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martedì 3 giugno 2014

Le visioni delle associazioni e la miseria degli assessorati



Assistiamo negli ultimi anni alla formazione di associazioni socio-culturali parecchio attive nel Comune. Concretamente, tutti possiamo constatarne l'impegno, le lotte, le numerose attività messe in campo, quindi la riuscita di quest'ultime rispetto a grandi temi quali la promozione culturale, valorizzazione dei luoghi, il coinvolgimento della comunità, frutto di un fiorente volontariato che non puo' piu' passare inascoltato dall'amministrazione De Risi, ma pure dai gruppi di opposizione. 

Nello specifico parliamo di eventi quali Lunarte Festival, sette edizioni, che richiama centinaia di visitatori ogni anno; Biblioteca comunale e le interessanti attività annesse con cadenza settimanale e lavoro quotidiano; si occupano poi di tutela e promozione dei beni naturali e culturali l'Archeoclub Carinola ( Ludi Augustales, ultima importante attività riuscita); Festa della Vendemmia, bel momento di sana celebrazione e promozione di un prodotto del territorio, quale il vino; il Cif, l'Acen per eventi ludici; infine ci sono i premi Matilde Serao, Fulvio Nuvolone e Moscati. 

Da qualche mese poi è stata riformata la Pro Loco, la cui fondazione ha conosciuto una forte ingerenza della brutta politica locale, ma pure una sana partecipazione delle associazioni attive e di certa società civile. Fin'ora pero' quest'ultima ha fatto ben poco di concreto. Imbarazzante invece il rapporto di esclusività che l'amministrazione De Risi intrattiene con la cooperativa Lilladis, la quale gestisce, sulla base di un contratto con scadenza a fine anno, Palazzo Petrucci in cambio di manutenzione dei beni culturali e naturali del Comune. Da rivedere assolutamente.



Tuttavia, il principio da cui nasce questo post è quello di rendersi propositivo, aprire un dibattito possibile. 

Leggevo un pezzo sull'Unità stamattina Berlinguer nel 1984 e mi ha colpito questo passaggio in cui diceva:
"Credo anch’io che sia sempre più forte il bisogno di reinvestire la politica di «pensieri lunghi», di progetti. Naturalmente questi pensieri devono essere sorretti da un’analisi scientifica della realtà, altrimenti i progetti si trasformano in vuote proclamazioni retoriche". Ebbene, concretamente, quali "pensieri lunghi", quali progetti, quest'amministrazione ha in mente per sostenere le associazioni attive che fanno vivere il territorio?

Le difficoltà legate all'impreparazione, ( e spesso all'improvvisazione ) dei vari assessorati alla cultura e al sociale, la carenza di visioni e di ricerca di finanziamenti, indeboliscono le azioni delle associazioni. Ma a cio' si potrebbe rimediare, da oggi, mettendo in campo una serie di azioni capaci di ri-formare questo settore in via di sviluppo. Noi ne proponiamo qualcuna sperando possa esser condivisa, dibattuta in consiglio comunale, in giunta e applicata in delibere ed in azioni.

  1. Istituzione di un incontro bimestrale per fare il punto dei progetti e delle richieste con la presenza del sindaco, assessori al ramo, responsabili dei settori e referenti delle associazioni;
  2. Creazione di un calendario annuale degli eventi da svolgersi con relativa richiesta di finanziamenti a tutti gli enti predisposti;
  3. Assunzione in stage per merito di due giovani del Comune come collaboratori del sindaco, esclusivamente per occuparsi della ricerca di finanziamenti, progetti, coordinazione delle attività delle associazioni comunali; 
  4. Creazione di un mercatino domenicale dell'artigianato e del vintage in via sperimentale;
  5. Ripensare  gli spazi vuoti ed inutilizzati del comune ( scuole, uffici, campetti etc)  e affidamento dei  beni naturali e culturali con concessione sotto vincoli e verifiche semestrali.  
Ebbene, ora ci vuole una visione. La nostra è quella di una Carinola operosa, ridente, pulita che ospita visitatori e  turisti da marzo ad ottobre e che lavora d'autunno e d'inverno per prepararsi  la prossima stagione. E la vostra invece?

Mi_Ma









mercoledì 28 maggio 2014

Ehy gente sentito?c'è Giggi su Whatsapp..!





COMUNE DI CARINOLA
Provincia di Caserta
Ufficio del Sindaco

AVVISO PUBBLICO DI AVVIO DI ATTIVITÀ SPERIMENTALI DI MONITORAGGIO DIFFUSO E SEGNALAZIONE DEI DISSERVIZI ATTRAVERSO RAPPORTI DIRETTI DEI RESIDENTI CON IL PRIMO CITTADINO, CON L’AUSILIO DELLE TECNOLOGIE TELEMATICHE E ATTIVAZIONE DELLA WEB COMMUNITY “DILLO AL SINDACO”.

IL SINDACO
RENDE NOTO E AVVISA
che è sua intenzione, in via sperimentale, mettere in essere un’attività di relazione non mediata con i cittadini e con i residenti dei vari quartieri e frazioni e/o con loro rappresentanti, al fine della segnalazione diretta delle inefficienze, delle carenze e delle disfunzioni nei pubblici servizi, con particolare riferimento all’erogazione dell’acqua corrente, alla manutenzione delle strade e alla raccolta dei rifiuti.
I diffusi dispositivi informatici e le tecnologie telematiche rendono praticabile, on line, tali attività di corrispondenza immediata e all’uopo sarà aperto, nella nota applicazione “whatsapp”, un gruppo di conversazione cui saranno chiamati ad iscriversi tutti coloro che intenderanno collaborare nelle attività di controllo puntuale del territorio, indicando con la messaggistica le criticità da rendere note al Sindaco .
Al  gruppo whatsapp sarà dato il nome di “DILLO AL SINDACO”  e chiunque, tra i cittadini, vorrà parteciparvi, singolarmente o in rappresentanza informale di altri cittadini, potrà comunicarlo alla Segreteria del Sindaco inviando all’indirizzo segreteria@comune.carinola.ce.it  e-mail in cui fornirà generalità, residenza e il numero di telefono corrispondente al collegamento on line con cui accederà all’applicazione. I richiedenti riceveranno il numero di telefono del Sindaco da aggiungere alla propria rubrica.
Il gruppo “DILLO AL SINDACO” sarà seguito direttamente dal Sindaco, che parteciperà in prima persona alle conversazioni, che saranno tracciabili, visibili a tutti e senza la possibilità di intervenire in modo anonimo, vista la correlazione tra il numero di telefono fornito e il proprietario del numero stesso.
Carinola, lì 27 Maggio 2014
                                                                                                                                  Il Sindaco

                          Luigi Salvatore Angelo De Risi

lunedì 23 maggio 2011

Gli indignados e gli ammosciados

Sono giorni che la nomenklatura spagnola trema sotto l'assedio democratico di migliaia di giovani che hanno deciso di prendere in mano il loro destino. La reazione è stata subito di repressione invece che di ascolto, per sentire e capire il motivo della protesta. Forse sanno benissimo quali sono le rivendicazioni anche senza averle ascoltate.
I giovani vogliono semplicemente lavorare, anche ad uno stipendio inferiore dei loro genitori. Non è possibile che nel cuore del vigore si stia con le mani in mano. Giustamente i giovani spagnoli hanno deciso di far sentire la loro voce e di premere su chi può e deve affinchè risolva il loro problema primario quello dell'occupazione.

Mentre in Spagna c'è il movimento degli indignados, in Italia c'è quello degli ammosciados. Una massa di giovani che dalle alpi a Pantelleria dormono di giorno e bevono di notte. Hanno perso, forse mai sentito, il sacro furore dell'indignazione. Non si indignano per niente, i potenti italiani piccoli o grandi che siano, possono passare sulle loro palle che tanto loro non si indignano. Non si indignano per la piena disoccupazione in cui li fanno vivere, non si indignano per la mancanza di prospettive future, non si indignano nemmeno quando affermano che loro alcuni lavori non li vogliono fare, come se stessero ad offrirli tutti i giorni. Non si indignano quando, con questa scusa, fanno arrivare centinaia di migliaia di stranieri, ammantando l'operazione come assistenza umanitaria. Non si indignano quando costringono questi poveretti a contendersi i pochi posti di lavoro con gli italiani a prezzi sempre più bassi.
Loro sono sempre più ammosciados, al sud bevono soltanto, al nord il sabato ascoltano anche la musica di Vasco Rossi e dopo di nuovo a dormire. Qualcuno che si indigna lo fa in modo sbagliato, partecipando alla lotta di una fazione politica contro l'altra, cadendo nel tranello del sinistra e destra ed attualmente Berlusconi ed anti Berlusconi. Questi ammosciados non comprendono che tutti i politici sono loro nemici, loro sono quelli che succhiano la linfa vitale di questa nazione, accumulando solo per loro grandi fortune che restano inutilizzate.
Loro fidano sulla mancanza di indignazione degli ammosciados perciò si permettono tre o quattro stipendi e macchine di lusso a spese di quella minoranza che lavora . Gli ammosciados non si indignano se questi personaggi, la gran parte mediocri ed incolti, godano di appannaggi favolosi come il presidente dell'ultima provincia d' Italia: Caserta. Il suo presidente gode di tre o quattro stipendi ed usa come auto blu, una cinquemila di cilindrata biturbo rottamando la ancora efficientissima Lancia Thesis. Inoltre ha nominato un suo parente direttore generale che gestisce quasi venti incarichi (anche Carinola) che gli fruttano quasi un milione di euro l'anno.
Loro possono, sanno che qui nessuno si indigna perchè non comprendono che se alcuni hanno tanti incarichi gioco forza altrettanti saranno disoccupati. Se un medico lavora in ospedale, a casa e per l'assicurazione è logico che tanti medici sono disoccupati. Se ingegneri, architetti, avvocati, fisici, chimici ecc. insegnano e poi esercitano la libera professione è logico che tanti sono disoccupati. Se i magistrati restano in servizio fino a settatacinque anni è logico che tanti siano disoccupati. Tutto questo accade perchè in Italia i giovani sono quasi tutti ammosciados, se non diventeranno indignados per loro i tempi saranno sempre più cupi. Tranne per i figli e nipoti dei politici, ovviamente.

Ignazyo Lorca

venerdì 29 aprile 2011

VIDEO STORICO

Tribuna politica territoriale ha pubblicato in anteprima il video a sostegno della campagna elettorale della lista Progetto per Carinola. Erano anni che non veniva prodotto un video di così alto tenore artistico. In esso è riversato il genio cinematografico di Rossellini e di Visconti con un pizzico dell'estro di Fellini. Le scene di ieri si intrecciano con quelle di oggi, col risultato veramente eccezionale di vedere cosa sarà il domani.

Il messaggio che si riceve è realistico e ben ancorato alla realtà del comune, senza sofismi e false illusioni. Inizia col logo della lista che campeggia solitario, colpisce la mano del regista che ha voluto dei nuvoloni neri sul campanile con due ragazzi che si danno la mano per salvarsi dall'uragano in arrivo. Subito appare il volto ammiccante del sindaco DI TUTTI......tanti puntini per dire non si sa. Subito dopo compare la foto di una famiglia ottocentesca, triste come la barca naufragata che la segue. Mai messaggio più chiaro ed immediato fu trasmesso tramite delle foto. Per avvalorare di più l'idea, le foto di bambini, evidentemente abbandonati. A seguire, quella di un poeta sfigato ed incompreso, nonostante i suoi lavori progressisti. Seguono le foto di un operaio disoccupato e di un drogato moribondo, a cui seguono quelle di giovani sessantottini contenti per loro. Il messaggio è rafforzato dalla foto di un cane bastardo ed abbandonato. 

Il regista continua con foto di città diroccate e foto di giovani disoccupati e precari, simboli felici della Carinola futura. Raggiunge il culmine con la scritta Carinola crisi!!!!  Con le foto dei bimbi che non nasceranno mai a Carinola. Dopo ancora quel Galdieri!!!!!!! con tanti punti esclamativi di meraviglia. Che poeta, che bravo! Grande la foto della madre infelice, pensa al mare con i delfini ed invece si vede circondata di tunisini e profughi, tra le cui mani sventola la bandiera italiana. Poi ancora rovine e pianto, che ricordano le condizioni attuali di Carinola, dopo le foto di quella che potrebbe essere, vigne e pesche dell'Emilia Romagna. Fantastica la piantina che germoglia nel deserto, scatenando così il pianto del poeta sfigato ed anche dei bambini. 

Il massimo si raggiunge con le foto dei responsabili di tanta tristezza, divisi per frazioni. Quelli di Casale, arrabbiati che si guardano in cagnesco. Quelli di Nocelleto, in stile Beautiful, come dire, non siamo noi i colpevoli. Quelli di Casanova che affermano di essere stati costretti. Infine quello di Carinola, preceduto dalla foto della fontana vecchia, stile architettonico che predilige. 

Poi - FINALMENTE!!!!!!!!!!!!! (come a non crederci), un sindaco agronomo - che potrà riportare in campagna tutte le braccia rubate ad essa. Logica successione è la foto di un elettore che alza le braccia al cielo, invocando il Signore di liberarlo dalla famiglia allargata, riprodotta alla fine del video. Il tutto si chiude con la foto del sindaco con la didascalia - Galdieri un sindaco nato, vissuto e che vive a Carinola..........è veramente uno di noi, forse. Video grandioso, unico,eccezionale, ineguagliabile ed irriproducibile. non ci sono aggettivi per descrivere questa opera che è un programma vero senza ombra di dubbio....

Oscar Trombin - critico cinematografico


sabato 12 marzo 2011

Acqua, bene comune


Sono d’obbligo queste comunicazioni, dopo che il Comune di Carinola ha partecipato al lancio del Referendum per rendere l’acqua completamente,  nelle stanze del Municipio, durante le prime settimane della stagione commissariale. 
In una settimana si ottenne un buon risultato, nonostante la raccolta firme non fosse stata ben pubblicizzata. Oggi si parla delle polemiche sulla possibilità di rimandare il Referendum al dodici giugno (http://www.repubblica.it/politica/2011/03/03/news/date_elezioni-13123909/?ref=HREC1-4).
I Comitati per l’acqua pubblica e contro il nucleare sono già sul piede di guerra. I motivi riassunti in questo comunicato arrivato nel pomeriggio.  “Il ministro Maroni ha dichiarato oggi che al prossimo consiglio dei ministri proporrà il 12 giugno come giorno per lo svolgimento dei referendum.
Come è noto, si tratta dell’ultima data consentita dalla legge (che prevede che i referendum si svolgano tra il 15 aprile e il 15 giugno), altrimenti avremmo potuto anche rischiare di dover andare a votare a ferragosto. 
E’ chiaro infatti che la scelta non è casuale: il 12 giugno le scuole saranno già chiuse e l’inizio della stagione estiva rappresenterà, per chi può permetterselo, un incentivo ad andarsene fuori città.  Questo almeno nei desiderata del ministro e del governo di cui fa parte, che evidentemente teme che questa volta i referendum possano raggiungere il quorum  e vincere.

 I timori del governo sono fondati - anche se non giustificano la decisione presa -  come dimostra il 1.400.000 firme raccolte per i quesiti sulla ripubblicizzazione dell’acqua, un risultato mai ottenuto prima. 
Per questo Maroni  ha scelto la strada del boicottaggio, consapevole che la normale dialettica politica fra sostenitori del sì e del no lo vedrebbe perdente. Meglio allora usare altri mezzi, pur di rendere difficoltosa  la libera espressione della volontà dei cittadini. Al ministro va inoltre ricordato che fu proprio su sua proposta che nel 2009 le elezioni amministrative furono accorpate alle europee. Allora era preoccupato che non si sperperassero inutilmente soldi pubblici (calcolò un risparmio di 400 milioni di euro) con più tornate elettorali. Oggi, malgrado si sia nel pieno della crisi economica, quella preoccupazione non c’è più.
Il comitato promotore dei referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua e quello contro il nucleare hanno da tempo avviato una petizione, che ha raccolto migliaia di firme, per chiedere l’accorpamento delle date di amministrative e referendum. Hanno chiesto un incontro al ministro per illustrargli le ragioni che sostengono l’accorpamento: ragioni economiche ma soprattutto di maggiore garanzia di partecipazione.
 La risposta è stata quella che apprendiamo dalle agenzie: una arrogante chiusura al confronto e l’assoluta indifferenza alla possibilità che cittadine e cittadini siano messi nelle condizioni migliori per esercitare il loro diritto al voto.Già ci fu chi nel passato disse “tutti al mare” e gli andò male. Sarà così anche questa volta?

Roma, 3 marzo 2011
COMITATO REFERENDARIO 2 SI’ PER L’ACQUA BENE COMUNE
COMITATO VOTA SI’ PER FERMARE IL NUCLEARE.

Mickey Mouse

domenica 6 marzo 2011

Magia del Falerno

Scorrendo la guida dei vini italiani 2011 ho trovato una piacevole sorpresa. Come tutti sanno la guida dei vini  italiani è preparata dal gruppo Espresso. Ogni anno pubblica l'elenco dei migliori vini italiani. L'assaggio viene eseguito dai migliori sommelier italiani che esaminano più di ventimila vini, di tutte le regioni italiane. La valutazione è espressa in ventesimi: 
sufficiente 14/20;  buono15/20, 16/20; ottimo 16,5/20,17.5/20;  eccellente da 18/20 a 20/20. 

Per essere catalogato come eccellente, un vino deve essere eccezionale e molto raro. Deve compendiare, oltre alle qualità specifiche del vino, anche quelle del territorio e della sua cultura. Trovare ai primi posti della guida, un vino di Carinola, per me è stato un momento di gioia ed orgoglio. L'azienda vitivinicola Migliozzi di Carinola si è classificata ai primi posti, con un punteggio straordinario di 18/20 che lo cataloga come un vino straordinario. 
Il vino denominato Rampaniuci,  prende il nome dal sito ove è ubicata la vigna, in cui si coltiva l'uva da cui si produce. E' un Falerno rosso ricavato da aglianico, primitivo e piedirosso, un amalgama perfetto collaudato nei secoli per un prodotto straordinario. Da secoli questo vino speciale è stato prodotto nelle nostre zone ed esportato in tutto il mondo già dai tempi dell' impero romano. Poi, non si sa perchè, quando gli altri vini hanno incominciato a farsi conoscere, il Falerno è quasi scomparso. Fortunatamente, da qualche decennio, alcune aziende agricole carinolesi stanno ritornando all'antica vocazione dei nostri territori. Alcuni imprenditori coraggiosi hanno reimpiantato le vigne e riattato le cantine, riproponendo un vino unico come il Falerno. Anche se per produrre vino occorre un grosso sacrificio di fatica e finanziario, quando si ottiene un riconoscimento da parte di esperti  illustri, ci si rende conto che ne vale la pena. 

Falerno: bassorilievo della vendemmia
 Auguriamoci che questo trend positivo dei nostri coraggiosi viticoltori continui e sia imitato anche da nuovi in questo campo. La concorrenza non toglie nulla agli altri, anzi, apporta un valore aggiunto. Più varietà di Falerno si trovano sul mercato,  più appassionati si portano a questo meraviglioso vino. Quando si beve un Falerno, si ha una sensazione unica, a patto che chi lo degusta abbia la necessaria cultura per affrontarlo. 
Non è vino per beoni il Falerno, ma per veri intenditori, che gustandolo, si sentono trasportati nella storia e si vedono seduti affianco di nobili romani. Chi non conosce la storia è meglio che beva altro.

Il nipote di Bacco

domenica 18 luglio 2010

Intercettazioni

Queste intercettazioni (del periodo 2004-2007), estrapolate dall’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Giudice Vincenzo Alabiso qualche giorno fa, hanno il solo scopo di informare come la criminalità organizzata che va sotto il nome del clan dei Casalesi, interessi anche il comune di Carinola. Non si vogliono peraltro insinuare sospetti, tanto meno indicare responsabili. L’obiettivo è quello di conoscere il gergo e l’arroganza con cui questi banditi manipolano denaro e opere pubbliche. Le indagini hanno consentito di scoprire una ramificata infiltrazione della camorra nel sistema degli appalti pubblici nel Casertano. Le accuse sono associazione mafiosa, riciclaggio, turbativa d’asta. Si vedrà quindi che sono boss, in particolare Nicola Schiavone, arrestato, sottoposto ad indagini per l’art. 416bis, classe ’78, a parlare di “lavori” e appalti a Carinola.

Nella prima intercettazione infatti lo Schiavone (figlio del boss Francesco Schiavone detto Sandokan) parlando con una tale Raffaela Fontana (donna che favoriva il clan) gli confida che:



NICOLA = ah.. brava, hai capito perchè poi i rischi sono i nostri...
RAFFAELA = eh...
NICOLA = hai capito non sono di nessuno più...
RAFFAELA = si...
NICOLA = questo è....
RAFFAELA = ho capito dai...
NICOLA = allora stiamo un poco giù... un poco più indaffarati... poi si deve chiarire con il padre di Raffaele quello che deve avere.... perchè qualcosa a quello lo devi dare.... hai capito?! perchè pure lui vengono e portano i lavori... poi gli facciamo prendere il lavoro a qua di parte insieme a noi, ti facciamo guadagnare i soldi... quello dopo non se ne escono tre lavori a Carinola?!...

Nella seconda intercettazione c’è sempre lo Schiavone ma stavolta l’interlocutore è Francesco Iovine (sottoposto ad indagini per 416bis) a cui spiega che:

FRANCESCO = inc.. chiaccheroni.. quello si è preso il lavoro.. inc.. hai capito.. inc..
NICOLA = però aspetta ragazzo.. tu lo sai con quali cristiani parlo per il telefono e...
FRANCESCO = inc.. se dobbiamo fare inc.. (per disturbi sulla linea)...
NICOLA = Io Francesco te l'ho detto no?!.. diciamo noi.. e uno... il fatto che noi abbiamo deciso... inc.. e uno... la seconda cosa oi Ci è che comunque quelli vengono a casa mia e portano sempre lavori e cose.... e allora tu in un certo senso.. ti disobblighi.. gli fai guadagnare qualcosa di soldi... mantieni l'amicizia e poi oi Ci... parliamoci chiaro.. quelli dopo che quando hanno fatto un lavoro di questo qua... del genere.. si presentano altre 3-4 lavori a Carinola.. se ci devono..
Quindi sempre lo Schiavone al telefono con Michele D’Aniello, anche quest’ultimo arrestato e sottoposto ad indagini per art. 416 bis. Particolarmente interessante questa telefonata. Infatti:

NICOLA = Michele io ti dico la sincera verità
MICHELE = mi sono spiegato o no?...
NICOLA = se io venivo da te
MICHELE = se io ti dicevo Miche... Nicola...
NICOLA = e tu dicevi a me ... Nicò non dire nulla io ho il problema a Casale non ci voglio partecipare
MICHELE = no... no... ma è esatto...
NICOLA = non ti preoccupare che io ti capivo... ogni volta che ti sono venuto a chiedere per Falciano e per Carinola tu me le hai fatte sempre...
MICHELE = ma perciò ti sto dicendo .

Infine l’ultima intercettazione è sempre tra Nicola Schiavone e Raffaele d’Alessio, da poco costituitosi,  sottoposto ad indagine per art. 416bis.

NICOLA = bel fratello cosi siamo rimasti.... tu da me cosa vuoi...
RAFFAELE = inc.. la rotazione..
NICOLA = a me lo ha detto lui....
RAFFAELE = inc..
NICOLA = no niente....
RAFFAELE =anche a Carinola e a Falciano ci sta la rotazione..



giovedì 1 ottobre 2009

Controllo sulla distribuzione dell’informazione



Sono giorni che cerco di comprare inutilmente in zona Il Fatto Quotidiano, il nuovo giornale d’informazione creato da Padellaro, Travaglio, Correas, Gomez e altri. Non arriva in nessuna edicola del circondario e sembra che la distribuzione non lo preveda. Almeno per il momento.
Caserta, una delle province peggiori d’Italia secondo le varie indagini ISTAT, si rivela la peggiore anche in fatto di distribuzione dell’informazione. Non ci avevo mai fatto caso prima d’oggi, ma ora mi rendo conto che anche la catena della distribuzione  dell’informazione è nelle mani sbagliate. Nei nostri paesi di provincia si distribuiscono solo  giornali  come La Gazzetta di Caserta, Il Corriere di Caserta, Il Mattino e qualche testata più famosa che comunque non crea grossi problemi all’informazione dominante.
Ora io mi chiedo: cosa c’è sotto? E’ una questione di controllo di monopolio dell’informazione che riguarda solo l’aspetto economico o la provincia di Caserta deve essere volutamente mantenuta a un livello informativo molto allineato? Spero che non sia questa seconda ipotesi quella che si nasconde sotto un gesto così allarmante, altrimenti dobbiamo preoccuparci sul serio. Si può essere d’accordo o meno con quello che dicono i giornalisti in genere, ma la pluralità dell’informazione è di fondamentale importanza in un paese democratico e va garantita a tutti; spetta poi al cittadino che legge farsi una propria idea, secondo la propria sensibilità e cultura, sulle notizie che gli vengono propinate in un modo o nell’altro. Quando la catena della distribuzione informativa non garantisce più questa pluralità di informazione a cui tutti i cittadini hanno diritto, beh allora non si può parlare più di democrazia, ma di vero e proprio regime mascherato sotto una parola meno allarmistica  come può essere appunto la parola ‘democrazia’. Che rimane purtroppo solo una parola.







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