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venerdì 8 agosto 2008

De tressettis


Il Primo Trattato sul Gioco del TreSette risale al 1750, scritto da un tal Chitarella. Esso è compendiato da un decalogo di regole essenziali che determinano lo spartiacque tra l'onesto giocatore e la bestia. Le differenze chiave poi la fanno la capacità di memorizzazione delle carte in uscita e l'esperienza sulla probabilità di vittoria in giocate a rischio.

Ma a distanza di 2 secoli, sono le regole di Chitarella ancora attuali, nel gioco agonistico e violento pieno d'alcool e bullismo dei baracci di periferia? Il presente post intende rivedere con un nuovo occhio critico il decalogo chitarelliano dell'"Onesto Giuocatore":

1. Chitarella dice:

Di prima mano, con il tre, non devi mai bussare.

Un'antica valutazione del più attuale: "Chi bussa perde l'asso". A gioco ancora coperto, dichiarare di comandare sotto un palo da un indubbio vantaggio informativo all'avversario. Numerose scuole aborrono ancora oggi la dichiarazione di Tre. Chi ha il Tre deve vedere scorrere il gioco ed eventualmente intervenire, mai guidarlo. In prima manus soprattuto. Esemplare e Chiarificatore. Validità Attuale: 100%

2. Chitarella dice:

Se hai una rientrata puoi bussare forte e risoluto.

Del genere, fuori tutto, posso riprendere altrove e farmi 2 pali buoni. Solo una bestia potrebbe non eseguire. Validità Attuale: 100%

3. Chitarella dice:

Si usa bussare con tre carte oltre l'ammattatore (carico).

Nel gioco classico, non si chiama un gioco senza averlo almeno terzo, a rischio di subire la "messa a giro" degli avversari del proprio carico. In un gioco prudente, la chiamata dell'Asso Terzo è già un bel rischio, e personalmente l'aborro, ma il Due terzo può essere interessante. Il Tre terzo rischia di essere un gioco molto debole, ed andrebbe chiamato solo se non ci sono alternative migliori. Bussare con il Due secondo è Gioco Estremo a rischio di bestialità. Il Tre secondo si striscia subito e poi si riesce con la più bassa (rischioso anch'esso). Validità Attuale: 70%

4. Chitarella dice:

Col re quarto, accompagnato da cavallo e donna, bussa per malizia.

Altrimenti definito "Liscia e Busso" o Liscio Vero. Se non si ha per riprendere (da lì la chiamata "Fuori la Napoli", magari è meglio starsi zitti. validità Attuale: 50%

5. Chitarella dice:

Con il re o l'asso terzo non si bussa ne' si scarta.

Ponderata specificazione del punto 3. Chiamare Terzo Liscio con il Dieci spesso serve a farselo mettere a giro. Evitabile. Validità Attuale: 100%

6. Chitarella dice:

Sapendo che il compagno ha il tre, gioca il due del tuo ventotto.

Regola spartiacque tra il Giuocatore e la Bestia. Giocando il Due, anche se il Tre non cade, ci si assicura una presa e si constringe eventualmente l'avversario a tirare fuori le figure. Una chiamata con il Ventotto fatta con una scartina è da aborrire, dato che consente all'avversario di tenere il Tre, utilizzare utilmente un Re o un Cavallo e cambiare sicuramente gioco. Validità: 100%

7. Chitarella dice:

Se hai il venticinque col re, e' di regola bussare col tre.

Lo sapevate? Personalmente mi sfuggiva. Bella chicca che aiuta a regolarsi. Validità: 250%

8. Chitarella dice:

Di solito gioca al seme dove scartano gli avversari.

Molto raffinato. Non basta guardare il proprio scarto ma conviene guardare quello degli avversari. Esso probabilisticamente fornisce un informazione doppia e giocare allo scarto combinato dei due spesso garantisce una giocata azzeccata. Un corollario immediato del teorema è quello secondo cui si dovrebbe evitare di fornire all'avversario un informazione troppo facile e diretta sul proprio scarto (se il mio compagno scarta ripetutamente coppe, evitare di farlo anche noi, eventualmente piombando una carta di rientrata) .... Si rischia ovviamente la bestialità. Validità Attuale: 80%

9. Chitarella dice:

E' vergognoso giocare contro lo scarto del tuo compagno e giustificarti che ti eri distratto.

Meditate gente, meditate. Validità: Indiscussa

10. Chitarella dice:

L'avarizia e' sempre una brutta cosa ma alle carte e' deleteria.

Fulminante. Analogo della regola del Sacrificio degli scacchi (e chi dice che il Tressette non è filosofia eh?). Personalmente, che sono risicone di natura e tendo a giocare sulla difensiva (anche a scacchi) dovrei imparare da questa regola a fare meno la Bestia.

11. Chitarella dice:

Preoccupati di fare prima il punto, se vuoi essere buon giocatore.

Regola ambigua. Potrebbe essere un richiamo al vizio inveterato (anche nel sottoscritto) di voler fare l'ultima presa (o altrimenti di "Chiudersi in Mano") sacrificando prese e punti nella fase iniziale ed intermedia del gioco. Va moderata con la precedente. Anche quì andiamo genericamente sul filosofico.

Le mani controverse a cui andrò incontro in futuro potrebbero essere postate per un più ampio commento da parte della comunità scientifica tutta.

(..........Se non smette di piovere, quì sono guai...........)


il tressettista silenzioso

domenica 3 agosto 2008

Cultura di parte

Alla fine della stupenda rappresentazione di “Forza venite gente”, messa in scena dalla Compagnia Teatrale ‘A Scarpasciota, gli spettatori se ne andavano a fatica, incapaci di staccarsi dai ragazzi che avevano regalato loro una serata bellissima, piena di emozioni. Le loro straordinarie voci e la loro maturità scenica hanno messo in risalto le grandi potenzialità che questo Comune vanta e che, ahimè, non vengono aiutate a crescere e a formarsi.

Forse nel Comune ci sarebbe bisogno di un Auditorium. Magari a Casanova che vanta tradizioni teatrali antiche; così si smetterebbe di vedere gli amici della Scarpasciota lavorare come schiavi sotto il sole e con il rischio che un acquazzone scombussoli tutta la grammatica e mandi a monte il lavoro di mesi in un attimo. E si smetterebbe di ritrovarsi tra i piedi dirigenti scolastici così fifoni e mentalmente rigidi, come quello in cui si è incappati quest’anno, che prima di concedere l’esterno della scuola, dico l’esterno, ha preteso domande in carta da bollo! Alla faccia della collaborazione tra scuola e territorio tanto declamata nelle indicazioni del Ministero della Pubblica Istruzione!

Un altro aspetto che certo non aiuta la crescita culturale del nostro Comune è la ben nota e antipatica latitanza dell’ opposizione alle varie manifestazioni culturali dell’Estate Carinolese….

Cultura? Certo, ma solo se è organizzata dalla propria parte politica. Se è organizzata dall’ ‘altra parte’ se ne può fare volentieri a meno! E’ un comportamento questo che ha sempre distinto le nostre Amministrazioni.

Cultura si, ma di ‘colore’!

Così, mentre gli amici si impegnano al massimo per regalare ai concittadini manifestazioni di un certo livello culturale, si può tranquillamente vedere gli ex consiglieri comunali seduti davanti al bar a bere una birretta con gli amici o l’ex assessore alla cultura passeggiare per le strade del paese con noncuranza. Tanto non sono più fatti loro!

E meno male che chi produce cultura non se frega più di tanto di certe cose e lavora senza pregiudizi, sia con quelli di destra che con quelli di sinistra o con quelli di centro, perché la cultura, che piaccia o no, non ha colore politico, anche se si tende a darglielo.

Bravi gli amici della Scarpasciota che hanno allestito uno spettacolo veramente straordinario, pieno di fascino, bravissimi i giovani attori, meno bravi i nostri politicanti che con il loro snobismo politico sono sempre un pessimo esempio per tutta la cittadinanza carinolese.

mercoledì 30 luglio 2008

Proiezione di "Biutiful Cauntri"


"Non possiamo più permetterci di vivere ognuno confinato nella propria isola; gli ultimi tristi eventi che ci hanno così direttamente colpiti devono aprirci gli occhi su un aspetto fino ad ora forse sempre troppo sottovalutato: la NOSTRA terra deve ritornare ad essere tale. Non abbiamo più scuse; è arrivato il momento di metterci davvero in gioco.

L’Associazione “Nessun dorma” invita tutti alla proiezione - il giorno Venerdì 1 agosto alle ore 21:00 presso il Monumentale Convento di San Francesco di Casanova - di “Biùtiful Cauntri”, di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero, prodotto da Lionello Cerri e vincitore, tra i tanti riconoscimenti ricevuti, del Nastro d’Argento 2008. Ospiti della serata saranno il regista Andrea D’Ambrosio e Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente Campania. Nel corso della serata verrà presentata l’Associazione e verrà data la possibilità di aderire a tutti coloro che sentiranno, come noi, la necessità di cambiare le cose che non ci piacciono e di difendere ciò che di bello abbiamo.

“Biùtiful Cauntri” non è solo uno dei tanti documentari sull’ecomafia in Campania e “Nessun dorma” non è solo una delle tante Associazioni che nascono silenziosamente e allo stesso modo muoiono. Siamo davvero pronti ad accettare questa nuova, necessaria sfida? Parliamone…

Venerdì 1 agosto vi aspettiamo: perché la vera libertà è partecipazione."

Da parte dell'associazione "Nessun Dorma", Carinola

domenica 27 luglio 2008

Pensavate che…… ma invece.


Alla vigilia dei risultati della prova selettiva per la graduatoria dei vigili stagionale, mentre l’insigne commissione di scienziati capeggiata dal colonnello e ripeto colonnello Mario Tuozzi chirurgicamente correggeva i test, nella piazzetta di Casanova esplodeva il totovigili. C’era chi mormorava che dei posti a disposizione cinque erano riservati a Tuozzi o meglio a l’ex sindaco Di Biasio e ciò che rimaneva doveva essere spartito tra il sindaco Mannillo, Grimaldi e Di Lorenzo; chi addirittura sosteneva che nel momento in cui qualche spregiudicato secchione e/o un non cliente che grazie all’ausilio della sua preparazione malauguratamente avrebbe conquistato i primi posti, sovvertendo così le cambiali politiche, si sarebbe bloccato tutto approvando il ricorso dell’opposizione. Addirittura si mormorava che alla fine di tutto, visto l’aridità delle casse comunale, soltanto due unità avrebbero vestito la divisa da vigile. Addirittura c’era chi sosteneva che Mattia Di Lorenzo già nel periodo pre-elettorale aveva promesso solo a Casanova, ben dieci posti sicuri da vigile. Un concorso urlato dai balconi, approvato in giunta e in consiglio, un concorso che per la sua concretizzazione, i nostri rappresentanti (scusate ma dopo aver digitato questa parola sono scappato in bagno) hanno tagliato i capo settori. E invece tutto è stato vano a causa dell’ignoranza dei partecipanti. Proprio così, non è colpa loro e dei loro giochi politici, dei loro mancati accordi e dei loro contrasti ma è colpa dei partecipanti che non hanno saputo rispondere a banalità del tipo: a quanti gradi si cuoce la pasta per la pizza oppure l’anno e il mese di una dato decreto ecc. - O andate a scuola e poi ne riparliamo o decido io chi deve fare il vigile e non ne parliamo più- questo sembrava dire Tuozzi sulle colonne di un quotidiano locale. -La prossima volta la commissione la faccio io compresi i quiz e a chi dico io le domande saranno del tipo: i tre nipoti di paperino- questo, invece, ha pensato il sindaco Mannillo dopo la bocciatura di massa. Scherzi a parte, ciò che ne esce fuori da questa vicenda è l’ennesima prova del fallimento di una generazione politica la quale sopravvive grazie al voto di scambio e sul clientelismo sfrenato. Di Biasio- Mannillo due facce di una stessa medaglia entrambi sorretti, appunto, da queste metodologie e intanto chi rimane offeso sono tutti coloro che, magari, hanno sacrificato giorni in spiaggia per studiare e tentare di entrare in una graduatoria per poi sperare un giorno di guadagnare qualcosa. Tutti bocciati soltanto perché non c’è stato l’accordo politico questa è l’unica verità anche se si dirà che tutto è stato fatto secondo legge e che le domande sono in rispetto dei canoni ministeriali così come le correzioni sono state attuate all’insegna della trasparenza. Nessuno mette in dubbio queste considerazioni ma alla fine crediamo, tutti, che i vigili a Carinola non si faranno fino a che non sarà rispettata l’unica regola, ovvero la norma del voto di scambio. Adesso sicuramente assisteremo alla telenovele infinita tra il sindaco e il comandante, dove uno sconfessa l’altro buttandosi rispettivamente fango addosso ma alla gente non gli frega niente gli fregava soltanto di guadagnare qualcosa. Già m’immagino il sorriso da furbo di Tuozzi che tronfio del suo potere decisionale è soddisfatto per averlo messo a quel posto alla Mannillo team che ha fatto i conti senza l’oste, mentre il sindaco e i suoi stanno cercando di trovare il modo di sistemare i loro rispettivi clienti. Gennà ti offro un suggerimento, allarga a trenta persone la tua segreteria tanto per i vigili hai capito che non puoi fare nulla. Ah la segreteria, me ne ero dimenticato e pensare che uno staff così, caro Gennarino è invidiato anche dal sindaco di New York ma questa è un’altra storia becera della politica Carinolese. Ah dimenticavo, mi fate schifo tutti.

Jakulazione Feroce

sabato 26 luglio 2008

Trekking in montagna


Le nostre montagne sono veramente molto belle, eppure tantissimi carinolesi, soprattutto giovani, non le conoscono. Sarebbe molto interessante e salutare organizzare, nel periodo estivo, delle passeggiate in montagna e godere dell’aria pura, dei panorami mozzafiato che da lassù si possono ammirare e delle zone boscose che ancora, per fortuna, resistono.

Le tante associazioni che operano sul territorio, o la rinascente Pro Loco, dovrebbero farsi carico di un’iniziativa simile, se non altro per far conoscere, a chi lo desidera, l’ambiente naturale che ci appartiene. Ne vale veramente la pena.

Bisognerebbe partire all’alba o quasi.

E’ vero, non a tutti fa piacere alzarsi così presto d’estate, ma questa è l’ora migliore per affrontare la montagna senza stancarsi. Bastano un paio di scarpe da ginnastica, uno zainetto dove mettere acqua e merenda e un bastone per aiutarsi nella salita. Anche una macchinetta fotografica naturalmente, per chi desidera immortalare la nostra pianura dall’alto. Certo, chi è allenato non risente della fatica, ma anche chi non lo è può salire lentamente, fermarsi ogni tanto a riprendere fiato e poi ripartire.

Il percorso più comodo è senz’altro quello della Grangelsa. Partendo dalla piazza di Casanova si arriva facilmente sul posto, dove si può fare una prima sosta davanti al Santuario o tra le belle piazzole approntate dalla forestale, vedere i reperti archeologici situati dietro la chiesetta e poi riprendere la risalita.

Salendo a destra, lungo la costa di Corbellino, è possibile vedere il canale sottostante e parte dell’antico borgo dei Lorenzi. Con un po’ di fiatone, si arriva alla piana di Corbellino dove si può fare una seconda sosta. Dalla piana non si vedono panorami, ma si è circondati dai crinali dei monti circostanti che danno un piacevole sensazione di altitudine.

A sinistra della piana, inizia la strada della forestale, ampia e comoda, che in breve tempo conduce alla cosiddetta Tavola. Un panorama stupendo della pianura sottostante toglierà il fiato agli scalatori che si saranno avventurati fin là. Nei giorni di aria limpida è possibile vedere la pianura fino a Napoli, con il Vesuvio di fronte, Capo Miseno a destra e Ischia circondata dal mare.

Ci si potrebbe fermare, fare colazione e tornare indietro, ma per i più tenaci e allenati, la camminata è appena all’inizio.

Proseguendo, infatti, per la strada della forestale, ci si immette sulla Panoramica di Falciano dove termina il nostro giro che, dalla piazza di Casanova alla fine della Panoramica, è stato di una quindicina di chilometri! Troppi? Non per chi è allenato, e comunque le bellezze che si osservano dall’alto ricompensano della fatica.

E non è finita! Dalla strada della forestale che unisce Casanova a Falciano via montagna, partono diversi sentieri che portano ancora più su. Così si può salire verso Campo di Rose, proprio sul crinale della montagna, e dominare dall’alto sia la pianura campana che il golfo di Gaeta. Oppure salire a San Martino, dove si può visitare l’antico Cenobio e la grotta in cui visse il Santo. Un altro sentiero, nel canale di Sant’Angelo, porta all’omonima stupenda grotta dove, ai primi secoli della cristianità, visse l’eremita Angelo. E poi ancora su. Stesso panorama, stessa meraviglia.

Una volta lassù, ti rendi conto che vivi in un paradiso, da difendere e tutelare a tutti costi…..

E cosa vuoi di più dalla vita?

Galatea

giovedì 24 luglio 2008

Ho Visto

Ho visto

Un ministro del Regno

Che faceva gesti scurrili

Al risuonare dell'inno

Ho visto

Un ministro del Regno

Che minacciava chi

Gli aveva bocciato

Il figlio

Ho visto

Un ministro del Regno

Che inseguiva i ragazzini

Per 'prendere le impronte'

Ho visto

Un ministro del Regno

che non sapeva come fare

a fare il ministro

Maestà,

Ho detto allora,

Dite qualcosa

Fate qualcosa

Va via villano,

Mi ha risposto

Non mi interessa

Tutto questo

Ma una cosa posso dirti

E te la dirò in eterno

  • Io sono Io
  • Io sono il Bene di tutti
  • Nessuno può rivolgermi la parola
  • Tutti possono solo adularmi
  • E soprattutto
  • IO Sono al di sopra di tutto
  • E Nessuno ha il potere di giudicarmi!!
  • Così sia scritto
  • Per i secoli dei secoli

Cavallo pazzo

martedì 22 luglio 2008

Casanova il paese dei vicoli ciechi

Viaggiando per l’Italia, soprattutto in quella centrale e settentrionale, si nota che ogni cittadina, anche la più piccola, ha una sua caratteristica che la rende unica. Di solito all’ingresso dell’abitato si viene accolti da numerosi cartelli che insieme al nome della cittadina citano la sua particolarità. Incontriamo la città delle ceramiche, la città del sole, la città delle terme, la città del vino, la città dell’olio, la città dei mostri ecc. Ogni amministrazione tende a pubblicizzare la caratteristica saliente del paese e farlo conoscere per quello come attrattiva turistica.

L’amministrazione di Carinola con delibera 29 del 31 giugno c.a. ha individuato le particolarità fondamentali di ogni frazione ed ha deciso di mettere in bilancio una somma per propagandarle. In verità la delibera non è ancora arrivata al vaglio della giunta ma ci andrà al più presto.

Non è trapelata la dicitura che sarà abbinata a ogni frazione, tranne quella di Casanova, dove quanto prima ai due ingressi del paese sarà installato un tabellone montato su impalcatura metallica di dimensione 3mtx5mt. Su di essi campeggerà la scritta – CASANOVA PAESE DEI VICOLI CIECHI- Tale denominazione è dovuta alla particolarità di essere il paese con più vicoli ciechi in Italia. La giunta ha conferito incarico all’università di architettura di Aversa di compiere una ricerca per scoprire se abbia anche più vicoli ciechi di tutta Europa. Se la ricerca sarà positiva in tal senso, ci si attiverà per l’ iscrizione nel Guinness dei primati, provvedendo a riportarlo nel logo pubblicitario. Per accentuare questa particolarità è stato convocato l’ingegnere incaricato di redigere il piano regolatore del comune invitandolo a crearne ancora, in modo che nel tempo si possa raggiungere il record mondiale dei vicoli ciechi.

Nel frattempo è stato demandato all’ufficio urbanistica del comune l’incarico di studiare nuovi nomi ai vicoli in questione. L’ufficio, come di consuetudine, si è subito attivato ed ha portato già le prime proposte sul tavolo del sindaco da sottoporre al vaglio della giunta. Tramite le nostre conoscenze influenti siamo riusciti in anteprima a leggere le proposte:

Via De Gasperi dovrebbe cambiare in Via dell’Imbuto perché finisce in una stradina di un metro.

Via della Posta in via della Congrega perché termina nel terreno di proprietà della congrega.

Vico Toppetta in vico del Non Ritorno perché chi vi entra con la macchina, se non è un asso del volante, non riesce a tornare indietro.

Vico Valle in vico Dalla valle al Vallone, perché termina in vico Vallone.

Via Laurenzi in piazzetta della Girata (è ovvio il motivo).

Via del Pino in via Zannini- Di Lorenzo dal nome di coloro che parcheggiandovi la macchina da più di trenta anni hanno acquisito il diritto per usucapione.

Vico Carani in vicolo dei Maleducati Emeriti, perché parcheggiano in modo da impedire il transito. Essi riceveranno una nota di merito in quanto contribuiscono alla peculiarità del paese rendendo vicolo cieco anche uno dei pochi che non lo e’.

Via Appia in vico Troianiello-Gentile (stesso motivo di via del Pino).

Lo studio sta continuando per cambiare i nomi degli altri numerosi vicoletti senza uscita che rendono Casanova unica.

L’iniziativa dell’amministrazione ha ricevuto il plauso della quasi totalità della popolazione di Casanova. Purtroppo non manca la solita sparuta minoranza di incontentabili col vizio di dire no ad ogni iniziativa , anche se nobile come questa. Questi sobillatori continuano a sostenere l’esigenza di un circonvallazione del paese in cui far confluire molti dei vicoli ciechi e collegare fra di loro quelli vicini. Inoltre chiedono addirittura di rimuovere le macchine che stazionano permanentemente nei vicoli multandole. Speriamo che l’amministrazione non si faccia fuorviare dai pochissimi dissidenti e porti avanti in tempi brevi il geniale progetto, in modo che anche Casanova sarà annoverato tra i paesi più caratteristici d’Italia.

Fox Derrier

lunedì 21 luglio 2008

ferrovia del mare


Con immenso piacere ho letto sul giornale on line Caserta Oggi del 17 Luglio ‘08 che la Provincia di Caserta ha dato mandato di fattibilità per il recupero dell’antica linea ferroviaria Sparanisi-Gaeta, e che l’assessore provinciale ai Trasporti, Antonio Reccia, ha incontrato tutti i sindaci dei comuni interessati al progetto per illustrare l’iniziativa.
Sarebbe veramente un progetto bellissimo ripristinare, magari per fini turistici, l’antica linea ferroviaria che ha reso, in passato, un grande servizio a tante comunità del casertano e, allo stesso tempo, sarebbe anche un interessante recupero di un pezzo della nostra storia che mi fa piacere condividere con voi.

Il tronco ferroviario Sparanisi-Gaeta, voluto come via verso il mare e verso i nuovi posti di lavori in città, fu innestato sulla già esistente linea Napoli-San Germano, l’attuale Napoli–Roma via Cassino, che Francesco II di Borbone aveva fatto costruire dal 1850 circa.
La ‘Linea degli Aurunci’, come veniva chiamata, fu costruita dalla Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo, meglio conosciuta come Mediterranea, in forza della convenzione 21 Giugno 1888 e approvata dalla Legge del 20 Luglio 1888 n° 5550 e la Legge del 5 Luglio 1889 n° 877.
La Mediterranea era un consorzio di banche straniere con ruolo preponderante della Banca Generale di Roma ed era la società di cui il neo Stato unificato si servì per riunire la maggior parte delle ferrovie della penisola, dopo averle riscattate dalle mani dei privati.
Per la costruzione di questa linea, nel Comune di Carinola furono espropriati molti terreni di proprietà di cittadini per la maggior parte di Casale. I signori Nicola Rozera , Giacomo Rozera, Lorenzo Taffuri, Michele Matano, Tommaso Trabucco, Nicola Napoletano, Giuseppe Migliozzi, Raffaele de Cristofaro, Pasquale Torrico e Maria Teresa Ruosi subirono l’esproprio di parte dei loro fondi per permettere la realizzazione di quest’opera. Nell’Agosto del 1890, tuttavia, essi non avevano ancora ricevuto i prezzi dell’espropriazione e fecero istanza alla società costruttrice affinché ricevessero quanto spettava loro e affinché tali somme venissero pagate presso la Ricevitoria del Registro di Carinola e non di Caserta.
La somma totale di tutti i terreni confiscati nel Comune ammontava ad oltre 1000 lire.
Anche gli abitanti di Minturno fecero istanza contro la Società lamentando la svalutazione dei propri terreni espropriati.
Tra alti e bassi, soddisfazioni e malcontento, la nuova linea fu inaugurata il 3 Maggio1892 mediante giro di collaudo disposto dall’Ispettorato delle Strade Ferrate e interessava i comuni di: Sparanisi, Teano, Carinola, Sessa, Castelforte, Minturno, Castellonorato, Maranola, Formia e Gaeta. Il giorno dopo, 4 Maggio, la linea entrava in regolare servizio.
Le fermate lungo la tratta ferroviaria erano: Sparanisi (snodo), Maiorisi, Carinola (San Donato), Cascano, Sessa Aurunca Superiore (S. Agata), Cellole-Fasani, San Cosma e Damiano-Castelforte-Suio Terme, Minturno-Scauri, Formia (snodo), Gaeta.
Le stazioni che cadevano nel territorio del Comune di Carinola erano due: Maiorisi e Carinola (San Donato); un servizio di carrozzelle private univa continuamente le stazioni alle frazioni.
La linea, che nel corso degli anni aveva subìto qualche modifica, è rimasta attiva fino al 1957, per la tratta Sparanise-Formia, e fino al 1966 per la tratta Formia-Gaeta, quando fu definitivamente soppressa perché ormai poco usata. Il progresso faceva infatti il suo cammino anche nel nostro Comune: erano arrivate le automobili e la più importante linea Roma–Napoli via Formia aveva preso il sopravvento.
Clio
Fonte: Archivio di Stato di Caserta- Prefettura I serie- Ponti e Strade

sabato 19 luglio 2008

Carinola differenziata ma non troppo

E’ ormai da qualche mese che nel comune di Carinola è entrata in funzione la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Bisogna prendere atto che la ditta affidataria del servizio esegue il lavoro con diligenza, professionalità e regolarità, provvedendo anche alla regolare spazzatura delle strade, cosa che non avveniva da anni. Il lavoro di raccolta porta a porta è molto faticoso ed articolato in quanto il comune di Carinola è formato principalmente da case singole. Queste considerazioni sono d’obbligo per evidenziare la correttezza delle ditte quando erogano un buon servizio, con la stessa intensità con la quale si devono criticare quando danno delle prestazioni scadenti. La raccolta differenziata dei rifiuti a Carinola, come già evidenziato su questo blog, è partita con un semplice manifesto, nemmeno tanto circostanziato, e con la distribuzione di un volantino dove la popolazione veniva informata dei giorni in cui sarebbero state raccolte le varie tipologie di rifiuti. A Napoli, per fare un esempio, hanno speso centinaia di migliaia di euro in seminari, manifesti e manifestazioni di ogni genere per ottenere che solo pochissimi differenziano i rifiuti. In questi giorni abbiamo sentito Berlusconi dire più volte che vuole mandare dei volontari dalla Lombardia a Napoli per illustrare come si fa la raccolta differenziata perché sembra che i napoletani non la capiscono. Bene, non c'è bisogno di scomodare i giovani padani: può benissimo rivolgersi ai carinolesi, che saranno felici di mandare le nonne a insegnarglielo.

Ma è anche di un’altra cosa che volevo parlare: i primi tempi abbiamo assistito al miracolo del comune pulito dove, come d’incanto, erano spariti i cassonetti stracolmi che facevano bella mostra di sé in ogni vicolo ed in ogni piazza. Però da alcuni giorni stanno facendo capolino cumuli di cartoni e involucri di plastica in vari punti dei nostri paesini, in particolare vicino ai negozi. Hanno iniziato i bar della piazza a Casanova seguiti a ruota dagli alimentari e dagli altri operatori commerciali. Vicino ai cartoni, già comincia a comparire qualche sedia e qualche cassetta d’imballaggio. Nella piazza stazionano frequentemente sindaco, assessori e loro consiglieri, nessuno di loro che noti queste anomalie, e stiamo parlando della piazza senza citare la periferia! Siamo alle solite: i cittadini fanno il loro dovere i loro rappresentanti nelle istituzioni no. Dovrebbe essere dovere degli amministratori invitare i vigili a sospendere per una mezz’ora la guardia dell’ufficio e i “gravosi” compiti che vi si svolgono e portarsi con una delle macchine del fornitissimo parco comunale presso questi operatori commerciali indisciplinati. Dopo aver constatato l’illecito, bosognerebbe avvisarli della mancanza e nel caso di reiterazione, sanzionarli, ammesso che si ricordino il cassetto dove hanno buttato il libretto delle multe. Facile dirlo ma difficile farlo! Uno è amico del sindaco, l’altro non ha votato questa volta ma sarà per la prossima, quell’altro controlla dieci voti, per un buon politico conviene meglio non guardare.... Questi sono i sani principi di un politico di lungo corso che aspira a farlo in eterno: l’interesse pubblico è secondario.

D’altronde anche per la maggioranza dei cittadini è così, bisogna pensare ai fatti propri, al decoro del paese ci pensino gli altri. Il politico professionista deve parlare molto ed operare poco e quel poco deve essere mirato al proprio tornaconto politico e venale, che di solito è la stessa cosa . In base a questa logica incresciosa si assiste al lento ma incessante aumento del numero di cumuli di rifiuti, che diventeranno sempre di più e sempre meno differenziati con la probabile prospettiva di tornare all’aberrante degrado di pochi mesi fa. Omissis, strada provinciale Casanova-Cascano.

BELFAGOR

Smacco morale per la Campania


Il Signore delle Mosche, dall’alto del suo trono mediatico, ha asserito con orgoglio che Napoli e la Campania sono state liberate dai rifiuti. Questa è una delle panzane più grandi che abbia mai detto. Non è mai venuto a Falciano, a Mondragone, né a Selleccola! … Si accorgerebbe da solo di quanto siano enormi le balle che dice! Ma è così abituato a manipolare la verità e ad adattarla alle sue realtà che gli riesce naturale dirle. E sa anche che non ci vuole molto a prendere per il naso parte del popolo italiano. Anche il razzista schedario dei bambini Rom voleva essere mascherato come misura di sicurezza a difesa dei più deboli, ma per fortuna non gli è riuscito… Tutti bisogna schedarli i bambini, se vogliamo proteggerli, non solo quelli Rom!

Selleccola, dicevo, è ormai diventata una collina di monnezza: la natura, aiutata dal fertilizzante percolato, ha avuto il sopravvento ed una vegetazione rigogliosa si è diffusa sui rifiuti, nascondendoli parzialmente… Nascondendoli, non eliminandoli!

E’ forse questo che si voleva ottenere?... come dice un efficace detto popolare: occhio che non vede, cuore che non duole.

Quello che più mi ha dato fastidio nel suo discorso da grande professorone, è stato quando ha detto che centinaia di giovani volontari, provenienti da ogni parte d’Italia (probabilmente dal nord), verranno in Campania per insegnarci a fare la differenziata! Un pugno nello stomaco!

VERGOGNA, POLITICI CAMPANI, VERGOGNA!!!

E’ questo che si merita il vostro popolo? Come l’ultimo della classe, o come un portatore di handicap, la Campania viene affidata ai migliori o a insegnanti di sostegno, affinché l’aiutino a colmare le sue lacune! E voi che cazzo avete fatto in tanti anni per aiutare il vostro popolo a migliorarsi?

Non è il popolo campano a dover essere aiutato, siete voi che dovete essere spazzati via! Voi con la vostra pochezza, il vostro menefreghismo, il vostro qualunquismo! Se avevate le palle, dovevate coalizzarvi tutti, costringere il Governo, qualunque esso fosse, di destra o di sinistra, ad aiutarvi a fronteggiare una situazione troppo grande per voi, a iniziare una lotta di sopravvivenza perché la Campania stava collassando. E VOI LO SAPEVATE!! Ma non ve n’è fregato niente! Perché siete dei conniventi, siete dei leccaculo e degli abbuffini che pensano solo a se stessi.

E avete fatto la figura che meritate di fronte a tutto il mondo: quella degli incapaci e dei corrotti. E il popolo campano, popolo fiero che ha dato all’Italia e al mondo le migliori menti per cultura e per capacità, deve subire lo smacco dell’umiliazione per colpa vostra: PERCHE’ SIETE COLPEVOLI!!!

Ora un fantoccio di carne, dall’alto della sua superbia, si arroga il diritto di essere il salvatore di questa Regione. Conta su centinaia di giovani che vengono ad istruire i campani a differenziare quello che siamo capaci di produrre di più in questo posto: la monnezza! Che vergogna!

A questi giovani volontari, spero che qualcuno dirà che la maggior parte dei rifiuti nocivi sepolti in Campania, provengono da fabbriche del nord. Per colpa di chi non ha sorvegliato o non ha voluto sorvegliare.

Voglio sperare che non tutti i mali vengano per nuocere, che un moto d’orgoglio regionale si impossessi di questi soggetti che ci rappresentano e che si diano da fare affinché la nostra regione riacquisti quella dignità che ha perduto, per colpa di tanti che l’hanno trascurata e sfruttata.

La fiducia del popolo si conquista, con l’impegno e col lavoro, ma voi politici campani questa fiducia non l’avete!

Orlando furioso

mercoledì 16 luglio 2008

Allarmanti lesioni


Il Convento di San Francesco è senz’altro uno dei fiori all’occhiello del nostro Comune e, dopo un restauro di tre anni, è ritornato alla sua antica bellezza con un fascino maggiore. Ora più che mai, attira tante persone che vanno per ritrovare una serafica pace francescana e bearsi del contatto con la natura.
Io sono tra quelle.
Mentre camminavo nella navata laterale ammirando piccoli dettagli, il mio sguardo è caduto su un’insieme di sottili, ma lunghe lesioni che mi hanno letteralmente messo in allarme. Accanto alle piccole finestre della navata, si allungano diverse fratture che non sono affatto semplici fessure dell’intonaco come qualcuno può pensare, ma vere e proprio lesioni delle mura! Una sola può essere la ragione di tutto questo: l’intera struttura continua a muoversi!

E allora?... Che tipo di restauro è stato operato per salvaguardare la stabilità della struttura?
Si era parlato di un intervento di micropali incrociati che avrebbero ancorato il Convento alla roccia sottostante, ma a quanto pare, niente di tutto questo è stato fatto, né mi ricordo di aver mai visto un qualche macchinario speciale che lavorasse presso le mura del Convento!
Ci troviamo di fronte all’ennesima bufala dell’amministrazione Di Biasio o ci troviamo di fronte all’ennesima fregatura di una ditta truffaldina? Sappiamo benissimo chi era il proprietario della ditta d’appalto: persona talmente seria ed onesta che i lavori sono rimasti fermi per lungo tempo perché era in galera!... Fatto sta che le lesioni ci sono e si vedono.
A questo punto, bisogna pensare che il miliardo e mezzo stanziato per il restauro è stato semplicemente sperperato senza risolvere il problema. E’ stata fatta una bella lavata di faccia al Convento, questo è vero, ma il problema principale, che comprometteva la stabilità e la staticità della struttura, non è stato affatto affrontato.
I soliti inciuci, le solite furbizie e le solite prese per il culo sembrano annidarsi sotto questa storia. E intanto rischiamo di perdere un bene molto prezioso per il nostro Comune e che può diventare, col tempo, una fonte importante per la nostra economia. Quindi forza, assessore alla cultura, oltre a pensare alle cacchiate estive vedi un po' che il posto che hai scelto per le manifestazioni non se ne cade in testa ai presenti!.

martedì 15 luglio 2008

Come vengono buttati i nostri soldi (anche sul web)

I seguenti sono estratti di due post che ho incontrato cercando di spiegarmi se sono io il pazzo, o se veramente abbiamo toccato il fondo.

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Il GAT, ovvero il Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guarda di Finanza, forte di una supposta competenza in campo informatico che in quanto ad allarmismo è pari solo a quella che Don Di Noto può vantare nell’ambito della lotta pedofilia, ha lanciato l’allarme per gli “mp3 droganti”.

La notizia ha origine da TgCom (e il consiglio è di non perdervi la sobria e realistica immagine a corredo del pezzo, scelta tra le vincitrici del concorso “L’obiettivo al servizio della pretestuosa creazione di confusione tra droghe pesanti e droghe leggere”). Verificata l’autorevolezza della fonte, tutti i quotidiani italiani ci si sono buttati a pesce.

Secondo il colonnello Umberto Rapetto, insomma, nel prossimo futuro potrebbe accadere di sentirci proporre di ascoltare una canna.

Ora però ditemi voi se è più deleterio per i vostri neuroni ascoltare un sedativo, ascoltare un peyote, o visitare il sito ufficiale del GAT del colonnello Rapetto.


tratto da: "che ci hai un euro, che mi ci ricarico l 'ipod?", Macchianera

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Il sito che esaminiamo in questo post è davvero speciale, da qualunque punto lo si osservi: un misto di kitsch e guasconeria così grossolani da sfiorare il sublime e risultare sinanche "divertenti". Il sito in questione è quello del GAT. Cosa sarebbe il GAT? Dio solo sa cosa significhi l'acronimo, fatto sta che ci viene specificato che si tratta di un Nucleo Speciale (ovviamente) per le Frodi Telematiche della Guardia di Finanza. Insomma, dovrebbero essere gli angeli custodi di noi navigatori, quelli che ci proteggono dai tanti furbi e furbetti che si aggirano dappertutto anche in rete, certamente.

Comunque, il tono del sito viene settato dalla magniloquente introduzione, rigorosamente in Flash. Uno spettacolo! (sì, questa volta il punto esclamativo ci sta tutto!):
STATE PER AFFACCIARVI AD UNA FINESTRA SUL FUTURO. POTRESTE NON CREDERE AI VOSTRI OCCHI. POTRA' SEMBRARE UN SOGNO, MA E' SOLTANTO LA NOSTRA REALTA'. BENVENUTI AL GAT!
Il tutto così, con molta sobrietà. Compresa la voce cibernetica finale che dà il benvenuto a bordo del loro sito web. Un capolavoro. Complimenti all'appuntato creativo che ha escogitato una simile libidine.

Un messaggio ci invita a fare clic con il mouse per entrare nel sito (davvero molto futuristico come soluzione) e noi, un po' intimiditi, lo facciamo con molta circospezione. Siamo accolti da un'altra animazione Flash che molto scenograficamente va a comporre quello che potrebbe sembrare un banalissimo menu: chi, come, cosa, dove (molto futuristiche anche queste voci). Il tutto con l'immancabile musichetta "lounge" sullo sfondo. Ma le cose più gustose si trovano sulla destra: in alto c'è una sezione riservata ai "cuccioli di GAT" (mi immagino quali sforzi abbiano fatto per trattenersi dallo scrivere "micini"). Se cliccate sopra il bottone Kids (ah, non tentate di cliccare da altre parti che sembrano cliccabili: lo sono solo quelle aree dove sentite un clic. Cosa dite, l'assordante musica di sottofondo vi impedisce di ascoltare il clic? Va beh, non fate i difficili e non rompete tanto i coglioni). Beh, dicevo, le "pagine" per i micini consistono nell'ennesima animazione Flash che porge gli auguri di natale sulle note di Jingle Bells ed una grafica tipo Crazy Frog. Cosa cazzo c'entra questo con la Guardia di Finanza e le Frodi Telematiche? Beh, vedo che continuate a rompere i coglioni e a fare i difficili.

Va beh, abbiamo capito il genere: 'sto video ha tritato i zebedei e voglio tornare al menu. Cerco disperatamente qualcosa per uscire da quest'incubo. Niente. L'unica è premere il pulsante Back del browser. Ritorniamo al menu, previo ricarimento dalla molto artistica composizione dell'artistico menu.

Beh, ora sono attratto dalla imperiosa figura che si staglia sulla destra: mascella volitiva e sorriso burbero ma cordiale, con sullo sfondo l'immancabile logo del GAT su descritto. Chi sarà questa splendida figura d'uomo?

Beh, per saperlo basterà cliccare sull'apposito bottone Chi, cosa che facciamo immediamente. Non ci crederete, ma parte una animazione Flash (ovviamente con immancabile musichetta trita-marroni) che sciorina una serie di "chi": chi ha istitutio il GAT, chi c'è sopra al GAT, chi comanda il GAT, e cose così. Fatto sta che è passato circa un minuto di animazione e non mi hanno ancora dato uno straccio di informazione che sia una. Quando l'artistica animazione termina, mi ritrovo di fronte alla copertina di un libro con delle voci illeggibili in carattere gotico da cui si intravede una sorta di organigramma: il Comandante Generale, il Comandante in Seconda, eccetera eccetera.
Comunque, niente della fiera figura della pagina del menu non c'è traccia. Do' uno sguardo in basso a destra e noto: CHI C'E' SOPRA AL GAT... Non è cliccabile. Ah, ora ho capito. Questi sono quelli che stanno sopra al GAT quindi non sono quelli del GAT. Ma CHI cazzo sono quelli del GAT? Bah, ritorniamo alla "home page" magari saremo più fortunati. Inizio a credere a quanto minacciato: POTRESTE NON CREDERE AI VOSTRI OCCHI.

Ok, torniamo al menu, previa solita composizione animata del menu e stucchevole musichetta lounge. Questa volta proviamo con il "filo diretto con la stampa": clicco sul bottone NEWS. Sono accolto da una grafica stile uebmaster della domenica anni '90 alla sua prima pagina ueb. A tutto schermo un menu di tre voci: "Truffa truffa ambiguità", "17 sulla ruota di Internet", "High Tech Hate". Complimenti al titolista.

Scelgo la prima voce e vengo accolto dall'estratto di uno sketch di Loche da un programma della Dandini che termina con il mitico logo "fulmine e coltello". Ai lati, i loghi di canali televisivi piuttosto ineffabili. Provo a cliccare sul logo del TG2. Parte un servizio che illustra la brillante operazione condotta dai nostri eroi del GAT che hanno arrestato dei truffatori che hanno venduto merce mai recapitata a 540 persone. Ok, abbiamo capito, è il marketing del GAT al lavoro.

Clicco sul logo di UnoMattina e parte un filmato con la conduttrice che introduce il tema: il pericolo delle truffe su Internet e, per parlare di ciò non può che presentare il Comandante del GAT: è lui, la mascella volitiva presente nella home page del GAT, l'ideatore e responsabile di questa meraviglia, il gran capo Umberto Rapetto. Finalmente.

Beh, il nostro comandante ci spiega la famosa operazione dei 540 truffati. In sintesi, un "buontempone" siciliano metteva in vendita on-line tramite eBay degli oggetti di pregio contraffatti a prezzi stracciati. E dopo aver incassato i soldi, non li ha mai spediti agli acquirenti. A parte che non capisco come si possa dire che gli oggetti promessi erano falsi, visto che non sono mai stati inviati, quelli promessi potevano tranquillamente essere veri: truffa per truffa tanto vale farlo alla grande. Eh già, però vuoi mettere i meriti che il nostro simpatico comandante si guadagna asserendo che lui combatte la "contraffazione".

Ok, abbiamo capito il genere. Anche le altre voci di questo fantastico sito non deludono: vale davvero la pena di farci un giro.

Più seriamente, capiamo la voglia di comunicare dei nostri amici della Guardia di Finanza però l'arte della comunicazione è un'arte molto viscida: facilmente può sfuggire dalle mani e partorire dei mostri. Come la versione flash attualmente esistente. Una piccola domanda per il responsabile del sito: mai sentio parlare della Legge Stanca sull'accessibilità? Al riguardo, il vostro sito è palesemente inadeguato. Tant'è che sospetto stiate allestendo delle differenti versioni come si intuisce da questa nuova home page ma che, al momento, le versioni Accesso facile e HTML non sono disponibili, e l'unica attiva è l'obbrobrio Flash che abbiamo esaminato.


(da http://chartitalia.blogspot.com/2007/03/uebmostri-sito-del-nucleo-speciale.html)


Che dire, non vedo l'ora di vedere il sito dei Carabinieri .

domenica 13 luglio 2008

Scontro tra frazioni


E’ da qualche giorno che leggo commenti al documentario su Carinola che mi lasciano un po’ perplesso. E’ la voce di pochi, ma quanti, pur non esprimendo i loro sentimenti o risentimenti su un blog, la pensano come loro?
E’ bastata una trascuranza, dovuta magari a motivi tecnici, per far scatenare il malcontento e l’animosità tra le due frazioni che, lo scorso aprile, si sono fronteggiate per contendersi l’elezione del sindaco e che, qualche mese prima, erano state in urto a causa della ben nota vicenda delle ecoballe. Il documentario su Carinola sembra il classico pelo nell’uovo. Il pretesto per sfogare il proprio risentimento e non altro. Si riscopre un campanilismo più vivo e agguerrito che mai, molto diverso da quello che ricordo…
Anni fa, quando ero alle medie a Carinola, ricordo che tra noi ragazzi delle diverse frazioni, si era sempre in guerra. Per nessun motivo in particolare; solo per il semplice desiderio di scaricare le nostre esuberanti energie e portare a casa quel senso di vittoria che è sempre stato tipico di tutti i ragazzi del mondo. Ci si insultava chiamandoci per nomignoli: gli abitanti di ogni frazione avevano il loro specifico soprannome. I falcianesi - allora Falciano faceva comune di Carinola - erano “colaciatti”; i casanovesi erano “scassacascette”; i carinolesi erano “ ‘ncollapelle” e i nocelletesi erano “ranunciari”. Si studiavano vere e proprie strategie a tavolino e si metteva in atto una tattica d’assalto da far invidia alla V Armata americana. Imboscate in luoghi strategici, di solito i ponti, finivano sempre a sassaiole e ogni tanto qualcuno tornava a casa con la testa rotta. Eravamo giovani e incoscienti; tutti figli di gente che lavorava sodo e quindi di sani princìpi. La mattina dopo eravamo di nuovo tutti amici, ma anche pronti a ricominciare.

L’ ingenuo campanilismo di allora è diventato oggi più rabbioso, più astioso. Ora, ad alimentarlo, non c’è più l’esuberanza giovanile, ma interessi politici che si traducono in interessi personali, piccoli o grandi che siano. E dove c’è l’interesse c’è sempre lo scontro settario.
La politica alimenta e si alimenta di spirito settario: ogni parte in campo ha interesse a mantenere sotto controllo il proprio elettorato mediante concessioni, agevolazioni e altro. Ne consegue che chi ha degli interessi personali da ottenere o da difendere, si schiera necessariamente da una parte contro l’altra. E’ quello che succede regolarmente dovunque: al governo come nelle amministrazioni comunali. Da sempre.
Certo, a sentirli parlare, i nostri politicanti sono molto convincenti: ogni azione viene giustificata nell’interesse del popolo carinolese, anche se non esiste un popolo carinolese nei loro disegni; esiste l’interesse di parte, e sotto sotto si lavora per fare le scarpe alla parte avversa. Lo sappiamo tutti molto bene, perché siamo tutti un po’ complici di questa situazione. E noi, catturati dagli ingranaggi del meccanismo politico, siamo pronti ad aggredirci a vicenda, a mettere le nostre sorti nelle mani del potente di turno, purché otteniamo il nostro utile tornaconto. Questo gioco machiavellico va avanti all’infinito perché noi, insostituibili pedine, permettiamo loro di giocare. Sono loro ad usare noi o siamo noi ad usare loro?.... mah, questo è il problema! Forse tutto dipende da dove pende l’ago della bilancia.
E’ sempre stato così, purtroppo, ora come allora. Non esisterà mai un popolo carinolese, checché se ne dica e se ne parli; forse sui libri di storia locale, forse a parole… Si certo, esiste un insieme di abitanti di una stessa zona geografica e amministrativa, ma manca quello spirito di appartenenza e di aggregazione, per cultura e per sentimento, che fa di un insieme di persone un popolo.
Quello che più disturba è che proprio coloro i quali sono tenuti ad aggregare e difendere quest’insieme di persone, siano in realtà coloro che li dividono.
Mago Merlino