Con questo detto antico si faceva notare a qualcuno che trascorreva il tempo senza concludere niente. Osservando il primo mese di vita della neonata amministrazione carinolese si ha proprio questa impressione. La processione è stata formata, abbiamo il sacerdote che la guida, i fratelli che reggono il moccolo, il popolo che attende e bisbiglia, tutti fermi senza conoscere il motivo.
Nulla di quanto prospettato in campagna elettorale ha preso forma nè messo in cantiere, anzi nemmeno in discussione. Si nota uno stallo incomprensibile che tiene tutti paralizzati, dal sindaco all'ultimo consigliere comunale. L'unico che si dimena è l'assessore alle finanze Tonino Pagano che fa finta di non conoscere la situazione debitoria dell'ente. Ogni giorno attraverso vari canali fa filtrare notizie sulla situazione disastrosa delle cassa comunali. In verità non riesce ad uccellare molti, tranne chi vuole credergli, in quanto tutti sapevano che Di Biasio aveva ripulito tutti i cassetti.
Questo per onestà bisogna dirlo, il debito non è ascribile per intero all'amministrazione Mannillo, ma ad almeno un ventennio di finanza allegra. Con la stessa onestà, senza voler essere partigiano, bisogna ricordare che i giorni seguenti l'elezione di Mannillo furono molto diversi. Ognuno presentava qualche progetto, qualcuno fu addirittura presentato attraverso il Quiquirì. Sempre per amore della verità bisogna riconoscere che furono tutti attenzionati e qualcuno anche realizzato.
Adesso il nulla, parola d'ordine: non ci sono soldi, non ci possiamo muovere. E' stata fatta una sola riunione sul piano regolatore, senza riuscire a celare minimamente la sua veste propagandistica. Infatti invece di discutere sulle indicazioni da dare al tecnico, gli si è fatto esporre per l'ennesima volta il suo lavoro. Si è cercato di far credere che sia compito del tecnico preparare il PUC, quando tutti sanno benissimo che alcune scelte spettano alla politica. La politica deve scegliere in quali zone espandere il comune ed in quali zone collocare le attività produttive, non può certo deciderlo il tecnico.
Se la processione non cammina qualche intoppo ci sarà ma alla cittadinanza non è dato saperlo. Il ritornello è sempre lo stesso , colpa dela mancanza di liquidità. Per definire le aree del piano regolatore, la riorganizzazione degli uffici comunali, l'individuazione di un area per il mercato ortofrutticolo, per regolamentare la sosta selvaggia o per ripulire le strade, serve liquidità? Certamente no, ci vuole il funzionamento della politica, e questa è ferma.
La cassa si può anche rimpinguare con un anticipo di cassa, meccanismo perfettamente legale ed a conoscenza del responsabile delle finanze. Non lo si può fare senza il consenso della politica. Se questa è ferma, le voci di un forte dissidio all'interno della maggioranza che circolano si fanno sempre più fondate. Si sente, sempre con più insistenza, sussurrare di ribaltoni e di mosse inattese di Russo e Marrese. Molti sostengono la legittimità dei loro mugugni e molti loro sostenitori li spingono a remare contro. Se questi rumors risultassero fondati, per Carinola continuerebbe la stagione di crisi che porterebbe inevitabilmente ad un nuovo scioglimento del consiglio.
Per evitare il rinnovarsi di tale iattura, sarebbe più sensato scioglere i nodi che tengono legata l'amministrazione. Innanzitutto far conoscere ai cittadini le motivazioni di questo stallo dando loro modo di giudicare. Invece si continua con la politica oligarchica, quella che decide tutto al suo interno discriminando la massa dei cittadini. Questi hanno la riprova di aver sbagliato ancora una volta votando vecchi tromboni incapaci di suonare che perciò dovevano essere rottamati. Chi non ha votato per la rottamazione dei tromboni è responsabile di questa situazione di stallo, e sono parecchi a Carinola, quasi tremila.
Il priore
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