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giovedì 23 gennaio 2014

Amministrazione comunale: zero in condotta


Nonostante gli sforzi che qualcuno fa su fb per difendere l'operato di questa amministrazione, essa rimane senz'altro la peggiore amministrazione comunale che Carinola abbia mai avuto. Per tante cose: per l'incapacità di affrontare, in ogni senso, i veri problemi della cittadinanza; per l'incompetenza e la mancanza di idee di chi la compone e che hanno determinato un vero impaludamento socio-economico; per lo scandaloso nepotismo che la distingue e che ha portato questo comune agli anni più bui della sua storia e soprattutto per la mancanza di attenzione verso tutte le realtà sociali e culturali del comune. L'ultima di una lunga serie di meschinità risale a qualche sera fa,  quando l'assessore alla cultura, dott. Rosa di Maio, ha convocato i responsabili di cinque-sei associazioni per approntare, seduta stante, uno statuto per una costituente PRO LOCO, il quale statuto dovrà essere presentato entro il 15 febbraio.

Le associazioni convocate dall'assessore erano l'ass. femminile CIF, la Cooperativa Lilladis, l'ass. Festa della Vendemmia e l'ass. Circuito Culturale Caleno, l'ass. Matilde Serao e i ragazzi della Biblioteca Comunale. 
E le altre? 
Inesistenti per questa amministrazione, che ha già deciso quali sono le associazioni meritevoli di contributi e quali no. Fuori dal giro l'ass. INCONTRO PER LA VITA, l'ass. SEI TU LA MIA GIOIA, l'ass.Teatrale 'A SCARPASCIOTA, l'ass. 'A CETTA, l'ass. CORAGGIO e LIBERTA', l'ass, FULVIO NUVOLONE, l' ARCHEOCLUB di Carinola e qualche altra associazione che, al momento, non ricordo.

Proprio il responsabile di CCC presente alla riunione ha fatto opposizione e fatto notare alla Di Maio l'ingiustizia della cosa: non si può creare ex novo una Pro Loco e scriverne lo statuto senza coinvolgere TUTTE le associazioni presenti sul territorio. Forse l'unica a non doverne far parte è proprio la Lilladis, perchè  non essendo un' associazione senza fini di lucro, ma una cooperativa che si fa pagare, non avrebbe diritto ad alcun contributo comunale. Ma la rossa castellana di Carinola,  pupilla di Grimaldi,  è la più protetta da questa amministrazione matrigna; le altre sono tutte delle cenerentole. 

Zero in condotta, quindi, anche per la dolce Rosa. Professionista e laureata, ci si aspettava qualcosa di meglio da lei. Una presa di posizione più determinata, un'obiettività più giusta verso i cittadini di Carinola, una valorizzazione migliore delle realtà sociali e culturali del territorio. Invece si è rivelata più che mai parte integrante di questo schifoso meccanismo politico carinolese che premia solo se stessi, gli  "amici" e volta le spalle agli altri. 
Attenti amministratori! Le associazioni vanno avanti anche senza il vostro contributo, ma voi vi state scavando la fossa con le vostre mani. 
E noi non vediamo l'ora di metterci una croce sopra!

Pinkerton

sabato 4 gennaio 2014

*Idee per il Mediterraneo interiore



[...] Mi piace evocare alla rinfusa suggestioni per gli amministratori e gli abitanti. Terra e cultura più che cemento e uffici. Prodotti tipici da consumare non solo nelle sagre. Canti e teatro al posto delle betoniere. Svuotare le coste e riportare le persone sulle montagne. Sistemare le strade provinciali, togliere le buche, restaurare i paesaggi, le pozze d’acqua per gli ovini, ripulire i fiumi, i torrenti. Ora al sud si fanno buoni vini, ma il pane potrebbe essere migliore. E così pure il latte. 

Imparare a fare il formaggio. Dare ai giovani le terre demaniali. Coltivare un pezzo di terra. Essere scrupolosi, ma farsi tentare dalla fantasia, dall'impensato. Distendersi ogni tanto con la pancia per terra. Avere cura che i propri figli imparino a cucinare e a fare lavori manuali. Adottare un luogo e prendersene cura. Passare ogni giorno un po’ di tempo vicino a un animale. 

Ogni paese deve avere un piano regolatore del suo paesaggio. 

Un piano dove siano previste zone inoperose, in cui non solo non si fabbricano case, ma non si fa neppure agricoltura. Zone dove non si taglia neppure la legna. Un piccolo cuore selvatico per ogni paese. Nei piccoli paesi dovrebbero essere esentati dalla tassa sulla casa le persone che abitano nel centro antico. Stare all'aria aperta almeno due ore al giorno. Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita. Ogni paese deve avere un piccolo teatro e una sala per suonare. Le scuole devono essere aperte la mattina per i ragazzi e la sera per gli adulti. Riattivare la vita comunitaria. Oltre al museo della civiltà contadina ci devono essere dei luoghi in cui i ragazzi possano apprendere vecchi mestieri: fare un cesto, una sciarpa, potare un albero. Viaggiare nei dintorni. Tenersi la testa tra le mani ogni tanto. Incontrare delle persone che sappiano sverniciare la nostra modernità incivile. Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle. Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Svegliarsi ogni tanto alle tre di notte. Uscire all’alba almeno una volta al mese. Comprare il formaggio da chi lo fa, fare la spesa nei piccoli negozi. Riportare gli animali nei paesi. Un paese in cui non ci sia un uovo fresco non ha senso. Mettere una libreria comunale in cui si vendono i libri a prezzo ridotto. Stabilire che in ogni consiglio comunale ci debba essere come primo punto all’ordine del giorno un’iniziativa culturale. Riportare le feste patronali alle antiche tradizioni. Dire quello che vediamo assai più di quello che pensiamo. Regalare almeno un libro la settimana, magari dopo averlo letto.
Mettere una tassa di trentamila euro l’anno per ogni pala eolica e usare questa cifra per servizi agli anziani. Stabilire gemellaggi tra i paesi interni e quelli della costa. Dimezzare il costo del gas e del gasolio da riscaldamento nei paesi più freddi. Dare incentivi a chi abbatte edifici incongrui o a chi restaura la propria casa rendendola più adatta al contesto. Obbligare ogni paese ad avere un’isola pedonale in funzione tutto l’anno. Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia. Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare. Abituare i cittadini a un uso limitato della macchina. Diminuire l’uso della plastica e degli imballaggi. Fare una vera raccolta differenziata e stimolare azioni locali di recupero e riciclaggio dei materiali. Stabilire che ogni amministrazione comunale faccia per legge un’assemblea pubblica ogni sei mesi sulle scelte riguardanti la comunità. Piantare alberi da frutta e obbligare gli acquedotti a mettere almeno una fontana pubblica in ogni paese. Abituare i cittadini a fare un manifesto in cui si annuncia la nascita di un bambino: perché annunciare la morte e non la nascita? Il futuro dei luoghi sta nell'intreccio di azioni personali e civili. Per evitare l’infiammazione della residenza e le chiusure localistiche occorre abitarli con intimità e distanza. E questo vale per i cittadini e più ancora per gli amministratori. Bisogna intrecciare in ogni scelta importante competenze locali e contributi esterni. Intrecciare politica e poesia, economia e cultura, scrupolo e utopia.[…]
*Pezzo estrapolato da Geografia commossa dell’Italia interna, di F. Arminio, edito da B. Mondadori 2013.

http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/

lunedì 23 dicembre 2013

Lettera aperta a Emiliano Polia


Da giorni le cronache locali di Carinola registrano la tua incessante attività in favore del costituendo parco regionale nel territorio di Carinola. Ormai per te è diventato un traguardo da raggiungere a qualunque costo e con qualunque sacrificio.
 Tutti conoscono la tua nobiltà d'animo e la tua disponibilità per le battaglie sociali pertanto nessuno pensa che il tuo impegno sia per fini personali. Conoscono anche il modo di pensare e di agire dei nostri politici di spicco per i quali nessuna azione è tesa solo al bene dei cittadini ma sempre al loro tornaconto almeno elettorale. Siccome li conosci bene anche tu sicuramente condividi questo giudizio quindi ti dovrebbe insospettire il loro pieno appoggio alla tua iniziativa. Il parco è come il comunismo: ottimo in teoria pessimo nella pratica se poi il parco e ubicato nella regione Campania allora è un catastrofe. Sai bene che il responsabile del parco è di nomina politica, prima c'era un uomo di Bassolino adesso di Caldoro. Questa semplice osservazione ti dovrebbe far pensa re ad un sistema marcio o semplicemente inefficiente. Lui rispoderà delle sue non azioni solo a chi lo ha nominato non agli abitanti del parco come dovrebbe essere. E' un semplice carrozzino politico dove sistemare pochi personaggi amici degli amici e null'altro. So che tu hai un altro concetto del parco ma devi convicerti che qui è solo questo. Invece di fare incontri con i responsabili del parco invita un pò di abitanti o i sindaci dei territori ricadenti nel perimetro del parco e solo così conoscerai la realtà.
 Il parco regionale è solo inibitorio pertanto non incentiva il progresso del territorio e di chi vi abita, prova a chiedere e ti convincerai. Non puoi mettere un vincolo sulla testa dei cittadini di Carinola senza informarti delle conseguene per loro disastrose. So che pensi che entrando nel parco Carinola avrà accesso a tanti aiuti economici ma non è così. qualche finanziamento che ricevono i comuni inseriti nel parco è perchè sono comuni svantaggiati titolo che Carinola non ha. Pertanto niente con tributi ma solo restrizioni. Non si può nemmeno provare perchè una volta entrati nel meccanismo parco non se ne esce più. So che la pensi diversamente ma ti assicuro che i sindaci di Roccamonfina e Tora e Piccilli pagherebbero qualunque somma per farlo. Sicuramente sarebbero rieletti con ampio suffragio se riuscissero in una impresa simile. Ti assicuro che personalmente non sono pregiudizialmente contrario al sistema parco ma qui non si può è solo un forte disagio che già vivono in tanti. Se non vuoi convincerti di quanto su esposto ti prego di limitare la superfice da inserire nel parco solo alle cime delle nostre colline. Dopo qualche anno se i tuoi sogni si avvereranno tutti ti daranno una mano ad inserire il resto del territorio. Se invece andrà come penso io limiterai le maledizioni che riceverai.
Un amico

lunedì 9 dicembre 2013

Ancora un altro



Ieri un altro giovane di Casanova è partito per il freddo nord a cercare lavoro. Lo chiameremo Arnaldo, nome convenzionale per proteggere la sua privacy. La sua partenza ha lasciato la famiglia e gli amici nel dolore più profondo in quanto all'improvviso si sono resi conto che Arnaldo che consideravano un pulcino è diventato un aquilotto che prova a volare da solo. Arnaldo non è partito per necessità in quanto la sua famiglia gli può dare tutto il necessario ed anche di più. Lui è partito per trovare un lavoro che lo realizzi e lo faccia sentire orgoglioso delle sue capacità. Arnaldo è un giovane che concentra in sè tutte le migliori qualità di un lavoratore perfetto. Voglia di fare da quando aveva pochi anni, ottima preparazione professionale, educazione e rispetto per chi è più bravo di lui il tutto condito da una affabilità innata. Un lavoratore simile sicuramente il giorno dopo il suo arrivo troverà collocazione in qualunque città italiana tranne che a Carinola. Il motivo è semplice: Carinola non offre nessuno spunto lavorativo è l'unico comune italiano privo di qualche azienda con due tre operatori fissi.
Questa situazione comporta che i giovani o siano degli assistiti familiari o debbano emigrare nell'indifferenza di tutti principalmente degli amministratori. Questi in sintonia col governo nazionale la mancanza di introiti per la diminuzione costante dei residenti la compensano con tasse ogni anno sempre più esose. Il loro impegno è solo sull'inventarsi qualche nuova tassa o discutere quale aliquota si debba aumentare. Con la scusa di assicurare i servizi le somme raccolte vengono divise fra gli amici. Gli stessi al momento opportuno ricambieranno il favore economicamente o elettoralmente per far sì che loro restino sempre in sella. 

Centinaia di migliaia di euro per l'illuminazione pubblica ispirata ai cimiteri, centinaia di migliaia di euro per la raccolta sommaria dei rifiuti, il resto per tappare qualche buco e per gli avvocati ed i tecnici amici. Loro si sollazzano in queste spartizioni ed Arnaldo come tanti deve andare a cercare lavoro a Torino. Arnaldo è il caso più vergognoso per loro, ammesso che conoscano la vergogna, in quanto non chiedeva di fare il vigile o lo scribacchino ma un lavoro qualunque anche faticoso. La loro vergogna dovrebbe essere quella di tutti coloro che sostengono questo tipo di politica retriva e distruttiva. Con trecentosessantamila euro per l'illuminazione potrebbero lavorare almeno cinque Arnaldo. Con parte dei seicentomila euro spesi per i rifiuti potrebbero lavorare altri quattro cinque Arnaldo. Con l'appalto cimiteriale regalato alla stessa ditta potevano lavorare altri quattro cinque Arnaldo. Il lavoro ci sarebbe se non per tutti almeno per alcuni, basterebbe liberarsi da certi legami antichi. Come sempre l'amministrazione di Carinola è in sintonia con quella nazionale, solo discussioni, chiacchiere, tasse e l'immobilità assoluta. Nel frattempo i cittadini migliori partono nell'indifferenza generale.

Gazzettino casanovese

domenica 24 novembre 2013

FACILE DIRE PARCO


     Quando si discute di parco regionale in molti si evocano sogni di un ambiente sano non toccato dalla mano dell'uomo dove gli animali vivono felici ed indisturbati. Uno di questi sognatori certamente è l'attuale sindaco di Carinola, gingerino per gli amici. Lui vede le colline di Carinola popolate da volatili che si accoppiano e riproducono felici mentre nel sottobosco grufolano i cinghiali insieme agli istrici e ai caprioli mentre farfalle variopinte si librano sui fiorellini dei prati. 
  
    Li vede attraversati da sentieri ben puliti in cui lui corre vestito della sua tuta rossa. Sogna le scolaresche che passeggiano nei boschi con le maestre che illustrano loro le varietà di fauna e di flora rigogliosa ed intatta. Forse sogna anche la reintroduzione del lupo ed anche qualche orso marsicano che diventerebbe massicano. La realtà è altro in quanto i parchi regionali in questa regione sono realtà ben diversa. I parchi campani furono istitui con la L.R.n. 33 del 1 settembre del 1993 pertanto proprio in questi giorni ricorre il ventesimo anniversario. Un ente che ha venti anni dovrebbe essere super efficiente e vitale invece serve solo a dare lo stipendio a qualche politico sfigato e a dar fastidio a chi ha la sfortuna di abitarvi. Oltretutto basta leggere la legge per rendersi conto che quasi tutta riguarda gli organi direttivi del parco. 

     Se il sindaco invece di sognare facesse una corsetta a Roccamonfina o al lago di Falciano capirebbe cosa vuol dire parco regionale in Campania. A parte i vantaggi per i politici, per i residenti solo impedimenti. Non si può costruire un chiosco con un bagno, non si può costruire nè riattare un' abitazione, non si può tagliare un albero e nemmeno lavorare il terreno profondamente. Qualunque attività deve essere autorizzata e con la burocrazia che è irresponsabile vuol dire non avere risposta e restare fermi per mesi. Se proprio volesse fare qualcosa di positivo e di pratico si leggerebbe la L.R.n. 4 del 30 settembre 2008 che riguarda le comunità montane. Leggendo le finalità delle comunità montane si ha la possibilità di accedere ai finanziamenti per curare i boschi, gli stradelli che li attraversano ed anche fonti di acqua per la fauna. 

    Oltre a tutti i vantaggi sarebbe molto più semplice chiedere di essere inseriti nel territorio della C.M. Santa Croce almeno per la parte collinare. Amministrativamente sarebbe un atto meno complicato bastrebbe avere l'ok della comunità e la presa d'atto da parte della regione Campania. Questa seconda ipotesi forse è troppo semplice e troppo reale per un sindaco sognatore ed una giunta ignava e pertanto continueranno a progettare sogni e discutere del nulla.

Non sognatore

martedì 19 novembre 2013

Lascito al Comune

Da quando si è insediata la nuova giunta la parola d'ordine è stata sempre la stessa, non ci sono soldi.
Non ci sono soldi per le attività culturali, nè per le buche, nè per le bollette nè per qualunque voce non strettamente prevista in bilancio. adesso si è saputa la bella notizia: un pò di soldi ci sono.

La settimana scorsa il notaio ha convocato il sindaco in gran segreto. Oggetto della convocazione era un lascito ereditario che una ricca nobildonna ha devoluto alle casse comunali. L'ammontare è di circa settantamila euro l'anno nella piena disponibilità dell'amministrazione. D'obbligo la successiva riunione di giunta a porte sigillate per decidere dell'utilizzo della somma ricevuta in regalo. Dopo ampia discussione come si dice in questi casi si è giunti ad una decisione a maggioranza. Messe da parte le varie proposte di finanziare un fondo per i poveri o per le emergenze fuori bilancio si è deciso di ripristinare lo stipendio per gli amministratori. 

La vecchia guardia ha sempre sostenuto che spettasse loro l'indennità di carica, oltretutto qualcuno è vissuto sempre solo con quella. Le perplessità del sindaco sono state fugate dall'escamotage che gli è stato proposto. Da volponi della politica gli hanno suggerito di dichiarare che comunque i fondi sarebbero andati in beneficenza. L'unica differenza che invece di uscire direttamente dalle casse dell'economato comunale sarebbero usciti dalle loro ma sempre per lo stesso fine. 

Il sindaco ha avuto più di qualche tentennamento in quanto uno dei punti salienti della sua campagna elettorale era che avrebbe rinunciato all'indennità. Alla luce della proposta degli assessori che rendeva tutti tanto generosi si è fatto convincere ed ha firmato la determina. Dal prossimo anno i poveri del comune potranno contare su settantamila euro che saranno elargiti loro dal sindaco e dalla giunta.

Informatore

Risultati Sondaggio










sabato 9 novembre 2013

Figli di un Dio maggiore

Le polemiche di questi giorni sull'intervento del ministro della giustizia in favore di una sua amica sono
ancora molto accese. Nonostante il palese tentativo di far passare sotto silenzio l'accaduto si continua a dibattere sull'argomento soprattutto grazie al movimento cinque stelle. Anche se hanno la faccia di bronzo comunque si sono visti molti sguardi abbassati in parlamento durante l'audizione del ministro. Il premier Letta addirittura ha omesso volutamente di stringerle la mano come di prassi per far comprendere il proprio imbarazzo. La storia è sempre la stessa in Italia c'è un circolo di potenti a tutti i livelli per i quali non esiste crisi in quanto si proteggono e si scambiano favori uno con l'altro. Approfittando delle amicizie dei genitori i figli ed i congiunti sono tutti superman e guai a chiamarli raccomandati. E' bravissimo il figlio della Cancellieri che ha guadagnato cinque milioni di euro per un anno di lavoro. Lui è stato bravissimo come dice la madre, ma l'azienda è fallita. Adesso è passato in un'altra azienda a cui la madre ha fatto qualche favore e facilmente farà la stessa fine. E' bravissimo Michel Martoni perchè a meno di trenta anni è professore universitario e pertanto ha diritto di definire sfigati i suoi coetanei disoccupati. E' bravissima la moglie di D' Alema, docente nell'università sovvenzionata con i soldi di Monte dei Paschi di Siena anche questa fallita. E' bravissimo il figlio di Bassolino che lavora in una banca con cui il padre ha concluso transazioni vantaggiosissime, per la banca ovviamente. Sono bravissimi i figli di Di Biasio che lavorano nello studio a cui il padre procura gli incarichi. E' bravissima la moglie del consigliere Grimaldi assunta dal presidente del consiglio regionale con lo stipendio di più di centomila euro, bravissimo anche il fratello di Grimaldi che grazie a lui aggiunge seimilacinquecento euro mensili al proprio stipendio di ex vigile. 
Questi sono solo alcuni casi del bel modo di vivere di chi appartiene alla casta, le persone normali? 

Devono solo pagare e votare per loro.

Pagante

giovedì 31 ottobre 2013

Un Tocco a sorpresa


Ma perché mi fissano tutti in questo Bar?

…forse è meglio ordinare qualcosa.

-Ehm, scusi, vorrei un estathè per favore …ah! Solo Birra Peroni dice? (sorriso)  Va benissimo, la conosco anch’io!
-Posso offrirle qualcosa?
-Na flebo zi Mari’..
-Di dove sono? Provincia di Benevento, sono stato trasferito presso un ufficio postale qui vicino e sto cercando una casa in questi paesini, sembrano così tranquilli, assomigliano un po’ ai posti in cui sono nato.. Si si proprio così, uliveti, vigne, boschi verdi.. Come dite, ci sono incendi d’estate? Ah! e come mai? (alzata di spalle di tutta risposta). In che senso “il problema è un altro”?

(silenzio)

-Ehm, e a livello di comune, com’è la situazione? voglio dire il sindaco è di destra o sinistra…(scroscio fragoroso di risate collettivo)

Qualche minuto ancora di risate.

-Invece, le associazioni? che attività ci sono durante l’anno? Ci sono comitati attivi, aperti a forme di protesta o che ne so, a proposte…? In che senso “qua la protesta non prende la linea, non fa campo…”?
(silenzio)

(qualche minuto ancora di silenzio)

-Se so giocare a tressette? Si, ci ho giocato qualche volta.
-Certo mi siedo con voi, cosi approfitto per chiedervi se conoscete qualcuno che affitta una casa qui vicino…
-ah, dopo? prima giochiamo, Va bene. Ho capito, qua si dice “menare il tocco” e così mi assicurate che capisco come vanno le cose da queste parti… sta bene.
Dopo due ore di trentuno a ripetizione e padrone e sotto consequenziali, ( i tavoli intanto sono diventati due) il nostro amico della provincia di Benevento è andato ad urmo. 

Non per questo però cambierà idea sul fatto di trovare casa nel Comune di Carinola.

venerdì 25 ottobre 2013

E' ora di lavorare

Finite le feste per il venticinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di don Carlo è ora di iniziare i lavori in chiesa. Dopo un mese di preparativi e quindici giorni di eventi si è conclusa la festa per don Carlo. Le manifestazioni di affetto e stima sono state di tutti sia dei collaboratori che dei cittadini indistintamente. La partecipazione di tutta la parrocchia dimostra che quando si opera bene si raccolgono anche i frutti. Chiuso il piacevole periodo di festa è ora di interessarsi della chiesa intesa come edificio. Il complesso monumentale a causa dell'età mostra qualche ruga che deve essere curata. 

Alcune colonne portanti hanno delle crepe vistose e preoccupanti e l'umidità ha iniziato a passare il limite di guardia. Grazie all'interessamento di don Carlo che ha procurato un pò di fondi della CEI si cercherà di ovviare agli inconvenienti. Tra qualche giorno la chiesa sarà chiusa al culto e inizieranno i lavori. Tra i vari lavori da eseguire manca uno altrettanto importante oltre il consolidamento dell' edificio. 

All'ingresso della chiesa fanno bella mostra due tubi di eternit (Amianto) messi là tanti anni fa per sostenere la copertura creata per proteggere il portone dalle intemperie. Tra i tanti ecologisti che vivono a Casanova piena,  di fate turchine e grilli parlanti oltre ad un partito a forte spirito ecologista presente nel consiglio comunale,  nessuno ha notato il pericolo . Eppure ci sono passati vicino tante volte. Tanti ecologisti , tanti tecnici, nessuno dei quali ha notato il pericolo che è reale perché tante persone vi sostano e alcuni vi si appoggiano pure. Oltretutto uno dei tubi è lesionato aumentando il pericolo. Se non si avranno i fondi a disposizione per rimuovere i due tubi di eternit si spera che almeno vengano ricoperti con uno spesso strato di cemento. Si spera che i tecnici attuali siano più attenti di quelli che diressero i lavori del dopo terremoto ed eliminino il problema senza spendere come al solito somme enormi. 


Fata celeste




sabato 12 ottobre 2013

Noi responsabili della morte dell' Annunziata

Questo tempo così piovoso, così umido, così impietoso è proprio quello che ci vuole per i nostri beni culturali che aspettano ancora, ahimè, di essere restaurati. Ma quando?.... E intanto penso all'Annunziata, a quella “chiesa con qualche quadruccio”, come la chiamò un personaggio molto in alto dell'attuale amministrazione, a cui farà molto bene tutta quest'acqua. Essa, l'acqua, continuerà a colpire  i vecchi canali otturati da una fitta, esuberante vegetazione; continuerà a scorrere  lungo  i muri, ad annerirli, ad impregnarli di umidità, a penetrare all'interno, a rovinare gli affreschi. E la quattrocentesca “chiesa con qualche quadruccio” resterà lì imperterrita ad accogliere tutto quello che il cielo e gli uomini le mandano: acqua e indifferenza. Qualcosa si sta muovendo? Lo spero, ma bisogna operare in fretta: il degrado, quando è iniziato, cammina velocemente e solo dei pronti interventi possono fermarlo. Aspettare è sempre un rischio molto grosso e a Carinola, chissà perché, non si ha mai fretta di intervenire. E invece la fretta è necessaria per salvare l' Annunziata o sarà troppo tardi. Ricordiamoci che, oltre a salvare un pezzo importantissimo del nostro patrimonio storico-artistico,  è nostro obbligo morale custodire questi beni per le future generazioni le quali, a ragione, potranno accusarci di non essere stati dei buoni custodi, di aver lasciato cadere per noncuranza un monumento che appartiene a tutte le generazioni carinolesi, passate, presenti e soprattutto future.
Responsabilmente, adoperiamoci con ogni mezzo per salvare l'Annunziata dal degrado, dall'indifferenza e restituiamola al culto, in modo che essa possa vivere e sopravvivere ancora per molti secoli.

 sos





martedì 8 ottobre 2013

Destinazione Berlino (e altrove in Europa)

L'immigrazione italiana a Berlino, vista con gli occhi ( e con i dati) della sociologa Edith Pichler, intervistata dal http://www.corritalia.de/home.2.0.html. Le motivazioni, passate sotto la lente, della nuova fuga verso i Paesi europei in cui si va per trovare un lavoro, un futuro. Perchè si parte? Cosa andiamo a fare in Germania e chi sono i nuovi migranti? Scopriamolo insieme in  questa interessante intervista a cura di Gherardo Ugolini.
http://www.corritalia.de/Dettaglio.26+M598c4246d39.0.html

sabato 28 settembre 2013

Ricordi sporchi d'estate


Negli anni '90 l'estate ci faceva cosi' bene che dimenticavamo di mangiare. L'estate era piena di gente, si correva fra grida e pianti, per tuffarci nel rumore azzurro delle onde. L'estate non finiva piu'. Ecco, ricordo la prima volta che vidi tanta immondizia. Uno del gruppo aveva trovato un "ponte" che portava a Carinola. Organizzammo una spedizione e facemmo rifornimento passando nei campi di frutta. Per la strada che conduce al Convento, vedemmo una grande ammucchiata di sacchi. Restammo li' impalati, qualcuno forse disse qualcosa.
Chissà che passo' nella nostra testa mentre ci tuffavamo in una pesca colta di corsa. 



Qualche anno dopo la musica ci faceva cosi' bene che dimenticavamo di dormire, di tornare a casa. D'estate c'era comunque gente, ma non la vedevamo. Un basso, zaini invicta e le musicassette ci portavano lontano. Un giorno, in una stanza, fondammo un giornale e parlammo nei bar e nelle cucine d'immondizia abbandonata.
Chissà cosa passava nella testa della gente che leggeva la domenica, parole in bianco e nero, sul loro paese. 

Verso la fine dei favolosi anni '90 funzionavano una meraviglia il Ce4 e l'Eco4 al punto che c'era gente che non dormiva la notte per fotterci, anche se non era estate.

Avrei ancora tanti ricordi, forse troppi, ma avevo bisogno di risalire a quelli  piu' lontani.

L'estate è passata da qualche giorno, ma per tutte le stagioni c'è gente che va in giro e nasconde immondizia nelle campagne per sporcare anche i ricordi di quelli che verranno.