Gli incendi boschivi in Italia nel 2011 sono aumentati del duecento per cento rispetto agli altri anni. Ovviamente la maglia nera spetta alla Campania con 220 incendi. Solo domenica, 25 giugno, è stata interessata da cinque grossi incendi per i quali è stato necessario l'intervento dei mezzi aerei. Le regioni come la Campania, dove più scarsa è la sensibilità ambientale, sono ovviamente le più colpite.
In Campania vige addirittura una cultura ventennale del guadagno facile sullo sfascio ambientale. Alcuni giorni fa il governo regionale ha sottoscritto l'assunzione a tempo determinato di 1800 operai che insieme alla forestale, agli operatori regionali, provinciali, comunità montane, vigili del fuoco, vigili urbani, carabinieri e protezione civile combatteranno anche quest'anno strenuamente contro le fiamme. Tutte queste forze terrestri, equipaggiate con sofisticate attrezzature e dotati di svariati mezzi anti-incendio, saranno supportate dall'aria da una numerosa flotta aerea, composta da aeromobili ed elicotteri. Il risultato della battaglia facilmente sarà come sempre a favore delle fiamme, che distruggeranno migliaia di ettari di bosco e macchia mediterranea. Questa estate incombe un ulteriore pericolo sui nostri boschi, il mancato rinnovo del finanziamento alla SMA Campania. Si tratta di una società creata dalla giunta Bassolino forte di settecento unità diretti da un collaboratore stretto dell'ex governatore. Questa società a capitale misto pubblico-privato, a quanto pare, se manca la parte pubblica non funziona.
Non si è mai capito cosa mettano i privati, forse la mano d'opera. Per far capire meglio chi sono, sicuramente tutti hanno visto dei camioncini che girano continuamente con il compito di avvistare gli incendi per tempo e che di solito si rinfrescano vicino la fontanavecchia, a Casanova.
Ci si augura che la vertenza si chiuda al più presto e vengano finanziati altrimenti essendo disoccupati potrebbero impiegare il loro tempo in attività alternative allo spegnimento, con incremento ulteriore degli incendi. Siccome da tanti anni è passato il pricipio del più distruggi più guadagni, la tentazione di incrementere gli incendi è forte. Tutti sono convinti che questa politica di aumentare i finanziamenti in proporzione al numero di incendi ed alla vastità delle superfici incenerite, è deleteria per l'ambiente. Comprensibile che chi vive di questa attività, aerei ed elicotteri in primis, possano dare una mano per aumentere il disastro ambientale. Finchè non ci sarà una inversione di queste politiche, la distruzione dei boschi aumenterà sempre di più.
Siccome tutti gli operatori del settore guadagnano dall'organizzazione attuale dell'antincendio, sicuramente si continuerà su questa strada, le conseguenze disastrose sono inimmaginabili. Anche quest'anno assisteremo alle battaglie aeree contro le fiamme, all'eroico contrasto dei forestali, all'enorme dispendio di risorse economiche. Come risultato finale avremo un incremento notevole delle superfici percorse dal fuoco. Meno verde, meno ossigeno di cui poter usufruire, con conseguente disagio della vita di tutti gli esseri viventi.. Siccome queste conseguenze nefaste, derivanti dalla distruzione del verde, non sono visibili ed immediate, la società civile non se ne interessa. Al contrario chi ci guadagna vuole che si bruci sempre di più, così accadrà anche questa estate.
Amico del verde
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