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venerdì 10 giugno 2011

Della Politica, dei Referendum, dell'Acqua, del Nucleare, degli Arrapamenti, della Libertà, del Mio Amico e della Mia Ragazza...


Novembre 2003. Croce di Casale. Siamo in pieno periodo di protesta contro la possibile allocazione, nei paraggi, di un impianto di giacenza e trattamento di derivati RRSSUU. Sono di ritorno da Formia, cerco di affrettarmi perché non voglio mancare di unirmi ai miei concittadini, che stanno occupando la carreggiata della via Appia e che stanno per dar vita ad un corteo. Arrivo con la mia Fiat Tipo vecchio modello sino all’incrocio di San Donato, cerco di parcheggiare alla bene e meglio sulla statale, visto che non c’è possibilità di proseguire oltre. Vengo notato da alcuni miei compaesani, molto arrabbiati, che cominciano ad inveire veementemente contro di me. Alcuni di loro, una decina, iniziano a strattonare la macchina sino quasi a farla ribaltare. Scendo e chiedo spiegazioni. Mi spiegano con fare concitato che il mio amico Bassolino è un criminale. Capisco tutto, ce l’avevano con me perché militavo, con passione, nella stessa formazione politica dell’allora Presidente della Regione Campania, responsabile di un’insufficiente politica di gestione del problema rifiuti. Un po’ scosso dell’accaduto riesco a posizionare la macchina in modo decente e, “scortato” da altri compaesani più miti, anch’essi però convinti della mia reità, riesco a raggiungere a piedi, tra insistenti buu e pernacchie, il Bar di Antonio, dove un’anima ancor più tollerante mi invita a sorbire qualcosa di forte. Prendo un Cynar. Ma chi lo ha visto mai sto Bassolino? Mi convinco però che è meglio andare a casa. Riguadagno con qualche difficoltà la macchina e vado via, da un amico di Sessa. Me ne faccio una ragione, ed anzi arrivo a persuadermi che era giusto così, che la mia parte politica non era immune da pesanti responsabilità sul disastro rifiuti in Campania e che quindi era un prezzo politico da pagare con il giusto atteggiamento irritato dei miei amici….

Giugno 2005. Caserta. Siamo questa volta in pieno periodo referendario. Si vota per dire sì o no all’abrogazione di alcune norme che vietavano la fecondazione assistita di tipo eterologo, la diagnosi preimpianto e la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Io ed miei amici Carlo e Generoso, compagni di militanza politica, decidiamo di partecipare, per ascoltare, ad un convegno organizzato da un’associazione di stampo cattolico vicina al vescovo in carica, che ovviamente si schierava per l’astensione. Ad esporre le loro ragioni c’era un relatore decisamente in gamba, capace di solleticare i sentimenti più sinceri degli astanti, tra l’altro già ampiamente convinti dai loro insegnamenti religiosi. Qualcuno, nel pubblico, riconosce Carlo. Qualcun altro riconosce Generoso. I Democratici di Sinistra, il nostro partito, hanno apertamente invitato a votare SI. Carlo e Generoso sono due ragazzi che da anni fanno politica e, nonostante non abbiano mai rivestito ruoli di primo piano, sono piuttosto conosciuti a Caserta. Si alza tutto ad un tratto un mormorio insistente, gli occhi cominciano a girarsi un po’ troppo verso di noi. Ci si avvicina un altro nostro amico, che è tra gli organizzatori e promotore dei comitati per l’astensione. Ci dice che siamo i benvenuti ma noi capiamo che dobbiamo andar via. Salutiamo con educazione, ci complimentiamo con loro per il lavoro svolto (l’impegno politico è sempre un valore) e guadagniamo, con qualche infamia, l’uscita….Ci piaceva ascoltare ma, pensammo, era quello uno scotto che il nostro attivismo portava in sé….

Giugno 2011. Carinola, frazione Casale. Siamo in piena campagna referendaria. Si votano quesiti relativi alla cessione della gestione della distribuzione idrica ai privati e alla possibilità di mettere in funzione, in Italia, centrali termonucleari ed elettronucleari. Un’associazione territoriale ha organizzato una manifestazione per invitare i cittadini a recarsi alle urne ed a votare SI. Io sono tra il pubblico. La serata è organizzata molto bene. Ci sono fornitissimi stand di enti di promozione sociale molto famosi, c’è l’appetitoso stand gastronomico, c’è la musica di uno stupefacente gruppo locale, c’è un maxi-schermo che proietta immagini suggestive e spot molto persuasivi. Mi entusiasmo tantissimo, soprattutto alla vista di tanti giovani finalmente impegnati. Si alternano sul palco i relatori. Comincia la solita professoressa Rozera di Sessa. Come sempre nelle sue frequenti campagne, è brillantissima. Io mi accampo sul lato nord-est della piazzetta dove si svolge il tutto. Mi trovo casualmente in compagnia di alcuni amici del paese che, forse ricordo un po’ male, sono gli stessi che otto anni prima a Croce di Casale mi aggredirono verbalmente, inviperiti. Alle parole della Rozera (applausi scroscianti dei miei vicini), gli animi sembrano inviperirsi di nuovo. Contro Berlusconi e contro Caldoro, protagonisti, a detta della relatrice, di politiche programmatiche sull’energia del tutto favorevoli al nucleare. Sembra addirittura, a detta di chi parlava (applausoni appassionati dei miei vicini!) che l’attuale Presidente della Regione Campania si sia reso disponibile per l’individuazione di siti sul nostro territorio. Prende la parola il bravissimo Diego che, invece, focalizza l’attenzione un po’ di più sul referendum sull’acqua. Chiarisce che i Giovani Indipendenti, l’associazione organizzatrice, è fuori dalle dispute partitiche ma, tuttavia, rimarca la differenza di posizione tra chi, come Nichi Vendola, considera la mercificazione dell’acqua un delitto contro l’umanità e chi, come Valducci del PDL, ha riferito che l’invito del PDL è quello si astenersi. I miei amici inviperiti, a questo punto, si esibiscono in un boato da stadio, pieno di trasporto e di passione. Altra musica, poi la bellissima manifestazione comincia ad avvicinarsi al termine. Vi è però un altro, finale, sussulto. Un’automobile di grossa cilindrata di fabbricazione tedesca transita a bassa velocità al margine della piazza. Dopo qualche esitazione il conducente riesce a posizionare l’ammiraglia proprio al centro dello slargo. Scende una slendida coppia di scintillanti giovani, una venere elegantissima ed uno chiccoso individuo dalle movenze preziose . Il maschio è Massimo Grimaldi. Mi accorgo immediatamente che i miei amici non sono più intorno a me, ma sono ad alimentare il capannello di pubblico che sta circondando l’Onorevole, l’amico di Caldoro. Strette di mano, sorrisi, pacche sulle spalle, manifestazioni di stima e vicinanza. Lui non ha niente da pagare per conto altrui, nessuna sanzione in termini di opinione pubblica per la politica del suo partito e dei suoi amici. Lui è ricco e potente e quindi vaffanculo a tutto. “Come è buono (“bono” ndr)……A me mi piglia tanto!” sento sussurrare una biondina alla sua amichetta. Mi posiziono sulla panchina di fronte al bar, gli occhi persi nel vuoto. Dopo un po’ mi raggiungono due persone, due grandi persone. Uno è il mio amico di sempre (ci rinneghiamo spesso a vicenda ma tant’è), l’altra è la mia fidanzata. Si siedono. Hanno capito tutto. Stiamo lì in silenzio per quasi un’ora, osserviamo la prolungata scena e ogni tanto ci guardiamo negli occhi. L’Onorevole va via, noi salutiamo la fuoriserie in partenza con un cenno timido della mano, reso all’unisono. Poi decidiamo di andare a dormire e cominciamo ad incamminarci, lenti, verso l’altra piazza dove ci sono le nostre sgangherate utilitarie. Ci dividiamo dal mio amico, che vediamo salire triste sulla sua vettura. Da lontano si sentono cantare i ragazzi. La canzone del partigiano ci sembra di sentire. Non diciamo niente. Solo lei, ad un certo punto mi fa: “Amore stiamo ancora dieci minuti insieme, sto benissimo con te..”. Anche io, forse, riesco ad arrapare qualcuno. La guardo è ho una sorpresa……lei è bella, bellissima…i suoi occhi un po’ umidi sono colmi della straordinaria e dolcissima beltà dell’indignazione….ma guarda un po’, è andata a toccare proprio a me la più bella del mondo!


L'Olandese

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