F. Nietzsche scriveva: "nulla avviene per caso" e, credo, che anche la paventata dislocazione delle ecoballe nella cava di Casanova, non sia stata una cosa avvenuta per caso!!! Ho seguito come la maggior parte dei Casanovesi tutta l'evoluzione da "ab initio" alla fine (così sembrebbe nel momento in cui scrivo). Verosimilmente il vissuto di queste ultime settimane per il popolo di Casanova, è stato certamente un avvenimento notevole, quasi di portata epocale se riferito alla routine di cui ogni giorno era scandita l'esistenza. Ma come era solito dire il poeta R.M.Rilcke:"tutto quello che è frenetico sarà presto passato, perchè solo il flemmatico ci inizia al perpetuo..." Ma la cosa più interessante di questo avvenimento"BALLOSO" é stata, secondo me, la constatazione della vera essenza antropologica e comportamentale del popolo di Casanova. E ci tengo a ribadire dei Casanovesi in particolare e non del comprensorio dell'intero comune di Carinola perchè- se è pur vero che tutte le frazioni del comune afferiscono per affinità elettive allo stesso comune , ognuna di esse - quindi anche Casanova - si differenzia perchè possiede un "imprinting" che la peculiarizza rispetto a tutte le altre. E per me, che ho seguito tutto lo svolgersi di questo evento, è stato motivo di profonda riflessione sociologica nonchè di notevole arricchimento psicologico. E'stato un continuum di eventi di Eraclitea memoria e le parole "scorrevano"a fiumi. Bellissimi i "Gazebi" di variopinti colori, subito empi di una moltitudine di esseri umani (prevalentemente donne). Alcune di queste, dal viso straordinario perchè ricche di un vissuto pieno di dolore e sofferenze; altre prevalentemente"capere" piene di cose "vuote" da rappresentare alla "gente"; molti giovani (vittime e non colpevoli) privi di educazione e di cultura che scambiavano per libertà i lori impulsi, privi di ogni freno fino alla violenza. E così in più occasioni, mi è capitato mio malgrado di assistere ad abbandoni verbali per niente costumati ed a volte blasfemi (che tristezza). A questa tipologia di giovani (ma non solo a loro) mi permetto umilmente di dare un consiglio di plutarchiana memoria:"non parlar male di alcuno; non lodare chicchesia; non lamentarti e non incolpare sempre gli altri; un giorno potresti trovarti al posto di quelli che incolpi e potresti fare peggio di loro; ed infine, non dare libero arbitrio ed impulso ai primi moti dell'anima se non ti sei calmato e placidato; più semplicemente, quando sei "incazzato" stai zitto, se no qualunque cosa dici hai sbagliato. E poi, la cosa più interessante che ha caratterizzato questo evento, è stata l'attività lavorativa alla quale sono stati sottoposti i nostri politici. Un vero "Tour de Force" al limite delle sopportazioni psicofisiche. I bioritmi completamente saltati, stress emozionali indicibili, telefonate senza fine, comizi interminabili, portavoci di istanze collettive disperate, siti alternativi, Carabottoli, Vaglie, Selleccola. Altri già in piena campagna elettorale per cercare qualche altro "sito"alternativo!!! Una attività frenetica, senza limiti. Veramente degni della massima stima e considerazione! Se fossero vissuti ai tempi di Socrate, avrebbero sicuramente governato Atene!!! E, Platone, li avrebbe annoverati nella sua "REPUBBLICA". Primo fra tutti (per default) il sindaco Pasquale Di Biasio che, pregno delle sue attività dialettiche di tipo allucinatorio, ha tenuto a ribadire - durante uno dei suoi comizi al presidio Vaglie - che, per il popolo di Casanova lavora indefessamente fino alle 14.00 di notte!!!Grazie Signor sindaco, siamo tutti servi vostri!!! O se vuole: "a faccia nostra sott'e i piere vuost'e", sperando che siano profumati!!! A seguire, il nostro compaesano Gennaro dott.Mannillo. Platone, ti avrebbe detto: Gennà, tu che sei figlio della nostra terra e sei una persona intelligente, perchè ti ostini a portare la borsa a Pasquale Di Biasio? Perchè non t'adopri per essere te stesso ed onorare la vera arte della politica? Goethe diceva:"Se vuoi conoscere te stesso, non farlo nella contemplazione ma nell'azione cosciente di aver fatto bene il tuo dovere". Gennà, che pensi? L'hai fatto bene il tuo dovere? Provaci ancora, ma devi lasciare da parte il sindaco, se no fai Carachiri. Ai Signori dottori, nel senso di medici, Platone li avrebbe sicuramente redarguiti non poco, in quanto avrebbe detto loro: "A lor Signori,che prima di esercitar il nobil mestiere hanno giurato solennemente ad Ippocrate di dedicare anche l'anima per il bene dei propri malati, perchè volete curare anche gli scranni del comune di Carinola che grondano di così opulente chiappe??? Non vi appaga forse la gratitudine dei vostri pazienti? O forse non riuscite ad essere empi di quanto lo stato vi profonde? O forse vi serve anche il potere per dormire la notte? E Platone v'incalza: "Il bisogno di potere nasconde arcane mancanze nella vostra anima ed implica come conseguenza dei vostri atti una sostanziale inimicizia tra tutti coloro che vi circondano"!!! Hai capito dottò? Perché non tornate ad onorare in toto il giuramento di Ippocrate e pensate solo ai malati? Al resto dei politicanti del comune di Carinola, Platone fa fatica a collocarli nella sua Repubblica; ne ha parlato anche con il suo maestro Socrate, ma anche questi non sa proprio cosa farne!!! Non e il caso che vi occupiate di qualcos'altro???Sono sicuro che seguirete il consiglio Socratico. A tutti gli altri che in questi giorni non hanno fatto altro che parlare, parlare, parlare, Platone per mezzo di una "relata refero" di Goethe, Hegel, Tolstoi, viene indirizzato loro un aforisma ricamato ad hoc: "Nessuno è grande per il suo cameriere "dandone verosimilmente l'unica interpretazione possibile: il cameriere (non me ne vogliano perchè li stimo moltissimo) non può che vedere attraverso la sua categoria. E così colui che parla, parla, parla, evidenziando i difetti altrui, è solo lui il vero mediocre. A costoro umilmente dico: se proprio non ce la fate a stare zitti e dovete per forza dare un giudizio, questo deve essere consolidato solo su quello che effettivamente siamo, e ,non su ciò che noi dovremmo essere!!! E poi, consentitemi c'è tutta quella gente umile, straordinaria e bellissima con le "scuole basse" piena di rughe e con il "maccaturo"che contiene i capelli usurati dal tempo. Gente vivida che conosce il sapore del dolore, la sofferenza, le privazioni e la consapevolezza della propria dignità. Donne antiche che in questi giorni hanno presidiato il tempo senza mai far fermare le lancette delle proprie emozioni! Platone, a questa povera gente (che sa anche pregare) ha riservato il posto d'onore della sua Repubblica e loro, prima di tutti, sono degne della massima stima e considerazione! Veramente brave!!! Ed in ultimo, Caro amico Don Carlo, non potevi che epilogare questa mia dissertatio pseudophilosophica sull'apologia delle "balle" per non dire un'altra cosa!!! A Te, non Platone, ma un ALTRO molto più ETERNO sicuramente Ti avrà dato i lumi per aiutarci in questa drammatica vicenda. Sono sicura che Ti ha "patriziato" affinchè tutto vada a buon fine. Verrò a brindare con te! Intanto, per il momento faccio qualche scongiuro! Ma cosa hai pensato? Per farmi perdonare Ti dedico una poesia di Rainer Maria Rilke,un poeta a me molto caro: Non attendere che Dio su Te discenda e Ti dica "SONO" Senso alcuno non ha quel Dio che afferma l'Onnipotenza Sua Sentilo Tu nel soffio onde Egli Ti ha colmo Da che respiri e sei. Quando non sai perchè t'avvampa il cuore: è Lui che in Te si esprime! Bellissima vero???!! Auguri Don Carlo,auguri a tutti i lettori del Quiquiri ed auguri anche a me! Alla prossima apologia.
ORCHIDEA