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lunedì 1 febbraio 2010

Le donne vittime di violenza.

Mettere in discussione la violenza alle donne ha rappresentato, per la prima volta a livello mondiale, la volonta di sapere per capire e intervenire su un fenomeno che per secoli e millenni si è posto come assoluto e indiscutibile, leggittimo a tutti gli effetti.
In particolare le donne sono state le tipiche vittime della violenza domestica, che si è sviluppata in tutte le sue forme, da quella fisica ai rapporti sessuali imposti, dalle percorse all'omicidio, dalle minacce all'abuso psicologico e alla deprivazione economica.
In effetti la coscienza sociale ha per molto tempo considerato queste manifestazioni di violenza come questioni personali fra coniugi e, conseguentemente, le ha relegate nel privato, in tal modo non solo legittimandole ma a volte, riconoscendole ufficialmente.
Definire il significato del termine "violenza", la sua natura, le ripercussioni su chi le subisce e sulla società intera, è un impresa molto ardua: esistono dei luoghi comuni sulla violenza e in particolare sulla violenza contro le donne, che rendono difficile qualsiasi definizione universale condivisa di questo termine.
La violenza sulle donne ha una sua specificità, che è quella della differenza tra chi la agisce e chi la subisce: la differenza di genere. Si tratta cioè di una violenza che un genere(quello maschile) perpetra su un altro genere(quello femminile); non può essere considerata una devianza della sessualità maschile, ma è la componente intrinseca ed essenziale all'esercizio del potere maschile sul corpo femminile("Associazione Donna",dattiloscritto non pubblicato,2005).
IL primo rapporto su Violenza e salute, pubblicato dall'OMS il 4 ottobre 2002, riferisce che delle donne morte in modo violento, tra il 40% e il 70%, è stata uccisa dal proprio partener o marito.
La violenza contro le donne è un vero e proprio fenomeno sociale, diffuso in tutto il mondo, in tutti gli ambienti culturali, religiosi e razziali.
 
Claudia Ciappino

6 commenti:

  1. L'idea di un articolo sulla violenza perpretata ogni giorno sulle donne è molto buona, ma l'articolo qui presente mi sembra un po' scarno e approssimativo.

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  2. Condivido 14.16, a parte l'idea l'articolo non suscita interrogativi o discussioni in quanto molto ma molto surreale.

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  3. chi ha risposto evidentemente non ha mai avuto persone violente in famiglia.Viva le donne coraggiose come Claudia ed un evviva alla Carfagna

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  4. Sono vittima di violenza in famiglia da 10 anni. Sto cercando di uscirne, non so se mio marito me lo permetterà, mi ha più volte minacciata di morte se lo lascio. E' neccessario un coraggio inimmaginabile per arrivare a prendere questa decisione. Il mio corpo stava reagendo a queste violenze anche se io non ne ero ancora consapevole, dimagrivo senza motivo e il mio braccio destro tremava continuamente. Alla fine mi sono detta: "ho muoio sottomettendomi al suo volere, o muoio provando a riprendere in mano le redini della mia vita rischiando di essere uccisa da lui". Ora sono pronta a tutto, voglio tornare a vivere. Auguro a 14.16 che tutto ciò non accada mai a qualcuno della sua famiglia.

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  5. Carissima, ho letto il tuo commento e sono rimasta letteralmente un po' scioccata. Per me che vivo un matrimonio sereno, è difficile riuscire ad immaginare un marito violento che sfoga le sue frustrazioni sulla moglie,ma purtroppo di uomini così ce ne sono tantissimi. Su questo blog ci si occupa di tante cose, e soprattutto di politica, ma molto poco dei problemi reali che vivono le persone tra le mura domestiche per mancanza di informazioni. Credo che a tanti lettori e lettrici interesserebbe leggere la tua esperienza. Se vuoi, condividi con noi questa tua terribila esperienza mettendoci al corrente dei tuoi umori, le tue paure e tutto ciò che ha scatenato una situazione simile e sono sicura che troverai tante persone disoste ad ascoltarti, e perchè no? ad aiutarti. Tutto chiaramente in anonimato. Spero di poterti sentire di nuovo al più presto.

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  6. be che dire da nn credere che tu carissima mia amica avresti fatto un blog del genere. le difficolta dellinfansia avvolte nn le riusciamo a cancellare solo il tempo ci potra aggliutare nn ce persona che possa farlo ti capisco e ti stimo del resto siamo paesane, e posso aggiungere che la colpa di tutto.. e solo dei nostri genitori che nel momento che ne avevamo bisogno anche solo di una figura paterna nn e' stato possibile ma andare al bar e ubriacarsi si,quindi che dirti passiamoci la mano x la coscienza e andiamo avanti un saluto carissima amica.

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