Chat

giovedì 3 aprile 2008

Una passeggiata in villa


Dopo tante giornatacce piovose e fredde ecco finalmente una prima, vera giornata di primavera. Sole, aria calma e calda, le prime rondini che sfrecciano in ogni direzione. Una giornata così fa allargare i polmoni e sprigiona il desiderio di stare fuori a godersi finalmente un po’ di calduccio dopo tanto umidore. E allora, nel tardo pomeriggio, mia sorella ed io pensiamo di portare i nostri bambini, di due e quattro anni, a fare una passeggiata in villa e dar loro la possibilità di muoversi all’ aria aperta e noi socializzare un po’ con qualcuno.
I bambini sgambettano felici davanti a noi e infine arriviamo in villa, dove altre mamme hanno avuto la nostra stessa idea. Al nostro arrivo, la prima cosa che ci colpisce è l’enorme quantità di cartacce e bottiglie vuote di birra gettate dovunque: per terra, nelle aiuole, sui muretti... Muretti? Forse una volta si poteva chiamarli così, ora sono solo un ammasso indefinito e cadente di calce e cemento da cui sono spariti tutti i mattoni e buona parte della recinzione in ferro. Per noi mamme, quella visione post-bellica è un pugno nello stomaco, ma ai bambini tutto quello spazio a loro disposizione deve sembrare, ai loro occhi di piccoli, un’ enorme possibilità di movimento. Un’altra sorpresa è però in agguato. Un bel tratto di selciato è letteralmente tappezzato di pezzi di vetro! Impensabile far giocare dei bambini così piccoli in quel posto! Ci guardiamo sconcertate: ma questa villa non viene mai ripulita? Ci sono o non ci sono più gli spazzini comunali? Figure fiabesche che esistono sulla carta, ma non nella realtà. Storie che si ripetono a quanto pare! Ricordo che quando ero ragazza, insieme ad altri giovani, prendemmo l’iniziativa di ripulire la villa che veniva sfacciatamente trascurata dagli organi competenti, e passammo una giornata intera a tagliar erba, raccogliere cartacce e bottiglie, ramazzare il selciato; ancora oggi conservo le ramazze. Beh, dopo trent’anni non è cambiato niente! I punti di incontro e di socializzazione, così come gli spazi per i bambini, non sembrano essere nell’interesse delle varie amministrazioni…

La cosa più difficile da fare è convincere i bambini che non possono giocare là dove vorrebbero e allora, per calmare i loro ghiribizzi, promettiamo di mostrar loro i pesciolini della fontana… Fontana? Una pozzanghera lurida e melmosa, dove, tra lattine di coca e bottiglie di plastica galleggianti, cercano di nuotare due poveri pesci rossi, così malinconici, ma così malinconici che ti fanno stringere il cuore!
Visto che al centro della villa non è possibile stare, decidiamo di far fare ai bambini una passeggiatina intorno, su per i gradini… Peggio che andar di notte! Anche qui il selciato è completamente malridotto, gli spigoli rovinati e pericolosi. Una caduta su un gradino in quello stato significherebbe correre d’urgenza in ospedale.
Va bene, cambiamo decisamente zona e portiamoli nel campetto!...Campetto? Uno spiazzo colorato in verde, pieno di buche e fessure che minacciano l’incolumità di chi si azzarda ad andarci a giocare. Mah! Tant’ è!...
Andiamo verso il campetto e speditamente stiamo per guadagnare la porta quando un monello ci fa notare l’entrata di servizio: un enorme buco nella rete metallica, del diametro di circa due metri. A che serve girare intorno per entrare dalla porta quando puoi usare un’ entrata più comoda?... Entriamo e i bambini cominciano immediatamente a giocare a pallone con le decine di bottiglie di plastica abbandonate sul campo. Tirarle in porta e fare gol sembra il loro spasso; certo se ci fosse la rete alle porte sarebbe più divertente, ma non si può avere tutto dalla vita!...

Dopo un po’, improvvisamente qualcosa attira l’attenzione della più grandicella, che ferma ai bordi del campetto, chiama e indica col suo ditino aldilà della rete. Guarda che ti riguarda e che vedo? …un bel serpentone scuro e lucente che sinuosamente svicola sul selciato esterno e si dirige verso l’erba alta che chissà da quando non viene tagliata e che le ultime piogge hanno reso particolarmente rigogliosa. Oddio, una vipera! esclama mia sorella. Ma quale vipera e vipera! E’ un comunissimo biacco che non fa del male a nessuno!... Ecco, ci voleva anche la lezione di scienze in una giornata come questa, e chissà quali tesori nasconde quel triangolo d’erba in zecche, rospi, serpenti, ratti e, perche no?, qualche vipera…
Istintivamente mi viene da pensare ai bellissimi spazi-giochi del nord e della Svizzera, pulitissimi, con erbetta ben curata, fontanelle e tanti giochi in legno, non in plastica, così armoniosamente in linea con l’ambiente. In posti così ti accorgi persino di essere una persona e ti senti felice di esserlo. Bah! D’altra parte noi, qui,viviamo su un’ altro pianeta….
Mentre sono immersa nei miei pensieri, dalla piazza, i candidati alle prossime amministrative arringano alla folla nel loro primo comizio pubblico. Sento distintamente la voce di uno di loro che promette un cambiamento radicale nella gestione amministrativa del Comune perché, dice, chi ama veramente la propria terra può desiderarne solo il bene… Mi ruba un sorriso. E meno male che, almeno qualcuno, Carinola ce l’ha nel cuore; finora l’hanno avuta da tutt’altra parte!

Inguaribile Idealista

martedì 1 aprile 2008

Dalla Res publica alla Res loro


Con l’abrogazione della monarchia in Italia e la proclamazione della repubblica, si diffuse in tutti i cittadini la convinzione del diritto/dovere di partecipare alla sua gestione in tutte le forme, ognuno in rapporto alle proprie capacità. Questo diritto scaturiva dal significato letterale della parola appunto cosa pubblica, cioè di tutti . I primi politici che ricoprirono le cariche più alte sono ancora ricordati per la loro integrità morale e per la pacatezza nelle loro azioni, fra tutti il primo presidente della repubblica italiana Enrico De Nicola. I primi politici che diressero la Repubblica pensarono innanzitutto alla sua sana organizzazione, oltre che al progresso di tutta la società italiana, favorendone lo sviluppo continuo da cui scaturì di conseguenza quello dei singoli. Per decenni questo sistema ben avviato ha portato benessere ad una fetta sempre più grande della popolazione italiana. Il potere del politico gli derivava dal consenso che il popolo gli dava per mezzo di tornate elettorali, anche frequenti. Il politico per essere eletto doveva lavorare seriamente giorno e notte, realmente e non eufemisticamente. Oltre a dedicarsi alla gestione amministrativa dell’ente di appartenenza, Comune, Provincia, Parlamento, doveva seguire anche il suo bacino elettorale a cui doveva dedicare tante e tante ore della sua giornata.

Doveva ricevere tutti, sentirne i problemi (anche i più assurdi), e impegnarsi a risolverli, se non quelli di tutti almeno quelli di gran parte dei votanti. Tutte le risorse erano messe a disposizione del popolo, anche se con gli immancabili abusi che purtroppo non mancano mai in qualsiasi sistema di potere. Comunque le assunzioni nel pubblico o nel privato interessavano tutti gli strati della popolazione e chi studiava di più in linea di massima si occupava prima e in un posto migliore. Questo era un forte incentivo per i genitori a sacrificarsi per permettere ai figli di studiare e questi di impegnarsi al massimo avendo un traguardo certo da raggiungere. Col passare degli anni tuttavia i politici, con leggine ad hoc, sono riusciti ad eliminare questa dipendenza dal popolo e dal dovere di interessarsi ai suoi bisogni, fino a giungere al punto di eliminare perfino la preferenza in modo da decidere tra loro chi deve essere eletto. Questo potere assoluto ed indipendente ha portato alla conseguenza di fare quel che vogliono, aumentarsi lo stipendio a dismisura, votarsi ogni genere di privilegi e principalmente distribuire posti e prebende senza tener conto di titoli di studio o capacità ma solo del grado di parentela o di censo . Hanno abolito tutti i controlli sugli atti amministrativi trasformandosi di fatto in tanti monarchi, conti, marchesi e principi a secondo della grandezza dell’ente che amministrano trasformando la res pubblica in cosa loro. Calandoci nel nostro piccolo comune di Carinola, assistiamo ad elargizioni di ogni entità fuori da ogni regola e controllo. Assegnazione di incarichi tecnici e legali ad libidum, elargizioni di contributi per manifestazioni di dubbio interesse culturale come la festa della caccia organizzata dal fratello del sindaco, contributi a presunti poveri, convenzioni pluriennali assegnate con gare sui generis, tutto senza controlli, come in una monarchia assoluta. Oltretutto le manifestazioni vengono gestite dai boiardi a loro insindacabile piacimento invitando solo amici e simpatizzanti, anche come spettatori. Come esempio basta citare l’ultima manifestazione tra le innumerevoli finanziate dal comune e cioè l’inaugurazione della biblioteca comunale assegnata all’assessore Ceraldi. Stendiamo un velo pietoso sulla biblioteca che nel 2008 non prevede alcun supporto informatico, ma ancora organizzata come se a Carinola si sia ancora nell’ottocento. L’anfitrione della manifestazione, come nel suo stile, ha invitato solo amici e parenti, mettendo un solo invito pubblico nella bacheca del comune presumendo che tutti i carinolesi vadano come lui a perdere tempo sul comune. Così, tra i privilegi dei politici, Ceraldi ha introdotto anche quello di gestire manifestazioni finanziate con denaro pubblico come fossero loro personali. Il personaggio non è nuovo a queste cose, si ricordi gli inviti agli amici per lo spettacolo a Sant’Anna come se fosse pagato da lui, o la voluta e manifesta ambiguita' nella quale mantiene il suo sito internet, che molti credono essere quello ufficiale di Carinola. Ma da uno che dopo essersi vantato fino ad ieri di essere amico di Mastella si è preoccupato di far scrivere sui manifesti elettorali "indipendente" ci si può aspettare qualunque cosa. Purtroppo il comportamento del personaggio di cui sopra non è una eccezione, ma la regola dei politici italiani, cioè che l’amministrazione pubblica in Italia non è più pubblica ma solo strettamente personale loro.

lunedì 31 marzo 2008

Infine il primo comizio è arrivato!

Finalmente si è iniziato a parlare! Ci si preoccupava che questa silenziosa campagna elettorale si facesse solo a suon di manifesti e si evitasse il confronto con il pubblico, invece è arrivato il primo comizio pubblico. E’ stata proprio la lista ‘Insieme per cambiare’ a rompere il silenzio iniziando da Casanova. Perché a Casanova? Lo ha spiegato Mattia Di Lorenzo dicendo che Casanova lo merita perché l’amore per Carinola parte da questa frazione tramite personaggi come il prof. Tommaso Daniele che, a suo tempo, ebbe un ruolo determinante nel fare di Carinola la sede del Tribunale; da padre Michele Piccirillo, archeologo francescano, che tiene alto il nome di Carinola in tutto il mondo e dal dott. Giuseppe Zannini Quirini, da poco nominato Prefetto di Vibo Valentia, che ha messo a disposizione della comunità le sue conoscenze professionali e personali per aiutare il Comune a uscir fuori dalla ben nota vicenda delle eco-balle. Non credo che quest’ultima affermazione piacerà alla lista ‘Carinola Democratica’! Sentiremo cosa avrà da ribattere in proposito.Quello che mi ha colpito molto in questo primo comizio pubblico è stata la gente. Tanta. La piccola piazza del paese era letteralmente gremita di uomini e donne che ascoltavano attentamente le parole dei candidati

La gente vuole sapere. Vuole capire. Vuole cambiare a tutti i costi e si vede. E’ pronta a credere a qualsiasi cosa che assomigli a una promessa seria di cambiamento. I candidati leader di ‘Insieme per cambiare’ tutto questo lo hanno capito e ce l’hanno messa tutta per non deludere le aspettative degli ascoltatori. Mattia è stato quanto mai travolgente nella sua performance, le sue doti dialettiche ineccepibili, persino migliori del misurato Fini a cui si ispira, e non ha risparmiato frecciatine all’altra lista, ma chi ha sorpreso è stato Gennaro.
Gennaro ha parlato ininterrottamente per più di un’ora, con una energia che non gli conoscevo e che non pensavo potesse avere. Be’, se uno vuole essere comprato, è giusto si venda bene!
Tra gli impegni che vuole assumersi, qualora diventerà sindaco, c’ è quello del piano regolatore che va affrontato assolutamente. Il Comune, ha detto, deve crescere e crescere bene, con criterio, fornendo ai cittadini i servizi primari necessari come fognature, illuminazione stradale ecc. Meno male che qualcuno se n’ è accorto! Speriamo che ci lasceranno in pace le montagne e andranno a far palazzoni in posti più consoni.
Un altro dei suoi impegni sarà quello di abolire la commessa dell’acqua di pozzi di privati cittadini e allacciare il pozzo di Vaglie alla conduttura comunale. Ahi, questo sicuramente non sarà gradito a una nostra concittadina, ma vuoi vedere che finalmente ci arriverà una bolletta dell’acqua meno cara?!
Dulcis in fundo: la gestione dei cimiteri. Gennaro è stato molto esauriente su questo argomento vincendo le resistenze dei più caparbi e ricevendo, per questo, tantissimi applausi. Ha detto esattamente ciò che la gente voleva sentire e cioè che porterà avanti la rescissione di questo infausto contratto deciso, non dal Consiglio Comunale, ma dal Sindaco e un ‘consulente professionista’ che ne ha dato parere favorevole. Ora io, ignorante in materia, mi chiedo: ma è possibile che un contratto così importante possa essere firmato senza il consenso del Consiglio? Ma che tipo di manovre si fanno al chiuso di quel Comune?.. Poveri noi!
Il nostro candidato sindaco ha sottolineato che, a suo tempo, lui aveva firmato sì un contratto, ma che questo riguardava solo l’ampliamento dei cimiteri e non altro. Non si è capito bene se questa ‘nuova’ gestione, alla fine, riguardava i cimiteri nel loro complesso o riguardava solo la parte nuova ancora da costruirsi. Peccato non aver potuto fare delle domande. Ora il dubbio ancora mi rimane e non ho le idee chiare in proposito. Quello che mi è molto chiaro è che questo ampliamento alla fine lo pagavamo noi, con i nostri soldi che mettevamo nelle mani della SACOM. Tutto questo mi sembra alquanto ridicolo. Non era meglio creare una nostra ditta carinolese, ampliarci da soli i nostri cimiteri e gestirceli noi? Almeno avremmo dato un po’ di lavoro a qualcuno del posto.
Ah, le incongruenze della politica! Genna’, che cosa posso dirti?... Auguri, e speriamo che Carinola ti resterà nel cuore anche se non dovessi riuscire a diventare sindaco.
Un casanovese molto perplesso

domenica 30 marzo 2008

SI COMINCIA!

Forza gente, tutti in piazza
lo spettacolo ha inizio!
Ci son tutti i burattini
per la gioia dei bambini
vecchi nuovi brutti e belli
niente cambia sempre quelli!
C’ è un Orlando, il furioso
E un Rinaldo, il baldanzoso
e guardate le sorprese
c’è un Crociato con Marrese!
Ma che è stato, come fu?
Il Cedrone non c’ è più!
Poffarbacco! E’ all’altra sponda!
Creerà una baraonda!
Vuoi vedere, che disdetta,
che ha sbagliato l’operetta?
Tra sorrisi, lazzi e sberle
ne vedremo delle belle.
Chi ha orecchie sopraffine
sentirà che suonatine!
E chi gli occhi bene attenti
si godrà dei movimenti!
Tra un sorriso dolce e amaro
chi sarà il Gran Puparo?
Sempre quello, che vergogna
ma mettiamolo alla gogna!
E voi tutti spettatori,
diventate primi attori:
a chi chiede un’ adesione
regalate un sospirone
e giammai soltanto quello
ma azionate anche il cervello.
State attenti con le falle:
ricordatevi le…balle!

Talìa

sabato 29 marzo 2008

Proposte...


Accettiamo di buon grado la proposta dell'ultimo commentatore di oggi, che ci fa notare come ultimamente sul Quiquirì ci sia poco più che un azzannarsi fra sostenitori delle diverse fazioni. Ciò potrebbe far sembrare la discussione "parallela" a quella da bar come una sterile continuazione della stessa.
Abbiamo per questo aperto questo post appositamente per accogliere le proposte che ognuno di voi vorrebbe fare ai futuri amministratori... non si sa mai, se per scopi propagandistici o magari in buona fede, qualcuno dei candidati potrebbe accoglierne qualcuna!

N.B. su questo post si accettano SOLO idee e proposte. Tutto il resto verrà rifiutato.

La Redazione

mercoledì 26 marzo 2008

Il Feudo


Dall’isola di Kassaigoos, Egeo orientale.Premesso che non dovranno piacere a nessuno questa specie di considerazioni, mezze avvelenate mezzo scontate, sul dovere, o forse sul mistero, del voto, che per il caso nostro inoltre è pure doppio e dovrebbe dunque avere un’incidenza positiva notevole sul futuro. Fatto sta che un senso di profonda disillusione attanaglia la precedente veduta. A Carinola le cose sono molto complicate, buie, spesso perché intrecciate con favori e segrete promesse di incarichi e massoniche alleanze familiari, piuttosto che con dimostrate capacità amministrative ed impegno di aver coraggio da vendere.

Il feudo insomma, come al tempo del duca Valentino, solo che qui i conti e i baroni non sono altro che politicanti espressionisti, menzogneri quanto ben abbigliati, e quei pochi dai buoni propositi vengono velati dalle code oscure dei primi. Certo è che a parte i familiari, i cosiddetti sponsorizzatori (un personaggio chiave in queste campagne elettorali di cui ne riparleremo ampiamente più avanti, non appena usciranno tutti finalmente allo scoperto) e gli amici stretti, tutti gli altri non è che andranno a votare con tutta questa gioia. Ed è giusto che sia così. Ed è superfluo parlare di quelli che hanno stabilito di non votare, perché se appunto sono tali, credo che su questo scoglio vi resteranno attaccati fino alla fine. Direte che questa è l’ennesima noiosa lettera di un giovane che non ha nulla da fare se non che “metter il naso nei fatti degli altri, di persone per bene, che lo fanno solo per Carinola e niente altro. Loro che si sono messi in mezzo e che ci mettono la faccia, mentre voi..voi che fate?”Facciamo i maghi di scrupoli!altro che fate! Scriviamo perché se è vero che ci sono uomini che compiono azioni(poi gli altri diranno se buone o meno) ci saranno anche quelli che le devono raccontare. E quindi si smetta di dire che appoggiamo candidature, noi assisteremo a questa tornata con la rabbia e l’antipatia per gli imbrogli che ci hanno partorito. Perchè quello che si presenta a Carinola mi sa tanto di “Il feudo”, quella nuova opera teatrale, tragi-comica, molto popolare tra altro, in onda a Carinola dalla mattina alla sera?Come non la conoscete, vuol dire che uscite davvero poco di casa! Però lo sapete come si stanno scannando in giro pur sotto sotto? Ne vero? Che schifo. Ogni frazioni ospita le due compagini, asserragliate su tutto. Per carità! Questa assurda guerra ha forse il nome di campagna elettorale? Pare proprio di si. E se da domani si dà inizio ufficialmente alla campagna elettorale, da domani iniziamo anche noi con una rubrica piccante, rispettosa della privacy e della par-condicio.
Il Quarto cavaliere perduto nel sonno.

sabato 22 marzo 2008

L’amore per Carinola


Mai come in questo periodo sento e leggo paroloni che mi strappano un sorriso di ironia e un brontolio di rabbia. I vari manifesti che le due parti politiche in campo fanno affiggere sui nostri muri sono pieni di promesse e di buoni sentimenti, all’infuori delle chiare o velate accuse dirette alla parte avversa. Ma tutto questo è accettabile in campagna elettorale; tanto accettabile che nessuno ci crede a ciò che legge.
Tra le tante parole altisonanti che campeggiano nei manifesti, due mi insultano come persona e come cittadina: Carinola e amore.

Quanto amore per Carinola da parte dei nostri vecchi e futuri amministratori in questo periodo! Mi sorge il dubbio che non conoscano bene il significato di queste parole o l’interpretino molto soggettivamente. E allora cerchiamo di capire insieme cosa significano.
Carinola: nome proprio di città; implica un territorio fatto di montagne, pianure, strade, case, monumenti storici, tradizioni, ma soprattutto PERSONE che hanno un nome, un volto, una storia personale, esigenze, necessità e dignità.
Amore: nome astratto che però porta dietro di sé degli effetti concreti come interessamento, impegno, sacrificio, servizio, disponibilità, tutela e chi più ne ha più ne metta.
L’equilibrio tra queste due parole sta in chi amministra e, come un più famoso amministratore del passato, dovrebbe essere l’ago che bilancia l’azione con il sentimento. L’amministratore serio e scrupoloso conosce la sua gente e dirige le sue azioni verso il bene di quella gente.
Carinola ha un’anima: buona e generosa, onesta e lavoratrice, ma chissà perchè si è cercato di insozzare quest’anima carinolese importando nel territorio dei meccanismi che sono ben lontani dalla nostra cultura e dal nostro modo di sentire. E’ vero, i tempi cambiano, ma ci sono varie strade per i cambiamenti, e quella che è stata intrapresa non è quella giusta per noi e non ci piace. RIVOGLIAMO LA NOSTRA CARINOLA! Quella sana, pulita, onesta!
Ora, dopo dieci anni di potere occulto, tipo loggia massonica, spero che quest’amore per Carinola, tanto declamato da entrambi le parti, si manifesti con chiarezza e trasparenza.
Per cominciare, gradirei sentire dai balconi, non i soliti insulti reciproci che fanno venire il voltastomaco e fanno decidere di non votare nessuno, ma gradirei sentire seriamente quali sono i PROGRAMMI per i prossimi cinque anni ed in che modo si intende attuarli.
Spero poi che, sia l’una che l’altra lista, in caso di vittoria, si adoperino per realizzare dei canali di informazione e collaborazione con il popolo coinvolgendo i vari comitati cittadini che sono sorti nelle varie frazioni, a loro specifica tutela, non fidandosi di quella istituzionale.
E’ inoltre fondamentale coinvolgere i giovani mediante l’istituzione di una CONSULTA GIOVANILE che faccia sentire la propria voce attraverso delle proposte concrete e attuabili. Non bisogna assolutamente isolare i giovani, come finora è stato fatto, ma coinvolgerli il più possibile nella vita del Comune. Saranno loro gli amministratori di domani ed è importante che comincino a partecipare attivamente, per quel che è possibile, alla gestione della cosa pubblica. Ma chissà perché, i giovani vengono sempre visti come dei nemici, forse perché il loro esuberante e a volte scomodo idealismo non si sposa con il realistico opportunismo di chi amministra.
E’ Pasqua, tempo di vero amore: cerchiamo di dare il giusto significato alla parola e soprattutto di fare in modo che essa si manifesti nella maniera più corretta.
BUONA PASQUA A TUTTI
Galatea

giovedì 20 marzo 2008

CHIARIMENTI DOVUTI

Salve, ci tenevamo a precisare un paio di cose che crediamo interessino tutti, nel rispetto della verità dei fatti e delle intenzioni. La petizione fatta firmare dai ragazzi casanovesi, quella che è stata sponsorizzata anche dagli altari del Convento e della Chiesa il giorno delle Palme, NON E’ LA STESSA petizione promossa dalla lista “Insieme per cambiare”.

Le due petizioni, oltre a promotori differenti (in realtà quella “casanovese” non ha dei veri promotori in quanto fatta, solo ed esclusivamente, a nome del popolo) hanno anche contenuto differente:



- la petizione in nome del popolo chiede la sospensione immediata del contratto, nonchè la modifica (in quanto non rientra nella forza del popolo chiederne la diretta risoluzione la quale presuppone delle inadempienze della società, che ancora non sta operando)

- quella della lista “Insieme per cambiare” chiede la rescissione dello stesso contratto.

Essendo noi stati parte attiva per la raccolta firme, alla visione del manifesto della lista suddetta, siamo stati i primi a pensare di essere stati strumentalizzati, o meglio che era stata utilizzata la stessa petizione dai politici candidati. Ci siamo rammaricati del fatto che anche Don Carlo e Padre Giovanni, a cui noi stessi avevamo chiesto di annunciare che all’uscita delle Chiese si procedeva per questa raccolta firme, potessero essere criticati di far politica o di ‘sponsorizzare’ una lista a favore di un’altra. Quindi, abbiamo ritenuto opportuno parlare direttamente con l’interessato Mannillo, il quale ha affermato che le due petizioni sono differenti e che ‘loro’ si sono mossi solo a Casale e Nocelleto perchè già erano a conoscenza della ‘nostra’ petizione.

Preghiamo caldamente tutti coloro che hanno offeso Don Carlo INGIUSTAMENTE, di avere la stessa scioltezza nello scrivere le loro DOVUTE scuse nei suoi confronti. Molta gente ancora si limita a guardare solo i propri pensieri perversi senza neanche chiedersi cosa in realtà succede; molti sono ancora coloro che credono di poter attribuire agli altri movimenti loschi o sbagliati, invece di avere il coraggio e la correttezza di parlare, di chiedere chiarimenti prima di SPRECARE FIATO nel modo più VIGLIACCO possibile!! Non è nostra intenzione essere seguaci di una lista, nè tantomeno ‘lavorare’ a favore di nessuna di esse, non ci interessa far bella figura ma, solo ed esclusivamente, ci interessa poter utilizzare quel potere (purtroppo poco) che il popolo ha, in nome anche dell’art.33 del nostro statuto comunale.

È nostra intenzione procedere con la raccolta delle firme, in quanto riteniamo che la finalità sia superiore a tutte le strumentalizzazioni fatte, stavolta, non dai politici ma da quelli a cui piace solo, sempre, distruggere le buone intenzioni di coloro che si mobilitano per l’interesse di tutti.

Da coloro che vogliono solo porre fine a commenti diffamatori

mercoledì 19 marzo 2008

Abner, il generale del conte Biasox


Era tempo di quaresima, le giornate uggiose ma non troppo fredde trascorrevano lente nella contea di Calenum, dominata dal potere illuminato del conte Biasox e dai suoi valvassori, Vassalli e paggi. Era tempo di preghiera, di meditazione e di penitenza. Penitenza per chi aveva commesso dei peccati, perciò per tutti escluso Biasox, che in quanto unto del Signore non aveva mai sbagliato. Arrivarono i frati, che ogni anno predicavano la passione, ospiti del conte (inutile dirlo, a spese delle casse della contea). Ogni sera proponevano l loro sermoni invitando gli astanti alla preghiera e alla meditazione. In prima fila il conte Biasox da solo, ricoperto di un mantello viola fattosi confezionare per l’occasione, e tutti gli altri seduti due file dietro. La prima sera, dopo la predica, il frate diede a tutti loro una bibbia invitandoli a leggerla ogni giorno.

Quella stessa sera il conte Biasox, ritiratosi nel suo studio per pensare e trovare ispirazione per tramare, buttò via il libercolo dei monaci e si accomodò sulla sua poltrona preferita. Dopo un attimo si alzò e dalle immense scaffalature piene di libri del suo studio prelevò una bibbia con tutte incisioni d’oro, sfogliandola per conciliare il sonno. Leggendo col suo stile personale di saltuario, cioè quello di leggere ogni tanto e saltando le pagine, fu attratto da quel libro per lui sconosciuto, in particolare quando trattava di inganni, lotte politiche, assassinii, senza curare logicamente le preghiere. Sfogliando sfogliando fu colpito da un nome: Abner, omonimo del suo consigliere legal-finanziario, Abner da San Ruosi. Quella sera non si addormentò subito e lesse tutta storia di Abner, a modo suo ovviamente. Abner era il generale e consigliere di re Saul, ma brigava con Davide per fregargli il trono anche se si mostrava fedelissimo e combattendo i sostenitori di Davide con perdite di molti soldati. Alla fine Saul fu sconfitto e Abner passò con gli avversari, diventando consigliere e generale di Davide quando questi diventò re.
Biasox trasalì e si preoccupò, pensando al suo di Abner, persona alquanto malfidata nonostante i salamelecchi e gli elogi in cui si sperticava in sua presenza. Il passo successivo lo rasserenò alquanto quando lesse che gli altri consiglieri di Davide dopo poco tempo gli interruppero la nuova carriera ammazzandolo. Quella notte il conte Biasox non dormì fino al mattino, siccome si doveva svolgere il suffragio elettorale per decidere il suo reggente il passo della bibbia per lui era stato un avvertimento mandatogli dall’alto di vigilare sul suo infido consigliere Abner. Il duca Giano de’ Fontanavecchia aveva riunito parecchie truppe pronte a combattere contro di lui, oltre ai vecchi nemici, Aldo de Previdenza, Marcantonio il Russo , Mattia il Gerarca e valvassini vari: si era unito a loro anche l’ex cerusico di corte don Luis De Santa Cruz. che vantava un discreto manipolo di servi della gleba. Biasox si preoccupava per il suo Abner, persona incline al tradimento per il potere, lui lo conosceva bene perché simile a lui, anche se inutile dirlo, meno capace. Solo il mattino riuscì a trovare la soluzione al suo cruccio e fece convocare Abner. Appena giunto al suo cospetto Abner si prodigò nei suoi soliti apprezzamenti per l’opera del conte e questi per la sua, sapendo entrambi di prendersi in giro in quanto si detestavano a vicenda. Dopo i salamelecchi di rito, Biasox gli chiese di scendere in campo personalmente contro Giano de Fontanavecchia. Abner, preso alla sprovvista, restò interdetto e farfugliò alcune scuse insensate per non accettare. Il conte Biasox allora gli propose che gli avrebbe dato tutti i servi della gleba che aveva a Nocellum che per suo ordine avrebbero combattuto al fianco di Abner. Sentita la proposta, oltre alla conferma nella sua carica e la partecipazione nei futuri affari della contea ed anche nell’affare dei sepolcri, subito cancellò i suoi dubbi e si inginocchiò giurando fedeltà eterna. Allontanatosi Abner, la consorte di Biasox con tono dimesso gli fece notare che i suoi servi della gleba li aveva promessi già ad altri valvassori, principalmente a quelli di Kasanovia, i quali si trovavano in forte difficoltà in quanto Giano de Fontanavecchia era acquartierato in quella contrada. Biasox con tono amorevole e comprensivo le spiegò che per vincere doveva prometter tanto a molti e dare poco a pochissimi, e che tradire chi è pronto a tradire come Abner da San Ruosi non è peccato. Felice per l’accordo raggiunto e fidando sulla fedeltà assoluta della consorte continuò dicendole: “i miei valvassori, valvassini, paggi e servi della gleba che ho campato in questi anni di regno devono passare agli ordini di Biasox II . Dopo la reggenza di Antimus Mutus, che si cercherà di far durare il più breve possibile, se necessario ricorrendo all’assassinio giudiziario, deve salire sul trono della contea di nuovo un Biasox, che lo deve tramandare agli eredi nei secoli dei secoli.
Il Conte del Grillo

martedì 18 marzo 2008

Chiarimenti...


Noi del Quiquiri' cerchiamo di tenere la discussione libera e non censurata, e allo stesso tempo nei limiti della decenza, ma ci rendiamo conto che, specie in questo periodo di campagna elettorale, potrebbero sfuggire ai filtri del blog dei commenti che in qualche modo potrebbero far sentire offeso qualcuno. A questo scopo abbiamo creato gia' da qualche tempo un apposito form ANONIMO dove chi vuole ci puo' segnalare commenti ritenuti offensivi. Saremo piu' che veloci nel rivederli e eventualmente, rimuoverli.
Lo abbiamo fatto non per paura di azioni legali, che sinceramente ci fanno solo ridere, ma per togliere l'ultimo argomento da piazza a chi il Quiquiri da fastidio perche' lo fa sentire meno sicuro della sua impunita', e che cerca di denigrarlo sfruttando l'inconsapevolezza di alcune persone.
A tal proposito vorremmo informare il nostro assessore alla cultura, che a quanto pare su certe cose non e' molto acculturata, che il Quiquiri non e' responsabile per i risultati di ricerca di google ;-)

Reazione di un utente del Quiquiri :

Tra i tanti strumenti che l’informatica ha messo a disposizioni degli utenti c’è il blog, ma non tutti hanno capito che cos’è e quale uso se ne può fare.
Come recita l’enciclopedia on line Wikipedia, un blog è un luogo dove si può virtualmente stare insieme agli altri e dove si può esprimere LIBERAMENTE la propria opinione e il proprio pensiero, giusto o sbagliato che sia. Tramite un blog si viene a contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista, o anche ci si può confrontare con opinioni e punti di vista molto diversi dai propri che, comunque, sono sempre occasioni di crescita per tutti. Un blog può essere quindi un ottimo strumento per la circolazione delle idee, simili o contrastanti. Non tutti però sanno usarlo o vogliono usarlo nel modo giusto: spesso lo usano come strumento di offesa o cercano di usarlo per strumentalizzare gli altri per i propri fini soprattutto politici. Come sta avvenendo ai nostri blog in questo periodo di difficile campagna elettorale.
Personalmente, conoscendo l’uso di un blog e conoscendo la difficile e non sempre felice responsabilità del blogger, colui che il blog lo gestisce, vorrei spendere due parole in questa particolare circostanza.
Apprezzo il nostro amato, odiato e temuto blog IL QUIQUIRI che, pur rispettando la libera circolazione delle idee, ha messo a disposizione degli utenti un canale, attraverso cui, chi si sente offeso da un commento, può segnalarlo in MODO ANONIMO e chiederne la rimozione. Ma non sembra che venga molto usato.
E lo apprezzo ancora di più in questo momento politico in cui il blogger ha ‘scremato’ ben il 40% dei commenti e ha bloccato molti gravi commenti diretti alla persona del nostro parroco don Carlo, attirandosi l’ira e le minacce di chi questi commenti li aveva scritti.
C’ero in chiesa la domenica delle palme ed ho sentito quel che ha detto il parroco così duramente attaccato. Don Carlo ha solo:
letto la petizione popolare, PROPOSTA DAI GIOVANI di Casanova, contro la scellerata nuova gestione dei cimiteri
Non ha assolutamente difeso alcun politico, né di una lista né dell’altra.
Non ha assolutamente suggerito chi votare.
Forse gli amici che accusano il nostro parroco sono stati ingannati dal fatto che tale petizione è stata ARBITRARIAMENTE usata da un candidato sindaco per racimolare voti, mettendosi davanti al cimitero di Nocelleto e facendola firmare come se fosse una sua iniziativa. Questa è una meschina strumentalizzazione, sia dei giovani di Casanova che l’hanno proposta, sia del parroco che questi giovani li ha appoggiati nel loro schietto e sincero intento di difendere i diritti dei cittadini carinolesi.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a degli abusi che fanno solo imbestialire le persone invece di aiutarle a fare una scelta. Ci si appropria di idee ed iniziative con l’ intento di guadagnare voti e consensi, incuranti di calpestare la dignità di giovani che si vedono sottrarre ciò che loro avevano organizzato con tanto entusiasmo e sacrificio.
E ancora una volta sorge spontanea la domanda: chi è veramente degno di rappresentare il popolo onesto e lavoratore?

Il grillo parlante


Il potere, siamo noi


Tutti sanno che chiunque vinca nulla cambierà! Marrese o Mannillo è sempre la stessa minestra riscaldata da anni, puntualmente servita e logicamente mangiata dagli schiavi carinolesi. Vittime di noi stessi, vittima del nostro totale disinteressamento alla cosa pubblica. Chiunque vinca dobbiamo renderci conte che soltanto la passione per il nostro territorio potra’ determinare qualche cambiamento in positivo. Il dato certo e’ che la politica ha fallito da anni e nonostante ciò continuiamo a non ribellarci alle solite facce che a colpi di piaceri continuano a fare ciò che vogliono. “Campa cavallo che l’erba cresce” è il motto di noi cittadini mentre aspettiamo che il nostro territorio tocchi un fondo sempre più immenso

La politica ha fallito e noi, consapevoli di ciò, lasciamo che si perpetui tale fallimento. Mannillo o Marrese, io credo che nel momento in cui sia ufficializzata la nuova amministrazione, la società civile deve unirsi per controllare, proporre, dissentire e capire una volta per tutte che sono loro che devono dipendere da noi, non viceversa. Devono amministrare ciò che noi vogliamo che venga amministrato. I futuri amministratori devono tremare di fronte al volere cittadino che fino ad oggi è sempre stato messo da parte: basti pensare alla totale alienazione in cui la società civile si trova, lontana da qualsiasi partecipazione alle decisioni. La gente deve decidere perfino se i marciapiedi devono essere blu o rossi, la gente deve decidere chi deve amministrare la spazzatura, chi i cimiteri ecc.
Il mio non è un appello populista ma una semplice osservazione su una cosa che in altre parti è la normalità, ma da noi fantascienza. Una fantascienza possibile soltanto se le nuove generazioni mandando a fanculo i vecchi e il loro modo di fare abbandonano atteggiamenti vecchi. Mi piacerebbe vedere che appena sia ufficializzata la nuova amministrazione in maniera parallela si concretizzi una vera e propria squadra di gente incazzata che vuole decidere e proporre in prima persone, senza lamentarsi in silenzio quando tutto è stato deciso.
Adesso inizierà la campagna elettorale che, dal dopoguerra in poi, si basa esclusivamente nell’offendere l’avversario e tutti alla fine voteranno senza coscienza. Fin qui nulla di nuovo e sicuramente anche queste elezioni seguiranno la medesima metodologia ma poi, non lamentiamoci quando ci propinano ecoballe, sfregi paesaggistici, servizi dati alla camorra ecc. Io non voglio vivere in una prolungamento di una provincia napoletana, io sono di Carinola, un posto che nessuno conosce ma pieno di verde, di gente semplice e tranquilla, non mi va di vedere merda e cemento. Basta, chiunque vince voglio comandare io cittadino e non loro!!!!!!!! Sono stufo delle promesse da balcone, dai saluti di circostanza e della solita amministrazione che soltanto sotto elezione si fa vedere. Basta con la politica nascosta negli uffici comunali tra gli intrallazzi, chiunque sia il sindaco mi piacerebbe vederlo tremare di fronte ad una società sveglia, attenta, propositiva. Svegliamoci ci hanno rotto il bip sti mezzi uomini.

Jakulazione feroce

lunedì 17 marzo 2008

Manifesti

Inviate le foto dei manifesti elettorali, al naturale o "taroccati" (anche se la realta' supera ogni piu' sfrenata fantasia perversa) a redazione@ilquiquiri.com

Saranno pubblicati nella sezione manifesti della barra laterale.

Si spera che con la crisi rifiuti ancora in atto, i candidati avranno la decenza di evitare di tappezzare di schifezze l'intero comune.

domenica 16 marzo 2008

L' Eterno Ritorno


Ormai sono stati resi ufficiali e pubblici i nomi dei candidati delle rispettive coalizioni che cercheranno la vittoria elettorale e noi del Quiquirì che facciamo? La risposta è ovvia, LI SPUTTANIAMO.
Il programma elettorale dell’amministrazione uscente (qui sintetizzato) da come abbiamo visto in questi cinque anni è stato attuato, solo che è stato attuato al contrario. I nostri rappresentati (mentre scrivevo sta parola sono scappato a cesso per vomitare), credendo che i cittadini di Carinola soffrono di amnesia, torneranno a gridare dai balconi e scrivere sui manifesti le stesse cose dette e ridette, promesse e ripromesse 5 anni fa. Ma i nostri politucucci da quattro soldi non considerano il fatto che noi esistiamo da cinque anni ( ah, però!!!) e abbiamo conservato tutto.

Il piano regolatore, diversamente dai buoni propositi, manca all’appello e tornerà nuovamente come punto forte di propaganda dei rispettivi programmi. Qualche malizioso locale, notando che la mancanza di un piano regolatore non ha ostacolato la costruzione di decine di case e di un buon numero di ecomostri, ha addirittura insinuato che il piano non viene fatto apposta perché così il sindaco e i suoi scagnozzi possono così barattare concessioni edilizie con voti, ma noi a questo ovviamente non ci crediamo. E’ opportuno evidenziare che il Puc avrebbe dovuto interessarsi anche della parte ambientale ed infatti, come possiamo notare, sono state create non poche discariche abusive sparse per il territorio. Inoltre si parlava di recupero dei siti inquinati ed in particolare del recupero della cava di Casanova: ricordo ancora il nostro caro Gennaro Mannillo quando dal balcone nell’enfasi più toccante metteva all’attenzione dei presenti tale ambizione. Un recupero che purtroppo, vista l’ignoranza dei casanovesi che non hanno voluto le ecoballe, non si è attuato.
Sempre relativo all’attuazione del piano regolatore, nel programma si parlava, di sistemi di depurazione, creazione di parcheggi e segnaletica. Li avete visti? Io no. Anzi si, le fogne a cielo aperto di giù Casanova e per la strada di Carinola ecc.. sono un chiaro esempio di depurazione.
Poi, dopo il punto che riguardava l’attuazione del Puc, si parlava di una maggiore attenzione al settore agricolo visto che è la prima attività del territorio carinolese. Interventi come sussidi agricoli per gli agricoltori danneggiati dalle calamità naturali, miglioramento delle strade rurali e, come se non bastasse, promozione per la nascita di cooperative, realizzazione di mercati ortofrutticoli ed adesioni ad associazioni agro-turistiche. Le pesche di mia nonna più volte hanno subito delle gelate e non ha visto un soldo ( logicamente perché non conosce nessuno al comune). Questo per non parlare del miglioramento delle strade rurali degli amici e della nascita della cooperativa dell’amico Augusto Bertone che ha pulito una volta la villa e poi non sappiamo che fine abbia fatto. Per quanto riguarda la nascita dei mercati ortofrutticoli, credo che si riferisse ai verdummari, mentre non ho ancora capito che cosa sono le associazioni agrituristiche.
Tra i punti del programma, non poteva mancare la creazione di posti di lavoro, che si sono trasformati in deleghe di vario genere sempre e solo agli amici, giustamente, e l’attuazione di opere pubbliche, miglioramento dei trasporti, creazione di aree verdi a sostegno delle attività sportive usufruendo dei fondi regionali. I fondi sicuramente sono stati usufruiti, ma purtroppo mancano le cose proposte.
Successivamente si passa alle politiche sociali, che a carinola è solo il nome di un assessorato e niente più, visto che non si è fatto niente. Ci si proponeva di tutelare le fasce più deboli, cioè i più traffichini, la sensibilizzazione dei giovani per quanto riguarda la droga, e credo che i giovani carinolesi in merito a questo punto sono molto sensibili, e della sensibilizzazione alla raccolta differenziata che come vediamo funziona benissimo: tutti sanno infatti che frigoriferi e lavandini vanno buttati alla circumvallazione di Casale, mentre la munnezza normale sotto Santa Lucia. Abbiamo avuto talmente tanto successo che diversi falcianesi si sono uniti a noi e hanno deciso di buttarla li anche loro.
A questo punto del programma si arriva alla parte che preferisco, ovvero l’informagiovani, che non ho capito a che cazzo serve se non a dare un posto a qualcuno che porta voti. Tralasciando la parte che riguarda il tribunale, si arriva alla valorizzazione della cultura, del turismo e dei beni archeologici. Una valorizzazione attuata meravigliosamente con cinque anni di Mimì Palmiero per quanto riguarda la cultura e di abbandono degradante di tutti i siti storici del territorio come, un esempio per tutti, l’Episcopio in Foro Claudio, al centro di una speculazione edilizia ancora in atto, come la ristrutturazione di S. Francesco e della chiesa della Grangelsa che se le ristrutturava masto Michele era decisamente meglio...
Ma la cosa che fa più ridere e quando si parla di “turismo attuabile tramite tour operators che definiscano dei percorsi tra le bellezze naturali e storiche passando per la cucina carinolese”! Le bellezze ci sono, i monumenti anche, la cucina è buona, ma di tour operator in questi cinque anni non ne ho visti.
Il programma di Carinola Democratica a questo punto si conclude con una vera genialata, ovvero concretizzare un gemellaggio con una città catalana e la partecipazione all’iniziativa La città della Domenica del quotidiano “La repubblica” Non so se il comune ha partecipato all’iniziativa della testata nazionale e mi pare che l’unica volta che stava sul giornale era perché era stata scelta dal suo proprio sindaco come deposito per le ecoballe, ma sicuramente io non ho visto mai un catalano a Carinola se non qualche amico nostro venuto a trovarci a casa.
Chiaramente, tutto quello che è stato promesso non si è attuato e il programma, dopo una rispolveratina, tornerà nuovamente, così come le solite urla e le solite stronzate dai balconi.
A questo punto, per par condicio dovremmo sputtanare anche la lista “Insieme per Cambiare”, ma mi accorgo che sono più o meno gli stessi di Carinola Democratica. Anzi no, c’è Mattia Di Lorenzo e i suoi balilla che per tutto l’anno hanno rotto le palle con il documento programmatico, secondo il quale il candidato o sarebbe stato fascio o An correva da sola. Quindi, se 1 + 1= 2, o Gennaro è fascio o sono na masnada d’incoerenti e buffoni, così come il resto della coalizione che hanno sempre giurato odio eterno agli avversari e che oggi sono amici.
Tutto è uguale e nulla cambia. In conclusione riproponiamo un passaggio scritto dal quiquiri ben 5 anni fa e che ci fa una tristezza incredibile vedere che rimane ancora attualissimo.

Come già detto, non vogliamo entrare nel merito dei
contenuti dei due programmi elettorali, anche se
non possiamo fare a meno di notare che entrambi sono
caratterizzati da ambizioni eccessive, che vanno
oltre gli abbastanza limitati poteri di cui un'amministrazione
comunale dispone, e le cui tematiche
sono state inserite per motivi propagandistici più
che programmatici. Non è necessariamente una
critica, ci rendiamo conto che senza propaganda è
difficile catturare il consenso della maggior parte
degli elettori, ma preferiremmo, noi, che come tanti
altri non siamo pregiudizialmente legati al voto di
questa o quell'altra parte, che siano definiti obiettivi
più concreti (e quindi realizzabili) e che si smetta
di usare l'intero tempo che si ha a disposizione nei
comizi per attaccare gli avversari piuttosto che
esporre le proprie proposte…qualche fesso come
noi potrebbe pensare che sia un modo per eludere il
fatto che il programma è in realtà campato in aria.


DePoPA