È una tiepida giornata di settembre.
Mi sveglio al fastidioso rumore della sveglia che mi avverte che sono le 6 del mattino,oggi ho il mio primo colloquio di lavoro ed è ora di alzarmi. Frettolosamente mi lavo la faccia,indosso la prima cosa che capita, controllo che tutto ciò che serve sia nella borsa e come d'abitudine mi scotto la lingua col caffè. Anche questa mattina combatto contro il tempo:alle 07.00 il mio treno raggiungerà la stazione di falciano del massico.
Passo gli ultimi cinque minuti prima di partire a cercare disperatamente le chiavi dell'auto in giro per casa,che poi mi accorgo essere come sempre al proprio posto. Alle 6.27 sveglio la mia panda che mi da il suo buongiorno rugginoso.Ha piovuto tutta la notte e quindi le consento di fare i suoi soliti capricci.
La strada è ingombra e scivolosa ma nonostante io non sia una perfetta guidatrice so che se vorrò arrivare in orario dovrò premere il piede sull'acceleratore. Dopo una perfetta traiettoria,durante la quale pochi sono stati gli intoppi (trattori che mi hanno fatto perdere giusto una decina di minuti,anche se vitali per me) raggiungo l'incrocio che mi permetterà di immettermi nella strada che porta alla mia dolce stazione e mi sento ad un passo dalla fine. Dove in altre occasioni c'erano FOSSE e BUCHE adesso ci sono piccole pozzanghere; cerco di evitarle facendo uno slalom degno di un pilota di rally in una strada che dovrebbe essere a due corsie e che non ha neppure lo spazio per il transito di un solo veicolo. Così come per magia nel giro di un attimo un bel vitellone mi intralcia la strada e sono costretta a sterzare prendendo in pieno quella che sembrava una semplice pozzanghera ma che si è dimostrata una vera e propria piscina olimpionica.Una ruota è andata ma io s! ono un'ottimista,arriverò in tempo al mio appuntamento.
E così io e la mia panda siamo in stazione alle 6.50,giusto in tempo per comperare il biglietto. Mi precipito al bar della stazione,dopo essermi ricordata che falciano non dispone di una BIGLIETTERIA e con enorme sorpresa mi accingo a leggere il biglietto che precede la porta chiusa del bar: CHIUSO PER FERIE. Dopo qualche istante di panico decido di raggiungere un addetto delle ferrovie dello stato che sicuramente sarà all'interno del fabbricato giallo paglierino. Busso delicatamente sul vetro opaco di quello che dovrebbe essere un ufficio di DIRIGENZA DEL MOVIMENTO ma posso da subito constatare che non c'è nessuno all'interno; allora raggiungo quella che dovrebbe essere la biglietteria e che di rado ospita un responsabile che sembra quasi nascondersi dietro le veneziane chiuse, anche qui i miei tentativi risultano vani.Scorgo quasi per caso alla mia destra un apparecchio elettronico che si configura come un "distributore" di biglietti automatico,ovviamente non funzionant! e.
So a questo punto di avere un'unica soluzione,spiegare la mia situazione al controllore,sono le 6.58 e tra due minuti sarò sul mio treno.
Attraverso il sottopassaggio, raggiungo il binario tre dove ci sono altri viaggiatori a farmi compagnia.Spiego anche a loro il mio inconveniente e mi accorgo che il 70% di quelle persone è nella mia stessa situazione. Mi sento sollevata. Tra una chiacchiera ed un altra sono passati quindici minuti e sembra che non sia ancora stato annunciato alcun treno ne aventuali RITARDI. Fiduciosa penso che nessuno,nemmeno un piccolo rirardo potrà rovinare il mio stato d'ottimismo. Qualcuno comincia a spazientirsi, altri perdono le speranze, qualcuno "delicatamente" impreca contro chissaccosa ed intanto sono passato altri 40 minuti. Penso che il mio appuntamento è alle 9 e in fondo posso tentare di prendere anche il treno delle otto.
E così,come tanti stoccafissi,rimaniamo tutti lì, fiduciosi che prima o poi ci venga comunicato qualcosa, fiduciosi che prima o poi il nostro treno arriverà...ed io fiduciosa che prima o poi,anche un'altra proposta di lavoro arriverà.
Sono troppo poco informata per puntare il dito o attribuire la colpa di questo degrado a qualcuno perchè ammetto che non saprei in che parte orientarmi, so solo che quella che dovrebbe essere una linea FONDAMENTALE di transito che congiunge Roma a Napoli è davvero abbandonata a se stessa.
In molte stazioni ho trovato poca efficienza e molta distrazione ma in nessuna e dico nessuna un così totale abbandono, non intendo dire che dovrebbe essere ripristinata totalmente ma almeno dotata delle cose necessarie,come la biglietteria od un addetto che possa offrire servizio ai viaggiatori o almeno iniziare dalle fondamenta ed asfaltare una volta per tutte la benedetta strada che viene "rattoppata" una volta tanto e che sta sempre punto e accapo e magari procedere per gradi sistemando una cosa per volta.
E con questo parlo a nome di molti altri viaggiatori che come me,spesso, si sono trovati ad aspettare sotto la pioggia un treno che non passava mai.
Angi
Mi sveglio al fastidioso rumore della sveglia che mi avverte che sono le 6 del mattino,oggi ho il mio primo colloquio di lavoro ed è ora di alzarmi. Frettolosamente mi lavo la faccia,indosso la prima cosa che capita, controllo che tutto ciò che serve sia nella borsa e come d'abitudine mi scotto la lingua col caffè. Anche questa mattina combatto contro il tempo:alle 07.00 il mio treno raggiungerà la stazione di falciano del massico.
Passo gli ultimi cinque minuti prima di partire a cercare disperatamente le chiavi dell'auto in giro per casa,che poi mi accorgo essere come sempre al proprio posto. Alle 6.27 sveglio la mia panda che mi da il suo buongiorno rugginoso.Ha piovuto tutta la notte e quindi le consento di fare i suoi soliti capricci.
La strada è ingombra e scivolosa ma nonostante io non sia una perfetta guidatrice so che se vorrò arrivare in orario dovrò premere il piede sull'acceleratore. Dopo una perfetta traiettoria,durante la quale pochi sono stati gli intoppi (trattori che mi hanno fatto perdere giusto una decina di minuti,anche se vitali per me) raggiungo l'incrocio che mi permetterà di immettermi nella strada che porta alla mia dolce stazione e mi sento ad un passo dalla fine. Dove in altre occasioni c'erano FOSSE e BUCHE adesso ci sono piccole pozzanghere; cerco di evitarle facendo uno slalom degno di un pilota di rally in una strada che dovrebbe essere a due corsie e che non ha neppure lo spazio per il transito di un solo veicolo. Così come per magia nel giro di un attimo un bel vitellone mi intralcia la strada e sono costretta a sterzare prendendo in pieno quella che sembrava una semplice pozzanghera ma che si è dimostrata una vera e propria piscina olimpionica.Una ruota è andata ma io s! ono un'ottimista,arriverò in tempo al mio appuntamento.
E così io e la mia panda siamo in stazione alle 6.50,giusto in tempo per comperare il biglietto. Mi precipito al bar della stazione,dopo essermi ricordata che falciano non dispone di una BIGLIETTERIA e con enorme sorpresa mi accingo a leggere il biglietto che precede la porta chiusa del bar: CHIUSO PER FERIE. Dopo qualche istante di panico decido di raggiungere un addetto delle ferrovie dello stato che sicuramente sarà all'interno del fabbricato giallo paglierino. Busso delicatamente sul vetro opaco di quello che dovrebbe essere un ufficio di DIRIGENZA DEL MOVIMENTO ma posso da subito constatare che non c'è nessuno all'interno; allora raggiungo quella che dovrebbe essere la biglietteria e che di rado ospita un responsabile che sembra quasi nascondersi dietro le veneziane chiuse, anche qui i miei tentativi risultano vani.Scorgo quasi per caso alla mia destra un apparecchio elettronico che si configura come un "distributore" di biglietti automatico,ovviamente non funzionant! e.
So a questo punto di avere un'unica soluzione,spiegare la mia situazione al controllore,sono le 6.58 e tra due minuti sarò sul mio treno.
Attraverso il sottopassaggio, raggiungo il binario tre dove ci sono altri viaggiatori a farmi compagnia.Spiego anche a loro il mio inconveniente e mi accorgo che il 70% di quelle persone è nella mia stessa situazione. Mi sento sollevata. Tra una chiacchiera ed un altra sono passati quindici minuti e sembra che non sia ancora stato annunciato alcun treno ne aventuali RITARDI. Fiduciosa penso che nessuno,nemmeno un piccolo rirardo potrà rovinare il mio stato d'ottimismo. Qualcuno comincia a spazientirsi, altri perdono le speranze, qualcuno "delicatamente" impreca contro chissaccosa ed intanto sono passato altri 40 minuti. Penso che il mio appuntamento è alle 9 e in fondo posso tentare di prendere anche il treno delle otto.
E così,come tanti stoccafissi,rimaniamo tutti lì, fiduciosi che prima o poi ci venga comunicato qualcosa, fiduciosi che prima o poi il nostro treno arriverà...ed io fiduciosa che prima o poi,anche un'altra proposta di lavoro arriverà.
Sono troppo poco informata per puntare il dito o attribuire la colpa di questo degrado a qualcuno perchè ammetto che non saprei in che parte orientarmi, so solo che quella che dovrebbe essere una linea FONDAMENTALE di transito che congiunge Roma a Napoli è davvero abbandonata a se stessa.
In molte stazioni ho trovato poca efficienza e molta distrazione ma in nessuna e dico nessuna un così totale abbandono, non intendo dire che dovrebbe essere ripristinata totalmente ma almeno dotata delle cose necessarie,come la biglietteria od un addetto che possa offrire servizio ai viaggiatori o almeno iniziare dalle fondamenta ed asfaltare una volta per tutte la benedetta strada che viene "rattoppata" una volta tanto e che sta sempre punto e accapo e magari procedere per gradi sistemando una cosa per volta.
E con questo parlo a nome di molti altri viaggiatori che come me,spesso, si sono trovati ad aspettare sotto la pioggia un treno che non passava mai.
Angi