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martedì 6 ottobre 2009

Scuola a Carinola: io speriamo che me la cavo.




La Scuola Pubblica carinolese sta passando un brutto momento. La mancanza di bambini ha decretato la chiusura di diversi plessi, ultimo Carinola, e Casanova quest’anno sembra si sia salvato per il rotto della cuffia. Chiaramente, tutto questo giova agli istituti privati presenti sul territorio che si trovano a diventare protagonisti dell’istruzione pubblica.
Le ragioni di questo stato di cose vanno  ricercate non solo nella mancanza di bambini, ma anche nell’inefficienza del servizio  che la scuola pubblica ha finora offerto e, soprattutto, nelle condizioni di squallore e abbandono in cui versano i nostri plessi scolastici pubblici, inaccettabili per un paese moderno. Devo perciò dire che la scuola carinolese ha le sue colpe; nell’immediato passato, non si è preoccupata di offrire ai cittadini un servizio al passo con i tempi. Il tempo pieno, diventato ormai fondamentale per la società di oggi che lavora, è stato preso in considerazione solo quest’anno, e forse troppo tardi, mentre negli anni passati le mamme  che lavoravano o quelle che volevano solo tenere in un luogo sicuro i propri figli fino alla quattro, si dovevano  orientare verso l’Istituto delle suore di Carinola. 
Quello che però fa rabbrividire ed ha decretato l’abbandono dei plessi scolastici pubblici da parte di molti alunni, è la condizione di incuria e fatiscenza in cui versano gli edifici scolastici pubblici, soprattutto quello delle medie di Carinola. In tanti anni, non un’amministrazione comunale si è preoccupata di mettere seriamente in moto la macchina organizzativa per rendere i plessi scolastici sicuri e vivibili, basti pensare che nella palestra della scuola media sono anni che non si fa ginnastica. Una lavata di faccia qua e là, qualche bagno che si aggiusta, qualche tegola che si cambia, ma niente di più che microscopici interventi. Come si puo’ allora pretendere di attirare l’attenzione e l’interesse delle famiglie di oggi che lavorano e che per i loro figli vorrebbero sempre il meglio, almeno in termini di sicurezza?
Ho letto che c’è in programma la creazione di un Polo Scolastico; ben venga finalmente questo interessamento verso la scuola pubblica carinolese che potrebbe risorgere solo con l’attenzione e l’intervento di un’amministrazione comunale motivata. Speriamo solo che non sia troppo tardi.



venerdì 2 ottobre 2009

Segnalazione e raccomandazione

Oggi giorno, ogni qual volta che usa la parola “segnalazione”, si cerca in realtà di dare una parvenza di nobiltà alla “raccomandazione”. La segnalazione, infatti, è qualcosa di molto positivo anche nelle piccole attività di tutti i giorni. Si può ad esempio segnalare agli amici un artigiano particolarmente bravo di cui ci si è serviti. Si può segnalare un impiegato particolarmente cortese o un medico particolarmente esperto, o anche un ristorante in cui si è stati trattati bene. Possono essere infiniti gli esempi che si possono portare per descrivere la positività ed anche la necessità della parola “segnalazione”. Se si vuole andare un po’ più lontano nella storia, si può ricordare come Mozart, Michelangelo ed altri grandi mostri sacri  dell’arte ebbero modo di manifestare tutto il loro meraviglioso estro grazie ad una segnalazione. Oggi però, questa grandiosa parola serve solo per coprire la sua faccia negativa e deleteria.
La parola raccomandazione è quella con la quale si impone di servirsi di una persona, indipendentemente dai suoi meriti e delle sue capacità. Questa pratica deleteria sta portando questa nostra bella nazione verso il disastro in ogni campo. Assistiamo al disastro compiuto della sanità in Sicilia, dove ormai i medici hanno acquisita la laurea per raccomandazione, l’incarico in ospedale per raccomandazione e perfino la nomina a primario per raccomandazione. Risultato: si muore per un raffreddore o un mal di pancia: non tutti ovviamente, ma solo il popolino, perché chi può permetterselo va a curarsi a Milano. Anche le altre regioni, compresa la nostra, sono su quella strada.
Questo è solo un piccolo esempio che può continuare per tutti i settori dell’attività dello Stato, basta osservare con occhio libero da condizionamenti politici, cosa non facile in Italia. Il pericolo è che questo problema sta contaminando anche le compagnie private, che fino a qualche tempo fa erano meno affette da questa malattia. Quando anche il privato sarà completamente assoggettato al sistema raccomandazione, questa nazione fallirà.
Se dallo Stato si passa ad analizzare il problema negli enti locali, la situazione non solo non cambia, ma peggiora enormemente. Basti guardare la regione Campania, dove il despota di turno si circonda di consulenti inetti col solo merito della tessera giusta col risultato che è diventata ultima in tutto.
Arrivando nella piccola realtà carinolese la situazione non cambia, gli esempi d’incompetenza raccomandata sono tanti e sotto gli occhi di tutti. Si può fare e si fa: visto che non esiste una norma né alcun controllo sull’operato di un sindaco è normale che questi sistemi  parenti ed amici. Se non hanno alcuna capacità non è un limite ma un vantaggio,  in quanto questi non si opporrà mai agli ordini che riceverà, eseguendoli senza mugugni.
L’esempio più recente di quanto sopra è la nomina del difensore civico di Carinola. Con tanti avvocati sul territorio, da bravi a bravissimi, alcuni con decenni di esperienza, si sceglie uno che, a quanto sembra, non è nemmeno abilitato. Si prende uno che si è diplomato alla ragioneria di Sessa  A., famosa in tutta la provincia per l’alquanto limitato progetto formativo che offre col modulo “un giorno sì e tre giorni no” (di lezione, s’intende). Si laurea a quasi trenta anni e si abilita, se, quasi a quaranta.  Insegna materie turistiche in un fantomatico istituto di materie turistiche e lavora in quel campo: nulla a vedere con la pubblica amministrazione e i problemi dei cittadini. Il sindaco furbone che l’ha nominato scegliendolo in mezzo a molti aspiranti, ha cercato proprio questo: il meno competente ed il più impegnato col proprio lavoro. Così facendo ha guadagnato qualche piccolo consenso nella sua famiglia ed ha accontentato qualche grande elettore, ma principalmente ha nominato uno che sicuramente non gli darà fastidi in futuro. Questa è una raccomandazione utile per il raccomandato e per il raccomandatario: il popolo come al solito pagherà le conseguenze della mancanza di serietà in un settore tanto importante quanto dimenticato: la difesa dei diritti dei cittadini in quanto tali.

Marone

giovedì 1 ottobre 2009

Controllo sulla distribuzione dell’informazione



Sono giorni che cerco di comprare inutilmente in zona Il Fatto Quotidiano, il nuovo giornale d’informazione creato da Padellaro, Travaglio, Correas, Gomez e altri. Non arriva in nessuna edicola del circondario e sembra che la distribuzione non lo preveda. Almeno per il momento.
Caserta, una delle province peggiori d’Italia secondo le varie indagini ISTAT, si rivela la peggiore anche in fatto di distribuzione dell’informazione. Non ci avevo mai fatto caso prima d’oggi, ma ora mi rendo conto che anche la catena della distribuzione  dell’informazione è nelle mani sbagliate. Nei nostri paesi di provincia si distribuiscono solo  giornali  come La Gazzetta di Caserta, Il Corriere di Caserta, Il Mattino e qualche testata più famosa che comunque non crea grossi problemi all’informazione dominante.
Ora io mi chiedo: cosa c’è sotto? E’ una questione di controllo di monopolio dell’informazione che riguarda solo l’aspetto economico o la provincia di Caserta deve essere volutamente mantenuta a un livello informativo molto allineato? Spero che non sia questa seconda ipotesi quella che si nasconde sotto un gesto così allarmante, altrimenti dobbiamo preoccuparci sul serio. Si può essere d’accordo o meno con quello che dicono i giornalisti in genere, ma la pluralità dell’informazione è di fondamentale importanza in un paese democratico e va garantita a tutti; spetta poi al cittadino che legge farsi una propria idea, secondo la propria sensibilità e cultura, sulle notizie che gli vengono propinate in un modo o nell’altro. Quando la catena della distribuzione informativa non garantisce più questa pluralità di informazione a cui tutti i cittadini hanno diritto, beh allora non si può parlare più di democrazia, ma di vero e proprio regime mascherato sotto una parola meno allarmistica  come può essere appunto la parola ‘democrazia’. Che rimane purtroppo solo una parola.







FreeMan


lunedì 28 settembre 2009

VOLANTINI E ANOMALI DISSENSI

Riceviamo e pubblichiamo una mail anonima, la quale merita una piccola risposta:


"Alcuni volantini  anonimi sono stati diffusi negli ultimi giorni per le strade del comune di Carinola e, ad un esame sommario, sembra che non sono stati prodotti dalla stessa penna. L'amministrazione comunale è stata fatta bersaglio di critiche  spietate sull'attività svolta fino ad oggi. Le accuse di immobilità si sprecano e interessano gran parte dei punti di programma che sono stati il caposaldo della dell'ultima campagna elettorale.  In effetti si tratta di "post" non digitali che mirano (probabilmente) a tenere informati i cittadini. Sorprende che alcuni passi riportati nei volantini sono stati tratti direttamente da post pubblicati su questo sito  e poi commentati, ampliati e chiosati.
Qualcuno, più di uno sembra, avverte la necessità di esprimere in forma anonima, anche oltre lo spazio del web, critiche e dissenso  verso l'amministrazione in carica. Si è formata così una nuova forma nuova di partecipazione che potremmo definire "l'altra opposizione/l'opposizione di vicinato", che sceglie come proprio canale di comunicazione l'anonimo volantinaggio. Molto probabilmente è questo un effetto della crisi della politica. La gente non si sente soddisfatta nè rappresentata dall'opposizione (forse anche dalla maggioranza) eletta nelle urne. Questa curiosità mi piaceva fosse sottolineata perchè non vada svilita e confusa nella lotta tra "bande" che si è scatenata che mira soprattutto a un processo di "etichettamento"  continuo (perchè l'etichetta è rassicurante) di tutto quello che succede, fosse anche un volantino anonimo. Il quiquirì è stato protagonista, inconsapevole, anche di questa nuova tipologia di dialettica. Ma non vi sembra una cosa fantastica?
abbracci
cittadino comune...
che se la gode tutta

ciao uagliù!"


 Risposta del Quiquirì:

No, non ci sembra affatto una cosa fantastica, e sopratutto il Quiquirì non è protagonista dell'imbarbarimento culturale e politico che possiamo notare leggendo lo squallido scambio di volantini degli ultimi giorni. Il primo volantino oltre ad accusare il sindaco di mancare di una parte importante dell'apparato riproduttivo, non dice niente di più del più becero commentatore di questo blog, mentre il secondo volantino, ad opera della coalizione di maggioranza è forse ancora più squallido in quanto, una volta individuato in Pasquale Di Biasio l'artefice del primo sgrammaticato messaggio, gli ricorda che ormai sotto le mammelle dei soldi pubblici ci sono loro e che non sarà così facile staccarceli.
Noi siamo lontani anni luce da queste logiche da avvoltoi avvinghiati alla carcassa pubblica, e la maggior parte dei post ospitati su questo blog sono scritti da persone che, in un modo o in un altro, hanno a cuore le sorti della propria terra e lo esprimono liberamente.
La bassezza culturale e l'intima cattiveria di alcuni dei commentatori, al contrario, si avvicina molto di più al tono di entrambi quei volantini che tu vorresti accostare al taglio del Quiquirì.
Non ci dilunghiamo, ma ti facciamo una domanda: il tono da osteria degli zozzoni col quale i nostri politici e aspiranti tali si dilettano a cimentarsi con discreti risultati, potrebbe essere una delle cause dei due grafici di cui sotto?
Risponditi, e poi ripensa quello che hai scritto.

Grazie



 Provenienza delle visite al blog il Quiquiri durante l' Estate:


Provenienza delle visite al blog il Quiquiri durante l'autunno:




domenica 27 settembre 2009

Il Biasox Furioso


Il conte Biasox era concentrato intensamente nel suo lavoro giornaliero presso il gran ministero delle acque,  quando fu distratto dall’arrivo  di  un messaggero proveniente da  Calenum. Ogni due giorni un messaggero  gli portava  notizie della sua contea, in  particolare l’andamento della vita politica e il comportamento dei suoi  vassalli e dei suoi nemici, che lui riteneva di numero limitatissimo. Quando gli fu riferito che tutta la contea sapeva che lui aveva abdicato dal suo titolo di Conte e padrone su di essa, si lasciò andare a parolacce a cui non era aduso. La sua collera aumentò quando fu informato che era stato il suo ex consigliere Abner a divulgare quella notizia cosicchè lo apostrofò con  gli epiteti più disparati. Ancora paonazzo dalla collera, ordinò di preparare la sua carrozza e al cocchiere di condurlo a Calenum dove aveva inviato in avanscoperta  un suo corriere per informare i suoi fedelissimi del suo arrivo. 
In serata, giunto nel suo casale natio di Nocellum,  fu accompagnato a casa di uno dei suoi  vassalli più facoltosi, Anforino de Farmacis, che gli fece trovare pronta una cena luculliana. Più che la cena a Biasox fece piacere la cerchia di vassalli, valvassori e valvassini che numerosi erano ad attenderlo. La sua ira profonda fu in parte alleviata quando fra  i suoi sostenitori che lo salutavano con un deferente inchino notò  la presenza di una dama, a lui particolarmente cara,  proveniente dal contado di  Kasanovia . Dopo aver fatto il suo solito discorso introduttivo,  più  incomprensibile del solito a causa della sua forte irritazione, illustrò il suo piano per defenestrare il suo reggente Giano Trifronte de Fontanavecchia che occupava tale carica contro il suo volere. Presa penna e pergamena scrisse personalmente un messaggio, evitò  di firmarlo ma per far capire a tutti che era stato scritto da lui lo infarcì  di errori di ogni genere. Scrisse che il suo successore  si era alleato con persone  di malaffare col solo scopo di avere il potere e che questa alleanza ibrida  avrebbe portato la contea alla rovina e per evitare ulteriori guai anche per le sue ghiandole più preziose avrebbe fatto meglio a dimettersi. Finito di scrivere ordinò ai suoi vassalli di riprodurne fedelmente, errori compresi,  tantissime copie che in nottata i valvassini  fecero in modo che raggiungessero tutti gli abitanti della Contea. 
Il mattino dopo tutti lessero l’invito-minaccia  di Biasox e molti subito pensarono a come tradire  Giano per tornare con lui,  Abner per primo. Anche Giano Trifronte  lesse il messaggio ma ormai, deciso a tenersi i trono della contea il più a lungo possibile, passò al contrattacco cercando come  suo solito di ricavarne il suo utile. Riuniti tutti i sui grandi elettori fece un lungo discorso paventando il ritorno di Biasox e le conseguenze sui loro affari e sui loro progetti futuri oltre alle conseguenze sulle loro teste. Il suo discorso ebbe l’effetto desiderato tutti sguainarono la spada e gli giurarono fedeltà  nella lotta all’odiato tiranno. Giano sull’onda del consenso raggiunto subito scrisse un messaggio di risposta pieno di minacce e insulti al conte Biasox  ordinando di  ricopiarne in migliaia e migliaia di copie in vari formati.  Chiamò in disparte il suo fedele alleato, Mattia il Gerarca, e gli chiese di usufruire dei servizi  dei due suoi più feroci sicari, i sanguinari fratelli “Tale e Quali”.  Avutoli al suo cospetto li incaricò di inondare tutta la  contea del suo messaggio di sfida a Biasox, questi portarono a termine l’incarico  nel migliore dei modi sfidando gli agguerriti  sostenitori di Biasox. Il mattino dopo tutta la  contea di Calenum era ricoperta del messaggio di Giano Trifronte e non vi era muro, albero, chiesa, locanda o portone in cui non fosse affisso il  messaggio in tutti i vari formati. Giano raggiunse il suo scopo i molti titubanti suoi sostenitori si convinsero della sua ferma volontà di restare attaccato sul trono e continuarono a far finta di mostrargli la oro devozione.  
Biasox purtroppo visto l’esito negativo della sua iniziativa finì per incollerirsi ancora di più e rientrò velocemente al suo palazzo governativo guidando personalmente la sua veloce carrozza. 

Continua…..




 

IL CONTE DEL GRILLO



E se dietro l'influenza suina ci fosse un grande porco?



FORSE NON TUTTI SANNO CHE....

A proposito di influenza suina.....

L'IRONIA NEL SUO MIGLIOR STILE....

2000 persone contraggono l'influenza suina e ci si mette la mascherina...
25 milioni di persone con AIDS e non ci si mette il preservativo...


PANDEMIA DI LUCRO. Che interessi economici si muovono dietro l'influenza suina?

Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria, i notiziari di questo non parlano...
Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi..
I notiziari di questo non parlano...

Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno.
I notiziari di questo non parlano...

Ma quando comparve la famosa influenza dei polli.... i notiziari mondiali si inondarono di notizie... un'epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia!
Non si parlava d'altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni...
25 morti l'anno!!

L'influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo.
...Mezzo milione contro 25.

E quindi perché un così grande scandalo con l'influenza dei polli?
Perché dietro questi polli c'era un "grande gallo".

La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici.
Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione.
Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro.

Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell'inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo.

E allora viene da chiedersi: se dietro l'influenza dei polli c'era un grande gallo, non sarà che dietro l'influenza suina ci sia un "grande porco?".
L'impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu.
Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l'Iraq...
Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani... felici per la nuova vendita milionaria.

La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute...

Se l'influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se la Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?


(Ho ricevuto questo documento via e-mail,solitamente non apro le catene,ma questa mi sembrava interessante.Meditate.)

Boccadoro

giovedì 24 settembre 2009

Il re è nudo



Ho letto qualche articolo e molti commenti sulla situazione amministrativa carinolese. Io credo che non ci sia nulla di ciò che non si sarebbe potuto intuire a monte. Per quanto si sia potuto ostentare, in campagna elettorale, il grande valore di una lista civica fatta di uomini che, indipendentemente dalle estrazioni partitiche, si sono coalizzati per il bene della città ecc. ecc., quella lista civica sta divenendo “cinica” ossia sprezzante di coloro che hanno comunque votato quel sindaco e quella coalizione, indipendentemente dall’estrazione destroide-sinistroide dei suoi partecipanti. Del resto i partecipanti sono comunque da una parte i componenti della destra confluita nella PDL, dall’altra gli scissionisti del PD ed è scontato che in prossimità di altre scadenze elettorali da parte delle prime donne ci sia la volontà di candidarsi indipendentemente dal ruolo di amministratore che stanno già svolgendo. Alla fine, dopo un po’, ognuno si è rimesso addosso! la sua casacca partitica in previsione di altri scenari elettorali. Il vero problema, a mio avviso è che tali atteggiamenti possano riflettersi negativamente sull’amministrazione della città. In parole povere: quando ci saranno le provinciali il centro destra esprimerà i suoi candidati, il centro sinistra i suoi e il gruppetto del sindaco cosa farà? Ci sarà una guerra tra poveri e quelle persone che si erano coalizzate per far vincere questa amministrazione si divideranno di nuovo per votare i singoli diversi schieramenti partitici, alcuni contrapposti agli altri. Qualcuno potrebbe obiettare che è normale in politica uno scenario del genere. Si, potrebbe anche esserlo, ma non è normale che per l’ambizione politica di qualcuno salti un’amministrazione con tutte le conseguenze che un tale scellerato atto comporti sui cittadini. Se ciò dovesse accadere gli artefici di questo atto ignobile dovranno solo rinchiudersi in casa e lasciare la politica cittadina a ch! i veramente ha a cuore questa realtà.




Anonimo via web


martedì 22 settembre 2009

Le tragedie che aiutano i governi

Sono le tragedie come quella accaduta in Afghanistan che aiutano questo governo. Sono proprie questo tipo di cose che colpiscono il cuore degli italiani e fanno slittare la loro attenzione da un’altra parte, mettendo in secondo piano i tanti problemi italiani che pur meritano la massima attenzione. E chiaramente il governo in carica si bea del sentimento di solidarietà e di amor patrio che erompe in seno agli italiani ogni volta che i suoi militari vengono colpiti a morte. Lo cavalca, lo usa, lo strumentalizza.

Per noi italiani, il sentimento ha sempre la meglio sulla ragione. Sempre. Fino al punto da sottometterle quest’ultima, la ragione, che è invece la bilancia personale di tutte le cose. A causa del sentimentalismo italiano, ogni cosa passa in secondo piano. Non è avvenuta la manifestazione indetta per sabato 19 Settembre a Roma per la libertà di stampa; la trasmissione Ballarò, che già aveva subito uno spostamento per fare posto al padrone di questo Paese, ha cambiato decisamente l’argomento della serata perché non sembrava il caso di mettersi a fare polemica. Ma rimaniamo freddi un attimo. Usiamola un po’ questa ragione che spesso  mandiamo in vacanza.

Le tragedie di questa Nazione sono tante e tutte hanno bisogno di essere conosciute, di essere prese in considerazione per essere affrontate. I riflettori non si devono accendere solo su quello che fa politicamente più comodo, ma su tutte le problematiche che riguardano l’intera popolazione italiana. Oggi migliaia di posti di lavori sono a rischio, il futuro dei giovani è a rischio, la libertà d’informazione è a rischio, l’incolumità di troppe categorie di persone è a rischio, la stessa democrazia è a rischio. Non si può dimenticare tutto questo. Mai. Perché sono proprio le tragedie che tendono a far dimenticare ciò che non deve essere dimenticato. E’ giusto che l’Italia pianga i suoi morti, è giustissimo avere considerazione del dolore delle famiglie, ma non perdiamo di vista la realtà delle cose e soprattutto non appoggiamo certe scelleratezze facendoci fregare dal sentimentalismo. Diciamola chiara e forte la verità: i militari italiani devono tornare a casa. Non ha senso rimanere in una nazione come quella afghana che non è pronta per una democrazia di stile occidentale.


E’ inutile negarlo: la missione in Afghanistan  è stata un grosso flop. Sebbene sia stata l’unica ad avere il beneplacito dell’ONU, i nostri eserciti occidentali non sono stati in grado di sconfiggere i talebani e non lo saranno mai. Troppo protetti dal loro popolo, quello stesso popolo a cui vorremmo imporre i nostri modelli democratici.

Gli stessi americani lo hanno capito da tempo e cercano una scappatoia per richiamare in patria i propri soldati. Certo non ammetteranno mai il fallimento ma, molto diplomaticamente, stanno cercando una via d’uscita. La via d’uscita è stata offerta dalle elezioni appena avvenute. Aspettano solo che si definisca meglio la situazione elettorale ancora poco chiara, poi potranno dire al mondo che la loro missione è finita perché hanno portato la democrazia in Afghanistan. Quindi tutti a casa.

E noi che facciamo? Aspettiamo che gli USA ci diano il permesso di andarcene? Sarebbe meglio avere il coraggio di dire basta e riportare a casa i nostri militari. Possibilmente ancora vivi.

Nuvola Rossa

lunedì 21 settembre 2009

Centro culturale a Carinola






Il decremento demografico continuo del comune di Carinola ha comportato una vittima illustre, il plesso scolastico della scuola elementare di Carinola centro. Per l’anno scolastico appena iniziato nessun bambino si è iscritto a quella scuola, di conseguenza è stata chiusa. Questo fatto è molto triste per tutto il comune che tende lentamente ma inesorabilmente a spopolarsi.  Le scuole sono le cartine al tornasole di questo triste fenomeno: prima ha chiuso Santa Croce, poi San Donato adesso Carinola, a breve seguirà Casanova. Per fortuna l’amministrazione comunale ha subito provveduto a trasformare quella che è una vera e propria iattura in un evento positivo per tutta la comunità calena. Ci è stato riferito che nell’ultima giunta l’assessore alla cultura ha presentato un articolato piano di riconversione dell’istituto, da scuola a centro culturale.  Il piano prevede piccolissimi interventi di ristrutturazione che sono stati anche autorizzati dalla giunta comunale all’unanimità. Per sommi capi il progetto, che dovrebbe essere realizzato in tempi brevi, prevede innanzitutto il cambio di destinazione dell’edificio da scuola in centro culturale.
L’assessore ha illustrato il suo piano che prioritariamente prevede l’assegnazione di una stanza, ex aula,  a tutte le associazioni regolarmente costituite nel territorio comunale. Ogni stanza sarà munita di telefono, fax e pc collegato ad internet. Le associazioni pagheranno un canone annuale di fitto simbolico di cento euro, in tale somma sono comprese anche le spese telefoniche, elettricità e riscaldamento. Tutti gli assessori presenti si sono compiaciuti per l’iniziativa e il sindaco ha voluto esternare il suo personale apprezzamento all’assessore per l’iniziativa oltre al suo appoggio incondizionatoalla realizzazione. In verità prima della votazione finale con relativa approvazione all’unanimità, l’assessore alla cultura era stato fortemente contestato da alcuni colleghi di altre frazioni. Le contestazioni erano per quelle che sono state definite preferenze particolari per le associazioni della frazione di Casanova. Il piano prevedeva in partenza l’assegnazione  delle aule più grandi  al  gruppo ‘A Cètta- e per l’associazione teatrale –‘A Scarpasciota- entrambe di Casanova, e l’uso dell’atrio per cinque giorni la settimana per le loro prove. Letto il piano gli assessori delle altre frazioni, come anzidetto, hanno protestato ritenendolo giustamente troppo a favore della frazione Casanova. 
L’intervento pacificatore del sindaco è servito a riportare la calma e la concordia facendo trovare un accordo sull’assegnazione delle stanze che sarà fatta a sorteggio, fermo restando l’uso dell’atrio per le prove. La riunione si è conclusa con la soddisfazione di tutta la giunta e sicuramente anche con quella di tutta la cittadinanza non appena il progetto sarà concretizzato.
Verificato che l’entità della spesa necessaria per la  ristrutturazione e l’arredamento in verità non è molto elevata e che gli interventi sulle strutture  non sono tanti, a breve ci sarà l’inaugurazione del centro culturale di Carinola che servirà tutte le frazioni del comune. L’opera servirà a dare notevole impulso alle attività culturali che sicuramente avranno un forte incremento con nuovi adepti e collaboratori alle varie iniziative. Appena il centro culturale entrerà in funzione servirà anche ad eliminare l’uso distorto, anche se obbligato,  che si  fa  dei vari plessi scolastici dove ancora si tengono le lezioni regolarmente.



Nostradamus




giovedì 17 settembre 2009

Impressioni di Settembre



La costituzione del gruppo del PDL in seno al consiglio comunale segna la fine della civica insieme per cambiare. Invero non ce n'era proprio alcun bisogno, come giustamente stigmatizzato dal sindaco in carica. Ma poche sono le cose che accadono per caso, e anche questo lo sa bene il sindaco. E' un messaggio chiaro e preciso che vuole limitare l'autonomia del Sindaco e mettere in evidenza che la sua posizione, di uomo storicamente di sinistra, è isolata in un'amministrazione di destra. Le avvisaglie già c'erano state ed erano culminate nella differenziazione avvenuta in seno alla giunta, prima del rimpasto d'Agosto, sulla spinosa vicenda dei vigilini. L'amministrazione procede tra grandi e piccole incertezze, ma procede. E...state a Carinola ha animato la calda estate 2009, ma pare che anch'essa sia priva in gran parte di copertura finanziaria (vigilino bis?). Ciò significa, in sostanza, che anni passeranno prima che gli organizzatori vedano evasi gli impegni assunti nei loro
 confronti. Gli scavi di Foro Popilio sono stati per il momento abbandonati e della vicenda dei cimiteri non se ne parla proprio più. L'opposizione che era in stand-by ora riprende vigore perchè intravede nella difficoltà palesatasi all'interno della maggioranza una possibilità per andare ad un voto anticipato. E’ Ripresa la corte serrata al Sindaco per convincerlo a dichiarare la fine dell'esperienza con la PDL. Il tutto rafforzato da bordate per allargare la crepa all'interno dell'amministrazione, attività quest’ultima affidata al capogruppo del PD, silenzioso ma abile politico di lungo corso. Il PD cerca di recuperare una pedina importante e sembra disposto anche a offrire una congrua ricompensa perché l’operazione vada in porto (forse una candidatura alla provincia?). Il coordinatore del PD e lo stesso ex sindaco sarebbero impegnati nelle operazioni di avvicinamento e di sdoganamento del sindaco, e qualcuno già ingrassa il vitello per festeggiare il suo ritorno.  Intanto
 c’è già il futuro candidato sindaco della PDL. E’ il dott. De Risi che senza dirlo esplicitamente lo lascia intendere questa mattina  sul Corriere in una lunga intervista in cui parla del suo “cambio di visione”: da uomo di sinistra (sempre pronto a criticare i rappresentanti della sinistra) a iscritto  della PDL. Tutti hanno diritto di poter sognare quello che vorrebbero si verificasse, anche il dott. De Risi. Auguri di cuore!

anonimo via web 

martedì 15 settembre 2009

APPELLO DEI CITTADINI



Ieri mattina a Carinola, sono sono stato due ore ad aspettare un pullmino che mi portasse alla stazione e che non è mai passato. La conseguenza di tutto questo è stata che ho perso chiaramente il treno e non ho potuto fare ciò che dovevo.
Ora vorrei sapere: come deve fare un cittadino, che per varie ragioni non dispone di una macchina, ad arrivare alla stazione ferroviare per prendere un treno? A chi santo deve votarsi per sapere almeno gli orari di passaggio di questi pullmini fantasma che quando servono non ci sono mai? Mi hanno detto che spesso se ne vanno per la strada del carcere e non passano per i paesi, così se c'è qualche anima che li sta aspettando, può aspettare tutto il giorno! O che servono solo i treni per Napoli! Non si va solo a Napoli; si va anche a Roma! Come cittadino carinolese che paga le tasse chiedo all'amministrazione comunale che si faccia carico di questa incresiosa situazione e cerchi di ovviare a questo disservizio vergognoso della ditta Angelino. Non ha senso avere nel comune un servizio pullman per la stazione ferroviaria se non può essere usato dai cittadini. Un servizio pubblico dovrebbe prima di tutto servire la cittadinanza e non essere usato solo a convenienza degli! autisti che fanno un po' quello che vogliono, altrimenti è meglio che non ci sia. Chiedo cortesemente che vengano almeno resi noti gli ORARI e affissi in luoghi pubblici in modo che ci si possa regolare.
Ringrazio quanti dell'amministrazione comunale vogliano prendere a cuore la regolarizzazione di questo dissservizio che se dventa servizio può essere di grande utiliità per tutti.

Un cittadino

Nota della Redazione: nemmeno a farlo apposta, quando questo post era ancora in coda, si è sviluppata una discussione sullo stesso argomento, dalla quale è nata anche una petizione. Riportiamo qui di seguito il testo della stessa. A quanto pare, potrebbe esservene anche una copia nel bar di Salvatore. Ci scusiamo con l'autore del post per avergli rubato lo spazio e per aver cambiato il titolo del post ma sembra che l'appello potrebbe provenire da molti di più che un solo cittadino.


PETIZIONE PUBBLICA 
Al Sindaco del Comune di Carinola
dott. Gennaro Mannillo 
All’Assessore ai Trasporti
del Comune di Carinola
o a chi ne ha la competenza 
p.c. al responsabile della Ditta Angelino Vincenzo 
Dai cittadini carinolesi
firmatari di questa petizione
Oggetto: richiesta assegnazione del circondario ad altra ditta di trasporti – cura e vigilanza
                della stazione ferroviaria di Falciano-Mondragone – sistemazione strada pubblica






Carinola 14 settembre 2009 
Noi cittadini di Carinola, firmatari di questa petizione,
  • visto il continuo disagio che sono costretti ad subire i cittadini carinolesi che viaggiano   tramite la Ditta di trasporti pubblici ANGELINO;
  • visto la poca serietà della stessa, la quale, soprattutto per il servizio di collegamento con la stazione ferroviaria di Falciano, non è in grado di offrire un servizio affidabile  di pubblica utilità che permetta  un serio e continuo uso delle corse;
  • visto che la Ditta in questione non si preoccupa neppure di rendere pubblici gli orari delle corse per e  dalla stazione ferroviaria;
  • visto che gli autisti della Ditta non sempre rispettano le corse, sopprimendole arbitrariamente con grande disagio dei cittadini;
  • visto che gli stessi non sempre seguono il tragitto previsto e tagliano per via San Biagio invece di passare per i centri abitati procurando altro notevole disagio ai cittadini che sarebbero interessati alla corsa;
  • visto  anche il carente servizio scolastico mediante pullman sporchissimi e fatiscenti dove succede di tutto per la mancanza di un controllore che tenga a bada l’esuberanza degli studenti;
  • visto  che i cittadini  non possono usufruire di un servizio pubblico così inaffidabile per recarsi soprattutto alla stazione, a scuola o anche al posto di lavoro e devono comunque affidarsi a mezzi privati;
  • visto infine lo stato di degrado e di abbandono in cui versa la stazione ferroviaria, situazione assolutamente indegna per un paese cosiddetto civile;
  • visto anche la pietosa condizione della strada pubblica nei pressi della stazione ferroviaria
    il cui dissestamento rappresenta un serio pericolo per l’incolumità dei guidatori  nonché per le condizioni delle stesse auto
CHIEDIAMO
                                                                     
  • che l’istituzione Comune si adoperi presso le altre istituzioni competenti, Provincia e  Regione, affinché venga revocato il servizio di trasporti pubblici del circondario alla Ditta Angelino e venga assegnato ad altra ditta che possa assicurare un servizio pubblico più efficiente ed affidabile per i cittadini di Carinola i quali possano finalmente usufruire di un servizio moderno, al passo coi tempi e che abbia riguardo e considerazione per il viaggiatore.




                                                                 
CHIEDIAMO INOLTRE 
  • che la stessa istituzione Comune si adoperi presso le suddette istituzioni affinché venga garantita alla stazione ferroviaria di Falciano-Mondragone la cura e la vigilanza che si compete ad un paese civile, e i viaggiatori  non abbiano a trovarsi in situazioni di pericolo o di grande disagio;
  • che venga sistemata la suddetta strada al fine di consentire una circolazione più sicura per i viaggiatori che la percorrono.


          Sicuri di una vostra attenta considerazione e collaborazione, porgiamo
                                                                                                               Distinti Saluti

lunedì 14 settembre 2009

Da Don Bosco a ... Tettamanzi



Tantissimi sono i personaggi che si distinguono nel portare il messaggio di carità della chiesa fra la gente bisognosa.  Tra i tanti due nomi sono particolarmente conosciuti per la loro dedizione in particolare verso i giovani svantaggiati. Questi sono Don Bosco e Don Zeno, il primo più famoso per aver cercato di redimere e assicurare un futuro  ai ragazzi insegnando loro un mestiere come pure il secondo. La loro opera altamente meritoria fu predicata e  praticata per tutta la durata della loro vita. Nelle loro parole e nei loro insegnamenti migliaia e migliaia di diseredati trovarono la forza e l’aiuto per riscattarsi materialmente e spiritualmente. Difficilmente una persona riesce a tenere un alto profilo spirituale se vive nella necessità più assoluta. Questi testimoni della carità cristiana che si portano ad esempio oltre a predicare e tempestare di richieste chiunque poteva a favore dei loro protetti,  vivevano insieme con loro, notte e giorno.
I bisogni dei poveri che proteggevano o dei giovani deviati che cercavano di redimere erano anche i loro, se non mangiavano i loro poveri non lo facevano nemmeno loro  o se non dormivano per non avere la disponibilità di un letto. Questo loro comportamento induceva chiunque, anche i cuori più induriti a collaborare al loro progetto con quanto potevano. I poveri di allora erano gli orfani delle guerre o i figli di famiglie particolarmente indigenti che senza l’aiuto di qualche animo nobile erano destinati a morire d’inedia o essere vittime della delinquenza.
Anche oggi, come allora, ci sono gli stessi poveri gli stessi perseguitati dalle dittature o vittime di conflitti in atto dai quali cercano di fuggire. Anche oggi ci sono i Don Bosco e i don Zeno che si interessano di loro e chiedono la carità di chi può nei loro confronti. C’è una differenza, questi non vivono con loro ma in sontuosi palazzi dove i poveri non hanno accesso. Predicano incessantemente e pretendono la carità nei confronti di questi poveretti ma non offrono niente oltre le parole per cui il loro messaggio risulta vuoto e molti addirittura lo combattono. Chi paga per questo sono sempre loro, i derelitti, che seguendo i  richiami di questi cristiani  affrontano viaggi disastrosi e molte volte anche la morte. Qualche giorno ci si chiederà chi sono i veri responsabili delle tante morti di clandestini che affrontano viaggi impossibili seguendo i richiami delle sirene che li allettano con la visione di paradisi inesistenti. A questi Tettamanzi si uniscono partiti  politici il cui credo non è la pietà che predicano ma il voto, presente o del domani di questi poveretti. L’esercito dei predicatori lontani si allunga con varie organizzazioni ad hoc che speculano sulla condizione dei poveracci ed è evidente a tutti che le loro grida aumentano quando i centri di accoglienza si svuotano. Questa premessa non tragga in inganno che si sostenga che non si debbano accogliere i profughi o poveracci che inseguono un futuro migliore, tutt’altro si condanna il modo di fornire accoglienza.
 Non li si dovrebbe  invogliare ad affrontare viaggi illegali servendosi di persone poco raccomandabili come fanno i Bagnasco e Tettamanzi di turno affiancati  anche belloccia di turno che parla   addirittura a nome dell’ONU. Si dovrebbero favorire forme di immigrazione più civili,  si potrebbero creare strutture a cavallo delle zone di guerra o particolarmente disastrate economicamente e trasportare queste persone con gli stessi mezzi su cui viaggiano Bagnasco e Tettamanzi verso i centri di accoglienza. Se questi centri non bastassero, che mettessero a disposizione le immense sedi vescovili e cardinalizie quasi disabitate per il calo delle vocazioni religiose. Se poi questi predicatori della carità cristiana viaggiassero insieme a loro sarebbe una vera testimonianza di solidarietà.  In questo caso nessuno avrebbe il coraggio di ostacolare questo processo inarrestabile di trasmigrazione tra luoghi meno sviluppati a quelli economicamente migliori. 

 Nortenson


mercoledì 9 settembre 2009

PERDETE OGNI SPERANZA VOI CHE..VIAGGIATE

È una tiepida giornata di settembre.
Mi sveglio al fastidioso rumore della sveglia che mi avverte che sono le 6 del mattino,oggi ho il mio primo colloquio di lavoro ed è ora di alzarmi. Frettolosamente mi lavo la faccia,indosso la prima cosa che capita, controllo che tutto ciò che serve sia nella borsa e come d'abitudine mi scotto la lingua col caffè. Anche questa mattina combatto contro il tempo:alle 07.00 il mio treno raggiungerà la stazione di falciano del massico.
Passo gli ultimi cinque minuti prima di partire a cercare disperatamente le chiavi dell'auto in giro per casa,che poi mi accorgo essere come sempre al proprio posto. Alle 6.27 sveglio la mia panda che mi da il suo buongiorno rugginoso.Ha piovuto tutta la notte e quindi le consento di fare i suoi soliti capricci.

La strada è ingombra e scivolosa ma nonostante io non sia una perfetta guidatrice so che se vorrò arrivare in orario dovrò premere il piede sull'acceleratore. Dopo una perfetta traiettoria,durante la quale pochi sono stati gli intoppi (trattori che mi hanno fatto perdere giusto una decina di minuti,anche se vitali per me) raggiungo l'incrocio che mi permetterà di immettermi nella strada che porta alla mia dolce stazione e mi sento ad un passo dalla fine. Dove in altre occasioni c'erano FOSSE e BUCHE adesso ci sono piccole pozzanghere; cerco di evitarle facendo uno slalom degno di un pilota di rally in una strada che dovrebbe essere a due corsie e che non ha neppure lo spazio per il transito di un solo veicolo. Così come per magia nel giro di un attimo un bel vitellone mi intralcia la strada e sono costretta a sterzare prendendo in pieno quella che sembrava una semplice pozzanghera ma che si è dimostrata una vera e propria piscina olimpionica.Una ruota è andata ma io s! ono un'ottimista,arriverò in tempo al mio appuntamento.

E così io e la mia panda siamo in stazione alle 6.50,giusto in tempo per comperare il biglietto. Mi precipito al bar della stazione,dopo essermi ricordata che falciano non dispone di una BIGLIETTERIA e con enorme sorpresa mi accingo a leggere il biglietto che precede la porta chiusa del bar: CHIUSO PER FERIE. Dopo qualche istante di panico decido di raggiungere un addetto delle ferrovie dello stato che sicuramente sarà all'interno del fabbricato giallo paglierino. Busso delicatamente sul vetro opaco di quello che dovrebbe essere un ufficio di DIRIGENZA DEL MOVIMENTO ma posso da subito constatare che non c'è nessuno all'interno; allora raggiungo quella che dovrebbe essere la biglietteria e che di rado ospita un responsabile che sembra quasi nascondersi dietro le veneziane chiuse, anche qui i miei tentativi risultano vani.Scorgo quasi per caso alla mia destra un apparecchio elettronico che si configura come un "distributore" di biglietti automatico,ovviamente non funzionant! e.

So a questo punto di avere un'unica soluzione,spiegare la mia situazione al controllore,sono le 6.58 e tra due minuti sarò sul mio treno.
Attraverso il sottopassaggio, raggiungo il binario tre dove ci sono altri viaggiatori a farmi compagnia.Spiego anche a loro il mio inconveniente e mi accorgo che il 70% di quelle persone è nella mia stessa situazione. Mi sento sollevata. Tra una chiacchiera ed un altra sono passati quindici minuti e sembra che non sia ancora stato annunciato alcun treno ne aventuali RITARDI. Fiduciosa penso che nessuno,nemmeno un piccolo rirardo potrà rovinare il mio stato d'ottimismo. Qualcuno comincia a spazientirsi, altri perdono le speranze, qualcuno "delicatamente" impreca contro chissaccosa ed intanto sono passato altri 40 minuti. Penso che il mio appuntamento è alle 9 e in fondo posso tentare di prendere anche il treno delle otto.

E così,come tanti stoccafissi,rimaniamo tutti lì, fiduciosi che prima o poi ci venga comunicato qualcosa, fiduciosi che prima o poi il nostro treno arriverà...ed io fiduciosa che prima o poi,anche un'altra proposta di lavoro arriverà.


Sono troppo poco informata per puntare il dito o attribuire la colpa di questo degrado a qualcuno perchè ammetto che non saprei in che parte orientarmi, so solo che quella che dovrebbe essere una linea FONDAMENTALE di transito che congiunge Roma a Napoli è davvero abbandonata a se stessa.
In molte stazioni ho trovato poca efficienza e molta distrazione ma in nessuna e dico nessuna un così totale abbandono, non intendo dire che dovrebbe essere ripristinata totalmente ma almeno dotata delle cose necessarie,come la biglietteria od un addetto che possa offrire servizio ai viaggiatori o almeno iniziare dalle fondamenta ed asfaltare una volta per tutte la benedetta strada che viene "rattoppata" una volta tanto e che sta sempre punto e accapo e magari procedere per gradi sistemando una cosa per volta.

E con questo parlo a nome di molti altri viaggiatori che come me,spesso, si sono trovati ad aspettare sotto la pioggia un treno che non passava mai.

Angi