Nella contea di Calenum la vita scorreva immersa nella propria particolare felicità sotto la guida illuminata del reggente duca Giano Trifrontis dè Fontanavecchia. L’apparente spensieratezza degli abitanti era data dalle feste di ogni genere che il reggente propinava al popolo, quasi obbligandoli a divertirsi. Era ormai più di un anno che Giano governava incontrastato il contado e ormai le alleanze e i mezzi truffaldini che gli avevano permesso di occupare quel posto, contro il volere del conte Biasox, erano stati dimenticati. L’infido Abner, già consigliere di Biasox, conduceva un assedio giornaliero al palazzo del governo per entrare nelle grazie del nuovo padrone. Giano, sfruttando le sue doti di grande corruttore, faceva finta di annoverarlo tra i cortigiani, ma a giorni alterni: in tal modo sfruttava i suoi servigi senza però dargli nulla in cambio. Il solerte Abner, per entrare nelle grazie del nuovo padrone, aveva perfino attrezzato una stamperia abusiva, chiamandola addirittura con lo stesso nome del contado per farla apparire una cosa ufficiale e autorizzata. Ogni giorno scriveva, anche se non era il suo forte, delle lodi a Giano osannandolo per le opere ipotetiche che questi, a suo dire, quotidianamente realizzava.
L’apparente serenità della vita del contado era offuscata però dalle alleanze truffaldine che il duca aveva sottoscritto per impossessarsi del potere. La mancata osservanza dei contratti che aveva firmato con varie fazioni contrarie tra loro, creava delle frizioni nell’esercizio giornaliero del potere. Inoltre si era divulgata la notizia, forse per mezzo della stamperia di Abner, che il conte Biasox avesse rinunciato alle sue prerogative sul trono della contea per dedicarsi interamente ad incarichi presso la corte di Maradonia. Tali incarichi gli erano dovuti per la sua grande esperienza e abilità nel condurre gare d’appalto, in particolar modo nel trattare con gli imprenditori.
Il duca Giano, a questa notizia si mise subito all’opera per impossessarsi definitivamente della contea e tacitare, a suo modo, gli avversari. I suoi mezzi erano semplici ed efficaci: corrompere, dando poco e promettendo molto. La sua lunga militanza al servizio di Biasox lo aveva reso super esperto in questo anche perché più intelligente e spregiudicato di lui. Così incominciò a dare i lavori pubblici ai sostenitori di Biasox per spostarli dalla sua parte. Per giustificarsi con gli alleati incolpava il capo scribacchino della contea accusandolo di dare gli incarichi ai sostenitori di Biasox perché cugino di Antimus Mutus. Spostò di posto tutti gli alti funzionari del palazzo, dando l’illusione di aver cambiato tutto. In effetti, non cambiò niente in particolare. Per assicurarsi i suoi servigi, confermò tutte le prerogative del comandante dei pretoriani, anche se in pubblico fingeva di criticarlo. Nominò uno stuolo di amici avvocati legali di corte e non dimenticò di donare qualche piccola elemosina ai sostenitori particolarmente accattoni anche se non bisognosi. Nominò i vari giovani che lo avevano sostenuto come ciambellani della contea, con l’incarico di declamare le sue lodi per tutto il giorno. Incaricò i suoi amici di organizzare spettacoli, mostre, sagre e conferenze su tutte le branche dello scibile umano. Promise cariche future a tutti, a Marcantonio il Russo, a Mattia il Gerarca e perfino a Maxim de Grimaldellis: promettendogli il suo appoggio incondizionato per la rielezione nel consiglio del regno di Maradonia, si assicurava il suo devoto e fedele servizio. Ovviamente non si dimenticava di promettere ogni giorno la sua successione al cerusico di corte, don Luis Risus Abuntat de Santa Cruz, il quale ci credeva davvero, come faceva da decenni con Biasox. Promise anche un incarico di prestigio ad Ughetto de’ Farmaci, a condizione che prima morisse chi lo deteneva già. Non dimenticò di promettere il suo appoggio anche ai suoi oppositori, in quanto non dobbiamo dimenticare che egli ufficialmente faceva parte della fazione a lui contraria. Ovviamente nominò controllori dei conti e delle spese e degli sperperi suoi amici personali provenienti da contee lontane. In questo modo gli eventuali e sicuri ammanchi nei bilanci della contea sarebbero stati giustificati e nascosti a tutti.
Così, giorno per giorno, Giano tesseva la trama per consolidare il suo potere che sognava di perpetuare nei secoli. Per realizzare il suo progetto inventava ogni giorno qualche investitura da dare o da promettere, incentivando gli istinti più bassi dei suoi sudditi. Tutto questo gli riusciva benissimo in quanto sfruttava la lunga esperienza di cortigiano maturata al servizio del suo grande maestro e sempre amico il Conte Biasox.
Così, giorno per giorno, Giano tesseva la trama per consolidare il suo potere che sognava di perpetuare nei secoli. Per realizzare il suo progetto inventava ogni giorno qualche investitura da dare o da promettere, incentivando gli istinti più bassi dei suoi sudditi. Tutto questo gli riusciva benissimo in quanto sfruttava la lunga esperienza di cortigiano maturata al servizio del suo grande maestro e sempre amico il Conte Biasox.
Il conte del Grillo
Questo post è davvero molto divertente. Complimenti al Conte del Grillo per la sua analisi sotto forma di novella della scena politica carinolese. Bravo continua così!
RispondiEliminadivertentissimo...dai conte...deliziaci con altri particolari
RispondiEliminadivertente, complimenti. MA AR POPOLO... come dicono a Roma. Contribuisci a inquinare, come se ce ne fosse bisogno, l'immagine della politica nella percezione della gente: è tutto una munnezza e non c'è nessun rimedio. Io non credo che sia così. I nostri rappresentanti ci somigliano e fanno quello che ritengono giusto per conservare quello che hanno. La maggioranza è con loro e la storiella per me si trasforma in uno sputo verso l'alto. Vedi un po' la tua faccia è lorda di saliva caro Conte.
RispondiEliminaSALUD
x 16,54
RispondiEliminaMi dispiace deluderti, ma i nostri rappresentanti non ci somigliano affatto. Per quanto riguarda la faccia, guarda un po' la tua... forse ha una forma strana.... sarà una faccia di c.....
e a te te prore o' mazz!!!
RispondiEliminaNon è vero caro conte del grillo?
ma quando la fate sta rivoluzzzione? ma lo sapete che le chiacchiere stanno a zero?
RispondiEliminaquesto blog è diventato peggio di un bar di paese. Tutti hanno la soluzione giusta, ma poi tornati a casa la dimenticano perchè si rendono conto che satvano mbriachi.
e voi pensate di poter cambiare le cose, scrivendo quattro cazzate su un blog??
Allora stamm' veramente nguaiati!!
Un vecchio dall'aldilà
Caro vecchio dell'aldilà,ma stai proprio più là che qua sai! Mi dispiace deluderti, ma i blog servono proprio a fare chiacchiere. Le rivoluzioni le devono fare quelli che le hanno promesse, quelli che volevano cambiare tante cose. Tu li vedi tutti questi cambiamenti?
RispondiEliminaahahahha! divertentissimo... mi ricorda qualcosa
RispondiEliminacomplimenti, è un bel racconto...
RispondiEliminade farmaci
RispondiEliminaahahahah te spio piccoletto che de notte fai l'intrallazzetto
coji amici del baretto.
quatto quatto te siedi ar tavolino
co mattia antonio e carlino
sei sempre ben vestito
con la macchina fai il tipo
hai carabinieri per amici
per dormire sogni più felici
il conte del grillo impersona in modo emblematico la volpe che quando non arriva all'uva dice che è acerba...... CARISSIMO CONTE E COMPAGNI, LA PROSSIMA VOLTA "APPICCICATEVI" VOI SUI MANIFESTI MURALI.... CANDIDATEVI VOI... E FATECI VEDERE SE LA GENTE VI OFFRIRA' COSI' TANTI CONSENSI E SOPRATTUTTO DIMOSTRATECI COSA SIETE IN GRADO DI FARE....OLTRE A COLTIVARE "CANNETI" S'INTENDE!!!!
RispondiEliminaNon capisco di cosa sta parlando, qui si parla di fatti accaduti nel Medioevo, cosa ha, la coda di paglia?
RispondiEliminaper avv. azzeccagarbugli difensore del conte :
RispondiEliminacredo che il problema non sussista, o meglio c'è nella misura in cui prude il mazzo per la rabbia e l'invidia al caro conte......
tutto qua!
X 13,01
RispondiEliminaScusami se mi intrometto nella vostra colorita discussione, ma mi sembra che chi è stato morso dalla tarantola sei tu vista la rabbia con cui reagisci a un semplice post satirico. Allegria! avrebbe detto Mike Bongiorno. In fondo un po' di senso dell'umorismo non guasta mai. Non roderti il fegato per simili cose; ci sono ben altre cose per cui puoi rodertelo. O no? Certo che voi di questa amministrazione e soci siete di una barba incredibile. Non sapete nè ridere, nè sorridere. Maronna!
non sanno nè ridere, nè sorridere perchè non ne hanno motivo...La satira ha messo il dito nella piaga e..ahi che dolore! Ma neanche noi cittadini ridiamo,non siamo mica contenti di pagare i "ciambellani della contea"..Abbiamo per esempio uno
RispondiEliminasta..f..f..che sta a fa'che? non parliamo delle varie assunzioni a termine..che forse ci faranno aumentare la tassa sui rifiuti?
speriamo di no ,pecchè ca' nisciuno è fesso
x 9/9 ore 8.22
RispondiEliminaHai ragione, su questo blog si fanno solo chiacchiere.
In effetti è la sola cosa che possiate fare.
Chiacchierate, chiacchierate, ma mi avviso che il mondo gira comunque...