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sabato 12 marzo 2011

Acqua, bene comune


Sono d’obbligo queste comunicazioni, dopo che il Comune di Carinola ha partecipato al lancio del Referendum per rendere l’acqua completamente,  nelle stanze del Municipio, durante le prime settimane della stagione commissariale. 
In una settimana si ottenne un buon risultato, nonostante la raccolta firme non fosse stata ben pubblicizzata. Oggi si parla delle polemiche sulla possibilità di rimandare il Referendum al dodici giugno (http://www.repubblica.it/politica/2011/03/03/news/date_elezioni-13123909/?ref=HREC1-4).
I Comitati per l’acqua pubblica e contro il nucleare sono già sul piede di guerra. I motivi riassunti in questo comunicato arrivato nel pomeriggio.  “Il ministro Maroni ha dichiarato oggi che al prossimo consiglio dei ministri proporrà il 12 giugno come giorno per lo svolgimento dei referendum.
Come è noto, si tratta dell’ultima data consentita dalla legge (che prevede che i referendum si svolgano tra il 15 aprile e il 15 giugno), altrimenti avremmo potuto anche rischiare di dover andare a votare a ferragosto. 
E’ chiaro infatti che la scelta non è casuale: il 12 giugno le scuole saranno già chiuse e l’inizio della stagione estiva rappresenterà, per chi può permetterselo, un incentivo ad andarsene fuori città.  Questo almeno nei desiderata del ministro e del governo di cui fa parte, che evidentemente teme che questa volta i referendum possano raggiungere il quorum  e vincere.

 I timori del governo sono fondati - anche se non giustificano la decisione presa -  come dimostra il 1.400.000 firme raccolte per i quesiti sulla ripubblicizzazione dell’acqua, un risultato mai ottenuto prima. 
Per questo Maroni  ha scelto la strada del boicottaggio, consapevole che la normale dialettica politica fra sostenitori del sì e del no lo vedrebbe perdente. Meglio allora usare altri mezzi, pur di rendere difficoltosa  la libera espressione della volontà dei cittadini. Al ministro va inoltre ricordato che fu proprio su sua proposta che nel 2009 le elezioni amministrative furono accorpate alle europee. Allora era preoccupato che non si sperperassero inutilmente soldi pubblici (calcolò un risparmio di 400 milioni di euro) con più tornate elettorali. Oggi, malgrado si sia nel pieno della crisi economica, quella preoccupazione non c’è più.
Il comitato promotore dei referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua e quello contro il nucleare hanno da tempo avviato una petizione, che ha raccolto migliaia di firme, per chiedere l’accorpamento delle date di amministrative e referendum. Hanno chiesto un incontro al ministro per illustrargli le ragioni che sostengono l’accorpamento: ragioni economiche ma soprattutto di maggiore garanzia di partecipazione.
 La risposta è stata quella che apprendiamo dalle agenzie: una arrogante chiusura al confronto e l’assoluta indifferenza alla possibilità che cittadine e cittadini siano messi nelle condizioni migliori per esercitare il loro diritto al voto.Già ci fu chi nel passato disse “tutti al mare” e gli andò male. Sarà così anche questa volta?

Roma, 3 marzo 2011
COMITATO REFERENDARIO 2 SI’ PER L’ACQUA BENE COMUNE
COMITATO VOTA SI’ PER FERMARE IL NUCLEARE.

Mickey Mouse

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