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lunedì 19 novembre 2007

Aspettando Godot....


Tre giorni di manifestazione, o meglio tre giorni di passeggiate ecologiche mentre le ore passano e le eco-balle si avvicinano. Consigli comunali straordinari decisamente poco straordinari che slittano per motivi decisamente straordinari, riunioni di maggioranza decisamente poco di maggioranza, vista la presenza di individui che fino a prova contraria non sono stati eletti. Comitati che nascono si sciolgono e poi rinascono, comitati che si spaccano e si riuniscono, comitati moderati che fanno gli estremisti, comitati estremisti che fanno i moderati, tanto alla fine chi decide non sono i comitati. Notti di ansia e nervi a mille, vino, carne e paura di fronte ai falò che spezzano il freddo, mentre tutto diventa occasione per fare politica. Piccoli gruppi che bisbigliano in silenzio, presunte spie e spie vere. Un comune spaccato in tre parti che si logora sempre di più. Nocelletesi che annunciano di menare le mani se si parla di Carabbottoli, Casalesi che annunciano di sferrare calci si parla di Cese, Casanovesi stupidamente educati che aspettano e basta. Un sindaco che quando non sente più applausi preferirebbe restare a casa. Tanta voglia di parlare al microfono per poi dire sempre le stesse cose. Si dice no alla discarica e poi ci si limita ad aspettare una mano dal cielo che miracolosamente ci salvi. Terreni intoccabili, persone intoccabili, decisione vaghe e ambigue. Una cittadinanza dall’applauso facile narcotizzata da finti salvatori. Paura, nervosismo, rassegnazione ma tanto alla fine….. tutto si risolve, oppure no. Si parla di azioni forti, ma l’unica cosa forte è la grappa o al massimo la salsiccia…… e alla fine si aspetta soltanto. Aspettare le eco-balle oppure un grande festa per lo scampato disastro? Decisamente la seconda, anche se i minuti passano e si aspetta ancora.

Depopa


domenica 18 novembre 2007

Ruspe Vaglie




Vignette
di
WANGFu

Cosa è Carinola?





Di parole se ne stanno spendendo tante, forse troppe, in questi tormentati giorni durante i quali siamo di fronte all'ipotesi di una discarica nella cava di Casanova, nel pieno centro del paese. Uno dei rischi che corriamo, a prescindere dall'esito di questa vicenda, è quello di essere accomunati, nell'immaginario collettivo, a luoghi oramai famosi solo per il fatto di ospitare discariche (ad es. Acerra, S.Maria la Fossa, Lo Uttaro ecc. ecc.).


Non credo di poterne aggiungere altre, anche per mancanza di argomenti e sopratutto di aggiornamenti sulla questione, visto che purtroppo sono lontano dal paese. Credo che a volte meglio delle parole possano parlare le immagini (clicca sulle immagini per ingrandirle)


























foto aerea di Carinola. Sulla destra si può vedere la cava di Casanova.












Convento di S.Francesco, Casanova






































centro di Carinola.











S.Maria in Foro Claudio, Ventaroli










S.Maria in Foro Claudio, interno

















S.Maria in Foro Claudio, affresco.







Convento di S.Martino, Casanova-Falciano










foto aerea di Casanova.





Sono poche, ma credo diano l'idea che questo non è il posto adatto ad ospitare QUESTE:



venerdì 16 novembre 2007

Balle sotto la pioggia...


Doveva scendere una pioggia continua per rinfrescare le idee a questi quattro polticanti che subiscono decisioni- ma questo forse si saprà alla fine di questa drammatica vicenda- dall'alto, dai "Padre eterni", che sicuro hanno diavoletti spregiudicati dalle nostre parti. A questo punto "Sandro" se ha una coscienza e onestà intellettuale dovrebbe convocare di corsa un consiglio provinciale e fare quello che Pansa-che non è un dittatore- gli ha chiesto -ultimamente al tg3 -di fare , ovvero collaborare per evitare un collasso a Carinola, già troppe volte sbattuta, come una puttana di periferia.
Manfredi

domenica 11 novembre 2007

Sceneggiate Casanovesi

Avevte assistito al comizio di piazza improvvisato venerdì? Perchè di comizio si è trattato...e di che altro sennò?Una vergogna nauseabonda in tutti i sensi dal mio soggettivo punto di vista! I motivi?
1-Colossale sfilza di cazzate rifilateci dai rappresentanti sia della giunta che dell'opposizione, che non hanno sprecato la minima parola sul da farsi concreto.In compenso però si sono strenuamente impegnati a difendere ciascuno la propria personale estraneità ai fatti e a lamentarsi di come malamente sono stati trattati dalla popolazione...poverini!!!Di Lorenzo, che pena, raccontava che dalla manifestazione di qualche anno fa è stato addirittura cacciato via sotto scorta... a calci in culo ti dovevano cacciare!!!!
2-Pochezza culturale, per non dire analfabetismo, di qualcuno "politici" ospiti... Paolo Cevoli col suo assessore a Zelig fa un baffo!!!!
3-Maggioranza dei cittadini intervenuti interessata più ad applaudire il proprio leader che a chiedere coerenza e azione!
4-Dimostrazione dell'elevato "livello di bestialità" tra la folla...e chi c'era sa di cosa parlo.Detto questo, lapidatemi pure, ma non smentisco il mio cinico disfattismo: la discarica si farà,certo che si farà!!! Perchè? Perchè i nostri politici non conoscono altro linguaggio che quello della propaganda elettorale e comincio seriamente a credere che non sappiano cosa voglia dire essere cittadini...chissà, il "potere" delle cariche che ricoprono avrà dato loro alla testa! Quindi nessuna speranza di azione da parte loro. Non riusciranno a collaborare serenamente per risolvere il problema....Saranno impegnati a punzecchiarsi (sulla nostra pelle però!) come già dimostrato.Assodato che (improbabile miracolo a parte) i politici non ci saranno, tocca allora alla cittadinanza! L'occupazione del luogo? Io non ce li vedo proprio i casanovesi col sacco a pelo, a dicembre, a dormire sotto le stelle!!!! Ce ne saranno sicuramente, all'inizio, di irriducibili combattivi... ma il numero degli occupanti diminuirà gradualmente.. Quanto si resisterà allora? Una settimana? E poi?No, il casanovese non è un uomo d'azione, è un uomo di lingua...il suo motto è "armiamoci e partite!".Non me ne vogliate...magari sarò una poveraccia che non merita la stima dei suoi conterranei, ma sono realista.Se poi mi sbaglio (e spero tanto sia così), farò pubblicamente mea culpa e vorrà dire che i Casanovesi "residenti" (perchè chi ha potuto è scappato!) sono ancora un popolo capace di sorprendere positivamente qualcuno, (tra cui la sottoscritta) e non solo animali da bar!Buonanotte a tutti, Elettra.
P.S. Redazione, non me ne volere!!!!
Elettra

mercoledì 7 novembre 2007

Cava di Carinola?

Non crediamo di poter commentare ancora ma ci limitiamo a riportare quanto stasera scrivono le agenzie di stampa. Se venite a conoscenza di ulteriori dettagli vi preghiamo di commentare a questo post.

(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Per uscire dell´emergenza rifiuti in Campania si sta lavorando ad ´un´ipotesi normativa che consenta di chiudere le vicende pregresse´. E´ quanto afferma una nota di palazzo Chigi al termine dell´incontro presieduto dal premier Prodi per trovare una soluzione alle vicende campane. Sono stati individuati 9 siti: Casamarciano e Chiaiano in provincia di Napoli, Buccino e Baronissi (Salerno), Morcone e Casalduni (Benevento), Cava di Carinola (Caserta), Petrulo Irpino e Lioni (Avellino). Tra i siti che verranno scelti, cinque dovranno essere attrezzati per poter diventare discariche, perch resta confermato - come tra l´altro gia´ stabilito dalla legge - che ogni provincia dovra´ avere una discarica.Quanto all´ipotesi normativa su cui si sta lavorando, l´obiettivo e´ quello di ´trasformare´, almeno sulla carta, le ecoballe - di proprieta´ della Fibe ma poste sotto sequestro dalla magistratura - in balle in modo da poterle inertizzare e utilizzarle, ad esempio, per ricostituire morfologicamente le cave. (ANSA).

Per uscire dell'emergenza rifiuti in Campania si sta lavorando ad 'un'ipotesi normativa che consenta di chiudere le vicende pregresse che tutt'ora incidono negativamente sulla questione'. E' quanto afferma una nota di palazzo Chigi al termine dell'incontro presieduto dal premier Romano Prodi per trovare una soluzione alle vicende campane. All'incontro hanno partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, il ministro dell'Interno Giuliano Amato, il commissario straordinario per l'emergenza, prefetto Alessandro Pansa, il direttore generale dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente Giancarlo Viglione, il capo dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali Francesco Boccia. Presenti anche il presidente della Campania Antonio Bassolino, i presidenti delle province di Napoli, Benevento e Caserta e il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino. 'Al termine di una discussione ampia e approfondita - afferma Palazzo Chigi - si e' stabilito di lavorare alla definizione di un'ipotesi normativa atta a chiudere le vicende pregresse che tuttora incidono negativamente sulla questione rifiuti'. Contemporaneamente, 'il prefetto Pansa completera' rapidamente il piano per l'uscita dell'emergenza, prevista per la fine dell'anno'. L'individuazione di nove siti di stoccaggio provvisorio da cui verranno scelti quelli che entreranno in funzione il 20 dicembre dopo la chiusura di Taverna del Re, norme che consentano di trasformare gli oltre sei milioni di ecoballe (che sono eco solo sulla carta) attualmente presenti in Campania in balle, in modo cosi' da poterle utilizzare nella ricostituzione morfologica delle cave e la conferma della fine dello stato di emergenza il 31 dicembre. Sono questi i tre punti principali di cui si e' discusso, secondo quanto si e' appreso, nel corso della riunione tenutasi a palazzo Chigi sull'emergenza rifiuti nella regione. Per quanto riguarda i siti, il commissario straordinario Pansa ha presentato a palazzo Chigi una lista gia' sottoposta alle autorita' locali. Ai presidenti delle province pero' sono state concesse ulteriori 24-48 ore per informare i cittadini e condividere con il commissario le scelte. Pansa avrebbe indicato come siti Casamarciano e Chiaiano in provincia di Napoli, Buccino e Baronissi in provincia di Salerno, Morcone e Casalduni in provincia di Benevento, Cava di Carinola in provincia di Caserta, Petrulo Irpino e Lioni in provincia di Avellino. Tra i siti che verranno scelti, cinque dovranno essere attrezzati per poter diventare discariche, perche' resta confermato - come tra l'altro gia' stabilito dalla legge - che ogni provincia dovra' avere una discarica. Quanto all'ipotesi normativa su cui si sta lavorando, l'obiettivo e' quello di 'trasformare', almeno sulla carta, le ecoballe - di proprieta' della Fibe ma poste sotto sequestro dalla magistratura - in balle in modo da poterle inertizzare e utilizzarle, ad esempio, per ricostituire morfologicamente le cave.

Redazione Il Quiquiri'

martedì 6 novembre 2007

...un mare di guai... un mare di idee...


Che cosa è che in questi plumbei giorni veramente desideriamo per il nostro prossimo futuro? Cosa davvero ci auspichiamo che accada per noi stessi e per quelli che vi abiteranno, nel nostro Paese, nel nostro comune? Naturalmente, queste enormi domande potrebbero interessare non solo quelli che sono “lontani”, ma forse anche coloro che pensano più o meno di stabilizzarsi per il futuro in Italia, o più precisamente qui a Carinola. Ma non credo che potranno interessare coloro che hanno già tante volte tergiversato in merito. Giovanni Sartori, recentemente, ha cercato di fare un’analisi, in pochi minuti, sull’attuale situazione politico-istituzionale durante la trasmissione “Parla con me”. Ebbene- sorvolando per fretta i giudizi sul governo Prodi- dopo aver giudicato come “ l’ultima spiaggia il Pd”, consiglia ai nostri parlamentari di adottare per la riforma elettorale il sistema tedesco, come il più attuabile e forse in grado di portare, in futuro, una ventata di rinnovamento nei partiti, attraverso un sistema proporzionale-preferenziale, con soglia di sbarramento al 5%. Questo mi sembra almeno un inizio che questi grassi coccodrilli dovrebbero sforzarsi ad approvare in tempi rapidi. Intanto, sono sicuro, che nessuno avrà ancora pensato alla prima domanda con cui inizia questa pallida serie di periodi. Oppure no, starete già pensando di chi è la colpa, e saprete certamente indicare “questo o quello” per questa o quell’altra cosa. “Si il sindaco una volta ha fatto questo!! lo giuro!!..no!non è vero, è stato quell’altro!!” E’ certamente questo l’atteggiamento che richiederebbe la situazione. Bravissimi, davvero. O forse no è il mio atteggiamento,carico di preclusioni, a suggerire questa probabile reazione. La verità, probabilmente, è che seppur ci importa di chiederci cosa vogliamo per il nostro futuro, preferiamo rimandare la risposta. Preferiamo l’incerto al certo. Un vecchio una volta mi disse che nella vita la cosa più importante fosse farsi le domande giuste, il resto sarebbe venuto provando a rispondervi con onestà e coraggio. Dialogando continuamente con noi stessi e con gli altri dunque. Ma riflettendoci bene forse la mia non è una domanda che può entrare nella categoria delle “domande giuste”. Ma io provo a rispondervi. Quello che mi auspico è che a questa maledetta congiuntura politico-economico, fradicia di pioggia infetta- che spesso nella storia si è presentata alle porte degli uomini- vi si opponga il coraggio, la libertà che da sempre ci hanno fatto voltare pagina. E’ vero il nostro contributo può essere minimo, ma non potrà mai essere, se dato con forza di spirito, vano, illusorio. No, questo la storia non lo insegna. Ebbene, perché cosi’ immobili, stanchi, vinti, davanti a tanta bellezza della nostra italica terra. perché non provare a cambiare le cose. Come? Su questo io sto provando a rispondere, cominciando a farmi delle domande. Chi si presenterà nelle liste come consigliere, chi come sindaco di Carinola, chi sostenitore di entrambi coi propri voti per sperare di prendere una delega, che cosa ci racconterà stavolta? La solita storiella? Ebbene di questi credo che non ne abbiamo bisogno. Bisogna invece che si faccino avanti dei nuovi, anche senili, ma con coraggio negli occhi ed onestà nell’animo. E se questi non esistano a Carinola, e bisognerà prima disegnarli? Ebbene allora penso che chiunque sia d’accordo con me, sarà anche d’accordo ad opporci, con ogni mezzo consentito, ad un nuovo tracollo quinquennale. Altrimenti vuol dire che siamo già in “ un mare di guai”, come sostiene lo stesso Sartori.

Manfredi delle Mattinate


La resa dei conti


E’ vero, dobbiamo dirlo: a volte tra i vari commenti apparsi su questo blog se ne trovano alcuni di pessimo gusto. Parolacce, insulti e nomignoli che forse ci si potrebbe risparmiare. Ma la durezza di alcuni (pochi per la verita’) non dovrebbe oscurare quelli che invece utilizzano questo spazio per dare sfogo alle proprie preoccupazioni, idee e perche’ no, frustrazioni, in modo non “politically correct”. I politici locali, abituati ormai ai loro codici dialettici di comportamento nei quali, volenti o nolenti, riescono a coinvolgere anche gli operatori della stampa locale, sono stati colti di soopresa da questo linguaggio, con il quale, bisogna ricordarlo, hanno iniziato a convivere molto tempo prima dell’ondata di grillismo e “antipolitica” (per chi non ricorda i giorni della distribuzione del quiquiri cartaceo puo’ fare un giro su http://members.xoom.alice.it/quiquiri/ ).
Ora che le elezioni si avvicinano, la paura di perdere consenso sta facendo decidere ad alcuni dei nostri politici che e’ arrivato il momento di passare ai fatti. Stando a quanto riferiscono alcuni dei piu’ recenti commenti, “la settimana scorsa è stato chiamato sul Comune l'Avvocato Iannettone perchè mettesse a punto una denuncia (non so se è stata presentata) alla redazione del quiquirì e con l'occasione si è saputo che il consigliere comunale Di Lorenzo ha esposto alcune decunce facendo anche dei nomi di alcuni ragazzi che secondo lui collaborano con la redazione del quiquirì”. A cio’ aggiungerei le velate minacce ricevute dal colonnello-maggiore-generale-ammiraglio dei …. Vigili Urbani, ad evitare la distribuzione cartacea in assenza di permessi, perche’ cio’ avrebbe potuto compromettere la pulizia della nostra linda e quasi svizzera cittadina (solo che al posto della mucca viola e bianca di Milka abbiamo le magrissime vacche di Vincenzo che ti sbarrano la strada per la via di Falciano, cosa che secondo I Vigili comporta meno pericoli dei nostri volantini).
Oltre a queste, e ad altre azioni che non sto qui ad elencare, il nulla. Saranno impegnati nelle strategie di allineamento-esclusione-famiglianza-questo e’ mio-questo e’ contro-favori pre-elettorali-pescare giovani con famiglie grosse ecc ecc ecc. Il brutto e’ che, temo, queste rimangono ancora, a dimostrazione di quanto ancora dobbiamo progredire, le strategie vincenti.

Zappa e Tridente

giovedì 1 novembre 2007

Il viaggio del Tordo Zip


Il tordo di nome Zip era nato in primavera sulle montagne svizzere al confine con l’Austria nel giardino di una linda casetta. Sin da pulcino era convissuto con gli abitanti del villaggio che gli volevano bene e a volte gli mettevano del cibo sugli appositi trespoli. Aveva trascorso l’estate felice mangiando ciliegie, prugne e more nei giardini delle case. Arrivato l’autunno fu convocato insieme a tutta la famiglia dal capostormo che li informò che l’inverno era alle porte e con esso la neve, quindi dovevano migrare. Chiese di decidere democraticamente in quale luogo passare l’inverno e tutti dissero la propria, c’era chi voleva andare in Spagna, chi in Portogallo, chi in Grecia, chi nell’Africa del nord, tutti luoghi caldi e pieni di olive, il loro cibo preferito. Chiese la parola un tordo nato e vissuto a Basilea, questi propose di andare in Italia e precisamente in Campania spiegando il motivo della sua proposta. Aveva saputo che in quella regione vi sono delle olive saporitissime che nella zona di Carinola vengono chiamate “malevizzole”, proprio perché piacciono ai “malevizzi” (nome dialettale del tordo). Disse poi che ci sono boschi verdi pieni di dolcissimi corbezzoli e il clima è tanto mite che sembra sempre primavera, tanto che la chiamano terra dell’amore che invita tutti a cantare, uomini e animali. E poi aggiunse: "Il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio, grande intenditore di uccelli, è nato e vive in Campania e si batte per la difesa di noi animali. È vero che ha due cognomi e i lavoratori non si devono fidare di lui, ma gli animali si". Aggiunse infine: "ha detto in un convegno a Basilea che in Campania se uno rapina e ammazza un tabaccaio non va in galera, ma se maltratta un animale prende cinque anni di carcere". Questa ultima affermazione convinse tutti e all’unanimità fu scelto di svernare in Campania. Il pomeriggio, dopo aver fatto due o tre voli concentrici sulle case per salutare tutti gli abitanti, lo stormo si mise in volo in direzione sud, Mar Ligure, poi Mar Tirreno infine la Campania. Il tempo era bello, con un piacevole levante che stirava le penne e ne aumentava la velocità, cosicché nel cuore della notte arrivarono in vista delle rive campane. Sulla costa videro una luce abbagliante da cui proveniva una musica dolce di zirli e gorgheggi d’amore. Subito i più giovani si lanciarono in picchiata ma invece di trovare sexy compagne si trovarono impigliati in una rete tesa sul mare fra due barche. Insieme a loro c’erano, fringuelli, pettirossi, pispole, storni e anche qualche beccaccia, tutti insieme uniti nella stessa fine orrenda. Lo stormo continuò con più attenzione pensando ad un piccolo incidente, cosicché quando arrivarono alla pineta e videro un invitante albero secco e illuminato si sentirono sollevati. Da questo proveniva una dolce musica d’amore e zirli di passione, tutto lo stormo vi si lanciò sopra. Appena arrivati nel raggio luminoso, dall’oscurità incominciarono ad arrivare centinaia di fucilate, i poveri tordi si resero conto della trappola, ma era ormai troppo tardi. Quelli posati sull’albero caddero stecchiti. Gli altri volando vorticosamente accecati dalla luce del faro e terrorizzati dal rumore degli spari morirono fucilati insieme ad altri malcapitati uccellini. Il tordo Zip assieme ad altri quattro o cinque riuscì fortunatamente ad allontanarsi dalla trappola. Si rifugiarono in un boschetto aspettando il mattino seguente. Appena incominciò ad albeggiare si rimisero in volo verso le colline dove avrebbero potuto cibarsi di corbezzoli e olive. Da ogni lato arrivavano richiami di ogni genere, zirli, gorgheggi, chioccoli da apparecchiature elettroniche sofisticatissime, che li invitavano a fermarsi, i compagni di Zip lo fecero e caddero uno a uno crivellati dai pallini. Il tordo Zip capito che erano tutte trappole e in mezzo a che gente era capitato volò in alto, portandosi fuori tiro, ma quei forsennati gli sparavano ugualmente. Dall’alto, oltre ai suoi compagni superstiti, vide morire stormi di ingenue allodole che fiduciose si lanciavano sui richiami elettronici, facendosi sterminare. Si alzò ancora di più puntando alla cima del monte Massico, pensando, "Non mangerò le olive malevizzole ma almeno sopravviverò"!! Così si posò su di un albero nel bosco sulla cima del monte. Pensò "Sono salvo!". E mentre tra sé e sé rifletteva su questo, una pioggia di pallini lo trafisse… lo aspettavano anche là. E così finì il viaggio del nostro caro tordo Zip.
P.S. Purtroppo questa storia è vera.
The Big Hunter

giovedì 25 ottobre 2007

...Riflessioni...


Sono perplessa, e nel mio caso scrivere non vuol dire dare informazioni ma è la conseguenza di un bisogno di averne.
Sfoglio le pagine di stampa “alternativa”, mi considero dotata di buonsenso se provo orrore e rabbia nell’apprendere Terribili Verità costantemente insabbiate dal Potere (qualunque cosa questo voglia dire), poi mi sento a mia volta impotente perché non capisco come si possa spezzare la catena.
A questo punto arriva la confusione, perché non si può abbattere un nemico che non si conosce, lo sa anche un bambino.
È quindi d’obbligo chiedersi: ma cos’è veramente il Potere?
Sono gli uomini di potere? - un po’ scontato, forse.
O è forse un’ Entità Ultraterrena che si serve degli uomini per rigenerarsi costantemente? - carina questa, eliminerebbe ogni problema di tipo “morale”, ma forse è un po’ medievale…
O è un’altra di quelle grandi finzioni di cui l’uomo ha bisogno per non delirare di fronte alla propria totale incapacità di autocomprensione? – forse un po’ troppo scontata anche questa ipotesi e poi, parliamoci chiaro, non spiega proprio niente.
Dilemma troppo grande, passo ad altro perché comincio a sentirmi stupida.
Dicevamo delle Terribili Verità.
Che bello, anche queste portano ad un enigma: sono semplicemente impossibili da insabbiare completamente, o ne viene volontariamente lasciata una piccola traccia per far sì che poveri sventurati, credendo di essere portatori di Conoscenza e Libertà, in realtà stiano semplicemente avendo la loro parte nella Strategia del Terrore? Non voglio credere che sia così, un pensiero troppo qualunquista e che giustifica l’inattivismo. Eppure non riesco a non restare nel dubbio, e a volte immagino che tutte queste persone, in pericolo costante oppure addirittura martiri di grandi ideali, in realtà stiano solo facendo il gioco di ciò che vogliono combattere.
E il dubbio resta e si rafforza, perché la paura è debolezza (e debole è notoriamente il contrario di potente), e non si può non aver paura di fronte ad un ignoto che ogni tanto svela qualche sua parte, ed ogni tanto il suo contrario, entrambi devastanti.
L’Agnosticismo non è una via perseguibile, ho bisogno di decidere cosa è giusto e cosa sbagliato.
O almeno sapere in che direzione muovermi, così la mia vita sì che avrebbe un senso!
Insomma, mourir pour des idées c'est bien beau, mais lesquelles ? (G. Brassens)

Antiope

Linea Verde: La Margherita


Oggi ci occuperemo di floricoltura e particolarmente delle caratteristiche biologiche del piccolo fiore comunemente chiamato margherita. La Margherita, diversamente da come può apparire, ovvero un fiore piccolo e delicato, è sicuramente uno degli organismi più resistenti in natura. La Margherita si adatta con una certa facilità ai più svariati cambiamenti climatici. Cambia la stagione? Non c’è problema La Margherita non appassisce ma si rinvigorisce. I suoi petali sono sempre più rigogliosi nonostante i cambiamenti di stagione. La Margherita è un organismo che attecchisce con molta facilità e con uguale vigore, nei terreni più diversi. La Margherita predilige terreni come associazioni culturali, associazioni sportive e da non molto alcuni studiosi hanno constatato che La Margherita è particolarmente predisposta per i comitati festeggiamenti di matrice religiosa. Inoltre, La Margherita non disdegna di crescere anche nelle cooperative, ad esempio di pulizia. Insomma, La Margherita anche se non la si vede vive e come! Sempre dai nostri studi abbiamo notato come La Margherita ogni cinque anni, puntualmente nei mesi prima di maggio, si riproduce inverosimilmente inserendosi nei settori suddetti. Un aspetto sicuramente singolare che fa de La Margherita un organismo decisamente atipico, in quanto ancor prima della primavera la ritroviamo praticamente d’ovunque. È stato osservato come simbioticamente La Margherita si congiunge con un altro organismo, cioè la quercia. Due organismi per forma e caratteristiche apparentemente diversi che, in procinto di cambiamenti climatici, si incatenano in un unico essere biologico. Sicuramente singolare osservare come due organismi di matrice biologica diversa si uniscano per meglio sopportare i cambiamenti. Si potrebbe parlare di lotta per la sopravvivenza? Chi può dirlo.... Ciò che invece possiamo dire con certezza e come La Margherita riesca a sopravvivere pur coabitando con l’albero della quercia in maniera autonoma. Fatto di particolare interesse scientifico è la constatazione del primato biologico che La Margherita continui ad conservare. In un piccolo villaggio di campagna chiamato Carinola si è potuto osservare come l’apparenza inganna. Infatti, nonostante l’apparente fragilità de La Margherita, il piccolo fiore è riuscito, prima ad unirsi e subito dopo a dominare un organismo decisamente più grande come la quercia. Un fatto sicuramente anomalo che porterà a Carinola esperti da tutto il mondo per osservare il fenomeno di supremazia del piccolo fiore de La Margherita. Un fenomeno che non poche preoccupazioni sta scaturendo nei cittadini del villaggio di Carinola che, giorno dopo giorno si vedono spuntare da ogni dove margherite dallo stelo simile a quello di un tronco.


Depopa


domenica 21 ottobre 2007

Cattivi Maestri



"Io credo che Prodi sia il migliore Presidente del Consiglio della storia Repubblicana": cosi' dice il nostro vicesindaco.

Io so perche' la pensa cosi: non solo crede che sia il migliore, ma lo considera un esempio da seguire.

L'ultimo post del blog di Beppe Grillo ne e' la prova:




"Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno
di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun
ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono
tutti d’accordo.La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito
debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni,
produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini
di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e
scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi
limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo
iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un
blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto
all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della
Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di
omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis
del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi
deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog
di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo
stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo
regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E
il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle
Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le
Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i
responsabili. Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia"

A me sembra, su una scala piu' grande, un metodo molto simile a quello che i nostri prodini stanno usando per farci chiudere.

Voi cosa ne pensate?


Il Bufalo