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Visualizzazione post con etichetta Ambiente. Attualita/Politica carinolese. Mostra tutti i post
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lunedì 8 febbraio 2016

Carinola senza futuro

Da qualche mese si discute di città futura, di rilancio del comune, di innesto di forze fresche e di associazioni progressiste che dovrebbero rilanciare il comune di Carinola. Ottimi propositi, corredati da ottime frasi ad effetto, pronunciate però da persone inaridite dagli anni e da un vecchio modo di operare. Questi discorsi sono fatti da una oligarchia vecchia di decenni logorata da dibattiti al solo fine del desiderio di potere e la legislatura trascorsa ne è un esempio lampante. I nomi sono quelli di sempre, De Risi, Russo, Di Biasio, Marrese, Di Maio, affiancati da qualche accolito di secondo ordine. Già hanno iniziato a riunirsi, anche tramite interposte persone ed appena finita la barzelletta della proposta di lista unica si disporranno in due liste contrapposte. La lista unica è inattuabile perché l’obiettivo di ognuno di loro è ricoprire la carica di sindaco e, purtroppo o per fortuna, c’è un solo posto disponibile. Se fosse possibile come con le vecchie normative di ruotare, facilmente avrebbero raggiunto l‘accordo sulla lista unica. Fare il sindaco a Carinola per loro non è difficile in quanto gli interventi da realizzare sono gli stessi da trent’anni a questa parte. Portare avanti l’inutile piano regolatore e come da trenta anni distribuire compensi al sempiterno ing. Di Santa Croce, a geologi , agronomi, tecnici ed amministrativi vari. Elargire contributi ai tantissimi poveri di Nocelleto senza verificarne l’isee, incarichi a tutti gli avvocati dei dintorni e se capita qualche incarico tecnico per qualche lavoretto finanziato dalla regione, oltre a pagare regolarmente la Sacom e l’impresa di raccolta rifiuti. Per i fondi non ci sono problemi, si attinge dai proventi delle tasse più alte d’Europa decurtate dalla percentuale per qualche società esterna individuata dal sindaco. Volendo si può anche assumere qualche tecnico amico o anche qualche nuovo impiegato comunale, purché abbia la residenza fuori comune in modo tale da evitar litigi. Atti già visti e ripetuti negli anni che non danno alcuna difficoltà nel ripeterli a nessuno di questi personaggi vecchi del mestiere. A fianco di queste osservazioni che possono sembrare critiche ma sono la realtà, bisogna anche esprimere alcune considerazioni in difesa dei dinosauri carinolesi. Sono gli unici che si interessano giornalmente, anche se a modo loro, della cosa pubblica che bene o male ha bisogno di essere guidata. L’assenza di partecipazione delle masse popolari e dei giovani in particolare, ha comportato la vita eterna dei soliti noti con nessi e connessi. Purtroppo tranne qualche timido tentativo nel periodo elettorale non c’è interesse per la vita politica del comune da parte dei giovani. Azione che deve essere giornaliera e che comporta anche sacrificio personale ed a volte economico. La mancata progettualità, la mancanza di sogni dei giovani si manifesta anche nella situazione di questo blog aperto per esprimere le loro idee che evidentemente mancano. Difficile raccogliere frutti senza aver seminato in concorrenza con agricoltori che lavorano giorno e notte come Russo, Marrese , Dimaio e Dibiasio. La mancanza di partecipazione dei giovani e delle loro idee certamente moderne condanna questo comune a renderlo senza futuro e sempre più arretrato.


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domenica 21 dicembre 2014

Giggi' e il trionfo del neo-decadentisimo. Cap. I



Davanti l'opera del Giggi' spesso si resta immobili, spaesati: anche se l'atmosfera dei suoi primi  paesaggi era già pienamente decadente, oggi con la sua ultima opera ( insieme con il Russo) spinge la sua tecnica verso un nuovo tipo di arte, poichè quel gusto specifico d'ispirazione classicheggiante - che tanto aveva animato il suo manifesto artistico politico - ora è definitivamente perduto per dirigersi verso il suo  trionfo della decadence.

Un Comune elemento di sviluppo di questa svolta manieristica la potrebbe suggerire l'abbandono per lo spazio urbano- piazzette, ville, ma anche per i complessi riservati alle istituzioni scolastiche. Stessa scelta per tutto cio' che è passato, archeologia, religiosità, non ha importanza: a Giggi' interessa solo l'avvenire è chiaro.

Cosi arriviamo ad analizzare la sua non-opera, l'ultimo grande fasto, un misto di leggerezza rococo' e ambiguità di giochi di luce. In effetti, la sua ultima opera [ Vico Toppetta, brecciame su terra argillosa. 2014] colpisce per la straordinaria incompletezza, la sfrontatezza esibita nel brecciame, lasciato al misto di pioggia d'inverno: un vero richiamo per i romantici.
L'ideazione dell'utilizzo del grigio coinvolge emotivamente lo spettatore ( e ancora piu' l'abitante) in un dramma che solo Giggi' ( o a questo punto nemmeno lui) riesce a spiegare e che sfocia ancora una volta nel non finire l'opera: la provocazione è riuscita. 

Considerato da tutti i carinolesi come il caposcuola del brecciame (una volta superato il sampietrino con il Mannillo ed il cemento grezzo del Di Biasio) il Giggi preferisce una fuga nostalgica verso una civiltà scomparsa, quella decadente, come un modello di perfezione irrimediabilmente perduta.
La reazione del pubblico, non si farà attendere: esposizione permanente, Casanova di Carinola, ingresso libero.

Ms

mercoledì 30 luglio 2014

Come siamo caduti in basso!


Con grande piacere vedo che sul carinolese cominciano a sorgere strutture di accoglienza come agriturismi, bed and breakfast e ristorantini tipici per un eventuale turismo. Sicuramente il nostro territorio potrebbe essere luogo di sosta e di relax per chi voglia avvicinarsi, senza restare coinvolto nello stress cittadino, a centri più grandi come Caserta, Napoli, Pompei ed altri. 
Partire la mattina per ritornare la sera sarebbe l’ideale, magari visitando anche ciò che Carinola e dintorni offrono al turista interessato.
Ma cosa offre Carinola?..... 

Basta guardarsi intorno per rendersene conto.
L’immagine di Carinola non è mai scesa così in basso come con quest’amministrazione! E le persone per bene non hanno mai avuto tanta vergogna di dire di essere di Carinola!   Strade pericolosamente malandate e a cui non si pone alcun riparo; immondizia buttata dappertutto come nei tempi peggiori; strutture pubbliche che vanno a catafascio senza che vengano mai ripulite; erbaccia che cresce lungo le strade e che ha raggiunto un' altezza simile da compromettere seriamente la visibilità dei guidatori; crolli che non vengono risanati e che sono un’ulteriore brutta ferita. 

L’immagine che si presenta ai pochi visitatori che ancora hanno il coraggio di venire e agli stessi cittadini è veramente deprimente: un paese abbandonato a se stesso, sporco, trascurato, morente. Una vera vergogna. Eppure  non credo che non ci sia nulla da fare; penso piuttosto che non si voglia fare nulla. E a quegli amministratori che hanno ancora il coraggio di dire che fanno tanto per il Comune,  si può solo ridere in faccia. 

Non ho altro da dire se non:  vi raccomando gente, votateli sempre, fino a quando ci avranno affossato completamente!
JB 

domenica 27 aprile 2014

Il diritto al lavoro (stagionale)



"Il diritto al piacere potrebbe essere considerato come l'altra faccia del diritto al lavoro, che è uno dei diritti fondamentali a cui sembra che ultimamente abbiano tutti abdicato. Tutti si mettono d'impegno a degradare questo tema, parlando del lavoro come di una specie di regalo, invece che di un diritto, dimenticando che la difesa del lavoro è la difesa dell'unica arma di lotta dei lavoratori. Ecco, il sistema che attenta al diritto al lavoro è lo stesso che nega poi ai lavoratori, alla parte di umanità che non è ricca, il diritto al piacere. Inteso non come lusso, ma come la libertà che ti garantisce gioie semplici, anche solo passeggiare per la tua città, contemplare la vita, guardarti intorno e scoprire piccoli elementi di felicità." (L. Sepúlveda)
Ebbene, a Carinola, siamo messi molto male sul fronte lavoro: si arranca quando si ha un salario dignitoso, diviene difficile quando il lavoro è saltuario. Peggio ancora quando non lo si ha proprio un lavoro. Un senso di desolazione e abbandono si respira nelle strade. Eppure, non si deve disperare in questi momenti, e qui che gli uomini e le donne trovano idee e soluzioni per andare avanti, dignitosamente. 
Il problema è che l'amministrazione De Risi risulta talmente immobile da essere essa stessa un caso disperato, invece di essere un punto di riferimento per la comunità. Qualcuno potrà obiettare, cosa puo' fare un'amministrazione per creare lavoro? Ebbene, puo' fare qualcosa, anche solo in termini di lavoro stagionale. Facciamo un esempio. Possiamo immaginare la formazione di una lista per assumere durante i mesi estivi, una decina di operatori polivalenti del verde pubblico, residenti nel Comune. Meglio se nella lista vi fossero insieme giovani e adulti, ovviamente tutti con una seria motivazione e qualche esperienza nel settore. In questo modo,  invece di fare la solita gara e affidare i lavori (quindi i soldi) ad una ditta esterna, si lancerebbe un bel segnale. 

I vantaggi di questa trovata a nostro avviso sono questi: si sostengono una decina di famiglie per qualche mese, e allo stesso tempo si mettono in luce le strade, i vicoli, i beni architettonici, le piazze, insomma tutti gli spazi attualmente invasi da erbacce e rovi.

Cosi', per riprendere il pensiero di Sepulveda, potremmo almeno farci delle belle passeggiate, per cogliere la bellezza dei nostri luoghi. Un briciolo di felicità che farebbe bene a tutti, anche agli invidiosi che avranno qualcosa di cui parlare.

(Il sindaco e l'assessore al ramo, potrebbero seriamente pensarci su) 


venerdì 28 marzo 2014

IL BEL PAESE DEI BUROCRATI


In italia c'è un mostro che lavora in silenzio ed indisturbato per complicare la vita dei cittadini. Questo è la burocrazia ai vertici della quale ci sono amici e parenti dei politici. Pecularietà principale del burocrate è l'irresponsabilità dei propri atti pertanto si può permettere qualunque errore o abuso senza pagare. Esempio molto chiaro di quanto scritto sopra è la vicenda tares a Carinola. Tutto è stato sistemato con un manifesto dell'""amministrazione comunale"" che annuncia che gli errori saranno corretti.Nessun responsabile, nessuno che rimborsi almeno il costo della carta e delle spese postali. Oltre questa penosa vicenda attualmente un altro provvedimento burocratico tormenta i cittadini carinolesi. Dal 2010 qualche grande esperto governativo ha fatto approvare un dlgs, precisamente il n.205/2010 che vieta la bruciatura delle sterpaglie e dei residui della potatura. Il decreto all'art 13 assimila i rami di olivo , di vite, di pesco ecc. ai normali rifiuti e come tali devono esser trattati.Il provvedimento non dà indicazioni di come smaltire questi ""rifiuti"" nè disposizioni ai sindaci di attrezzarsi per raccoglierli.Ha creato il problema ed i cittadini devono arrangiarsi per risolverlo, ognuno con la propria inventiva. Chi riesce a triturali con un trattore è a metà dell'opera ma chi ha i terreni in collina deve inventare altri metodi. I più usati sono quelli di accatastarli in una parte dl terreno o lasciarli direttamente al suolo come nel caso di sfoltimento dei boschi. Questo probabilmente provocherà incendi in estate. Altri li buttano nei canaloni e facilmente contribuiranno a fermare le acque con possibilità di qualche inondazione in inverno. Al burocrate questi problemi non interessano, lui non è mai stato in campagna nè conosce una pratica agricola e delle difficoltà che ha creato, nè gli interessano. Ai probabili incendi e inondazioni bisogna aggiungere le malattie fitosanitarie che si propagheranno per la mancata bruciatura dei rami infetti. Pagherà il burocrate nel caso si verifcassero queste disgrazie? Certamente no, lui vive nel bel paese.Come al solito pagheranno i cittadini sudditi con nuove tasse e disagi, per loro è sempre più un bruttissimo paese.


Coltivatore carinolese

sabato 15 marzo 2014

Vogliamo parlare del polo scolastico?



E parliamone. Tra crolli a nord e a sud di Carinola, credo sia proprio questo il momento giusto per parlarne. Per dire cosa? Per dire che soltanto degli irresponsabili, per non usare un altro termine, potevano pensare di costruire un polo scolastico su uno sperone di tufo non protetto da possenti mura di contenimento capaci di opporsi a eventuali smottamenti del terreno dovuti piogge o ad allagamenti dell’area a causa delle vicinanza del ruscello. Per non dimenticare i terremoti, ultimamente così reali.  E’ vero, la struttura è antisismica, ma è davvero un paradosso costruire una struttura antisismica su un terreno franabile! 

Cosa si nasconde dietro questa scellerata decisione? Ve lo dico subito, senza mezzi termini. Si nasconde la solita  politica clientelare che favorisce i protetti, i portatori di voto, a discapito di tutti gli altri, persino della sicurezza dei nostri ragazzi che in quella scuola dovrebbero passare metà della loro giornata per nove mesi l’anno.
Secondo accordi di favoritismo politico, si  doveva scegliere “quel” terreno, comprarlo e farci il polo. A guadagnarci sarebbe stato il proprietario di un terreno che non poteva essere sfruttato in altro modo.  E così si è fatto un polo scolastico nel più infelice dei luoghi. 

Si è visto subito che il luogo non era appropriato, appena il terreno ha cominciato a franare e scivolare giù dallo sperone a causa di smottamenti del terreno. Intanto il guaio era fatto, i soldi spesi, il proprietario accontentato. Ora la ASL si rifiuta di dare l’agibilità per l’apertura a meno che non venga costruito un muro di contenimento di qualche milione d’euro. E i signori amministratori che volevano gabbare, sono stati gabbati. La prima reazione è quella di dire: se lo meritano. Tutto si può sopportare da questi signori, tranne che si metta a rischio la sicurezza dei nostri ragazzi. Ma pensandoci bene, saremo sempre noi cittadini a pagare per gli errori di questi signori. Siamo noi che, in qualche modo, pagheremo altre spese da farsi, mentre loro troveranno il modo di favorire qualche altro protetto.

quiproquo

lunedì 10 marzo 2014

Considerazioni sui crolli

Mi era stato chiesto di fare un pezzo sul Carnevale che, dopo anni, rivive di nuovo a Casanova. Perché no, avevo pensato. Dopo tutto, è bene che ci si diverta un po’. La vita per fortuna è fatta anche di questi momenti… E invece oggi mi sembra molto stonato parlare di carnevale e di divertimento.  Mentre i ragazzi danzano contenti nei loro costumi colorati, io penso a ben altri travestimenti che celano, sotto maschere di cortesia e compiacenza, voracità e   indifferenza.
Carinola muore nel peggiore dei modi, colpita da chi dovrebbe tutelarla e non lo fa, da chi dovrebbe amarla e invece la sfrutta, da chi dovrebbe valorizzarla e invece se ne sta lì a vederla morire, senza muovere un dito. Carinola muore colpita soprattutto dall’ indifferenza. Di tutti.

Sono stato a vedere i crolli di questi ultimi giorni e quello che hanno visto i miei occhi non è cosa da poco. Il Castello è ormai perduto; crollato su se stesso. L’unico vano al piano terra è completamente sommerso dai detriti piovuti dal piano superiore. Enormi crepe si sono aperte lungo i muri perimetrali e un lato si è completamente staccato dal corpo di fabbrica. Quanto tempo impiegherà a crollare ciò che è rimasto in piedi? Molto poco. 
Pretendere di recuperare il Castello è come pretendere di andare sulla luna. In questo Comune dove non si fa neanche la manutenzione ordinaria delle strade, figuriamoci se si recupera il Castello! E così uno dei simboli di Carinola è perduto per sempre; è triste dirlo ma è così.

L’altro crollo, quello sotto l’Annunziata, nelle mura medioevali della città, mi ha lasciato a bocca aperta: me l’aspettavo più piccolo e invece è un crollo enorme. Grossi pezzi di tufo sono rotolati giù per la scarpata, mostrando un notevole  squarcio nelle mura. La colpa di questo crollo è palese e va imputato a chi ha permesso una costruzione abusiva su un muro medioevale che non ha retto al peso ed è letteralmente “crepato”. 
Chi sono stati i grandi intelligentoni a progettare una struttura simile e a dare il permesso di costruire in quel modo? Lo sappiamo benissimo chi è stato: la politica del magna magna, dei favoritismi, del nepotismo, del clientelismo. Tutto si fa per qualche voto che porta in alto, dove si può decidere e manovrare e dove si può anche riempire la tasca. Soprattutto riempire la tasca.  Che interessa agli amministratori di ieri e di oggi  di quattro pietre che crollano? 

Il terzo crollo l’ho visto dal buco del portone della casa privata in cui è avvenuto. Anche qui c’entra la politica dell’indifferenza. Carinola è una realtà molto particolare, piena di angoli bellissimi e di case splendide che vengono studiate nelle università perché tipiche del periodo aragonese-catalano. Forse questa città avrebbe bisogno di vincoli, di cure specifiche da parte anche del cittadino che vi abita: perché non sono stati mai messi vincoli di nessun genere? E perché, se ci sono, non vengono fatti rispettare?  
Se Carinola sta morendo in tutti i sensi, lo dobbiamo solo all’ incapacità delle amministrazioni che hanno sempre preferito la vita facile all’ impegno di tutelare il grosso patrimonio artistico che ci appartiene.

Ma non è finita qui, c'è un altro mostro moderno costruito su un arco medievale già in parte lesionato. Se ci sarà, quindi, un  nuovo crollo,  a chi daremo poi la colpa?


Stammu'Nguajati




sabato 12 ottobre 2013

Noi responsabili della morte dell' Annunziata

Questo tempo così piovoso, così umido, così impietoso è proprio quello che ci vuole per i nostri beni culturali che aspettano ancora, ahimè, di essere restaurati. Ma quando?.... E intanto penso all'Annunziata, a quella “chiesa con qualche quadruccio”, come la chiamò un personaggio molto in alto dell'attuale amministrazione, a cui farà molto bene tutta quest'acqua. Essa, l'acqua, continuerà a colpire  i vecchi canali otturati da una fitta, esuberante vegetazione; continuerà a scorrere  lungo  i muri, ad annerirli, ad impregnarli di umidità, a penetrare all'interno, a rovinare gli affreschi. E la quattrocentesca “chiesa con qualche quadruccio” resterà lì imperterrita ad accogliere tutto quello che il cielo e gli uomini le mandano: acqua e indifferenza. Qualcosa si sta muovendo? Lo spero, ma bisogna operare in fretta: il degrado, quando è iniziato, cammina velocemente e solo dei pronti interventi possono fermarlo. Aspettare è sempre un rischio molto grosso e a Carinola, chissà perché, non si ha mai fretta di intervenire. E invece la fretta è necessaria per salvare l' Annunziata o sarà troppo tardi. Ricordiamoci che, oltre a salvare un pezzo importantissimo del nostro patrimonio storico-artistico,  è nostro obbligo morale custodire questi beni per le future generazioni le quali, a ragione, potranno accusarci di non essere stati dei buoni custodi, di aver lasciato cadere per noncuranza un monumento che appartiene a tutte le generazioni carinolesi, passate, presenti e soprattutto future.
Responsabilmente, adoperiamoci con ogni mezzo per salvare l'Annunziata dal degrado, dall'indifferenza e restituiamola al culto, in modo che essa possa vivere e sopravvivere ancora per molti secoli.

 sos





sabato 13 luglio 2013

PUC arma di distrazione di massa



         
    La storia infinita del piano urbanistico comunale di Carinola continua trascinandosi ormai da un ventennio. La stesura del nuovo piano regolatore, come si definiva allora, fu affidata ai tecnici dal compianto sindaco Matano. Lui era convinto di portarlo in consiglio per l'approvazione nel giro di pochi mesi: sono passati quasi venti anni ma non si arriva ad una proposta definitiva. 

            Intanto si sono fatte sull'argomento varie campagne elettorali, particolarmente le ultime. L'attuale sindaco promise in campagna elettorale di approvarlo entro Natale: ci fu una piccola dimenticanza nel non dire il Natale di quale anno e pertanto è ancora in discussione. Per oltre due anni è stato tenuto nei cassetti senza nemmeno guardarlo, poi all'improvviso ha conquistato la scena politica. Questo risveglio improvviso ha qualcosa di sospetto visto che in questi mesi l'amministrazione comunale sta portando a termine operazioni politicamente discutibili in tema di assunzione di personale. Il sindaco forestiero ha assunto il tecnico comunale suo compeasano, ha assunto il comandante dei vigili del paese dove il suo sponsor politico prende molti voti oltre alle tante consulenze ed incarichi legali "pesanti" dati fuori dai confini di Carinola. 
      
        Tutto questo tra feste di benvenuto con le congratulazioni e la documentazione di qualche avvocato locale specializzato in incidenti stradali passato da qualche anno al giornalismo.

         L' imminente assunzione di nuovi vigili, visti questi precedenti,  fa pensare che è pronto ad assumere anche vigili non di Carinola. In voti rendono molto di più. I posti dati agli stranieri infatti in termini di voti rendono molto di più che se dati ai locali. E' risaputo che se si prendono i locali ne accontenti uno ma ne scontenti cento. 

           Per evitare polemiche aspre e che qualche gattino apra gli occhi all'improvviso è scoppiato il caso sito di compostaggio. Questa discussione molto accesa sull'argomento anche se utile sembra innescata apposta per distrarre i cittadini. Un comune che ha il record mondiale di mancanza di posti di lavoro è assurdo che assuma persone estranee al territorio, oltreteutto sono pagate con le tasse dei carinolesi. 
          
           Sicuramente questo non accade nei comuni limitrofi dove un sindaco che tentasse qualcosa di simile in serata si troverebbe licenziato. Qui non se ne discute e si fa in modo che ci si distragga con altri argomenti. Tutti dovrebbero sapere che con la legge pensionistica attuale quando si occupa un posto lo si tiene fino alla morte perciò è una occasione unica. Assumere personale residente vuol dire anche far restare soldi nel comune che aiuterebbero un' economia locale tanto disastrata. 
Queste riflessioni al sindaco e co. non interessano, loro devono seguire le direttive che arrivano dall'alto per restare a vita sul comune. Non si comprende come i cittadini comuni con problemi occupazionali gravi accettino supinamente queste azioni al dir poco scandalose. Forse non li si fa riflettere su questi argomenti inducendoli a pensare ad altro

          Ogni mezzo per distogliere l'opinione pubblica da queste tematiche è buono. Quello del PUC è il migliore anche se non lo si approverà mai per non privarsi di una importante arma di distrazione delle masse popolari.

L'osservatore carinolese



venerdì 5 luglio 2013

Il PUC non convince i “forensi”.

Gli aderenti al FORUM del PUC non sembrano davvero molto contenti di come si vanno a mettere le cose. L'amministrazione De Risi sembra intenzionata  a proseguire nelle proprie linee di indirizzo senza tener conto delle concrete proposte dei partecipanti. Si ha davvero l'impressione che tutte le linee d'indirizzo del documento siano inconsistenti e girino intorno ad un unico, grande progetto:  la realizzazione di un sito di compostaggio per la  sola Carinola in luogo da destinarsi.

Durante la riunione del 1 luglio, in cui erano presenti rappresentanti della maggioranza, il sindaco ha reagito con veemenza alla definizione di “discarica”, specificando che “sito di compostaggio” e “discarica” non è la stessa cosa. Quando gli animi sono stati ridotti a ragionevolezza, De Risi ha spiegato il perché della presenza di quella voce progettuale nell'ambito del piano energetico del PUC,  i cui punti  forza  sarebbero un risparmio economico di circa 300.000 euro annui e cinque posti di lavoro (pochini!) Ha anche sottolineato che se una sola persona non è d'accordo,  il progetto non si realizzerà.
In un primo tempo i presenti sono sembrati rassicurati dalle parole del sindaco e siccome nessuno era d'accordo con la realizzazione dell'impianto hanno invitato il primo cittadino a stralciare quella voce dal PUC. Le perplessità sono arrivate subito dopo:  non solo il sindaco non ha voluto eliminare quella voce, ma  ha  ribadito che il progetto sulla carta va fatto perché solo se si ha in mano un progetto si può dire che non piace e si può stralciare.

Ora le riflessioni da fare  sono tante:
1) perché si vuole per forza far progettare un sito di compostaggio che non si vuole realizzare, spendendo migliaia di euro per il progetto stesso?
2) Non pensiamo che un sito di compostaggio posso servire la sola Carinola. Siccome per far funzionare un impianto energetico ci vogliono molte migliaia di tonnellate di umido che Carinola non produce, il sito sarà sicuramente aperto ad accogliere l'umido del litorale domizio di cui Carinola fa parte.
3) Siamo in Campania e non in Svezia o Svizzera e sappiamo benissimo come possono evolversi le cose. Ciò che nasce per uno scopo, può facilmente trasformarsi in tutt' altro perché, in caso di emergenza, può essere requisito dalla Regione o dallo Stato. Per non parlare di altri interessi che potrebbero subentrare.
Secondo gli aderenti al FORUM, sotto questo questo sito di compostaggio si nasconde un vero disegno criminale: a Sparanise si sta costruendo un impianto di biogas che dovrà essere alimentato da materiale organico. Da dove proverrà questo materiale? Dal sito di compostaggio di Carinola. Sappiamo che l'impianto di biogas funziona con il mais. Succederà che tutto il territorio carinolese sarà coltivato a mais e che il mais, per giungere a maturazione, subirà trattamenti con anticrittogamici molto forti, tanto la pianta servirà per essere bruciata e non per essere mangiata.  Tutto il territorio sarà avvelenato dall'aggressione di potenti anticrittogamici con conseguenze infauste per l'agricoltura e per la salute dei cittadini.  

Pensiamo che quest'amministrazione abbia tenuto presente ogni possibilità negativa; se non lo avesse fatto sarebbe un'amministrazione molto ingenua o molto incurante del benessere pubblico. E allora perché vuole rischiare sul futuro di Carinola?
Altra considerazione è che l'amministrazione sa bene che il sito di compostaggio non si farà, però non può esimersi dal presentare almeno il progetto. Perché? Chi bisogna accontentare? Il tecnico che farà il progetto o la parte politica  che si è compromessa nell'intero disegno energetico regionale?
Gli interrogativi sono tanti e le risposte che possono derivarne non soddisfano i forensi che si stanno realmente dando da fare per presentare delle ottime proposte concrete le quali, probabilmente non saranno prese in considerazione.
E mentre tutta l'Italia riscopre l'agricoltura e l'imprenditoria agricola giovanile, l'amministrazione carinolese va controcorrente e si da all'impiantistica per avvelenare definitivamente quello che ancora ci rimane di buono e per trasformare in peggio l'identità agricola del territorio.
Non credo che si possa permettere uno scempio simile: nemmeno a pensarlo per gioco.

Greenpeace


sabato 29 giugno 2013

Monnezza: ci provano di nuovo!

Il PUC, Piano Urbanistico Comunale, è un documento importantissimo perché pianifica le attività e gli interventi sul territorio comunale per diversi anni a venire. I cittadini attenti verso il loro territorio non dovrebbero perdere di vista lo svolgimento di questa pianificazione, ma dovrebbero tenerlo sotto stretta sorveglianza. Così non avviene a Carinola! Nonostante che  l'amministrazione in carica abbia invitato alla partecipazione ad un FORUM per il vaglio del PUC già elaborato fin dal febbraio scorso, ben poche associazioni si sono fatte segnare a questo FORUM.  Pochi e buoni, come si suol dire? Niente affatto. L'argomento è d'interesse comunitario e ognuno dovrebbe poter dire la sua. Il disinteresse verso certe tematiche è sorprendente oltre che pericoloso!
I partecipanti al FORUM, leggendo il documento di indirizzo del PUC, hanno potuto notare non poche spiacevoli novità che sicuramente non saranno gradite dal popolo carinolese.
Tralasciando le stesura carente del documento che sembra fatta solo di “copia incolla” visto lo scollegamento tra un paragrafo e l'altro; tralasciando l' insoddisfacente approccio con cui la maggioranza ha affrontato un simile documento e di cui la minoranza si è disinteressata; tralasciando il nome di “bomboniera” del litorale domizio che si vuole affibbiare a Carinola come fosse un paesotto del basso napoletano, la novità più sbalorditiva che emerge da un'attenta lettura del piano d'indirizzo PUC è la previsione di un sito di “compostaggio” sul territorio carinolese, che tradotto in termini semplici e comprensibili a tutti vuol dire: MUNNEZZA!
Ora dico e ribadisco con tutte le forze: CHI ha avuto la bella idea di proporre di nuovo  Carinola come sito di stoccaggio dopo quello che il popolo carinolese ha fatto per scongiurare un simile pericolo? CHI sono i consiglieri che hanno votato per questo incredibile progetto da realizzarsi sul nostro territorio? Non hanno recepito il messaggio della protesta di qualche anno fa? NO? Allora lo  ridiciamo molto chiaramente: NON VOGLIAMO MUNNEZZA A CARINOLA proveniente da altre parti della Campania. Ci basta già la nostra.
Il popolo non sarà contento di questa incresciosa decisione e noi faremo di tutto perché non lo sia. L'amministrazione deve assumersi le proprie responsabilità e spiegare al popolo carinolese i motivi di questa decisione; perché i consiglieri di maggioranza l'hanno approvata e perché i consiglieri di minoranza l'hanno fatta approvare.
Attenti amministratori, state scherzando con il fuoco! Rischiate di bruciarvi! Se volete la guerra con i cittadini, l'avrete sicuramente.

Zapata

venerdì 28 giugno 2013

Altrimenti, ci arrabbiamo...

Linee di indirizzo del Piano Urbanistico Comunale: quindici pagine che cominciano male e finiscono peggio. Nel mezzo, bisogna riconoscerlo, tante belle idee e proposte per rilanciare il territorio che per il momento possiamo solamente leggere nella delibera n°19 del 28 febbraio scorso. Si tratta di un atto partorito dall'assessore all'Urbanistica e che servirà come base per i progettisti del Puc, strumento strategico di pianificazione e sviluppo, su cui la Giunta De Risi Marrese Russo, ha aperto pure un Forum. Speriamo solo che questo non serva solo a far scena.


Dicevamo, si parte male quando all'inizio dell'atto d'indirizzo si definisce Carinola la "Bomboniera del litorale Domitio". Perchè storpiare le cose? Pensiamo che sarebbe stato piu' semplice e nobile riprendere la definizione Rosi-Venturi, "Carinola, Pompei del Quattrocento", originale, dal forte richiamo turistico e con valenza storica. Qualcuno sembra che l'abbia già fatto notare, ora speriamo nel buon senso.

Nel mezzo,quindi, troviamo tanti "Piani", recupero dei centri storici, percorsi turistici, sicurezza idreogeologica del territorio, impianti fotovoltaici, naturalmente Bandiera Blu, addirittura rilancio del mercato settimanale, sostegno ad agriturismi, insomma sembra di leggere un piano di sviluppo d'un Comune della Toscana o del Veneto.

Benissimo, solo che scivolando verso la fine s'incontra il Piano energetico comunale e tra i punti, la costruzione di un impianto di compostaggio della frazione organica dei rifiuti. Cos'è sta roba?Bene, non vorremmo avere pregiudizi se non ci fossero stati negli anni scorsi almeno tre loschi tentativi d'impiantare discariche, affari e malaffare a Carinola. Tanto per cominciare nel programma elettorale ImpegnoinComune, semmai si parla di isole ecologiche, ma mai di siti di compostaggio. O allora si tratta di un sito a sola ricezione comunale? E se si quali garanzie, dove sarà localizzato e chi lo gestirà? 
Comunque, non provateci nemmeno stavolta, altrimenti ci arrabbiamo.

lunedì 6 maggio 2013

Gli indifferenti



Se Moravia avesse trascorso qualche giorno a Carinola sicuramente avrebbe ambientato qui il suo celebre romanzo . 
A Carinola  il degrado amministrativo ed economico viene vissuto nell'indifferenza totale della popolazione. Sulle loro spalle scivola qualunque avvenimento senza scuoterli minimamente. Eppure nel corso degli anni quasi tutte le amministrazioni hanno cercato di risolvere il problema.   Si sono susseguite negli anni, amministrazioni che hanno progettato lavori pubblici solo per arricchire imprenditori e tecnici. Amministrazioni che sono entrate in contatto con la camorra provocando lo scioglimento del consiglio comunale. Nulla, nessuna reazione. Hanno appaltato i servizi economici a prezzi astronomici lo stesso senza risultati. Allora i maggiorenti del comune hanno pensato di ingaggiare un sindaco medico che potesse curare meglio i cittadini da questa oscura malattia. Il poveretto si è messo subito al lavoro convinto di poter guarire i carinolesi convinto di essere bravo come medico ma ancor più bravo come amministratore. Ha iniziato col vestirsi sempre di rosso cercando di strappare un sorriso almeno ai bambini , nulla. Li ha privati dell'acqua e della viabilità , nulla . 
Ha incrementato notevolmente l'inquinamento ambientale anche con l'amianto, nulla nessun segnale di reazione. Allora ha provato a toccarli nella tasca aumentando le tasse a dismisura , nulla. Ha aumentato il costo dei servizi licenziando contemporaneamente un pò di persone, nulla. Non volendo arrendersi è ricorso all'ultimo tentativo quello di ingaggiare un nuovo comandante di vv uu. assumendo un forestiero che sarà pagato con le tasse dei carinolesi sperava di creare una protesta tra i giovani laureati che dovrebbero aspirare a quel posto ma senza esito. Ormai gli restano a disposizione solo due soluzioni per risolvere la gravissima epidemia. O farli  frustare tutti dal comandante che si è scelto o dimettersi permettendo a qulcun altro di provarci. Chiunque sarà il successore certamente fallirà in quanto non riuscirà a far meglio del sindaco attuale. Questi  nonostante i suoi sforzi inventivi e la sua riconosciuta capacità non è riuscito nemmeno a scalfire la cappa di indifferenza che avvolge i carinolesi.
Speranza

domenica 14 ottobre 2012

De Risi sarà dimissionato?




Sui quotidiani di oggi si legge che l'amministrazione di Carinola è a rischio scioglimento in quanto non ha raggiunto il cinquanta per cento di differenziata nella raccolta rifiuti. Siccome la legge prevede tassativamente di raggiungere almeno il cinquanta per cento la fine di De Risi sembra segnata. Sicuramente, visti i potenti protettori di cui gode, si troverà una scappatoia per farlo restare in sella. 

Quello che colpisce maggiormente è la giustificazione che il sindaco dà all'ipotesi di scioglimento. Lui asserisce che la raccolta dei rifiuti viene eseguita da una ditta esterna e se quella non ha raggiunto la percentuale prefissata per legge non è colpa del sindaco. Seguendo la moda di questi giorni afferma che la cattiva gestione dei rifiuti è fatta a sua insaputa. Lui non lo sa ma i cittadini sì in quanto subiscono gli effetti di un servizio precario e tanti soffrono nel vivere in mezzo alla sporcizia nonostante le somme che sborsano. Come simbolo del degrado basta percorrere la tangenziale di Casale per ritrovarsi nella peggiore periferia di Napoli. Qualcuno spieghi a questo sindaco che  nel momento che è stato eletto è diventato il responsabile di tutti gli atti dell'amministrazione, raccolta rifiuti compresa. I vigili ed i funzionari del comune che vengono pagati con le tasse dei cittadini, alcuni con doppio stipendio, hanno l'obbligo di controllare l'operato della ditta appaltante ed in caso di inadiempienze di sanzionarla. Il sindaco a sua volta ha l'obbligo di controllare i dipendenti e costringerli a quel lavoro. Troppo comodo dire io non sapevo o non mi compete, il sindaco deve sapere tutto e deve avere competenza su tutto. 

Si spera che in un prossimo futuro si approvi una legge che sancisca anche la sua responsabilità materiale non solo politica su tutte le eventuali inadiepienze del'amministrazione... Questo in futuro, per adesso si aspetta l' espletamento della gara per assegnare l'appalto rifiuti ad una nuova ditta per i prossimi anni.  Ascoltando qualche amico molto informato sembra che le speranze di un miglioramento del servizio siano poche in quanto sembra che la nuova gara d'appalto sia stata cucita addosso a qualche ditta amica degli amici.

Informato sui fatti

domenica 2 settembre 2012

Che fine fanno i nostri soldi?



E’ la domanda che tutti si pongono in questi giorni e che merita una veloce e chiara risposta. Non solo è vergognoso, ma e’ soprattutto immorale che si paghino tanti soldi per la Tarsu e si debba avere cumuli di sacchetti di immondizia sparsi per il paese, vicino le case, attaccati alle ringhiere perché la raccolta si è di nuovo fermata. “Il Comune non paga il servizio” è la frase ricorrente. E allora che fine fanno i nostri soldi? In quale tasca vanno a finire? In quella dei tanti capi-settore di cui il Comune inutilmente si fregia? Quali buchi tappano? 
Personalmente pago circa 800 euro annuali di Tarsu e c’è chi arriva  e supera abbondantemente i 1000 euro. Il minimo che l’amministrazione deve fare è garantire un servizio, non dico ottimale, ma almeno discreto. Invece si continua a peggiorare in fatto di raccolta rifiuti. La realtà è che l’amministrazione ci tira fuori dalle tasche, tramite quei ladri legalizzati di Equitalia, fior di quattrini per un servizio pessimo. E allora come cittadino esprimo tutto il mio malcontento e chiedo spiegazioni a questa amministrazione che si professa  limpida come acqua cristallina e invece è più torbida del fango. 
Esigo di sapere perché la raccolta non viene effettuata e soprattutto che fine fanno i soldi dei cittadini carinolesi. 
Un servizio pagato caro come il nostro deve essere assolutamente garantito, altrimenti invito i cittadini a denunciare il Comune.

Disgustato