Un manifesto fatto affiggere dai Giovani Democratici (e chi sono?) sulle bacheche lamentano la cattiva manutenzione delle strade. Questi baldi giovanotti non hanno per niente il senso dell’umorismo e non sanno apprezzare il divertimento che deriva dall’asfalto che si sbriciola, dalle buche che sembrano pozzi, dai fossi vergini come foresta equatoriale dove sguazzano toponi grandi come nutrie. Uno l’ho visto nei pressi della cosiddetta Torretta qualche giorno fa. Ho sterzato con la macchina perché avevo paura di investire quello che pensavo fosse un gatto grigio e invece era uno “zoccolone” dal pelo così lucido che sembrava appena uscito dal parrucchiere. Stava molto meglio lui che tutti i cani randagi del Comune.
Quando vado a piedi mi diverto a giocare a saltafossi e ad arrotolarmi i jeans sul polpaccio, mentre quando guido, mi piace fare gimcane tra le buche che conosco a menadito, salvo andare a finire dritto dritto in una nuova buca sfuggita al mio inventario perché si è aperta magari durante la notte.
Ogni tanto qualche buca viene coperta dagli operai comunali con un po’ d’asfalto e, in mancanza di rullo, l’asfalto viene pressato pesantemente con i loro piedi, ma per fortuna la pioggia è più tenace perché, dopo qualche giorno, la buca è di nuovo lì e le gimcane possono ricominciare.
Quello che però mi piace particolarmente è l’acqua che scorre gorgheggiando lungo le strade ogni volta che piove perché trova le fogne otturate o non riesce a scovare uno spazio, una feritoia lungo i fossi in cui incanalarsi. Guidare su strade che sembrano fiumi è veramente divertente: a volte la macchina se ne va per conto suo e si mette di traverso, oppure schizzi tanta di quell’acqua sui passanti che li senti benedirti nei modi più fioriti: “puozzi schiatta’!”, “ te c’hann’ annea’ rentu!”, “ Vallu piglia’ ‘nculu, stu strunzu!”
Forse, se le strade venissero rifatte regolarmente e i fossi ripuliti prima della stagione delle piogge, non avremmo un simile divertimento. E come passeremmo il lungo e monotono inverno carinolese?
Un’altra cosa che mi diverte ogni giorno, è l’osservazione della montagna. Onestamente, quello che sta succedendo in Calabria e in Sicilia, dove montagne intere franano a valle, mi ha fatto fischiare un campanello nell’orecchio. Poi dico a me stesso che non tutte le montagne sono uguali. Là è tutta terra, qua sono tutte pietre. Ben solide e fisse al loro posto. Mi sento così tranquillo e sicuro da questi disastri che ogni mattina scherzo con la montagna e le dico: “Non ti muovere, eh! Resta ferma là!”
I Giovani Democratici hanno scritto che dobbiamo urlare che Carinola merita molto di più…. Mah! Che altro vorrebbero? Questi giovani non sono mai contenti di niente!
Quando vado a piedi mi diverto a giocare a saltafossi e ad arrotolarmi i jeans sul polpaccio, mentre quando guido, mi piace fare gimcane tra le buche che conosco a menadito, salvo andare a finire dritto dritto in una nuova buca sfuggita al mio inventario perché si è aperta magari durante la notte.
Ogni tanto qualche buca viene coperta dagli operai comunali con un po’ d’asfalto e, in mancanza di rullo, l’asfalto viene pressato pesantemente con i loro piedi, ma per fortuna la pioggia è più tenace perché, dopo qualche giorno, la buca è di nuovo lì e le gimcane possono ricominciare.
Quello che però mi piace particolarmente è l’acqua che scorre gorgheggiando lungo le strade ogni volta che piove perché trova le fogne otturate o non riesce a scovare uno spazio, una feritoia lungo i fossi in cui incanalarsi. Guidare su strade che sembrano fiumi è veramente divertente: a volte la macchina se ne va per conto suo e si mette di traverso, oppure schizzi tanta di quell’acqua sui passanti che li senti benedirti nei modi più fioriti: “puozzi schiatta’!”, “ te c’hann’ annea’ rentu!”, “ Vallu piglia’ ‘nculu, stu strunzu!”
Forse, se le strade venissero rifatte regolarmente e i fossi ripuliti prima della stagione delle piogge, non avremmo un simile divertimento. E come passeremmo il lungo e monotono inverno carinolese?
Un’altra cosa che mi diverte ogni giorno, è l’osservazione della montagna. Onestamente, quello che sta succedendo in Calabria e in Sicilia, dove montagne intere franano a valle, mi ha fatto fischiare un campanello nell’orecchio. Poi dico a me stesso che non tutte le montagne sono uguali. Là è tutta terra, qua sono tutte pietre. Ben solide e fisse al loro posto. Mi sento così tranquillo e sicuro da questi disastri che ogni mattina scherzo con la montagna e le dico: “Non ti muovere, eh! Resta ferma là!”
I Giovani Democratici hanno scritto che dobbiamo urlare che Carinola merita molto di più…. Mah! Che altro vorrebbero? Questi giovani non sono mai contenti di niente!
Chi si accontenta gode