La Lara vien dai Carani
con le bollette fra le mani
Col suo cammin a tratti
reca un fascio di contratti.
Ormai fa come le pare
e aspetta la festa con le comare e,
domani,
col suo fare ostenterà il petto e il collare.
Siede con le compagne
a chiacchierar e a far lagne.
Con tanta devozione
fa aprir ogni portone
E con un pò di sane moine
fa sganciare tante lire.
Con la bionda e Antonietta per tutti i vicoli sgambetta
E con Pino e Tommaso prende tutti per il naso.
Dove si trova si fa sera raccontando la sua spesa
E novellando vien sovvenendo di quando la festa sta venendo
E la sera si deve ornare perché tutti vuol caricare
E tutta snella e fiera festeggerà
con don Carlo tutta la sera e,
lasciandosi nei pensier,
corre ancor a quello di ier.
Già l’aria imbruna
e sta ormai per sorgere la luna
or la banda suona con tanto sfizio
e alla festa si dia inizio.
Bocciato Leali e Tozzi,
sospirando aspetta Capozzi
E i fanciulli tutti insieme
a gridar di cambiar mestiere.
Intanto al tavolino il zappator
le lancia un risolino
Perché quando tutto sarà spento
verrà da tutti un gran lamento.
Tutti a gemere e bisbigliare che questa festa non è da fare
E c’è chi tanto le vuol male che invoca il temporale.
Ciascun in cuor suo fa crucci
e vede bello pure Ruocci.
Manca solo che tutto arzillo
si presenti pure Mannillo
E tutti e due con devozione
pensino a cambiare situazione.
Altro della tua festa non dirò
ma ti dico che farò
Questo venerdì è il più gradito
perché tutti insieme alziamo il dito
E fortemente attanagliati
gridiamo in coro ci hai stufati!