IL CONTE DEL GRILLO
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martedì 12 febbraio 2008
La miniera d'oro del conte Biasox: I Sepolcri
IL CONTE DEL GRILLO
giovedì 7 febbraio 2008
La Fame
Napoli, 26 X 2007. Terrazzo
Una tale confusione nella mente- ma forse più dell’animo- lo sospende in una solida attesa, muta ovviamente. Una nebbia, oramai risaputa, sta per prendere il completo controllo di Riccardo, di parecchie funzioni-azioni, è quasi ovunque , e sa che sarà difficile rifiutarla. Non gli resta altro da fare che aspettare che si dissolva. Ora però avverte di non poter parlare. Che cosa lo divora, sono le sue emozioni che bollono, insidiate da serpi vivaci, in uno stagno di lacrime. Insieme a queste - o meglio, in questo preciso momento in un abisso non troppo lontano- respirano, agitandosi affannosamente, cavalli silvani. Fuma come un dannato e beve vino rosso affacciato sul mondo. Avete capito bene, certo, affacciato, non affamato.
Dopo circa un minuto, accende una sigaretta…
Fame. Si, Fame, mille volte dovrà urlarlo. Fame vergine: primitiva condizione dell’uomo, inesprimibile ossessione, che quando si manifesta del tutto naturale può renderci leggerissimi, ci sprofonda in un attimo, di cui non ne abbiamo coscienza, nello spirito del tempo.Un morso di serpente. Un morso verace. Un piede nel fango. Una bocca desiderata da occhi pendenti da lacci lunari. Che cos’è dunque la fame? E se è, cos’altro è? Dimentichiamo il bisogno strettamente biologico. Trascuriamolo, per un momento. La fame nasconde e riserva qualcosa di più profondo, di primigenio. L’assoluto. La fame, quante volte l’ho detto, invecchia e muore con noi. E prima ancora vive con noi. La fame muore con noi?La fame non deve necessariamente morire con noi. Probabilmente noi potremo dover farvi i conti anche dopo che siamo, come si dice, trapassati. Oppure è ancora possibile che noi non saremo più interessati dal fenomeno “fame”, e che sia tutta una questione fra lei e la morte. Quanta fame hanno, ed hanno avuto, gli uomini fino ad arrivare ad ora, ai giorni nostri? Fame nobile e indegna, passeggera, vigorosa, fame di gloria, di peccato, di verità, di vizi, di giustizia, fame di vino e di donne.Fame di vita e d’amore. Fame di morte. Tutto questo si è ripetuto in maniera necessariamente ciclica fino ai nostri giorni, così sciatti in quanto troppo liberi, spesso indecisi tra pesce o carne, giorni marroni, e di tanto in tanto poco inattesi, notturni. Una fame che spesso da’ , ad un primo sguardo, un’impressione di salute, di rigoglio. Delle volte è effettivamente così, ma poi vi si possono scoprire, scavando meglio, radici profondissime maledettamente malate di superbia, di paura. Fame Impura. Il quadro non è certo da apocalisse, da inizio della fine del mondo; tuttavia ancora facciamo fatica a resistere ad una fame malsana . Mi si potrebbe facilmente accusare- come taluni a volte fanno quando si trovano impossibilitati a rispondere, o annoiati da simili argomenti- di qualunquismo, di generalizzare, di tendenza alla globalizzazione, di sommarietà di contenuti. No? Probabilmente nel mondo l’ inganno ha sempre troppo fame rispetto alla verità.In certi casi si sfamano entrambi. E’ questa la crisi che sprigiona vapori diversi, mischiati.
Misero Gaudio
Con infamia e senza lode
Sono sconvolto dall’ipocrisia che ogni giorno sti pezzi di m£%d@ ci buttano addosso.
Sono stufo che nel momento in cui sti b@$tard* fanno le loro porcate tutti infuriati invochiamo la gogna e poi, lentamente ci limitiamo a grugnire silenti.
Il problema che sti quattro ladri se ne sono presa davvero troppa della nostra vita, hanno tolto l’identità di un popolo ritagliandoci e cucendoci addosso la fisionomia di una qualsiasi e degradata periferia napoletana. Un territorio pieno di sole, natura, storia, arte ridotto ad un piatto appetitoso per pochi. I ragazzi vogliono vivere noiosamente in pace vogliono fare teatro fare musica dipingere stare bene invece i ragazzi caleni in questo schifo sono diventati semplici ultras della curva A. Basiliche medievali, conventi unici, costruzioni romane, non contano perché sono cultura e la cultura è per gli effeminati morti di fame mentre il cemento gli appalti alle ditte cammorristiche la munnezza si che sono cose da non perdere. Solo profitto, questo siete voi, ma non un profitto sano o ridimensionatamente disonesto, solo soldi e potere per sentirsi meglio di chi invece ha fatto sacrifici per niente. La logica del potere è la logica della merda. Fate schifo: ancor di più fanno schifo chi vi continua a pendere dai vostri favori. Anzi no queste persone sono brava gente che per situazioni particolari sono costrette a seguirvi i peggiori sono invece quelli che per cinquanta euro chiudono gli occhi e vi regalano il culo. Il mio non è uno sfogo ma una sveglia aprite gli occhi gente non facciamoci togliere la dignità oltre all’identità già buttata nello schifo dei loro interessi.
JaKulazione feroce
mercoledì 6 febbraio 2008
La tela di Penelope di Calenum
Il Conte del Grillo
martedì 5 febbraio 2008
Ovvio ma terribile
lunedì 4 febbraio 2008
La Grotta dei Briganti e il Ponte Romano: quando la storia ha il sapore di leggenda.
Qualche giorno fa, alcuni di voi hanno mostrato grande interesse per la Grotta dei Briganti e per il Ponte Romano, erroneamente definito etrusco, situati a poca distanza l’una dall’altro nelle campagne di Casanova. Ebbene, per chi è interessato a questi luoghi è giusto abbia le informazioni corrette.
La Grotta dei Briganti non è una vera grotta, ma è in realtà la bocca d’uscita di un lunghissimo budello sotterraneo per il deflusso delle acque piovane che, insinuandosi nella Grotta di Santa Venere circa 500 metri più su, defluivano nel canale in cui si trova la grotta.
Se infatti osservate bene, noterete che la grotta ha la sua apertura in un canale il quale, fiancheggiando l’attuale casa del prof. Daniele, convogliava le acque nel Rio Malerba. Certo, oggi le cose sono un po’ cambiate, ma tutto è ancora lì. Se poi osservate ancora meglio l’interno della grotta, noterete che la conformazione della stessa è quasi a triangolo: la base più ampia e la volta più stretta. Questa conformazione è propria delle gallerie scavate dalle acque nel corso dei millenni per farsi strada verso un’ uscita.
La storia vera e propria, da cui la grotta prese quel nome così affascinante, risale al settecento, al periodo in cui scorrazzava nelle vostre campagne il famigerato brigante Michele Pezza, meglio conosciuto come Fra’ Diavolo.
Fra’ Diavolo imperversava sul confine tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio e non risparmiava i vostri luoghi che, essendo così vicini al Real Cammino (l’ Appia) su cui praticava le sue imboscate, gli offrivano un’ ottima via di fuga. Fu proprio lui a scoprire l’esistenza di quel budello sotterraneo e ad usarlo per i suoi attacchi o per le sue ritirate. Insieme alla sua banda, compariva e scompariva all’ improvviso nelle vostre campagne e nessuno sapeva da dove fosse spuntato o che fine avesse fatto. Poi qualcuno notò i suoi movimenti e così si iniziò a chiamare quel budello Grotta dei Briganti. Queste informazioni erano ben conosciute dai vostri trisavoli e bisnonni, peccato che non le hanno mai tramandate abbastanza e sono andate perse.
Durante l’ultima guerra, la grotta fu usata dai vostri parenti come nascondiglio quando cadevano le bombe o quando i tedeschi rastrellavano il paese in cerca degli uomini. Qualcuno vi praticò anche un’uscita laterale di sicurezza da usarsi in caso di bisogno, ma purtroppo la grotta fu anche murata verso il fondo. Oggi non è possibile esplorarla più di tanto perché, ad un certo punto, ci si trova di fronte un muro di blocchi di tufo che impedisce di andare oltre. Peccato! Sarebbe stato bello esplorarla, magari con degli speleologi, e ritrovarsi a Santa Venere! Una bella metropolitana naturale d’altri tempi!
Il Ponte Romano a schiena d’asino, situato anch’esso sullo stesso canale, è la conferma che in quel luogo scorreva acqua. Il ponte univa e unisce appezzamenti di terreno, ma non viene più usato perché altri sentieri vengono praticati. Dovreste però tenerlo più pulito e curato o rischiate di perdere questa bella testimonianza del passato!
Da quel ponte, a metà ottocento, capitombolò don Tommaso Mazzucchi col suo cavallo. Inseguito dai briganti (più recenti questa volta, forse la banda di Francesco Tommasino), i quali volevano prenderlo in ostaggio per chiedere un riscatto, don Tommaso si diede a galoppare a rompicollo attraverso i terreni per non farsi prendere e, passando a tutta velocità sullo stretto ponte romano, cadde giù insieme al suo cavallo. Non potendo trascinarlo via, i briganti lo abbandonarono a se stesso. A ricordo di quell’avventura, don Tommaso zoppicò per tutta la vita.
Il fascino della storia! Purtroppo non ho documenti scritti da mostrarvi; tutto è però verificabile in loco. Mi affido anche ai commenti di chi ha altre notizie sulla grotta e sul ponte così si potrà ampliare questa pagina di storia così suggestiva e affascinante.
Alla prossima pagina.
CLIO
martedì 29 gennaio 2008
Nobiltà Borghesia e......
Qualche decina di anni fa, non secoli, nel comune di Carinola vivevano numerose famiglie che si fregiavano del titolo di “don” o “donna” a seconda del sesso. Queste famiglie oltre a detenere il potere economico, logicamente non in egual misura, detenevano anche il potere politico. Tale potere veniva esercitato con tutti i difetti moderni del sottogoverno, o peggio. Il posto sul Comune di impiegato veniva assegnato al parente, i posti più umili agli altri. La maggioranza dei cittadini che per censo non appartenevano alla casta criticavano e biasimavano tale sistema ma lo accettavano molto più di oggi. La casta di allora, tra tantissimi difetti, da giudicare però nel contesto dei tempi, aveva un grandissimo pregio: il decoro. Era obbligatorio il comportamento decoroso nell’azione amministrativa in tutte le sue fasi. Era un obbligo associato a quello dell’onestà a cui nessun amministratore si sottraeva. A quella stagione seguì quella della borghesia che con il boom economico si moltiplicò a dismisura: avvocati, notai, medici, imprenditori ecc. Questa nuova casta logicamente oltre al potere economico si impossessò anche di quello politico. Il potere veniva esercitato per la parte negativa allo stesso modo delle caste precedenti con una forte attenuazione dei concetti di etica,decoro e onestà. In quel periodo tutto il popolo partecipava all’azione amministrativa esercitando un controllo pressante su di essa. Nel consesso comunale era sempre presente la rappresentanza della vecchia classe politica, anche se in misura minoritaria che assicurava un minimo rispetto dei principi morali. Dopo la stagione dei professori , di cui Prodi è l’ultimo esemplare rimasto, abbiamo la stagione degli attori: Berlusconi, D’Alema, Casini, Fini, Bertinotti. ecc. a Roma mentre a Carinola abbiamo: Di Biasio, Mannillo ecc. Per questi l’etica, il decoro sono termini sconosciuti, l’unica dote da ostentare è la faccia tosta e il sorriso beffardo a 35 denti. Con questa classe politica i principi di etica e decoro, per non parlare di altro, già attenuati prima che arrivassero loro, sono quasi spariti, non ci si preoccupa nemmeno dei più elementari servizi come l’igiene o la raccolta dei rifiuti lasciando gli abitanti a razzolarci dentro per mesi.
Anche in queste amministrazioni sono rimasti i rappresentanti di quelle famiglie che facevano dell’etica e del decoro il loro più grande impegno, preferendo morire di fame per non venire meno ad essi. Nell’amministrazione attuale di Carinola coloro che dovrebbero rappresentare i valori anzidetti dovrebbero essere Mazzucchi e Marrese, non certo Di Biasio che non si sa quali principi ha appreso oltre quello delle sceneggiate e delle pantomime. Soprattutto questi due se fossero rispettosi dei loro avi dovrebbero incalzare il sindaco e costringerlo a trovare una soluzione all’orripilante situazione della montagna di rifiuti che tengono ormai nel giardino di casa. Invece si sono appiattiti sulle posizioni del loro capo omologandosi a lui moralmente e non sanno fare altro che pigolare intorno a lui ripetendo incessantemente "Pascà ma quando lo fai arrivà l’esercito?”
domenica 27 gennaio 2008
Muoia Sansone con tutti i Filistei
Le dimissioni di Mastella, nuovo Sansone della politica, hanno trascinato dietro di sé una prevedibile catastrofe: caduta del governo Prodi e conseguente sfiducia del Consiglio Regionale della Campania alla sciagurata giunta di Bassolino…. e l’esultanza della destra è inevitabile. Sic transit gloria mundi!
E’ da un anno e mezzo che si aspettava il capitombolo di questo governo, da prima che cominciasse a governare e, alla fine, è arrivato! E i cani, che non avevano mai mollato l’osso, si sono avventati su di esso con incredibile voracità.
Non è che le cose andassero effettivamente bene, ma il flemmatico Prodi ci stava provando a far girare la ruota nel verso giusto e faceva pena mentre, con stringato ottimismo, cercava di trascinare a tutti i costi il suo carrozzone carico di monelli indisciplinati e immaturi. Purtroppo, quando gli ingranaggi sono assemblati male, il movimento è lento, cigolante; la ruota si stacca dall’asse e cade… Patapuff!
L’ indagato Mastella, dagli occhi luciferini, ha fatto tenerezza quando declamava il suo amore per la consorte e la scelta di dimettersi per starle vicino e per difendere la sua onorabilità. Quasi quasi ci si credeva anche! Ma era tutto ben orchestrato, e le sue parole non erano in sintonia con il suo sguardo di giaietto: da esso traspariva il suo ruolo di prim’attore in tutto questo patatrac. Mastella sapeva esattamente che avrebbe provocato il distacco della ruota dal carrozzone della politica italiana: due più due fa necessariamente quattro, ma era proprio quello che voleva! In questo momento, lo scopo prioritario di Clemente non è certo la difesa dei cittadini italiani o la risoluzione dei loro problemi, né tantomeno la risoluzione del gravissimo problema campano dei rifiuti: è solo quello di pararsi il culo, suo e di sua moglie, mettendo un bavaglio alla Magistratura. E chi ha interesse a far tacere e magari riformare la Magistratura? Lui, sempre e solo lui, il Cavalier Berluska e la sua Band! Alleluja! Vedrete che alleanze si faranno sotto il cielo di Roma! Da rabbrividire!
E noi comuni mortali guardiamo i balletti della politica quasi con noncuranza, perché tutto sommato, con quella gente lì che si porta a casa 15.000 e più euro al mese solo riscaldando una sedia o sputandosi in faccia in diretta TV come i più biechi degli uomini, non abbiamo nulla a che fare. Loro dicono di essere i rappresentanti del popolo italiano. Mah!.. Sarà!...io non mi sento affatta rappresentata da questi individui!
Il popolo italiano, quello da mille euro al mese o anche meno, ha altri problemi: i soldi a fine mese che non bastano mai e non coprono le spese, le morti sul lavoro che non vengono evitate da nessuno, quelle in uno schifo di ospedale per una semplice operazione di tonsille o appendicite, figli che a trent’anni non riescono a trovare uno straccio di lavoro e vanno in depressione, delinquenti che ti trovi fin dentro il salotto di casa e t’ammazzano per quattro soldi, montagne di rifiuti che hanno avvelenato una delle regioni più fertili d’Italia e umiliato, davanti agli occhi del mondo, uno dei popoli più fieri del pianeta Terra. Questi e altri i veri problemi del popolo italiano. Ma ai nostri politici non interessano più di tanto e i loro bla bla bla senza senso non ingannano più nessuno. Li sopportiamo, fingiamo di crederci, ci divertiamo anche, tanto cosa cambia? Noi, con mille euro si vive e con mille euro si vivrà, e chissà quale magra pensione ci aspetta! Loro, invece, sono interessati solo ad acquistare il maggior numero di azioni: l’ ‘Azienda Italia’ fa gola a tanti e non saranno risparmiati colpi.
Agli italiani non gliene ne può fregare di meno della caduta del governo Prodi, tanto sanno perfettamente che i suonatori cambiano ma la musica è sempre quella. E chi fanaticamente difende un personaggio o un altro, sembra solo un povero illuso che suscita commiserazione.
Pessimismo? No, realtà! Nessun politico ha mai dato più di quanto ha preso.
La storia ci insegna che cadono i governi, cadono le gloriose teste coronate o meno, ma chi alla fine resta a difendere gli interessi del popolo è il popolo stesso che, tradito, ingannato, strumentalizzato, raggirato, si sveglia all’ improvviso e alza la voce. Come sta succedendo al popolo campano che sta difendendo con le unghie e con i denti il proprio territorio, ucciso e avvelenato dalla mala politica.
Bravissimo, popolo campano! Fatti sentire! E la tua voce, come squillo di tromba, si alzi fino a far crollare le mura di Gerico!
TALIA
giovedì 24 gennaio 2008
Impariamo dai Bambini...
falciano, francolise... li il problema si è risolto forse perchè non c'è gente
che come voi fa ostruzionismo per partito preso... invece di criticare fate
proproste costruttive che fino ad adesso non ho sentito nemmeno u una!!!
mercoledì 23 gennaio 2008
Sull'intervento di prodi alla Camera
Credo che come me molte persone quando parla il nostro Presidente del Consiglio siano sopraffatti da uno sbadiglio inarrestabile seguito da una noia mortale che ci porta a cambiare canale... ho ovviato a questo problema "leggendo" il suo intervento in modo da non sentire quel senso di assopimento al suono della sua voce...
Posso dire che a fine lettura il mio unico commento può essere solo che non capisco come si possa essere così falsi e negare l'evidenza davanti all'Italia intera. Dico solo la mia opinione a prescindere dal colore politico che comunque non ho perché ormai si passa sempre dalla padella alla brace...
Io personalmente non mi rispecchio nel discorso del Presidente (che allego e vi consiglio di leggere) e nelle cose che "ha fatto" questo Governo. Posso dire che io personalmente ho più paura ad andare in giro per le strade da sola rispetto ad alcuni anni fa, non ho più soldi di prima, anzi, non noto nessun aiuto negli affitti o nell'aiutare le coppie o gli universitari, non mi hanno assolutamente tagliato l'Ici, non ho visto nessuna tutela particolare per l'ambiente a parte le ridicole domeniche senza auto (ma solo nei centri urbani) o la tassa per entrare a Milano (se paghi non c'è smog non lo sapevate?) e credo che un governo si debba rendere conto da solo se c'è un problema come quello dei rifiuti (che non è un problema di ieri) e non arrivare all'"emergenza" per poi far finta di risolvere il problema! come poi? con l'esercito? bella idea!!! e i responsabili di questa "emergenza"? non esistono! e nel frattempo che si provvede a cercare a chi affibbiare tonnellate di rifiuti che si fa? si organizzano per la raccolta differenziata? macchè! ora bisogna pensare a tenersi stretti nelle poltrone e allisciarsi in mezzo discorso alla Camera il ministro della Giustizia
inquisito... e bisogna ricordarsi una cosa... che è vero che fino al processo si è "innocenti" ma visto che c'è la "possibilità" che sia colpevole e condannato magari si potrebbe anche evitare di continuare a ribadire il proprio appoggio...visto che è il NOSTRO Presidente e quindi ci rappresenta... Insomma questi e altri pensieri peggiori mi sono passati per la mente leggendo il suo discorso... e ho capito che quasi quasi è meglio che abbia quella voce da prete insopportabile... almeno evito di ascoltarlo e sentire come ci prende per imbecilli... Scusate la nota polemica...
Lamu'
Il paese dei balocchi
E’ trascorso quasi un mese da quando il commissario per l’emergenza rifiuti ha autorizzato (intimato anzi) tutti i comuni a dotarsi di una discarica di stoccaggio temporaneo. Il sindaco di Carinola insieme ai suoi più stretti fidati, ma soprattutto esperti collaboratori quali il vicesindaco nonché delegato all’ecologia e l’assessore alla sanità nonché alla cultura, subito si è attivato, il sito ufficiale di Carabottoli, allestito anni fa proprio dall’attuale sindaco con finanziamenti pubblici è stato dichiarato inidoneo, non si sa da chi. Si vocifera che se quel sito veniva dichiarato idoneo sicuramente il sindaco sarebbe stato dichiarato inidoneo a camminare in quella zona da quelli del posto. Hanno individuato la cava dismessa di via per Cascano, inagibile perché a un km abita un grande elettore. Allora hanno pensato al deposito dismesso dell’ENEL (via del carcere): niente da fare, ad un km ci sono le suore anch’esse grandi elettrici. Allora località via Appia, non idoneo, ad un km c’è parco Libellula, 70 voti sicuri. Allora che fare? Idea grandiosa: portiamo i rifiuti a Selleccola insieme a quelli che già ci stanno. Il comitato antidiscarica subito si mobilita e minaccia insurrezioni e blocchi stradali prendendo posizione all’ingresso della strada. Il vicesindaco per protesta si dimette , anzi minaccia di dimettersi se…….E’ mai possibile che non sapessero che meno di un mese fa il sito era stato dichiarato inagibile dall’ARPAC? Sì che lo sapevano ma sindaco e soci devono giocare con i sentimenti della gente, prima si indica il posto dopo si cancella facendo il favore a Tommaso, ad Antonio, alle suore e a tutti i casanovesi dichiarando ai giornali che Selleccola non è idoneo. Intanto i rifiuti hanno raggiunto il primo piano delle case. Non c’è problema, con un manifesto informano che per adesso non vi sono sintomi di epidemie, ergo i rifiuti possono restare in strada. E’ mai possibile che queste persone che sono così solerti quando devono dare un incarico, nominare o nominarsi in qualche ente, poi fanno il giro dei quattro cantoni per non decidere? L’augurio è che lo facciano deliberatamente, il sospetto però è che non siano capaci altrimenti non ci troveremmo in queste condizioni. Basta guardare i comuni limitrofi, nessuno si trova nella condizioni di Carinola: per trovarne uguali , bisogna andare nell’aversano o nelle periferie degradate di Napoli. Fortunatamente a Falciano c’è stata la svolta, in modo che almeno nella zona c’è chi fa compagnia nella schifezza. Come è possibile che il comune sia caduto così in basso ? Il comune di Carinola era il comune più civile della zona da secoli. Sede di baroni, sede vescovile, dove sono nati politici illustri, magistrati, professori universitari, filosofi, grandi studiosi e soprattutto abitato da persone oneste e pulite. Adesso si trova in mano a ad attori che cercano solo di fare fumo senza realizzare niente di concreto e adesso ci stanno togliendo anche il decoro omologandoci ai napoletani e coprendoci della stessa vergogna . Ma è possibile che in un comune così vasto con così pochi abitanti non si trovi un sito per lo stoccaggio dei rifiuti come ha fatto Sessa, Cellole, Francolise,? Se non sono capaci di organizzare la differenziata perché non chiedono aiuto al sindaco di Francolise che è una persona disponibile? No loro devono fare i giochetti, sono politici fini, il loro senso della vergogna non è comune a quello della maggioranza del popolo. Logicamente se leggono queste note sorridono perché loro sono furbi, pensano questo non sa che tra poco arriva San Gennaro e una volta fatta pulizia sarà tutto dimenticato fino alla prossima crisi. Loro sono sicuri che tutti dimenticheranno le barzellette e le nefandezze di cui si sono resi protagonisti , credono di prendere in giro tutti. Chissà, il giorno del giudizio è vicino, può darsi che qualcuno le prossime feste estive se le veda in ultima fila.
Belfagor
domenica 20 gennaio 2008
Enigmi (2)
C’è un pezzo di carne dentro una grotta oscura.
Sto sempre in casa, son coperta tutta, sempre son bagnata e mai asciutta .
:-) A Voi!