Mi era stato chiesto di fare un pezzo sul Carnevale che, dopo anni, rivive di nuovo a Casanova. Perché no, avevo pensato. Dopo tutto, è bene che ci si diverta un po’. La vita per fortuna è fatta anche di questi momenti… E invece oggi mi sembra molto stonato parlare di carnevale e di divertimento. Mentre i ragazzi danzano contenti nei loro costumi colorati, io penso a ben altri travestimenti che celano, sotto maschere di cortesia e compiacenza, voracità e indifferenza.
Carinola muore nel peggiore dei modi, colpita da chi dovrebbe tutelarla e non lo fa, da chi dovrebbe amarla e invece la sfrutta, da chi dovrebbe valorizzarla e invece se ne sta lì a vederla morire, senza muovere un dito. Carinola muore colpita soprattutto dall’ indifferenza. Di tutti.
Sono stato a vedere i crolli di questi ultimi giorni e quello che hanno visto i miei occhi non è cosa da poco. Il Castello è ormai perduto; crollato su se stesso. L’unico vano al piano terra è completamente sommerso dai detriti piovuti dal piano superiore. Enormi crepe si sono aperte lungo i muri perimetrali e un lato si è completamente staccato dal corpo di fabbrica. Quanto tempo impiegherà a crollare ciò che è rimasto in piedi? Molto poco.
Pretendere di recuperare il Castello è come pretendere di andare sulla luna. In questo Comune dove non si fa neanche la manutenzione ordinaria delle strade, figuriamoci se si recupera il Castello! E così uno dei simboli di Carinola è perduto per sempre; è triste dirlo ma è così.
L’altro crollo, quello sotto l’Annunziata, nelle mura medioevali della città, mi ha lasciato a bocca aperta: me l’aspettavo più piccolo e invece è un crollo enorme. Grossi pezzi di tufo sono rotolati giù per la scarpata, mostrando un notevole squarcio nelle mura. La colpa di questo crollo è palese e va imputato a chi ha permesso una costruzione abusiva su un muro medioevale che non ha retto al peso ed è letteralmente “crepato”.
Chi sono stati i grandi intelligentoni a progettare una struttura simile e a dare il permesso di costruire in quel modo? Lo sappiamo benissimo chi è stato: la politica del magna magna, dei favoritismi, del nepotismo, del clientelismo. Tutto si fa per qualche voto che porta in alto, dove si può decidere e manovrare e dove si può anche riempire la tasca. Soprattutto riempire la tasca. Che interessa agli amministratori di ieri e di oggi di quattro pietre che crollano?
Il terzo crollo l’ho visto dal buco del portone della casa privata in cui è avvenuto. Anche qui c’entra la politica dell’indifferenza. Carinola è una realtà molto particolare, piena di angoli bellissimi e di case splendide che vengono studiate nelle università perché tipiche del periodo aragonese-catalano. Forse questa città avrebbe bisogno di vincoli, di cure specifiche da parte anche del cittadino che vi abita: perché non sono stati mai messi vincoli di nessun genere? E perché, se ci sono, non vengono fatti rispettare?
Se Carinola sta morendo in tutti i sensi, lo dobbiamo solo all’ incapacità delle amministrazioni che hanno sempre preferito la vita facile all’ impegno di tutelare il grosso patrimonio artistico che ci appartiene.
Ma non è finita qui, c'è un altro mostro moderno costruito su un arco medievale già in parte lesionato. Se ci sarà, quindi, un nuovo crollo, a chi daremo poi la colpa?
Stammu'Nguajati