Tutti conoscono questo personaggio che nella leggenda di Robin Hood estorceva soldi al popolo per soddisfare i lussi del principe Giovanni. Dopo tanti secoli abbiamo il suo erede in Italia, è un certo Tremonti che svolge lo stesso compito di detto sceriffo. C'è una piccola differenza fra i due, quello toglieva ai poveri, questo toglie a tutti, ma il fine è lo stesso per entrambi, foraggiare il principe e la corte.
Il problema odierno è che non essendoci più la monarchia, con la scusa della repubblica di re e principi non si sa più quanti ne siano. Sommando ministri, deputati, senatori, consiglieri regionali, provinciali, comunali, di circoscrizione, di comunità montane, di consorzi ed enti vari, molti sconosciuti al grande pubblico, si arriva ad un numero con molti zeri. Inutile sottolineare che intorno a questi nobil uomini girano un numero enorme di amici e collaboratori che usufruiscono degli stessi benefici, se non di più. Senza dimenticare il braccio esecutivo come la magistratura di vari tipi. Costituzionale, ordinaria, contabile, civile, militare, con le forze dell'ordine che devono essere ben pagate per difendere la patria e chi la governa, soprattutto.
Tutta questa massa di persone superpagate comportano un buco enorme per lo stato che il povero sceriffo deve provvedere a colmare di continuo. Finita l'era della finanza creativa dove vendeva palazzi e spiagge è arrivato a tassare tutto, peggio del suo predecessore. Automobili, case, pensioni, banche assicurazioni, regioni, comuni, province, sanità, scuola, mezzi pubblici, qualunque attività insomma. Inutile dire che tutti si rifanno con il popolo, nessuno si illude che una assicurazione o una banca paghi le tasse, se le rifarà aumentando i costi dei servizi, sicuri che lo sceriffo non li sanzionerà. Il povero sceriffo non sa più quale tassa inventarsi per portare nelle casse della casta le somme necessarie per i loro lussi. Loro hanno bisogno di abiti costosi, gioielli, auto superpotenti, aerei e di tanti tanti servitori. Chi non paga viene punito col sequestro di tutti i suoi averi anche se ha un debito piccolissimo, senza sconti per nessuno.
Al contrario dello sceriffo di tanti anni fa che era combattuto e bistrattato questo viene anche sostenuto ed applaudito da gran parte di quel popolo tartassato da lui. Lui promette un futuro migliore e che un giorno che non verrà mai: ridurrà in povertà tutta la casta al governo. In attesa di quel giorno bisogna versare perchè le spese sono tante ed improcrastinabili.
Un'altra fortuna, forse la più grande, ha il moderno sceriffo, non c'è Robin Hood. Non esiste un personaggio che denunci i suoi abusi e lo combatta. Tutti con lui, potenti e deboli, tutti che pendono dalle sue labbra, i primi perchè da lui dipende il loro portafoglio, i secondi perchè aspettano il giorno che li libererà da tutti i balzelli che lui stesso ha messo. Finchè non uscirà un Robin Hood lo sceriffo potrà continuare indisturbato a svuotare le tasche degli italiani per ingrassare i suoi pari.
John
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