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sabato 20 febbraio 2010

scempio delle scale - alcune domande



Ho appena finite di leggere l’articolo precedente, il quale in modo amaramente ironico ci fa notare la bassezza culturale alla quale ci siamo ridotti. Ho apprezzato il tono allegro, utilizzato per dare un messaggio che allegro non è. Ho l’impressione che il post sia stato scritto da una persona con una certa esperienza di vita, qualcuno che sa come funzionano le cose e allora non si stupisce, ma preferisce ironizzare, esorcizzando l’avvelenamento del fegato.

Io, che quell’esperienza e “scorza” invece non ce l’ho, sono incazzato nero. Lo so che vivo in un paese ormai abbandonato, rassegnato a vedersi inondare lentamente dalle logiche gomorristico-politichesi che lo circondano; non sono talmente ingenuo da pensare che è possibile cambiare, quando intorno a me nessuno in realtà vuole cambiare, per cui mi fermo qui.

Però pretendo, anche a nome dei miei concittadini, di conoscere delle cose:

1 – chi ha autorizzato i lavori (chiamarli lavori è un complimento, in realtà sarebbe “chi ha autorizzato lo scempio?”)

2 – quanto sono costati e da quali casse si è attinto (se sono stati davvero gratuiti, scopriremo che anche il proverbio “a caval donato non guardare in bocca” ha un’eccezione)

3 – questa è diretta per il sindaco: sei soddisfatto del risultato?

4 - chi (diavolo, ci azzecca proprio) è il responsabile della serie di goffaggini attentate alla dignità della nostra comunità, altrimenti chiamate "lavori di restauro"?



Nero, via web

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