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lunedì 8 febbraio 2016

Carinola senza futuro

Da qualche mese si discute di città futura, di rilancio del comune, di innesto di forze fresche e di associazioni progressiste che dovrebbero rilanciare il comune di Carinola. Ottimi propositi, corredati da ottime frasi ad effetto, pronunciate però da persone inaridite dagli anni e da un vecchio modo di operare. Questi discorsi sono fatti da una oligarchia vecchia di decenni logorata da dibattiti al solo fine del desiderio di potere e la legislatura trascorsa ne è un esempio lampante. I nomi sono quelli di sempre, De Risi, Russo, Di Biasio, Marrese, Di Maio, affiancati da qualche accolito di secondo ordine. Già hanno iniziato a riunirsi, anche tramite interposte persone ed appena finita la barzelletta della proposta di lista unica si disporranno in due liste contrapposte. La lista unica è inattuabile perché l’obiettivo di ognuno di loro è ricoprire la carica di sindaco e, purtroppo o per fortuna, c’è un solo posto disponibile. Se fosse possibile come con le vecchie normative di ruotare, facilmente avrebbero raggiunto l‘accordo sulla lista unica. Fare il sindaco a Carinola per loro non è difficile in quanto gli interventi da realizzare sono gli stessi da trent’anni a questa parte. Portare avanti l’inutile piano regolatore e come da trenta anni distribuire compensi al sempiterno ing. Di Santa Croce, a geologi , agronomi, tecnici ed amministrativi vari. Elargire contributi ai tantissimi poveri di Nocelleto senza verificarne l’isee, incarichi a tutti gli avvocati dei dintorni e se capita qualche incarico tecnico per qualche lavoretto finanziato dalla regione, oltre a pagare regolarmente la Sacom e l’impresa di raccolta rifiuti. Per i fondi non ci sono problemi, si attinge dai proventi delle tasse più alte d’Europa decurtate dalla percentuale per qualche società esterna individuata dal sindaco. Volendo si può anche assumere qualche tecnico amico o anche qualche nuovo impiegato comunale, purché abbia la residenza fuori comune in modo tale da evitar litigi. Atti già visti e ripetuti negli anni che non danno alcuna difficoltà nel ripeterli a nessuno di questi personaggi vecchi del mestiere. A fianco di queste osservazioni che possono sembrare critiche ma sono la realtà, bisogna anche esprimere alcune considerazioni in difesa dei dinosauri carinolesi. Sono gli unici che si interessano giornalmente, anche se a modo loro, della cosa pubblica che bene o male ha bisogno di essere guidata. L’assenza di partecipazione delle masse popolari e dei giovani in particolare, ha comportato la vita eterna dei soliti noti con nessi e connessi. Purtroppo tranne qualche timido tentativo nel periodo elettorale non c’è interesse per la vita politica del comune da parte dei giovani. Azione che deve essere giornaliera e che comporta anche sacrificio personale ed a volte economico. La mancata progettualità, la mancanza di sogni dei giovani si manifesta anche nella situazione di questo blog aperto per esprimere le loro idee che evidentemente mancano. Difficile raccogliere frutti senza aver seminato in concorrenza con agricoltori che lavorano giorno e notte come Russo, Marrese , Dimaio e Dibiasio. La mancanza di partecipazione dei giovani e delle loro idee certamente moderne condanna questo comune a renderlo senza futuro e sempre più arretrato.


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martedì 8 ottobre 2013

Destinazione Berlino (e altrove in Europa)

L'immigrazione italiana a Berlino, vista con gli occhi ( e con i dati) della sociologa Edith Pichler, intervistata dal http://www.corritalia.de/home.2.0.html. Le motivazioni, passate sotto la lente, della nuova fuga verso i Paesi europei in cui si va per trovare un lavoro, un futuro. Perchè si parte? Cosa andiamo a fare in Germania e chi sono i nuovi migranti? Scopriamolo insieme in  questa interessante intervista a cura di Gherardo Ugolini.
http://www.corritalia.de/Dettaglio.26+M598c4246d39.0.html

sabato 13 luglio 2013

PUC arma di distrazione di massa



         
    La storia infinita del piano urbanistico comunale di Carinola continua trascinandosi ormai da un ventennio. La stesura del nuovo piano regolatore, come si definiva allora, fu affidata ai tecnici dal compianto sindaco Matano. Lui era convinto di portarlo in consiglio per l'approvazione nel giro di pochi mesi: sono passati quasi venti anni ma non si arriva ad una proposta definitiva. 

            Intanto si sono fatte sull'argomento varie campagne elettorali, particolarmente le ultime. L'attuale sindaco promise in campagna elettorale di approvarlo entro Natale: ci fu una piccola dimenticanza nel non dire il Natale di quale anno e pertanto è ancora in discussione. Per oltre due anni è stato tenuto nei cassetti senza nemmeno guardarlo, poi all'improvviso ha conquistato la scena politica. Questo risveglio improvviso ha qualcosa di sospetto visto che in questi mesi l'amministrazione comunale sta portando a termine operazioni politicamente discutibili in tema di assunzione di personale. Il sindaco forestiero ha assunto il tecnico comunale suo compeasano, ha assunto il comandante dei vigili del paese dove il suo sponsor politico prende molti voti oltre alle tante consulenze ed incarichi legali "pesanti" dati fuori dai confini di Carinola. 
      
        Tutto questo tra feste di benvenuto con le congratulazioni e la documentazione di qualche avvocato locale specializzato in incidenti stradali passato da qualche anno al giornalismo.

         L' imminente assunzione di nuovi vigili, visti questi precedenti,  fa pensare che è pronto ad assumere anche vigili non di Carinola. In voti rendono molto di più. I posti dati agli stranieri infatti in termini di voti rendono molto di più che se dati ai locali. E' risaputo che se si prendono i locali ne accontenti uno ma ne scontenti cento. 

           Per evitare polemiche aspre e che qualche gattino apra gli occhi all'improvviso è scoppiato il caso sito di compostaggio. Questa discussione molto accesa sull'argomento anche se utile sembra innescata apposta per distrarre i cittadini. Un comune che ha il record mondiale di mancanza di posti di lavoro è assurdo che assuma persone estranee al territorio, oltreteutto sono pagate con le tasse dei carinolesi. 
          
           Sicuramente questo non accade nei comuni limitrofi dove un sindaco che tentasse qualcosa di simile in serata si troverebbe licenziato. Qui non se ne discute e si fa in modo che ci si distragga con altri argomenti. Tutti dovrebbero sapere che con la legge pensionistica attuale quando si occupa un posto lo si tiene fino alla morte perciò è una occasione unica. Assumere personale residente vuol dire anche far restare soldi nel comune che aiuterebbero un' economia locale tanto disastrata. 
Queste riflessioni al sindaco e co. non interessano, loro devono seguire le direttive che arrivano dall'alto per restare a vita sul comune. Non si comprende come i cittadini comuni con problemi occupazionali gravi accettino supinamente queste azioni al dir poco scandalose. Forse non li si fa riflettere su questi argomenti inducendoli a pensare ad altro

          Ogni mezzo per distogliere l'opinione pubblica da queste tematiche è buono. Quello del PUC è il migliore anche se non lo si approverà mai per non privarsi di una importante arma di distrazione delle masse popolari.

L'osservatore carinolese



sabato 15 settembre 2012

L’indifferenza uccide



L’indifferenza uccide. 

Una scritta su un muro, un batter di mani, un passo di un romanzo, un film di Monicelli, una canzone dei Beatles, fare l’amore sotto la pioggia, il Natale, la febbre, un viaggio in India, il mare al tramonto, le prime ciliegie, la vendemmia, la mamma di domenica. 

Quante emozioni raccolte e sprigionate tutti i giorni. Ma quante per il nostro paese, la comunità di cui facciamo parte? Quanto amiamo davvero la città invisibile in cui viviamo? Tanto certamente, ma non sappiamo o piuttosto non vogliamo mostrarglielo.
Cosi’ a partire dal giorno dopo il voto comunale, provinciale, nazionale ed europeo che sia, sprofondiamo nel sonno dell’indifferenza, cominciando dalle cose che si deliberano in Comune tutti i giorni; seppellendo i problemi e le bellezze del nostro ambiente naturale, umiliato, violentato, sottrattoci giorno dopo giorno. 

Lasciamo correre per i servizi per cui paghiamo e che per tutta risposta si tramutano in mezzi favori, fumo negli occhi, quando va bene. Indigniamoci, come consiglia Stephen Hessel. Scuotiamoci dal sonno che ci imprigiona in questa fumosa cortina di indifferenza. Mentre certa politica si trasforma in divisione settaria (Pd e Pdl soprattutto), le iniziative apertamente popolari si possono contare sulla dita di una mano negli ultimi anni. Troppo poche. Leggevamo su questo sito di portare davanti al comune (quindi davanti la Nostra Cas(s)a Pubblica) sacchetti di rifiuti per protestare contro il sindaco. 

Sicuramente la stampa avrebbe acceso i riflettori, qualcosa sarebbe accaduto, il popolo avrebbe mostrato che sa tirare fuori i denti, i politici avrebbero avuto un buon motivo per nutrire maggiore riguardo verso la comunità. Non sappiamo cosa sarebbe cambiato ma un’azione, spontanea, improvvisa e feroce del popolo mette paura. Diverso quando un’iniziativa viene portata avanti da un professionista della politica. L’ex assessore alle finanze sta facendo rumore con una raccolta firme per l’Imu. Molti vi vedono ambiguità, altri la sostengono non trovandovi nulla di male. Ma non è di questo che stavamo parlando, ma della nostra genetica indifferenza verso cio’ che di bello e di brutto ci circonda. 

L’indifferenza partorisce la facilità a delegare qualcun’ altro (a volte sempre lo stesso ) di occuparsi degli affari comunali. Come invertire la rotta? Nelle scuole. Gli insegnanti, durante le ore di educazione civica, dovrebbero parlare agli alunni sempre piu’ dei problemi e delle risorse del territorio, di ambiente, di partecipazione attiva alla vita amministrativa, di sentirsi parte di una comunità, di associazionismo. Ecco, noi abbiamo anche un consiglio comunale dei ragazzi: bene rompete il muro di indifferenza che ci imprigiona. Rompiamolo anche noi. Tutti. Oraaaaaaaaaa!

Masase

domenica 8 aprile 2012

Buona Pasqua quiquirina


Buona Pasqua proprio a tutti,
secchi, grassi, belli e brutti
al bel Monti che con tutti i suoi coglioni
fa rimpiangere persino Berlusconi.
Alla Fornero, faccia da strega
che sa frignar, ma se ne frega
A Bossi che in fatto di ladrona
la sua Lega ha la corona
Auguroni anche ad Enzo
che di "lodi" ce ne fa una panza
.
Pace, pace a tutto il mondo
a chi ingrassa e a chi va a fondo.


mercoledì 8 febbraio 2012

Che fine ha fatto la Pro-Loco?


Che fine ha fatto la Pro-Loco? Se lo chiedono in tanti, sopratutto alla vigilia della partenza di materiale informativo - su turismo, cultura e folklore - per Milano, alla fiera del turismo di Rho, attraverso uno spazio concesso dalla Camera di Commercio.
Vi parteciperà il Comune, quindi alcune associazioni locali. L’obiettivo è la promozione di eventi primaverili ed estivi (come Lunarte Festival) dell'anno 2012; si cerca disperatamente pubblicità oltre i confini regionali, un modo per far conoscere il territorio e le attrazioni possibili, che siano queste culturali, enogastronomiche, legate alla bellezze monumentali e naturalistiche. Certamente c'è tanto da fare, ma lo strano silenzio che avvolge l'inoperosità della Pro-Loco locale ha bisogno di un forte scossone. Da molti anni, l'ente di promozione turistico non propone e non riceve proposte. Scarsissimi i contatti con l'amministrazione comunale, così come con le associazioni e con la popolazione, sebbene esse abbiano corsie preferenziali nel riceve finanziamenti regionali.

Di fatto, è impossibile trovare un sito della Pro-Loco su internet, poiché nessuno ha mai pensato di crearlo. Il presidente - Claudio Iannettone - ha avuto nuove adesioni nel 2009 in una campagna tesseramenti, ma nonostante questo non sono state messe in campo iniziative di stampo turistico. Sappiamo invece che in genere queste famose associazioni popolari - che funzionano molto bene nei piccoli comuni della Campania e in tutto il Belpaese - hanno come obiettivo riprendere, promuovere, tutelare e sostenere le iniziative di carattere turistico – culturale. Far conoscere il paesaggio, le tradizioni e la storia. Quindi i beni archeologici, culturali e architettonici. Esaltare i prodotti tipici del paese. Infine accogliere, assistere e informare il turista sulle manifestazioni e le attrattive del paese. Ma fin'ora niente di tutto questo.
La Pro-Loco come ha detto qualcuno ieri, c'è ma non si vede. “Eppure ci sarebbe tanto bisogno di mettere in campo azioni volte alla promozione a tutto campo del territorio - spiegano alcuni studenti universitari incontrati in centro - il Comune sempre più abbandonato da forze giovani va deperendo giorno per giorno. Serve darsi da fare, organizzare iniziative anche simboliche, ma che risultino interessanti. Fra tutte, la Pro-Loco deve darsi una mossa, assolutamente”.

Michele Sorvillo

martedì 17 gennaio 2012

Concordia, disastro all'italiana



In questi giorni i media ci stanno bombardando con notizie e reportage sul naufragio della nave da crociera Concordia. Tutto il mondo è collegato con l'isola del Giglio dove è spiaggiata la più bella nave della marineria italiana e forse del mondo. Meglio sorvolare sui giudizi degli stranieri sul nostro paese che ricordano tanto i sorrisini della Merkel e Sarkozy. Tutti ridono dell'Italia e concordano con i giudizi delle agenzie di valutazione internazionali che giudicano inaffidabile il nostro paese. La Concordia è un esempio molto vistoso dell'anarchia in qui vive l'Italia senza regole e senza alcun senso dello stato.

Confusione, approssimazione, scarsa professionalità , arroganza e menefreghismo condite da tanta furbizia: queste sono le virtù che imperano in Italia. Tutto questo si è visto su quella nave, personale che non conosceva la lingua dei passeggeri, stranieri ingaggiati a prezzi minimi, scarsa professionalità, niente preparazione alle emergenze.

Senza dimenticare l'organizzazione amministrativa da barzelletta che dopo giorni dalla disgrazia non riesce a stabilire l numero preciso dei dispersi, perché forse non sapevano il numero preciso di passeggeri imbarcati. Si ha motivo di credere che il comandante della nave abbia avuto quell'incarico perché la madre era amica della proprietaria della società, nel più tradizionale stile italiano. Il merito e la capacità non contano, serve solo essere amico di o figlio di - il resto non conta.

E alla prima occasione ecco i risultati. I disastri che comporta questo sistema vigente in tutti gli ambiti, in particolare nella gestione dello stato sono incalcolabili. Ormai si diventa ministro o assessore perché amica/o del premier o del sindaco.

Adesso che abbiamo al governo tutto il reparto geriatrico del policlinico, nessuno si è preoccupato di controllare in che modo questi vecchi tromboni abbiano fatto carriera, sono bravi e basta. Se i politici se la cavano semplicemente mettendosi momentaneamente in disparte, nonostante i disastri fatti, non è lo stesso per questo comandante fasullo. Anche se fatiscente la giustizia non potrà esimersi dal comminargli il massimo della pena per le nefandezze commesse. Questi, forte del suo presunto potere assoluto, non solo ha fracassato tale bellezza ma si è disinteressato della salvezza dei passeggeri e delle vittime della sua incapacità. Le marinerie di tutto il mondo hanno sempre celebrato il comandante coraggioso che abbandona per ultimo la nave o addirittura è andato a fondo con essa.
Adesso assistiamo al comandante napoletano che ha pensato a filarsela
per primo e anche davanti ad un ordine perentorio di un bravo ufficiale di tornare sulla nave si è rifiutato. Sembra un oltraggio a tutti i buoni principi ma non è altro che il normale modo di agire in Italia.
Chiunque abbia una responsabilità in Italia, ha diritto ai privilegi del grado ma non agli obblighi se ce ne sono come in questo caso. Ormai anche il bidello della scuola è convinto di poter fare quello che vuole, tralasciamo il preside. Il reparto geriatrico che ci governa in questo momento riuscirà a invertire questo modo di vivere?
Chissà, difficilmente ci proveranno in quanto anche loro sono imbevuti di questa nuova dottrina imperante in Italia e cioè chi può, può e
basta.

Naufrago giapponese

lunedì 11 luglio 2011

Socialismo o avidità?



Solo stamattina ho letto un manifesto a firma di Antonio Zannini che afferma di combattere da sessant'anni per il socialismo e la democrazia. Lui sostiene che l'atto con il quale il sindaco di Carinola ha deciso che gli amministratori non godranno di alcuna indennità è sbagliato. Sostiene che lo stipendio per i politici sia una conquista del socialismo e pertanto annullarla è un atto reazionario. Ci ricorda  i tempi in cui la politica era possibile solo ai possidenti e quindi l'indennità  fu una conquista di alta democrazia. Tutto vero e tutto giusto, tranne di aver dimenticato di fare un cenno della stortura odierna di quella nobile conquista democratica. Ha dimenticato di aggiungere una nota per ricordare che quella indennità pretesa a supporto della vita democratica è diventata una fonte di avidità pertanti, forse troppi politici.
Hanno aggiunto ad una indennità esagerata tanti altri privilegi per cui non sono più degli amministratori della cosa pubblica bensì dei padroni. Non denunciando questa vergognosa situazione che costringe i lavoratori a cedere metà del proprio salario per sostentare la politica, ha dato l'impressione di condividere questa situazione. 
Chi conosce chi ha scritto quel manifesto sa che lui ha venduto parecchie proprietà di famiglia per la politica e non che le abbia acquisite con essa. Per chi non lo conosce però ha dato l'impressione di voler difendere i privilegi della casta giustificandoli con nobili ideali. Su un punto bisogna dargli pienamente ragione, non si doveva operare d'imperio. Ogni amministratore doveva essere invitato in consiglio comunale a dichiarare in piena libertà se volesse o no godere  dell'indennità. Sulle questioni economiche bisogna lasciare libere le persone di esprimere il proprio pensiero. Quando si tratta di portafoglio si mette in mostra la generosità o  l'avidità di una persona. C'è chi approfitta anche di pochi euro e chi, anche per una somma interessante, è pronto a rinunciarci. Questo manifesto ha portato all'attenzione un grosso problema dello stato italiano ovvero il  costo della politica. Sostenendo la tesi dell'indennità come conquista democratica si giustifica anche l'abuso che si fa di questo istituto. Considerata la crisi economica che attanaglia la nostra società è giunto il momento di rivedere questi meccanismi. Bisogna liberare le risorse imbrigliate nei gangli dell'avidità personale per usarle per incentivare lo sviluppo economico sociale, cioè di tutti.

Erminio

da sempre contro la casta

giovedì 13 gennaio 2011

Ha ragione Lui, i comunisti ci sono ancora.

Quando berlusconi si scaglia contro i comunisti molti lo accusano di pura propaganda sostenendo che i comunisti non esistono più. Molti lo accusano di voler creare dei fantasni ad hoc per convincere le persone a seguilo in finte battaglie. Molti di questi scettici in questi giorni si son dovuti ricredere seguendo  le immagini trasmesse da Torino. Davanti alla fabbrica della Fiat sono sfilati tutti gli impiegati del comunismo italiano. E' arrivato Vendola col suo orecchino e la erre moscia ad incitare i lavoratori alla lotta contro i padroni. Bene hanno fatto alcuni lavoratori ad invitarlo a lavorare per un giorno della sua vita. Sono arrivati tutti i gerarchi della Fiom e della Cgil oltre a parecchi esponenti del PD. Se i primi sono espliciti nell'incitare i lavoratori i compagni politici sembrano un pò vergognarsi nel chiedere ai lavoratori di votare contro il proprio futuro. Forse, almeno gli esponenti del PD, veramente stanno iniziando a ripudiare il comunismo. Gli altri stanno combatterndo una battaglia feroce per ottenere in caso di vittoria la chiusura della fabbrica. Come si possa seguire condottieri del genere è il segreto dei veri comunisti che godono nel combattere le guerre perse. In questa vicenda se perdono devono entrare in fabbrica con la coda tra le gambe in quanto sconfitti. Se vincono non entreranno lo stesso in fabbrica in quanto la produzione sarà delocalizzata in qualche altra nazione. Se qualcuno avesse dei dubbi se sono comunisti veri se li togliesse lo sono infatti vanno contro i loro interessi. Non solo contro i loro ma anche contro il futuro di tanti giovani che sperano di trovare un lavoro in quella realtà. Bisogna ricordare che la Fiat non assume solo operai o quadri ma anche tecnici laureati in quando dispone di un collaudato reparto di progettazione e di design.Con i tempi che corrono solo degli sconsiderati possono augurarsi il trasferimento di  una tale realtà produttiva. Il motivo di tanta ostilità è ancora più assurdo dell'obbiettivo che si prefiggono in quanto si sta discutendo di qualche minuto in meno per la mensa o perchè bisogna avere il dirito di assentarsi quando si vuole. Proprio ragionamenti da comunisti che voglion imporre il proprio volere pensando di essere ancora ai tempi di Gianni Agnelli che cedeva alle loro richieste assurde in cambio di cospicui finanziamenti statali. Non hanno compreso che si sta parlando di fondi privati che devono rientrare nelle tasche di chi li anticipa ed in cambio i lavoratori ricevono lo stipendio che assicura benessere a loro ed alle loro famiglie.. Regole elementari di economia che per i comunisti sono ostrogoto pensando che Pantalone paghi sempre. L'assurdità maggiore è di quella parte  di lavoratori  che rischiano il posto di lavoro per seguire questi pifferai falsi che vogliono continuare a comandare senza comprendere il cambiamento dei tempi. Se proprio volessero continuare a contare nella politica aziendale dovrebbero comportarsi come i sindacati americani che hanno investito nella fabbrica diventandone azionisti di riferimento. I nostri sindacalisti investono invece in pulmann che portano gli iscritti a Roma in manifestazioni oceaniche che celebrano la loro potenza. Solo fumo per nascondere il loro vero interesse: campare alle spalle dei lavoratori fingendo di difendere i loro diritti dimenticando quello principale che è il lavoro. Il giorno che si impegneranno su questioni serie, prioritariamente lavoro per tutti, quello sarà il giorno che non esisteranno più i comunisti.
Didò

venerdì 12 novembre 2010

Indagini in corso….

L' impianto di Mondragone
La Procura della Repubblica di Santa Maria sta indagando da qualche giorno, affidandosi ai Noe e all’Arpac, su alcuni lavori pubblici relativi alla depurazione delle acque nel carinolese.
Per ora sono state messe sotto sequestro tre aree, due a Santa Croce ed una a Carinola, ma tutto fa intuire che le indagini siano appena iniziate. Per questo motivo sono scarse le voci venute fuori. Tuttavia si sa che il periodo dei fatti sotto inchiesta andrebbe dal 2006 in poi.
Che cosa stanno cercando non ancora è chiaro, poiché per adesso, oltre a mettere i sigilli hanno portati via quegli atti dall’Ufficio tecnico che interessano le indagini. Provando comunque  a collegare i pochi elementi a disposizione, è probabile che i tre lavori sulla depurazione - sulle cui rispettive aree sono scattati  i sigilli lunedì sera-  non convincano del tutto gli inquirenti per il modo in cui sono stati esegiti. Quindi hanno proceduto al sequestro. 

Un impianto funzionante
Qualcuno invece pensa che si tratta di impianti così vecchi, che necessitando di costante manutenzione, poco o  niente affatto fornita, siano finiti per risultare inefficaci. Per ora nulla si può scartare. E’ altrettanto possibile poi che si tratti di un piano, di un’azione investigativa, ben più ampia, di controlli che arriveranno o sono già arrivati in altri comuni  per assicurare che la situazione sulla depurazione delle acque, nei comuni litoranei, sia effettuata come si deve, visto che la Regione sta pensando di investire nei prossimi mesi sulla bonifica del litorale domitio, fogna per tanti anni di scarichi industriali e civili, compiuti, come sappiamo, in modo abusivo.
Negli ultimi anni poi, grazie ad importanti indagini sull’ecomafie e sulla mala amministrazione delle politiche ambientali locali, le questioni di risanamento sono diventate di stretta attualità,  ed anche a Carinola, come si vede, qualcosa si sta smuovendo. 
Per anni si è preferito rimandare, occuparsi d’altro, investire in altro, così ci ritroviamo ora nel 2010 a capire ancora se funzionano o meno i depuratori nel Comune, per le acque reflue e per quelle sporche. Nonostante la tassa che molti pagano sulla depurazione.
Infine, è triste, ma altrettanto probabile credere che, quando arrivano i sigilli, vuol dire di fatto rimandare a chissà quale tempo nuovi interventi sugli impianti. Ammesso che questi abbiano mai iniziato a funzionare.

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