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martedì 28 settembre 2010

XI festa della vendemmia

Dopo l'anno sabbatico a Casale di Carinola è tornata la festa della vendemmia. L'anno sabbatico fu voluto dal comitato organizzatore ufficialmente per prendere un anno di meditazione, ufficiosamente per dissidi sorti tra i membri del comitato. 
Ci furono tante critiche e polemiche ma tutte tese a migliorare sempre più la manifestazione - Dimostrazione che, quando le critiche sono costruttive, sono accettate e sono anche utili. L'anno di riposo è servito per far tornare una festa rinnovata ma sempre nel solco del primo impianto. Il filo conduttore della festa è stato  sempre quello della partecipazione popolare, come voluto da chi la ideò dodici anni fa. In questa edizione sono stati eliminati gli interventi tecnici per rendere la festa ancora più vicina al popolo. Alcuni non hanno gradito questa variazione sostenendo che la scienza ufficiale si deve sempre ascoltare anche in enologia. Come per l'olio anche per il vino ascoltare i professionisti è sempre utile e si può sempre mettere in pratica qualche loro prezioso consiglio. In effetti si nota in giro una accresciuta cultura enologica grazie ai vari convegni ed anche ad internet che molti aspiranti cantinieri consultano con frequenza ed attenzione. Conseguenza logica, il notevole aumento di ottimi prodotti enologici che vengono anche commerciati con discreto successo di quantità e prezzo.
Anche la viticultura che era stata abbandonata per la frutticoltura ha avuto un rilancio notevole con l'impianto di nuovi vigneti sia per uso familiare che a scopo commerciale. Sono state realizzate parecchie cantine ed altre sono in progettazione, anche se si sente la mancanza di una cantina sociale. Una cantina sociale è vitale per sostenere l'attività enologica di un territorio in quanto serve a propagandare il prodotto in aree più vaste d'Italia ed anche oltre confine. Sono discorsi fatti e rifatti da tanti, ma la parola cooperazione a Carinola come in tutto il sud resta tabù. 

Tornando alla nostra festa, si è notato un afflusso enorme di visitatori che a qualcuno sono sembrati meno dell'ultima edizione. Si è avuta questa impressione per due motivi, perchè sono arrivati gradualmente e perchè forse se ne aspettavano molti di più. Si è capito dai tanti cartoni di bicchieri restati invenduti che gli arrivi erano stati previsti con cifre con qualche zero in più. A parte qualche piccola e normalissima pecca l'organizzazione ha funzionato in modo militare come ordine ed efficienza sia nella somministrazione del vino che delle pietanze senza dimenticare i quintali di caldarroste preparate da veri professionisti del settore. Non si può non dedicare un pensiero particolare alle signore di Casale che hanno preparato ogni ben di Dio fondendo insieme impegno, bravura ed esperienza. Tanti primi piatti introvabili nei ristoranti e se anche fosse certamente non della stessa squisitezza.Tante verdure cotte nei modi più impensati ma tutte alla fine di un gusto sopraffino da sembrare secondi piatti. Non si può dimenticare i formaggi di ogni tipo e stagionatura con le immancabili mozzarelle che sembravano occhietti furbetti che ti guardavano nascoste sul tavolo. Un pensiero particolare ai dolci, tanti dolci, buonissimi dolci. Non li si può descrivere tutti perchè ormai la globalizzazione è arrivate anche nell'arte culinaria ed in particolare nella pasticceria. Elencarli tutti è impossibile ma su tutti troneggiavano le crostate con la  marmellata di ciliegie locali ed i "guanti" insieme ai panettoni che sembravano volessero scoppiare da un momento all'altro tanto erano ben lievitati. 
Chi legge non abbia l'impressione che quanto scritto sia l'elenco di tutto quanto offerto ai visitatori o parte perchè per descrivere tutto ci vorrebbero parecchie pagine. Ma su tutto quello che ha colpito di più come sempre, è la generosità delle signore di Casale con il loro insistente "prendi questo, prendi quest'altro" sommergendoti sotto un piatto di leccornie che a stento riesci a reggere in mano. Bellissima serata anche se rovinata sul tardi della pioggia. Bellissima per lo stomaco  perchè non è facile consumare tante leccornie tutte insieme e quasi gratis e per lo spirito di trovarsi in mezzo a contatto con delle persone che sprizzano dai loro sorrisi tanti buoni sentimenti. Di questi tempi non ditemi che è poco.  

Zufolo

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