L’altra sera ho avuto il piacere di avere mio ospite Bacco (ci incontriamo amichevolmente ogni tanto); è venuto con Arianna, un grappolo di ninfe ed una piccola mandria di satiri. Sono dovuto scendere parecchie volte in cantina, ma ne valeva la pena. Chiacchierando del più e del meno e prima che le ninfe si mutassero in baccanti, il dio, in vena di confidenza e per l’amicizia che ci lega, mi ha confessato di essersi rifugiato da me per sfuggire ad una sua petulante ed indegna vestale. Indegna, ha detto, per il suo “sgarrupante” modo di esprimersi, per la sua lettura molto limitata della realtà, per i suoi orizzonti gretti ed angusti. Non soddisfatta di un suo scritto scadente e miserevole (il clan dei casalesi) su cui ho sorvolato con la mia notoria misericordia cristiana (poveretta! Fu il mio commento) ora ha voluto marcare la dose definendo la Festa della Vendemmia, Festa degli ubriaconi.
A questo punto, tirato per il pelo, varcato il mio limite di sopportabilità e sapendo che questa “roba” viene letta anche in luoghi lontani, provo a dire la mia.
La Festa della Vendemmia è la Festa della Memoria. Nata non solo per dare allegria, questa brutta copia della felicità, ma una festa capace di penetrare nell’anima di tutto un popolo, eccitandone amorevolmente lo spirito, creandogli emozioni profonde, commuovendolo. Essa ha inteso rinfocolare il senso civico (quanto bisogno di senso civico nei nostri paesi!), suscitare interesse per un ritorno all’antico orgoglio della comunità, smussare egoismi valorizzare culturalmente ed economicamente il vino, ricordare le generazioni passate proiettarne la storia verso il futuro per non dimenticare che l’uomo non è altro che il prodotto degli uomini che ci hanno preceduto e che non c’è futuro se non coltiviamo il passato. Una Festa che coinvolge tutti: bambini, giovani, donne, anziani. Una Festa capace di avvolgere il vecchio mondo dei nostri padri innestandovi l’energia della vita moderna. Una Festa con la responsabilità di ogni cittadino. C’è qualcosa di sacro, un ! alto significato, morale e civile; c’è un gesto nobile, un onore, un brindisi d’amore offerto ai nostri antenati (anche ai tuoi cara ex vestale) che hanno fondato i nostri paese; ai padri che piantarono sul nostro territorio la sacra pianta dell’uva; un gesto d’amore strettamente legato alla natura e allo spirito dell’uomo.
Basta? Potrei aggiungere il grande richiamo di gente, non solo di questi luoghi, potrei dire del prestigio che da a tutto il Comune, e tante altre cose.
Poi vieni tu e scambiando lucciole con lanterne, ti metti a fare distruttivi paragoni. Ti metti ad esaltare un avvenimento, per quando mi riguarda positivo, (la Festa del Vino) ma per farlo devi denigrare, con molta povertà di sentimento, la Festa della Vendemmia
E' in questo modo, con questi linguaggi, con questo modo di pensare la realtà, e quindi anche la politica, che intendete migliorare le sorti di questo territorio? La Festa è anche un modo di combattere le partigianerie e le piccinerie dilaganti e vuole costruire e non "sgarrupare" come tenti di fare tu con ciò che affermi in Il club dei casalesi e in questo scritto ultimo che vuol far credere che la Festa non abbia altri scopi che quello di una ubriacatura generale.
Sappi che la Festa del vino non è altro in fondo che un ramo innestato sul grande albero di quella Festa. La Festa delle Vendemmia ha fatto nascere sensibilità nuove, ha creato energia spirituale soprattutto in coloro che ne hanno capito e sentito il valore.
Essa esprime la coscienza civile ed etica di tutto un popolo. Per il suo valore, per i suoi significati è, deve essere al di sopra ogni bega politica, di ogni masturbazione politica, per il semplice fatto che appartiene a tutti, a quelli di destra a quelli di sinistra,a quelli di sotto e a quelli di sopra. E nessuno NESSUNO deve avere la sfrontatezza di abusare e servirsi di essa, vuoi per fini bassamente politici, vuoi per altri scopi. Io non credo, non voglio credere, che qualcuno abusando del suo Potere voglia togliere a questa Festa la sua peculiarità, la sua profonda originalità che consiste nella sua indipendenza. Un politico intelligente e sensibile sa molto bene che farebbe solo male a tutto un popolo e soprattutto a se stesso, nel caso tenti di farlo. Un saggio politico da questa manifestazione e da altre manifestazioni che nasceranno, spero nel territorio, deve solo trarre ispirazione per svolgere bene il suo importantissimo compito, lasciando esprimere la società civile liberamente. C'è un Comitato,che magari può anche commettere qualche errore, ma che, per dieci anni, si è impegnato in una fatica più grande di quanto generalmente si crede, per offrire qualcosa di veramente valido, energetico a tutto il nostro territorio.
Il guaio è che tu, cara ex vestale, e parecchi altri, abituati a navigare su barchette di carta nelle calme acque della piscina di Internet, malgrado le alte potenzialità di questo strumento, non riuscite a sporgervi oltre i bordi della piscina stessa. Provate ad entrare in mare aperto, sfidate qualche vera tempesta, mettetevi a servizio del Capitano Achab per la caccia a Moby Dick o, se proprio non ce la fate, salite almeno sulla zattera del mio amico Hackleberry Finn lungo l'infinito Mississippi della vita. Vi scoprirete orizzonti molto più vasti, luminosi, sentirete allargare la vostra mente ed il vostro cuore e vi accorgerete quanto sia interessante e meravigliosa la vita.
Cordialmente da: un casalese che è anche un carinolese, un casanovese, un nocelletese, un ventarolese, un sandonatese; che è anche un italiano, un europeo, un asiatico, un americano, un africano e un oceanico.
Con una zampa spezzata
EL COYOTE
Credo di conoscere El Coyote; ne apprezzo lo stile letterario, la vena umoristica, l'amore per le proprie radici, ma soprattutto ne apprezzo l'onestà intellettuale e umana. Buon sangue non mente, anche se con una zampa spezzata! Ad majora!
RispondiEliminaSei su un altro livello è troppo evidente, quindi sei uno snob. Secondo me sei di sinistra e hai anche studiato e questo proprio non te lo perdonerà nessuno. Per invidia solo per invidia, ovvio. Ma è così che va il mondo oggi. Continua a navigare nel tuo mondo di carta e di sogni ad occhi aperti, continua a bere i tuoi liquori inquinati. Caro amico non puoi e non devi sfidare la mediocrità imperante, altrimenti sono guai e te ne accorgerai. Bene hai fatto ad usare uno pseudonimo, ma a quanto leggo sei troppo riconoscibile. Complimenti comunque ... alla prossima festa della vendemmia, allora.
RispondiEliminaPS non ti curar di loro ma guarda e passa (la vestale merita ... ben poca attenzione)
FOS
El Coyote,non arrabbiarti,la ex vestale era ubriaca di olio quando scriveva riguardo la festa della vendemmia.
RispondiEliminaio conosco El Coyote.Lo apprezzo tutto.
RispondiEliminasolo grazie a lui parliamo della festa della vendemmia, di vino, ecc.....
grazie ancora.
P.S.
credo questo post sia la giusta conclusione su tante polechime sulla festa della vendemmia. forza carinola
un post molto intelligente,dal quale traspare un gradissimo amore ,per il proprio paese ,per le sue tradizioni e soprattutto per la cultura!!!
RispondiEliminaLei ha usato l'intelligenza,la cultura e l'arte dello scrivere per controbbattare alle accuse scritte in malo modo,false,politicizzate ed offensive della "cara" vestale di Bacco!!!
sorbole se sei di un altro livello e se sei riconoscibile. una calorosa stretta di mano.
RispondiEliminala vestale di cheeeeeeeeeeeee ?????????
un ottimo post, che tra l'altro conferma la mia idea della vita dialettica su questo blog, sul quale si può dire quello che si vuole, per l'anonimato ecc... ma almeno è scritto in italiano corretto e non in "ceraldese" !
RispondiEliminaIo penso una cosa , non si costruisce , sul costruito , la festa della vendemmia è unica e sola. Altre feste con lo stesso tema non servono . Bruttissimo copiare . Bruttissimooooooooooooooooooooooooooooooooooooooofate lavorare il cervello .
RispondiEliminaL'ampia disanima che l'estensore del post fa della festa della vendemmia mi trova totalmente in simbiosi con lui. Sono in piena sintonia sulle sue dissertazioni, sulle motivazioni che hanno dato vita alla festa e su tutti i valori del nostro passato comune che con essa si sono portati all'attenzione delle giovani generazioni. Fermo restando l'apprezzamento per tutti coloro che in tanti hanni si sono eroicamente sacrificati per renderla sempre più apprezzata non cambio il mio modesto pensiero che in natura tutto si trasforma e bisogna aiutarla a farlo in meglio. Ormai quella festa a cui riconosco il merito di aver innescato tanti interessi intorno al nostro vino, che non so se è il migliore del mondo ma sicuramente è il più famoso, si è alquanto appannata. Le è venuto a mancare il carburante che le forniva energia e cioè la partecipazione popolare. Pertanto ritengo indispensabile la sua trasformazione in qualcosa di più alto, anche se meno genuino, qual'è la festa del vino Falerno. Non si può continuare ad organizzare una festa tanto tradizionale senza l'apporto determinante delle masse popolari. Pertanto insisto che bisogna trovare la giusta simbiosi tra le due tipologie di feste dando vita ad una manifestazione che coniughi tradizione e modernità e possa collocarsi tra gli eventi nazionali più gettonati. Prima di salutare voglio solo chiarire che non sono solo un internauta ma anche un podista abituato a tenere i piedi ben piantati sul terreno per giungere dove si prefigge. Se sono state usate frasi un pò fuori delle righe è stato esclusivamente per stuzzicare quante più persone possibile ad esprimersi sull'argomento, lungi da me qualunque pensiero offensivo o di tornaconto politico.Forse la zampa spezzata ha un pò incattivito il pensiero del Coyote. L'importante è lo scambio di idee con toni civili e costruttivi per il progresso delle nostre terre, prosit.
RispondiEliminaLA VESTALE DI BACCO
CIAO EL COYOTE,TROPPO GIUSTO. IL FATTO E CHE TANTI DORMONO,DORMONO E NON SOLO SULLA COLLINA.
RispondiEliminaIL SUONATORE JONES
Sono contento, veramente contento dello scambio civilissimo di idee che si verifica per questo post. Così dovrebbe sempre essere. Un encomio particolare al Quiquiri che, con l'adozione di nuove regole del blog, ha deciso di non pubblicare commenti inopportuni e stolti che purtroppo animano la discussione di post anche molto perspicaci e buoni, dimostrando che l'anonimato con è causa di offesa, ma opportunità di dscussione obiettiva e seria non rallentata dal freno di un nome.
RispondiEliminaalla base di tutto ci sono sempre le nostre antiche divisioni in frazioni frazioncine e frazioncette.
RispondiEliminaQueste divisioni ci hanno impedito uno sviluppo sociale ed economico e portano alla rovina ed alla conclusione di iniziative così belle come la festa della vendemmia.
Spero che il prossimo settembre potremo recarci nuovamente a Casale per assistere a questa bella festa.
CALENO
el Coyote , Per migliorare in altri modi la festa potrebbero essere utili nuove idee all'avaguardia. Partecipazione nell'organizzazione della festa in modo più aperto e globale , e non affievolire ancora di più lo spirito di partecipazione delle famiglie.
RispondiEliminaSono d'accordo su tutto, caro el coyote, tranne che su un punto, a mio dire importante:
RispondiElimina"per valorizzare culturalmente ed economicamente un vino"
Perchè?
Poichè, secondo me, la Festa della Vendemmia, è la festa di chi il vino lo fa. E non del vino. Tantomeno, per essere chiari, del vino Falerno. Sei d'accordo con me se dico che è il vero trampolino di lancio economico e culturale per il Falerno è la "Festa del vino Falerno D.O.C. ?
Ed inoltre penso:
Se è tutto vero quello che affermi, come mai, che io ne sappia, quest'anno non è stata celebrata?
Un addetto al settore
Sono stati affissi, volutamente sopra i manifesti "ufficiali" della festa della vendemmia, proprio quelli che dichiaravano la sospensione di questa, dei piccoli, innoqui volantini che spiegavano il reale motivo per cui la festa non è stata fatta. Purtroppo questi volantini sono stati, da lì a poche ore, strappati. I cartelli dicevano, in breve, che "il padre della festa" (per gli amici "el coyote") non era assolutamente responsabile della decisione presa dallo stanchissimo comitato di sospendere la festa. Infatti il comitato, e lo si poteva leggere fra le righe, riproporrà la festa prossimamente con finalità di propaganda per il comune in carica. Questa decisione "poco poetica" ha portato il padre, nonchè il presidente, a dimettersi. Quindi sì. La festa verrà rifatta ma con spirito differente, uno spirito opportunistico. La Festa non sarà un fine ma un mezzo. Propongo, dunque, che il padre la riprenda in mano, con l'aiuto delle braccia INSTANCABILI dei giovani di Casale, di Carinola, di Casanova, di Nocelleto, di Ventaroli, di San donato; d'Italia, d'Europa, d'Asia, d'America, d'Africa e d'Oceania.
RispondiEliminaLa firma è la stessa dei nostri volantini reazionari.
Giovani delusi.
Se si farà oltre a curare la vostra delusione cureremo anche la nostra nostalgia della festa.
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