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domenica 24 gennaio 2010
Mucca pazza o proprietario criminale?
venerdì 22 gennaio 2010
mercoledì 13 gennaio 2010
Parliamo di Polo, che non è il Polo Nord!!
lunedì 11 gennaio 2010
Resoconti e risvolti
venerdì 8 gennaio 2010
Forza Gennaro
lunedì 4 gennaio 2010
E chest’ è!
Mentre continua la diatriba politica sul luogo dove dovrebbe sorgere il Polo Scolastico; mentre il dott. De Risi non riesce a decidersi da che parte vuole stare perché non si sente sostenuto e si dimette da vice sindaco perché non si sente ascoltato; mentre continuano manifestazioni culturali di cui l’Amministrazione va fiera e si gloria di esse elencandole in un calendario 2010; mentre continua la meschina guerricciola tra politici o la loro ipocrita ossequialità a cui fa seguito lo scodinzolamento dei rispettivi sostenitori, c’è chi, in questo rigido inverno, “vola” dalla finestra da un’altezza di circa dieci metri e si va a “posare”, per fortuna vivo ma con le gambe rotte, nel terreno sottostante.
Vincenzo lo conosciamo tutti o quasi. Vive solo in un vecchio appartamento malandato nei pressi dell’Annunziata a Carinola, sfornito di qualsiasi comodità. La poca pensione di cui gode non gli permette di ristrutturare la casa né di munirla delle comodità di cui avrebbe bisogno. Il risultato di tutto questo è che Vincenzo, d’inverno, muore di freddo e solo il buon cuore del dott. Apicerni che gli permette di dormire nell’anticamera del suo studio, lo salva da una morte da barbone….Quanti Vincenzo ci sono nel nostro Comune? A chi spetta la cura di questi cittadini più infelici? Solo alla carità cristiana delle persone?Non voglio dire altro. Se si pensasse di più, mediante l’istituzione di un minimo di servizi sociali, a risolvere problemi seri come questo e che investono una buona fascia di popolazione, potremmo parlare di Comune con la C maiuscola. Ma finché manca l’attenzione verso le fasce più deboli, l’istituzione Comune manca di assolvere ad una delle sue funzioni più fondamentali.
Befy
giovedì 31 dicembre 2009
mercoledì 30 dicembre 2009
Le smentite di Feltri
Ma non bisogna lasciare da parte queste informazioni.
Le accuse di molestie omosessuali di Boffo, direttore di Avvenire, verso il marito di una signora si sono rivelate una grande bufala. Il signor Feltri voleva solo deviare l’attenzione dalle avventure sessuali del Premier verso altre direzioni. E ci è andato di mezzo Boffo perché anche il suo giornale, di solito pacato ed estraneo a certe cose, si era permesso di lanciare qualche accusa contro l’intoccabile Presidente del Consiglio.
Ora dopo tre mesi, Feltri smentisce e dice che la ricostruzione dei fatti non corrisponde al contenuto degli atti processuali. Una fotocopia del casellario giudiziale e una nota a parte che riassumevano la motivazione della condanna gli erano state passate da un “informatore affidabile” a cui lui aveva creduto ad occhi chiusi…. Balle!
Ragionamento: come può un direttore giornalistico che si ritiene serio e credibile (?) pubblicare una notizia che accusa un altro direttore senza verificarne la veridicità?
Conclusione: visto la pubblicazione di una notizia falsa, Feltri non è né serio e né credibile.
Quale era veramente il suo intento, quello di dare una notizia irrilevante per la vita della nazione o quella di distogliere l’attenzione da Berlusconi che in quel momento era sotto le mire della stampa nazionale ed estera per le sue avventure sessuali a Villa Certosa e salvargli così la faccia?
Conclusione: quella di salvargi la faccia.
Chi è veramente Vittorio Feltri? Perché ci teneva tanto a salvare il Cavaliere?
Chi mai può essere: uno scudiero al soldo del Premier.
E come mai ora, all’improvviso, si ricrede e smentisce la notizia che tre mesi fa ha sollevato un polverone?
Conclusione: Tre possono essere le motivazioni. Primo: lo scopo che si era prefisso è stato raggiunto e quindi è bene riabilitare Boffo per riallacciare buoni rapporti con la Chiesa. Secondo: è stato lo stesso Premier ad imporglielo sempre per riallacciare i rapporti con la Chiesa e non averla contro in un momento per lui molto critico. Terzo: Feltri sente puzza di ruzzolone per il Cavaliere e vuole mettersi le spalle al sicuro. Non si sa mai.
Ma chi veramente può prendere in considerazione uno come Vittorio Feltri?
Conclusione: solo gli stupidi e i disinformati. E l’Italia ne è purtroppo piena, sia degli uni che degli altri.
In fin dei conti, anche lui deve stare bene attento, visto che non è quello stinco di santo che vuole far credere agli altri. Anche lui è stato condannato a 18 mesi per diffamazione e la condanna è facilmente reperibile in rete, basta cercare Vittorio Feltri condannato. E anche lui è stato accusato, attraverso una lettera anonima, di avere il “vizietto” dell’omosessualità.
Non voglio mettermi a sindacare se Feltri è o non è omosessuale, non mi interessa, ma prima di scagliare la prima pietra sugli altri è bene esaminare i propri peccati. Prima o poi, tutti i nodi vengono al pettine.
White Jaguar
lunedì 21 dicembre 2009
Le fantastiche avventure di Giggino e il tasso
Perché ti stupisci così tanto? – chiese con calma il tasciuto - sono Brunetta, l’ambasciatore del regno di Piedmontin e porto notizie gravi: il reggente della contea è caduto vittima della terribile epidemia della scrofa, e i suoi sudditi si trovano senza una guida. Solo tu, data la tua esperienza maturata nella contea di Calenum al seguito di ben due mostri sacri come il temibile Biasox e il suo degno successore Giano dè Fontanavecchia detto il Bifronte, puoi condurci verso il superamento di questo periodo di crisi e verso un nuovo inizio.
Lusingato, Giggino si versò un altro drink, e fece per pensarci su.
Coraggio – insisté il tasciuto – seguimi attraverso le montagne e torna nel villaggio dove sei nato.
Giggino esitò. Guardò dalla finestra l’appezzamento di terreno dove nei suoi piani sarebbe sorto il Polo scolastico, e sembrò deciso a voler scacciare l’incomodo ospite. Poi improvvisamente prese la sua vecchia e polverosa casacca da montagna, e si incamminò dietro al tasciuto.
Continua…
martedì 15 dicembre 2009
Caspita! E’ di carne!
sabato 12 dicembre 2009
Al signor Corona
giovedì 10 dicembre 2009
Il gatto e la volpe
Perché perplesso e infastidito? chiederete voi. In fin dei conti si tratta di una buona proposta, da non prendere sottogamba. Infatti, nulla da eccepire sulla proposta. Solo che la stessa, identica proposta è stata fatta dal sottoscritto dalle pagine del Quiquiri, un blog che reputo dinamico, propositivo e anche abbastanza impegnato.
E’ vero che non mi sono neanche firmato scrivendo quel post, ma l’articolo è là, leggibile, riscontrabile, verificabile e porta la data del 12 novembre scorso.
Cosa succede sui blog di Carinola? Si gioca al gatto e alla volpe?
Non è la prima volta che delle proposte provenienti dal Quiquiri se ne appropriano altri personaggi per dar lustro a se stessi o anche al proprio partito politico, fingendosi candidi come agnelli. E’ successo con la proposta della borsa di studio intitolata al ten. Giovanni Pezzulo di cui si appropriò il candidato della Margherita alle ultime elezioni; oppure con quella di consorziare l’agricoltura il cui post porta la data del 24 luglio 2009 e con tante altre proposte che ora neppure ricordo.
Anche se questo mi fa enormemente piacere perché vuol dire che le idee sono valide, devo ammettere che non è corretto ignorare o fingere di ignorare che esse provengono da altre fonti.
Il Quiquiri è un blog che predilige l’anonimato, è vero, ma questo non vuole dire che dietro ci siano i fantasmi; basterebbe solo dire “proposta dei ragazzi del Quiquiri” o come dir si voglia e la coscienza sarebbe a posto. Tutti felici e contenti.
Con questo, non voglio neppure accusare Roberto di essersi impadronito di un’idea pensata da altri perché magari davvero non l’ha letto il post (ma perché ci ha tenuto tanto a precisare che l’ha sentito a Canale 5, forse per avere un alibi?). Anche questo però è un punto a suo sfavore. Vuol dire che non sta attento a ciò che succede intorno a lui. Non ascolta, non sa ascoltare o non vuole ascoltare le poche voci critiche o meno che pur cercano di smuovere un po’ le coscienze in questo territorio. Anche lui è pieno di prevenzioni verso certe realtà perché si attacca all’apparenza e non ai contenuti preferendo la sicurezza di un nome scritto sulla carta, ignorando o fingendo di ignorare chi questo nome non lo scrive.
Ma se io mi firmassi Antonio, Francesco, Giuseppe o Giovanni, farebbe differenza?
Caro Roberto, non sapresti mai se il mio nome è quello giusto o che faccia io abbia. Perciò impara ad ascoltare chiunque, impara ad ascoltare l’ “altro”, anche se non ha nome e non ha volto.
FN