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sabato 18 giugno 2011

La caduta degli dei: una lettura del referendum


Quando la merda comincia a diventare tanta, ma proprio tanta, tutti hanno paura di sporcarsi e si allontanano, lasciando che ad affogarci dentro sia uno solo. Pensano forse di salvare le loro facce di culo, di acquisire di nuovo una fisionomia quasi umana. Ma non è così.
Quelli che oggi ci governano ed occupano i posti più privilegiati, sapevano perfettamente con chi avevano a che fare, e se non lo sapevano al 100% lo sapevano al 70, all’80, al 90/%. Sapevano esattamente chi era Silvio Berlusconi, come si era arricchito, come aveva accresciuto il suo potere, perché era sceso in politica e con quali mezzi era riuscito a diventare Presidente del Consiglio, a parte la sua vita privata che coinvolge anche il pubblico; eppure hanno accettato di far parte della squadra per loro calcolo. Senza pensare ad altro, hanno protetto quell’uomo contro ogni logica pur di portarsi a casa uno stipendio scandaloso e maturare, in 5 anni, una pensione ancora più vergognosa. Alla faccia dei nostri 40 anni di contribuzione per raggiungere una pensione da fame!
C’è gente che ha una concezione verticale della politica: chi sta su ha il diritto di schiacciare chi sta più giù, di decidere, di legiferare, disporre, deliberare per gli altri. Così ha fatto Berlusconi credendo di essere l’indispensabile, l’ intramontabile, l’onnipotente. Credeva di aver fondato un anno 1 di un’era nuova, la sua, e molti glielo hanno fatto credere. In realtà, con l’imposizione delle sue idee e quelle della Lega su tutto e tutti è riuscito solo a creare un’aria cupa, pesante, di divisione e separazione che denota una mancanza di rispetto e di amore per tutto il Paese. E il Paese questo l’ha percepito fortemente e più fortemente l’ha respinto.
Gli italiani hanno detto SI per dire no a questa struttura verticale della politica, preferendo invece una struttura orizzontale, reticolata, dove il cittadino condivide, interagisce, partecipa alle scelte che lo riguardano da vicino e dove sceglie in prima persona il proprio futuro. Perché democrazia è partecipazione, come cantava una volta Giorgio Gaber, e non imposizione.
Ora che il volere del popolo è chiaro e si oppone all’ imposizione della casta, molti sciacalli cominciano ad abbandonare la tana, a cominciare dai leghisti e finire ad un minaccioso Ferrara, che cercano di pararsi il culo perché hanno subodorato che la caduta è molto vicina.
Ma noi non ci allarmiamo più di tanto: sappiamo che insieme a Sansone cadranno tutti i Filistei.

Mister No

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