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giovedì 10 luglio 2014

Stay Human-Restiamo Umani

La redazione del Quiquirì esprime tutta la propria solidarietà alle vittime dell’aggressione israeliana a Gaza. Denunciamo fortemente quello che è un evidente tentativo di genocidio e pulizia etnica. Bombardare una città come Gaza, chiusa su tutti i lati, bombardare civili innocenti, continuare a sganciare bombe pur sapendo che solo il 5% di queste colpiscono obbiettivi che solo in parte possono chiamarsi militari, beh questo è il volto inumano dell’uomo. Chiunque di noi quando andava a scuola, studiando le stragi e gli eccidi della seconda guerra mondiale, o meglio del periodo appena precedente a questo, si sarà chiesto almeno una volta: ma come la gente non si è ribellata? Come è possibile che sia stata data la possibilità ad una nazione di compiere stermini così efferati con il silenzio, che a volte è un avallo, di tutti? Beh ci ritroviamo a 70 anni da quel conflitto e ci ritroviamo con le stesse dinamiche, con le stesse bende avanti agli occhi, con gli stessi innocenti che perdono la vita nell’anonimato e nell’indifferenza più assoluta. E come 70 anni fa la parte più infame la fa la propaganda, un utile mezzo perpetratore di soprusi e ingiustizie, che tace mille angherie ed aggressioni sofferte da un popolo vittima, per piangere fatti di cronaca subiti da un popolo retto da un governo carnefice, che fomenta e fomenta finché non sia il popolo a reclamare il sangue finanche dell’ultimo neonato.
Andando avanti con l’età ci si rende conto di quanto poco giusta sia la vita, ma pare che questa amara scoperta non debba mai finire. Non entro nel merito del conflitto pur con centinaia di risoluzioni internazionali di cui parlare, centinaia di atti illegali perpetrati in modo militarmente metodologico su civili, non voglio entrare nella discussione di quanti anni indietro abbiamo percorso nella costruzione di un nuovo muro, che questa volta peggio che in passato, rinchiude persone in un lager da due milioni di abitanti. Vorrei parlare o meglio riflettere sull’idea sottesa alla difesa di un governo che sgancia bombe sui civili, con persone che lo difendono e che a momenti addirittura ne gioiscono. Vorrei parlare di che violenza abbiamo insita come esseri umani, se non ci si raggela il sangue a pensare che bombe vengano sganciate al centro di una città, che bimbi piccoli come i nostri figli o i nostri nipoti si trovino d’un tratto, in uno scocchiar di dita, in un inferno chiamato bombardamento. La guerra, seppur di guerra non si può parlare, l’unilaterale guerra, che si sta portando avanti in Palestina deve farci riflettere su dove la nostra coscienza di uomini e donne col sorriso sulle labbra, che accarezzano un bimbo per strada, che abbracciano un fratello o una sorella, che vanno a trovare i genitori lontani o vicini e che scambiano una parola sincera con un amico/a, sia davvero finita.
No justice No peace.

Restiamo Umani… Please.. 

domenica 14 agosto 2011

Riflessioni sul Lunarte 2011

Una delle più belle ed affascinanti manifestazioni del nostro comune si è appena conclusa.
Chi non ha avuto il piacere di prendere parte, come spettatore, al Lunarte non riesce nemmeno ad immaginare quale interessante occasione culturale e formativa si sia lasciato sfuggire.
Per la prima volta, il popolo carinolese ha avuto la possibilità di visitare parte dell’antico palazzo dei Di Lorenzo, oggi degli Sciaudone, in cui l’Associazione onlus Circuito Socio-Culturale Caleno ha la sua sede, e di leggere la storia e le storie di questo affascinante borgo del carinolese.
Nel palazzo, le mostre fotografiche del territorio a cura della Compagnia Teatrale ‘A Scarpasciota e dei ragazzi che hanno partecipato al seminario fotografico, hanno reso l’ambiente particolarmente suggestivo.
Sulla piazzetta dei Laurienzi, i bambini del laboratorio Lunarte ragazzi hanno terminato la loro preparazione con un simpaticissima rappresentazione. L’amico Alfredo Iannelli ha dato un saggio delle sue ricerche musicali e i Dans la Rue hanno animato la prima serata.

Nella seconda serata, ai Carani, ancora una volta i giovani artisti che partecipano alla manifestazione sono riusciti ad attirare l’attenzione di un pubblico molto numeroso ed era difficile perciò entrare nei portoni dove si esibivano. Non sono riuscita a vederli tutti, ma quelli che ho visto mi hanno regalato emozioni molto belle, da ricordare. Tutti veramente bravi: Manuela Schiano col suo simpaticissimo Pinocchio, Gaetano Battista, Eduardo Ricciardelli, Zampanò Forti con le sue canzoni, ma un’emozione particolare me l’hanno regalata le tre ragazze dell’Ars Musae, forse perché la loro esibizione è più vicina al mio sentire personale.
Mi è particolarmente piaciuto il loro modo di raccontare i ‘cunti’, nostra espressione popolare, raccolti da Giovanbattista Basile nel XVII secolo. Le loro voci e i loro corpi, fluidi come acqua e leggeri come aria, sono diventati mezzi per trasportare gli spettatori in un mondo magico, senza tempo, dove continuano a vivere i personaggi della nostra cultura popolare i quali, ogni tanto, tramite questi giovani e stupendi attori, ritornano tra noi per portarci oltre i confini della realtà, nell’immaginario popolare.
Sempre magico è camminare tra i vicoletti dei Carani, fermarsi ad ammirare le opere di giovani artisti, assaporare l’atmosfera, sentirsi abbracciati dagli altri….
La serata, come sempre, si è chiusa con un concerto musicale e la bella voce di Marcello Colasurdo si è diffusa piacevolmente per il paese, trascinado tutti nel ballo fino a quando la luna ha spento la sua incantevole ed onirica luce.

Trilly


martedì 28 settembre 2010

XI festa della vendemmia

Dopo l'anno sabbatico a Casale di Carinola è tornata la festa della vendemmia. L'anno sabbatico fu voluto dal comitato organizzatore ufficialmente per prendere un anno di meditazione, ufficiosamente per dissidi sorti tra i membri del comitato. 
Ci furono tante critiche e polemiche ma tutte tese a migliorare sempre più la manifestazione - Dimostrazione che, quando le critiche sono costruttive, sono accettate e sono anche utili. L'anno di riposo è servito per far tornare una festa rinnovata ma sempre nel solco del primo impianto. Il filo conduttore della festa è stato  sempre quello della partecipazione popolare, come voluto da chi la ideò dodici anni fa. In questa edizione sono stati eliminati gli interventi tecnici per rendere la festa ancora più vicina al popolo. Alcuni non hanno gradito questa variazione sostenendo che la scienza ufficiale si deve sempre ascoltare anche in enologia. Come per l'olio anche per il vino ascoltare i professionisti è sempre utile e si può sempre mettere in pratica qualche loro prezioso consiglio. In effetti si nota in giro una accresciuta cultura enologica grazie ai vari convegni ed anche ad internet che molti aspiranti cantinieri consultano con frequenza ed attenzione. Conseguenza logica, il notevole aumento di ottimi prodotti enologici che vengono anche commerciati con discreto successo di quantità e prezzo.
Anche la viticultura che era stata abbandonata per la frutticoltura ha avuto un rilancio notevole con l'impianto di nuovi vigneti sia per uso familiare che a scopo commerciale. Sono state realizzate parecchie cantine ed altre sono in progettazione, anche se si sente la mancanza di una cantina sociale. Una cantina sociale è vitale per sostenere l'attività enologica di un territorio in quanto serve a propagandare il prodotto in aree più vaste d'Italia ed anche oltre confine. Sono discorsi fatti e rifatti da tanti, ma la parola cooperazione a Carinola come in tutto il sud resta tabù. 

Tornando alla nostra festa, si è notato un afflusso enorme di visitatori che a qualcuno sono sembrati meno dell'ultima edizione. Si è avuta questa impressione per due motivi, perchè sono arrivati gradualmente e perchè forse se ne aspettavano molti di più. Si è capito dai tanti cartoni di bicchieri restati invenduti che gli arrivi erano stati previsti con cifre con qualche zero in più. A parte qualche piccola e normalissima pecca l'organizzazione ha funzionato in modo militare come ordine ed efficienza sia nella somministrazione del vino che delle pietanze senza dimenticare i quintali di caldarroste preparate da veri professionisti del settore. Non si può non dedicare un pensiero particolare alle signore di Casale che hanno preparato ogni ben di Dio fondendo insieme impegno, bravura ed esperienza. Tanti primi piatti introvabili nei ristoranti e se anche fosse certamente non della stessa squisitezza.Tante verdure cotte nei modi più impensati ma tutte alla fine di un gusto sopraffino da sembrare secondi piatti. Non si può dimenticare i formaggi di ogni tipo e stagionatura con le immancabili mozzarelle che sembravano occhietti furbetti che ti guardavano nascoste sul tavolo. Un pensiero particolare ai dolci, tanti dolci, buonissimi dolci. Non li si può descrivere tutti perchè ormai la globalizzazione è arrivate anche nell'arte culinaria ed in particolare nella pasticceria. Elencarli tutti è impossibile ma su tutti troneggiavano le crostate con la  marmellata di ciliegie locali ed i "guanti" insieme ai panettoni che sembravano volessero scoppiare da un momento all'altro tanto erano ben lievitati. 
Chi legge non abbia l'impressione che quanto scritto sia l'elenco di tutto quanto offerto ai visitatori o parte perchè per descrivere tutto ci vorrebbero parecchie pagine. Ma su tutto quello che ha colpito di più come sempre, è la generosità delle signore di Casale con il loro insistente "prendi questo, prendi quest'altro" sommergendoti sotto un piatto di leccornie che a stento riesci a reggere in mano. Bellissima serata anche se rovinata sul tardi della pioggia. Bellissima per lo stomaco  perchè non è facile consumare tante leccornie tutte insieme e quasi gratis e per lo spirito di trovarsi in mezzo a contatto con delle persone che sprizzano dai loro sorrisi tanti buoni sentimenti. Di questi tempi non ditemi che è poco.  

Zufolo

martedì 17 agosto 2010

Lunarte - Quarta Edizione


Anche quest’anno sta per fare ritorno Lunarte, il festival multiartistico che accenderà, la notte del 20 agosto, le luci dei vicoli del borgo Carani di Casanova di Carinola. La manifestazione è stata fondata nel 2007 ad opera dell’associazione culturale carinolese Cantina Cultura Calena ed è patrocinata dal comune di Carinola. Il festival, che a partire dal 2008 ha potuto giovare anche della collaborazione dell’associazione culturale Etèrnit di Mondragone,  ha assunto negli anni sempre maggiore importanza, portando in giro un’idea di arte propositiva e corale, capace di celebrare le energie di giovani artisti provenienti da tutta Italia.

Dal 2007 Lunarte mette in scena un teatro unico, un circo senza tendoni e senza palcoscenico, che ha per tetto le stelle e per palco gli angoli più affascinanti del paese. Casanova di Carinola rappresenta, infatti, il fulcro del festival, il luogo dove vengono fatte confluire e possono manifestarsi le diverse performance. Come ogni anno vicoli, borghi, piccole e grandi piazze saranno messe a disposizione dai cittadini di Carinola per questo magico evento, permettendo così di far riscoprire, in modo originale, il vasto patrimonio culturale, artistico e architettonico del proprio paese. Quest’anno Lunarte si concederà un unico appuntamento durante il quale teatranti, musicisti, artisti di strada si esibiranno simultaneamente, creando una sorta di percorso itinerante ricco di cultura e di fascino.

Protagonista assoluto di questa edizione è il teatro. Gli spettacoli in programma sono sei: “La dolce metà di Barbablù” di Pino Carbone, con Francesca De Nicolais e Luca Mancini; “La ricetta della verità” con Chiara D’Ostuni e regia di Manuela Rossetti; “Il marciapiede n°2” di e con Francesco Maiorca; “Bigmazziata” scritto ed interpretato da Loredana Simioli, ed infine, “Il vuoto e la maschera di Pulcinella” scritto ed interpretato da Eduardo Ricciardelli.
A completare la sezione del teatro ci sarà anche lo spettacolo “Le bugie di Mangiafuoco”, che rappresenta la tappa conclusiva del percorso didattico e laboratoriale “Lunarte ragazzi” diretto dagli artisti Luigi Morra e Pasquale Passaretti, che ha coinvolto, nei mesi di luglio ed agosto, i bambini del comune di Carinola.

Protagoniste di questa edizione saranno anche le mostre e le esposizioni: “Esterno notte – Cortile”, la collettiva curata da Pasquale Aversario, che ospiterà le opere di Massimiliano Bertolino, Mena Rota, Nicola Piscopo e Antonio Conte. Sara Zollino esporrà le sue fantastiche foto della serie “Strade”. Il festival dedicherà uno spazio anche ai maestri dell’artigianato: la mostra, organizzata in collaborazione con MarteLive Campania, coinvolgerà i lavori di diversi artisti, tra i quali Ilaria Ciancio e Nasty Box. Ma ci saranno anche artigiani locali. Lo spettacolo globale del 20 agosto, si concluderà con il concerto spettacolo dai ritmi brasiliani dell’orchestra Pega Onda.

Il progetto Lunarte risulta essere affascinante e al tempo stesso carico di socialità, in quanto mette insieme e fa incontrare molteplici culture artistiche, rendendo l’evento una grande festa del teatro e delle arti in generale, in un’atmosfera trascinante e coinvolgente, in uno dei borghi più belli d’Italia.

Valeria Zecchini
Ufficio stampa Associazione Culturale Etèrnit

martedì 18 maggio 2010

L’ Infiorata, infine!

Finalmente il tempo ha concesso una tregua  e si è potuto procedere alla realizzazione del tradizionale tappeto di fiori in onore della Madonna.
Certamente l’entusiasmo non è quello iniziale;  certamente i fiori e il mirto raccolti qualche giorno fa, hanno subito dei danni e non hanno concesso l’effetto freschezza, ma almeno è stato ancora possibile usarli e si è potuto dare il via a questa iniziativa aspettata con ansia da centinaia di persone.
Grazie al loro impegno e al loro spirito di sacrificio, nonché alla loro bravura, i maestri dell’Infiorata meritano tanta attenzione anche quando il risultato finale può essere compromesso per causa di forze maggiori.

A noi casanovesi fa molto, molto piacere che un’ iniziativa cominciata in sordina per semplice devozione alla Madonna si sia, col tempo, trasformata in qualcosa di così prezioso e bello da richiamare in paese una folla di persone sempre più cospicua e tanti operatori TV.
Anima dell’ iniziativa è, come sempre, l’amico Antonio Falso che riesce a trascinare giovani e meno giovani in questa annuale fatica che, ad eccezione di quest’anno,  inizia intorno alla mezzanotte del sabato e si conclude la domenica mattina verso le otto, prima dell’uscita della processione.

Stanchi, provati ma felici, i maestri dell’Infiorata per tutta la notte profondono le loro energie e la loro fantasia nell’esecuzione di un magnifico tappeto, intervallato da bellissimi disegni creati ed eseguiti da singoli, che man mano prende vita, colorandosi di tutto ciò che la natura offre: foglie di mirto, aghi di pino, capsule di romice, forasacchi, petali di rose, fiori di ginestra, fiordalisi.
A questi nobili prodotti della natura vengono affiancati  quelli della vita quotidiana, come farina,  farinaccio e fondi di caffè; questi ultimi messi da parte e forniti dai bar del paese. Il risultato dell’impegno dei maestri dell’Infiorata è lì sulla strada e può essere ammirato e fotografato da tutti. Questo li ripaga  dei quindici giorni di intensa attività sicuramente faticosi, ma anche di gioiosa aggregazione che unisce e accomuna nuove e vecchie generazioni.

Noi auguriamo a queste persone di continuare per tanti anni ancora, così come invitiamo sempre più giovani a impegnarsi, anno per anno,  nell’apprendimento di questa semplice  e felice arte che solo loro potranno tramandare.

per la galleria di foto clicca qui

domenica 16 maggio 2010

Infiorata impossibile

Chi aspettava l’ Infiorata per stamattina, domenica, rimarrà molto deluso. Come si può facilmente intuire, il tempo inclemente non ha permesso la realizzazione del tappeto di fiori che caratterizza la nostra festa e che richiama in paese una notevole affluenza di persone e operatori televisivi. Non si era mai visto una primavera così strana e capricciosa, e la nostra bella festa ha subito le conseguenze dei suoi capricci.
Le attività legate alla festa patronale hanno avuto un arresto che non si sa se andrà avanti per tutti e tre i giorni o potrà continuare appena il tempo accennerà ad un miglioramento, che speriamo venga nella giornata di oggi. La processione in montagna  è comunque saltata.
I primi a restare molto delusi sono chiaramente coloro che per l’ Infiorata hanno lavorato senza sosta negli ultimi quindici giorni raccogliendo mirto, fiori, infiorescenze varie e tutto ciò che occorre; se non verrà usato al più presto, tutto dovrà essere buttato   perché marcirà inesorabilmente.
E sono rimasti delusi i giovani di Casanova che hanno preparato i loro disegni da eseguire in nottata nello spirito di grande collaborazione e allegria che da anni anima questa iniziativa.


Non sappiamo se sarà possibile fare l' Infiorata stasera o  domani sera, ma si farà! Si vocifera che la processione in montagna si farà probabilmente martedi mattina. Tutto dipende dalle condizioni atmosferiche. Vi diamo comunque un assaggio del lavoro che si cela dietro l’Infiorata, lavoro che speriamo possa essere portato a termine al più presto. Tempo permettendo.

per le foto dei preparativi clicca qui