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venerdì 10 maggio 2013

Lettera all'assessore Antonio Russo




Queste righe intendono semplicemente invogliare a prendersi cura del territorio, in particolare di alcuni spazi caduti nel più totale degrado, frutto dell’abbandono urbano quale coerente conseguenza di una più complessiva degenerazione sociale.

In riferimento a quanto premesso, preme allo scrivente, in questa sede, seppur riduttiva, rivolgere alla Sua autorevole attenzione, una riflessione concreta, in virtù della sua decennale esperienza maturata in ambito politico-amministrativo, tenendo conto dell’importante ruolo istituzionale assunto nell’attuale giunta cittadina.
Vengo subito al problema: abbandono e degrado della villa comunale di Casanova, medesime problematiche per il campetto sportivo.

Pur riconoscendo il limite delle deleghe attribuitegli - edilizia sportiva e relativa gestione di competenza del Suo illustre Collega, Assessore Francesco Di Spirito - confidiamo, ugualmente, in un suo preciso e puntuale interessamento o, cosa migliore, in un'azione politico-amministrativa congiunta.

Sono stato raggiunto da un amico qui a Parigi, il quale mi ha descritto un quadro piuttosto desolante della situazione urbana e sociale del Comune, ma più di tutto sono rimasto colpito dal furto di tombini nella villa comunale  di Casanova.

Un fatto grave si ma che rivela tutto il suo carattere grottesco e inaudito, segno di una evidente decadenza strutturale.

Successivamente, partendo da tale argomentazione si è, via via, parlato della struttura del campetto sportivo, dove gli spogliatoi restano tuttora incompleti e, cosa gravissima, il campo versa nell'abbandono più totale.
Un’azione politica e amministrativa degna di questo nome avrebbe saputo trasformare negli anni il campetto in un impianto capace di accogliere discipline sportive di vario tipo, trasformarsi in attività ricettiva ed in forma occupazionale attraverso l'organizzazione di un vero e proprio centro sportivo di qualità.

L'azione politica amministrativa è andata nel senso contrario, disinteressandosi, per motivi incomprensibili. 

Tutti capiscono che se la struttura sportiva fosse riabilitata e vissuta, la stessa villa comunale ne gioverebbe, naturalmente con adeguata manutenzione settimanale.

In definitiva, la riflessione volge ad un punto concreto di proposta: promuovere un tavolo cittadino finalizzato alla concertazione, con tutti gli attori istituzionali presenti nella Nostra Comunità, per poter predisporre, nei modi e nei tempi, una precisa proposta progettuale, entro l'otto giugno prossimo, indirizzata al Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport per accedere, come spero che a Lei sia notorio, al Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva in concerto con associazioni del Comune che si occupano di sport avendo requisiti di competenza e spirito di passione.



Confidando di un Suo preciso quanto immediato riscontro, in attesa di Sue indicazioni al riguardo, l’occasione mi è gradita per porgeLe i miei più Cordiali Saluti. 

Michele Sorvillo







martedì 4 settembre 2007

"Impossible is nothing"


Lo ha detto e lo ha fatto. Erano circa le tre di notte e i soliti beoni dopo aver sparato cazzate a fiumi e aver toccato tutti i temi possibili, uscì fuori all’improvviso, l’argomento sport ed in particolare si discusse di ciclismo. O meglio, si discuteva delle presunte qualità ciclistiche di uno dei presenti, il quale con una certa malinconia chiedeva se all’età di ventiquattro anni vi fosse una possibilità di sfondare nel ciclismo italiano, nonché di conquistare la maglia rosa. Tutti, automaticamente lo mandarono a fan#*/o e subito il dibattito si accese. Il diretto interessato difendeva a spada tratta le sue potenzialità ciclistiche, sfidando tutti i presenti in fantasfide improponibili. Il giovane che ha preferito i libri (per modo di dire) ai pedali, convinto delle sue possibilità, mentre la presa per K#+lo generale riempiva la villa di schiamazzi, lanciò senza paura una sfida praticamente impossibile. Casanova Roccamonfina 60 minuti. Tutti nuovamente lo mandarono a fa#*[0 ma lui deciso, non mosse un ciglio e furono chiariti così, le modalità della scommessa. Nell’eventuale vittoria del ciclista per caso, tutti i presenti avrebbero dovuto pagare singolarmente una cena al vincitore. Mentre in caso di sconfitta la giovane promessa casanovese, si sarebbe fatta carico di offrire a sue spese, una cena per tutti. I beoni andarono a letto conviti che all’indomani (come accade quasi sempre) tutto ciò che era stato concordato, puntualmente si sarebbe rivelato la solita st°*>@ta e che addirittura il giovane ciclista non si sarebbe neppure fatto vedere. L’appuntamento fu fissato per le 17.00 e tutti o quasi, avevano dimenticato della scommessa, quando alle 16.00 incominciarono a squillare i cellulari dei beoni e increduli capirono che il giovane ciclista per caso non aveva dimenticato, anzi deciso come non mai, ribadì la volontà di arrampicarsi a suon di pedalate per le salite che portano a Rocca. Tutti pronti. Fu organizzata l’ammiraglia per affiancare e testimoniare le gesta del giovane, si aggiunse anche una moto per la scorta d’acqua, mancava solo l’autoambulanza non richiesta dall’astro nascente del ciclismo mondiale, il quale sprezzante del pericolo era ormai pronto. Furono chiarite nuovamente le modalità della scommessa, lievemente modificate, infatti non si parlò più di cena ( visti alcuni piccoli problemi di natura economica) ma di una bevuta generale. Il tempo di percorrenza non fu cambiato: Casanova Rocca 60 minuti. Alle 17 e cinque minuti, l’impresa incominciò. L’ammiraglia, munita di acqua, di telecamera e tutto ciò che serve per una buona assistenza tecnica, partì al seguito del giovane. L’atleta con andatura decisa e lineare in meno di dieci minuti già si trovò a Cascano, per poi superare S.Felice e dunque innestarsi nell’aspra salita che porta a Valogno. La pedalata decisa del ciclista per caso man mano diventava sempre meno limpida e i suoi assistenti già erano pronti a chiamare il pronto soccorso, ma allo stesso tempo non mancava l’incitamento che alle porte di Valogno diventò la vera forza del giovane che pedalata dopo pedalata, metro dopo metro divorò il piccolo paesino tra gli applausi dei suoi amici nonché dei residenti, i quali assistendo a quella scena crederono di trovarsi di fronte il rappresentante azzurro per le prossime olimpiadi cinesi. La prima tappa fu superata, quando improvvisamente il destino beffardo tirò un brutto colpo al giovane che inspiegabilmente si arrestò. Cosa era successo non fu subito chiaro, tutti temevano il peggio e così tutti uscirono dall’auto. Crampi, che a causa del mancato allenamento del giovane, bloccarono la sua scalata. Tutti rattristati ormai si pensava al ritorno, quando grazie ad alcuni massaggi terapeutici, l’impresa continuò. La meraviglia del “ciclista per caso team” non poteva non determinare un tifo sfegatato che secondo dopo secondo accompagnava il giovane ad una vittoria praticamente in pugno. La vetta era vicina, quando un secondo stop bloccava nuovamente il giovane, uno stop di natura tecnica (era scuccata a catena) che in pochi secondi venne risolto, riportando sul sellino l’atleta che di fronte agli occhi dei suoi compagni assaporava la vittoria. A quel punto i testimoni all’impresa che alla vigilia della sfida lo avevano preso per il K§*o dovettero ricredersi e lo accompagnarono con sentito orgoglio all’arrivo. L’entusiasmo era tale che il traffico roccano venne bloccato. Abbracci e grida di gioia ruppero la calma della piazza centrale di Rocca. Lo ha detto e lo ha fatto il giovane Paolo, il quale con questa impresa ha dimostrato che tutti possono se vogliono. All’arrivo con poche battute, Paolo il ciclista per caso, riassume il significato della sua vittoriosa impresa: “impossibile is nothing”. Poche parole ma chiare e dirette verso tutti i giovani che da Paolo devono imparare che tutti i traguardi si possono raggiungere se lo si vuole veramente. Sorvolando su come continuò la serata, possiamo solo dire che felicissimi di pagare la scommessa persa ci fu festa festa e festa per Paolo, il ciclista per caso. Grazie Paolo.
Poorlino sport

mercoledì 16 maggio 2007

Il giovane Ferraro

Da circa una settimana, i tifosi casanovesi sono tutti al settimo cielo poiché, è ormai noto che, il 23 maggio sarà allestito un maxi schermo nella piazza Maggiore De Rosa, affinchè tutti possano godere della finale di champions league. Tutto questo per gentile concessione del caro comune che, dopo una richiesta inoltrata formalmente dalla comunità casanovese, tramite una raccolta firme (la più fulminea mai vista nella storia delle raccolte firme: il foglio c’era, ma pochi l’hanno visto), ha immediatamente predisposto l’evento. Noi lodiamo questa iniziativa che darà modo ai tifosi e a chiunque voglia di potersi incontrare in una gioiosa atmosfera di festa nazional-popolare dal gusto agonistico (manco fossero i mondiali), però….c’è sempre un però.
Per questo evento il comune ha tempestivamente stanziato la somma di 200 euro.
Nonostante la felicità per questa grande “iniziativa culturale”, un tarlo s’è insinuato nei nostri cervelli e ci ha fatto ritornare indietro nel tempo a data 8 Dicembre 2006. Caro vice sindaco, rimembra lei quel lontano giorno in cui, in pompa magna, si recò a testimoniare con la sua presenza l’impegno preso e mantenuto per questi giovinastri, altrimenti vittime di strada, droga e quant’altro??
Noi non l'abbiamo dimenticato, ma, più di noi, è rimasto nella memoria (e nella “sacca”) di un certo Alberto Ferraro, il quale, senza mezzi termini, è stato da voi preso per il culo.
È un’illazione pure questa, oppure avete dimenticato? Per chi non ne fosse a conoscenza, lo scorso 8 Dicembre si tenne un corso di maschere teatrali, della durata di due giorni, organizzato dal suddetto Alberto, il quale si impegnò nella realizzazione completa (mettere a disposizione i locali, nutrire i partecipanti, recuperare il materiale, chiamare il maestro e alloggiarlo a proprie spese). Tale progetto fu presentato anche in un consiglio comunale, verso la metà di Novembre, in cui venne sottolineata la caratura del nostro assessore alla cultura, il quale, non appena l’ingenuo organizzatore prese la parola per illustrarlo, ne approfittò per accendersi una sigaretta ed illuminare la platea con un conciso e connotante contributo: “Ce veremm ropp”.
L’idea originaria del giovane Ferraro era quella di autofinanziarsi mettendo una quota di partecipazione, ma lo scaltro Mannillo, cogliendo la palla al balzo, si impegnò affinché il Comune patrocinasse e sovvenzionasse completamente il progetto con 500 euro.
Il caro Alberto, dopo lunghe e penose tribolazioni, è al fin riuscito-circa un mese e mezzo fà a vedersi retribuito solo della metà del sovvenzionamento (250 euro) e non sa se e quando riuscirà mai ad avere il resto della cifra. Ora vi sembra giusto finanziare altri progetti (a prescindere dal loro valore), quando si hanno ancora debiti da saldare? Noi non siamo contro il maxi-schermo o contro la champions, anzi, non ce ne po’ fregà de meno, però ci pare (noi siamo sempre in malafede), che l’unico proposito dietro questo modo di agire sia una sporca e subdola propaganda demagogica. Si sa che ufficiosamente la campagna elettorale già è iniziata e questo è solamente il primo contentino che fa da cornice a cene, sorrisi e strette di mano. Ora ci rivolgiamo a voi cari Politici, quanto pensate ancora che funzionerà questa storia? Come pretendete di essere ancora credibili e votabili?
Con quale coraggio parlerete ancora di politiche giovanili (perché “ I giovani sono il futuro, dobbiamo investire sui giovani, Casanova deve risorgere a partire da voi e bla bla bla”) dai balconi del vostro insulso potere?
E soprattutto, con quale fegato ci verrete di nuovo a rinfacciare il nostro menefreghismo, oppure che siamo privi di iniziative e di interessi, quando poi al primo fesso che cerca di proporre qualcosa di costruttivo rifilate un trattamento del genere? Infatti, il fesso in questione, dopo questa “bella” esperienza, è diventato il primo a scoraggiare chiunque possa chiedergli consiglio per un eventuale futuro progetto.
PS: po’ ricete che ce facemm…..
PPS: E mò ate voglia a mette maxi-schermi…….

Thelma e Louise

venerdì 20 aprile 2007

Quiquiri' is out!!!!

E' disponibile l'Edizione cartacea del Quiquiri' di Aprile, che è stato distribuito Domenica 22 aprile.
Clicca qui per scaricarla



Godetene e fatene godere



Redazione Quiquiri'

venerdì 16 marzo 2007

L'assedio al Casanova: il nemico è interno

Continua la serie negativa della polisportiva casanovese,dopo le due sconfitte nelle ultime giornate, con un totale di undici goal subiti e solo due segnati (punteggi tennistici a quanto pare) ci chiediamo: cosa sta succedendo? Come mai la squadra non risponde più ed non esprime il gioco di prima? Ebbene amici qualcosa sta cambiando all’ interno di un gruppo che fino a qualche domenica fa lottava per una buona posizione in classifica, quasi ai vertici, ed invece ora retrocede e viene scavalcata di domenica in domenica. Sarà la disputa a porte chiuse delle gare che non dà ai giocatori la solita carica che un tempo avevano, ma è da evidenziare un aspetto fondamentale,ossia che mentre il mister all’inizio del torneo disponeva di un ampia rosa di giovanissimi talenti, le ultime partite sono state disputate senza riserve, fatto grave per una squadra di seconda categoria che punta a vincere un campionato e si ritrova invece a dover giocare con gli uomini contati. Dove è andato a finire il rispetto stesso dei giocatori? I quali se hanno problemi invece di parlarne negli spogliatoi come una vera squadra (perché le partite si vincono lì, prima di scendere in campo) ,lasciano dì giocare e scappano via? Purtroppo regna un egoismo ed un menefreghismo unico perché, sapete, una società che multa riceve se abbandona un campionato in corso o se non si presenta ad una partita lasciandola vincere agli avversari a tavolino? somme stratosferiche per un campionato dilettante, ma qualora fosse un allenatore la causa di ciò, cosa si aspetta ad esonerarlo, altre bastonate? La società sta valutando la situazione ma intanto la polisportiva continua ad incassare suon di goal ed il Casanova, da squadra insidiosa, è diventata una squadra insidiata.

Jimmy