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venerdì 14 ottobre 2011

Un’ordinaria giornata di vento

Un fresco birichino entra nelle ossa stamattina per colpa di un venticello impertinente che si diverte a scompigliare tutto: i panni stesi che asciugano velocemente, i capelli delle persone che passano, scarti di rifiuti che trascina lungo la strada, carte e cartacce che svolazzano stancamente, infilandosi nei portoni, nei cortili, sui balconi, nelle finestre aperte a dare aria dopo la chiusura notturna. Dovunque. Sembrano tante farfalle colorate che, leggere, volteggiano in aria e poi si posano in ogni luogo.

Ecco là un assorbente sbrindellato che fa bella mostra di sé ai margini della strada e che attira la curiosità di un cane solitario. Un pezzo di carta oleata unta e stra-unta, dopo aver avvolto del prosciutto crudo di cui sento ancora l’aroma, mi svolazza davanti ai piedi per poi andare a fermarsi sotto una macchina. Ed ecco più avanti un pannolone profumato d’ammoniaca che giace schiacciato sulla strada dopo che macchine e macchine lo hanno appiattito sull’asfalto. Sarà quello di mio suocero che con tanta cura avevo prima sigillato in una busta della spesa e poi riposto nel sacchetto azzurro del secco? Mah! Chissà!

Più avanti ancora ecco delle bucce di melanzane spiaccicate per terra che rendono scivoloso il passo di chi inavvertitamente ci passa sopra. Chissà se la casalinga che le ha usate ne ha fatto una buona parmigiana o delle melanzane sott’olio che mi piacciono tanto! Comunque non è roba di questa mattina, ma di un paio di giorni fa; oggi si raccoglieva il secco.

Ad un tratto accade qualcosa di molto strano: tutte quelle carte che svolazzano per aria si trasformano, diventano banconote da 100, 50, 20, 10 e 5 euro. Migliaia e migliaia di banconote: i miei 800 euro di Tarsu, i 770 di mio fratello, i 950 di mia madre, i 1200 della mia vicina di casa e quelli di tanti, tanti altri cittadini. Al vento, come carta straccia. Soldi che sono costati sudore e lavoro e che non hanno prodotto alcun bene per la comunità, se non quello di essere volati via col vento, tra le scintille e il fumo intenso di Monte Pecoraro che brucia, brucia e brucia....

Che altro possiamo fare noi poveri cittadini per alleviare la fatica agli operatori ecologici e lo stress all’amministrazione?... Ecco, forse possiamo aiutarli con piccoli regalini.

Regalerei una ramazza e una paletta agli operatori ecologici, visto che non ce l’hanno, così non gli costerà fatica chinarsi a raccogliere l’immondizia da terra. Regalerei una tettarella alla camomilla all’assessore all’ecologia perché continui a dormire tranquillo. Regalerei invece una potente sveglia al quarzo al sindaco che non si è accorto che la primavera è passata da un pezzo e continua imperterrito il suo letargo. E cos’altro ancora potrei regalare ai nostri amministratori?….

Forse una corda….

Arrabbiatissima

giovedì 13 ottobre 2011

La politica a Carinola


La politica a Carinola, è stata un monopolio dell'ex Democrazia Cristiana dagli anni Settanta del secolo scorso.
Dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale degli anni Novanta, per infiltrazioni camorristiche, secondo il decreto prefettizio, noi, in qualità di coordinatore cittadino, del Movimento Socialista, costituitosi dopo tangentopoli nella sala cinema Ceraldi a Nocelleto di Carinola (CE), , sostenemmo, nelle diverse riunioni interpartitiche, la candidatura a Sindaco di Carinola del Dott. Giuseppe Cecere, dell'ex Partito Socialista, per interrompere il monopolio di potere dell'ex D.C. Non ci riuscimmo per l'ostilità dell'ex P.C.I. , dell'ex D.C. e di alcuni compagni stessi del Dott. Cecere.
La sinistra è stata sempre dilaniata da una malattia congenita di invidia e gelosia. Il potere ritornò ancora una volta monopolio degli ex D.C.
La candidatura del Dott. Mannillo è stata, da noi sostenuta, ancora una volta, per interrompere un monopolio di potere, che durava da circa quarant'anni. Questa volta, il nostro impegno politico, si era realizzato.
Era la prima volta che Carinola esprimesse un sindaco politico diverso dal passato. Il nostro impegno non è voluto essere mai di condanna del passato amministrativo politico, perché abbiamo avuto sempre stima e, talvolta, anche molta simpatia, verso gli amministratori del passato, ma perché siamo convinti, da sempre, che il progresso, la crescita, lo sviluppo di una comunità cittadina è nel cambiamento politico e non nella staticità.
L'attuale amministrazione è la continuità del passato.
Può operare per il progresso, la crescita, lo sviluppo della nostra comunità?
Noi non lo riteniamo, anche se abbiamo molta stima personale per i vincitori elettorali attuali.
I giovani che fanno parte dell'attuale maggioranza, sembra, che non abbiano alcuna personalità politica.
Essi seguono, pedissequamente, in modo acritico ed acquiescente, ogni provvedimento che il Sindaco e la Giunta presenti loro, senza esprimere mai un loro pensiero.
Al contrario, vi è una forza giovane che, in poco tempo, è stata capace di organizzarsi e sfidare poteri egemonici prevalenti, in Carinola, dalla metà circa del secolo scorso. Grazie ai 778 cittadini, senza alcun condizionamento, questa forza giovane ha portato in Consiglio Comunale la sua voce, forte, libera e coraggiosa. Forza giovani alla riscossa, la giovinezza trionferà.
Voi siete l'unica speranza politica per l'avvenire del nostro nobile e glorioso Comune.
Cittadini di Carinola, giovani e anziani, uomini e donne, unitevi a questa voce forte, libera e coraggiosa, per un avvenire sempre migliore, più giusto, più umano, più libero.
II resto è vecchio e non ha futuro.

Carinola 10/10/2011 Antonio Zannini
"Coscienza critica del Comune di Carinola''
come ci definì il compianto Dott. Armando Trabucco

martedì 11 ottobre 2011

Autunno pulito: uno schiaffo all’Amministrazione

Lodevole iniziativa quella dei soci dell’Associazione Coraggio e Libertà: ripulire tutte le piazze del Comune da cartacce ed erbacce che stazionano perennemente in questi luoghi pubblici, abbandonati a se stessi. Se la piazza o la villa vuole essere, nelle intenzioni degli amministratori, luogo d’incontro e di socializzazione per tutta la comunità, non basta abbellirla, dotarla di una bella fontana, di panchine nuove, di vasi di fiori: bisogna curarla. Tenerla costantemente pulita, vigilare che non ci siano oggetti dannosi per i più piccoli, intoppi per i più anziani. Tutto questo invece non avviene e le nostre ville comunali sono lo specchio dell’incuria e del disinteresse dei nostri amministratori che hanno fatto di questi luoghi dei deserti di abbandono, dove solo i più grandi vi sostano la notte, lasciandovi decine di bottiglie vuote d’ogni genere.
Nelle nostre ville comunali non ci sono mamme che passeggiano con i loro bambini, non ci sono bambini che giocano, non ci sono vecchi che si fermano a prendere il sole sulle panchine, non c’è una comunità che usufruisce di questo bene pubblico, semplicemente perché ritenuto troppo insicuro e sporco per tutti.
E allora a cosa serve avere una villa comunale in ogni paese se non viene vissuta a causa dell’incuria che gli stessi amministratori hanno verso di essa? Sono forse questi luoghi solo il pretesto per ottenere periodicamente fondi regionali o statali? Direi di si, a questo punto.
Un Comune in cui non si pensa alla crescita dei bambini e al tramonto dei vecchi, attrezzando per loro spazi adatti, è un ben misero Comune. Sono anni che questo viene detto e sono anni che le amministrazioni se ne fregano, preoccupate solo a far girare i loro personali interessi. E per questo non avranno MAI la stima del popolo.
L’azione di questi giovani amici di Coraggio e Libertà sicuramente non risolverà i problemi ecologici del Comune, ma è un segnale molto forte. E se l’Amministrazione ha un minimo di sensibilità dovrebbe arrossire di vergogna per il fatto che dei giovani cittadini stanno svolgendo un servizio per cui tutti paghiamo abbondantemente.
Dovrebbe arrossire anche l’assessore all’Ecologia che finora non è stato in grado di mettere insieme un’azione capace di suscitare interesse verso questo problema e farsi amici i giovani come lui.
Non dirò belle parole per quest’ Amministrazione, finora non me ne ha dato l’occasione; dirò solo che ci sono ancora tantissime strade vicinali da ripulire, fossi, piccole e grandi discariche abusive sul territorio. Che facciamo? Le lasciamo lì per i saecula saeculorum?
Un elogio ai giovani che si rivelano sempre maestri dei loro maestri.

Ambientalista convinto

lunedì 10 ottobre 2011

Carinola, politica ammazzata

Dopo le ultime elezioni amministrative si può affermare con certezza che la politica, quella vera a Carinola è morta. Spariti dalla scena quasi tutti gli interpreti della vera politica, in primis, Di Biasio, Mannillo, Di Lorenzo, sono sparite anche le idee e la progettazione del futuro.
Oltre a questi sono stati emarginati anche Marrese e Russo, che con tutti i loro difetti, come gli altri almeno sono capaci di pensare. Sono rimasti padroni del campo ragionieri, medici e personaggi incolori, tutti insieme abbracciati alla loro sedia, piccola o grande che sia. Si è sempre sostenuto che Carinola rispecchi la politica nazionale, in questo caso la sta addirittura anticipando con l'amministrazione dei mediocri.
Può sembrare un atto di accusa rivolto esclusivamente contro i tremebondi politici carinolesi, invece è una constatazione su tutta la popolazione carinolese. Non ci si indigna per l'attività amorfa dell'amministrazione né si propone qualche progetto atto a smuovere questa calma piatta. Tutti hanno delegato una decina di persone a rappresentarli, in che modo sembra non interessare a nessuno.
Anche il Quiquirì che per anni ha rappresentato la voce di chi voleva esternare il proprio disagio langue. Anche chi attraverso questo blog lanciava idee e progetti, anche non condivisibili, tace. Si può pensare che sia colpa del tramontismo imperante sul Comune ma può anche addebitarsi all'apatia generale verso la politica.
Ennesima riprova, l'invito alla cittadinanza rivolto dal sindaco firmato con il titolo di dottore invece che di sindaco. Se fosse accaduto qualche anno fa, oltretutto a nome del suo partito, Impegno il Comune, si sarebbe scatenato un putiferio su tutti i blog e anche sulla carta stampata. A parte la contestazione di Polia, un altro politico vero emarginato, nessuno ha protestato, o almeno fatto notare, che il comune di Carinola non è governato da un sindaco ma da un cardiologo. Chi ha ammazzato la politica a Carinola, al contrario di quanto affermato in una nota canzone, si sa benissimo, siamo stati tutti noi, perchè come dice il Presidente della Repubblica: la politica siamo noi.

Giuliano Ferraro

domenica 9 ottobre 2011

Carinola: servizi dovuti

Carinola. Servizi, debiti e differenziata, faccia a faccia giovedì mattina fra Luca Sorbo, responsabile della società Esogest e l’assessore alle finanze Tonino Pagano. Tutto questo sotto gli occhi del caposettore Maria de Cristofaro, durante un incontro programmato per fare il punto della situazione sull’erogazione dei servizi previsti nel contratto (in scadenza a dicembre 2012), tema caldo questo a cui si contrappongono le ripetute sollecitazioni della direzione Esogest, che cerca di ottenere una pianificazione finanziaria di rientro dei debiti accumulati negli ultimi cinque anni.
In effetti la società dei fratelli Sorbo, arriva in Comune con ordinanza a firma dell’ex sindaco Pasquale di Biasio, costretto, dopo mesi di emergenza, ad attivare la raccolta differenziata nel 2008: da allora la società si è aggiudicata due gare d’appalto gestendo di fatto il ciclo dei rifiuti sul comune. Partecipa quindi, durante la gestione Mannillo, alla bonifica di Selleccola - nodo cruciale e polemico dal punto di vista finanziario fra la società e l’amministrazione - e ad altre operazioni di pulizia extra contrattuali - accumulando nel corso dei mesi debiti con l’Ente.

Ma di questo se ne riparlerà giovedì prossimo, quando ci sarà anche l’assessore al ramo Fabio Passaretti. Intanto la discussione sull’erogazione dei servizi sembra giunta ad una sorta di tregua, dopo la brutta lettera arrivata ad inizio settembre, la quale per ora ha avuto come unico disagio quello di affidare lo smaltimento dell’umido a costi maggiori ad un’altra società. Ma qualcosa sembra muoversi.
La Esogest, si sta occupando – ovviamente senza costi aggiuntivi - di pulire le caditoie comunali, così come previsto del contratto, partendo da Nocelleto, frazione soggetta all’allagamento di diverse strade, sia per insufficienza dei sistemi di drenaggio, ma pure perché la rete fognaria è da anni ostruita. Da Nocelleto si passerà alle altre frazioni, per cercare di rimediare alla mancata pulizia delle fogne, servizio lontano da almeno venti anni.
Altro servizio che potrebbe attivarsi con una certa continuità è quello del lavaggio strade con apposito mezzo. Un servizio latitante questo, mai visto in cinque anni.
Delicata infine la questione finanziaria: l’Esogest annuncia un calcolo dei debiti che sfiora il milione e centomila euro, secondo l’assessore alle finanze la situazione deficitaria dell’Ente non supera i settecentomila euro. Una bella forbice fra i due calcoli.


Dalla Gazzetta di Caserta

Federalismo alla napoletana

L'argomento più discusso da tempo è il federalismo. Tutti ne parlano e tutti lo vogliono, almeno a parole. Nei fatti gli unici che si sforzano seriamente di arrivare all'approvazione definitiva sono i leghisti. Sostengono con forza la tesi federalista per opportunità elettorali ed anche per convinti tornaconti economici. Acconsentono alle continue richieste di solidarietà invocate da tutti i partiti per raggiungere i loro obbiettivi consapevoli che dopo poco tempo gli accordi saranno dimenticati. L'elemosina che inizialmente dovranno versare al sud, nel giro di qualche decennio sarà sempre più assottigliata e potranno tenersi tutte le tasse che versano come è nei loro progetti.
Nel frattempo anche al sud hanno iniziato a masticare di federalismo affrontando la nuova situazione. Così hanno iniziato a stilare i rendiconti delle spese affrontate per la sanità all'avanguardia che viene offerta nel meridione. Sembra una sciocchezza che si incomincino a tirare le somme invece è un fatto serio in quanto da queste parti i conti nella sanità non si sono mai fatti. Tutt'ora in Calabria non si sa quali e quante siano le spese affrontate per il settore sanitario nella regione.

In Campania invece subito si sono allineati alle nuove regole aumentando considerevolmente le tasse introitate dalla regione, quali, il bollo delle auto, tasse sulla benzina ed altre. Oltre a queste è stata incrementata notevolmente anche l'aliquota della tassa regionale che grava sull'irpef degli sfortunati residenti.
Tutto bene sembrerebbe invece no, ad un incremento delle tasse gli ineffabili amministratori campani hanno fatto corrispondere un altissimo aumento della spesa. Pertanto alla resa dei conti i cittadini saranno costretti a subire un ulteriore aumento delle tasse. Questo giochino sarà continuato dai nuovi arrivati che quando andranno via faranno trovare sempre un notevole disavanzo che i cittadini dovranno cercare di ripianare senza riuscirci.
Se le somme introitate fossero spese per curare i cittadini nulla di male invece vengono usate in gran parte per foraggiare politicanti e portaborse. Tra questi bisogna annoverare i manager delle ASl, i primari, i direttori sanitari, medici senza incarico serio, pseudo infermieri, pseudo assistenti per i meno abili ecc. ecc.

L'altro fronte dove si sta sperimentando il feferalismo alla napoletana è quello della raccolta dei rifiuti. Senza allontanarci nelle intricate vicende Bassoliniane l'esperimento lo si può seguire anche a Carinola.
L'amministrazione che doveva cambiare, come succede da queste parti, ha cambiato solo i nomi dei politici ed anche quelli molto poco. Hanno sbandierato raccolta porta a porta, pulizia di siti inquinati, pulizia delle strade mettendo in campo un numero illimitato di personale. Tutti apprezzavano ma nessuno si chiedeva chi paga, a giorni tutti avranno la risposta e che risposta. Ovviamente l'avranno i cittadini onesti regolarmente rilevati nei tabulati non i furbi che non sono stati mai registrati. A Carinola il giochetto realizzato in campo regionale non è riuscito in quanto gli amministratori si sono momentaneamente autosospesi. Temporaneamente in quanto torneranno quasi tutti di nuovo ai loro posti dopo opportuna rotazione.
Se non avessero litigato avrebbero aumentato leggermente ogni anno la tassa e aumentando sempre del doppio le spese restando sempre un grosso passivo per il futuro. La loro sfrenata ambizione li ha traditi e il buco è stato scoperto subito. Adesso bisogna riempirlo e per questo vengono chiamati a farlo i soliti noti. E loro? Per niente turbati rispondono"amici sono gli inconvenienti del federalismo". Alla napoletana ovviamente.

Anonimo

lunedì 3 ottobre 2011

Lettera aperta al Quiquiri


Carissimi redattori, ok ci avete provato ma ora basta. Rimettete i commenti anonimi.

Forse avete creduto di fare bene, forse vi siete lasciati troppo influenzare da quelli che, colpiti dagli strali della gente, non facevano altro che denigrare l’anonimato anche se erano i primi ad usarlo. Ma il Quiquirì è nato anonimo, è nato per dare voce alla gente qualsiasi che non conta nulla, a chi vuole togliersi almeno la soddisfazione di chiamare “stronzo” un politico che gli sta sulle scatole perché non fa il suo dovere. E voi che fate? Gli togliete questa possibilità per uniformarvi ai migliaia di blog “politically correct” che infestano il web. Non è giusto e non è bello.


Si è vero, come in tutte le cose qualcuno esagera sempre, si lascia andare a commenti poco ortodossi e poco piacevoli, ma bastava eliminare quelli più cattivi, lasciando gli altri.
Adoro il Quiquiri, lo apro tutte le mattine per leggere quello che c’è di nuovo e anche per ridere un po’ con i commenti così schietti e genuini scritti dai lettori, ma da qualche tempo non mi sembra più lo stesso. Lo avete snaturato. Ho l’impressione di ascoltare un muto e non capisco cosa stia dicendo perché manca l’incisività della parola colorita, della chiacchiera, del pettegolezzo.

Vi sembra brutto tutto questo? Ma è quello che da colore alla vita! Lasciate ai secchioni ipocriti la “scorrettezza politica” fatta a suon di belle parole, voi restituiteci il NOSTRO Quiquiri.
Grazie

Anonimo via web

mercoledì 28 settembre 2011

La banda dei cavi finalmente sgominata?


Finalmente identificati i fautori dei ripetutissimi furti dei cavi telefonici presso le frazioni di S.Donato e S.Ruosi. la notte scorsa le forze dell’ordine, pur non acciuffando i ladri, sono stati capaci di stilare un perfetto identikit dei fuori legge. La soddisfazione è tanta ma lo sgomento per la scoperta è sicuramente maggiore. In questi mesi i furti si sono avvicendati in maniera sempre più frequente e quasi sempre durante la vigilia di eventi politici di spessore, come può essere un consiglio comunale o eventi culturali e ludici all’interno dei confini comunali. I furti sono praticamente cresciuti in maniera esponenziale proprio con l’arrivo della nuova amministrazione. Due causalità che hanno insospettito non poco le forze dell’ordine che con molta pazienza e scrupolosità hanno accuratamente nascosto ai media le vere piste delle indagini. Tutti, pensavano che furti fossero stati compiuti dai soliti gruppi criminali di stampo albanese e/o rom. c’era chi, invece, additava come potenziali ladri alcune persone dalle condizioni disagiate del comune caleno. La realtà dei fatti ha zittito queste congetture superando decisamente l’immaginario collettivo e non solo.

Gli abili ladri ormai sono stati identificati e chi di dovere sta procedendo con l’iter necessario per sbrogliare una questione che, a conti fatti, si presenta burocraticamente e legalmente complicata nonché decisamente stramba. Dopo sere di appostamenti sono stati identificati i membri della banda del cavo e la scoperta ha provocato non pochi imbarazzi. La banda del cavo, così ribattezzata dalle forze dell’ordine, vede al suo interno nomi di spicco - ma facciamo un passo indietro, ricostruiamo le dinamiche della scoperta. Mentre buona parte dei cittadini era felicemente impegnata ad assaggiare vino e prodotti tipici, durante la festa della vendemmia a Casale, la banda approfittando della calma notturna entrava in azione. La tecnica è sempre la stessa: c’è chi taglia velocemente i cavi e chi regge la scala mentre, ben nascosta, una macchina con altri due elementi a bordo è pronta a scappare indisturbata e velocissima. Una tecnica semplice che in questi mesi ha sempre messo nel sacco le forze dell’ordine provocando non pochi problemi ai cittadini delle frazioni succitate. Ma questa volta, grazie all’azione investigativa, la banda è stata presa con le mani sui cavi. Una scoperta, ripeto, sensazionale che supera la realtà.

A tagliare i cavi, tenetevi forte, era il nostro caro sindaco Gigi . Proprio così, il sindaco di Carinola il quale non era da solo. Infatti Tony Pago reggeva la scala mentre ad attenderli nella macchina c’erano il Nardellino e il Grimaldone pronti a scappare via. Una procedura semplice e veloce ripetuta ben 11 volte nello stesso luogo.

Una scoperta sensazionale che per ora non viene commentata dalle forze dell’ordine. Tutto tace mentre alcune indiscrezioni riportano dichiarazioni da parte dei membri della banda, i quali giustificano i furti come “ atto necessario per ammorbidire, risolvere la forte crisi economica in cui versa il nostro comune”. Ed è proprio questa la tesi impugnata dal team di avvocati della banda del cavo. Tutti gli identificati minimizzano e non si pronunciano sull’accaduto anche se l’imbarazzo è forte. Dopo tale scoperta la popolazione si divide. Una gran fetta dei cittadini vede Gigi come Robin Hood, Grimaldone come Little John, Tony Pago come Frate Tac e Nardellino (causa esaurimento personaggi della leggenda anglosassone) come lo scemo della banda che nella tradizione cinematografica non manca mai identificandolo così in Capannelle de “I soliti Ignoti”. Nonostante i furti e le inevitabili difficoltà causate il popolo sta con la banda del cavo che, in nome del bene comune, ha deciso di rimboccarsi le maniche, anzi le forbici.

Gigi e i suoi anziché aspettare i fondi regionali promessi dal Grimaldone che mai arriveranno, hanno deciso di applicare metodi alternativi per la ricerca di fondi. Gli introiti racimolati dal rame, presente nei cavi, sembrano essere stati inseriti nel bilancio in modo da poter annunciare il lavoro di ottimizzazione dei costi sbandierata in questi mesi. Invece ecco la verità, ecco da dove proviene l’ottimizzazione economica del nostro comune. Aspettando risvolti invitiamo i lettori a non prendere posizioni e conclusioni avventate in merito, in quanto anche se i fini del gesto, quasi da romanzo, possono sembrare nobili, sempre di furto si tratta.
Identikit della banda del cavo

Fukocero

martedì 27 settembre 2011

Luigi il battista




Ormai sono mesi che imperversa la polemica politica sull'inefficienza ordinaria e progettuale dell'amministrazione comunale di Carinola. Come si sa essa è capeggiata da un personaggio alquanto singolare, un ideologo tra i migliori che abbiano mai calpestato il suolo carinolese. Sentirlo parlare quando illustra le sue idee  tutti restano a bocca aperta  speranzosi nella loro concretizzazione. Questa è la polemica giornaliera, l'amministrazione è ferma, ufficialmente perchè non ha fondi in bilancio. Se  si ascolta il sindaco ed il suo supervisore contabile sulla situazione finaziaria  si viene colti dall'irrefrenabile desiderio di mettere mano al portafoglio per aiutare questo povero comune. Come contraltare ci sono le dichiarazioni dell'ex sindaco che afferma di aver lasciato le casse comunali in perfetto ordine e forse anche troppo.. Chi ha ragione fra i due è difficile dirlo, in molti si fa luce una terza convinzione. Sono sempre di più quelli che considerano l'attuale sindaco di Carinola il battista di Grimaldi. Non bisogna intendere l'aggettivo nel senso meno nobile, cioè servitore maggiordomo, ma nel senso biblico. Giovanni riportato nei vangeli ,considerato santo dai cristiani ma anche dai musulmani e dagli ebrei,  fu denominato il battista che vuol dire precursore. Tale fu per Gesù Cristo, lui preparò  la via al Signore che arrivò dopo di lui. Grazie a lui riuscì a divulgare il suo pensiero ed a trovare tanti seguaci. Questo sembra il compito dell'attuale sindaco di Carinola stare fermo e risparmiare in modo che il suo successore possa fare miracoli che solo con i soldi si fanno.

Ogni giorno, tanti si convincono di questo assistendo all'inerzia di questo sindaco sempre più energico solo nel parlare. A Carinola non si parla di progetti, di personale, di mostre, manifestazioni culturali, occupazione giovanile, temi tanto cari a questo sindaco ma solo di risparmi, tagli ed aumento di tasse. Si è arrivati perfino a licenziare il comandante dei vigili per chiederne mezzo ad un comune limitrofo per risparmiare mezzo stipendio. Molti pensano che la carriera di Grimaldi nell'alta politica fra qualche hanno sarà conclusa e quindi dovrà accontentarsi di governare Carinola. Si pensa che alla scadenza del consiglio regionale attuale o anche qualche anno prima, si generi una crisi pilotata a Carinola con nuove elezioni dove Grimaldi si presenterebbe come sindaco. Allora si ritornebbe alla vita amministrativa normale, si troverebbero i fondi necessari per tutte le esigenze del comune, si tornerebbe a parlerebbe di Por e di Pon, termini sconosciuti a questo sindaco e sicuramente sarebbe assunto anche il nuovo comandante dei vigili, forse di Nocelleto. Questo quadro politico che vede l'attuale sindaco come il precursore di un altro  che porterebbe  un periodo dorato per questo comune sembra ogni giorno meno fantastico.

Ci si convince sempre di più che questo sindaco sia incapace di liberasi dalla cappa che lo tiene prigioniero ed inattivo facendo desiderare a tutti la sua sostituzione. La bocciatura di Russo come assessore, il licenziamento del comandante dei vigili, aggravata dalla mancata sostituzione, il concorso bloccato al settore lavori pubblici, il senso di sbandamento del personale, avalora la tesi del boicottaggio occulto a questa amministrazione. Senbra che il suo destino sia segnato, potrà anche restare in carica per qualche anno ma sempre ferma ed inefficiente. Questa inerzia aumenterà  l'attesa del messia che libererà il popolo da questa iattura e darà a tutti aspettative di benessere e progresso. Comunque l'attuale sindaco avrà la soddisfazione di restare nella storia per aver preparato le vie al vero sindaco. La sua opera non sarà vana e sarà ricordato per sempre come Luigi il Battista di Grimaldi.

Marco

Ancora furti di rame


Carinola. Ancora beffati da alcuni malviventi, che sicuramente ci hanno preso gusto. Rubati domenica sera i cavi Telecom, riallacciati nemmeno tre settimane fa: il caso sprofonda nel giallo se pensiamo che da dieci notti una pattuglia dei Carabinieri aveva gli occhi incollati al posto incriminato. Festa della Vendemmia, seconda sera, una corsa a Casale per intervenire su una scazzottata di giovinastri e i cavi spariscono. Le due frazioni di san Donato e San Ruosi ritornano per l’undicesima volta isolate dalla comunicazione. Ed ora chissà quanti giorni passeranno prima che gli operatori della Site tornino per riallacciare i cavi, tagliati sempre nello stesso punto, sulla provinciale 44, dove il sindaco Luigi de Risi aveva annunciato di voler piazzare una telecamera. Ovviamente l’annuncio è rimasto tale. Che cosa si nasconde dietro questo caso?La comunità è disperata, nonostante le pattuglie notturne delle forze dell’ordine le famiglie si sentono abbandonate. La soluzione potrebbe essere quella di interrare i cavi. In corso una petizione delle utenze interessate. Tuttavia il caso si trasforma in un tenebroso affare. La pattuglia dei Carabinieri non fa in tempo ad andare a Casale per intervenire, ed i ladri già entrano in azione. Troppo strano. Serve Scotland Yard?

Da Gazzetta di Caserta

Tensioni e consigli comunali


Carinola. Il sindaco Luigi de Risi cerca di guardare avanti, si precipita a fornire i dati positivi sulla manovra di bilancio, ma sa benissimo che è quasi impossibile provare a recuperare Antonio Russo, gruppo autonomo, distaccatosi un minuto dopo aver saputo della nomina dell’esecutivo, ovviamente quando scoprì di non farne parte. L’armonia dei primi giorni è andata irrimediabilmente perduta, ed ora a quattro mesi dall’ insediamento c’è da votare il riequilibrio di bilancio. Nessuno è in grado strappargli un’anticipazione sul voto, ma tutto fa pensare che l’ex assessore ai lavori pubblici passerà alcune ore sulle carte, soprattutto sui debiti fuori bilancio. Poi deciderà che fare. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda troviamo Antimo Marrese, e così la compattezza ideale maggioranza corre su un filo di lana. Di certo occorrerebbe un riequilibrio politico, che azzerasse i malumori che serpeggiano all’interno, chiaramente visibili da tutti. Forse serve davvero un miracolo. Ieri sera l’incontro di gruppo, domani pomeriggio in Consiglio per approvare il provvedimento finanziario e per discutere di altre questioni, quali le due interpellanze prodotte dal consigliere Pasquale Galdieri, in merito alla nomina di Materazzo all’Utc, poi sospesa dal Tar, e il bando per l’arredo urbano. La maggioranza è alla prova, ma dovrà dimostrare di saper difendersi compatta  con una sola voce. Ci riuscirà? Vedremo. Intanto ieri sera in pentola bollivano numeri. Sempre più inseparabile dall’assessore alle finanze Tonino Pagano, il sindaco De Risi ieri ha annunciato con soddisfazione le novità di questa manovra, nella quale invita a leggere nelle minori spese di questi primi quattro mesi di amministrazione, la somma di 180.000 euro in meno “rispetto al trend degli ultimi tre anni, grazie alla nostra azione di rigore e di risparmio”. Ieri sera dunque la maggioranza avrà ascoltato dalla bocca dell’assessore Pagano le cifre di questo riequilibrio di bilancio, toccato la questione del decurtamento di centomila euro per il completamento del Palazzetto, per poi passare alle valutazioni individuali. Si è passato poi a parlare dei debiti fuori bilancio, su cui da parte della minoranza ed in generale della comunità ci sono gli occhi puntati: quali criteri saranno adottati, di che debiti si tratta, chi li ha fatti?Domani in consiglio si saprà tutto. Intanto il sindaco garantisce che i debiti “sono stati già attenzionati”, quasi a voler a rassicurare tutti che sarà passato sotto la lente dell’assessore Pagano, sempre più “vigilante” finanziario delle spese dell’Ente, braccio destro del sindaco. 

Da "Gazzetta di Caserta"

domenica 25 settembre 2011

In nome del popolo sovrano?

Negli ultimi tempi, una frase risuona sulla bocca dei leghisti e dei pidiellini, sempre più stonata, devo dire: “lo vuole il popolo”. Cosa vuole il popolo? La secessione? La separazione? Berlusconi? Quale popolo vuole tutto questo? mi chiedo. E cos’è il popolo per queste persone?

Sulla bocca dei politici questa parola è diventata astratta, inconsistente e serve solo a giustificare il loro tenace attaccamento alle poltrone per meri fini economici o le loro mascalzonate in nome di un popolo immateriale, incorporeo.

E invece il popolo esiste; e la maggior parte di esso non ha niente a che fare con quelli che si riempiono la bocca di questa parola. E’ quello che in realtà tira il carretto dell’economia italiana, quello che paga per le decisioni che altri prendono sulla sua pelle, quello che si fa un culo così per permettere a chi sta al governo di ingrassare a sue spese.

Mentre parte di popolo si dispera perché perde il lavoro e magari anche la casa, i signori della politica italiana non rinunciano ai loro scandalosi stipendi mensili né a nessuno dei loro immorali privilegi. Mentre i comuni lavoratori sono costretti a lavorare quarant’anni per avere uno straccio di pensione, ai signori della politica italiana basta una sola legislatura di cinque anni, una sola, per maturare una pensione da favola. Mentre un povero disgraziato che ha sbagliato viene messo per anni in galera, un delinquente politicante trova sempre il modo per aggirare la giustizia e uscirne come la povera vittima di un sistema troppo politicizzato.

Ma il popolo è anche quell’organismo fluido e molliccio che si lascia scomporre e ricomporre a piacimento dai troppo furbi; quell’organismo muto e svogliato che tutto sopporta, tutto digerisce, tutto metabolizza.

Fino a quando?... Sempre troppo a lungo.

Finché il popolo sarà così passivo e indolente verso tutto ciò che lo riguarda, ci sarà sempre un Berlusconi che cercherà di metterglielo in quel posto.

N. R.

mercoledì 21 settembre 2011

Una colletta per il Comune di Carinola

La musica è sempre la stessa, da anni “non ci sono soldi” nemmeno per le emergenze. C’è da aggiustare una strada? Non ci stanno soldi! C’è da pagare il contratto con l’Esogest? Non ci stanno soldi! Per fare una piccola festa? Non ci stanno soldi! Ed è sempre colpa dell’amministrazione precedente che ha sperperato tutto. Be’, qualcuno li sperpera i nostri soldi perché a pagare noi piaghiamo fior di quattrini, sia per l’acqua che per la monnezza e anche per l’ICI. E allora qualcuno ci sa dire che fine fanno i nostri soldi che non bastano mai, neanche a coprire un buco che si apre in una strada?
Visto che il nostro Comune è perennemente in deficit propongo una bella gara di generosità ai cittadini carinolesi: una colletta per asciugare le lacrime di questo disastrato Comune che piange sempre miseria. O forse è il solito vecchio modo di piangere i morti per fottere i vivi?... Si, è proprio quello!
Ormai non ci si può aspettare più niente di meglio dalle amministrazioni carinolesi se non quello di spararsi, magari con una gassosa. E farebbero più bella figura.
Non se ne può più di intrallazzatori, nullafacenti, bugiardi e maneggioni che continuano ad ingannare i cittadini, evitando di fare il proprio dovere: quello di amministrare PER i cittadini. Ma questa concezione esula dai nostri miseri amministratori. Che vadano a farsi benedire. Tutti!
Ci amministriamo da soli e faremo sicuramente meglio.

Nonsenepuopiù