Oggi, domenica 13 febbraio 2011, sono per e con tutte le donne del mondo. A dire la verità, non solo oggi ma trecentosessantacinque giorni all’anno. Oggi però c’è qualcosa di più che le unisce e le fa scendere in tutte le piazze d’Italia e del mondo: la difesa della loro dignità. Chi pensa che la donna possa essere solo comprata, mercificata, usata ed abusata, sbaglia di grosso. Chi pensa che le immagini pubblicitarie di donne bellissime e seminude che pubblicizzano qualsiasi cosa siano quelle più vere, sbaglia ancora di più. La donna non è questa, né in Italia né in altre parti del mondo.
La donna è colei che lavora senza ricompensa 24 ore al giorno; è la mamma che piange i suoi quattro figli morti bruciati in una baracca fredda e umida, è la moglie che traina l’intera famiglia, è la sorella che provvede ai suoi fratelli più grandi o più piccoli, è la figlia che tende le mani all’angolo delle strade per avere un euro d’elemosina, è la lavoratrice che lavora fuori e dentro casa e magari non ha neanche un’ora per se stessa.
E’ anche brutta, grassa, bassa, nera o gialla, tutto il contrario delle bellissime silfidi che popolano il piccolo schermo e a cui sembra che spetti tutto, ma è la depositaria di quei valori che ancora governano il mondo: amore e condivisione per gli altri, dignità, onestà. Parole scontate? Certo. Sono talmente scontate che quasi non si sentono più. Eppure sono proprio queste le parole che hanno fatto girare il mondo per millenni e che hanno portato la donna a conquistare dei diritti che prima le erano negati. Molte sono morte per questi diritti di cui, oggi, usufruiscono tutte le donne del mondo occidentale. E ora cosa succede? Una classe politica corrotta e opportunista vuole riportare la donna alla condizione di oggetto sessuale, di merce di scambio, annullando in un attimo qualsiasi conquista per cui tante donne hanno lottato per secoli.
Non possiamo permettere che questo avvenga ed è giustissimo ripristinare i parametri e dire ai capoccia: “Alt! Un momento! Il messaggio che state facendo passare al mondo intero non è corretto! Le donne siamo soprattutto noi, quelle che lavorano, quelle che vivono una vita normale o al di sotto del normale, quelle che non scendono a vergognosi compromessi. E oggi saremo tutte in piazza per ricordarvelo”.
Non potrò essere fisicamente in nessuna piazza, ma sarò in ogni piazza d’Italia per difendere almeno col cuore e con la mente la dignità delle donne. Quelle vere.
Lady O
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