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giovedì 7 luglio 2011

L'erede dello sceriffo di Nottingham

Tutti conoscono questo personaggio che nella leggenda di Robin Hood estorceva soldi al popolo per soddisfare i lussi del principe Giovanni. Dopo tanti secoli abbiamo il suo erede in Italia, è un certo Tremonti che svolge lo stesso compito di detto sceriffo. C'è una piccola differenza fra i due, quello toglieva ai poveri, questo toglie a tutti, ma il fine è lo stesso per entrambi, foraggiare il principe e la corte.
Il problema odierno è che non essendoci più la monarchia, con la scusa della repubblica di re e principi non si sa più quanti ne siano. Sommando ministri, deputati, senatori, consiglieri regionali, provinciali, comunali, di circoscrizione, di comunità montane, di consorzi ed enti vari, molti sconosciuti al grande pubblico, si arriva ad un numero con molti zeri. Inutile sottolineare che intorno a questi nobil uomini girano un numero enorme di amici e collaboratori che usufruiscono degli stessi benefici, se non di più. Senza dimenticare il braccio esecutivo come la magistratura di vari tipi. Costituzionale, ordinaria, contabile, civile, militare, con le forze dell'ordine che devono essere ben pagate per difendere la patria e chi la governa, soprattutto.
Tutta questa massa di persone superpagate comportano un buco enorme per lo stato che il povero sceriffo deve provvedere a colmare di continuo. Finita l'era della finanza creativa dove vendeva palazzi e spiagge è arrivato a tassare tutto, peggio del suo predecessore. Automobili, case, pensioni, banche assicurazioni, regioni, comuni, province, sanità, scuola, mezzi pubblici, qualunque attività insomma. Inutile dire che tutti si rifanno con il popolo, nessuno si illude che una assicurazione o una banca paghi le tasse, se le rifarà aumentando i costi dei servizi, sicuri che lo sceriffo non li sanzionerà. Il povero sceriffo non sa più quale tassa inventarsi per portare nelle casse della casta le somme necessarie per i loro lussi. Loro hanno bisogno di abiti costosi, gioielli, auto superpotenti, aerei e di tanti tanti servitori. Chi non paga viene punito col sequestro di tutti i suoi averi anche se ha un debito piccolissimo, senza sconti per nessuno.
Al contrario dello sceriffo di tanti anni fa che era combattuto e bistrattato questo viene anche sostenuto ed applaudito da gran parte di quel popolo tartassato da lui. Lui promette un futuro migliore e che un giorno che non verrà mai:  ridurrà in povertà tutta la casta al governo. In attesa di quel giorno bisogna versare perchè le spese sono tante ed improcrastinabili.
Un'altra fortuna, forse la più grande, ha il moderno sceriffo, non c'è Robin Hood. Non esiste un personaggio che denunci i suoi abusi e lo combatta. Tutti con lui, potenti e deboli, tutti che pendono dalle sue labbra, i primi perchè da lui dipende il loro portafoglio, i secondi perchè aspettano il giorno che li libererà da tutti i balzelli che lui stesso ha messo. Finchè non uscirà un Robin Hood lo sceriffo potrà continuare indisturbato a svuotare le tasche degli italiani per ingrassare i suoi pari.

John

lunedì 4 luglio 2011

Napoli Brucia

I media ufficiali tacciono ma a Napoli è ancora emergenza. Oggi sono stati circa 30, dalle otto di questa mattina, gli interventi dei vigili del fuoco per i cumuli di rifiuti in fiamme in città e provincia. I trenta roghi di stamattina, si sommano agli altri trenta che si sono registrati la scorsa notte.

Napoli brucia.
Per chi ritiene non sia necessario coinvolgersi, meglio portare lo sguardo altrove.
Napoli è la Grecia che già siamo. E’ la premonizione cupa che attende dietro l’angolo più vicino. La prova del collasso e dei colpi di coda possibili.
E’ molto chiaro ciò che avviene. Chi ha perso nelle urne muove le pedine in direzione della guerra civile e del caos che precede le militarizzazioni.
Chi ha perso è un complicato fascio di interessi e intrecci politico-criminali, su scala locale e nazionale, che muove miliardi e macina clientele a centinaia di migliaia. Bisogna dire le cose come stanno. General contractors e Sistema colpiscono uniti per ribaltare la partita. Troppo importante il risultato, si butta fuori l’arbitro a calci e si prosegue a giocare forsennati.

Non si può, non si deve toccare una macchina emergenziale che ha “termovalorizzato” decine di miliardi di euro, sfornato comitati e consorzi a controllo criminale, insediato cooperative di lavoro fantasma di sicura presa elettorale, finanziato bonifiche mai realizzate.

La reazione di chi vede intaccato tale avido ben di dio è violentissima. Si manda avanti un esercito ragazzino e straccione, ingovernabile e disperato, a infrangere ogni possibilità di gestione, qualsiasi tentativo di avviare un “altro modo di fare le cose”. Affermare che la merda e il dominio di certi gruppi e interessi sono comunque il meno peggio, perché l’alternativa è la guerra di tutti contro tutti.
Questa è la più lampante dimostrazione che il voto dei cittadini è necessario ma per nulla sufficiente ad affrontare le circostanze. Che molto di più viene richiesto oggi a coloro che nelle giornate elettorali si sono mossi verso la richiesta di cambiamento e di svolta.

Se non sapremo dare vita a esperienze non effimere di resistenza e costruzione di forme pratiche di convivenza e produzione sociale, verremo travolti. L’urgenza inoltre impone tempi molto rapidi, e prove molto dure da affrontare.

A Napoli in questo momento sarebbe necessaria una “forza civica” di quindici-ventimila volontari, disponibili e operativi nel garantire sul territorio che si dia una chance all’impostazione di un nuovo ciclo, non solo dei rifiuti, di gestione delle risorse e delle problematiche. Se i cittadini che hanno votato si ritirano nelle case, è finita. Il rischio è di rimanervi asserragliati per chissà quanto tempo.
Non so se il sindaco De Magistris sia in grado, se la città stessa possa trovare un tale slancio, ma ritengo non rimandabile un appello reale alla mobilitazione di quanti si sono espressi.

Una grande metropoli del Mediterraneo va alla deriva e al collasso, dopo Tunisi e Il Cairo, Atene e Beirut. Il preludio di ciò che sta accadendo a tutti noi, senza risposte adeguate. Napoli è solo il primo, forse decisivo, test. Altri seguiranno.
I cittadini, non solo di Napoli, devono trovare forme e modalità per organizzarsi, attutire l’impatto della crisi e offrire risposte collettive a bisogni collettivi. Come cittadini, dobbiamo sapere che a salvarci non giungerà nessuno.

Infine. Ciò che è in corso è un’africanizzazione della crisi nella zona euro, spinta da enormi flussi speculativi della finanza globale. Forze imponenti spingono per l’assimilazione dell’intero Mediterraneo alla fascia nordafricana, una specie di cuscinetto speculativo tenuto al guinzaglio dalle organizzazioni economiche internazionali con il cappio dei debiti sovrani e della massa degli interessi usurari. L’esproprio progressivo di una quota ormai totalizzante di ricchezza, di risorse, e tout court di sovranità politica. Si offre come soluzione la vendita a pezzi di un paese come la Grecia, la messa sul lastrico di milioni di persone, solo per onorare assurdi debiti che non abbiamo contratto, e ad assurdi tassi decuplicati rispetto agli originari.
A guerra e sfida “africana”, urge risposta “sudamericana”.

I popoli dell’altra sponda del Mediterraneo lo hanno già capito. Altri, con durezza o intuizione, stanno già sperimentando le conseguenze.
Bisogna avere il coraggio di affermare che è la strategia del debito a dover essere messa in discussione. Che non sta scritto da nessuna parte che le banche non possano fallire, mentre cittadini e imprese e amministrazioni sì e andare in malora. Che la sottrazione sistematica delle già scarse risorse disponibili è diventata inaccettabile. Che tutto va rinegoziato su basi completamente nuove, o non avranno nulla. Che non è possibile che le agenzie che ieri vendevano Lehman’s al massimo dell’affidabilità, oggi siano ancora più potenti e decisive sui destini di intere aree geografiche. Che non subiremo inerti l’ultimo raid predatorio che arriva a fiumi e laghi, monumenti e palazzi, spiagge e colline. Che non pagheremo quel debito, perché è un’estorsione e un ricatto. Qualcuno, in Spagna e nella lontana Islanda, inizia a dirlo con forza.
Non ci sono ricette salvifiche in questa cruda alba degli anni ’10, una guerra di lungo corso li attraverserà tutti, e i fuochi che vediamo sono l’anticipo dei boati a venire.
Fondare nuove istituzioni sarà il compito di questa e delle prossime generazioni. L’unico possibile argine agli strateghi della guerra civile. Si tratta di un compito pacifico, ma sarà necessario combattere per realizzarlo anche solo in minima parte.

Napoli brucia.
Napoli è l’esempio che questo futuro è adesso.
L’incendio divampa e sprigiona fumi mortiferi. Un bravo pompiere direbbe che un fuoco simile si spegne solo col fuoco.

Luca (già WM3)

giovedì 30 giugno 2011

Napoletani beffati dal loro eroe

A parte alcuni noti giornalacci politicizzati, dediti solo alle calunnie e alla diffusione di bugie d’ogni genere, quasi tutti i giornali degni di questo nome pubblicano grosso modo questo titolo : “NAPOLETANI BEFFATI DAL LORO EROE…!”
Sì perché a Napoli, nel frattempo, continua l’emergenza RIFIUTI e TARSU nonostante le promesse in campagna elettorale di De Magistris……
Leggo infatti che ci sono 50 MILIONI DI EURO RISCOSSI PER I RIFIUTI, MAI GIRATI ALLE AMMINISTRAZIONI, SPOSTATI SU ALTRI CONTI CORRENTI, PER FARLI POI FINIRE NELLE TASCHE DEI CONSIGLIERI E DEGLI AMMINISTRATORI FURBETTI delle varie giunte SINISTRATE BASSOLINO-IERVOLINO. Secondo quello che si legge sulla stragrande maggioranza degli organi di stampa le cose stanno in questi termini : “Mercoledì 29 giugno 2011 - C'è meno spazzatura in strada, ma la situazione resta esplosiva. Ieri a terra c'erano in città 1560 tonnellate di spazzatura a fronte delle 1720 di domenica. E questo significa che i mezzi dell'Asia stanno continuando senza sosta a raccogliere la spazzatura per portarla agli impianti Stir e ai siti di trasferenza. Il Re Mida dei rifiuti, colui che vorrebbe trasformare la spazzatura in oro, deve ancora fare i conti con una serie di impicci. Il tempo scorre e tutti si chiedono se mai sarà in grado di mantenere la sua promessa. Ma le ore sono corte e i napoletani diventano sempre più furibondi. Chi l'avrebbe mai detto che proprio loro, quelli che pagano una tassa sui rifiuti fra le più alte d'Italia, sarebbero stati beffati così clamorosamente? A ben 32 milioni di euro ammonterebbe il gettito della tanto odiata tassa sulla monnezza, che però non sarebbe mai finito nelle casse magre del Comune. L'Aip (Azienda Italiana Pubblicità) , con sede a Milano, era la società, oggi fallita, incaricata di riscuotere questo ed altri balzelli per conto di alcuni enti. Proprio la Guardia di Finanza di Milano aveva cominciato ad indagare sulla misteriosa scomparsa di circa 50 milioni di euro, riscossi e mai girati alle amministrazioni. In buona sostanza, secondo quanto ritiene il gip, l'Aip non faceva altro che spostare il denaro su altri conti correnti, per farlo poi finire nelle tasche dei consiglieri e degli amministratori furbetti delle passate Amministrazioni di sinistra targate IERVOLINO-BASSOLINO. E così, mentre qualcuno è finito ai domiciliari per peculato e bancarotta fraudolenta, importanti dirigenti sono indagati. Spicca fra questi Ida Alessio Vernì, compagna di Raffaele Tecce, ex senatore di RIFONDAZIONE COMUNISTA. Quattro anni di riscossione tributi e il Comune di Napoli non si era mai chiesto che fine avessero fatto. L'amministrazione Iervolino aveva già mostrato i suoi limiti al tempo in cui, per fronteggiare l'aggravarsi della crisi, il Presidente Berlusconi aveva dovuto inviare sul posto il commissario Bertolaso. Ma i cittadini, non contenti, hanno voluto premiare alle ultime amministrative l'icona vivente delle inchieste archiviate, il beneamato “Giggino”(anche noi a Carinola ne abbiamo uno e non pare tanto diverso e migliore…..). Con il risultato che, anche stavolta, traboccano le promesse (come quella sulla raccolta differenziata). Ma quante di queste, e non è solo un gioco di parole, dovranno essere archiviate???

Rassegnato dalla stampa

lunedì 27 giugno 2011

Iniziata la campagna incendi 2011



Gli incendi boschivi in Italia nel 2011 sono aumentati del duecento per cento rispetto agli altri anni. Ovviamente la maglia nera spetta alla Campania con 220 incendi. Solo domenica, 25 giugno,  è stata interessata da cinque grossi incendi per i quali è stato necessario l'intervento dei mezzi aerei. Le regioni come la Campania, dove più scarsa è la sensibilità ambientale, sono ovviamente le più colpite. 
In Campania vige addirittura una cultura ventennale del guadagno facile sullo sfascio ambientale. Alcuni giorni fa il governo regionale ha sottoscritto l'assunzione a tempo determinato di 1800 operai che insieme alla forestale,  agli operatori regionali, provinciali, comunità montane, vigili del fuoco, vigili urbani, carabinieri e protezione civile combatteranno anche quest'anno strenuamente contro le fiamme. Tutte queste forze terrestri, equipaggiate con sofisticate attrezzature e dotati di svariati mezzi anti-incendio, saranno supportate dall'aria da una numerosa flotta aerea, composta da aeromobili ed elicotteri. Il risultato della battaglia facilmente sarà come sempre a favore delle fiamme, che distruggeranno migliaia di ettari di bosco e macchia mediterranea. Questa estate incombe un ulteriore pericolo sui nostri boschi, il mancato rinnovo del finanziamento alla SMA Campania. Si tratta di una società creata dalla giunta Bassolino forte di settecento unità diretti da un collaboratore stretto dell'ex governatore. Questa società a capitale misto pubblico-privato, a quanto pare, se manca la parte pubblica non funziona. 
Non si è mai capito cosa mettano i privati, forse la mano d'opera. Per far capire meglio chi sono, sicuramente tutti hanno visto dei camioncini che girano continuamente con il compito di avvistare gli incendi per tempo e che di solito si rinfrescano vicino la fontanavecchia, a Casanova. 
Ci si augura che la vertenza si chiuda al più presto e vengano finanziati altrimenti essendo disoccupati potrebbero impiegare il loro tempo in attività alternative allo spegnimento, con incremento ulteriore degli incendi. Siccome da tanti anni è passato il pricipio del più distruggi più guadagni, la tentazione di incrementere gli incendi è forte. Tutti sono convinti che questa politica di aumentare i finanziamenti in proporzione al numero di incendi ed alla vastità delle superfici incenerite, è deleteria per l'ambiente. Comprensibile che chi vive di questa attività, aerei ed elicotteri in primis, possano dare una mano per aumentere il disastro ambientale. Finchè non ci sarà una inversione di queste politiche, la distruzione dei boschi aumenterà sempre di più.  
Siccome tutti gli operatori del settore guadagnano dall'organizzazione attuale dell'antincendio, sicuramente si continuerà su questa  strada, le conseguenze disastrose sono inimmaginabili. Anche quest'anno assisteremo alle battaglie aeree contro le fiamme, all'eroico contrasto dei forestali, all'enorme dispendio di risorse economiche. Come risultato finale avremo un incremento notevole delle superfici percorse dal fuoco. Meno verde, meno ossigeno di cui poter usufruire, con conseguente disagio della vita di tutti gli esseri viventi.. Siccome queste conseguenze nefaste, derivanti dalla distruzione del verde, non sono visibili ed immediate, la società civile non se ne interessa. Al contrario chi ci guadagna vuole che si bruci sempre di più,  così accadrà anche questa estate.

Amico del verde

sabato 25 giugno 2011

Smaltimento selvaggio

Amianto








Chi passeggia per diletto per le stradine di campagna ha il piacere non solo di respirare aria pura, di riempirsi gli occhi di verde e dei colori che la natura offre in questo periodo, ma anche di vedere molto da vicino come noi cittadini trattiamo l’ ambiente che ci circonda. Non troppo bene, credetemi. 
Più volte, dalle pagine di questo blog, ho denunciato il  penoso trattamento che riserviamo al nostro ambiente e che continua inesorabilmente, giorno dopo giorno, senza che venga mosso un dito nei cosiddetti “piani alti”. Ma non importa: continuerò a denunciare, sperando che, prima o poi,  qualcuno che conta (forse l’assessore all’Ecologia?),  mi darà ascolto.
Passeggiando per la solita stradina che porta verso la Creta e verso la montagna, ho notato che le piccole grotte scavate nel tufo e che dovrebbero essere un nostro patrimonio storico, sono completamente ostruite da rifiuti di ogni genere, già abbondantemente denunciati e fotografati.
Ma credete che sia servito a qualche cosa? A nulla. I rifiuti sono sempre là.
Chi come me si diletta però di fotografia ha sempre qualcosa di nuovo da immortalare: un albero contorto, un animale in fuga, un bidone  rotto che prima non c’era….
La passeggiata di oggi mi ha riservato una sorpresa: oltre ai soliti rifiuti visti e rivisti cento volte, nelle ultime due grotte, accuratamente nascosti da frasche secche,  c’erano due grossi fagotti avvolti in fogli di spessa plastica, accuratamente sigillati con scotch da imballaggio. Mancava solo un bel fiocco colorato e sarebbe stato un dono speciale.
E qualcosa di speciale lo era davvero: tanti ondulati di eternit, ossia amianto, sigillati e nascosti agli occhi dei passanti. Qualcuno se ne era liberato e ne aveva voluto fare un regalo a tutta la comunità. 
Beh, tra i tanti mucchi di rifiuti che ricoprono il territorio non poteva certo mancare l’amianto! D’altra parte, il cittadino lo sa cosa deve fare per liberarsi di questi rifiuti speciali? Forse si: basta chiamare una ditta specializzata, pagare circa 5000 euro per lo smaltimento dell’amianto ed il gioco è fatto… E credete che chi ha una piccola tettoia in eternit di cui liberarsi sia disposto a pagare 5000 euro per il suo smaltimento? Certo che no! A dire la verità, neppure io lo sarei. Non è che tanti soldi si trovano sulla porta di casa ogni mattina! Molto più semplice abbandonare i rifiuti e lasciare che sia l’amministrazione comunale ad occuparsene o l’ASL. 

AmiantoMa se ne occuperanno? Figuratevi! Le casse comunali piangono continuamente e non ci saranno mai soldi per occuparsi di rifiuti speciali. E allora? Allora l’amianto resterà là nei saecula saeculorum, fino a quando la plastica che l’avvolge non si distruggerà, gli ondulati non si polverizzeranno, le polveri non si disperderanno nell’aria  e non spargeranno nell’aria i loro semi di morte. Come già è avvenuto ad un altro mucchietto di amianto polverizzatosi poco lontano. 
Non sarebbe meglio tutelare la salute di tutti venendo incontro al cittadino e offrendogli un modo più pratico e più economico di liberarsi di questi rifiuti così  pericolosi per tutti?
Si, lo sarebbe… ma, tanto, chi se ne frega! Oggi a te, domani a me. Chi rimane, si arrangi!

Gala


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giovedì 23 giugno 2011

Domanda per il sindaco


Sulla proposta di bilancio preparata dai commissari uscenti, nella parte delle entrate ci sono due voci allarmanti ed esattamente:

01-Entrate Tributarie




Ultimo esercizio
chiuso

previsioni
esercizio in corso
Variazione Bilancio2011
01.01.0050 Altre imposte 217.968,85 220.517,07 +1.000.000,00 1.220.517,07
01.03.0000 Tributi Speciali
ed altre entrate tributarie proprie
0

0

+744.304,77 744.304,77


Sembra tanto qualcosa di nuovo (e di brutto), può dirci pubblicamente di che si tratta?

essendo queste voci aggiuntive rispetto alla TARSU, che rimane molto alta anche se scende un po’, ha mica intenzione di iniziare a mettere pesantemente le mani nella tasche dei cittadini?

In attesa delle sue risposte,

Un ragioniere internauta



domenica 19 giugno 2011

La cera si consuma e la processione non cammina

Con questo detto antico si faceva notare a qualcuno che trascorreva il tempo senza concludere niente. Osservando il primo mese di vita della neonata amministrazione carinolese si ha proprio questa impressione. La processione è stata formata, abbiamo il sacerdote che la guida, i fratelli che reggono il moccolo, il popolo che attende e bisbiglia, tutti fermi senza conoscere il motivo.
Nulla di quanto prospettato in campagna elettorale ha preso forma nè messo in cantiere, anzi nemmeno in discussione. Si nota uno stallo incomprensibile che tiene tutti paralizzati, dal sindaco all'ultimo consigliere comunale. L'unico che si dimena è l'assessore alle finanze Tonino Pagano che fa finta di non conoscere la situazione debitoria dell'ente. Ogni giorno attraverso vari canali fa filtrare notizie sulla situazione disastrosa delle cassa comunali. In verità non riesce ad uccellare molti, tranne chi vuole credergli, in quanto tutti sapevano che Di Biasio aveva ripulito tutti i cassetti.
Questo per onestà bisogna dirlo, il debito non è ascribile per intero all'amministrazione Mannillo, ma ad almeno un ventennio di finanza allegra. Con la stessa onestà, senza voler essere partigiano, bisogna ricordare che i giorni seguenti l'elezione di Mannillo furono molto diversi. Ognuno presentava qualche progetto, qualcuno fu addirittura presentato attraverso il Quiquirì. Sempre per amore della verità bisogna riconoscere che furono tutti attenzionati e qualcuno anche realizzato.
Adesso il nulla, parola d'ordine: non ci sono soldi, non ci possiamo muovere. E' stata fatta una sola riunione sul piano regolatore, senza riuscire a celare minimamente la sua veste propagandistica. Infatti invece di discutere sulle indicazioni da dare al tecnico, gli si è fatto esporre per l'ennesima volta il suo lavoro. Si è cercato di far credere che sia compito del tecnico preparare il PUC, quando tutti sanno benissimo che alcune scelte spettano alla politica. La politica deve scegliere in quali zone espandere il comune ed in quali zone collocare le attività produttive, non può certo deciderlo il tecnico.
Se la processione non cammina qualche intoppo ci sarà ma alla cittadinanza non è dato saperlo. Il ritornello è sempre lo stesso , colpa dela mancanza di liquidità. Per definire le aree del piano regolatore, la riorganizzazione degli uffici comunali, l'individuazione di un area per il mercato ortofrutticolo, per regolamentare la sosta selvaggia o per ripulire le strade, serve liquidità? Certamente no, ci vuole il funzionamento della politica, e questa è ferma.
La cassa si può anche rimpinguare con un anticipo di cassa, meccanismo perfettamente legale ed a conoscenza del responsabile delle finanze. Non lo si può fare senza il consenso della politica. Se questa è ferma, le voci di un forte dissidio all'interno della maggioranza che circolano si fanno sempre più fondate. Si sente, sempre con più insistenza, sussurrare di ribaltoni e di mosse inattese di Russo e Marrese. Molti sostengono la legittimità dei loro mugugni e molti loro sostenitori li spingono a remare contro. Se questi rumors risultassero fondati, per Carinola continuerebbe la stagione di crisi che porterebbe inevitabilmente ad un nuovo scioglimento del consiglio.
Per evitare il rinnovarsi di tale iattura, sarebbe più sensato scioglere i nodi che tengono legata l'amministrazione. Innanzitutto far conoscere ai cittadini le motivazioni di questo stallo dando loro modo di giudicare. Invece si continua con la politica oligarchica, quella che decide tutto al suo interno discriminando la massa dei cittadini. Questi hanno la riprova di aver sbagliato ancora una volta votando vecchi tromboni incapaci di suonare che perciò dovevano essere rottamati. Chi non ha votato per la rottamazione dei tromboni è responsabile di questa situazione di stallo, e sono parecchi a Carinola, quasi tremila.

Il priore

sabato 18 giugno 2011

La caduta degli dei: una lettura del referendum


Quando la merda comincia a diventare tanta, ma proprio tanta, tutti hanno paura di sporcarsi e si allontanano, lasciando che ad affogarci dentro sia uno solo. Pensano forse di salvare le loro facce di culo, di acquisire di nuovo una fisionomia quasi umana. Ma non è così.
Quelli che oggi ci governano ed occupano i posti più privilegiati, sapevano perfettamente con chi avevano a che fare, e se non lo sapevano al 100% lo sapevano al 70, all’80, al 90/%. Sapevano esattamente chi era Silvio Berlusconi, come si era arricchito, come aveva accresciuto il suo potere, perché era sceso in politica e con quali mezzi era riuscito a diventare Presidente del Consiglio, a parte la sua vita privata che coinvolge anche il pubblico; eppure hanno accettato di far parte della squadra per loro calcolo. Senza pensare ad altro, hanno protetto quell’uomo contro ogni logica pur di portarsi a casa uno stipendio scandaloso e maturare, in 5 anni, una pensione ancora più vergognosa. Alla faccia dei nostri 40 anni di contribuzione per raggiungere una pensione da fame!
C’è gente che ha una concezione verticale della politica: chi sta su ha il diritto di schiacciare chi sta più giù, di decidere, di legiferare, disporre, deliberare per gli altri. Così ha fatto Berlusconi credendo di essere l’indispensabile, l’ intramontabile, l’onnipotente. Credeva di aver fondato un anno 1 di un’era nuova, la sua, e molti glielo hanno fatto credere. In realtà, con l’imposizione delle sue idee e quelle della Lega su tutto e tutti è riuscito solo a creare un’aria cupa, pesante, di divisione e separazione che denota una mancanza di rispetto e di amore per tutto il Paese. E il Paese questo l’ha percepito fortemente e più fortemente l’ha respinto.
Gli italiani hanno detto SI per dire no a questa struttura verticale della politica, preferendo invece una struttura orizzontale, reticolata, dove il cittadino condivide, interagisce, partecipa alle scelte che lo riguardano da vicino e dove sceglie in prima persona il proprio futuro. Perché democrazia è partecipazione, come cantava una volta Giorgio Gaber, e non imposizione.
Ora che il volere del popolo è chiaro e si oppone all’ imposizione della casta, molti sciacalli cominciano ad abbandonare la tana, a cominciare dai leghisti e finire ad un minaccioso Ferrara, che cercano di pararsi il culo perché hanno subodorato che la caduta è molto vicina.
Ma noi non ci allarmiamo più di tanto: sappiamo che insieme a Sansone cadranno tutti i Filistei.

Mister No

giovedì 16 giugno 2011

Non è mai tardi


La politica nei propositi, grazie all’esercizio dell’arte delle chiacchiere, è profondamente realista.
Il miracoloso avvento di Silvio Berlusconi,  per quello che ci viene detto dal senso comune, avrebbe proiettato il modo d’intendere l’attività di governo in una nuova dimensione, da molti, chiamata seconda Repubblica.
Sicuramente, per molte versi, è vero.
I partiti, all’apparenza,  non sarebbero più un covo di corrotti mercanti.
E’ stato definitivamente debellato il reato di illecito finanziamento ai partiti.
Purtroppo, il nuovo modo di interpretare le cose, ha introdotto molte virtù ma, tuttavia, ha confermato innumerevoli vizi.
Vi siete accorti che, a fronte di una presunta diffusa moralizzazione, i burocrati, i mangia pane a tradimento, hanno mantenuto intatti i loro privilegi?
Basterebbe, senza troppi sforzi,  girare per le nostre città per incontrare, per strada, una quantità innumerevole di auto blu.
Autovetture ed autisti hanno un costo…..non per chi ne usufruisce, ma per i cittadini!!!
Siamo certi che molti scrocconi di Stato hanno diritto ad avere un trattamento da nababbo?
Secondo me, senza ombra di dubbio,  solo i principali esponenti del Governo ed i Magistrati a forte rischio, meriterebbero di essere accompagnati nei loro spostamenti.
Gli altri si attacchino al tram od utilizzino la bicicletta!
Non è giusto che molti italiani vivano alle soglie della povertà quando, invece, quattro sanguisughe viziose, si permettono lussi che potrebbero essere restituiti ai cittadini sotto forma di economie.
Sono modalità di ostentazione, diritti acquisiti che sembrerebbero derivanti da Virtù divine, delle quali, sono certo, ne possiamo fare traanquillamente a meno.
La politica, se si vuole mantenere, con la massima trasparenza, ricorra a forme lecite di auto finanziamento.
Ai deputati ed ai senatori venga tolto l’immeritato privilegio di potersi spostare gratuitamente su tutto il territorio nazionale.
Gli venga garantito un solo biglietto di andata e di ritorno per Roma.
La politica dovrebbe trasformarsi in un Onore e non un onere da risarcire!
Bisognerebbe abolire le Provincie, le Comunità Montane, le A.S.I., gli A.T.O. e tutti quei “poltronifici” che consentono a scrocconi e lacchè di tutte le estrazioni, di stare bene alle nostre spalle.
IL MIO E’ UN RAGIONAMENTO TRASVERSALE, CHE SIA BEN CHIARO !!!
E’ una richiesta di tagli che potrebbe investire altri mille settori della cosa pubblica.
Bisogna fare una rivoluzione democratica.
Dobbiamo trovare il coraggio di dare una spallata ai privilegi di chi si nutre a sbafo e sulla nostra pelle.
Lo capisco e’ più facile a dirlo che a farlo……..ma, chi non inizia, mai finisce!
La gente è stufa di dire grazie a chi, facendo il proprio dovere, pretenderebbe pure dei ringraziamenti.
Mi riferisco al pubblico impiego ed alla sanità!
L’inerzia dei pubblici uffici è diventata intollerabile.
Dirigenti e Funzionari, fanno il bello ed il cattivo tempo….basta ad esempio guardare anche i dipendenti comunali a Carinola…..
Si atteggiano, senza averne i meriti, ad unti del Signore…….
Bisognerebbe dire basta!!!
Bisogna continuare nella politica dei tagli……ma imboccando la strada giusta!!
Non possono essere penalizzati i salari delle persone mentre la Casta dei nullafacenti continua ad arraffare sempre e continuamente tutto!!
Scendano tutti dal piedistallo, abbandonando il loro vile egoismo, iniziando a pensare, una volta per tutte, al bene comune!!!
Vorrei che Silvio, infischiandosene degli equilibri politici, del sostegno dei divoratori del benessere altrui, iniziasse a demolire tutto.
Trovi la forza di cambiare la parte peggiore di questa Italia che, senza troppa riconoscenza, segue il vento ed i vincitori.
Credo che Destra e Sinistra debbano impegnarsi in tal senso.
Non è mai tardi per cambiare.
L’Italia lo vuole………


Speranzoso

mercoledì 15 giugno 2011

Decisioni contro la memoria


Ci sono notizie che prendono a schiaffi la Ragione. Sono degli inneschi naturali capaci di far esplodere la rabbia lasciando a terra, senza possibilità di scampo, degli estesi focolai di indignazione …. sdegno …..rabbia!!!! Qualche anno fa, visitando il Brasile, arrampicandomi sul Corcovado, mi venne detto che il Cristo con le braccia aperte, visibile da ogni angolo di Rio de Janeiro, avrebbe abbandonato quella posizione, sciogliendosi in un fragoroso applauso, non appena una "vergine" fosse transitata per Copa Cabana. E' ancora fermo in quella posizione......e penso che ci rimarrà ancora a lungo......
Tuttavia, se devo utilizzare una metafora credo che, invece, quella statua maestosa, oggi, abbia allargato le braccia di fronte al terribile affronto che, i comunisti brasiliani, ci hanno fatto.
Purtroppo non è stata concessa l'estradizione a quel barbaro assassino, terrorista rosso che risponde al nome di Cesare Battisti.
Tra poco verrà rimesso in libertà, violentando la memoria dei morti e delle persone innocenti alle quali ha fatto male, in assoluta vigliaccheria e spregio del Diritto.....(anche se in genere ultimamente tra i sinistri va di moda dire che quando si lotta per le proprie idee si è sempre giustificati e addirittura la violenza va compresa…che schifo!!)
Il figlioccio marcio di madame Carla Bruni in Sarkozy, tra poco, si godrà la restante parte della sua vita tra le spiagge e le donne più belle del mondo.
I brasiliani hanno dimostrato che il comunismo, oggi più che mai, è vivo. Costituisce una nazione ideologica che accoglie e protegge i suoi figli. Per questo mi preoccupa il silenzio dei sinistri italiani. Nessuna voce indignata si è levata dal PD e dintorni....Mi piacerebbe sapere cose ne pensano Vendola, Diliberto, Ferrero, Pisapia.....Bertinotti….Cossutta e il “buon” Saviano (che tempo addietro promosse persino una raccolta firme in favore del brigatista di cui sopra….)
Prima o poi, anche in Italia, per le regole dell'alternanza, i comunisti torneranno al Governo e l’assassino Battisti potrebbe ottenere un trattamento simile a quello ricevuto da un'altra criminale in libera uscita : Silvia Baraldini….(ancora ricordo Diliberto e Cossutta riceverla gioiosi e sventolanti bandiere con falce e martello al principale aeroporto romano …vergogna!!!)
Purtroppo, non credo che i meccanismi della sua coscienza, se mai ne ha avuta una, funzionino in maniera armonica. Un Uomo in possesso di un minimo di dignità non scapperebbe dalle sue responsabilità. Sarebbe tormentato da mille rimorsi.
Vi rendete conto che non ha mai dimostrato un minimo di revisione critica rispetto a quegli atti di oscena macelleria che, schifosamente, lo hanno portato all'onore della cronaca....
Invece rimane un comunista, un terrorista che, vergognosamente, si è assolto da solo.
Le tante persone alle quali ha fatto male meritano GIUSTIZIA!!
Il Brasile, nei confronti dell'Italia, si è reso protagonista di un affronto senza precedenti.
Le ragioni della politica internazionale ci impediscono di interrompere i rapporti con quel paese che, da qualche giorno, penso abbia di buono solo i paesaggi ed i sederi delle sue bellissime donne.
Se avessimo un tantino di coraggio in più e dei Servizi Segreti degni di tale nome, lo andremmo a prelevare a domicilio mentre, sulla spiaggia e con gli occhiali da sole, in mezzo a due sventole mozzafiato, sorseggia del buonissimo latte di cocco.
Deve essere riportato in Italia!! Non merita di rimanere libero ed impunito!!
Ahimè credo invece che verrà dimenticato in Brasile, sino a quando la sinistra non lo riporterà in Italia dove lo chiameranno a fare delle applauditissime conferenze patrocinate dai nuovi barbari dei centri sociali….
Che schifo!!!


Alfio

martedì 14 giugno 2011

Sic transit gloria mundi

Non è necessario essere dei fini latinisti per tradurre questa famosissima allocuzione latina. Letteralmente vuol dire: così passa la gloria del mondo. Questa frase serve a ricordare che nella vita di un uomo tutto è fatuo e temporaneo, soprattutto la gloria ed il successo. Veniva usata nella cerimonia di elezione di un nuovo papa per ricordargli di restare con i piedi per terra nonostante la potenza acquisita. Nell'antica Roma l'imperatore concedeva al generale, di ritorno da una campagna militare vittoriosa, l'onore di dichiararsi imperatore per un giono e di celebrare il trionfo nelle vie di Roma. Mentre riceveva l'omaggio del popolo alla guida della sua biga, alle sue spalle c'era uno schiavo che ripeteva per tutto il tragitto: "memento mori".

I romani, nella loro grande saggezza, avevano pensato a questo per ricordare al vincitore di turno che la sua gloria era passeggera di non montarsi la testa, anche per non correre il pericolo di vedersela tagliata. Oggi non si usa più ed è sbagliato perchè si dovrebbe ripristinare quella semplice usanza, potrebbe servire a molti per aiutarli a non sbagliare. Quando si ottiene una promozione, in particolare quando è un posto che comporta supremazia sugli altri, si ha quella sensazione di onnipotenza che può indurre all'errore. Se poi si viene investiti di una carica politica, sindaco, consigliere regionale, deputato e così a salire, è quasi normale convincersi di essere il migliore e di poter bistrattare chiunque.

La folla di questuanti che in ogni momento attorniano il potente di turno a tutti i livelli, lo inducono a dimenticare che il suo potere è momentaneo, anche se durasse anni è destinato a finire ed a passare. In quei momenti, chi non ripete a sè stesso continuamente questa frase si comporta nel modo sbagliato. Facilmente è portato ad osteggiare chi considera suo avversario e a selezionare gli amici in base al peso elettorale. Addirittura arriva ad apostrofare chi ha pochi voti da offrirgli, come persona che deve essere sputata in faccia. Chi si fà travolgere dalla superbia, quando viene disarcionato si rende conto di valere molto meno di chi possiede solo il proprio voto. Solo allora riesce a capire che quegli è padrone delle proprie virtù indipendentemente dagli altri, perciò molto più potente di lui.

 Quando viene umiliato dalla normale routine della vita si accorge di quanto ha sbagliato nel modificare i propri atteggiamenti. Nel momento che si rende conto di essere abbandonato dai questuanti che hanno preso altra direzione, di essere schifato da coloro che aveva trattato da inferiori, allora si rende conto di essere emarginato. Nel momento della solitudine si rende conto dei suoi errori connessi alla fatuità del momento, allora tocca il fondo della propria bassezza.
Solo chi tiene sempre scolpito nella mente questo motto sapiente, riesce ad essere sempre sè stesso e a coltivare sani rapporti con il prossimo. Solo così, quando la ruota gira in senso negativo, potrà continuare a vivere la sua vita normale di sempre. In verità non molti riescono a non farsi travolgere dal senso di onnipotenza correlato ad un posto di prestigio. Questo è normale, pochi sono grandi nell'animo, la maggioranza sono meschini pertanto indegni a ricoprire posti di rilievo.
Tutti quelli che si esaltano nei momenti di successo, pagano con l'umiliazione, tanto più grande quanto più si sono innalzati sugli altri e correlata alla loro pochezza di animo.

Tacito

sabato 11 giugno 2011

Due giorni informativa: obiettivo battiquorum


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La serata è cominciata in sordina a causa di un venticello freddo che ha  disturbato non poco, ma poi il vento è calato e la villa è andata via via movimentandosi. Tanti giovani ad ascoltare i tre gruppi che si sono esibiti: tutti bravissimi nel loro genere. Molto simpatici i Fiocchi d’Avena che
hanno proposto le sigle dei cartoni animati in modo particolarissimo e che ci hanno riportato piacevolmente indietro, ai tempi di un’infanzia non molto lontana. Straordinario l’assolo batteristico di Augusto Bortoloni che tutti noi conosciamo ed apprezziamo.
I Malpertugio, l’altro gruppo, sono stati una vera rivelazione per chi non li conosceva: un rock duro che richiamava i Black Sabbath di quarant’anni fa, ma molto appassionante. Bellissima la grinta e la voce di Ivan Franzini che sapeva far fremere l’anima e che nulla ha da invidiare ai professionisti più famosi!

Il vero exploit c’è stato con il Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco che, con i suoi meravigliosi  ritmi mediterranei, i nostri,  ha coinvolto nel ballo e nel canto tutti i giovani presenti. E’ stato un vero piacere ascoltarli. Del gruppo fa parte il nostro Amato De Ruosi  con la sua fisarmonica e siamo orgogliosi che ne faccia parte!
Ma, udite, udite, la serata è stata introdotta e animata da due presentatori di larga simpatia e professionalità che sicuramente avranno un grande futuro: Rino Di Cresce e Fabio Monfreda! Simpaticissimi, spigliati, hanno saputo dare un tocco di vera professionalità alla serata e ci hanno piacevolmente sorpresi. Bravissimi ragazzi!
Non poteva mancare un intervento informativo e questo ce lo ha fornito il bravo Gennaro Varriale parlandoci dell’acqua e dell’importanza di NON privatizzarla.

In un angolino a parte, sotto un gazebo illuminato, lavoravano in silenzio due giovani artisti, Antimo Matano e Giuseppe, di cui non conosco il cognome, che lentamente facevano nascere e crescere una  loro opera, sotto gli occhi attenti e incuriositi di molti spettatori. Alla fine della serata l’opera era finita e si è potuto ammirare un Urlo di Munch in versione “nucleare”! Bellissimo!
Quando, verso l’una, la serata è purtroppo terminata, i ragazzi sono rimasti a ripulire la villa e ad aiutare nelle operazioni di carico e scarico delle attrezzature.

La seconda giornata ha visto una manifestazione, diciamo,  più “seria”, ma non meno interessante.
La professoressa Giulia Casella ha saputo attirare l’attenzione di un giovane pubblico con il suo intervento veramente eccezionale, di grande chiarezza,  dove ha spiegato tutte le problematiche inerenti al nucleare. La prof ha illustrato, con supporto visivo, le conseguenze del nucleare nella nostra zona a causa della dismessa centrale del Garigliano che sarebbe destinata a diventare un centro sperimentale nucleare.

Questo è quello che riguarda le due giornate informative.

Ora c’è qualcosa che vorrei dire ai nostri politici e politicizzati cittadini e lo dico senza acredine, ma con tutto il cuore: non meritate le giovani generazioni; non meritate i vostri figli. Questi ragazzi che combattono per il loro futuro e la salute del territorio si scontrano continuamente con la vostra indifferenza e la vostra apatia perché voi, al di sopra di tutto, ponete l’interesse particolare. Avrebbero bisogno di più attenzione da parte della classe politica; avrebbero bisogno di più compartecipazione. In fin dei conti, vogliono solo il bene della comunità e del territorio e andrebbero perciò ascoltati e presi in seria considerazione.  Se oggi molti di loro ve li ritrovate in veste di avversari politici, è semplicemente perché, in tanti anni,  non avete saputo dare le risposte che la comunità si aspettava da voi. E il vostro piccolo, meschino cervello continua a non darle perché incapace e perché ormai atrofizzato.
Continuate pure ad ignorarli e a snobbarli come sempre fate: essi saranno la forza che vi spazzerà definitivamente via.

Lady O

venerdì 10 giugno 2011

toc toc, uomo libero, ci sei?

Spulciando nei vecchi commenti, abbiamo trovato questo commento a nome Luigi De Risi con relativo indirizzo email, sotto il post "Appello a tutti i candidati" di venerdi 1 aprile 2011.

Lo storico Tucidide definiva "demagoghi" (capi popolo) tutti gli Ateniesi che, in seguito alla morte per peste di Pericle nel 429 a.C., cercavano di prendere il suo posto ingannando e seducendo l'assemblea popolare ateniese, tramite false promesse ed istigazione contro gli avversari politici.
Rifflessione sul modo di elargire giudizi su persone e fatti che appena si conoscono.
Essere contro senza se e senza ma al nucleare, garantire la proprietà pubblica dell'acqua, garantire la gestione pubblica dei servizi attivi,difendere e monitorizzare il nostro ambiente è stato e sarà il mio modo di essere. UN uomo libero
l.derisi@xxxxxx.it


Gradiremmo sapere se il pensiero di De Risi, intanto diventato Sindaco di Carinola, sia rimasto lo stesso o se nel frattempo abbia cambiato idea. Essendo lui un uomo libero, non si sa mai.

La Redazione