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lunedì 8 febbraio 2016

Carinola senza futuro

Da qualche mese si discute di città futura, di rilancio del comune, di innesto di forze fresche e di associazioni progressiste che dovrebbero rilanciare il comune di Carinola. Ottimi propositi, corredati da ottime frasi ad effetto, pronunciate però da persone inaridite dagli anni e da un vecchio modo di operare. Questi discorsi sono fatti da una oligarchia vecchia di decenni logorata da dibattiti al solo fine del desiderio di potere e la legislatura trascorsa ne è un esempio lampante. I nomi sono quelli di sempre, De Risi, Russo, Di Biasio, Marrese, Di Maio, affiancati da qualche accolito di secondo ordine. Già hanno iniziato a riunirsi, anche tramite interposte persone ed appena finita la barzelletta della proposta di lista unica si disporranno in due liste contrapposte. La lista unica è inattuabile perché l’obiettivo di ognuno di loro è ricoprire la carica di sindaco e, purtroppo o per fortuna, c’è un solo posto disponibile. Se fosse possibile come con le vecchie normative di ruotare, facilmente avrebbero raggiunto l‘accordo sulla lista unica. Fare il sindaco a Carinola per loro non è difficile in quanto gli interventi da realizzare sono gli stessi da trent’anni a questa parte. Portare avanti l’inutile piano regolatore e come da trenta anni distribuire compensi al sempiterno ing. Di Santa Croce, a geologi , agronomi, tecnici ed amministrativi vari. Elargire contributi ai tantissimi poveri di Nocelleto senza verificarne l’isee, incarichi a tutti gli avvocati dei dintorni e se capita qualche incarico tecnico per qualche lavoretto finanziato dalla regione, oltre a pagare regolarmente la Sacom e l’impresa di raccolta rifiuti. Per i fondi non ci sono problemi, si attinge dai proventi delle tasse più alte d’Europa decurtate dalla percentuale per qualche società esterna individuata dal sindaco. Volendo si può anche assumere qualche tecnico amico o anche qualche nuovo impiegato comunale, purché abbia la residenza fuori comune in modo tale da evitar litigi. Atti già visti e ripetuti negli anni che non danno alcuna difficoltà nel ripeterli a nessuno di questi personaggi vecchi del mestiere. A fianco di queste osservazioni che possono sembrare critiche ma sono la realtà, bisogna anche esprimere alcune considerazioni in difesa dei dinosauri carinolesi. Sono gli unici che si interessano giornalmente, anche se a modo loro, della cosa pubblica che bene o male ha bisogno di essere guidata. L’assenza di partecipazione delle masse popolari e dei giovani in particolare, ha comportato la vita eterna dei soliti noti con nessi e connessi. Purtroppo tranne qualche timido tentativo nel periodo elettorale non c’è interesse per la vita politica del comune da parte dei giovani. Azione che deve essere giornaliera e che comporta anche sacrificio personale ed a volte economico. La mancata progettualità, la mancanza di sogni dei giovani si manifesta anche nella situazione di questo blog aperto per esprimere le loro idee che evidentemente mancano. Difficile raccogliere frutti senza aver seminato in concorrenza con agricoltori che lavorano giorno e notte come Russo, Marrese , Dimaio e Dibiasio. La mancanza di partecipazione dei giovani e delle loro idee certamente moderne condanna questo comune a renderlo senza futuro e sempre più arretrato.


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martedì 8 ottobre 2013

Destinazione Berlino (e altrove in Europa)

L'immigrazione italiana a Berlino, vista con gli occhi ( e con i dati) della sociologa Edith Pichler, intervistata dal http://www.corritalia.de/home.2.0.html. Le motivazioni, passate sotto la lente, della nuova fuga verso i Paesi europei in cui si va per trovare un lavoro, un futuro. Perchè si parte? Cosa andiamo a fare in Germania e chi sono i nuovi migranti? Scopriamolo insieme in  questa interessante intervista a cura di Gherardo Ugolini.
http://www.corritalia.de/Dettaglio.26+M598c4246d39.0.html

domenica 28 ottobre 2012

Cambiare conviene...

Non c'è cambiamento che riesca a coinvolgere il popolo carinolese. Fermi, immobili, rallentati, dopati, dal nulla. Dall'immobilismo, dalla fiacca, dalla depressione. Tutto ciò che a fare con la cultura termina con il periodo scolastico. Dopodichè l’unica attività praticata è il pettegolezzo, l’inciucio, mescolati con goliardia ambiuità e sfessataggine cronica. 
Poi ci lamentiamo che i nostri figli nascono ruspanti paesani sempre più spesso con bicchieri in mano che con le braccia a lavorare. Che l’unica lingua parlata sia rigorosamente il dialetto. Ma ci siamo mai chiesti quali esempi positivi siamo riusciti a mettergli a disposizione? Purtroppo al mondo d’oggi, per stimolare un giovane occorrono l’insieme di tante situazioni, che non possono essere solo affidate all’onesta lavorativa della famiglia. 
Quando si sente che in giro che un giovane fà uso di sostanze stupefacienti ci si meraviglia quando proviene da proprio da una buona famiglia. Questa è la prova che non c’è da lavorare sul contesto interno della famiglia, ma su quello esterno. Un’amministrazione di sessantenni e cinquantenni potrà mai avere una buona applicazione di politiche giovanili? A voi la risposta.
C’è una pubblicità famosa che recita cosi: “cambiare conviene”! Carinola quando cambierà???

Per ora mai!

Perché ci dobbiamo tenere Gigino che si deve mettere la fascia altrimenti piange! Perché a Grimaldi serve un uomo che sorbo-licamente non rompa i coglioni agli Orsi, come il famoso detto aversano! E tutto gira intorno al cimitero, all’illuminazione pubblica, alla munnezz, alle donne mute, a quelle sempre assenti, a marcantanio a antimucc. I giovane bevono e sorridono; Pasquale si compra un altro fay; le ruote della macchine si consumano per fare le sgommate la domenica con il capello tutto brillantinato!

Nessuno ha il coraggio di cambiare, tanto alla bottega il pacco di pasta costa sempre 70 centesimi. Le pummarole si fanno la stagione, il vino ad ottobre, e con la pensione di mammà si può tirare avanti.

Che schifezz!

Amaro Averna

giovedì 5 luglio 2012

Il Marcio Dentro


In tempi così difficili per tutti è bene pungolare in continuazione coloro che poco amministrano il nostro infelice Comune a fare finalmente delle nuove e sane scelte a favore della creazione di forme occupazionali, anche temporanee, che possano dare sollievo alle famiglie, quindi ai giovani che popolano il territorio. Come? Occorre avere coraggio, idee e buon senso. 
Ho letto della creazione di un elenco comunale per lavori estivi retribuiti con dei buoni. Molti non sanno di cosa si tratta, altri lo condannano  a priori. A mio avviso, potrebbe essere un piccolo passo avanti, purchè vi sia trasparenza ed assenza di qualsiasi speculazione politica dei più deboli, abitudine che purtroppo alcuni dei dinosauri hanno innata ed il piccolo idolo Grimaldi pur non riesce ad abbandonare. Smettetela di raccontare baggianate, non crede più nessuno alle vostre vili promesse. Come sarete ricordati? Malissimo se continuate con questo passo ignobile. In ogni caso spero si siano iscritti in molti, senza passare per questo o per quell’altro, ed ora aspettiamo con curiosità i risultati di questo progetto. Ovviamente bisogna guardare lontano, anticipare i cambiamenti, o almeno farsi trovare pronti. Ed ecco ad esempio che si ripropone un problema storico per il Comune a cui sarebbe bene pensare in  questi giorni, ovvero a come  sostenere i piccoli e medi imprenditori agricoli locali, costretti spesso a svendere il lavoro di un anno intero, sotto pioggia e sole. Cosa ne è stato del bilancio partecipato?Pochi lo sanno. Cosa ne sarà del raccolto estivo degli agricoltori carinolesi? Rispondi tu, Massimo il Grande Ingannevole, tanto sai sempre cosa dire pur di umiliarci. Ma ecco cosa avviene altrove, in Emilia ad esempio, dove piccoli mercati ortofrutticoli sono costruiti per gli imprenditori agricoli di due o tre comuni promotori, nei quali si stabiliscono dei vantaggi rispetto a coloro che vengono da fuori a vendere i loro prodotti. Immaginate un piccolo mercato ortofrutticolo a San Donato o sull’ Appia dove troviamo per la maggiore banchi con frutta e verdura coltivata nel Comune di Carinola. Sarebbe un nuovo modo di fare agricoltura, economia e comunità sopratutto, concependo il ‘piccolo circuito agricolo’, ossia una rivoluzione tutta carinolese,  a favore delle famiglie di agricoltori che si specializzano nella biodiversità dei prodotti mediterranei, senza dimenticare che all’occorrenza potrebbe essere utile un bel po’ di manodopera in più se il gioco riuscisse. Ma come non crederci se pensiamo alle nostre mele, ciliegie, albicocche, pesche, zucchine, melanzane, broccoli, cavoli, cipolle che finirebbero per attirare utenze anche dai comuni vicini a dispetto delle spese nei grandi centri commerciali, piuttosto lontani e freddi. Due volte a settimana, il mercoledi’ ed il sabato, ed il gioco è fatto. Massimo il Grande Ingannevole voleva invece un grande centro da fare non so dove e con non so chi ed a favore di chissà cosa. Come è vero che pur di ingannare qualcuno si inganna da solo.
Da quando sono piccolo assisto a tutti i comizi. Ora sono grande e grosso e un mercato ortofrutticolo resta sepolto negli scaffali dell’ufficio elettorale dove decine di programmi, lunghi ed articolati, giacciono all’ombra del coraggio, del buon senso e della voglia di fare bene per tutti noi.  
MASASE

martedì 5 giugno 2012

Situazione di stallo

E' trascorso un anno e qualche settimana dalla vittoria della lista Impegno il Comune e poco si è visto. Ovviamente nessuno si aspettava posti di lavoro, crescita o miglioramento della vita ma qualcuno, incluso me, si aspettava almeno un impegno e un ascolto attivo verso i cittadini; e invece tanto silenzio. 
Tutte le amministrazioni appena elette, da tradizione, dichiarano l'imminenza di mettere in ordine i conti sballati a causa dell'amministrazione precendente e, per continuare questa tradizione, anche Impegno il Comune, appena eletta, lo ha comunicato, dimenticando, però, che erano gli stessi della passata amministrazione. 
Un anno tra i numeri è passato e i numeri che contano li ha assorbiti la Esogest; più che numeri, cifre liquide e corpose. Un assegno staccato senza perdere tempo, controfirmato dagli assessori messi li solo per firmare, appunto. Firme chiare e leggibili, tra le quali spicca quella dell'assessore alla cultura, Giorgio che solo questo ha fatto. 
Tralasciando l'Esogest, che è una delle operazioni che non possono essere dimenticate e evidenziate appena se ne ha occasione, torno sul tema di questo mio articolo, ovvero la totale mancanza di ascolto e vicinanza di questa amministrazione, verso i cittadini di Carinola. 
Forse gli addetti ai lavori hanno orecchie solo per alcuni cittadini, quelli che meritano ascolto in quanto portano voti, e altre cose non proprio legate al bene comune. Orecchie sorde, che non ascoltano idee che, vi assicuro, ci sono. Orecchie sorde accompagnate da occhi ciechi che guardano solo ciò che è opportuno guardare. A ciò si unisce una spocchia irritante degli assessori, tutti, i quali sono l'anima di qualsiasi amministrazione e che in tredici mesi non hanno dato nessun frutto. Zero proposte, zero idee, zero ascolto. Solo lontananza e strategia politica-personale.
Una situazione voluta da Grimaldi che, per un suo arrivismo e per una dimostrazione di onnipotenza, ha voluto questo stallo. L' unico che ci prova è il sindaco, ma la sua solitudine amministrativa lo incatena nel suo studio con vista sulla strada. L'irresponsabilità degli assessori è tanta, in quanto non hanno nemmeno gli attributi di guardarsi dentro e afferrare le mancanze morali-politiche verso noi cittadini. Assessori afferati alla sedia, muti e ciechi, lontani dal popolo e dalle soluzioni possibili. Che delusione!  Che monotonia!

RainMan

martedì 6 marzo 2012

Riflessioni sottovoce

In ogni cosa, ci sono sempre due forze che si oppongono e si contrastano, e solo quando l’una riesce a prevalere sull’altra, si determina una specificità.
Mi spiego. Anche nel nostro Comune sono presenti due forze: l’una positiva e costruttiva, che cerca di orientare il territorio verso il bene, inteso nella sua totalità; l’altra negativa e distruttrice, che arresta qualsiasi passo in avanti, per favorire invece la particolarità.
Oggi come oggi, la forza positiva la vedo nei tanti giovani e meno giovani, come i soci di Coraggio e Libertà, i ragazzi di Circuito Caleno, gli amministratori e articolisti dei vari blog locali che, nel loro piccolo, cercano di risvegliare negli altri l’interesse, la coscienza civile e il senso di appartenenza per una totale valorizzazione del territorio. La vedo nei vari studiosi, da non sottovalutare, che impegnano le loro forze per riportare alla luce e alla conoscenza un’identità storica niente affatto trascurabile. Queste persone rappresentano la forza costruttiva che potrebbe aiutare validamente nel rilancio del territorio.

Ad essa si oppone la forza negativa rappresentata, guarda caso, dagli amministratori, i politicuzzi, i galoppini, i sotutto e i melavedoio, che antepongono sempre il particolare al comunitario, il personale al collettivo, la vanagloria al servizio. Questa categoria di persone, a cui è purtroppo affidata l’amministrazione comunale, sono la forza più devastatrice che possa esistere a causa della loro incompetenza e indifferenza su tutti i campi del sapere e dell’essere. A loro non interessa la crescita del territorio se non nei termini che concepiscono per il loro vantaggio; non interessa la valorizzazione delle persone se queste non sono tra i numeri del loro elettorato; non interessa la tutela e la valorizzazione urbanistica e artistica se esse rappresentano un impegno e un servizio di grande responsabilità. A causa di questa mentalità così meschina e restrittiva si è perso e si continua a perdere un patrimonio urbanistico e artistico-architettonico non indifferente e che non sarà ritrovato mai più. Si perdono, inoltre, le forze costruttrici che davvero possono aiutare la crescita.

E a chi interessa tutto questo? Agli amministratori?.... Essi, hanno altro a cui pensare, saturi di piccinismo come sono!
E siccome non sanno valorizzare le forze presenti sul territorio, non sanno tutelare i beni urbanistici e storico-artistici carinolesi e non sanno avere lungimiranza, li ritengo colpevoli per la mancata crescita territoriale. Ed è per questa ragione che non posso e non potrò mai avere stima di chi decreta la morte di Carinola.
Visto che non c'è da aver fiducia dei nostri amministratori, invito tutte le forze positive elencate sopra a non mollare mai la presa.

nauseato

martedì 27 settembre 2011

Luigi il battista




Ormai sono mesi che imperversa la polemica politica sull'inefficienza ordinaria e progettuale dell'amministrazione comunale di Carinola. Come si sa essa è capeggiata da un personaggio alquanto singolare, un ideologo tra i migliori che abbiano mai calpestato il suolo carinolese. Sentirlo parlare quando illustra le sue idee  tutti restano a bocca aperta  speranzosi nella loro concretizzazione. Questa è la polemica giornaliera, l'amministrazione è ferma, ufficialmente perchè non ha fondi in bilancio. Se  si ascolta il sindaco ed il suo supervisore contabile sulla situazione finaziaria  si viene colti dall'irrefrenabile desiderio di mettere mano al portafoglio per aiutare questo povero comune. Come contraltare ci sono le dichiarazioni dell'ex sindaco che afferma di aver lasciato le casse comunali in perfetto ordine e forse anche troppo.. Chi ha ragione fra i due è difficile dirlo, in molti si fa luce una terza convinzione. Sono sempre di più quelli che considerano l'attuale sindaco di Carinola il battista di Grimaldi. Non bisogna intendere l'aggettivo nel senso meno nobile, cioè servitore maggiordomo, ma nel senso biblico. Giovanni riportato nei vangeli ,considerato santo dai cristiani ma anche dai musulmani e dagli ebrei,  fu denominato il battista che vuol dire precursore. Tale fu per Gesù Cristo, lui preparò  la via al Signore che arrivò dopo di lui. Grazie a lui riuscì a divulgare il suo pensiero ed a trovare tanti seguaci. Questo sembra il compito dell'attuale sindaco di Carinola stare fermo e risparmiare in modo che il suo successore possa fare miracoli che solo con i soldi si fanno.

Ogni giorno, tanti si convincono di questo assistendo all'inerzia di questo sindaco sempre più energico solo nel parlare. A Carinola non si parla di progetti, di personale, di mostre, manifestazioni culturali, occupazione giovanile, temi tanto cari a questo sindaco ma solo di risparmi, tagli ed aumento di tasse. Si è arrivati perfino a licenziare il comandante dei vigili per chiederne mezzo ad un comune limitrofo per risparmiare mezzo stipendio. Molti pensano che la carriera di Grimaldi nell'alta politica fra qualche hanno sarà conclusa e quindi dovrà accontentarsi di governare Carinola. Si pensa che alla scadenza del consiglio regionale attuale o anche qualche anno prima, si generi una crisi pilotata a Carinola con nuove elezioni dove Grimaldi si presenterebbe come sindaco. Allora si ritornebbe alla vita amministrativa normale, si troverebbero i fondi necessari per tutte le esigenze del comune, si tornerebbe a parlerebbe di Por e di Pon, termini sconosciuti a questo sindaco e sicuramente sarebbe assunto anche il nuovo comandante dei vigili, forse di Nocelleto. Questo quadro politico che vede l'attuale sindaco come il precursore di un altro  che porterebbe  un periodo dorato per questo comune sembra ogni giorno meno fantastico.

Ci si convince sempre di più che questo sindaco sia incapace di liberasi dalla cappa che lo tiene prigioniero ed inattivo facendo desiderare a tutti la sua sostituzione. La bocciatura di Russo come assessore, il licenziamento del comandante dei vigili, aggravata dalla mancata sostituzione, il concorso bloccato al settore lavori pubblici, il senso di sbandamento del personale, avalora la tesi del boicottaggio occulto a questa amministrazione. Senbra che il suo destino sia segnato, potrà anche restare in carica per qualche anno ma sempre ferma ed inefficiente. Questa inerzia aumenterà  l'attesa del messia che libererà il popolo da questa iattura e darà a tutti aspettative di benessere e progresso. Comunque l'attuale sindaco avrà la soddisfazione di restare nella storia per aver preparato le vie al vero sindaco. La sua opera non sarà vana e sarà ricordato per sempre come Luigi il Battista di Grimaldi.

Marco

domenica 25 settembre 2011

In nome del popolo sovrano?

Negli ultimi tempi, una frase risuona sulla bocca dei leghisti e dei pidiellini, sempre più stonata, devo dire: “lo vuole il popolo”. Cosa vuole il popolo? La secessione? La separazione? Berlusconi? Quale popolo vuole tutto questo? mi chiedo. E cos’è il popolo per queste persone?

Sulla bocca dei politici questa parola è diventata astratta, inconsistente e serve solo a giustificare il loro tenace attaccamento alle poltrone per meri fini economici o le loro mascalzonate in nome di un popolo immateriale, incorporeo.

E invece il popolo esiste; e la maggior parte di esso non ha niente a che fare con quelli che si riempiono la bocca di questa parola. E’ quello che in realtà tira il carretto dell’economia italiana, quello che paga per le decisioni che altri prendono sulla sua pelle, quello che si fa un culo così per permettere a chi sta al governo di ingrassare a sue spese.

Mentre parte di popolo si dispera perché perde il lavoro e magari anche la casa, i signori della politica italiana non rinunciano ai loro scandalosi stipendi mensili né a nessuno dei loro immorali privilegi. Mentre i comuni lavoratori sono costretti a lavorare quarant’anni per avere uno straccio di pensione, ai signori della politica italiana basta una sola legislatura di cinque anni, una sola, per maturare una pensione da favola. Mentre un povero disgraziato che ha sbagliato viene messo per anni in galera, un delinquente politicante trova sempre il modo per aggirare la giustizia e uscirne come la povera vittima di un sistema troppo politicizzato.

Ma il popolo è anche quell’organismo fluido e molliccio che si lascia scomporre e ricomporre a piacimento dai troppo furbi; quell’organismo muto e svogliato che tutto sopporta, tutto digerisce, tutto metabolizza.

Fino a quando?... Sempre troppo a lungo.

Finché il popolo sarà così passivo e indolente verso tutto ciò che lo riguarda, ci sarà sempre un Berlusconi che cercherà di metterglielo in quel posto.

N. R.

mercoledì 21 settembre 2011

Una colletta per il Comune di Carinola

La musica è sempre la stessa, da anni “non ci sono soldi” nemmeno per le emergenze. C’è da aggiustare una strada? Non ci stanno soldi! C’è da pagare il contratto con l’Esogest? Non ci stanno soldi! Per fare una piccola festa? Non ci stanno soldi! Ed è sempre colpa dell’amministrazione precedente che ha sperperato tutto. Be’, qualcuno li sperpera i nostri soldi perché a pagare noi piaghiamo fior di quattrini, sia per l’acqua che per la monnezza e anche per l’ICI. E allora qualcuno ci sa dire che fine fanno i nostri soldi che non bastano mai, neanche a coprire un buco che si apre in una strada?
Visto che il nostro Comune è perennemente in deficit propongo una bella gara di generosità ai cittadini carinolesi: una colletta per asciugare le lacrime di questo disastrato Comune che piange sempre miseria. O forse è il solito vecchio modo di piangere i morti per fottere i vivi?... Si, è proprio quello!
Ormai non ci si può aspettare più niente di meglio dalle amministrazioni carinolesi se non quello di spararsi, magari con una gassosa. E farebbero più bella figura.
Non se ne può più di intrallazzatori, nullafacenti, bugiardi e maneggioni che continuano ad ingannare i cittadini, evitando di fare il proprio dovere: quello di amministrare PER i cittadini. Ma questa concezione esula dai nostri miseri amministratori. Che vadano a farsi benedire. Tutti!
Ci amministriamo da soli e faremo sicuramente meglio.

Nonsenepuopiù

giovedì 25 agosto 2011

Come prima, peggio di prima

Non credo che il bel Massimo possa essere molto contento dei risultati ottenuti finora dalla vittoria della sua coalizione. Ok, ha vinto il suo candidato sindaco; ok, ha messo come consiglieri i suoi pupilli; ok, ha dato i migliori assessorati a chi voleva lui. Puo’ ritenersi soddisfatto per tutto questo?
Data la cruenta battaglia elettorale a suon di colpi bassi, ci si sarebbe aspettato almeno un’amministrazione attiva e funzionale; invece, nisba! La sua è stata una vittoria di Pirro e lo sa.
Cosa ci ha regalato il suo essere consigliere regionale e il suo energico impegno per la vittoria amministrativa? A noi nulla, a lui forse una soddisfazione personale.
Be’ se questo significa amministrare un Comune, allora siamo ben lontani dalla concezione di “res pubblica” . In realtà lo siamo sempre stati, ma tant’è! Una piccola speranza c’era! Vista la posizione politica del nostro, visto il suo forte volere individuale, ci si aspettava una rivoluzione amministrativa. Invece abbiamo ottenuto un sonno catartico.
E’ vero che ora fa troppo caldo e non si ha voglia di fare nulla, ma l’estate è anche uno dei periodi migliori per sperimentare le idee dei vari assessori, soprattutto quelli alla cultura e all’ecologia.
E non mi si venga a dire che non ci sono soldi: per realizzare certe idee, non occorrono soldi. Solo idee.
Be’, sono quelle che, purtroppo, non ci sono.
Mi piacerebbe proprio conoscere quali veri progetti vorrà portare avanti quest’amministrazione; come affronterà i problemi sociali, come quelli ambientali.
Credo che almeno gli elettori che li hanno votati, abbiano il diritto di saperlo. O no?
Per ora si vivacchia alla meno peggio, tra il “vedremo” e il “faremo”, mettendo una “pezza” qua e una là.
Che sfizio! A furia di attaccare “pezze” siamo diventati un popolo di straccioni!
Mi spiace dirtelo, bel Massimo, ma la tua tanto desiderata amministrazione è una grossa delusione per il popolo carinolese. Speriamo che non si trasformi in un incubo.

Invinoveritas

venerdì 19 agosto 2011

La mossa anticrisi è legge!!!

La manovra sarà di 49,8miliardi in due anni.
Si inizierà dal “Contributo di solidarietà” per dipendenti autonomi e dal prelievo triennale del 5 e 10 % che colpisce i redditi sopra i 90mila euro.
Per esempio si va da un’ imposta di 500euro per chi ha un imponibile di 100mila euro , fino a 8000euro per chi ha un reddito di 200mila. Ma siccome la tasse è detraibile l’anno successivo, in realtà a conti fatti il prelievo è un po’ più basso. La novità è che si potrà scegliere tra due strade : la prima è pagare la tassa; la seconda è scegliere un’ aliquota Irpef del 48% a seconda di come conviene.
La lotta all’evasione fiscale s’inasprisce ulteriormente con provvedimenti ad hoc e poi ci sono i tagli alle SPESE INUTILI : 12miliardi in un anno tra Ministeri ed Enti locali; eliminate una trentina di Province e i comuni sotto i 1000 abitanti; stop al doppio incarico per i parlamentari e restringimento sui voli e sulle auto blu!
I dipendenti pubblici si vedranno pagare però il TFR con 2anni di ritardo con rischio di vedersi trattenuta la 13cesima se sgarrano gli obiettivi di spesa. Sulle pensioni alzato in anticipo l’ingresso per le donne dell’impiego privato a 65anni.

Da sottolineare che la manovra ha ottenuto il plauso dell’Europa e l’apprezzamento dei leader di Francia e Germania. Mentre a sorpresa , Di Pietro, testualmente dà atto al Governo di “Essere uscito dalle secche e dal pantano…” il PD, come sempre, in barba all’appello di responsabilità fatto anche dalla Marcegaglia e da Napolitano, minaccia battaglia al Senato e presenta un pacchetto di misure alternative.
Insomma pare che dopo che L'Euro, grazie a quella brutta mortadella rancida di un Romano Prodi, è risultato a molti indigesto; dopo che la crisi economica mondiale ha fatto fare brutta figura pure ad Obama (il presidente tanto esaltato e osannato dalla sinistra italiana e in particolare da Waterloo Veltroni), Tremonti ed il suo Governo di centro dx hanno deciso di colpire non più i lavoratori dipendenti con reddito medio basso che non ce la facevano più ad arrivare a fine mese….bensì tutta quella schiera di evasori privilegiati, specialisti, dentisti, avvocati ecc. ecc. (quanti di voi hanno ricevuto una fattura dal proprio dentista per l'intero importo pagato? E dall'avvocato? E la visita specialistica del primario che di nascosto riceve privatamente?)

In conclusione, una volta tanto, confido NELLE PAROLE di DI PIETRO, augurandomi che quando ammette che il governo “è riuscito ad uscire dalle secche” non si sbagli…. Sperando inoltre che Berlusconi e Tremonti, PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA, facciano pagare le tasse anche ai lestofanti!!!

Bucefalo

lunedì 11 luglio 2011

Socialismo o avidità?



Solo stamattina ho letto un manifesto a firma di Antonio Zannini che afferma di combattere da sessant'anni per il socialismo e la democrazia. Lui sostiene che l'atto con il quale il sindaco di Carinola ha deciso che gli amministratori non godranno di alcuna indennità è sbagliato. Sostiene che lo stipendio per i politici sia una conquista del socialismo e pertanto annullarla è un atto reazionario. Ci ricorda  i tempi in cui la politica era possibile solo ai possidenti e quindi l'indennità  fu una conquista di alta democrazia. Tutto vero e tutto giusto, tranne di aver dimenticato di fare un cenno della stortura odierna di quella nobile conquista democratica. Ha dimenticato di aggiungere una nota per ricordare che quella indennità pretesa a supporto della vita democratica è diventata una fonte di avidità pertanti, forse troppi politici.
Hanno aggiunto ad una indennità esagerata tanti altri privilegi per cui non sono più degli amministratori della cosa pubblica bensì dei padroni. Non denunciando questa vergognosa situazione che costringe i lavoratori a cedere metà del proprio salario per sostentare la politica, ha dato l'impressione di condividere questa situazione. 
Chi conosce chi ha scritto quel manifesto sa che lui ha venduto parecchie proprietà di famiglia per la politica e non che le abbia acquisite con essa. Per chi non lo conosce però ha dato l'impressione di voler difendere i privilegi della casta giustificandoli con nobili ideali. Su un punto bisogna dargli pienamente ragione, non si doveva operare d'imperio. Ogni amministratore doveva essere invitato in consiglio comunale a dichiarare in piena libertà se volesse o no godere  dell'indennità. Sulle questioni economiche bisogna lasciare libere le persone di esprimere il proprio pensiero. Quando si tratta di portafoglio si mette in mostra la generosità o  l'avidità di una persona. C'è chi approfitta anche di pochi euro e chi, anche per una somma interessante, è pronto a rinunciarci. Questo manifesto ha portato all'attenzione un grosso problema dello stato italiano ovvero il  costo della politica. Sostenendo la tesi dell'indennità come conquista democratica si giustifica anche l'abuso che si fa di questo istituto. Considerata la crisi economica che attanaglia la nostra società è giunto il momento di rivedere questi meccanismi. Bisogna liberare le risorse imbrigliate nei gangli dell'avidità personale per usarle per incentivare lo sviluppo economico sociale, cioè di tutti.

Erminio

da sempre contro la casta

giovedì 16 giugno 2011

Non è mai tardi


La politica nei propositi, grazie all’esercizio dell’arte delle chiacchiere, è profondamente realista.
Il miracoloso avvento di Silvio Berlusconi,  per quello che ci viene detto dal senso comune, avrebbe proiettato il modo d’intendere l’attività di governo in una nuova dimensione, da molti, chiamata seconda Repubblica.
Sicuramente, per molte versi, è vero.
I partiti, all’apparenza,  non sarebbero più un covo di corrotti mercanti.
E’ stato definitivamente debellato il reato di illecito finanziamento ai partiti.
Purtroppo, il nuovo modo di interpretare le cose, ha introdotto molte virtù ma, tuttavia, ha confermato innumerevoli vizi.
Vi siete accorti che, a fronte di una presunta diffusa moralizzazione, i burocrati, i mangia pane a tradimento, hanno mantenuto intatti i loro privilegi?
Basterebbe, senza troppi sforzi,  girare per le nostre città per incontrare, per strada, una quantità innumerevole di auto blu.
Autovetture ed autisti hanno un costo…..non per chi ne usufruisce, ma per i cittadini!!!
Siamo certi che molti scrocconi di Stato hanno diritto ad avere un trattamento da nababbo?
Secondo me, senza ombra di dubbio,  solo i principali esponenti del Governo ed i Magistrati a forte rischio, meriterebbero di essere accompagnati nei loro spostamenti.
Gli altri si attacchino al tram od utilizzino la bicicletta!
Non è giusto che molti italiani vivano alle soglie della povertà quando, invece, quattro sanguisughe viziose, si permettono lussi che potrebbero essere restituiti ai cittadini sotto forma di economie.
Sono modalità di ostentazione, diritti acquisiti che sembrerebbero derivanti da Virtù divine, delle quali, sono certo, ne possiamo fare traanquillamente a meno.
La politica, se si vuole mantenere, con la massima trasparenza, ricorra a forme lecite di auto finanziamento.
Ai deputati ed ai senatori venga tolto l’immeritato privilegio di potersi spostare gratuitamente su tutto il territorio nazionale.
Gli venga garantito un solo biglietto di andata e di ritorno per Roma.
La politica dovrebbe trasformarsi in un Onore e non un onere da risarcire!
Bisognerebbe abolire le Provincie, le Comunità Montane, le A.S.I., gli A.T.O. e tutti quei “poltronifici” che consentono a scrocconi e lacchè di tutte le estrazioni, di stare bene alle nostre spalle.
IL MIO E’ UN RAGIONAMENTO TRASVERSALE, CHE SIA BEN CHIARO !!!
E’ una richiesta di tagli che potrebbe investire altri mille settori della cosa pubblica.
Bisogna fare una rivoluzione democratica.
Dobbiamo trovare il coraggio di dare una spallata ai privilegi di chi si nutre a sbafo e sulla nostra pelle.
Lo capisco e’ più facile a dirlo che a farlo……..ma, chi non inizia, mai finisce!
La gente è stufa di dire grazie a chi, facendo il proprio dovere, pretenderebbe pure dei ringraziamenti.
Mi riferisco al pubblico impiego ed alla sanità!
L’inerzia dei pubblici uffici è diventata intollerabile.
Dirigenti e Funzionari, fanno il bello ed il cattivo tempo….basta ad esempio guardare anche i dipendenti comunali a Carinola…..
Si atteggiano, senza averne i meriti, ad unti del Signore…….
Bisognerebbe dire basta!!!
Bisogna continuare nella politica dei tagli……ma imboccando la strada giusta!!
Non possono essere penalizzati i salari delle persone mentre la Casta dei nullafacenti continua ad arraffare sempre e continuamente tutto!!
Scendano tutti dal piedistallo, abbandonando il loro vile egoismo, iniziando a pensare, una volta per tutte, al bene comune!!!
Vorrei che Silvio, infischiandosene degli equilibri politici, del sostegno dei divoratori del benessere altrui, iniziasse a demolire tutto.
Trovi la forza di cambiare la parte peggiore di questa Italia che, senza troppa riconoscenza, segue il vento ed i vincitori.
Credo che Destra e Sinistra debbano impegnarsi in tal senso.
Non è mai tardi per cambiare.
L’Italia lo vuole………


Speranzoso

martedì 14 giugno 2011

Sic transit gloria mundi

Non è necessario essere dei fini latinisti per tradurre questa famosissima allocuzione latina. Letteralmente vuol dire: così passa la gloria del mondo. Questa frase serve a ricordare che nella vita di un uomo tutto è fatuo e temporaneo, soprattutto la gloria ed il successo. Veniva usata nella cerimonia di elezione di un nuovo papa per ricordargli di restare con i piedi per terra nonostante la potenza acquisita. Nell'antica Roma l'imperatore concedeva al generale, di ritorno da una campagna militare vittoriosa, l'onore di dichiararsi imperatore per un giono e di celebrare il trionfo nelle vie di Roma. Mentre riceveva l'omaggio del popolo alla guida della sua biga, alle sue spalle c'era uno schiavo che ripeteva per tutto il tragitto: "memento mori".

I romani, nella loro grande saggezza, avevano pensato a questo per ricordare al vincitore di turno che la sua gloria era passeggera di non montarsi la testa, anche per non correre il pericolo di vedersela tagliata. Oggi non si usa più ed è sbagliato perchè si dovrebbe ripristinare quella semplice usanza, potrebbe servire a molti per aiutarli a non sbagliare. Quando si ottiene una promozione, in particolare quando è un posto che comporta supremazia sugli altri, si ha quella sensazione di onnipotenza che può indurre all'errore. Se poi si viene investiti di una carica politica, sindaco, consigliere regionale, deputato e così a salire, è quasi normale convincersi di essere il migliore e di poter bistrattare chiunque.

La folla di questuanti che in ogni momento attorniano il potente di turno a tutti i livelli, lo inducono a dimenticare che il suo potere è momentaneo, anche se durasse anni è destinato a finire ed a passare. In quei momenti, chi non ripete a sè stesso continuamente questa frase si comporta nel modo sbagliato. Facilmente è portato ad osteggiare chi considera suo avversario e a selezionare gli amici in base al peso elettorale. Addirittura arriva ad apostrofare chi ha pochi voti da offrirgli, come persona che deve essere sputata in faccia. Chi si fà travolgere dalla superbia, quando viene disarcionato si rende conto di valere molto meno di chi possiede solo il proprio voto. Solo allora riesce a capire che quegli è padrone delle proprie virtù indipendentemente dagli altri, perciò molto più potente di lui.

 Quando viene umiliato dalla normale routine della vita si accorge di quanto ha sbagliato nel modificare i propri atteggiamenti. Nel momento che si rende conto di essere abbandonato dai questuanti che hanno preso altra direzione, di essere schifato da coloro che aveva trattato da inferiori, allora si rende conto di essere emarginato. Nel momento della solitudine si rende conto dei suoi errori connessi alla fatuità del momento, allora tocca il fondo della propria bassezza.
Solo chi tiene sempre scolpito nella mente questo motto sapiente, riesce ad essere sempre sè stesso e a coltivare sani rapporti con il prossimo. Solo così, quando la ruota gira in senso negativo, potrà continuare a vivere la sua vita normale di sempre. In verità non molti riescono a non farsi travolgere dal senso di onnipotenza correlato ad un posto di prestigio. Questo è normale, pochi sono grandi nell'animo, la maggioranza sono meschini pertanto indegni a ricoprire posti di rilievo.
Tutti quelli che si esaltano nei momenti di successo, pagano con l'umiliazione, tanto più grande quanto più si sono innalzati sugli altri e correlata alla loro pochezza di animo.

Tacito

venerdì 10 giugno 2011

Referendum comunisti?


Aveva ragione mio nonno quando diceva che il comunismo alligna dove c'è ignoranza e miseria, almeno morale!
Una prova la stiamo vedendo in questa consultazione referendiaria: in tanti sono a digiuno di conoscenze specifiche e giuridiche, eppure vengono aizzati a votare per difendere l'acqua, come se qualcuno li volesse lasciare a secco, o proteggere il mondo dai disastri di Chernobyl, un disastro più comunista che nucleare!
Premessa: quando sentite dei leader politici che vi invitano a votare No, cancellateli dalla lista delle persone affidabili. 
Chi è contrario alle abrogazioni, infatti, NON DEVE RECARSI AL VOTO!
Non diciamo balle del genere: l'astensione è devastante per la democrazia!
Non è lo Stato che ci chiama a votare, allora sarebbe antidemocratico non partecipare alla consultazione, ma dei soggetti privati che si sono organizzati per far abrogare delle leggi e devono farlo a spese loro, mentre se scatta il quorum, hanno diritto ad un rimborso di 1 euro a voto, ergo sono già almeno 25milioni, un business! Se il legislatore prevede che l'abrogazione possa avvenire solo se il referendum raggiunge il quorum della metà più 1 dei votanti, evidentemente prevede che si possa non andare a votare, è una posizione democratica, sana, di gente non ignorante che ha compreso cos'è l'istituto referendario!
I cittadini hanno 2 opzioni: se d'accordo sulle abrogazioni, si recano alle urne e votano, se contrari, NON CI DEVONO ANDARE! Nel caso siano contrari non a tutti e 4 i quesiti ma solo ad alcuni, NON DEVONO RITIRARE LA SCHEDA PER QUEI REFERENDUM e farlo mettere a verbale!
E' vero, è previsto il NO, ma è un'ulteriore possibilità offerta al cittadino che può cambiare idea anche nella cabina elettorale, leggendo il quesito referendario, magari per la prima volta, perché in pochi si sono presi la briga di verificare quali leggi si vogliano abrogare.
Vediamo di che si tratta.
Acqua: i quesiti sono 2, uno per privatizzare non l'acqua ma la sua distribuzione, affidare ai privati la gestione delle reti, conseguentemente la possibilità di aggiungere in bolletta una quota per il recupero del capitale investito. 
PRIMA MENZOGNA: L'ACQUA E' E RESTA PUBBLICA, si privatizza la gestione delle tratte idriche, ossia privati ne curano la manutenzione, dire che si vuole privatizzare l'acqua è una mistificazione è un'altra profonda manifestazione di ignoranza! La rete idrica nazionale "fa acqua" da tutte le parti, si perdono all'anno oltre 2 miliardi di euro, cifre ancora più spaventose se tradotte in litri di risorsa sprecata!
Se c'è una cosa che mi terrorizza al mondo, è restare senz'acqua! Se sento scorrere l'acqua, brutta abitudine delle colf, divento pazza, un bene prezioso non va sprecato in questo modo, figuriamoci poi se si deve perdere perché i tubi sono bucati come uno scolabrodo!
Perché la sinistra si oppone alla privatizzazione della gestione? ma perché in questo modo riesce a gestire, attraverso gli enti locali, un potere immenso, aggiungendo spreco di risorsa a spreco di soldi.
Non a caso l'acqua più costosa in Italia è quella delle Regioni Rosse, Toscana in testa, seguita a ruota dalla Puglia. Già Ennio Flaiano ai suoi tempi diceva che l'Acquedotto Pugliese è quell'ente che serve a dare più da mangiare che da bere! Non è cambiato nulla dagli anni '50, continua ad essere così ovunque il pubblico gestisca risorse, è solo un settore della partitocrazia! 
Vogliamo la meritocrazia? Liberalizziamo tutto, solo così potremo ottenere che coloro che valgono siano premiati, attualmente conta solo la tessera rossa!
Vogliamo sperare di non sprecare acqua e soldi? NON ANDIAMO A VOTARE, i privati sapranno farlo, anche perché si occuperanno di tratte ridotte in regime di concorrenza, sotto la supervisione dello Stato, dunque che problema c'è? Certo che Vendola non vuole privatizzarne la distribuzione, gli servono i 2 euro al metro cubo che fa pagare ai poveri pugliesi, già provati da una sanità malata.. pensate che a Milano costa 0,60, con un'ottima rete.. la povera Moratti aveva lavorato bene, come i precedenti sindaci di CDX!
TUTTI AL MARE O RIFIUTIAMO LA SCHEDA ROSSA E QUELLA GIALLA!
Passiamo al nucleare.
C'è da morire dal ridere, o da piangere, a leggere illustri pareri su FaceBook, di persone che evidentemente sono diventate "fisici nucleari ad honorem", saltando le elementari, a giudicare dall'uso spregiudicato dei verbi e degli ausiliari, per lo più sono, infatti, seguaci del Di Pietro, un altro laureato, come dice di essere, a cui l'Italiano fa difetto! 
Io non ho la competenza di occuparmi della cosa, per cui mi rifugio nel buon senso, nella logica che mi suggerisce due argomenti:
1) La legge che si va ad abrogare porta già una data di scadenza, finirà a novembre di quest'anno, se anche passasse il referendum, come probabilmente avverrà, stante l'ignoranza e la mistificazione che circonda la materia, l'abrogazione sarebbe valida a settembre, e si mette su un costosissimo, per lo Stato, ambaradam referendario solo per 2 mesi? Nemmeno Superman Berlusconi potrebbe tirar su una centrale nucleare in così poco tempo! Mah! Sento puzza di business, le decine di milioncini di cui sopra, oltre che di strumentalizzazione politica…..
2) Visto che tutti gli Stati Europei, nessuno escluso, hanno centrali nucleari, la Francia ne ha 59 di cui 13 vicinissime a noi, che senso ha proibirla in Italia? Vuol dire indebitarci per comprare l'energia e rischiare allo stesso modo. La materia, complessa tanto da poter essere discussa da pochissimi nel mondo, dev'essere affrontata dall'UE! Comprendo la priorità di prezzare le banane….ma se l'Europa non ha una comune politica energetica, che ci sta a fare??? 
TUTTI AL MARE O NON RITIRATE LA SCHEDA DI COLORE GRIGIO!
Chicca finale, il referendum sul legittimo impedimento, ovvero il referendum contro Berlusconi, quello che, secondo i comunisti più tosti, dovrebbe essere il KO per il Premier.
Va da sé che, se ministri o Premier sono chiamati a svolgere le loro funzioni di pubblica utilità, devono privilegiare queste, piuttosto che eventuali presenze nelle aule dei Tribunali, non ci sarebbe bisogno di ribadirlo, gli stessi giudici dovrebbero pensarci come Servitori dello Stato, ma alcuni servono solo la mammona rossa! 
Sono certa che la Magistratura ha un alto senso dello Stato, ma dobbiamo prendere atto che esistono fasce minoritarie nocive alla stessa immagine dell'Istituzione.
Non ho mai compreso perché il governo di CDX abbia battuto strade impervie, lodo Schifani, lodo Alfano, ora il legittimo impedimento, piuttosto che ripristinare l'Immunità Parlamentare, unico strumento per un equilibrio tra i Poteri dello Stato, il perno dello Stato di Diritto teorizzato da Montesquieu, fondamento delle Democrazie moderne, contro il temuto Partito dei Giudici, di cui già all'Epoca dei Lumi si conoscevano le storture!
Notare che i leader referendari, Di Pietro e De Magistris, hanno già usato il legittimo impedimento per non presentarsi in aula e si sono avvalsi dell'immunità in Europa, come D'Alema!
Conclusione: tutto è legittimo per tutti tranne che per Berlusconi?
L'equivoco su cui gioca la sinistra è che Berlusconi abbia problemi suoi, che risolve con leggi ad personam, NOOOOOO! E' vero il contrario, Berlusconi è vittima di una persecuzione perché è a capo della parte politica che si oppone al regime rosso, quello che ha sventato il colpaccio SME di Prodi e De Benedetti, per difendere i quali la Boccassini e Colombo misero sotto accusa tutta la magistratura romana, parlando di "ambiente corrotto", criminalizzando giudici perbene come il Misiano e tanti altri, con il supporto mediatico dei giornali di De Benedetti (altro che conflitto d'interessi!), tenendo in pugno, da allora in poi, tutta la magistratura sana! 
L'hanno fatto con altri prima di lui, Andreotti fu accusato di mafia e di omicidio, Almirante di stragi, Craxi poi, ha pagato per tutti ed è quello che ha preso di meno, i soci di Primo Greganti invece, sono usciti di scena in modo alquanto sorprendente……!
Lo faranno con chiunque osi schierarsi contro, che ci vuole a scattare una foto ad Alfano che bacia uno in odore di mafia? Magari alla fine di un comizio, quando si stringono mille mani, si abbracciano centinaia di sostenitori, impossibile chiedere preventivamente la fedina penale a chi si avvicina per una stretta di mano!
I servizi sono in mano ai poteri forti, c'è da aspettarsi di tutto!
SALVIAMO LA DEMOCRAZIA NON ANDANO A VOTARE O NON RITIRANDO LA SCHEDA VERDE CHIARO.
Personalmente andrò al mare, non mi faccio strumentalizzare né dagli ignoranti, né da chi in mala fede illustra realtà distorte. 


Sveva

giovedì 17 marzo 2011

Buon anniversario all' Italia.

Il 17 Marzo 1861, ben centocinquanta anni fa, Vittorio Emanuele secondo, firmava il decreto col quale si sanciva l'Unità d'Italia. Con quell'atto, si sottoscriveva formalmente, la costituzione del nuovo stato, che nasceva sulle macerie di tanti staterelli. Da ricordare che l'annessione di quegli stati, si ebbe per volere di quei popoli e non per conquista. Tutte le popolazioni, che formarono il popolo del neonato stato, espressero, chiaramente, il loro desiderio di essere uniti in una sola patria. L'unità d'Italia fu raggiunta passando per la  rivolta  di tutto il popolo che travolse la classe dirigente, ritenendola inetta ed autoreferenziale. 
Il sogno di pochi uomini, che avevano lavorato per una vita intorno ad un’ utopìa, quel giorno si concretizzò. Quegli uomini, Vittorio Emanuele secondo, Cavour, Mazzini, Garibaldi, giustamente vengono ricordati come padri della patria. Per gli italiani, da quel giorno, non sono stati più definiti uomini, ma eroi. Insieme a loro, è doveroso  ricordare tutti quelli che contribuirono, con il loro sacrificio ed anche col sangue, all'unificazione dell'Italia. I modi ed i mezzi che servirono per conseguire il risultato sono, ancora oggi, oggetto di dispute e polemiche. E' bene ricordare i fatti storici per prenderne il buono ed evitare  di ripeterne gli errori. 
Bisogna ricordare solo che fu una rivoluzione ed in  qualunque rivoluzione seria ci sono lutti e distruzioni da ambo le parti. Lasciamo agli storici, gli approfondimenti su quei fatti, senza farci turbare  dal loro ricordo in questo giorno di gioia. Deve essere giorno di festa  per tutti, anche per quelle forze politiche che propugnano un  antistorico separatismo.  Le aspirazioni personali  si raggiungono solo attraverso l'ausilio della comunità intera. Vale, per un grande stato, come per un piccolo comune. L'Italia, solo restando unita, può continuare a mantenere quel posto di prestigio, che occupa nel consesso delle nazioni. L'unità deve essere il valore primario del popolo italiano, perchè solo stringendosi fortemente, intorno alla stessa Patria, si potrà avere un futuro migliore di pace e benessere. Viva l' Italia, viva gli italiani veri.

Anonimo

lunedì 14 marzo 2011

Io sto con Gheddafi

 Non sto dalla sua parte perchè  i dittatori, dipendesse da me, sarebbero bombardati tutti. Desidero però che vinca per assistere alle giravolte dei vari governanti nei suoi confronti. Se riuscisse a ristabilire il suo potere non si parlerebbe di diritti umani violati, di torture o altro, fino alla prossima crisi.
Non sopporto questa ipocrisia della comunità internazionale, che dopo oltre quaranta anni si sono accorti che Gheddafi è un despota, così di Mubarak e Ben alì. Li hanno sempre considerati dei dittatori democratici, al massimo pittoreschi; adesso tutte le atrocità vengono addebitate loro. Si ripete la storia di Saddam, armato dagli americani, quando serviva ai loro scopi contro l'Iran. Poi giustiziato, perchè non voleva essere asservito ai loro voleri. Allo stesso modo, si comportano con le dittature del sud e centro America, e dei paesi del golfo arabico.Tutti ditttatori  tollerati, perchè servono ai propri i interessi. Appena sono in difficoltà, cercano subito chi li rimpiazzi, per continuarenei loro traffici. 
Facessero quello che vogliono, ma personalmente non accetto di essere preso in giro. Le grandi potenze fondano l'ordine internazionale solo sulla forza e non sulla giustizia e sul diritto. Basti osservare la differenza di atteggiamento tra questi disordini e quelli di due anni fa a Gaza. 
Lì certamente c' è stato un genocidio e l'uso metodico di armi non convenzionali, oltretutto contro cittadini di un altro paese.Eppure nessuno ha parlato di no fly zone, dell'invio di truppe NATO o dell'ONU, nè tantomeno di tribunali internazionali, contro i crimini di guerra. Qui subito la macchina propagandistica si è messa in moto: foto di stragi false, di sepolture in fosse comuni di un cimitero vero. 
L'apoteosi della propaganda sta nella notizia che Gheddafi possiede armi chimiche, così si può avere l'autorizzazione dell'ONU per attaccarlo. Lo facessero, ma dicessero chiaramente: "lo vogliamo togliere e sostituire con chi ci permette libero accesso alle ricchezze petrolifere libiche". Invece,  devo ascoltare fino alla noia di bombardamenti nelle città, di fucilazioni di massa e di altre atrocità inventate. 
Non è possibile gestire l'ordine mondiale senza giustizia che, innanzituto, deve essere uguale per tutti. Tutte le dittature, incominciando da quelle degli stati arabi del golfo, dovrebbero essere abbattute e sostituite con governi democratici e non con dittatori più malleabili. Altrimenti, rischiamo una dittatura mondiale di due-tre grandi potenze o, in alternativa,  continue guerre. Ho un dubbio atroce che mi tormenta; forse è proprio quello che qualcuno vuole: guerra continua ed affari continui.

Mac Manara

domenica 6 marzo 2011

Magia del Falerno

Scorrendo la guida dei vini italiani 2011 ho trovato una piacevole sorpresa. Come tutti sanno la guida dei vini  italiani è preparata dal gruppo Espresso. Ogni anno pubblica l'elenco dei migliori vini italiani. L'assaggio viene eseguito dai migliori sommelier italiani che esaminano più di ventimila vini, di tutte le regioni italiane. La valutazione è espressa in ventesimi: 
sufficiente 14/20;  buono15/20, 16/20; ottimo 16,5/20,17.5/20;  eccellente da 18/20 a 20/20. 

Per essere catalogato come eccellente, un vino deve essere eccezionale e molto raro. Deve compendiare, oltre alle qualità specifiche del vino, anche quelle del territorio e della sua cultura. Trovare ai primi posti della guida, un vino di Carinola, per me è stato un momento di gioia ed orgoglio. L'azienda vitivinicola Migliozzi di Carinola si è classificata ai primi posti, con un punteggio straordinario di 18/20 che lo cataloga come un vino straordinario. 
Il vino denominato Rampaniuci,  prende il nome dal sito ove è ubicata la vigna, in cui si coltiva l'uva da cui si produce. E' un Falerno rosso ricavato da aglianico, primitivo e piedirosso, un amalgama perfetto collaudato nei secoli per un prodotto straordinario. Da secoli questo vino speciale è stato prodotto nelle nostre zone ed esportato in tutto il mondo già dai tempi dell' impero romano. Poi, non si sa perchè, quando gli altri vini hanno incominciato a farsi conoscere, il Falerno è quasi scomparso. Fortunatamente, da qualche decennio, alcune aziende agricole carinolesi stanno ritornando all'antica vocazione dei nostri territori. Alcuni imprenditori coraggiosi hanno reimpiantato le vigne e riattato le cantine, riproponendo un vino unico come il Falerno. Anche se per produrre vino occorre un grosso sacrificio di fatica e finanziario, quando si ottiene un riconoscimento da parte di esperti  illustri, ci si rende conto che ne vale la pena. 

Falerno: bassorilievo della vendemmia
 Auguriamoci che questo trend positivo dei nostri coraggiosi viticoltori continui e sia imitato anche da nuovi in questo campo. La concorrenza non toglie nulla agli altri, anzi, apporta un valore aggiunto. Più varietà di Falerno si trovano sul mercato,  più appassionati si portano a questo meraviglioso vino. Quando si beve un Falerno, si ha una sensazione unica, a patto che chi lo degusta abbia la necessaria cultura per affrontarlo. 
Non è vino per beoni il Falerno, ma per veri intenditori, che gustandolo, si sentono trasportati nella storia e si vedono seduti affianco di nobili romani. Chi non conosce la storia è meglio che beva altro.

Il nipote di Bacco

mercoledì 26 gennaio 2011

Articolo 15

Tutti coloro che hanno avuto un percorso scolastico, anche limitato, conoscono a grandi linee gli articoli principali della costituzione italiana. In particolare, i professori di diritto insegnano agli allievi, quelli sulle libertà personali. Uno di questi è l'articolo 15 che recita: - La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili - Le vicende hot del presidente del consiglio sono state trattate in tutti i particolari più scabrosi ma non da questo punto di vista. Nessuno ne parla per non essere accusato di prendere le difese di Berlusconi, senza comprendere , a mio avviso, che difendendo i diritti inviolabili di Berlusconi si difendono anche quelli dei comuni cittadini. Verissimo che in presenza di reati gravi il giudice può violare questo diritto ma bisognerebbe regolamentare la gravità dei reati.

Se ci si intromette nella vita di chiunque sia sospettato di avere un rapporto con ragazze di vita, gran parte degli italiani dovrebbero essere spiati. Se a quelli che frequentano prostitute o escort, come si chiamano adesso, aggiungiamo quelli che frequentano ragazzi di vita o trans, dobbiamo mettere sotto controllo quasi tutti gli italiani. Con questo intendo che è un reato talmente diffuso quello sessuale che ormai non si considera più tale. Tra l'altro basta guardare i film in circolazione e le tramissioni televisive per capirlo. Allora bisognerebbe o derubricarlo ad una infrazione punendolo con una multa o annullare l'articolo 15 permettendo di controllare se tutti si comportano in modo moralmente ineccepibile. A questo punto già sento gli antiberlusconiani inveire contro il servo di turno che vuole difendere l'indifendibile. Il dividersi pro o contro le gesta amorose di Berlusconi, alla gente comune come noi non porta nulla. Se i conduttori famosi, su questo argomento, si accapigliano e fanno accapigliare i loro ospiti è per questioni di audience, che a loro porta più guadagno. Alle persone normali che si dividono sulle nottate di Berlusconi ed il numero di ragazze inchiappettate non apporta nulla. Ognuno si faccia il proprio convincimento seguendo i propri veri pricipi morali e si comporti di conseguenza. Se sono state rispettate le regole nell' inchiesta invece dovrebbe interessare tutti, in quanto malauguratamente ci si trovasse nelle stesse condizioni, si potrebbero avere conseguenze devastanti che, a volte, hanno portato anche al suicidio.

Provo ad esprimere il mio pensiero, anche se sono convinto di non essere creduto per la sua genuinità, in quanto in tutti c'è il germe del pro o contro. Ci provo lo stesso, secondo me è eccessivo che venga violato il diritto costituzionle della riservatezza di una persona per una scappatella ed anche per cento. Ben altro sarebbe il mio giudizio se si stesse parlando di droga o mafia. Trovo eccessivo per un reato simile che non venga rispettato l'articolo 15 ed in questo caso anche l'articolo 25 della costituzione che garantisce ad ognuno un giudice precostituito. Sono libertà costituzionali fondamentali che non devono essere intaccate per nessuno, ricordando a chi gioisce oggi per il disagio del proprio avversario che potrebbe piangere un domani per il proprio.



domenica 16 gennaio 2011

Panta Rei


Inesorabilmente  le lancette dell’ orologio compiono il loro giro a cui fa da triste riscontro lo scorrere, altrettanto inarrestabile, delle pagine del calendario. Passano i giorni, se li conti anche i minuti  e   perfino i secondi,  e si approssima ineludibile la data delle elezioni. E con essa, buona novella nel “panta rei” generale, l’ inarrestabile ascesa al tramonto dei tre più disperati politici che oggi esprime il Comune di Carinola : Pasquale Di Biasio, Gennaro Mannillo e Antonio Russo. Appartenenti alla stessa specie di Dinosauri fuori stagione ,  i famigerati tre  ancora si dimenano  per ogni dove nel tentativo patetico e improbabile di salvare la pelle salpando su qualche Arca che tuttavia , a meno di colpi di scena dell’ ultima ora ,quantunque si aggirasse per quel Mare Magnum del teatrino politico carinolese, non darà loro diritto di accesso a bordo. Affatto diversi, hanno in comune la dote della “tuttologia” e quella di sentirsi, per effetto di essa, almeno 20 spanne al di sopra degli altri. Tutti e tre hanno già occupato lo scranno di “primus inter pares” dei carinolesi e ovviamente sono convinti di aver lavorato con zelo e merito e,  per questo, vorrebbero, anzi pretendono, di ritornarvi e nemmeno prendono in considerazione, neppure lontana, neppure remota, una alternativa alla loro consumata sapienza e al loro mastodontico cervello. Russo batte il territorio comunale  palmo a  palmo, manco fosse una trottola,  pensando di esercitare ancora un potere persuasivo su qualche malcapitato interlocutore, quando lo trova. Già perché in molti, quasi tutti invero,   ormai,  quando lo scorgono da lontano se la danno a gambe , tanto è diventato tedioso e insopportabile  con le sue teoria-truffa, tutte protese a gettar fango all’ indirizzo del suo “sodomizzatore” finale : Massimo Grimaldi. Di Biasio, dopo aver fatto “specchio mio specchio”  al risveglio,  di buon ora, a casa, prima di uscire ed essersi convinto delle sue divine virtù, invia in avanscoperta le donne del PD, certo  più guardabili della Bindi ma , come lei, abbastanza vacue  sotto il profilo dell’ efficacia argomentativa . Mannillo invece si ritorce su stesso, inventa teorie, stira e ammira, sforna nomi da bruciare  e non si accorge che è terminato in fuori gioco da almeno tre mesi , sicchè i suoi cerini non producono fiamma e a furia di sfregarli per appiccare il rogo in cima al quale ha riposto i suoi competitori,  da giustiziare per lesa maestà s’ intende, non si avvede che il cerino usato sta per  emettere scintille incendiarie nella parte finale dell’ asticella, ossia tra le sue mani. Insomma,  i tre giurassici esemplari sono proprio alla frutta : non gli resta che far piccini dispettucci, ricorsi anonimi, offendere alle spalle ; cattiverie da comari in astio, calunniare  come rivali ai ferri corti e proni a far uso di qualsiasi espediente pur di veder  soffrire, anche per lo spazio di un attimo, l’ antagonista,  screditare a furia di vomitare una miscela di cui solo le fiere malvagie  come  loro dispongono : un micidiale preparato intriso di fiele e sterco! Nulla potranno però al fine di arrestare l’ epilogo di un ciclo , di una epoca, di un periodo, di un’ era, mettetela come volete, chiamatela come meglio reputate, tanto il risultato non cambia e può essere sintetizzato con un solo angosciante(per loro) termine: Fine. I Dinosauri carinolesi tra poco più di 100 giorni saranno  un pagina amara che molti ricorderanno con rabbia, altri con magone e  traumatica preoccupazione di ritorno e,  molti ancora,  non rammenteranno neppure(menomale, beati loro). Che passino i cento giorni !!!! Grazie a Dio saremo liberi… e gli esemplari preistorici TROMBATI, PER SEMPRE!!!! La provvidenza esiste, aveva ragione Manzoni! E il tempo è GALANTUOMO.

Quiquirigno22