Un bel giorno, il buon Dio si rivolse ai due Angeli ai piedi del suo trono e disse: “Uagliu’, ho fame! Andate un po’ sulla Terra e portatemi della frutta… ma senza pressa, tantu ce sta tiempu!” I due Angeli lasciarono il loro posto e scesero sulla Terra a cercare un po’ di frutta. Girarono in lungo e in largo, ma non trovarono nulla di loro gradimento. Nessun tipo di frutta era degna di essere portata al Signore. “Ma questi uomini – disse il Primo Angelo – non riescono a fare mai niente di buono! Ci penserò io. Solo la mia perfezione potrà far crescere della frutta da Dio”. Decise così di lasciare il suo compagno, che si attardava a chiacchierare con gli altri, e ritirarsi a coltivare frutta. Il Secondo Angelo ci rimase male, lo pregò più volte di non lasciarlo solo in quella Terra ancora selvaggia, ma quello non volle ascoltarlo e se ne andò.
Prese dimora su un’isola deserta in mezzo al mare, alzò dei recinti altissimi per non lasciar entrare nessuno, chiuse a chiave tutti i cancelli d’accesso e iniziò a coltivare una piantina. Arò, seminò, potò e irrorò fino a quando la piantina non fu adulta e ben solida.
Dopo il tempo necessario, la pianta diede i suoi frutti: delle petulane bellissime, gialle, vellutate, profumate. Solo a guardarle veniva voglia di mangiarle
L’Angelo, soddisfatto di se stesso, ne raccolse tre, le mise su un vassoio d’oro e le portò al Signore. Quando il Signore le vide, esclamò: “Azz! Che meraviglia per i miei occhi e per la mia fame!” e cominciò a mangiarle. Ma riuscì a mangiarne solo una. Subito si sentì lo stomaco pesante, come se invece di una pesca avesse mangiato un mattone. “Neh uaglio’, nunn’è che l’hai pumpate troppo?” chiese all’Angelo. “No, mio Signore. Quanto basta!” “ E che sentimenti hai usato per irrorarle?” “Devozione, costanza e tenacia. Tutto ciò che ti piace e ti fa bene”. “Uhmm, sarà! Ma a me sembra che questa pesca abbia un po’ il sapore di una Mela, e ha un profumo particolare che mi sta dando la nausea… mi ricorda un po’ la puzza di Lucifero! Non è che tu…ci hai messo dentro un po’ di superbia?” “No, Signore, ma cosa dici?” “Dico che mi fa male lo stomaco. Va’, vatt’assetta’!”
Dopo qualche giorno, ritornò anche il Secondo Angelo. Aveva tra le mani un grosso paniere di giunco e dentro c’erano delle ciliegie: poche, brutte e bitorzolute. Facevano pena solo a guardarle. Il buon Dio le guardò e poi esclamò: “Sant’Antonio! E addò l’hai pigliate cheste? A Casale?”. “No, mio Signore. A Casanova.” “E cheste piante tennu a Casanova?… O sei tu che non ti sei dato da fare? Dimmi la verità…”. L’Angelo abbassò la testa e rispose: “ E’ vero mio Signore, non mi sono dato da fare a cercare della frutta degna di te. Mi sono fermato a chiacchierare con gli uomini lungo il marciapiede e ho perso tempo. Queste me le hanno date un po’ tutti prima di salutarci e io sono subito corso a portartele.”
Il buon Dio guardò il suo Angelo e lo prese in giro dicendogli: “ Te piace perde tiempu, eh? Ri marciapiedi pe’ chestu su fatti…” e intanto assaggiò le ciliegie. Immediatamente gli tornò il sorriso sul volto. “ Buone. Molto buone. Genuine e senza veleni nocivi. Proprio come piacciono a me. Non sono cresciute belle, ma sono cresciute nella schiettezza e nella condivisione e questo le fa belle agli occhi miei. Vatt’assettà puru tu!”
L’Angelo, tutto contento, andò a sedersi al suo posto. Guardò il suo compagno triste e abbacchiato e gli disse: “ ‘Nte preoccupà, po’ te passa! Però ’a prossima vota te ‘mpari! Invece de te ‘nzerrà a sette catenacci, putivi rimane’ cu me a perde tiempu cu gli’ati. Si tu fai sempe ru sapientone, prima o poi, Chigliu te otta da copp’abbasciu!”
Talìa
Prese dimora su un’isola deserta in mezzo al mare, alzò dei recinti altissimi per non lasciar entrare nessuno, chiuse a chiave tutti i cancelli d’accesso e iniziò a coltivare una piantina. Arò, seminò, potò e irrorò fino a quando la piantina non fu adulta e ben solida.
Dopo il tempo necessario, la pianta diede i suoi frutti: delle petulane bellissime, gialle, vellutate, profumate. Solo a guardarle veniva voglia di mangiarle
L’Angelo, soddisfatto di se stesso, ne raccolse tre, le mise su un vassoio d’oro e le portò al Signore. Quando il Signore le vide, esclamò: “Azz! Che meraviglia per i miei occhi e per la mia fame!” e cominciò a mangiarle. Ma riuscì a mangiarne solo una. Subito si sentì lo stomaco pesante, come se invece di una pesca avesse mangiato un mattone. “Neh uaglio’, nunn’è che l’hai pumpate troppo?” chiese all’Angelo. “No, mio Signore. Quanto basta!” “ E che sentimenti hai usato per irrorarle?” “Devozione, costanza e tenacia. Tutto ciò che ti piace e ti fa bene”. “Uhmm, sarà! Ma a me sembra che questa pesca abbia un po’ il sapore di una Mela, e ha un profumo particolare che mi sta dando la nausea… mi ricorda un po’ la puzza di Lucifero! Non è che tu…ci hai messo dentro un po’ di superbia?” “No, Signore, ma cosa dici?” “Dico che mi fa male lo stomaco. Va’, vatt’assetta’!”
Dopo qualche giorno, ritornò anche il Secondo Angelo. Aveva tra le mani un grosso paniere di giunco e dentro c’erano delle ciliegie: poche, brutte e bitorzolute. Facevano pena solo a guardarle. Il buon Dio le guardò e poi esclamò: “Sant’Antonio! E addò l’hai pigliate cheste? A Casale?”. “No, mio Signore. A Casanova.” “E cheste piante tennu a Casanova?… O sei tu che non ti sei dato da fare? Dimmi la verità…”. L’Angelo abbassò la testa e rispose: “ E’ vero mio Signore, non mi sono dato da fare a cercare della frutta degna di te. Mi sono fermato a chiacchierare con gli uomini lungo il marciapiede e ho perso tempo. Queste me le hanno date un po’ tutti prima di salutarci e io sono subito corso a portartele.”
Il buon Dio guardò il suo Angelo e lo prese in giro dicendogli: “ Te piace perde tiempu, eh? Ri marciapiedi pe’ chestu su fatti…” e intanto assaggiò le ciliegie. Immediatamente gli tornò il sorriso sul volto. “ Buone. Molto buone. Genuine e senza veleni nocivi. Proprio come piacciono a me. Non sono cresciute belle, ma sono cresciute nella schiettezza e nella condivisione e questo le fa belle agli occhi miei. Vatt’assettà puru tu!”
L’Angelo, tutto contento, andò a sedersi al suo posto. Guardò il suo compagno triste e abbacchiato e gli disse: “ ‘Nte preoccupà, po’ te passa! Però ’a prossima vota te ‘mpari! Invece de te ‘nzerrà a sette catenacci, putivi rimane’ cu me a perde tiempu cu gli’ati. Si tu fai sempe ru sapientone, prima o poi, Chigliu te otta da copp’abbasciu!”
Talìa
vena satirica fantastica... deve capire solo chi puo'!
RispondiEliminamolto nietzschiana.
e bravo l'angelo! qua Dio mi pare,simpaticamente parlando,un bravo boss. che bellezza di una satira!
RispondiEliminaS
Bentornata Talia. Alla grande!
RispondiEliminaCi sei mancata.
Per Talia per favore mi spieghi la metafora? Non me ne volere ma anche le parabole del vangelo hanno bisogno di essere spiegate.
RispondiEliminaPer 18,13
RispondiEliminaLeggi un po' in giro, sui blog nostrani e capirai. E se non dovessi capire nemmeno allora, riscrivi.
A chi deve capire.
RispondiEliminaA parte che Talìa è una musa e non una ninfa, nessuno ti rimprovera quello che dici, ma come lo dici. Ti do ragione: di semidei ce ne stanno fin troppi in Italia, a cominciare da quello che sta al governo e al quale tu assomigli per arroganza e per disprezzo dei comuni mortali (permettimi la sincerità), per tutto il resto siamo lontani anni luce. E cmq una delle fontane del carinolese da cui sgorga latte e miele sei tu, noi siamo solo persone semplici a cui piace stabilire contatti con gli altri, e non necessariamente su eccelsi livelli come invece piace a te. Non abbiamo mai avuto la pretesa di essere i detentori della conoscenza come invece succede a te. Lo sai cosa ti manca amico? Un po' di umiltà e soprattutto un po' di senso dell'ironia che ti renda capace di ridere e di sorridere. E con questo con te ho finito.
A chi deve capire.
RispondiEliminaGiochi sporco amico! Stamattina il titolo del tuo post era diverso, così come diversa era la parola tra parentesi. Stamattina era una sola, ora sono due. Ahi, ahi! Che c'è, non lo sapevi che Talìa era una musa? Questo è grave per un saccente come te!
Cara Talia sono quello delle 18.13ho letto il commento delle 11.28 e ho compreso anche il post. Comprendo le tue buone intenzioni di far ragionare certi individui, ma è tempo perso. Purtroppo di persone cone quelle che hai descritto ce ne sono tante e in forte aumento. Qualcuno è zero in politica, zero in relazioni umane, zero nei comportamenti con Tutti, zero in tutto solo perchè ha imparato un pò di leggi si sente in diritto di pontificare su tutto . E' talmente ottuso che non si accorge che non riesce più a trovare ascoltatori. Lasciali perdere questi tuttocervello e resta con la gente normale a cui piace di parlare dei problemi e di scambiarsi qualche pensiero, e ogni tanto anche qualche frecciatina.
RispondiEliminaPer chi deve capire.
RispondiEliminaAnch'io sto celiando, ma tre frecce te le manderei volentieri: una per colpirti la bocca, una per colpirti le mani e l'altra per colpirti il fondoschiena.
E poi colta in castagna di che scusa?
dovevi titolare: e l'avvocato centrella si trasformo nel navigatore Ulisse.... ma rimane sempre della stessa pasta!
RispondiEliminaCara Talia, quello che sta al governo non sarà di certo un semideo, ma sicuramente è uno che ha gli attributi ottagonali e certamente meno ipocrita di molti altri...ad iniziare da te per finire ai vari politici che sicuramente, da come parli, stimerai più di Berlusconi...come per esempio il Compagno Bertinotti...umile....sempre attento alle persone più semplici alle coop rosse e ai maglioncini di cachemire da 900euro l'uno.....
RispondiEliminaViva il divino Silvio.
p.s. Talia sembra anch'ella appartenere al club di quelli che vinto le elezioni Berlusconi sta schiattando in corpo... GGGGGGGGGGGoooooooooduria pura ragazzi!!!!!!!!!!
Vinte le elezioni Silvio è iniziata una nuova stagione dove , come si usa dire, se piscia l'uccello è colpa di Berlusconi! La musa Talia sembra una delle principali fomentatrici di questo clima. Ragazzi...ma non vi accorgete d'esser ridicoli?? E basta con sto Berlusconi! Non parlate a sproposito solo perchè avete nei confronti del Cavaliere forti sentimenti di frustrazione, invidia, gelosia e stratosferici pregiudizi. Lasciatelo lavorare... la legislatura è iniziata da poco più di due mesi circa...alla fine dei cinque anni, se reputerete negativo il suo operato avrete tutte le ragioni di questo mondo a criticarlo....ma visto invece che sentenziate già da ora dall'alto delle vostre competenze...capacità... preparazioni...(si fa per dire ovviamente!) siete evidentemente in piena mala fede.
RispondiEliminaX 17,22 e 17,31
RispondiEliminaUagliù, ma vui state sempe cca ncoppa? E iateve a fa na camminata da cacche ata parte. Nun ve putete proprio suppurtà. A nui o' cavaliere nce piace!!!
Per chi deve capire
RispondiEliminaMaronna, e comme si' pesante! Hai visto? ti ho dato la possibilità di sciorinare la tua inesuribile dotta cultura. Mo' te sienti meglio?... Però' mo' arriposate nu pocu. Fa cauru!
carissimo anonimo delle 19.03... premetto che non sono per berlusconi e nè per nessuno datosi che ognuno m'ha deluso (non sono anarchico ok?!) ma... tu dici che sono scoccianti quelli che parlano di berlusconi. a me risulta che sono altri,gli anti-berlusca,a continuare a parlarne. tu sei semplicemente un "anti berlusconi" per farla breve,quindi sei tu che dovresti farti una passeggiata. leggi bene amico mio,quello sopra di te ha semplicemente detto basta di parlare sempre di berlusconi,proprio come te. ragionare,paisani miei,ragionare!
RispondiEliminaPER 19,03 E Talia. Non vorrete mica tappare la bocca a chi non la pensa come voi???????' Sarebbe molto antidemocratico.....e un po da fascista pure! O no?
RispondiEliminaTalia/Artemide/Ares(tra l'altro Ares e`la forma greca di Marte, il dio della guerra) come mi diverto a leggere i battibecchi tra l'onnisciente Ulisse e te. Io sono
RispondiEliminaMinerva alias Athena, la dea della Sapienza e la figlia favorita di Giove. Ulisse,lo sapevi questo? Qui
sul monte Olimpo gli dei si sono
schierati in due squadre, chi a
favore di Ulisse e chi a favore di
Talia.Tu, Ulisse, a volte hai un poco ragione, quando esplicitamente
o implicitamente esponi le tue idee
ma sei molto pesante e usi paroloni
che neanche Demostene qui vicino a me riesce a capire e mi sta chiedendo in greco ti`?(non posso
riprodurre la tau greca,percio` devi accontentarti di una semplice t). Vorrei consigliarti una cosa,
non pensare di stare facendo un'arringa dinanzi a un gruppo di persone,sinceramente non vedo nessuno, e usa un linguaggio piu`
semplice,alla portata di tutti e forse troverai qualche udienza
disposta ad ascoltarti perche ti
capisce. Tu,Talia,le tue consorelle
le bellissime Muse stanno facendo il tifo per te e mi stanno dicendo
sempre in greco "eu, eu"(bene,bene)
addirittura Melpomene, la musa della tragedia,ha detto che se proprio vuoi lanciare le tue frecce
fallo pure e mira giusto. Io da dea della Sapienza vi esorto ad essere moderati,a divertirvi a
celiarvi e a ricordarvi che Pluto
e Cerbero sono molto severi con
quelli che parlano troppo.Ricordatevi che siete umani,
siete amici e paesani. Io da dea
conosco la vostra identita`,(gli dei sanno tutto) e dal mio trono vi
dico "vi voglio bene".Con amore
Minerva
AMEN!
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