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venerdì 16 novembre 2007
Balle sotto la pioggia...
domenica 11 novembre 2007
Sceneggiate Casanovesi
1-Colossale sfilza di cazzate rifilateci dai rappresentanti sia della giunta che dell'opposizione, che non hanno sprecato la minima parola sul da farsi concreto.In compenso però si sono strenuamente impegnati a difendere ciascuno la propria personale estraneità ai fatti e a lamentarsi di come malamente sono stati trattati dalla popolazione...poverini!!!Di Lorenzo, che pena, raccontava che dalla manifestazione di qualche anno fa è stato addirittura cacciato via sotto scorta... a calci in culo ti dovevano cacciare!!!!
2-Pochezza culturale, per non dire analfabetismo, di qualcuno "politici" ospiti... Paolo Cevoli col suo assessore a Zelig fa un baffo!!!!
3-Maggioranza dei cittadini intervenuti interessata più ad applaudire il proprio leader che a chiedere coerenza e azione!
4-Dimostrazione dell'elevato "livello di bestialità" tra la folla...e chi c'era sa di cosa parlo.Detto questo, lapidatemi pure, ma non smentisco il mio cinico disfattismo: la discarica si farà,certo che si farà!!! Perchè? Perchè i nostri politici non conoscono altro linguaggio che quello della propaganda elettorale e comincio seriamente a credere che non sappiano cosa voglia dire essere cittadini...chissà, il "potere" delle cariche che ricoprono avrà dato loro alla testa! Quindi nessuna speranza di azione da parte loro. Non riusciranno a collaborare serenamente per risolvere il problema....Saranno impegnati a punzecchiarsi (sulla nostra pelle però!) come già dimostrato.Assodato che (improbabile miracolo a parte) i politici non ci saranno, tocca allora alla cittadinanza! L'occupazione del luogo? Io non ce li vedo proprio i casanovesi col sacco a pelo, a dicembre, a dormire sotto le stelle!!!! Ce ne saranno sicuramente, all'inizio, di irriducibili combattivi... ma il numero degli occupanti diminuirà gradualmente.. Quanto si resisterà allora? Una settimana? E poi?No, il casanovese non è un uomo d'azione, è un uomo di lingua...il suo motto è "armiamoci e partite!".Non me ne vogliate...magari sarò una poveraccia che non merita la stima dei suoi conterranei, ma sono realista.Se poi mi sbaglio (e spero tanto sia così), farò pubblicamente mea culpa e vorrà dire che i Casanovesi "residenti" (perchè chi ha potuto è scappato!) sono ancora un popolo capace di sorprendere positivamente qualcuno, (tra cui la sottoscritta) e non solo animali da bar!Buonanotte a tutti, Elettra.
P.S. Redazione, non me ne volere!!!!
mercoledì 7 novembre 2007
Cava di Carinola?
Non crediamo di poter commentare ancora ma ci limitiamo a riportare quanto stasera scrivono le agenzie di stampa. Se venite a conoscenza di ulteriori dettagli vi preghiamo di commentare a questo post.
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Per uscire dell´emergenza rifiuti in Campania si sta lavorando ad ´un´ipotesi normativa che consenta di chiudere le vicende pregresse´. E´ quanto afferma una nota di palazzo Chigi al termine dell´incontro presieduto dal premier Prodi per trovare una soluzione alle vicende campane. Sono stati individuati 9 siti: Casamarciano e Chiaiano in provincia di Napoli, Buccino e Baronissi (Salerno), Morcone e Casalduni (Benevento), Cava di Carinola (Caserta), Petrulo Irpino e Lioni (Avellino). Tra i siti che verranno scelti, cinque dovranno essere attrezzati per poter diventare discariche, perch resta confermato - come tra l´altro gia´ stabilito dalla legge - che ogni provincia dovra´ avere una discarica.Quanto all´ipotesi normativa su cui si sta lavorando, l´obiettivo e´ quello di ´trasformare´, almeno sulla carta, le ecoballe - di proprieta´ della Fibe ma poste sotto sequestro dalla magistratura - in balle in modo da poterle inertizzare e utilizzarle, ad esempio, per ricostituire morfologicamente le cave. (ANSA).
Per uscire dell'emergenza rifiuti in Campania si sta lavorando ad 'un'ipotesi normativa che consenta di chiudere le vicende pregresse che tutt'ora incidono negativamente sulla questione'. E' quanto afferma una nota di palazzo Chigi al termine dell'incontro presieduto dal premier Romano Prodi per trovare una soluzione alle vicende campane. All'incontro hanno partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, il ministro dell'Interno Giuliano Amato, il commissario straordinario per l'emergenza, prefetto Alessandro Pansa, il direttore generale dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente Giancarlo Viglione, il capo dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali Francesco Boccia. Presenti anche il presidente della Campania Antonio Bassolino, i presidenti delle province di Napoli, Benevento e Caserta e il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino. 'Al termine di una discussione ampia e approfondita - afferma Palazzo Chigi - si e' stabilito di lavorare alla definizione di un'ipotesi normativa atta a chiudere le vicende pregresse che tuttora incidono negativamente sulla questione rifiuti'. Contemporaneamente, 'il prefetto Pansa completera' rapidamente il piano per l'uscita dell'emergenza, prevista per la fine dell'anno'. L'individuazione di nove siti di stoccaggio provvisorio da cui verranno scelti quelli che entreranno in funzione il 20 dicembre dopo la chiusura di Taverna del Re, norme che consentano di trasformare gli oltre sei milioni di ecoballe (che sono eco solo sulla carta) attualmente presenti in Campania in balle, in modo cosi' da poterle utilizzare nella ricostituzione morfologica delle cave e la conferma della fine dello stato di emergenza il 31 dicembre. Sono questi i tre punti principali di cui si e' discusso, secondo quanto si e' appreso, nel corso della riunione tenutasi a palazzo Chigi sull'emergenza rifiuti nella regione. Per quanto riguarda i siti, il commissario straordinario Pansa ha presentato a palazzo Chigi una lista gia' sottoposta alle autorita' locali. Ai presidenti delle province pero' sono state concesse ulteriori 24-48 ore per informare i cittadini e condividere con il commissario le scelte. Pansa avrebbe indicato come siti Casamarciano e Chiaiano in provincia di Napoli, Buccino e Baronissi in provincia di Salerno, Morcone e Casalduni in provincia di Benevento, Cava di Carinola in provincia di Caserta, Petrulo Irpino e Lioni in provincia di Avellino. Tra i siti che verranno scelti, cinque dovranno essere attrezzati per poter diventare discariche, perche' resta confermato - come tra l'altro gia' stabilito dalla legge - che ogni provincia dovra' avere una discarica. Quanto all'ipotesi normativa su cui si sta lavorando, l'obiettivo e' quello di 'trasformare', almeno sulla carta, le ecoballe - di proprieta' della Fibe ma poste sotto sequestro dalla magistratura - in balle in modo da poterle inertizzare e utilizzarle, ad esempio, per ricostituire morfologicamente le cave.
Redazione Il Quiquiri'
martedì 6 novembre 2007
...un mare di guai... un mare di idee...
Che cosa è che in questi plumbei giorni veramente desideriamo per il nostro prossimo futuro? Cosa davvero ci auspichiamo che accada per noi stessi e per quelli che vi abiteranno, nel nostro Paese, nel nostro comune? Naturalmente, queste enormi domande potrebbero interessare non solo quelli che sono “lontani”, ma forse anche coloro che pensano più o meno di stabilizzarsi per il futuro in Italia, o più precisamente qui a Carinola. Ma non credo che potranno interessare coloro che hanno già tante volte tergiversato in merito. Giovanni Sartori, recentemente, ha cercato di fare un’analisi, in pochi minuti, sull’attuale situazione politico-istituzionale durante la trasmissione “Parla con me”. Ebbene- sorvolando per fretta i giudizi sul governo Prodi- dopo aver giudicato come “ l’ultima spiaggia il Pd”, consiglia ai nostri parlamentari di adottare per la riforma elettorale il sistema tedesco, come il più attuabile e forse in grado di portare, in futuro, una ventata di rinnovamento nei partiti, attraverso un sistema proporzionale-preferenziale, con soglia di sbarramento al 5%. Questo mi sembra almeno un inizio che questi grassi coccodrilli dovrebbero sforzarsi ad approvare in tempi rapidi. Intanto, sono sicuro, che nessuno avrà ancora pensato alla prima domanda con cui inizia questa pallida serie di periodi. Oppure no, starete già pensando di chi è la colpa, e saprete certamente indicare “questo o quello” per questa o quell’altra cosa. “Si il sindaco una volta ha fatto questo!! lo giuro!!..no!non è vero, è stato quell’altro!!” E’ certamente questo l’atteggiamento che richiederebbe la situazione. Bravissimi, davvero. O forse no è il mio atteggiamento,carico di preclusioni, a suggerire questa probabile reazione. La verità, probabilmente, è che seppur ci importa di chiederci cosa vogliamo per il nostro futuro, preferiamo rimandare la risposta. Preferiamo l’incerto al certo. Un vecchio una volta mi disse che nella vita la cosa più importante fosse farsi le domande giuste, il resto sarebbe venuto provando a rispondervi con onestà e coraggio. Dialogando continuamente con noi stessi e con gli altri dunque. Ma riflettendoci bene forse la mia non è una domanda che può entrare nella categoria delle “domande giuste”. Ma io provo a rispondervi. Quello che mi auspico è che a questa maledetta congiuntura politico-economico, fradicia di pioggia infetta- che spesso nella storia si è presentata alle porte degli uomini- vi si opponga il coraggio, la libertà che da sempre ci hanno fatto voltare pagina. E’ vero il nostro contributo può essere minimo, ma non potrà mai essere, se dato con forza di spirito, vano, illusorio. No, questo la storia non lo insegna. Ebbene, perché cosi’ immobili, stanchi, vinti, davanti a tanta bellezza della nostra italica terra. perché non provare a cambiare le cose. Come? Su questo io sto provando a rispondere, cominciando a farmi delle domande. Chi si presenterà nelle liste come consigliere, chi come sindaco di Carinola, chi sostenitore di entrambi coi propri voti per sperare di prendere una delega, che cosa ci racconterà stavolta? La solita storiella? Ebbene di questi credo che non ne abbiamo bisogno. Bisogna invece che si faccino avanti dei nuovi, anche senili, ma con coraggio negli occhi ed onestà nell’animo. E se questi non esistano a Carinola, e bisognerà prima disegnarli? Ebbene allora penso che chiunque sia d’accordo con me, sarà anche d’accordo ad opporci, con ogni mezzo consentito, ad un nuovo tracollo quinquennale. Altrimenti vuol dire che siamo già in “ un mare di guai”, come sostiene lo stesso Sartori.
Manfredi delle Mattinate
La resa dei conti
Oltre a queste, e ad altre azioni che non sto qui ad elencare, il nulla. Saranno impegnati nelle strategie di allineamento-esclusione-famiglianza-questo e’ mio-questo e’ contro-favori pre-elettorali-pescare giovani con famiglie grosse ecc ecc ecc. Il brutto e’ che, temo, queste rimangono ancora, a dimostrazione di quanto ancora dobbiamo progredire, le strategie vincenti.
giovedì 1 novembre 2007
Il viaggio del Tordo Zip
giovedì 25 ottobre 2007
...Riflessioni...
Sono perplessa, e nel mio caso scrivere non vuol dire dare informazioni ma è la conseguenza di un bisogno di averne.
Sfoglio le pagine di stampa “alternativa”, mi considero dotata di buonsenso se provo orrore e rabbia nell’apprendere Terribili Verità costantemente insabbiate dal Potere (qualunque cosa questo voglia dire), poi mi sento a mia volta impotente perché non capisco come si possa spezzare la catena.
A questo punto arriva la confusione, perché non si può abbattere un nemico che non si conosce, lo sa anche un bambino.
È quindi d’obbligo chiedersi: ma cos’è veramente il Potere?
Sono gli uomini di potere? - un po’ scontato, forse.
O è forse un’ Entità Ultraterrena che si serve degli uomini per rigenerarsi costantemente? - carina questa, eliminerebbe ogni problema di tipo “morale”, ma forse è un po’ medievale…
O è un’altra di quelle grandi finzioni di cui l’uomo ha bisogno per non delirare di fronte alla propria totale incapacità di autocomprensione? – forse un po’ troppo scontata anche questa ipotesi e poi, parliamoci chiaro, non spiega proprio niente.
Dilemma troppo grande, passo ad altro perché comincio a sentirmi stupida.
Dicevamo delle Terribili Verità.
Che bello, anche queste portano ad un enigma: sono semplicemente impossibili da insabbiare completamente, o ne viene volontariamente lasciata una piccola traccia per far sì che poveri sventurati, credendo di essere portatori di Conoscenza e Libertà, in realtà stiano semplicemente avendo la loro parte nella Strategia del Terrore? Non voglio credere che sia così, un pensiero troppo qualunquista e che giustifica l’inattivismo. Eppure non riesco a non restare nel dubbio, e a volte immagino che tutte queste persone, in pericolo costante oppure addirittura martiri di grandi ideali, in realtà stiano solo facendo il gioco di ciò che vogliono combattere.
E il dubbio resta e si rafforza, perché la paura è debolezza (e debole è notoriamente il contrario di potente), e non si può non aver paura di fronte ad un ignoto che ogni tanto svela qualche sua parte, ed ogni tanto il suo contrario, entrambi devastanti.
L’Agnosticismo non è una via perseguibile, ho bisogno di decidere cosa è giusto e cosa sbagliato.
O almeno sapere in che direzione muovermi, così la mia vita sì che avrebbe un senso!
Insomma, mourir pour des idées c'est bien beau, mais lesquelles ? (G. Brassens)
Linea Verde: La Margherita
Oggi ci occuperemo di floricoltura e particolarmente delle caratteristiche biologiche del piccolo fiore comunemente chiamato margherita. La Margherita, diversamente da come può apparire, ovvero un fiore piccolo e delicato, è sicuramente uno degli organismi più resistenti in natura. La Margherita si adatta con una certa facilità ai più svariati cambiamenti climatici. Cambia la stagione? Non c’è problema La Margherita non appassisce ma si rinvigorisce. I suoi petali sono sempre più rigogliosi nonostante i cambiamenti di stagione. La Margherita è un organismo che attecchisce con molta facilità e con uguale vigore, nei terreni più diversi. La Margherita predilige terreni come associazioni culturali, associazioni sportive e da non molto alcuni studiosi hanno constatato che La Margherita è particolarmente predisposta per i comitati festeggiamenti di matrice religiosa. Inoltre, La Margherita non disdegna di crescere anche nelle cooperative, ad esempio di pulizia. Insomma, La Margherita anche se non la si vede vive e come! Sempre dai nostri studi abbiamo notato come La Margherita ogni cinque anni, puntualmente nei mesi prima di maggio, si riproduce inverosimilmente inserendosi nei settori suddetti. Un aspetto sicuramente singolare che fa de La Margherita un organismo decisamente atipico, in quanto ancor prima della primavera la ritroviamo praticamente d’ovunque. È stato osservato come simbioticamente La Margherita si congiunge con un altro organismo, cioè la quercia. Due organismi per forma e caratteristiche apparentemente diversi che, in procinto di cambiamenti climatici, si incatenano in un unico essere biologico. Sicuramente singolare osservare come due organismi di matrice biologica diversa si uniscano per meglio sopportare i cambiamenti. Si potrebbe parlare di lotta per la sopravvivenza? Chi può dirlo.... Ciò che invece possiamo dire con certezza e come La Margherita riesca a sopravvivere pur coabitando con l’albero della quercia in maniera autonoma. Fatto di particolare interesse scientifico è la constatazione del primato biologico che La Margherita continui ad conservare. In un piccolo villaggio di campagna chiamato Carinola si è potuto osservare come l’apparenza inganna. Infatti, nonostante l’apparente fragilità de La Margherita, il piccolo fiore è riuscito, prima ad unirsi e subito dopo a dominare un organismo decisamente più grande come la quercia. Un fatto sicuramente anomalo che porterà a Carinola esperti da tutto il mondo per osservare il fenomeno di supremazia del piccolo fiore de La Margherita. Un fenomeno che non poche preoccupazioni sta scaturendo nei cittadini del villaggio di Carinola che, giorno dopo giorno si vedono spuntare da ogni dove margherite dallo stelo simile a quello di un tronco.
Depopa
domenica 21 ottobre 2007
Cattivi Maestri
"Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno
di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun
ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono
tutti d’accordo.La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito
debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni,
produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini
di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e
scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi
limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo
iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un
blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto
all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della
Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di
omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis
del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi
deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog
di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo
stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo
regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E
il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle
Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le
Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i
responsabili. Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia"
A me sembra, su una scala piu' grande, un metodo molto simile a quello che i nostri prodini stanno usando per farci chiudere.
Voi cosa ne pensate?
Il Bufalo
mercoledì 17 ottobre 2007
lunedì 15 ottobre 2007
PerDenti
Fumo e tanti coriandoli, festa effimera e nulla di piu’ per il referendum che ha tenuto a battesimo il Pd. Piu’ che il suono delle trombe di una propaganda mediatica indispensabile per dare ossigeno a una coalizione che non riesce a stare assieme e a sorreggere il governo quotidianamente sbugiardato, e’ il caso di suonare le campane a morto per la fine miserevole di recenti certezze. Il successo di Veltroni, significa infatti la sconfitta sonora di Prodi che solo due anni fa aveva avuto un milione di gradimenti piu’ del sindaco che non sa tappare le buche della sua citta’. È stata poi ufficializzata la spaccatura del fronte della sinistra. Ora il Pd vaga nel mare della politica senza mete e soprattutto senza un programma che lo distingua dagli altri. Non e’ una considerazione polemica, ma un drammatico paradosso che la sinistra moderata deve affrontare con impegno e una buona dose di preoccupazione. Si pretende di aver fatto nascere un partito da genitori palesemente differenti, cioe’ da un’ammucchiata: meta’ marchisti-leninisti, un’altra parte cattolici, e un’altra componente ancora laico-riformista. Un guazzabuglio che fara’ la stessa fine dell’Ulivo rinsecchito perche’ privo di radici, ovvero di identita’ comune.IDEM QUI A CARINOLA. Luigino Diana, alias "PUMMARUOLO", per esempio, si trova a braccetto con i catto-comunisti che ha sempre combattuto. L'unico interesse: OBBEDIRE AGLI ORDINI DI SCUDERIA PER NON LASCIARSI SCAPPARE LE POLTRONE E CONTINUARE A PAPPARE SUL COMUNE DI CARINOLA A DISCAPITO DEI CARINOLESI ONESTI.
Iacopone da Todi
mercoledì 3 ottobre 2007
Giovedi’ 12 Aprile 2141
Passava tutte le mattine al Caffè Nemo seduto ad un tavolino a fare colazione, e dopo aver distrattamente dato un’occhiataccia ai giornali fermava in un taccuino le impressioni mattutine o rileggeva quelle della sera prima che forse tanto tedio gli avevano procurato.
Giovedi’ 12 Aprile 2141, undici e venti della sera .
Se domani mi ricorderò che son vivo allora vuol dire che berrò una bottiglia di scotch in un camposanto, aspettando fino a che gli occhi non piangano più sangue e che la mia voce non ritorni a leccare ali di crisalidi ...
Era cosi’ triste ultimamente che non trovava pace: la routine lo stava annullando. In città non conosceva quasi nessuno. Tutti, dal vicino di casa al panettiere di fiducia, non erano che fumose figure a cui sommessamente stringeva la mano, ma spesso si limitava ad alzare lo sguardo a cui seguiva un impercettibile cenno della testa. L’altra mattina però non andò come tutte le altre. Decise di passare la mattinata sfaccendato e di andare a lavoro solo nel pomeriggio, beccandosi la sanzione. Lesse quasi tutto il giornale con molta attenzione e rimase ovviamente colpito da un pezzo di un ignoto inviato, Stewart J. Smile, che in particolare analizzava l’ultimo provvedimento governativo sull’uso del dispositivo, il quale era stato ridotto dal numero di diciotto a dieci ore al giorno. Il Governo Centrale delle Palle Mobili, infatti, aveva deciso di invertire moderatamente la rotta per motivi finanziari.Il genere umano riusciva a vedere attraverso il “Dispositivo Oculo”-ultimissima invenzione tecnologica, imposto tre anni prima dal Governo di Transizione-Permanente- il quale permetteva non solo a tutti di vedere tale e quale a come vedevamo prima, ma dava anche l’impressione di poter regolare la luce o il tono delle ore, del giorno e della notte. Era in pratica come indossare ininterrottamente un paio di occhiali gialli regolabili in diverse tonalità a seconda del gusto e del momento. La gente ormai non vi faceva più caso, andava tranquillamente a messa, in vacanza, mangiava, studiava, lavorava, faceva shopping (poco a dir la verità in quanto ogni giorno la stessa maglietta poteva avere un colore diverso), faceva all’amore- diversi erano quelli che ogni sera cambiavano compagna passando da mora a bionda, a mulatta in più di cento gradazioni, lo stesso avveniva anche per le donne- e infine dormivano. Solo allora era concesso di resettare il dispositivo. E ora invece si cercava di invertire la tendenza o quanto meno di ridurre il tempo di liberalismo visivo. L’autore del pezzo Stewart J.Ken, di tendenze opposte al Governo, suggeriva addirittura di ritornare allo “stato primitivo di visibilità e soprattutto di coscienza dopo tanti anni di oscuro conformismo e di pauroso asservimento, tanto più che Loro- continuava il periodo- ne sono stati esclusi da sempre da questo assurdo provvedimento che ci ha resi indegni di esser definiti umani e che ora per un chiarissimo tornaconto economico legato al mercato(infatti perfino le prostitute avevano finito per cambiare mestiere) cercavano di cambiare tattica.” Federico era perfettamente d’accordo con quanto diceva e a dire la verità era da anni che la pensava cosi’. Però si domandava perché non aveva mai fatto nulla? D’altronde nessuno controllava se a casa resettavi il dispositivo. Inoltre se ti beccavano in strada ti mandavano in esilio nel Secondo Emisfero dove la rivoluzione tecnologica delle macchine non era riuscita ad attecchire e si poteva ricominciare daccapo. Cosa ci faceva, dunque, li’ tra tanti poveri diavoli ciechi? Doveva fare qualcosa, ma cosa?Decise di strapparsi il dispositivo, proprio li’ davanti al Caffè Nemo,e la prima cosa che provò fu la piacevole sensazione della brezza dell’Austro. Gli sembrò di veder il vento... Poi cominciarono gli OhOhoohhOOh!, gli Ahaahhahah! Oh Mio Dio che cosa ha fatto!!??-Cosa ho fatto?Voglio solamente ricominciare a vedere con i miei occhi, nulla di più -rispose a tutti Federico.
- E lei è sicuro-fece un passante con un logoro soprabito grigio- di poter vedere le cose come sono realmente?Non crede che ciò sia impossibile come è stato dimostrato dai nostri scienziati?
Federico allora lo guardò benevolmente in volto e iniziò a parlare quando…. –Ma cosa mi succede?-si chiese in pieno delirio il passante-che non aveva mai assistito ad un caso di dannazione-tecnologica, e per di più aveva il dispositivo regolato alla tonalità rosso-tramonto dei tropici.
Altri passanti si fermarono, allora gli<<>> pian piano si infittirono vedendo che tutti scomparivano man mano alla luce del sole che ora solo Federico riusciva a cogliere nella sua nitidezza millenaria.
Si seppe in seguito che Federico fu spedito nell’altro Emisfero dove si era liberi dal dispositivo e da altre forme di costrizione a cui il Governo delle Palle Mobili aveva abilmente abituato milioni di sudditi. Nel cuore di un paese ricominciò a vivere, svolgendo altre faccende, altri lavori, occupando secondo i propri istinti e la propria virtù il proprio tempo prezioso, godendo delle quotidiane meraviglie, come pranzare col sole sulla tovaglia discorrendo in famiglia di ortaggi di stagione e dell’ ottimo Falerno, ormai lontano da quei tanti che vedono nell’ uniformarsi come l’unico comportamento da tenere da chi vive in questo traboccante, ma cosi’ buio, nuovo millennio.