Con immenso piacere ho letto sul giornale on line Caserta Oggi del 17 Luglio ‘08 che la Provincia di Caserta ha dato mandato di fattibilità per il recupero dell’antica linea ferroviaria Sparanisi-Gaeta, e che l’assessore provinciale ai Trasporti, Antonio Reccia, ha incontrato tutti i sindaci dei comuni interessati al progetto per illustrare l’iniziativa.
Sarebbe veramente un progetto bellissimo ripristinare, magari per fini turistici, l’antica linea ferroviaria che ha reso, in passato, un grande servizio a tante comunità del casertano e, allo stesso tempo, sarebbe anche un interessante recupero di un pezzo della nostra storia che mi fa piacere condividere con voi.
Il tronco ferroviario Sparanisi-Gaeta, voluto come via verso il mare e verso i nuovi posti di lavori in città, fu innestato sulla già esistente linea Napoli-San Germano, l’attuale Napoli–Roma via Cassino, che Francesco II di Borbone aveva fatto costruire dal 1850 circa.
La ‘Linea degli Aurunci’, come veniva chiamata, fu costruita dalla Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo, meglio conosciuta come Mediterranea, in forza della convenzione 21 Giugno 1888 e approvata dalla Legge del 20 Luglio 1888 n° 5550 e la Legge del 5 Luglio 1889 n° 877.
La Mediterranea era un consorzio di banche straniere con ruolo preponderante della Banca Generale di Roma ed era la società di cui il neo Stato unificato si servì per riunire la maggior parte delle ferrovie della penisola, dopo averle riscattate dalle mani dei privati.
Per la costruzione di questa linea, nel Comune di Carinola furono espropriati molti terreni di proprietà di cittadini per la maggior parte di Casale. I signori Nicola Rozera , Giacomo Rozera, Lorenzo Taffuri, Michele Matano, Tommaso Trabucco, Nicola Napoletano, Giuseppe Migliozzi, Raffaele de Cristofaro, Pasquale Torrico e Maria Teresa Ruosi subirono l’esproprio di parte dei loro fondi per permettere la realizzazione di quest’opera. Nell’Agosto del 1890, tuttavia, essi non avevano ancora ricevuto i prezzi dell’espropriazione e fecero istanza alla società costruttrice affinché ricevessero quanto spettava loro e affinché tali somme venissero pagate presso la Ricevitoria del Registro di Carinola e non di Caserta.
La somma totale di tutti i terreni confiscati nel Comune ammontava ad oltre 1000 lire.
Anche gli abitanti di Minturno fecero istanza contro la Società lamentando la svalutazione dei propri terreni espropriati.
Tra alti e bassi, soddisfazioni e malcontento, la nuova linea fu inaugurata il 3 Maggio1892 mediante giro di collaudo disposto dall’Ispettorato delle Strade Ferrate e interessava i comuni di: Sparanisi, Teano, Carinola, Sessa, Castelforte, Minturno, Castellonorato, Maranola, Formia e Gaeta. Il giorno dopo, 4 Maggio, la linea entrava in regolare servizio.
Le fermate lungo la tratta ferroviaria erano: Sparanisi (snodo), Maiorisi, Carinola (San Donato), Cascano, Sessa Aurunca Superiore (S. Agata), Cellole-Fasani, San Cosma e Damiano-Castelforte-Suio Terme, Minturno-Scauri, Formia (snodo), Gaeta.
Le stazioni che cadevano nel territorio del Comune di Carinola erano due: Maiorisi e Carinola (San Donato); un servizio di carrozzelle private univa continuamente le stazioni alle frazioni.
La linea, che nel corso degli anni aveva subìto qualche modifica, è rimasta attiva fino al 1957, per la tratta Sparanise-Formia, e fino al 1966 per la tratta Formia-Gaeta, quando fu definitivamente soppressa perché ormai poco usata. Il progresso faceva infatti il suo cammino anche nel nostro Comune: erano arrivate le automobili e la più importante linea Roma–Napoli via Formia aveva preso il sopravvento.
Clio
Fonte: Archivio di Stato di Caserta- Prefettura I serie- Ponti e Strade
Sarebbe veramente un progetto bellissimo ripristinare, magari per fini turistici, l’antica linea ferroviaria che ha reso, in passato, un grande servizio a tante comunità del casertano e, allo stesso tempo, sarebbe anche un interessante recupero di un pezzo della nostra storia che mi fa piacere condividere con voi.
Il tronco ferroviario Sparanisi-Gaeta, voluto come via verso il mare e verso i nuovi posti di lavori in città, fu innestato sulla già esistente linea Napoli-San Germano, l’attuale Napoli–Roma via Cassino, che Francesco II di Borbone aveva fatto costruire dal 1850 circa.
La ‘Linea degli Aurunci’, come veniva chiamata, fu costruita dalla Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo, meglio conosciuta come Mediterranea, in forza della convenzione 21 Giugno 1888 e approvata dalla Legge del 20 Luglio 1888 n° 5550 e la Legge del 5 Luglio 1889 n° 877.
La Mediterranea era un consorzio di banche straniere con ruolo preponderante della Banca Generale di Roma ed era la società di cui il neo Stato unificato si servì per riunire la maggior parte delle ferrovie della penisola, dopo averle riscattate dalle mani dei privati.
Per la costruzione di questa linea, nel Comune di Carinola furono espropriati molti terreni di proprietà di cittadini per la maggior parte di Casale. I signori Nicola Rozera , Giacomo Rozera, Lorenzo Taffuri, Michele Matano, Tommaso Trabucco, Nicola Napoletano, Giuseppe Migliozzi, Raffaele de Cristofaro, Pasquale Torrico e Maria Teresa Ruosi subirono l’esproprio di parte dei loro fondi per permettere la realizzazione di quest’opera. Nell’Agosto del 1890, tuttavia, essi non avevano ancora ricevuto i prezzi dell’espropriazione e fecero istanza alla società costruttrice affinché ricevessero quanto spettava loro e affinché tali somme venissero pagate presso la Ricevitoria del Registro di Carinola e non di Caserta.
La somma totale di tutti i terreni confiscati nel Comune ammontava ad oltre 1000 lire.
Anche gli abitanti di Minturno fecero istanza contro la Società lamentando la svalutazione dei propri terreni espropriati.
Tra alti e bassi, soddisfazioni e malcontento, la nuova linea fu inaugurata il 3 Maggio1892 mediante giro di collaudo disposto dall’Ispettorato delle Strade Ferrate e interessava i comuni di: Sparanisi, Teano, Carinola, Sessa, Castelforte, Minturno, Castellonorato, Maranola, Formia e Gaeta. Il giorno dopo, 4 Maggio, la linea entrava in regolare servizio.
Le fermate lungo la tratta ferroviaria erano: Sparanisi (snodo), Maiorisi, Carinola (San Donato), Cascano, Sessa Aurunca Superiore (S. Agata), Cellole-Fasani, San Cosma e Damiano-Castelforte-Suio Terme, Minturno-Scauri, Formia (snodo), Gaeta.
Le stazioni che cadevano nel territorio del Comune di Carinola erano due: Maiorisi e Carinola (San Donato); un servizio di carrozzelle private univa continuamente le stazioni alle frazioni.
La linea, che nel corso degli anni aveva subìto qualche modifica, è rimasta attiva fino al 1957, per la tratta Sparanise-Formia, e fino al 1966 per la tratta Formia-Gaeta, quando fu definitivamente soppressa perché ormai poco usata. Il progresso faceva infatti il suo cammino anche nel nostro Comune: erano arrivate le automobili e la più importante linea Roma–Napoli via Formia aveva preso il sopravvento.
Clio
Fonte: Archivio di Stato di Caserta- Prefettura I serie- Ponti e Strade
Chiunque sia a conoscenze di storie e fatti legati alle due stazioni e alla linea ferroviaria in questione, le racconti usando questo spazio. Grazie a chiunque voglia collaborare.
RispondiEliminaClio
ciao
RispondiEliminasarebbe bellissimo riavere il vecchio tratto ferroviario di un tempo... Auguri di buon lavoro a chi sta portando avanti questo bel progetto.
RispondiEliminaDa quanto ho letto si capisce che già nel 1957 i politici della zona erano molto attenti allo sviluppo delle nostre terre. Chissà se in altri posti sarebbe stato così facile cancellare un tronco ferroviario.
RispondiEliminaun bel progetto. se va a compimento urlerò al miracolo.
RispondiEliminaS
E' sempre molto interessante leggere un po' della nostra storia. Ricordo che mio padre mi raccontava spesso di questa linea, della stazione di San Donato e della littorina. Se riesco a ricordare o farmi raccontare qualche episodio, lo racconterò.
RispondiEliminaA Clio: che cosa ti interessa esattamente?
Mi interessa qualsiasi storia, senza distinzione. Anche i nomi di coloro che facevano pubblico trasporto con le carrozzelle, il costo di una corsa, il costo di un biglietto ferroviario per le varie destinazioni ecc. Grazie a chi vorrà collaborare.
RispondiEliminaI miei nonni vivono nella stazione di SanDonato...!!Mi auguro che non la riaprano...;-)
RispondiEliminaSparanisE non SparanisI
RispondiEliminax 12,26
RispondiEliminaGrazie per la correzione. Ma vedi, amico/a, sui documenti originali d'archivio ho sempre trovato Sparanisi!
Mi scusi Quiriqui,
RispondiEliminanell'elenco dei nomi di persone a cui sono state espropriate delle terre manca quello del mio bisnonno.
C'è qualcosa di romantico in questo desiderio di riattivare la vecchia tratta, ma penso - da profana-, che vi siano molti ostacoli oggettivi.
Ti sarei grata se tu volessi comunicarmi il nome del tuo bisnonno. Può darsi che io l'abbia involontariamente saltato. Controllerò tra i miei documenti.
RispondiEliminaSe poi vuoi contattarmi in privato basta che tu scriva a clio@ilquiquiri.com
Ti ringrazio per la collaborazione.