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venerdì 7 marzo 2014

Da Berlusconi a Berluschino?


Dal giorno in cui Renzi ha vinto le primarie del PD per la carica di segretario è perennemente alla ribalta. E' presente su tutti i giornali,  su tutte le tv oltre che su facebook e su twitter. Ormai tutti conoscono i suoi programmi ed i suoi progetti per il rilancio dell'Italia ed il benessere degli italiani. Ha promesso l'approvazione di una legge elettorale che assicuri al governo efficienza e stabilità. Ha promesso la riforma della pubblica amministrazione e della giustizia civile. Ha promesso la riforma del fisco. Ha promesso la ristrutturazione di tutti gli edifici scolastici e la riforma della scuola. Ha promesso la riforma del mercato del lavoro senza dimenticare i disoccupati che a breve riceveranno un sussidio per poter sopravvivere.
Queste promesse che sono solo una parte di quelle esposte da lui ricordano tanto quelle che permisero nel 1994 a Berlusconi di vincere le elezioni. Sicuramente anche Renzi se fosse riuscito ad avere le elezioni le avrebbe stravinte ma il presidente della repubblica non le vuole. Agli occhi di molti il mancato passaggio elettorale lo rende un usurpatore a capo di una banda di abusivi, dichiarati tali da una sentenza della corte costituzionale. Questo suo peccato originale genera molti dubbi sulla possibilità  che possa diventare una realtà nel panorama politico. Perplessità maggiori sono scaturite dai nomi inseriti nel suo governo e dalla maggioranza eterogenea che lo sostiene. Pochi pensano che i ministri che ha scelto e quelli che gli hanno imposto possano realizzare le riforme radicali che lui promette. Le varie Madia, Boschi , Pinotti, Orlando ecc. non danno l'impressione di essere persone super preparate, a meno che lui non pensi di fare tutto da solo. Inoltre la sua maggioranza di governo non gli assicura quella compattezza che gli serve. Quasi tutti si trovano là per caso o grazie a qualcuno  con l'unico scopo di assecondare chi li ha fatti eleggere che non è Renzi. Approvare qualche riforma li terrorizza in quanto pensano che li potrebbe avvicinare al giorno del voto. Poi nel Pd c'è il partito nel partito composto dagli ex comunisti che sono sempre pronti a fargli lo sgambetto per sostituirlo con qualcuno dei loro. Questa situazione lo rende piccolo e vulnerabile anche se la stampa amica continua a paragonarlo a Blair dal quale lo separa la mancanza assoluta di fatti. Per ora l'unico risultato del suo governo è stato l'aumento della tassa sulla casa che è riuscito a far passare come approvata dal governo precedente. Se nei prossimi giorni non riuscirà a produrre qualche atto concreto i dubbi sulle sue capacità del fare aumenteranno. Anche i suoi più accaniti sostenitori inizieranno a considerarlo come Berlusconi cioè tutte promesse e niente fatti. C'è una differenza, Berlusconi  ha i suoi capitali e le sue aziende oltre ad un certo seguito elettorale. Renzi se fallisse sarebbe solo un Berluschino che dopo la parentesi di gloria finirebbe nel dimenticatoio con quelli che lo hanno preceduto.

Preoccupato