Da quando si è insediata la nuova giunta la parola d'ordine è stata sempre la stessa, non ci sono soldi.
Non ci sono soldi per le attività culturali, nè per le buche, nè per le bollette nè per qualunque voce non strettamente prevista in bilancio. adesso si è saputa la bella notizia: un pò di soldi ci sono.
La settimana scorsa il notaio ha convocato il sindaco in gran segreto. Oggetto della convocazione era un lascito ereditario che una ricca nobildonna ha devoluto alle casse comunali. L'ammontare è di circa settantamila euro l'anno nella piena disponibilità dell'amministrazione. D'obbligo la successiva riunione di giunta a porte sigillate per decidere dell'utilizzo della somma ricevuta in regalo. Dopo ampia discussione come si dice in questi casi si è giunti ad una decisione a maggioranza. Messe da parte le varie proposte di finanziare un fondo per i poveri o per le emergenze fuori bilancio si è deciso di ripristinare lo stipendio per gli amministratori.
La vecchia guardia ha sempre sostenuto che spettasse loro l'indennità di carica, oltretutto qualcuno è vissuto sempre solo con quella. Le perplessità del sindaco sono state fugate dall'escamotage che gli è stato proposto. Da volponi della politica gli hanno suggerito di dichiarare che comunque i fondi sarebbero andati in beneficenza. L'unica differenza che invece di uscire direttamente dalle casse dell'economato comunale sarebbero usciti dalle loro ma sempre per lo stesso fine.
Il sindaco ha avuto più di qualche tentennamento in quanto uno dei punti salienti della sua campagna elettorale era che avrebbe rinunciato all'indennità. Alla luce della proposta degli assessori che rendeva tutti tanto generosi si è fatto convincere ed ha firmato la determina. Dal prossimo anno i poveri del comune potranno contare su settantamila euro che saranno elargiti loro dal sindaco e dalla giunta.
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