Vendemmia in
Francia, fra scoperte, lavoro e qualche suggestione. Mi iscrissi a giugno all’agenzia
nazionale del lavoro francese con l’obiettivo di trovare un lavoro stagionale: dopo
appena due settimane avevo già un contatto con un viticoltore, dal quale poi ho
lavorato per dieci giorni insieme ad altri 25 vendemmiatori tagliando decine e
decine di grappoli di rosso beaujolais, coltivati su 13 ettari di terreno,
otto dei quali sarebbero andati per la sua produzione vinicola, cinque per la Cooperativa. Un ’esperienza
che voglio assolutamente ripetere se avrò la stessa fortuna nei prossimi anni,
sperando che a me si aggiunga qualche amico.
Il lavoro è stato
duro, ma tutto sommato la fatica non pesava affatto, l’atmosfera è stata fin
dal primo giorno quella di una festa, in cui però tutti lavoravano con buona
lena, aiutandosi gli uni con gli altri, pure scherzando, cantando, ma sempre
rispettandosi reciprocamente. Un giorno tagliammo 14 tonnellate, circa 500
chili ciascuno. Quella sera il patron stappò delle bottiglie frizzantine per
brindare al lavoro della rumorosa squadra che si andava affiatando, a tavola
come nei filari, nel garage e nel Gite
dove riposavamo. Un gruppo in cui c’erano studenti e studentesse universitarie
per lo più, i quali chiuse le sessioni da maggio a settembre, mi spiegavano che
riuscivano a trovare diversi lavori stagionali nel comparto dell’ortofrutta,
con un buon contratto. Nel gruppo però
ho fatto amicizia anche con alcuni simpatici signori che da anni non riuscivano
a rinunciare alla Vendemmia. Durante i primi tre giorni ci sorprese il
maltempo: ma l’azienda di Franck Large era attrezzata di tutto punto. Giubbe e
pantaloni impermeabili, quindi stivali per continuare a lavorare sotto la
pioggia. Poi il sole inondò di luce e di calore le dolci colline del lionese,
precisamente a Salles Arbuissonnas, un grazioso borgo medievale sommerso di
vigneti di Beaujolais Villages. Trecento abitanti circondati da ettari ed
ettari di vigneti. Un’economia forte, un’organizzazione funzionale, servizi
comunali degni di questo nome. Davanti a tutto una forte unione d’intenti nella
comunità, rappresentata da una Cooperativa di viticoltori che, fondata dal 1955,
si occupa di tutto, dal processo di vinificazione alla vendita delle bottiglie.
Ad ogni viticoltore della cooperativa viene dato un voto per la qualità
dell’uva portata quel giorno, voto che poi inciderà sul suo ricavo finale. Ma
la cooperativa è anche il luogo di divertimento per i vendemmiatori: a fine
giornata ci si ritrova tutti lì per un lungo aperitivo fra schiamazzi, musica e
tanto vino: rosso, bianco, frizzante e rosè.
Un
sogno il mio di poter fare una lunga vendemmia anche nella mia terra, tagliare
il Falerno in grosse quantità, sapere che una cooperativa di produttori si sia
attrezzata per i processi di vinificazione, imbottigliamento e vendita….
Che
arrivino decine e decine di persone per compare al dettaglio il nostro Vino.
Che
una grande festa, come quella della Vendemmia a Casale, coinvolga tutta la
comunità del nostro addormentato Comune.
Michele Sorvillo
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