Spesso mi viene in mente un libro che andava per la maggiore qualche anno fa: Io, speriamo che me la cavo. Un libro simpatico da leggere pur nella sua amara realtà. Mi piaceva particolarmente il tema di un bambino di Arzano che parlava della sua casa in cui tutto era “sgarrubbato”: le porte, le finestre, le pareti, la strada in cui si trovava. Tutto.
Ecco, quando passo in macchina per il Comune o cammino per le strade, mi viene in mente l’Arzano di quel libro.
Più che “sgarrubbato”, Carinola è un Comune “arrepezzato”, dove non c’è strada che non abbia le sue buche fatte e rifatte decine di volte e che a furia di essere coperte e ricoperte, sono diventate dei veri crateri, pericolose per uomini e mezzi.
La palma della strada peggiore l’ha sicuramente Via San Cristofaro a Casanova, la stradina che dalla piazza porta all’ufficio postale, molto usata dai pedoni, soprattutto dagli anziani quando vanno a riscuotere la pensione.
E’ un vero mosaico di toppe: piccole, grandi, scoscese, rialzate, bucherellate. Un cammino così malagevole che chi non sta molto attento rischia si inciampare ad ogni passo e rompersi l’osso del collo. Stessa cosa deve dirsi dei marciapiedi che, in alcune parti, sono completamente scomparsi tanto sono consumati e molte persone ci sono cadute senza, tuttavia, citare il Comune per danni. Troppo buone!
Qualche cittadino, davanti la propria casa, ha rifatto il marciapiede a proprie spese e questo non mi sembra affatto giusto. Non è giusto che nessuna amministrazione comunale si preoccupi non solo della salvaguardia dei centri storici, della tutela dell’ambiente, delle sicurezza delle strade, ma soprattutto dell’incolumità dei propri cittadini. Ci si ricorda di loro solo in periodo elettorale, poi passata la bufera, i cittadini ritornano ad essere dei “signor nessuno” e vengono abbandonati al loro destino.
Se proprio non siamo degni della più attenta considerazione sociale amministrativa, ci si diano almeno strade su cui possiamo camminare senza il rischio di cader ad ogni passo. Ci sono strade che non vengono toccate da decine di anni; marciapiedi che non hanno più visto una mano di manutenzione da quando sono stati fatti la prima volta. E non è una vergogna questa?
Mi domando quando e quale amministrazione vorrà farsi carico di rifare le stradine secondarie più malmesse e i marciapiedi per assicurare ai cittadini un cammino agevole e sicuro, ma nessuno sa darmi una risposta.
Forse, come recita una famosa canzone di Bob Dylan, le risposte alle nostre domande di cittadini vengono “soffiate nel vento” e non le udremo mai: non hanno consistenza.
Tamburine Man
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