Chat

venerdì 7 marzo 2014

Crolliamo. [Anche dentro]. Ricostruiamo dalle macerie.


Altri crolli importanti: un grido dei luoghi che abbiamo abbandonato a se stessi. Crolla una grossa parete di un'antica abitazione privata del centro storico di Carinola (P. Umberto) a ridosso di Rio Pozzano. 


E nella stessa giornata cede una parte di fabbricato in via San Matteo, confinante con Palazzo Marzano, bellezza architettonica catalana che pero' non interessa a nessuno, o quasi. Le cause sono diverse, i crolli si sono verificati in due abitazioni dove non vive nessuno, vetuste, alle quali si sommano le piogge insistenti delle ultime settimane, infine la poca o assente manutenzione. 

Di fatto, non prendersi cura dei luoghi significa non prendersi cura di noi stessi, delle nostre vite. Viviamo nei nostri paesi come se non fossero veramente i nostri, nelle nostre terre, dove "all'ulivo si abbraccia la vite", lasciando che l'erbacce le invadano, avvolgano alberi da frutto. Lasciamo che i barbari abbandonino nelle campagne cose di ogni tipo, anche automobili. 

Eppure, dalla cura dei luoghi si puo' ripartire, o almeno in altri comuni del Sud è quanto avviene oggi http://www.lalunaeicalanchi.it/, nella convinzione che ci sono altre possibilità di rivivere i paesi, sforzandosi di incrociare azioni civili e buone pratiche amministrative. Ritrovando lo spirito di vivere in comunità ad esempio. 

A Carinola un sistema di associazioni funzionali come quello che abbiamo non basta, anche se fanno tanto per la creazione di eventi e che vanno sicuramente incentivate: il vero problema è che la programmazione politico-amministrativa è del tutto assente, o almeno inefficace, in termini di tutela e di valorizzazione dei luoghi, sia naturali, architettonici, archeologici.

Credo che ci sia un rapporto tra i crolli materiali e quello dei valori, delle idee, che stiamo vivendo; ma credo pure che possiamo ritrovare la forza di ricostruire cominciando dal far crollare definitivamente quel che resta di una classe politica al governo del Comune arretrata, patetica, superficiale. 

E poi seminare.


"Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo.
 In realtà è l'unico modo in cui è sempre successo." 

(Margaret Mead)


(foto concesse da Domenico Tuozzi)

M.A.S.

martedì 25 febbraio 2014

Nuova stazione di servizio: (cercasi benzinai, gommisti, meccanici)

Nuova area di servizio apre per fornire benzina, gomme, ristoro, assistenza meccanica ed altro. Pertanto abbiamo bisogno di gommisti, benzinai, meccanici della parola e del pensiero.
Dalla Ferrari al più malandato catorcio, tutti passano di qui: per fare benzina, per equilibrare le ruote, per revisionare i freni, per il cambio delle ruote o dell’olio, per un momento di ristoro al bar.
E noi qui siamo disponibili, educati dalla cultura e da una coscienza esigente, ad offrire il servizio. Innanzitutto a noi stessi, alla nostra auto che quotidianamente deve destreggiarsi nel caotico traffico della volgarità e dell’ipocrisia, della menzogna e della pornografia mentale, in mezzo al chiacchiericcio che mortifica l’essenza più profonda dell’uomo: la sua intelligenza, la sua umanità.
Soprattutto la sua libertà, quella vera, quella priva del mostro del PREGIUDIZIO. 
Noi, crediamo di esserlo, ma non siamo liberi, non sappiamo essere liberi. La nostra mente è condizionata perennemente dal pensiero altrui, si sente soggiogata da linguaggi ed idee contro le quali non abbiamo più la forza di contrapporci. Non sappiamo più ubbidire a noi stessi, alla parte più intima, più profonda di noi stessi. Consciamente o no, ubbidiamo a qualcosa che è fuori di noi, acriticamente, addormentando sempre di più la nostra coscienza. Non sappiamo più parlare e tanto meno pensare. E’ qui sta il problema più grosso, il centro, il nucleo della realtà. Il linguaggio ed il pensiero.
Da anni, da decenni, sono convinto che il problema essenziale sta tutto qui. 
Se ci fate caso, se riuscite a leggere la realtà, non quella apparente, potreste accorgervi che l’esigenza, la ricerca di un nuovo linguaggio, sia pure inconsciamente,  se lo sono posto tutti, senza riuscirci, anzi peggio! falsandolo, degradandolo ancora di più.
Il berlusconismo lo ha completamente svuotato di significato, solo parole risonanti come “caccafanti”, il vaffanculismo grillino, buono per i gonzi, contrariamente da come credono quelli di bocca facile, è antimoderno e distruttivo. Il furbismo renziano potrà anche portare a qualche risultato politico ma non a risolvere il problema essenziale.
L’unico linguaggio nuovo,  rivoluzionario, efficace è quello del Papa. Il mio nome sia Francesco. E’ bastata questa semplice frase ed è nato un linguaggio nuovo. Tanto nuovo e sorprendente che ancora non riusciamo a rendercene conto, incrostati come siamo da linguaggi fasulli, superficiali, inconcludenti, vuoti che, quotidianamente, ci bombardano da ogni parte.
IL PENSIERO, questo frutto del nostro cervello, deviato, bacato, smarrito. Non sappiamo più pensare. Pensiamo, sì, ma come? cosa? Come pensiamo? Cosa pensiamo? Mi accorgo che è ora di smettere. Di salutarvi augurandovi la buonanotte. Andate a letto lentamente, molto lentamente e mentre vi spogliate chiedetevi: come penso? Cosa penso?
P.S. Ho voluto mandare queste righe come piccolo contributo alla discussione sulla nascita della Pro Loco di cui mi è giunta voce. Solo per mettere qualche pulce negli orecchi. Solo per gettare un sassolino nello stagno.
P.P.S. Se qualcuno dirà che in qualche modo ho inteso fare politica con questo scritto, la mia risposta è un lampante:SI! Io ho sempre fatto politica, attenendomi compiutamente al significato della parola: politico=colui che tende al bene della cittadinanza. Non ho mai fatto “partitismo”. Ho fatto politica.
P.P.P.S. Ma dove presentarsi per essere assunto dalla nostra STAZIONE? Diamine! Dovunque! In casa, nella scuola (soprattutto), per strada, nel Consiglio Comunale….
Dovunque vuoi misurarti con la tua coscienza, con la tua cultura, con la tua libertà. Per poterti esprimere profondamente, per essere testimone della memoria storica e artefice di strumenti per costruire un futuro-culturale, sociale, economico più degno nel nostro territorio. Bisogna creare BELLEZZA, per salvarci. Cosa intendo per BELLEZZA potrei spiegarlo una prossima volta se queste parole, come temo, non cadranno nel vuoto.
Che tutti i vostri sensi siano sempre vigili. Ed ora a letto.
Ma lentamente, molto lentamente.

El Coyote

giovedì 20 febbraio 2014

Mazzata in un'unica rata

























È a dir poco dirompente l’impatto che sta avendo la consegna delle bollette per il conguaglio della TARES 2013. A dicembre abbiamo pagato la cosiddetta maggiorazione di 0,30 € per metro quadrato (quei fondi erano destinati allo Stato), e ora l’ultimo atto della tassa che, nata per sostituire l’odiata TARSU, è diventata anch’essa una specie di incubo per i cittadini (Carinolesi soprattutto…), che si vedono costretti ancora una volta a subire senza alcun riguardo, neanche fossero sudditi di un capriccioso feudatario medievale che abita nel Palazzo Comunale.



A far scalpore, o meglio, a dar fastidio proprio, non è tanto la mediamente enorme cifra che costituisce questo conguaglio (è brutto dirlo ma, ahinoi, a queste tasse spropositate i nostri cari Amministratori ci hanno fatto abituare), quanto il non previsto pagamento rateale che renderebbe quantomeno più sopportabile quella che è una vera e propria mazzata.

Ripetiamo: M-A-Z-Z-A-T-A!

Perché? Per quale motivo non si dà un po’ di ossigeno a chi comunque è angariato tutto l’anno e che in ogni caso dovrà pagare? Come mai dal 18-10-2013, giorno della sessione straordinaria n° 38 del Consiglio Comunale in cui fu approvato il regolamento TARES, solo adesso ci si impone di pagare entro un mese e per di più in rata unica?

Nessuna legge impone ad un’Amministrazione Comunale la riscossione in un’unica soluzione, anzi a queste è lasciata la più totale discrezionalità di rateizzazione, prova ne sia il fatto che l’anno scorso questa tassa venne pagata in 4 rate. Solo difficoltà amministrative, carenze decisionali, ostacoli politici, oppure, cosa gravissima che posso solo immaginare non essendo tecnici, errori nei calcoli, possono spiegare una simile, vergognosa, noncuranza da parte di chi amministra nei confronti dei propri cittadini.

Sul foglietto che le accompagna vi è specificata la possibilità di chiedere «eventuali chiarimenti e/o rettifiche in ordine al presente atto […] il martedì e giovedì»: beh sono certo che non poca gente si recherà per chiedere spiegazioni all’Ufficio TARES. Ancora una volta i nostri Amministratori dimostrano che il pozzo del cattivo gusto è per loro senza fondo, ma purtroppo i primi a pagare siamo ancora una volta noi “sudditi”, sempre più tartassati.

Una qualche, concreta, spiegazione dovranno pur fornirla, non credo si possano illudere che qualcuno prenda come giustificazione valida i lavori che casualmente oggi si stavano effettuando all’illuminazione pubblica (ricordiamo che la TARES servirebbe pure a questo). Ma è solo un caso? 

TARESSATO

martedì 11 febbraio 2014

Pro – Loco o Pro – Litica



Le elezioni per il Direttivo della nuova Pro Loco si sono svolte con non poche polemiche, infatti, mentre a CARINOLA e CASANOVA ha prevalso il buon senso e l’unità (chapeau!) a NOCELLETO invece hanno prevalso le individualità, le invidie e la vecchia becera politica.
Carinola è stata il fulcro della battaglia e non solo geograficamente ma anche strategicamente. L’idea di fare ripartire la Pro Loco è stata avanzata al Sindaco proprio dal “gruppo di Carinola”, solo che subito dopo aver incassato il “sì” da parte del Primo cittadino si sono ritrovati di sbotto assaliti da mille politicanti provenienti da ogni angolo del Comune che volevano impossessarsi della Pro Loco , in primis L’assessore Di Maio che subito si è data da fare per inserirsi nell’organizzazione e giostrare le operazioni di voto (ATTENZIONE! lo scopo della Di Maio era quello di non fare entrare la politica nella Pro Loco….mah).
Capitolo I – Riunione conoscitiva.
Il primo passo per la creazione della Pro Loco è stato quello di invitare tutte le Associazioni presenti sul territorio. A Palazzo Novelli quel giorno erano presenti i rappresentanti di molte Associazioni (circa 15) ed una rappresentante della Pro Loco di Sessa Aurunca invitata dalla Di Maio per aiutare le Associazioni a scrivere lo Statuto, grazie però all’intervento di alcune Associazioni (AABC e CCC) si decise di rinviare qualsiasi decisione perché almeno altre 10 Associazioni presenti sul territorio non erano state invitate. Al termine di una lunga discussione fu deciso di invitare quante più associazioni possibili per il lunedì successivo.
Capitolo II – Riunione decisionale.
In effetti l’Assessore Di Maio si sbagliava, le Associazioni presenti sul territorio erano molte di più, infatti quel giorno se ne contarono circa 25. Si decise di creare un Comitato pro tempore per stilare una bozza di Statuto da presentare all’Assemblea dei Soci e contestualmente decidere i tempi ed i modi per aderire.
Capitolo III – Costituzione dell’Assemblea ed approvazione dello Statuto.
Tutto sembrava andare per il verso giusto fino a quando non è arrivato un vero e proprio terremoto di adesioni da Nocelleto (170 su 299). Tutte le Associazioni presenti sono rimaste senza parole ed hanno avuto il dubbio che la politica nocelletese, la solita politica nocelletese, si fosse mossa per conquistare la Pro Loco e si sono comportate di conseguenza.
La discussione dello Statuto, che doveva essere una semplice formalità, si è trasformata in un vero e proprio scontro tra Associazioni apolitiche ed Associazioni politicizzate, ma fortunatamente le Associazioni apolitiche hanno prevalso ed hanno chiesto ed ottenuto l’elezione degli ormai famosi 8 + 1 che garantiva così una maggiore “protezione” dall’assalto nocelletese.
Capitolo IV – Gli schieramenti politici.
La rivolta delle Associazioni ha spiazzato la politica nocelletese, ovvero, il Centrosinistra facente capo ai Di Biasio alleato con l’ex Assessore Pagano, ed il Centrodestra facente capo a Di Maio, De Risi e Grimaldi, quest’ultimo non in prima persona ma tramite il suo tutto fare Nardelli e portaborse vari.
Capitolo V – La mossa vincente.
La situazione Nocelletese alla luce della modifica dello Statuto era molto incerta, infatti si contavano ben 4 Candidati: Sorvillo, con circa 80 tessere (centrosinistra) – Cecere con circa 40 tessere (centrodestra) – Razzino, con circa 30 tessere (AABC) – Stoto, Di Spirito e Frascati con circa 50 tessere (ACEN).
A questo punto la Di Maio, in una situazione totalmente incerta, rischiava di fare brutta figura nel proprio feudo politico, e doveva trovare l’intuizione vincente, ossia quella di riuscire a politicizzare le due Associazioni, appropriarsi dei loro voti, e sconfiggere così il centrosinistra.
Vi riesce con una mossa al 90’, impadronendosi di fatto delle due Associazioni, (facendo ritirare i candidati Di Spirito e Frascati per l’ACEN, Razzino per l’AABC e scaricando Cecere da lei precedentemente candidato), e puntando tutto sul suo nuovo candidato Stoto (ACEN), blindando la sua elezione con le alleanze ottenute a S. Croce (Iannettone) e a S. Donato (Garofalo).
Capitolo VI – Conclusione.
Stoto e Garofalo risultano i primi eletti con 145 preferenze e Iannettone terza con 131 preferenze. Centrosinistra e Di Biasio battuto. 1 - 0 palla a centro. Risultano eletti anche Valente con 18 preferenze (Casanova) – Sorvillo con 91 preferenze (Nocelleto) - D’ausilio 16 con preferenze (Carinola) – Ruosi con 9 preferenze (s. Ruosi) – Fusco con 2 preferenze (Ventaroli) – Torrico con 52 preferenze (Casale).
Capitolo VII – previsione.
Considerati i risultati, quale candidato del centrodestra farà il Presidente? Garofalo, Stoto o Iannettone? Vedremo……
Capitolo VIII – scrivetelo voi Associazioni…….

Anonimo

giovedì 6 febbraio 2014

Pro Loco: braccio di ferro tra forze politiche

L’ingenuo che pensa che l’attuale costituzione della Pro Loco carinolese sia un atto di giustizia politica per la crescita del territorio, si sbaglia di grosso! Non è altro che l’ennesimo tentativo di accumulare  a proprio vantaggio quanti più voti è possibile mediante una mirata distribuzione di finanziamenti pubblici. Stupidaggini? Provate a pensarci un po' su.
Da qualche anno il centro del potere politico si è spostato a Nocelleto, prima con Di Biasio e poi con Grimaldi, due grandi giocatori. Entrambi conoscono molto bene l’arte della politica contemporanea, ossia l’arte di incantare i gonzi con bugie, promesse, belle parole e, soprattutto, qualche regaluccio. 
Forse non lo crederete, ma i gonzi esistono ancora; o perché lo sono sul serio o perché gli fa comodo esserlo, tanto non hanno nulla da perdere. 


Ebbene, dopo il fallimento dell’amministrazione grimaldiana, sembra che Di Biasio sia pronto per  scendere di nuovo in campo e riprendersi il “suo” Comune. Allora comincia a preparasi la piazza. E poiché l’avversario che ha di fronte non è uno sprovveduto ed è, inoltre, di Nocelleto come lui, deve darsi da fare il doppio per recuperare, nel suo paese, quei voti che magari hanno cambiato destinazione alle scorse elezioni, e possibilmente conquistarne qualcuno in più. 
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere!

Come sempre, si gioca a colpi bassi: da una parte i grimaldiani cercano di conservare potere e consensi, dall’altra i dibiasiani cercano di riprenderselo. Con quali armi si gioca questa sporca partita? A suon di iscrizioni illecite alla Pro Loco: costringendo la gente ad iscriversi e pagando le iscrizioni di tasca propria. Più soci si riesce ad  arruolare in questi eserciti brancaleonini, più possibilità si hanno di assicurarsi la fetta più grande e vincere la partita. Il vero scopo sarebbe infatti quello di avere sempre la maggioranza in qualsiasi decisione della Pro Loco e poterla così manipolare a proprio vantaggio. 
Ma non tutti dormono come si potrebbe credere. E non a tutti i cittadini di Nocelleto piace essere usati in questo modo; anzi, sono i primi a ribellarsi.


In questo nauseante bailamme,  i comuni mortali, in veste di soci politicamente disinteressati, pur sapendo perfettamente come stanno le cose, non si tirano indietro, ma giocano con determinazione la loro partita. Chissà che tra i due litiganti, non sia il terzo a godersela!



Fuj Pascalinu

Il Consulente del Consulente

Come da tradizione ormai consolidata, a Carinola si usa nominare  il consulente del consulente del sindaco. Nessuno protesta perché sono convinti che lo facciano gratis. Siccome ogni funzionario responsabile è un consulente del sindaco per la materia trattata nel proprio ufficio, chiunque lo affianchi è consulente del consulente. Negli anni passati è stato nominato per affiancare il responsabile dell'ufficio ragioneria, dell'ecologia… si continua ancora con l'ufficio tecnico come si è verificato qualche giorno fa. Un avvocato ha chiesto al responsabile l'accesso a degli atti depositati nell'ufficio tecnico. L'accesso agli atti è regolato dalla legge 241/90 che come tutte leggi italiane è poco chiara. La legge prevede il rilascio degli atti in trenta giorni se c'è un interesse legittimo da parte del richiedente. Il funzionario responsabile del procedimento deve valutare attentamente la richiesta di rilascio. Vista l'ambiguità della legge può essere citato in giudizio da entrambi i contendenti sia che accetti il rilascio ed anche in caso di diniego. Per tutti i funzionari pubblici questa legge è fonte di preoccupazione…  tranne per quelli dipendenti dal comune di Carinola! Qui basta fare una richiesta al sindaco e zac! subito  si è affiancati da un legale esterno. Per aggiustare le strade a Carinola non ci sono fondi ma per gli avvocati, sempre.
Per la cronaca: gli atti richiesti sono quelli del progetto del polo scolastico realizzato a Carinola centro. Tale progetto è infatti rivendicato come proprio da un ingegnere di Sessa Aurunca, il quale ha quindi chiesto gli atti per agire legalmente nei confronti del presunto plagiatore.  
Come mai il progetto è così contesto = Forse perché è un progetto così all’avanguardia da non prevedere nemmeno una palestra? Certo, tale accorgimento tecnico oltre che il risparmio sul costo assicura la sicurezza… Gli alunni, impossibilitati ad esercitare qualunque sport, non rischieranno infortuni!  Il progettista accusato di averlo copiato poi, ci ha messo anche del suo e lo ha reso ancora più interessante, realizzando il progetto in una zona vincolata. Per costruire in tali zone è indispensabile munirsi delle autorizzazioni del caso dalle autorità competenti. In questo caso autorizzazione del Comune, della Provincia, della Regione e del Ministero dei Beni Culturali. In mancanza delle autorizzazioni nonostante l'opera sia ultimata non può essere utilizzata  perché è ufficialmente abusiva.  
Si,  sembra una barzelletta: ma sappiate che è costata qualche milione di euro (non si conosce la cifra esatta) che saranno pagati dai cittadini carinolesi. Vista l'indifferenza sul problema è evidente che siamo contenti di pagare e di ringraziare l'amministrazione per l'ennesimo papocchio.



Gazzettino Carinolese

martedì 28 gennaio 2014

La nascita della Pro Loco


La seconda riunione per la formazione della Pro Loco a Carinola si è svolta lunedi' sera con la partecipazione allargata alle associazioni attive sul territorio. Si è formato un comitato promotore il quale si riunirà a breve per elaborare un atto costitutivo, lo statuto, un bilancio preventivo quindi le attività da sviluppare. Chiunque è invitato ed è libero  d'iscriversi per poter partecipare all'assemblea costituente la Pro Loco il giorno 06 FEBBRAIO ore 19,00 - Palazzo Petrucci. 

In questa sede sarà votato e approvato il direttivo della Pro Loco, lo statuto e il bilancio preventivo. 

Ebbene, senza essere troppo naif, cerchiamo di proporre un contributo a chi vuole impegnarsi nella Pro Loco. Gli sforzi per rilanciare le attività di promozione in un Comune come il nostro sono enormi, occorre tanta determinazione, competenza e idee che altrove hanno funzionato. Le difficoltà sono dietro l'angolo, come il rischio che vi s'infiltri la mala-politica, l'affiatamento nel gruppo direttivo, l'appoggio della comunità locale. Ma tutto cio' è superabile, in quanto ci sono menti giovani e competenti nel gruppo promotore a cui si affiancano uomini e donne con tanta esperienza e conoscenza del  territorio. 

E ora per aprire un dibattito costruttivo vediamo insieme quali potrebbero essere le attività e le idee per favorire lo sviluppo turistico e naturale del territorio. Cosa suggerireste alla Pro Loco? E' possibile creare occupazione con la valorizzazione dei prodotti, la cultura ed il turismo a Carinola? E come?


Danton





giovedì 23 gennaio 2014

Amministrazione comunale: zero in condotta


Nonostante gli sforzi che qualcuno fa su fb per difendere l'operato di questa amministrazione, essa rimane senz'altro la peggiore amministrazione comunale che Carinola abbia mai avuto. Per tante cose: per l'incapacità di affrontare, in ogni senso, i veri problemi della cittadinanza; per l'incompetenza e la mancanza di idee di chi la compone e che hanno determinato un vero impaludamento socio-economico; per lo scandaloso nepotismo che la distingue e che ha portato questo comune agli anni più bui della sua storia e soprattutto per la mancanza di attenzione verso tutte le realtà sociali e culturali del comune. L'ultima di una lunga serie di meschinità risale a qualche sera fa,  quando l'assessore alla cultura, dott. Rosa di Maio, ha convocato i responsabili di cinque-sei associazioni per approntare, seduta stante, uno statuto per una costituente PRO LOCO, il quale statuto dovrà essere presentato entro il 15 febbraio.

Le associazioni convocate dall'assessore erano l'ass. femminile CIF, la Cooperativa Lilladis, l'ass. Festa della Vendemmia e l'ass. Circuito Culturale Caleno, l'ass. Matilde Serao e i ragazzi della Biblioteca Comunale. 
E le altre? 
Inesistenti per questa amministrazione, che ha già deciso quali sono le associazioni meritevoli di contributi e quali no. Fuori dal giro l'ass. INCONTRO PER LA VITA, l'ass. SEI TU LA MIA GIOIA, l'ass.Teatrale 'A SCARPASCIOTA, l'ass. 'A CETTA, l'ass. CORAGGIO e LIBERTA', l'ass, FULVIO NUVOLONE, l' ARCHEOCLUB di Carinola e qualche altra associazione che, al momento, non ricordo.

Proprio il responsabile di CCC presente alla riunione ha fatto opposizione e fatto notare alla Di Maio l'ingiustizia della cosa: non si può creare ex novo una Pro Loco e scriverne lo statuto senza coinvolgere TUTTE le associazioni presenti sul territorio. Forse l'unica a non doverne far parte è proprio la Lilladis, perchè  non essendo un' associazione senza fini di lucro, ma una cooperativa che si fa pagare, non avrebbe diritto ad alcun contributo comunale. Ma la rossa castellana di Carinola,  pupilla di Grimaldi,  è la più protetta da questa amministrazione matrigna; le altre sono tutte delle cenerentole. 

Zero in condotta, quindi, anche per la dolce Rosa. Professionista e laureata, ci si aspettava qualcosa di meglio da lei. Una presa di posizione più determinata, un'obiettività più giusta verso i cittadini di Carinola, una valorizzazione migliore delle realtà sociali e culturali del territorio. Invece si è rivelata più che mai parte integrante di questo schifoso meccanismo politico carinolese che premia solo se stessi, gli  "amici" e volta le spalle agli altri. 
Attenti amministratori! Le associazioni vanno avanti anche senza il vostro contributo, ma voi vi state scavando la fossa con le vostre mani. 
E noi non vediamo l'ora di metterci una croce sopra!

Pinkerton

sabato 4 gennaio 2014

*Idee per il Mediterraneo interiore



[...] Mi piace evocare alla rinfusa suggestioni per gli amministratori e gli abitanti. Terra e cultura più che cemento e uffici. Prodotti tipici da consumare non solo nelle sagre. Canti e teatro al posto delle betoniere. Svuotare le coste e riportare le persone sulle montagne. Sistemare le strade provinciali, togliere le buche, restaurare i paesaggi, le pozze d’acqua per gli ovini, ripulire i fiumi, i torrenti. Ora al sud si fanno buoni vini, ma il pane potrebbe essere migliore. E così pure il latte. 

Imparare a fare il formaggio. Dare ai giovani le terre demaniali. Coltivare un pezzo di terra. Essere scrupolosi, ma farsi tentare dalla fantasia, dall'impensato. Distendersi ogni tanto con la pancia per terra. Avere cura che i propri figli imparino a cucinare e a fare lavori manuali. Adottare un luogo e prendersene cura. Passare ogni giorno un po’ di tempo vicino a un animale. 

Ogni paese deve avere un piano regolatore del suo paesaggio. 

Un piano dove siano previste zone inoperose, in cui non solo non si fabbricano case, ma non si fa neppure agricoltura. Zone dove non si taglia neppure la legna. Un piccolo cuore selvatico per ogni paese. Nei piccoli paesi dovrebbero essere esentati dalla tassa sulla casa le persone che abitano nel centro antico. Stare all'aria aperta almeno due ore al giorno. Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita. Ogni paese deve avere un piccolo teatro e una sala per suonare. Le scuole devono essere aperte la mattina per i ragazzi e la sera per gli adulti. Riattivare la vita comunitaria. Oltre al museo della civiltà contadina ci devono essere dei luoghi in cui i ragazzi possano apprendere vecchi mestieri: fare un cesto, una sciarpa, potare un albero. Viaggiare nei dintorni. Tenersi la testa tra le mani ogni tanto. Incontrare delle persone che sappiano sverniciare la nostra modernità incivile. Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle. Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Svegliarsi ogni tanto alle tre di notte. Uscire all’alba almeno una volta al mese. Comprare il formaggio da chi lo fa, fare la spesa nei piccoli negozi. Riportare gli animali nei paesi. Un paese in cui non ci sia un uovo fresco non ha senso. Mettere una libreria comunale in cui si vendono i libri a prezzo ridotto. Stabilire che in ogni consiglio comunale ci debba essere come primo punto all’ordine del giorno un’iniziativa culturale. Riportare le feste patronali alle antiche tradizioni. Dire quello che vediamo assai più di quello che pensiamo. Regalare almeno un libro la settimana, magari dopo averlo letto.
Mettere una tassa di trentamila euro l’anno per ogni pala eolica e usare questa cifra per servizi agli anziani. Stabilire gemellaggi tra i paesi interni e quelli della costa. Dimezzare il costo del gas e del gasolio da riscaldamento nei paesi più freddi. Dare incentivi a chi abbatte edifici incongrui o a chi restaura la propria casa rendendola più adatta al contesto. Obbligare ogni paese ad avere un’isola pedonale in funzione tutto l’anno. Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia. Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare. Abituare i cittadini a un uso limitato della macchina. Diminuire l’uso della plastica e degli imballaggi. Fare una vera raccolta differenziata e stimolare azioni locali di recupero e riciclaggio dei materiali. Stabilire che ogni amministrazione comunale faccia per legge un’assemblea pubblica ogni sei mesi sulle scelte riguardanti la comunità. Piantare alberi da frutta e obbligare gli acquedotti a mettere almeno una fontana pubblica in ogni paese. Abituare i cittadini a fare un manifesto in cui si annuncia la nascita di un bambino: perché annunciare la morte e non la nascita? Il futuro dei luoghi sta nell'intreccio di azioni personali e civili. Per evitare l’infiammazione della residenza e le chiusure localistiche occorre abitarli con intimità e distanza. E questo vale per i cittadini e più ancora per gli amministratori. Bisogna intrecciare in ogni scelta importante competenze locali e contributi esterni. Intrecciare politica e poesia, economia e cultura, scrupolo e utopia.[…]
*Pezzo estrapolato da Geografia commossa dell’Italia interna, di F. Arminio, edito da B. Mondadori 2013.

http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/

lunedì 23 dicembre 2013

Lettera aperta a Emiliano Polia


Da giorni le cronache locali di Carinola registrano la tua incessante attività in favore del costituendo parco regionale nel territorio di Carinola. Ormai per te è diventato un traguardo da raggiungere a qualunque costo e con qualunque sacrificio.
 Tutti conoscono la tua nobiltà d'animo e la tua disponibilità per le battaglie sociali pertanto nessuno pensa che il tuo impegno sia per fini personali. Conoscono anche il modo di pensare e di agire dei nostri politici di spicco per i quali nessuna azione è tesa solo al bene dei cittadini ma sempre al loro tornaconto almeno elettorale. Siccome li conosci bene anche tu sicuramente condividi questo giudizio quindi ti dovrebbe insospettire il loro pieno appoggio alla tua iniziativa. Il parco è come il comunismo: ottimo in teoria pessimo nella pratica se poi il parco e ubicato nella regione Campania allora è un catastrofe. Sai bene che il responsabile del parco è di nomina politica, prima c'era un uomo di Bassolino adesso di Caldoro. Questa semplice osservazione ti dovrebbe far pensa re ad un sistema marcio o semplicemente inefficiente. Lui rispoderà delle sue non azioni solo a chi lo ha nominato non agli abitanti del parco come dovrebbe essere. E' un semplice carrozzino politico dove sistemare pochi personaggi amici degli amici e null'altro. So che tu hai un altro concetto del parco ma devi convicerti che qui è solo questo. Invece di fare incontri con i responsabili del parco invita un pò di abitanti o i sindaci dei territori ricadenti nel perimetro del parco e solo così conoscerai la realtà.
 Il parco regionale è solo inibitorio pertanto non incentiva il progresso del territorio e di chi vi abita, prova a chiedere e ti convincerai. Non puoi mettere un vincolo sulla testa dei cittadini di Carinola senza informarti delle conseguene per loro disastrose. So che pensi che entrando nel parco Carinola avrà accesso a tanti aiuti economici ma non è così. qualche finanziamento che ricevono i comuni inseriti nel parco è perchè sono comuni svantaggiati titolo che Carinola non ha. Pertanto niente con tributi ma solo restrizioni. Non si può nemmeno provare perchè una volta entrati nel meccanismo parco non se ne esce più. So che la pensi diversamente ma ti assicuro che i sindaci di Roccamonfina e Tora e Piccilli pagherebbero qualunque somma per farlo. Sicuramente sarebbero rieletti con ampio suffragio se riuscissero in una impresa simile. Ti assicuro che personalmente non sono pregiudizialmente contrario al sistema parco ma qui non si può è solo un forte disagio che già vivono in tanti. Se non vuoi convincerti di quanto su esposto ti prego di limitare la superfice da inserire nel parco solo alle cime delle nostre colline. Dopo qualche anno se i tuoi sogni si avvereranno tutti ti daranno una mano ad inserire il resto del territorio. Se invece andrà come penso io limiterai le maledizioni che riceverai.
Un amico

lunedì 9 dicembre 2013

Ancora un altro



Ieri un altro giovane di Casanova è partito per il freddo nord a cercare lavoro. Lo chiameremo Arnaldo, nome convenzionale per proteggere la sua privacy. La sua partenza ha lasciato la famiglia e gli amici nel dolore più profondo in quanto all'improvviso si sono resi conto che Arnaldo che consideravano un pulcino è diventato un aquilotto che prova a volare da solo. Arnaldo non è partito per necessità in quanto la sua famiglia gli può dare tutto il necessario ed anche di più. Lui è partito per trovare un lavoro che lo realizzi e lo faccia sentire orgoglioso delle sue capacità. Arnaldo è un giovane che concentra in sè tutte le migliori qualità di un lavoratore perfetto. Voglia di fare da quando aveva pochi anni, ottima preparazione professionale, educazione e rispetto per chi è più bravo di lui il tutto condito da una affabilità innata. Un lavoratore simile sicuramente il giorno dopo il suo arrivo troverà collocazione in qualunque città italiana tranne che a Carinola. Il motivo è semplice: Carinola non offre nessuno spunto lavorativo è l'unico comune italiano privo di qualche azienda con due tre operatori fissi.
Questa situazione comporta che i giovani o siano degli assistiti familiari o debbano emigrare nell'indifferenza di tutti principalmente degli amministratori. Questi in sintonia col governo nazionale la mancanza di introiti per la diminuzione costante dei residenti la compensano con tasse ogni anno sempre più esose. Il loro impegno è solo sull'inventarsi qualche nuova tassa o discutere quale aliquota si debba aumentare. Con la scusa di assicurare i servizi le somme raccolte vengono divise fra gli amici. Gli stessi al momento opportuno ricambieranno il favore economicamente o elettoralmente per far sì che loro restino sempre in sella. 

Centinaia di migliaia di euro per l'illuminazione pubblica ispirata ai cimiteri, centinaia di migliaia di euro per la raccolta sommaria dei rifiuti, il resto per tappare qualche buco e per gli avvocati ed i tecnici amici. Loro si sollazzano in queste spartizioni ed Arnaldo come tanti deve andare a cercare lavoro a Torino. Arnaldo è il caso più vergognoso per loro, ammesso che conoscano la vergogna, in quanto non chiedeva di fare il vigile o lo scribacchino ma un lavoro qualunque anche faticoso. La loro vergogna dovrebbe essere quella di tutti coloro che sostengono questo tipo di politica retriva e distruttiva. Con trecentosessantamila euro per l'illuminazione potrebbero lavorare almeno cinque Arnaldo. Con parte dei seicentomila euro spesi per i rifiuti potrebbero lavorare altri quattro cinque Arnaldo. Con l'appalto cimiteriale regalato alla stessa ditta potevano lavorare altri quattro cinque Arnaldo. Il lavoro ci sarebbe se non per tutti almeno per alcuni, basterebbe liberarsi da certi legami antichi. Come sempre l'amministrazione di Carinola è in sintonia con quella nazionale, solo discussioni, chiacchiere, tasse e l'immobilità assoluta. Nel frattempo i cittadini migliori partono nell'indifferenza generale.

Gazzettino casanovese

domenica 24 novembre 2013

FACILE DIRE PARCO


     Quando si discute di parco regionale in molti si evocano sogni di un ambiente sano non toccato dalla mano dell'uomo dove gli animali vivono felici ed indisturbati. Uno di questi sognatori certamente è l'attuale sindaco di Carinola, gingerino per gli amici. Lui vede le colline di Carinola popolate da volatili che si accoppiano e riproducono felici mentre nel sottobosco grufolano i cinghiali insieme agli istrici e ai caprioli mentre farfalle variopinte si librano sui fiorellini dei prati. 
  
    Li vede attraversati da sentieri ben puliti in cui lui corre vestito della sua tuta rossa. Sogna le scolaresche che passeggiano nei boschi con le maestre che illustrano loro le varietà di fauna e di flora rigogliosa ed intatta. Forse sogna anche la reintroduzione del lupo ed anche qualche orso marsicano che diventerebbe massicano. La realtà è altro in quanto i parchi regionali in questa regione sono realtà ben diversa. I parchi campani furono istitui con la L.R.n. 33 del 1 settembre del 1993 pertanto proprio in questi giorni ricorre il ventesimo anniversario. Un ente che ha venti anni dovrebbe essere super efficiente e vitale invece serve solo a dare lo stipendio a qualche politico sfigato e a dar fastidio a chi ha la sfortuna di abitarvi. Oltretutto basta leggere la legge per rendersi conto che quasi tutta riguarda gli organi direttivi del parco. 

     Se il sindaco invece di sognare facesse una corsetta a Roccamonfina o al lago di Falciano capirebbe cosa vuol dire parco regionale in Campania. A parte i vantaggi per i politici, per i residenti solo impedimenti. Non si può costruire un chiosco con un bagno, non si può costruire nè riattare un' abitazione, non si può tagliare un albero e nemmeno lavorare il terreno profondamente. Qualunque attività deve essere autorizzata e con la burocrazia che è irresponsabile vuol dire non avere risposta e restare fermi per mesi. Se proprio volesse fare qualcosa di positivo e di pratico si leggerebbe la L.R.n. 4 del 30 settembre 2008 che riguarda le comunità montane. Leggendo le finalità delle comunità montane si ha la possibilità di accedere ai finanziamenti per curare i boschi, gli stradelli che li attraversano ed anche fonti di acqua per la fauna. 

    Oltre a tutti i vantaggi sarebbe molto più semplice chiedere di essere inseriti nel territorio della C.M. Santa Croce almeno per la parte collinare. Amministrativamente sarebbe un atto meno complicato bastrebbe avere l'ok della comunità e la presa d'atto da parte della regione Campania. Questa seconda ipotesi forse è troppo semplice e troppo reale per un sindaco sognatore ed una giunta ignava e pertanto continueranno a progettare sogni e discutere del nulla.

Non sognatore

martedì 19 novembre 2013

Lascito al Comune

Da quando si è insediata la nuova giunta la parola d'ordine è stata sempre la stessa, non ci sono soldi.
Non ci sono soldi per le attività culturali, nè per le buche, nè per le bollette nè per qualunque voce non strettamente prevista in bilancio. adesso si è saputa la bella notizia: un pò di soldi ci sono.

La settimana scorsa il notaio ha convocato il sindaco in gran segreto. Oggetto della convocazione era un lascito ereditario che una ricca nobildonna ha devoluto alle casse comunali. L'ammontare è di circa settantamila euro l'anno nella piena disponibilità dell'amministrazione. D'obbligo la successiva riunione di giunta a porte sigillate per decidere dell'utilizzo della somma ricevuta in regalo. Dopo ampia discussione come si dice in questi casi si è giunti ad una decisione a maggioranza. Messe da parte le varie proposte di finanziare un fondo per i poveri o per le emergenze fuori bilancio si è deciso di ripristinare lo stipendio per gli amministratori. 

La vecchia guardia ha sempre sostenuto che spettasse loro l'indennità di carica, oltretutto qualcuno è vissuto sempre solo con quella. Le perplessità del sindaco sono state fugate dall'escamotage che gli è stato proposto. Da volponi della politica gli hanno suggerito di dichiarare che comunque i fondi sarebbero andati in beneficenza. L'unica differenza che invece di uscire direttamente dalle casse dell'economato comunale sarebbero usciti dalle loro ma sempre per lo stesso fine. 

Il sindaco ha avuto più di qualche tentennamento in quanto uno dei punti salienti della sua campagna elettorale era che avrebbe rinunciato all'indennità. Alla luce della proposta degli assessori che rendeva tutti tanto generosi si è fatto convincere ed ha firmato la determina. Dal prossimo anno i poveri del comune potranno contare su settantamila euro che saranno elargiti loro dal sindaco e dalla giunta.

Informatore