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mercoledì 30 marzo 2011

Biasox la volpe



Quella mattina di primavera, Il volto del conte Biasox era radioso, come il sole primaverile che lo accarezzava nel suo giardino. Era di ottimo umore per la bella giornata, ma soprattutto per la notizia, che gli aveva appena consegnato il messo del regno. Su sua richiesta, Giano Trifronte era stato privato del titolo di duca, sostituito con quello di visconte. Come tutti sanno il visconte è il vice del conte, più precisamente, l'aiutante del conte. Con questo atto, aveva definitivamente ridimensionato la figura dell'ex duca, ormai relegato in funzioni secondarie. La furia che lo aveva pervaso alcune sere prima, a causa di Lorenzo il Savonarola, era ormai dimenticata. Quella sera, (vedi puntata precedente) a bordo della sua potente carozza, era transitato, a forte velocità, sulla strada che collega Nocellum al villaggio di Santa Cruz. Non fu casuale che lui percorresse quella strada, per lui inusitata.Era stato informato, che nei sotterranei della fazenda di Don Luis di Santa Cruz, suo ex cerusico, erano riuniti i vassalli che complottavano contro di lui. Questi riconobbero dal fragore della carrozza, chi era il conduttore, e si abbracciarono tremanti. Il giorno dopo, partì l'offensiva del conte, per farlo, mise mano a tutte le minacce e blandizie che il suo cervello volpino potesse partorire.

Il giorno dopo incominciò offrì il posto di conte a tutti, incomiciò con don Luis e finì con l'ultimo vassallo della contea. Tutti credettero alle sue promesse, tutti si sentirono investiti della candidatura oltre a donna Antonia che già si sentiva contessa, perfino Michele, discepolo prediletto di Biasox, pensò per un momento di poterlo sostituire. Ovviamente, incominciarono a combattersi tutti aspramente, come l'arguto Biasox aveva previsto.Il suo obietivo principale era quello di dividerli tra di loro, ma principalmente dal marchese Maximus de Grimaldellis. Questi era componente del gran consiglio del regno di Maradonia e tramava, da tempo, per sostituirlo con qualche suo protetto. Proprio questo era lo scopo delle ripetute riunioni notturne, nella cantina di don Luis. Biasox con la sua mossa lo aveva spiazzato, ormai i vassalli erano tutti divisi, perfino la dama bianca, Rosa di Maggio, favorita del marchese, aveva comunicato di non essere interessata al trono della contea.

Questi erano i pensieri che il conte Biasox rimuginava nel suo super cervello, il sorriso beffardo, che incorniciava il suo bel viso, era del tutto giustificato. Ormai, il suo furbesco progetto doveva solo concludersi con la più ragionevole delle soluzioni e aspettava solo che la stragrande maggioranza dei vassalli, stufi di farsi la guerra, lo implorasse di riprendere il suo legittimo posto acclamandolo conte di Calenum.



IL CONTE DEL GRILLO


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