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sabato 1 dicembre 2007

La scomparsa dei fatti

Sotto i tendoni, tra rosari e comizi, la gente è stufa di aspettare. E stamattina l’ennesimo “prodigio”: due quotidiani diversi hanno riportato due opposte versioni. Secondo Il Mattino Vaglie è ormai il sito prescelto; sul Corriere del Mezzogiorno si parla invece di Carabottoli.
Tutto ciò conferma quella che sembrava essere soltanto una supposizione dei più scettici: i fatti (e i documenti) scompaiono nel nulla. Mentre mi chiedevo perché, il giornalista Marco Travaglio mi ha risposto così:

C’è chi nasconde i fatti perché non li conosce, è ignorante, impreparato, sciatto e non ha voglia di studiare, di informarsi, di aggiornarsi.
C’è chi nasconde i fatti perché non vuole rogne e tira a campare galleggiando, barcamenandosi, slalomando.
C’è chi nasconde i fatti perché si sente embedded, fa il tifo per un partito o una coalizione, non vuole disturbare il manovratore.
C’è chi nasconde i fatti perché se no lo attaccano e lui vuole vivere in pace.
C’è chi nasconde i fatti perché fra poco ci sono le elezioni.
C’è chi nasconde i fatti anche a se stesso, perché ha paura di dover cambiare opinione.
C’è chi nasconde i fatti perché così poi qualcuno lo ringrazia.
C’è chi nasconde i fatti perché spesso sono tristi, spiacevoli, urticanti, e non bisogna spaventare troppo la gente che vuole ridere e divertirsi.
C’è chi nasconde i fatti perché così poi magari ci scappa una consulenza col governo o con la Rai o con la Regione o con il Comune o con la Provincia o con la Camera di commercio o col sindacato o con la banca dietro l’angolo.
C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti è più difficile voltare gabbana quando gira il vento.
C’è chi nasconde i fatti perché è nato servo e, come diceva Hugo, “c’è gente che pagherebbe per vendersi”.
(M. Travaglio, La scomparsa dei fatti, 2007)
Che dire, con così tante buone ragioni…
Crisalide

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