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giovedì 1 novembre 2007

Il viaggio del Tordo Zip


Il tordo di nome Zip era nato in primavera sulle montagne svizzere al confine con l’Austria nel giardino di una linda casetta. Sin da pulcino era convissuto con gli abitanti del villaggio che gli volevano bene e a volte gli mettevano del cibo sugli appositi trespoli. Aveva trascorso l’estate felice mangiando ciliegie, prugne e more nei giardini delle case. Arrivato l’autunno fu convocato insieme a tutta la famiglia dal capostormo che li informò che l’inverno era alle porte e con esso la neve, quindi dovevano migrare. Chiese di decidere democraticamente in quale luogo passare l’inverno e tutti dissero la propria, c’era chi voleva andare in Spagna, chi in Portogallo, chi in Grecia, chi nell’Africa del nord, tutti luoghi caldi e pieni di olive, il loro cibo preferito. Chiese la parola un tordo nato e vissuto a Basilea, questi propose di andare in Italia e precisamente in Campania spiegando il motivo della sua proposta. Aveva saputo che in quella regione vi sono delle olive saporitissime che nella zona di Carinola vengono chiamate “malevizzole”, proprio perché piacciono ai “malevizzi” (nome dialettale del tordo). Disse poi che ci sono boschi verdi pieni di dolcissimi corbezzoli e il clima è tanto mite che sembra sempre primavera, tanto che la chiamano terra dell’amore che invita tutti a cantare, uomini e animali. E poi aggiunse: "Il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio, grande intenditore di uccelli, è nato e vive in Campania e si batte per la difesa di noi animali. È vero che ha due cognomi e i lavoratori non si devono fidare di lui, ma gli animali si". Aggiunse infine: "ha detto in un convegno a Basilea che in Campania se uno rapina e ammazza un tabaccaio non va in galera, ma se maltratta un animale prende cinque anni di carcere". Questa ultima affermazione convinse tutti e all’unanimità fu scelto di svernare in Campania. Il pomeriggio, dopo aver fatto due o tre voli concentrici sulle case per salutare tutti gli abitanti, lo stormo si mise in volo in direzione sud, Mar Ligure, poi Mar Tirreno infine la Campania. Il tempo era bello, con un piacevole levante che stirava le penne e ne aumentava la velocità, cosicché nel cuore della notte arrivarono in vista delle rive campane. Sulla costa videro una luce abbagliante da cui proveniva una musica dolce di zirli e gorgheggi d’amore. Subito i più giovani si lanciarono in picchiata ma invece di trovare sexy compagne si trovarono impigliati in una rete tesa sul mare fra due barche. Insieme a loro c’erano, fringuelli, pettirossi, pispole, storni e anche qualche beccaccia, tutti insieme uniti nella stessa fine orrenda. Lo stormo continuò con più attenzione pensando ad un piccolo incidente, cosicché quando arrivarono alla pineta e videro un invitante albero secco e illuminato si sentirono sollevati. Da questo proveniva una dolce musica d’amore e zirli di passione, tutto lo stormo vi si lanciò sopra. Appena arrivati nel raggio luminoso, dall’oscurità incominciarono ad arrivare centinaia di fucilate, i poveri tordi si resero conto della trappola, ma era ormai troppo tardi. Quelli posati sull’albero caddero stecchiti. Gli altri volando vorticosamente accecati dalla luce del faro e terrorizzati dal rumore degli spari morirono fucilati insieme ad altri malcapitati uccellini. Il tordo Zip assieme ad altri quattro o cinque riuscì fortunatamente ad allontanarsi dalla trappola. Si rifugiarono in un boschetto aspettando il mattino seguente. Appena incominciò ad albeggiare si rimisero in volo verso le colline dove avrebbero potuto cibarsi di corbezzoli e olive. Da ogni lato arrivavano richiami di ogni genere, zirli, gorgheggi, chioccoli da apparecchiature elettroniche sofisticatissime, che li invitavano a fermarsi, i compagni di Zip lo fecero e caddero uno a uno crivellati dai pallini. Il tordo Zip capito che erano tutte trappole e in mezzo a che gente era capitato volò in alto, portandosi fuori tiro, ma quei forsennati gli sparavano ugualmente. Dall’alto, oltre ai suoi compagni superstiti, vide morire stormi di ingenue allodole che fiduciose si lanciavano sui richiami elettronici, facendosi sterminare. Si alzò ancora di più puntando alla cima del monte Massico, pensando, "Non mangerò le olive malevizzole ma almeno sopravviverò"!! Così si posò su di un albero nel bosco sulla cima del monte. Pensò "Sono salvo!". E mentre tra sé e sé rifletteva su questo, una pioggia di pallini lo trafisse… lo aspettavano anche là. E così finì il viaggio del nostro caro tordo Zip.
P.S. Purtroppo questa storia è vera.
The Big Hunter

6 commenti:

  1. non sono anti caccia ma per una caccia di criterio sterminare cinghiali tordi ecc senza criterio porta sola alla distruzione della fauna e quindi anche della caccia mio padre mi dice che prima c'erano lepri tassi ed altri animali che oggi si vedono solo nei docimentari quindi cacciare ma con un solo colpo in canna

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  2. UN RACCONTO PER DIFENDERE IL TORDO E APRIRE UNA DISCUSSIONE IN MERITO?
    ASSOLUTAMENTE NON FONDAMENTALE!!!
    IN QUESTI GIORNI BISOGNEREBBE DIFENDERE I CITTADINI DAI CONTINUI TENTATIVI DI FURTI MA FORSE PER APRIRE UN DIBATTITO IN MERITO BISOGNEREBBE COINVOLGERE LE FORZE POLITICHE, RELIGIOSE, SOCIALI E DI POLIZIA E NON C'E' TANTA VOLONTA' DI PORTARE IN PIAZZA QUESTI PERSONAGGI PER UN SERIO DIBATTITO SULLA SICUREZZA DEL TERRITORIO.
    L'IMPORTANTE PER LE NOSTRE ISTITUZIONI E' ORGANIZZARE FESTE, SAGRE E COMITATI PRO FESTEGGIAMENTI E MONOPOLIZZARE LE DISCUSSIONI SU QUESTI ARGOMENTI.
    PONDEXTER

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  3. Pondesxter, apettiamo un tuo articolo in merito alle tematiche di cui parlavi.

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  4. ora che sicramente il tordo volerà sui rifiuti non c'è bisogno di abbatterlo perchè perirà in proprio. i cacciatori farebbero bene a schierarsi contro la discarica che a sua volta è contro la caccia che a suavolta è contro loro stessi.
    la scarsa presenza al sit-in di casanova denota o rassegnazione o ignoranza"sul tema" se non lo avete capito:mobiltatevi tutti!!!

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  5. peccato che "zip" non ha visto le aree eccessivamente antropizzate,i diserbanti,le piogge acide,la radiottivita del baltico, e i cosglioni come te, che invece di pensare alle cose serie,scrivono queste stronzate.

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  6. e "zip" non visto nemmeno i nostri governenti. "Panem et circensem" e tutti applaudono. Conta solo il ritorno elettrorale. Noi poveri cacciatori ed anticaccia combattiamo solo una "guerra tra poveri" che ci distrae e ci allontana dalla "pace tra ricchi e potenti" che quotidianamente gestiscono l'accaparramento indiscriminato e la spartizione fra loro delle risorse naturali. Dopo tanto combattere qualcuno trionferà per avere ottenuto il riconoscimento che un passerotto costituisce, o no, patrimonio indisponibile dello Stato, intanto qualcun'altro si è accaparrato lo sfruttamento del petrolio, del vento e del sole e dell'ambiente.

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