito con una quantità impressionante di pancetta, salsiccia e bistecche arrostite sulla brace dei falò. La festa si è protratta oltre la mezzanotte e molti erano timorosi che arrivasse qualcuno a multarli visto che il permesso era valido fino alla mezzanotte. Comunque tutto positivo nonostante il sindaco per alcuni, grazie al sindaco per altri.

Il gazzettino casanovese

venerdì 19 luglio 2013

CAMPANIA POLITICA




La “fortunata” moglie del consigliere Massimo Grimaldi, nel bilancio per l’incarico di Portavoce del Presidente Romano 102mila euro all'anno.



Napoli, 17 lug - Mentre diversi giornalisti campani impiegati come addetti stampa dei consiglieri regionali sono senza contratto (e senza stipendio) dall'inizio del 2013, il Presidente Paolo Romano ha al proprio fianco, in qualità di Portavoce, la dottoressa Alessandra Cappabianca, giornalista e moglie del consigliere Massimo Grimaldi, attuale Presidente della Commissione Bilancio e “caldoriano” di primo rito. In tempi di crisi profonda come quello attuale la dottoressa Cappabianca sembra proprio una fortunata grazie ad un incarico economicamente da capogiro. Almeno questo è quello che si comprende guardando i numeri del bilancio della Regione Campania. Nel previsionale 2013, infatti, tra le voci di uscita del Consiglio Regionale, all'Upb 6 Capitolo 6093, sotto la voce ambigua "Comunicazione esterna - art. 7 Legge 150/2000" (la norma nazionale che prevede l'istituto del Portavoce, ndr), è appostata la cifra di 102mila euro. 
Non conosciamo nei dettagli il contratto della dottoressa Alessandra Cappabianca, né dubitiamo della sua bravura e professionalità. Ma c’è da chiedersi: si può mai impegnare una cifra così elevata per un solo professionista, peraltro alla prima esperienza in un ruolo così delicato? E la dottoressa Cappabianca, moglie del consigliere regionale Grimaldi, con il suo incarico di Portavoce del Presidente Romano, non rappresenta una violazione palese della legge denominata "Campania Zero" che fu approvata a luglio 2012 ? 
La legge fu pomposamente strombazzata come taglia-sprechi e taglia-privilegi, perché tra i suoi articoli si stabilisce, tra l’altro, che i familiari dei consiglieri non possano assumere incarichi in Regione. Precisamente la legge stabilisce che la Regione Campania non possa nominare o designare «coniugi o parenti in linea retta, ascendente o discendente, di consiglieri o assessori in carica». Ed invece la consorte del consigliere Grimaldi è lì che svolge il ruolo di Portavoce di Romano, l’organismo di vertice dell’assemblea campana. 
Un'altra assurdità nella Campania di Stefano Caldoro e dei socialisti 2.0, una regione dove non mancano favoritismi, privilegi e sprechi di denaro pubblico.

Scritto da Notix1

Fonte


sabato 13 luglio 2013

PUC arma di distrazione di massa



         
    La storia infinita del piano urbanistico comunale di Carinola continua trascinandosi ormai da un ventennio. La stesura del nuovo piano regolatore, come si definiva allora, fu affidata ai tecnici dal compianto sindaco Matano. Lui era convinto di portarlo in consiglio per l'approvazione nel giro di pochi mesi: sono passati quasi venti anni ma non si arriva ad una proposta definitiva. 

            Intanto si sono fatte sull'argomento varie campagne elettorali, particolarmente le ultime. L'attuale sindaco promise in campagna elettorale di approvarlo entro Natale: ci fu una piccola dimenticanza nel non dire il Natale di quale anno e pertanto è ancora in discussione. Per oltre due anni è stato tenuto nei cassetti senza nemmeno guardarlo, poi all'improvviso ha conquistato la scena politica. Questo risveglio improvviso ha qualcosa di sospetto visto che in questi mesi l'amministrazione comunale sta portando a termine operazioni politicamente discutibili in tema di assunzione di personale. Il sindaco forestiero ha assunto il tecnico comunale suo compeasano, ha assunto il comandante dei vigili del paese dove il suo sponsor politico prende molti voti oltre alle tante consulenze ed incarichi legali "pesanti" dati fuori dai confini di Carinola. 
      
        Tutto questo tra feste di benvenuto con le congratulazioni e la documentazione di qualche avvocato locale specializzato in incidenti stradali passato da qualche anno al giornalismo.

         L' imminente assunzione di nuovi vigili, visti questi precedenti,  fa pensare che è pronto ad assumere anche vigili non di Carinola. In voti rendono molto di più. I posti dati agli stranieri infatti in termini di voti rendono molto di più che se dati ai locali. E' risaputo che se si prendono i locali ne accontenti uno ma ne scontenti cento. 

           Per evitare polemiche aspre e che qualche gattino apra gli occhi all'improvviso è scoppiato il caso sito di compostaggio. Questa discussione molto accesa sull'argomento anche se utile sembra innescata apposta per distrarre i cittadini. Un comune che ha il record mondiale di mancanza di posti di lavoro è assurdo che assuma persone estranee al territorio, oltreteutto sono pagate con le tasse dei carinolesi. 
          
           Sicuramente questo non accade nei comuni limitrofi dove un sindaco che tentasse qualcosa di simile in serata si troverebbe licenziato. Qui non se ne discute e si fa in modo che ci si distragga con altri argomenti. Tutti dovrebbero sapere che con la legge pensionistica attuale quando si occupa un posto lo si tiene fino alla morte perciò è una occasione unica. Assumere personale residente vuol dire anche far restare soldi nel comune che aiuterebbero un' economia locale tanto disastrata. 
Queste riflessioni al sindaco e co. non interessano, loro devono seguire le direttive che arrivano dall'alto per restare a vita sul comune. Non si comprende come i cittadini comuni con problemi occupazionali gravi accettino supinamente queste azioni al dir poco scandalose. Forse non li si fa riflettere su questi argomenti inducendoli a pensare ad altro

          Ogni mezzo per distogliere l'opinione pubblica da queste tematiche è buono. Quello del PUC è il migliore anche se non lo si approverà mai per non privarsi di una importante arma di distrazione delle masse popolari.

L'osservatore carinolese



mercoledì 1 maggio 2013

LETTA & HOLLANDE, LA NUOVA COPPIA

E' finita da pochi minuti la conferenza stampa di Enrico Letta e di François Hollande, a margine del loro primo incontro politico, che a Parigi scende la pioggia su un pomeriggio dove non ci sono concerti nelle piazze ma almeno tre manifestazioni ( due di sinistra  ed una di estrema destra) nella sola capitale.  I due rispondono alle domande dei giornalisti  dopo aver spiegato i punti del loro confronto all'Eliseo e gli obiettivi che si propongono per i prossimi mesi: unione bancaria europea, abbassamento tassi di interesse, sblocco delle risorse per creare lavoro nei piu' giovani, alleggerimento delle politiche del rigore per rilanciare crescita e sviluppo. Evidentemente i due hanno stretto un forte patto in Europa, che con Monti sarebbe stato impensabile: fatto il lavoro sporco, ottenuto il posto in Senato, ora puo' riposarsi in santa pace. Letta, l'uomo dalle ampie vedute e dalle larghe intese, due giorni dopo la fiducia  prende a braccetto la Francia. Ma ora dovranno convincere la Germania ed i Paesi vicini alla locomotiva che è giunto il momento di prendere un nuovo cammino per mostrare un altro volto dell'Europa, quella che non punisce, che non tassa solamente ma che sia capace di creare benessere. Un altro miraggio? La sfida è enorme.

Enrico Letta si è espresso in un buon francese, ha convinto la  stampa per la sua determinazione, ma per lui la vera sfida sarà quella di convincere il Parlamento italiano, dove già la battaglia per i sottosegretari sembra piu' importante della battaglia per la creazione del lavoro.

Intanto, oggi primo maggio, in Francia si protesta per le politiche di rigore, per tre milioni di disoccupati e per le scelte di Hollande che non convincono. In Italia pic-nic e concertone a Roma, mentre a Taranto si lotta.

Cosa ne sarà dell'Europa diciamo fra dieci  anni?La Cina già grande potenza mondiale, gli Stati Uniti che raggiungono l'indipendenza energetica, Paesi in via di sviluppo ( nel continente africano come altrove) che conoscono margini di crescita rigogliosa, mentre noi europei  bloccati dalla fine del lavoro.
Proviamo a rialzarci.

Mi So

lunedì 22 aprile 2013

golpettini romani


 Alla conferenza stampa di Grillo, presso la "Città della nuova economia" a Roma, oltre alle testate giornalistiche e alle emittenti tv nazionali e internazionali, c’era anche il Quiquirì tra gli accreditati e, così abbiamo avuto la possibilità di raccontare quello che il leader del movimento ha dichiarato il giorno dopo l’appello di marciare su Roma, appena  confermato nuovamente Napolitano. 

Una sala gremita in attesa di Grillo, il quale dopo  pochi minuti di ritardo, si presenta tra brusii e acclamazioni. Una conferenza dal sapore di comizio durante la quale, oltre al riconfermare le idee,  il pensiero e le strategie del movimento due sono stati i punti più interessanti e importanti, rispetto al clima di tensione che si è respirato (e si continua a respirare) nella capitale, dopo la poco trasparente elezione di Napolitano. Una conferenza stampa, (la prima) evidentemente maturata dopo i possibili ( e ovvi) fraintendimenti che il suo appello di “tutti a Roma” avrebbe potuto provocare tra gli attivisti del movimento e tra i moltissimi cittadini delusi dalla porcata fatta da Bersani. Una conferenza necessaria, per abbassare i toni e per smorzare la rabbia di tutti coloro che, ormai, vedono tra la società civile e le strutture partitiche un muro altissimo e invalicabile. Così, Grillo, dopo aver ridimensionate le sue dichiarazioni non perde occasione per aprire in maniera decisa alla base del Pd, invitando i giovani del partito del kamikaze Bersani a prendere in mano le redini di ciò che resta del partito e iniziare una fase caratterizzata dalla pulizia e da una costruttiva collaborazione. 

Un’ apertura non nuova dopo gli appelli di votare Rodotà ma che ora mira dritto al cuore dei giovani delusi che, in questi giorni, simbolicamente hanno occupato le sedi del Pd. Una conferenza  durata due ore, durante le quali, Grillo, con i rappresentanti di camera e senato e altri eletti del movimento, oltre a denunciare il “golpettino” ed aprire a sinistra, ha risposto con i soliti concetti alle solite e scontate domande dei giornalisti presenti. La conferenza si chiude con l’appello di andare in piazza e di evitare in qualsiasi modo atti di violenza ecc ecc  rimarcando che diversamente dalle definizioni di movimento violento affibbiate un po’ da tutti in questi mesi, i grillini, invece, stanno contenendo e calmando gli animi dei cittadini, imprenditori e di tutte le fasce deboli che incazzatti aspettano di far esplodere la loro giustificata rabbia verso un sistema gestito dai pochi che fanno muro verso le esigenze e le richieste dell’Italia reale la quale quotidianamente, con sofferenza e sacrificio affronta questa crisi voluta dagli stessi che dicono di volerla risolvere. 


Si evidenzia, quindi, un quadro molto fragile e pericoloso in cui il movimento, ancor più di ieri, si presenta come punto di riferimento ( grazie alla sua coerenza) anche per tutti quelli che, forti di una ideologia, (sbriciolata in pochi giorni da Bersani e i suoi) hanno dato fiducia alla sinistra e criticato il leader del movimento. Quindi, dopo l’ennesima mazzata che il Pd ha regalato gratuitamente ai suoi elettori, in questo momento storico Grillo, oltre ad essere sempre di più il canalizzatore naturale dell’insofferenza di un popolo stremato dall’indifferenza e dagli interessi della ormai putrida classe politica, si presenta anche come motivatore per la base di quella sinistra che ripudia gli abbracci a Berlusconi.  

Freelander

mercoledì 14 novembre 2012

Carinola Partito Democratico o Partito Dibiasio?


Sono mesi che in tutta Italia ci si accapiglia per definire il leader del partito democratico alle prossime elezioni poitiche. Cinque i concorrenti sulla carta ma in pratica due, Renzi e Bersani, quasi sicuramente uno di questi due capeggerà le liste del partito. Ovunque si discute di rottamazione o di usato sicuro, intendendo con questi termini se si vuole un forte rinnovamento dei quadri dirigenti o confermare quelli attuali. Anche in provincia di Caserta la discussione e la lotta fra le diverse posizioni è aperta. In quasi tutti i comuni sono nati comitati elettorali per qualcuno dei concorrenti, Falciano del M., Cancello Arnone, Mondragone ecc. solo a Carinola è tutto fermo. Qui una volta la politica raggiungeva il suo apogèo, qui si anticipavano le mosse che poi venivano riprese a livello nazionale,  adesso tutto è fermo. 

Il partito democratico dovrebbe essere anche a Carinola un contenitore di tutte le anime della politica dal centro alla sinistra come lo è a livello nazionale. dovrebbe tornare come era qualche anno fa, centristi insieme ad esponenti della sinistra ed una innaffiata di socialisti legati insieme a Pasquale Di Biasio.

Quella associazione di diverse anime durò per oltre un decennio ed assicurò al comune di Carinola una buona stabilità amministrativa. Sulla bontà dell'azione amministrativa si lascia libertà di giudizio a tutti. Adesso  tutto è bloccato c'è solo il fantasma di Di Biasio che aleggia nel comune mentre tutti gli altri sono apparentemente disinteressati. Non si comprende il motivo di questo silenzio quando invece sarebbe il momento di ricompattare il partito intorno allo stesso capo o tentare un forte rinnovamento. Forse sono tutti impegnati a fingersi sostenitori del Nuovo Psi o meglio del suo importante rapresentante carinolese. 

L'unico che ha tentato di tornare insieme al vecchio condottiero è stato il giovane leader di Coraggio e Libertà prontamente stoppato dai componenti del suo gruppo. Se tutti resteranno fermi Di Biasio avrà il cento per cento del partito a sua disposizione e non se ne servirà per gli interessi di  Carinola  ma solo per avere qualche altro incarico ben remunerato. 

Tessera n. 1        

martedì 14 agosto 2012

Il Campetto della Vergogna



La  Giunta comunale in data 08/08/2012 ha deliberato le tariffe per il campo di calcetto di Casanova, vi risparmiamo quelle ad ore e a titolo semplificativo vi riportiamo quelle giornaliere per i residenti e per i non residenti  (Turisti, emigrati etc. ):

cinquanta/00 euro per ogni giorno o frazione di giorno (residenti)
cento/00 euro per ogni giorno o frazione  (non residenti)


Manifestazioni non sportive nel campetto ???

218,75 euro per i residenti
437,50 euro per i non residenti

Nella stessa delibera si è deciso di aumentare la mensa scolastica da  TRENTA/00 EURO  a CINQUANTA/00 EURO per ogni alunno.

 C’è crisi, c’è crisi, c’è crisi.

P.S. Il campetto è chiuso o  è aperto? Mi rivolgo ai Vigili di Casanova che noto spesso in piazza.
Un campetto senza spogliatoio è utilizzabile?
La Giunta ha approvato un progetto con indizione di gara per realizzare un impianto fotovoltaico sullo spogliatoio del campetto di Casanova. L’unica parte realizzata dello spogliatoio sono le fondamenta.
Recatevi dietro la villa, ormai abbandonata,  nel degrado totale, così come, puntualmente, denunciato dal Quiquiri e chiedetevi dove potrebbe essere realizzato l’impianto  fotovoltaico. Giggino è un “genio” quando sarete in molti vi farà pagare la tassa, tanto per non smentirsi “Giggino il Tasso”.

Tex

venerdì 13 luglio 2012

OMMMMMMMMMM....


Voce bassa, occhi socchiusi, viso disteso ed avvolto in vesti orientali, abbiamo quasi fatto fatica a riconoscere il nostro big della politica, regista di vittorie lampanti, e di commissariamenti coatti. 

Un bagliore alabastrino lo avvolge, mentre invoca divinità dai nomi irripetibili. Raggiunto in Nepal, dove si trova per un viaggio molto speciale - La Ricerca del Cambiamento - si è subito aperto con la stampa planetaria, affrontando con serenità anche la calda questione Tribunale. «E’ assurdo tutto cio’. Non posso crederci, percio’ mi sono imbarcato su un battello di pescatori indiani, non potendo piu’ soffrire le crude parole dell’ Olandese. Credetemi,  non dirò più fregnacce, mai piu’ promesse vaghe, finanziamenti e posti vari: non  prometterò più niente alla mia gente, ma solo di poter trovare la pace interiore. Credetemi questo posto, questi monaci, queste tigri mi hanno cambiato letteralmente la vita. Forse adotterò un elefante, spero di poterlo far vedere ai carinolesi!” Gia’ il cambiamento è in lui, ora lo percorre e lo libera. Espressione iperlogorata dalla vecchia classe politica locale, il cambiamento rappresenta la parola più detta dai balconi per far abboccare i poveri elettori idealisti, mentre gli altri, i faccendieri ed i disperati stanno già pensando ad altro, i primi agli affari e alle buste i secondi a frigoriferi e alle televisioni al plasma. 

Al comando di due amministrazioni, la prima caduta per sua volontà, questo grosso pesce della politica casertana non riesce purtroppo a concretizzare nel suo piccolo comune un margine di cambiamento, cosi’ ha pensato di cercarlo da solo, altrove. Fatto di un’ altra stoffa, di seta, come quella che indossa,  riserva molte sorprese per il popolo. “Si, è tempo di cambiare ed i primi a farlo dobbiamo essere noi. Insegnero’ il digiuno e la preghiera, a rispettare la natura e la fauna che la abita! Insegnero’ a rispettare gli altri. Infine a meditare durante i consigli e credo che Antimo sara’ assessore delegato”. Mille idee, tanti propositi, ma quando tornerai a Carinola? “Tornare? Sarebbe assurdo, al contrario qui aspetto i carinolesi, tutti e naturalmente Giggi per primo. Ma a questo punto dovete concedermi spazio, perché voglio invitare degli amici speciali in segno di pace. Gennaro,  Mattia, Marcantonio, venite vi ospitero’ tra i monaci e le tigri che veglieranno su di voi.” 

Programma ambizioso, forse un tantino troppo, e chissà se questi ultimi tre accetteranno di restare con le tigri! Ma la domanda è: riuscirà a fondare una nuova Carinola in Nepal? Lo scopriremo fra qualche tempo. Intanto, Ommm....Ommmm…

Buddha

giovedì 5 luglio 2012

Il Marcio Dentro


In tempi così difficili per tutti è bene pungolare in continuazione coloro che poco amministrano il nostro infelice Comune a fare finalmente delle nuove e sane scelte a favore della creazione di forme occupazionali, anche temporanee, che possano dare sollievo alle famiglie, quindi ai giovani che popolano il territorio. Come? Occorre avere coraggio, idee e buon senso. 
Ho letto della creazione di un elenco comunale per lavori estivi retribuiti con dei buoni. Molti non sanno di cosa si tratta, altri lo condannano  a priori. A mio avviso, potrebbe essere un piccolo passo avanti, purchè vi sia trasparenza ed assenza di qualsiasi speculazione politica dei più deboli, abitudine che purtroppo alcuni dei dinosauri hanno innata ed il piccolo idolo Grimaldi pur non riesce ad abbandonare. Smettetela di raccontare baggianate, non crede più nessuno alle vostre vili promesse. Come sarete ricordati? Malissimo se continuate con questo passo ignobile. In ogni caso spero si siano iscritti in molti, senza passare per questo o per quell’altro, ed ora aspettiamo con curiosità i risultati di questo progetto. Ovviamente bisogna guardare lontano, anticipare i cambiamenti, o almeno farsi trovare pronti. Ed ecco ad esempio che si ripropone un problema storico per il Comune a cui sarebbe bene pensare in  questi giorni, ovvero a come  sostenere i piccoli e medi imprenditori agricoli locali, costretti spesso a svendere il lavoro di un anno intero, sotto pioggia e sole. Cosa ne è stato del bilancio partecipato?Pochi lo sanno. Cosa ne sarà del raccolto estivo degli agricoltori carinolesi? Rispondi tu, Massimo il Grande Ingannevole, tanto sai sempre cosa dire pur di umiliarci. Ma ecco cosa avviene altrove, in Emilia ad esempio, dove piccoli mercati ortofrutticoli sono costruiti per gli imprenditori agricoli di due o tre comuni promotori, nei quali si stabiliscono dei vantaggi rispetto a coloro che vengono da fuori a vendere i loro prodotti. Immaginate un piccolo mercato ortofrutticolo a San Donato o sull’ Appia dove troviamo per la maggiore banchi con frutta e verdura coltivata nel Comune di Carinola. Sarebbe un nuovo modo di fare agricoltura, economia e comunità sopratutto, concependo il ‘piccolo circuito agricolo’, ossia una rivoluzione tutta carinolese,  a favore delle famiglie di agricoltori che si specializzano nella biodiversità dei prodotti mediterranei, senza dimenticare che all’occorrenza potrebbe essere utile un bel po’ di manodopera in più se il gioco riuscisse. Ma come non crederci se pensiamo alle nostre mele, ciliegie, albicocche, pesche, zucchine, melanzane, broccoli, cavoli, cipolle che finirebbero per attirare utenze anche dai comuni vicini a dispetto delle spese nei grandi centri commerciali, piuttosto lontani e freddi. Due volte a settimana, il mercoledi’ ed il sabato, ed il gioco è fatto. Massimo il Grande Ingannevole voleva invece un grande centro da fare non so dove e con non so chi ed a favore di chissà cosa. Come è vero che pur di ingannare qualcuno si inganna da solo.
Da quando sono piccolo assisto a tutti i comizi. Ora sono grande e grosso e un mercato ortofrutticolo resta sepolto negli scaffali dell’ufficio elettorale dove decine di programmi, lunghi ed articolati, giacciono all’ombra del coraggio, del buon senso e della voglia di fare bene per tutti noi.  
MASASE

martedì 17 gennaio 2012

Concordia, disastro all'italiana



In questi giorni i media ci stanno bombardando con notizie e reportage sul naufragio della nave da crociera Concordia. Tutto il mondo è collegato con l'isola del Giglio dove è spiaggiata la più bella nave della marineria italiana e forse del mondo. Meglio sorvolare sui giudizi degli stranieri sul nostro paese che ricordano tanto i sorrisini della Merkel e Sarkozy. Tutti ridono dell'Italia e concordano con i giudizi delle agenzie di valutazione internazionali che giudicano inaffidabile il nostro paese. La Concordia è un esempio molto vistoso dell'anarchia in qui vive l'Italia senza regole e senza alcun senso dello stato.

Confusione, approssimazione, scarsa professionalità , arroganza e menefreghismo condite da tanta furbizia: queste sono le virtù che imperano in Italia. Tutto questo si è visto su quella nave, personale che non conosceva la lingua dei passeggeri, stranieri ingaggiati a prezzi minimi, scarsa professionalità, niente preparazione alle emergenze.

Senza dimenticare l'organizzazione amministrativa da barzelletta che dopo giorni dalla disgrazia non riesce a stabilire l numero preciso dei dispersi, perché forse non sapevano il numero preciso di passeggeri imbarcati. Si ha motivo di credere che il comandante della nave abbia avuto quell'incarico perché la madre era amica della proprietaria della società, nel più tradizionale stile italiano. Il merito e la capacità non contano, serve solo essere amico di o figlio di - il resto non conta.

E alla prima occasione ecco i risultati. I disastri che comporta questo sistema vigente in tutti gli ambiti, in particolare nella gestione dello stato sono incalcolabili. Ormai si diventa ministro o assessore perché amica/o del premier o del sindaco.

Adesso che abbiamo al governo tutto il reparto geriatrico del policlinico, nessuno si è preoccupato di controllare in che modo questi vecchi tromboni abbiano fatto carriera, sono bravi e basta. Se i politici se la cavano semplicemente mettendosi momentaneamente in disparte, nonostante i disastri fatti, non è lo stesso per questo comandante fasullo. Anche se fatiscente la giustizia non potrà esimersi dal comminargli il massimo della pena per le nefandezze commesse. Questi, forte del suo presunto potere assoluto, non solo ha fracassato tale bellezza ma si è disinteressato della salvezza dei passeggeri e delle vittime della sua incapacità. Le marinerie di tutto il mondo hanno sempre celebrato il comandante coraggioso che abbandona per ultimo la nave o addirittura è andato a fondo con essa.
Adesso assistiamo al comandante napoletano che ha pensato a filarsela
per primo e anche davanti ad un ordine perentorio di un bravo ufficiale di tornare sulla nave si è rifiutato. Sembra un oltraggio a tutti i buoni principi ma non è altro che il normale modo di agire in Italia.
Chiunque abbia una responsabilità in Italia, ha diritto ai privilegi del grado ma non agli obblighi se ce ne sono come in questo caso. Ormai anche il bidello della scuola è convinto di poter fare quello che vuole, tralasciamo il preside. Il reparto geriatrico che ci governa in questo momento riuscirà a invertire questo modo di vivere?
Chissà, difficilmente ci proveranno in quanto anche loro sono imbevuti di questa nuova dottrina imperante in Italia e cioè chi può, può e
basta.

Naufrago giapponese

sabato 17 dicembre 2011

Stazione Appaltante ed altro

Caro Michele, il pezzo che hai proposto dimostra tutto il merito grazie al quale hai conseguito il tesserino di giornalista/pubblicista. Hai ricostruito una vicenda emblematica con estrema precisione e profondità di indagine. Come altri te ne sono grato e della tua professionalità mi giovo a piene mani per sapere ed approfondire. Ovviamente sta ora a noi lettori porre riflessioni ed esprimere opinioni e commenti.

Lo faccio immediatamente (il post è appena uscito, e tra l’altro è in onda Servizio Pubblico con Vendola) anche perché della circostanza sono stato forse il primo a scrivere sul Quiquirì nel Maggio del 2010  in un articolo che, non a caso, si intitolava UN GIORNO IMPORTANTEPER LA LEGALITA’. In quell’occasione manifestai aperto giubilo per il fatto che il Comune di Carinola avesse aderito, tra i primi,  alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Caserta. Sottolineai che la gara per l’Auditorium (o meglio per il COMPLETAMENTO DEI LAVORI DI ADEGUAMENTO STATICO E FUNZIONALE DI UN EDIFICIO COMUNALE PR ATTIVITA’ CULTURALI SITO IN CARINOLA ALLA VIA PLATANI n. 8) che stava per aver luogo il 10/06/2010 sarebbe stata la prima aggiudicata a Carinola con la nuova procedura a titolarità prefettizia. Mi spinsi a dire che quella era l’alba di un nuovo giorno. Un’alba ancor più luminosa se si considera che, qualche mese prima, il Comune di Carinola sottoscrisse con la Prefettura di Caserta anche il Protocollo di Legalità, un insieme di procedure atte a controllare le ditte partecipanti alle gare di appalto (ed anche quelle aventi con queste ultime rapporti di sub-appaltatori o di fornitori) anche dopo l’aggiudicazione dei lavori, con l’impegno a bloccare il relativo contratto o ad invalidarlo se già sottoscritto, nel caso di intervenuti elementi interdittivi antimafia o anche di elementi considerabili discrezionalmente ostativi dal punto di vista della notizia e dell’accertamento di eventuali rapporti o condotte non legali.

L’enfasi non fu fuori luogo, caro Michele, in quanto da allora è cambiato molto. Come bene hai fatto notare, già dalla prima applicazione l’accoppiata Stazione Unica Appaltante - Protocollo della Legalità ha dimostrato di funzionare. Hai scritto, infatti, che ad aggiudicarsi la gara in parola fu la ditta PEZZELLA RAFFAELE con sede in CASERTA (CE) in VIA PATTURELLI, 141. Tale ditta risultò, in un primo momento e forse (con il senno di poi) un po’ a sorpresa, in regola con i requisiti la cui documentazione veniva richiesta dal bando di gara, requisiti come quelli riguardanti l’assenza di interdittive o di sentenze passate in giudicato che ponessero alla ditta cause ostative alla partecipazione. Tutte le notizie, prima fornite in autodichiarazione, poi attraverso le certificazioni probanti rese in originale, risultavano a posto. Anche il Certificato della Camera di Commercio conteneva, evidentemente, la famosa “dicitura antimafia” che consente alle stazioni appaltanti di conoscere eventuali divieti.  Ciò si evince dai verbali di verifica documentale, di apertura delle offerte, di aggiudicazione provvisoria e di aggiudicazione definitiva (quest’ultimo firmato dall’ing. Lombardo, presidente della Commissione in qualità di Dirigente del settore Tecnico dell’Ente aggiudicatario – la gara fu infatti interamente espletata durante la gestione di Vittoria Ciaramella). Tali verbali hanno data 15/06/2010, 22/10/2010, 02/08/2010, 06/08/2010 e 31/01/2011 (agg.def.). A fronte e all’analisi, anche approfondita, delle carte presentate, le cose non potevano che andare in quel modo e, se non ci fosse stata la nuova procedura della Stazione Unica Appaltante, la ditta Petrella avrebbe cominciato subito i lavori. Lombardo, insomma, firmò l’aggiudicazione definitiva e non poteva fare altrimenti e di lì a poco l’appalto sarebbe stato contrattualizzato. Purtroppo per la ditta vincitrice, tuttavia, la Stazione Unica Appaltante prevede un’ulteriore fase di verifica, anche post-aggiudicazione, che invece prima non veniva contemplata. Infatti gli art.12 e.13 delle “MODALITÀ' OPERATIVE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA STAZIONE APPALTANTE UNICA PROVINCIALE” approvate con deliberazione commissariale n. 148 del 29/09/2009 (anche la Provincia era commissariata dopo la fuga mistica di De Franciscis) hanno istituito il Nucleo Investigativo interforze atto a verificare il grado di legalità dei soggetti concorrenti con l’obiettivo che, qualora dalle indagini effettuate anche dopo le sedute di gara “emergano elementi relativi a forme di collegamenti, condizionamenti o infiltrazioni di tipo mafioso nei confronti di un'impresa partecipante a gara d'appalto, la Stazione Appaltante, su informativa del Nucleo predetto, comunicherà tale situazione al Presidente della Commissione di gara” al fine di bloccare la stipula del contratto con la ditta risultata vincitrice ma con problemi di vicinanza alla criminalità organizzata. Per giunta la Stazione Unica Appaltante, onde ottemperare al Protocollo di Legalità, usa inserire, nei disciplinari di sua titolarità, la seguente clausola (nel caso del bando dell’Auditorium al TITOLO VIII -DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARSI DA PARTE DELL’ AGGIUDICATARIO E DISPOSIZIONI DA ATTUARSI PRIMA DELLA STIPULA DELCONTRATTO): “L’ aggiudicatario deve trasmettere all’Ente appaltante entro dieci giorni dall’aggiudicazione il Modulo GAP, prescritto dalle istruzioni emanate dal Ministero dell’Interno, in attuazione della legge 10.12.1982 n. 726” . Il GAP è un documento in cui si elencano i dati più importanti della ditta aggiudicatrice di un appalto, degli eventuali sub-appaltatori di cui ci si vuole avvalere ed anche dei titolari delle forniture di cui l’appaltatore avrà bisogno per completare l’opera. Questo per permettere alla Prefettura ed al Nucleo Interforze di proseguire nelle indagini. E difatti, dopo l’obbligo di consegna del Modulo Gap, la Stazione Unica Appaltante avverte, nel disciplinare, che “nell’ipotesi in cui la Prefettura rilevi la sussistenza di cause ostative all’affidamento dell’appalto, ai sensi della legge 13.9.1982 n. 646, la stazione appaltante non ratifica l’esito della gara”.
Ricapitoliamo. Pezzella presentò a suo tempo tutte le carte in regola in sede di gara e, come si evince dal Verbale di aggiudicazione definitiva firmato da Lombardo (presidente Commissione Stazione Unica) nel Gennaio 2011, vinse l’appalto. Entro i canonici dieci giorni presentò il GAP ma a quel punto, come bene ha fatto notare Michele, il Nucleo Interforze cominciò a comunicare qualcosa. Quel qualcosa (citazione di alcuni episodi di versamenti illeciti alla criminalità da parte dello stesso Raffaele Pezzella, di cui l’ultimo il 25 Settembre 2010 – episodio comunque successivo alla data in cui la ditta Pezzella presentò i documenti di gara validi) è contenuto nella nota inviata all’ing. Lombardo e alla Prefettura. A seguito della nota Lombardo bloccò (per Protocollo di Legalità) la stipula del contratto mentre la Prefettura produsse addirittura l’interdittiva antimafia piena. Il ricorso al TAR di Pezzella (ovviamente respinto) ha fatto perdere altri mesi, ma sono stati mesi ben spesi.

In poche parole, se l’Amministrazione Comunale di Carinola non avesse aderito alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Caserta e al Protocollo di Legalità e non l’avesse fatto alla prima ora, oggi Raffaele Pezzella, interdetto successivamente dalla Prefettura per questioni di camorra, starebbe comunque lavorando a Carinola su di un appalto di oltre un milione e mezzo di euro.

Fu l’alba di un nuovo giorno, non mi pento di quello che scrissi nel Maggio del 2010. L’Amministrazione di Gennaro Mannillo cambiò le consuetudini. Forse non vi era nemmeno la piena coscienza della ruscita in termini concreti dell’adesione alla SAU della Provincia di Caserta. Ci si privò della titolarità dell’affidamento degli appalti, in favore della legalità. Fu un’adesione convinta ma quasi istintuale, congenita al mandato di discontinuità che gli elettori avevano impresso a quella consiliatura. Oggi possiamo apprezzare a fondo gli effetti e la forza di quel cambiamento procedurale. Cambiamento epocale. Chiusi tutti i varchi: la criminalità, l’illegalità, non passa.

A distanza di due anni vorrei che si comparasse quanto raccontato da Michele con un altro episodio emblematico: l’affidamento, sia pur momentaneo, all’Ecotransider srl del servizio di ricezione della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata del Comune di Carinola. L’Ecotransider, durante la gestione commissariale del nostro comune a seguito della cacciata dell’Amministrazione Mannillo, partecipò alla gara di appalto nel Maggio 2011, presso la SUA, classificandosi al secondo posto. Presentò le carte secondo quanto richiesto da bando e risultò, verbali alla mano, in regola con i requisiti, sia amministrativi, sia di salvaguardia dell’ambiente. A vincere fu l’Esogest srl che offrì un prezzo migliore ma, dopo qualche mese, per cause logistiche, dovette interrompere il servizio fornito. Il Comune di Carinola, a quel punto, avrebbe dovuto rimettere velocemente la questione in mano alla Stazione Unica, la quale avrebbe di certo interpellato l’Ecotransider srl, seconda classificata alla gara, riaggiudigando in suo favore i lavori. Non senza richiedere, tuttavia, la compilazione del GAP che avrebbe permesso al Nucleo Interforze di fare le indagini, sia pur veloci. E le indagini avrebbero sicuramente fatto venire alla luce che l’Ecotransider, nel Maggio del 2011 e comunque dopo l’espletamento della gara di appalto, è stata oggetto di una visita ispettiva da parte dei Commissari Prefettizi di Gricignano di Aversa e dell’Arpac, che riscontrarono delle gravi irregolarità nella gestione del sito di stoccaggio, addirittura in ordine alla natura (!) dei rifiuti ospitati a giacenza. A seguito di quella ispezione i Commissari stilarono una durissima ordinanza con cui chiedevano alla Regione Campania di revocare le autorizzazioni. Ma la Giunta Comunale di Carinola, in questo caso, si comporta in modo sconcertante. Snobba completamente la Stazione Unica Appaltante ed affida direttamente (tra l’altro a prezzi maggiorati rispetto ai dettami del Codice degli Appalti Pubblici di cui al Dlgs 163/2006) all’Ecotransider i lavori sospesi dall’Esogest, non chiedendo alcuna documentazione a corredo (nemmeno le autorizzazioni che, dopo sei mesi, non sarebbero più valide)e tantomeno facendo compilare il GAP destinato al nucleo interforze. La procedura regolare si sarebbe potuta avviare e concludere in un paio di giorni. Non c’era tempo hanno risposto in Consiglio Comunale all’interrogazione in proposito mossa dal Gruppo Coraggio e Libertà. Un passo indietro, anzi cento passi indietro. In questa maniera si comunica che per l’illegalità il nostro comune  offre di nuovo uno spiraglio d’entrata.

Ultima considerazione. Che bel progetto è quello dell’Auditorium. E’ straordinario. Se la redazione del Quiquirì non l’avesse spedisco copia di tutto (Documento 1 e Documento 2). Un’opera meravigliosa. Progettata dall’Arch.Fiorillo su incarico dell’Amministrazione Comunale. Per la prima volta dopo tanti anni giovani tecnici locali valorizzati. Da quanto tempo non si procedeva all’affidamento della progettazione di un’opera così importante ad un tecnico di gran valore ma col cognome meno abituale. Oggi l’arch.Fiorillo è meritatamente a capo dell’Ufficio Tecnico di Carinola, dopo aver superato un percorso irto di insidie e dopo aver dovuto ricorrere alla giustizia amministrativa.

Un abbraccio, caro Michele, che estendo a tutti.

                                                                                                                                    L’Olandese

mercoledì 16 novembre 2011

Forza super Mario!

Dalle ultime notizie sembra che la nascita del governo Monti abbia buone prospettive di riuscita. Tutte le forze politiche, escluso la lega,hanno dato il loro assenso per la formazione del nuovo governo. L'approvazione da parte dei partiti delle linee guida del nuovo esecutivo è alquanto tormentato ed è facilmente intuibile, visti i diversi interessi rappresentati. Stesso discorso per i nomi dei ministri che entrano ed escono in continuazione dalla lista. Sembra che l'idea del presidente della repubblica, sia ormai realtà.

All'inizio a molti il progetto di un governo di unità nazionale era sembrato una utopìa, viste le acredini esistenti tra gli schieramenti politici. Invece la sua saggezza ed il suo impegno costante hannofatto sì che un governo solo virtuale stia diventando una bella realtà in pochi giorni.
Molte le accuse di attacco alla democrazia ed alle regole costituzionali ricevute ma un buon fine giustifica i mezzi. Il presidente della repubblica non ha infranto le regole democratiche ma le ha solo forzate un pò.
Siccome è stato chiaro, dal primo momento, che tali modalità di condotta tendevano ad un nobile scopo tutti le hanno accettate di buon grado. Tutti hanno riconosciuto che il presidente non ha agito per interesse personale o di altri ma esclusivamente per il bene del paese. Il bene quello vero, non quello teorico sbandierato mille volte al giorno da tutti i mestiranti della politica.

Ricorrere a questa soluzione è stata una necessità obbligata in quanto tutto il parlamento italiano è squalificato davanti al suo popolo ed alla comunità internazionale. Trascorrere anni a farsi i dispetti reciproci, a discutere di escort e giudici o dellenottate del premier, hanno distrutto la credibilità della classe politica italiana.
Questa mossa dovrebbe rendere l'Italia più presentabile nel consesso europeo e mondiale sostituendo anche il balbettante ministro degli esteri. Senza dimenticare la sostituzione del ragioniere di Sondrio che ha sempre sostenuto di avere tenuto i conti dello stato sotto controllo senza però accorgersi del profondo rosso verso il quale precipitavano. La sostizione del ragioniere con un professore, che oltre ad insegnare economia la pratica pure ai più alti livelli, è di ottimo auspicio per il bilancio dello Stato. Se manterrà la sua parola di imporre dei sacrifici giusti ed eguali, alla fine della sua avventura tutti ci avranno guadagnato. Se poi darà pure una razionalizzazione alla macchina burocratica statale che ormai sbanda da tutte le parti, sicuramente il suo lavoro avrà raggiunto il top. Non resta che aspettare ed evere fiducia in una personalità con basi di cemento e non di cartapesta, intrisa di sola apparenza, come i politici nostrani.
Tutti devono essere pazienti ed aspettarsi anche qualche momento buio, dovuto a qualche sgambetto della mala politica che non è certo scomparsa della scena. Se è un super sicuramente saprà saltare gli ostacoli che si frapporranno tra lui ed un periodo più tranquillo. Per adesso tutti sono obbligati a gridare forza super Mario, fra qualche mese i risultati del suo lavoro si vedranno e sicuramente saranno apprezzati da tutti.

Anonimous