Qualche giorno fa, alcuni di voi hanno mostrato grande interesse per la Grotta dei Briganti e per il Ponte Romano, erroneamente definito etrusco, situati a poca distanza l’una dall’altro nelle campagne di Casanova. Ebbene, per chi è interessato a questi luoghi è giusto abbia le informazioni corrette.
La Grotta dei Briganti non è una vera grotta, ma è in realtà la bocca d’uscita di un lunghissimo budello sotterraneo per il deflusso delle acque piovane che, insinuandosi nella Grotta di Santa Venere circa 500 metri più su, defluivano nel canale in cui si trova la grotta.
Se infatti osservate bene, noterete che la grotta ha la sua apertura in un canale il quale, fiancheggiando l’attuale casa del prof. Daniele, convogliava le acque nel Rio Malerba. Certo, oggi le cose sono un po’ cambiate, ma tutto è ancora lì. Se poi osservate ancora meglio l’interno della grotta, noterete che la conformazione della stessa è quasi a triangolo: la base più ampia e la volta più stretta. Questa conformazione è propria delle gallerie scavate dalle acque nel corso dei millenni per farsi strada verso un’ uscita.
La storia vera e propria, da cui la grotta prese quel nome così affascinante, risale al settecento, al periodo in cui scorrazzava nelle vostre campagne il famigerato brigante Michele Pezza, meglio conosciuto come Fra’ Diavolo.
Fra’ Diavolo imperversava sul confine tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio e non risparmiava i vostri luoghi che, essendo così vicini al Real Cammino (l’ Appia) su cui praticava le sue imboscate, gli offrivano un’ ottima via di fuga. Fu proprio lui a scoprire l’esistenza di quel budello sotterraneo e ad usarlo per i suoi attacchi o per le sue ritirate. Insieme alla sua banda, compariva e scompariva all’ improvviso nelle vostre campagne e nessuno sapeva da dove fosse spuntato o che fine avesse fatto. Poi qualcuno notò i suoi movimenti e così si iniziò a chiamare quel budello Grotta dei Briganti. Queste informazioni erano ben conosciute dai vostri trisavoli e bisnonni, peccato che non le hanno mai tramandate abbastanza e sono andate perse.
Durante l’ultima guerra, la grotta fu usata dai vostri parenti come nascondiglio quando cadevano le bombe o quando i tedeschi rastrellavano il paese in cerca degli uomini. Qualcuno vi praticò anche un’uscita laterale di sicurezza da usarsi in caso di bisogno, ma purtroppo la grotta fu anche murata verso il fondo. Oggi non è possibile esplorarla più di tanto perché, ad un certo punto, ci si trova di fronte un muro di blocchi di tufo che impedisce di andare oltre. Peccato! Sarebbe stato bello esplorarla, magari con degli speleologi, e ritrovarsi a Santa Venere! Una bella metropolitana naturale d’altri tempi!
Il Ponte Romano a schiena d’asino, situato anch’esso sullo stesso canale, è la conferma che in quel luogo scorreva acqua. Il ponte univa e unisce appezzamenti di terreno, ma non viene più usato perché altri sentieri vengono praticati. Dovreste però tenerlo più pulito e curato o rischiate di perdere questa bella testimonianza del passato!
Da quel ponte, a metà ottocento, capitombolò don Tommaso Mazzucchi col suo cavallo. Inseguito dai briganti (più recenti questa volta, forse la banda di Francesco Tommasino), i quali volevano prenderlo in ostaggio per chiedere un riscatto, don Tommaso si diede a galoppare a rompicollo attraverso i terreni per non farsi prendere e, passando a tutta velocità sullo stretto ponte romano, cadde giù insieme al suo cavallo. Non potendo trascinarlo via, i briganti lo abbandonarono a se stesso. A ricordo di quell’avventura, don Tommaso zoppicò per tutta la vita.
Il fascino della storia! Purtroppo non ho documenti scritti da mostrarvi; tutto è però verificabile in loco. Mi affido anche ai commenti di chi ha altre notizie sulla grotta e sul ponte così si potrà ampliare questa pagina di storia così suggestiva e affascinante.
Alla prossima pagina.
CLIO
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lunedì 4 febbraio 2008
La Grotta dei Briganti e il Ponte Romano: quando la storia ha il sapore di leggenda.
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Bravi ci avete fatto conoscere un'altro pezzo di storia di Casanova, veramente affascinante e suggestivo il posto . Devo ringraziare per primo a chi lo ha proposto e poi a Clio che è stata forse più precisa. Io la continuerò a chiamarla la "Grotta dei Briganti".
RispondiEliminaClio, come sempre i tuoi articoli
RispondiEliminasono sempre interessanti.Tu ci hai
presentati i dati storici della
famosa grotta dei Briganti ma a
questa grotta sono anche legate delle leggende .Si diceva infatti
che li appariva spesso una Pantafeca,ossia un fantasma che si
lamentava.L'identita` di questo fantasma era molto conosciuta,
infatti era la figlia di una compaesana,di cui non faccio il nome,che durante l'ultima guerra
era stata uccisa dalle bombe proprio nella grotta dei Briganti.
Ai tempi della mia adolescenza mi
piaceva raccogliere mammolette per
la mia maestra e i dintorni della
Grotta dei Briganti ne era pieno.
Un giorno mentre raccoglievo le
mammolette ho sentito o mi parve di aver sentito tre lamenti. Ebbi
una paura terribile e scappai a casa di corsa tutta affannata.
Suggestione,fantasia,realta`? Chi
puo`dirlo,pero`resta il fatto che
la Grotta dei Briganti ha sempre
esercitato un fascino particolare
sulla fantasia popolare.
A proposito di "Santa Venere".
RispondiEliminaVenre trae il nome dalla dea roma dell'amore e della pace. Per i Greci, questa dea era Afrodite, per gli Egiziani, Iside e per i Fenici, Astrate. Venere era associata al rame (metallo di cui è ricca Cipro, isola natale di Afrodite) e veniva raffigurata a volte come un triangolo piatto, a volte come il numero cinque, e altre con il colore blu, e veniva identificata infine con il giorno venerdì. I Sassoni usavano il nome della loro dea della fertilità, Fria, che si trasformò poi nel nome inglese di Friday (venerdì), mentre il nome francese Vendredi indica la sua chiara origine greco-latina. Venere/Afrodite è nota come la figlia del Cielo e Mare, ovvero di Urano e Gaia, ma è anche conoscita come una delle figlie di Zeus, o anche come figlia della schiuma del mare. Sul monte volgarmente chiamato "Santa Venere" esistono delle costruzioni ancora oggi ben visibili di età romane o forse anche prima. Mi ricordo che qualcuno molto tempo fà disse che quello insediamento era sicuramente un Tempio dedicato alla Dea Venere. Perchè non approfondire?
Ho fatto parte di un gruppo ancora per fortuna tutti viventi di Casanova. Tanti anni fa circa 30 decidemmo di sfondare il famoso muro di tufo che chiude la famosa "Grotta dei Briganti" . Dopo averne tolti ben tre di file di tufo ne compariva ancora un'altro. Tornati a casa il giorno seguente siamo tornati per sfondare anche la quarta fila forse era l'ultima. Tornati di nuovo a casa la notte tutti si proprio tutti abbiamo sognato tutti la stessa cosa: Eravamo inseguiti da un essere malefico che ci rincorreva per le vie del paese. Abbiamo avuto paura e non siamo ritornati mai più. Forse di quel lavoro oggi c'è ne ancora testimonianza?
RispondiEliminaC'è un libro molto interessante legato al "Brigante Tommasino Francesco": Ed. Ikona Monarca G. Cesare: Il brigante Zoccolone (storia romanzata del Brigante Francesco Tommasino da Tuoro di Sessa)
RispondiEliminaNon ho trovato da nessuna parte una "Santa Venere" forse nel corso della storia è cambiato il nome del monte? Domenica tempo permettendo lo visiterò.
RispondiEliminaAll'amico delle 11,34.
RispondiEliminaDipende da dove cerchi. Nei siti o nei libri comuni non lo troverai da nessuna parte:
Santa Venere non è un monte, è una località di Monte Pecoraro in cui si nascose, in una grotta, una cristiana di nome Venere o Verene per sfuggire alla persecuzione.Ma fu comunque ammazzata.
Santa Venere, come terreno, era beneficio della Cattedrale di Carinola e vi fu edificata una piccola cappellina, ancora esistente ma trasformata in "casella". Oggi Santa Venere è proprietà della famiglia Di Lorenzo.
Del luogo ne parlerò un'altra volta.
A Casanova c'è un posto chiamato la "Fontana della Musica". Chi ha la possibilità di chiedere notizie a persone anziane in famiglia fatelo così non si perderà un altro pezzo di storia?
RispondiEliminaPurtroppo, la Fontana della Musica, verso sprecamugliere, si è quasi essicata. Ma mi piacerebbe sapere perchè si chiama così. Chi lo sa, scriva un commento per farlo sapere anche agli altri.
RispondiEliminaPer anonimo 18.24
RispondiEliminanon so se parliamo della stessa fontana della musica. La mia si treva a sud del "recauro" una depressione naturale del terreno. Si chiama della musica, presumibilmente, perhè in condizioni particolarmente ventose si potevano sentire distintamente dei fischi. Ho ispezionato attentamente la zona, che frequento spesso per cacciare, e penso di aver trovato la spiegazione. Ad ovest della fontana, al centro di un frutteto ,distaza circa 300 metri, si trova un pozzo collegato alla fontana. Attualmente il fenomeno non si verifica perchè la galleria naturale è ostruita da una frana. Così mi è stato riferito da ragazzi di Casanova che anni fa provarono a percorrere il condotto.
Penso che sia la stessa di cui entrambi parlate. Ma sapete perchè il ruscello in quel punto si chiama "recauro"? perchè è una forma dialettale di Rio Cavo. Infatti il Malerba, ad un certo punto, scorre sotterraneo in cavità naturali e perciò viene chiamato Rio Cavo da cui deriva "recauro". il nostro territorio è pieno di sorprese!
RispondiEliminaIn una Casa Vecchia di Casanova ormai disabitata da anni alla fine di una cantina scorre un piccolo ruscello, la cantina si trova a circa 700-800 mentri dalla Grotta dei Briganti, forse è lo stesso che ne parla Clio?
RispondiEliminaPer l'anonimo delle 18,24 se vuoi sapere perchè si chiama la "Fontana della Musica", credo che sia Zi Francesco Di Spirito o Zi Vincenzo Bertone ti possono essere utili. Poi ce lo fai sapere anche a noi?
RispondiEliminaincuriosito dalla descrizione della grotta dei briganti ieri sono andato a visitarla e sapete chi c'ho trovato? il sindaco e suoi ladroni che si otravano nei soldi degusatndo ottima munnezza di prima qualità. jaculazione feroce
RispondiEliminaMa clio percepisce soldi dal comune, dalla provincia, dalla regione...con quale coraggio firma (con un pseudo-nome) questi articoli??
RispondiEliminaAbbi il coraggio di renderti pubblica.dis
Clio non pensarlo è un altro provocatore di Di Biasio?
RispondiEliminaPer anonimo 21.52
RispondiEliminanoto una certa acredine nel tuo commento, tipico di quelli che odiano e invidiano tutto e tutti.Mi auguro di essermi sbagliato sul tuo conto, per te non per me.
Per anonimo 21.52
RispondiEliminanoto una certa acredine nel tuo commento, tipico di quelli che odiano e invidiano tutto e tutti.Mi auguro di essermi sbagliato sul tuo conto, per te non per me.
Vorrei che l'amico del 7 febbraio ore 11,47 spiegasse meglio qual'è questa casa vecchia e abbandonata nella cui cantina scorre un ruscello. Mi piacerebbe fare un sopralluogo. O almeno mi contatti tramite la redazione del quiquiri... tutto il resto, non mi interessa.
RispondiEliminaCara Clio ti ho dato già un grosso indizio. Sono certo che tu la troverai. Poi non sono tante le case abbandonate a Casanova. La casa di cui parlo risale ai primi del 1700! Ultimo indizio è chiusa da tanti anni e i propretari resiedono fuori. Poi queste cose cosiderato il suo fascino vanno ricercate anche con un interesse personale non ti pare?
RispondiEliminaOK amico delle 11,47!
RispondiEliminaMi divertirò a fare la caccia al tesoro...E' un' idea anche per una eventuale iniziativa del Quiquiri: una bella caccia al tesoro telematica che coinvolga i luoghi storici del nostro territorio. Solo così potremo conoscerlo meglio e farlo conoscere alle nuove generazioni... Che ne dici redazione?
Io ho capito dove si trova la famosa cantina però è tutto chiuso come faccio ad entrare mica posso sfondare il portone? L'aiutante di Jules Verne.
RispondiEliminaLo fai capire anche a noi?
RispondiEliminaALMENO MI PUOI DIRE DOVE SI TROVA A CASANOVA SUD O NORD?
RispondiEliminaPer CLIO mi sai dire qualcosa in più di:
RispondiElimina" Trattiene a San Biagio, presso Argenta l'esercito pontificio condotto dal Vescovo Antonio Orfeo da Carinola che vuole conquistare la Bastia del Genivolo". anno 1510-1518.
Purtroppo no, amico delle 16,24. Capisco solo che Antonio Orfeo era un vescovo condottiero al servizio del papa, come si usava a quei tempi. Forse don Amato potrebbe avere qualche documento. Continua però a cliccare in quella sezione e qualcosa troverai.
RispondiEliminaCara Clio come storia documentata mi pare che sei molta informata però come Indiana Jones sei una frana. Fra una settimana ti darò un altro indizio per il ritrovamento del ruscello sotterraneo!
RispondiEliminaSe mi date un consiglio vi manderò una foto del ruscello sotterraneo. Considerato che è completamento al buio come posso fare per scattare una foto con la digitale?
RispondiEliminaChe vuoi farci, amico del 18 feb.h 8,48,:i grandi talenti sono sempre un po' imbranati... la redazione le sa bene queste cose!
RispondiEliminaScherzo, naturalmente. Anche tu ti diverti a quanto pare. Ho fatto mente locale per vedere dove si potrebbe trovare la casa del 700 a cui alludi. Non sarà la mia?... Credo di aver capito, ma non so come entrarci. Forse dovrei andare da zi' Rosina?... Manda indizio e vedremo.
All'amico delle 10,45 (sei sempre tu?) consiglio di portarsi una lampada, a olio o a batteria, o una pila abbastanza potente, e fotografare. Se poi serve aiuto basta che me lo fa sapere personalmente o tramite la redazione e mi da un appuntamento a un certo posto ad una certa ora, non ci sono problemi da parte mia. Qualcosa per illuminare l'avrei...
Scusa, ma la tua digitale non ha un flash? o non è sufficiente? Fammi sapere.
Non vediamo l'ora di vedere questo ruscello sotterraneo!
PS. Comunque, in questi giorni di dolore, sono stata presa da ben altre cose, come tutti. Ciao
A breve vi manderò una foto. Non è da "Zi Rosina" Sei quasi vicina?
RispondiEliminaIl portone è chiuso però c'è un altro modo per entrare.
RispondiEliminaBe', allora tanto imbranata non sono! Almeno ho capito la zona! Ma tu sei sicuro che la casa di cui parli è del 1700?
RispondiEliminaPer Clio. Io non sono un esperto come te. Però attaccata a quella interessata il proprietario mi ha detto che è dello stesso periodo si vedono anche gli stessi materiali usati per la costruzione . Poi anni in meno anni in più cosa importa l'importante è quello che c'è sotto?
RispondiEliminaQuel gruppo di case non è esattamente del '700 ma un po' prima. Quella degli Aquilano, dove c'è quel bellissimo portale, risale addirittura al 400. Certo hanno magari subito delle trasformazioni e dei rifacimenti, ma come hai detto tu, a noi ora interessa quello che c'è sotto... Allora andiamo insieme a fotografare o ci fai avere questa fotografia?
RispondiEliminaL'aiutante Jules Verne.
RispondiEliminaIeri sera ho fatto un sopralluogo per scattare delle fotografie purtroppo anche dalla parte posteriore l'entrata è chiusa da una porta, però la porta è deteriorata quindi si può accedere perchè c'è un buco che ci permette di entrare. La verità stavo per entrare però ho avuto paura. Comunque sarebbe stata una violazione senza il consenso dei proprietari. Invece non ho avuto paura perchè oltre a quella bellezza naturale di cui si parla in quella casa c'è una leggenda che io la ricordo da bambino: Si narra (sono quasi passati 50 anni) e ancora oggi mi ricordo di queste cose che tutte le persone che entravano erano osservate da "Spiriti" che ti seguivano con lo sguardo, forse era solo per metterci paura di non farci scendere nella cantina chissà boo? Però cosa strana che è una bella e grande casa perchè è stata abbondonata da circa 50 anni? Comunque la fotografia in ogni modo sarà fatta. E' un'altro indizio.
OK amico del 19 feb. h 13,26. Per favore cerca di farla questa fotografia perchè tra qualche giorno il mese di febbraio finisce e questo articolo verrà archiviato. Comunque ti ho detto che sono disposta ad aiutarti. Fammi sapere,tramite questo post, dove e quando e ti manderò compagnia.
RispondiEliminaBuon lavoro.
Per CLIO. Mi arrendo per la foto non c'è possibilità di entrare se non rompere la porta. Però ti indico il posto:
RispondiEliminaVia Valle ultima casa a sx prima di Iacobucci. E' un ricordo di circa 50 anni fà.
E non lo potevi dire prima?!!
RispondiEliminaConosco i proprietari e farò in modo che mi aprano il portone. Finalmente questa benedetta foto la farò io e la farò pubblicare per la gioia di tutti. Dammi un po' di tempo.Ciao
visitate il paese tuoro di sessa paese del brigante tommasino,con la sua fontana vecchia appena restaurata,dopo un secolo di inattivita'.
RispondiElimina