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giovedì 20 agosto 2009

Nere, putride e amare acque…


Tutti siamo ben lieti che i nostri liquami escano dai servizi delle nostre abitazioni in modo perfetto, ma non ci preoccupiamo minimamente di dove vanno a finire questi liquami puteolenti e di come vengono smaltiti. In verità Casanova, ma del resto l’intero comune di Carinola, non ha un sistema legale e non inquinante di smaltimento dei liquami domestici, anzi la maggior parte delle abitazioni, non essendovi un collettore fognario e un depuratore, versano i liquami nei canali che attraversano il casale, si veda il cosiddetto “Cavone” che è diventato una fogna a cielo aperto e che tra poco, per buona pace di chi vi sversa i propri liquami, ma non ne vuole sentire il “profumo”, sarà in parte coperto da una colata di cemento. Ovviamente anche questa operazione è frutto dell’ingegno dei consulenti comunali e della grande “lungimiranza” degli amministratori (di oggi o di ieri), comunque poco attenti al problema ecologico.
La popolazione casanovese si è giustamente e ribellata quando si parlava di utilizzare la cava come discarica di immondizia indifferenziata, le fantasiose ecoballe che pendevano tra un comune e l’altro e che ora sembrano non esistere più o meglio che la televisione non ci fa vedere più. Comunque resta la gravità del problema: lo smaltimento dei liquami che continua, sotto l’indifferenza di alcuni e il comodo di altri, ad avvenire in modo da creare seri problemi di igiene e sanità. Non crediate che coprire col cemento i canali dove si sversano le acque sanitarie sia un modo per risolvere il problema, ma piuttosto un modo per nasconderlo e renderlo ancora più grave. Sarebbe ora che l’amministrazione si ponesse problema serio del risanamento dei canali inquinati e della realizzazione di un sistema di depurazione. La salute dell’ambiente e di conseguenza della gente che lo abita viene prima di ogni cosa. Sarebbe ora che la gente si ribellasse anche a questa mancanza di attenzione nei confronti della loro salute divenendo essa stessa più rispettosa dell’ambiente. L’inquinamento delle acque non è meno grave della presenza di monnezza in una cava, anzi quest’ultimo se controllato non è un problema. Non facciamo che “occhio non vede, cuore non duole”. Non ci ribelliamo alle ecoballe solo perché l’umore o l’interesse di qualcuno l’ha imposto o per dimostrare che è facile sobillare la massa! È inutile chiudere col cemento qualche canale casanovese perché è solo uno spreco di danaro pubblico e non risolve il problema in generale, ma solo di qualcuno.
Anonimo via web

venerdì 14 agosto 2009

Spazi di aggregazione

cani2

Alcuni commenti ad un recente post di questo blog mi hanno portato a scrivere delle considerazioni che già da un po’ di tempo facevo tra me e me: la trascuratezza degli spazi di aggregazione oggi tanto importanti per ogni comunità civile. Chiaramente lo spazio di aggregazione per eccellenza qui a Casanova è e rimane la villa comunale. Villa potrebbe chiamarsi se fosse uno spazio curato, custodito, bello agli occhi e piacevole allo spirito, ma così come si ritrova ad essere e soprattutto all’uso che se ne fa, è più giusto definirlo un caravanserraglio. Per chi non lo sapesse, nella cultura araba il caravanserraglio era lo spazio dove sostavano le carovane e quindi, per antonomasia, un luogo pieno di confusione e di rumori incredibili. Ecco. Questa è la villa comunale di Casanova. Un vero caravanserraglio.

Sia di giorno che di notte c’è di tutto, ogni varietà della fauna umana: l’imbecille, l’idiota, lo sguaiato, il violento, l’aggressivo, il prepotente, l’arrogante, il buffone, il deficiente, il bestemmiatore, il porco, tanti soggetti a cui si concede troppo materialmente e forse troppo poco affettivamente. Tanti soggetti che danno sfogo alle loro naturali manifestazioni soprattutto a tarda notte. Urlano, fischiano, bestemmiano, bevono, fumano, pisciano sui gazebo, rompono bottiglie, giocano a calcetto, sgommano, frenano, fanno rombare i motori a tutta birra. La comunicazione tra di loro è quella caratteristica delle specie più rumorose e esibizioniste. Dialogo: zero. Quei pochi giovani per bene che vorrebbero stare un po’ insieme a chiacchierare in queste afose notti estive, si ritrovano tra un’ orda di barbari violenti e rumorosi che si sono appropriati di questo spazio come spettasse loro di diritto. Male hanno fatto gli adulti a non frequentare più la villa, lasciando così il campo a teppistelli che non capiscono l’importanza della cosa pubblica e non la rispettano privati come sono di qualsiasi forma di controllo, anche di quella degli adulti che potrebbero incutere ancora un po’ di soggezione.

E’ una pena vedere un campo di calcetto appena rimesso a posto in mano a questi scalmanati che ne fanno l’uso che vogliono, che accendono e spengono i riflettori continuamente durante la notte come fossero le luci di casa loro. Che giocano a calcetto con la stessa grazia dei rinoceronti. In tutto questo, non un cane di carabiniere, non un poliziotto che giri a sorvegliare il territorio che ormai sembra essere diventato terra di nessuno. L’altra pena è vedere che questi giovanissimi sono diventati ingestibili. Sembrano tanti animali lasciati allo stato brado. Genitori assenti, forze dell’ordine assenti, agenzie educative assenti. Completamente abbandonati a se stessi. Malati di solitudine, morale e spirituale. Ora se per gli animali lo stato brado può essere un bene perché crescono genuini, per questi ragazzi è solo l’occasione per diventare maleducati, irrispettosi e potenziali delinquenti. Questa è la strada che gli viene spianata davanti e loro sembrano intenzionati a percorrerla tutta. E gli adulti stanno belli tranquilli a guardare, basta che non gli rompano le scatole.

Stressato estivo

martedì 11 agosto 2009

Generazioni da curare



C’è sempre l’occasione che mi fa rendere conto che il nostro Comune è piena di intelligenze vivaci e di eccellenze che meriterebbero maggior fortuna e maggior attenzione da parte di tutti. Carinola dovrebbe essere fiera di queste menti speciali e vivaci dei suoi figli, e forse lo è, ma troppo poco si fa per aiutarli.

Chi non ha avuto la fortuna di presenziare al Lunarte Festival non può capirlo. Chi non ha visto la commedia della Scarpasciota “Nu pasticcio napoletano”, portata in scena da giovani attori alla prima esperienza artistica, non può capirlo. Chi non vedrà la seconda rassegna di cortometraggi “Corteggiamoci” organizzata dall’Associazione Nessun Dorma e la Compagnia Teatrale ‘A Scarpasciota, col patrocinio del Comune di Carinola, non lo capirà. Giovani menti capaci di organizzare eventi artistici e culturali di grande spessore e fascino con pochi mezzi, capaci di impegnare se stessi  con decisione ed entusiasmo,  capaci di mettersi in gioco in prima persona sfidando un’eventuale critica negativa dei compaesani. Ma non c’è critica negativa che regga.

Tutti bravissimi, ma stupende sono state le esibizioni di Pasquale Passaretti e Alberto Ferraro al Lunarte Festival. Niente  da invidiare a veri professionisti. L’uno ha presentato un monologo sul disagio nel mondo del lavoro scritto e interpretato da lui stesso, l’altro un monologo da un rifacimento del Cirano de Bergerac di Rostand.

Qualche sera dopo, anche i giovani attori della Scarpasciota, diretti  da Tommaso Vingione, hanno esibito la propria bravura con scioltezza e spontaneità in cui ha primeggiato Ivan D’Orso.

Tutto questo mi porta a fare le solite considerazioni trite e ritrite che vanno però fatte: la popolazione e le amministrazioni comunali dovrebbero curare molto di più i propri giovani, evitando che crescano frustrati nelle loro pur legittime aspirazioni o di farli andar via, a portare altrove le loro abilità Non basta essere dispensatori di contributi comunali e dargli i mezzi economici per realizzare un’iniziativa, ma offrirgli la possibilità di crescere anche artisticamente sul territorio. E quando dico crescere artisticamente, parlo in termini soprattutto di strutture che purtroppo non ci sono, ed anche in termini di brevi corsi formativi che potrebbero arricchire e migliorare  le attività più presenti sul territorio.

Per anni la crescita artistica dei giovani carinolesi è stata quasi ignorata o messa a uno degli ultimi posti mentre, in un Comune che si rispetti e vuole rinnovarsi, dovrebbe essere tra i primissimi posti.

Le foto


Quaily

martedì 4 agosto 2009

Tanti simpatici Indiana Jones

Scavi Forum Popilii

Questa prima tornata di scavi a Foro Popilio si è purtroppo conclusa e i giovani studenti o già laureati in Archeologia e Beni Culturali ci lasceranno. Per poco spero. Insieme a loro vanno ricordati anche alcuni soci dell’Archeoclub locale e altri appassionati di storia e  archeologia che  hanno condiviso lavoro, fatica ed entusiasmo
Più volte siamo stati a trovarli e a condividere con loro quest’esperienza unica, faticosa ma elettrizzante, che li ha accomunati negli studi, nel lavoro e soprattutto nel piacere di stare insieme, consapevoli di stare vivendo qualcosa di eccezionale.
Su tutti loro si è distinta  la guida altamente professionale del prof. Carlo Rescigno che  ha diretto, organizzato, spiegato, assegnato compiti, qualche volta rimproverato, si è amareggiato come e più di loro per le visite notturne dei tombaroli, ma soprattutto ha gioito con loro per ogni ritrovamento, piccolo o grande che fosse,  rivelandosi il collante che ha tenuto insieme l’intera squadra. Questo instancabile team operativo è stato seguito costantemente anche dal dott. Francesco Sirano, soprintendente di zona, che non ha fatto mancare la sua presenza e il suo supporto professionale nonché la sua sorveglianza.
E’ stato un piacere conoscere questi ragazzi che con grande abnegazione e  responsabilità hanno portato a termine i compiti loro assegnati giornalmente sotto lo spietato sole estivo  e ci dispiace che sia finita qui per ora, come dispiace anche a loro.
Si è fatto quanto basta per approntare la necessaria documentazione. Ora spetta all’Amministrazione presentare il progetto per ottenere i cospicui fondi necessari a proseguire,   così come spetta all’Amministrazione fare in modo che la zona sia sorvegliata costantemente per evitare gli spiacevoli episodi come quelli che si sono purtroppo verificati e continuano a verificarsi.
Spetta soprattutto alle forze dell’ordine responsabili del territorio staccarsi un po’ dalle comode scrivanie per garantire il proprio servizio di controllo, notturno e diurno, al Comune e alla cittadinanza altrimenti, in meno che non si dica, il luogo diventerà una formaggiera. Forse sarebbe il caso di dotare il sito di un casa-container  dove alloggiare  eventuali custodi. Sarebbe un’ ulteriore spesa per il Comune ma non vediamo  modo diverso per una sorveglianza  costante e continua.
Che  dire? Ci auguriamo che venga adottata ogni possibile precauzione  per mettere il sito in sicurezza  o il nostro patrimonio artistico sarà esposto al feroce vandalismo di questi figuri che vivono solo di espedienti.
Per quanto riguarda i ragazzi che ci lasciano, guardiamola da questo punto di vista: non è la fine di una bella esperienza, ma è solo l’inizio.


Q8
Scavi Forum Popilii

domenica 2 agosto 2009

RIMPASTO d'Agosto 2009

Quindici mesi di governo. Quindici mesi di governo senza opposizione. La spinta iniziale per attuare il programma ambizioso di governo che metteva insieme una parte della sinistra e tutta la destra è ormai solo un lontano ricordo. L'agenda del Sindaco pullula di richieste e malumori da parte di quanti hanno con convinzione sostenuto il progetto di governo sperimentale "insieme per cambiare". La costituzone del gruppo del PDL ha segnato il punto di svolta, dividendo quello che era impossibile pensare di tenere insieme. Un altro punto di svolta è stato il progetto di isolamento del Sindaco operato in seno alla giunta e fallito per un pelo grazie ad un recupero dell'ultimo momento. Mi riferisco alla controversa approvazione della graduatoria dei vigilini, con copertura finanziaria intermittente secondo tutti e solo per alcuni punto di programma qualificante. Obiettivi confusi in tanta comunicazione faziosa e gratuita. Atteggiamenti spavaldi e arroganti che mascherano grandi, e comprensibili, umane insicurezze di chi vorrebbe fare ma non sa fare, di chi comunque preferisce che altri non facciano. Intanto una epocale crisi economica macera le deboli economie locali, l'agricoltura è schiacciata dalle lobby affaristiche-mafiose che monopolizzano i canali di commercializzazione dei prodotti. Nulla è possibile fare e nulla viene in concreto fatto per evitare che ciò accada. Ma intanto scadono alcune cambiali politiche e si va verso un rimpasto che lascerà frustrate le ambizioni di alcuni per placare l'insoddisfazione di altri. Servirà? Non servirà? Sarà l'occasione per liberarsi di pesi morti e/o di assessori "poco malleabili"? Non sono in grado ovviamente di dirlo ma l'amore e il sostegno popolare che per qualche tempo la lista insieme per cambiare era riuscita ad ispirare rischia di dilapidare tutto.Comunque mi dispiace per la fine di una speranza che ... nonostante tutto c'era. Ora è tutto affidato all'abilità del Sindaco di ricucire senza ritrattare e senza perdere pezzi. Un'operazione difficile ma non impossibile che è difficile si risolva in questo week-end ma che potrà portare tutti in salvo fuori dalle secche ...

venerdì 31 luglio 2009

La scaffaloteca

    



Qualche settimana fa, a Carinola, approfittando del premio internazionale di mosaico intitolato a Padre Michele Piccirillo e del ritardo eccessivo (ma forse si usa così) dell’ambasciatrice della Giordania che doveva presenziare alla manifestazione, ho potuto conoscere meglio il bello ed importante palazzo Petrucci dove l’iniziativa aveva luogo. Al termine avendo udito che il piano superiore, quasi il sottotetto dello storico palazzo quattrocentesco, accoglieva la biblioteca del Comune di Carinola, ho voluto dare uno sguardo, ritenendo la cosa molto interessante. Così mi sono accodato al piccolo drappello che saliva ed ho potuto constatare come gli scaffali fossero perlopiù vuoti, talché più che di biblioteca potevasi parlare di scaffaloteca.

Una tarma del venticinquesimo secolo che, vinta dalla fame, riuscisse a salire fino ai vetusti locali che ospitano la biblioteca ( continuo a chiamarla così per comodità e per semplicità di esposizione) per cibarsi di carta di libro, leggera friabile e delicata al palato, rimarrebbe spiacevolmente sorpresa nel constatare che dai suddetti locali quasi niente altro potrebbe addentare se non tavoli, sedie e scaffali, peraltro di pessima qualità, la cui degustazione sarebbe infinitamente più difficoltosa.

La mia curiosità mi ha spinto allora a raccogliere qualche informazione ed ho così appreso che la struttura e’ nata per iniziativa dell’avvocato Abner ed ha, in passato, usufruito dell’apporto di un comitato scientifico, che si avvaleva tra gli altri di cattedratici e di noti esponenti della cultura calena.Essa viene attualmente gestita da una sorta di Comitato di Salute Pubblica nel quale, altra grande sorpresa, abbondano avvocati, avvocaticchi (absit iniuria verbis) e dottori in giurisprudenza. La Facoltà di Giurisprudenza della sola Università Federico II sforna mensilmente parecchie centinaia di laureati; e’ quantomeno singolare che essi, nel comune di Carinola, eccellano nello svolgimento della funzione bibliotecaria più che in quello della professione forense.

Al di là di questi amletici dubbi restano le questioni di sostanza.

E’ mai possibile che cattedratici, avvocati e sapienti abbiano prodotto quell’insieme disordinato e sparuto di libri che, quasi vergognandosi di se stessi, si sono offerti alla mia vista quella sera? E se volessi avvalermi di questa presunta biblioteca a chi rivolgermi? Ad un vigile? Ad un vigilino, magari?, Ad un LSU di passaggio al comune? E come ottenere poi il prestito del libro?
Ma se fosse poi vera la notizia che tutto il poco che ho visto sia frutto di un’unica donazione, altre domande si pongono.
Il comune non ha denaro?
Il comune ha denaro per altro ma non per la biblioteca?
Il comune ha stanziato denaro per la biblioteca ed allora il problema sta nella capacità organizzativa e manageriale di chi quel denaro deve gestire?

Visti i problemi che attanagliano questo povero comune, e considerata anche la scarsa propensione alla lettura dei suoi abitanti (problema nazionale, certo, e non solo carinolese), di una simile “cosa” si poteva fare a meno? E se non se può fare a meno, e’ possibile fare in modo che diventi una cosa seria?
Quelli che sanno possono rispondere?

CONTE VRONSKI (via web)

mercoledì 29 luglio 2009

Lucciole per lanterne

Quest’anno il caldo, dopo una primavera abbastanza piovosa, è arrivato all’improvviso e ci ha colti tutti un po’ alla sprovvista facendoci dei brutti scherzi.
Chi non ha avuto tempo di organizzarsi è stato colto da malori ed anche da qualche abbaglio, tanto da confondere fischi per fiaschi, strade rettilinee per piste automobilistiche, marciapiedi per parcheggi, boschi per legnaie, burroni per discariche, girasoli per marijuana, piazzette per stadi, scavi archeologici per spiagge con ombrelloni, montagne demaniali per pascoli privati, blog per bar, giardini di casa per inceneritori, feste patronali per campi di battaglia, ecc..
Sotto il cocente sole estivo può succedere di tutto. Anche che si veda arrivare la polizia ad indagare, dietro segnalazioni “anonime” (ma non tanto) su eventuali quanto improbabili coltivazioni di marijuana sul balcone di casa! Con questo caldo anche i poliziotti hanno la vista corta e  scambiano l’innocuo girasole con la pestifera Mariagiovanna.
Poveri girasoli, essere scambiati per altro!… Adesso si spiega il perché del loro girare appresso al sole… sono le palle che gli girano!
Succede anche che l’alta temperatura appanni  le lenti ai cannocchiali dei forestali tanto da non vedere il diradamento dei boschi a causa del disboscamento abusivo e selvaggio.
Il caldo afoso poi è ancora peggio, si può arrivare anche a non vedere oltre il proprio naso… e non si riesce a vedere chi sta bruciando il bosco anche se è a pochi passi da noi, o non vedere nei burroni l’immondizia scaricata.
Oppure non percepire che  un veicolo ci è appena passato a 100 Km/h a 20 centimetri dai piedi in pieno centro abitato.
O peggio ancora, non riuscire a sentire l’odore acre e intenso della plastica bruciata che proviene addirittura dal giardino di un abitazione…
… mah!… brutti scherzi fa il caldo alle zelanti forze dell’ordine costrette a correre di qua e di là sotto un sole feroce. Succede che prendono lucciole per lanterne. Succede che avvistano miraggi fantasiosi e non vedono più la realtà delle cose. Però nelle nostre zone la sera d’estate non fa molto caldo, anzi, a volte si avverte anche un leggero frescolino sulla pelle… allora come mai che neanche di notte si riescono a vedere queste cose… vuoi vedere che allora non è tutta colpa del caldo..?!
Vuoi vedere che siamo assuefatti a quest’aria stagnante che tira e ci immobilizza i sensi  tanto da credere a quel “tale” che ci fa vedere, in tv, travi e pilastri messi li appoggiati l’uno sull’altro e dice che gli alloggi per i terremotati sono terminati….?!
Sarà quest’aria a giocare questi scherzi.?! Bruttissimo affare, in questo caso, poiché gli abbagli potrebbero moltiplicarsi come i virus e perpetuarsi in saecula saeculorum!!
Bah..!? speriamo di no.

Pescefuor  d’Acqua.

lunedì 27 luglio 2009

Cani bastardi che odiano la propria stessa terra



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Chissà  perché era una cosa che sentivamo nell’aria. Un brivido malefico che sentivamo scorrere lungo la schiena, perché la cultura in questo posto è stata sempre un elemento sconosciuto a molti personaggi che purtroppo capiscono solo il tintinnio dei soldi e l’interesse privato, ma arrivare persino a questi feroci atti di vandalismo è qualcosa di inammissibile.

Una sorpresa amara per i ragazzi e gli archeologi che sono tornati al lavoro dopo il fine settimana: il pavimento in marmo riportato alla luce agli inizi dei lavori è stato malvagiamente e ferocemente distrutto durante il week end.

Le teste di cazzo che si sono date tanto da fare per distruggere, sperando di trovare chissà che cosa, ciò che era stato portato alla luce con tanto interesse ed attenzione, hanno le ore contate e non la passeranno tanto liscia. Sono già state attivate le conoscenze del caso e quei nomi sono saltati fuori, e allora sarò la persona più felice del mondo quando li vedrò arrestati. Chi non sa rispettare la propria terra in tutte le sue componenti sociali e culturali, non merita di starci.

Resta un forte amaro in bocca per un atto vandalico che non ha giustificazioni. Qualsiasi possa essere stato il motivo di tale azione, politico o di puro interesse privato, è qualcosa che fa  accapponare la pelle a chi in questi scavi vede non solo un’opportunità per il futuro del carinolese, ma anche  la possibilità di conoscere meglio la storia di questa terra. Non tutti siamo animati dallo stesso amore, ma chi non riesce a rispettare neppure ciò che di buono c’è  sul proprio territorio o antepone altre meschine cose,  non merita di essere considerato parte integrante di una comunità civile. Merita solo la galera. E l’avrà. Bastardi.

Il Quiquirì

domenica 26 luglio 2009

A tressette come al golf


L'altro giorno si è concluso il torneo estivo di tressette a Casanova. Dopo accanite e travagliate fasi eliminatorie sono arrivati in finale quattro baldi giovanotti, Antonio Di Donato e Salvatore Sorvillo, alias Bocchetti, contro Salvatore Iovinella e Stefano Corvino. Per la cronaca l’ambito titolo, rappresentato da un florido prosciutto, è andato alla coppia Didonato- Sorvillo, quest’ultimo alle primissime ore dell’alba era in piazza a “pariarsi” giustamente. La manifestazione è stata organizzata da Salvatore Sorvillo in tutti i particolari, prevedendo anche un buffet finale con pizza e vino, buono nonostante fosse figlio di genitori ignoti. L’organizzazione in verità non è stata impeccabile anche perché mancavano regole scritte e il neo top manager Sorvillo ha dovuto fare tutto da solo. Comunque è stata una esperienza positiva per lui e per tutti i partecipanti e sicuramente l’organizzazione che condurrà del prossimo torneo sarà perfetta. Questa la nuda cronaca dell’evento ma è stato molto più interessante il suo aspetto sociale. Per la prima volta si sono visti insieme cimentarsi una ventina di ragazzi, alcuni giovanissimi, tutti insieme impegnati a superarsi sportivamente senza proteste e senza lamenti accettando sportivamente anche l’eventuale sconfitta. Si è avuto il piacere di vederli senza l’immancabile bicchiere di birra ma diligentemente impegnati come in un campo di golf. Addirittura molti per l’occasione sfoggiavano la maglietta migliore del guardaroba. Sembra qualcosa di banale un torneo di tressette ma può essere anche foriera di un nuovo modo di pensare e di incontro tra i giovani. Si può partire dal tressette ed arrivare al golf, intendendo con questo sport un' attività più nobile: l’importante è farla insieme. Il bello del paese rispetto alla città è stato sempre lo stare insieme. Questo negli ultimi anni è venuto a mancare in tutti i nostri paesini con gli scompensi conseguenti. Ciò ha comportato di vivere in paese come in città, con gli svantaggi sia del paese che della città.
Questo torneo, basato su qualcosa di futile come il tressette, è stato il termometro della potenzialità giovanile del paese. Si sono visti impegnarsi allo spasimo nel ricordare le carte, discutere, anche farsi qualche piccolo segno proibito ma per una settimana tutti insieme appassionatamente. Si auspica che in futuro il loro impegno si anche riversi su qualche attività più elevata, l’importante è che continuino a stare insieme . Il gruppo è uno scudo contro i pericoli esterni ed anche interni del proprio animo negli immancabili momenti di depressione.

TRE DI BASTONI

venerdì 24 luglio 2009

A proposito di percoche…

Siamo tutti un po’ presi dagli scavi di Foro Popilio  che sembra comincino a fare sognare un futuro diverso, più ottimistico. Si parla già di una Pompei nascosta che porterà ricchezza e splendore al territorio, un lancio turistico che potrà farci solo bene.

E’ affascinante sognare in questo modo, tuttavia le altezze possono far girare la testa. E’ meglio che   scendiamo con i piedi per terra. Per diverse ragioni.
Prima che il sito possa essere visitabile, passeranno sicuramente molti anni. Nel frattempo si dovranno reperire i  fondi necessari per continuare a scavare con  attenzione. Nessuno sa, inoltre, come si presenterà il sito e quale interesse archeologico potrà riservare.
Chiaramente noi speriamo tutto il meglio possibile, ma non possiamo ipotecare il futuro.
E’ bene vivere nel presente e il presente si chiama agricoltura. Con la A maiuscola.
Tutti sappiamo che l’agricoltura è sempre stata la ruota che ha fatto girare l’economia del Comune fin dal tempo dei tempi ed è perciò fondamentale non trascurare questo settore di primaria importanza  pur conservando uno sguardo lungo, che si spinge lontano.
Per valorizzare la nostra agricoltura e renderla competitiva sul mercato è fondamentale un’azione di ammodernamento tecnico e organizzativo. Piccoli passi sono stati fatti, ma non sono sufficienti.
Ad esempio, tranne qualche temerario, la produzione vinicola, che nell’antichità ha dato lustro alla zona, è molto diminuita e si limita alla produzione di vini comuni a consumo locale, incapaci di inserirsi con successo in circuiti più ampi.  Lo stesso identico discorso può farsi per l’olio.
Si è invece verificato un incremento notevole di superfici coltivate a frutteti, soprattutto pesche, sia perché più redditizie per la minor esigenza di mano d’opera, sia per il più facile inserimento sul mercato regionale e nazionale. Mancano però, sul territorio, strutture aziendali che permettano la trasformazione, conservazione e distribuzione dei nostri prodotti agricoli in un circuito nazionale e internazionale. Non si intravedono progetti in questa direzione che invece potrebbero essere la carta vincente della nostra agricoltura.
Si registra, nella nostra area, un eccessivo frazionamento delle aziende agricole, tutte a conduzione diretta da parte del coltivatore e per lo più gestite con manodopera familiare. La loro dimensione media, circa due ettari o poco più, comporta scarse capacità finanziarie da parte dei conduttori e quindi scarse possibilità di ammodernamento nella gestione agricola.
Inoltre, la mancanza di un sistema integrato a livello orizzontale  (tra le varie aziende) e verticale (tra produzione e trasformazione dei prodotti agricoli) determina una stasi difficilmente superabile.
L’intoppo alla realizzazione di un’agricoltura più competitiva e che usi tecniche di coltivazione moderne ed innovative, si potrebbe ovviare favorendo la creazione di  consorzi e cooperative.
Qualcuno dei produttori agricoli, provenienti però da Parete e Giugliano, lo ha fatto, ma sono cooperative del loro territorio d’origine e non del carinolese.
L’ostacolo più grosso sembra però essere quello di superare una mentalità restrittiva e chiusa per acquisirne una più moderna e manageriale.

Zio Tobia

martedì 21 luglio 2009

Perchè gli scavi a Foro Popilio



In molti in questi giorni avendo saputo dell’inizio degli scavi a Foro Popili si sono chiesti le motivazioni di questi lavori. L’inizio di questa, che si spera una bella storia, ha inizio la primavera del 2008 quando il neoassessore alla cultura di Carinola si recò in sopralluogo in quella località. Finalmente una svolta, un assessore alla cultura di Carinola si interessava dei beni culturali del comune e non solo dei concertini come nel passato. Alla visita era presente,oltre a Di Lorenzo, il sovrintendente di allora di Caserta e Benevento, Mario Pagano e il Professore Michele Raddi da poco nominato consulente del sindaco per i beni archeologici del comune di Carinola. Questo incarico gli fù affidato sia per il curriculum di tutto rispetto presentato ma anche perché Raddi era stato collaboratore e grande amico di p. Michele Piccirillo che lo aveva presentato e garantito per la sua professionalità. La cronaca dell’incontro anche se in forma ridotta, per espresso desiderio del sovrintendente, fu pubblicata sul Corriere di Caserta a firma del giovane corrispondente locale. L’assessore si entusiasmò subito al progetto che incominciò a preparare nei particolari. La novità fu un’altra, il via all’iniziativa fu dato senza calcoli politici, come è stata ed è prassi a Carinola. I proponenti erano persone che non votano a Carinola e chi li accompagnava a stento controlla il proprio voto. L’assessore fu convinto dalle notizie dettagliate che gli furono date dal sovrintendete che da giovane aveva lavorato in zona. Questi gli parlò delle porte della città, dell’anfiteatro e forse dell’esistenza di una cattedrale, in quanto dai suoi studi gli risultava che era stata sede vescovile. Ora quello che sembrava un progetto fantasioso è diventato realtà, da qualche settimana studiosi e volontari stanno portando avanti la prima campagna di scavo a Foro Popili. Le risorse messe disposizione sono limitate, come il bilancio comunale, ma potrebbero essere sufficienti per raccogliere notizie di questa città di cui si conosce pochissimo. Gli scavi potrebbero portare alla luce reperti utili per scrivere la storia della città e dell’intero Ager Falernus. Questi pochi soldi messi a disposizione, che allo stolto sembrano sprecati, potranno essere un investimento validissimo per attrarre finanziamenti consistenti. Serviranno sicuramente per attirare l’attenzione di tutti gli studiosi a livello nazionale ed anche mondiale. I tesori sepolti non servono a nessuno, per tesori intendiamo la storia delle nostre origini e dei nostri antenati, non oro e diamanti come qualcuno si aspetta. Questa è una scommessa in cui tutti devono credere, la cultura come mezzo di sviluppo morale ed economico delle nostre terre. Ormai le automobili sono troppe, gli elettrodomestici sono troppi, perfino i generi alimentari sono troppi: il campo dove investire per attirare capitali abbinati al progresso è solo la cultura. Bisogna predicare questo concetto ai molti che non si sono mai mossi da questi paeselli allargando la loro ristretta visione della vita oltre la Campania e se possibile anche oltre l’Italia. Se si riuscirà a convincere la maggioranza dei Carinolesi sul futuro vantaggio di questo progetto il gioco è fatto, altrimenti continueremo a parlare di percoche e olio che non si vende o che il prezzo è basso.



Il guardiano di Civitarotta

domenica 19 luglio 2009

I soliti poco-noti

Sul Comune di Carinola cambiano le amministrazioni, ma la presenza dei soliti camaleonti non vede mai il suo tramonto. All’interno degli uffici comunali si aggirano eruditi consulenti che, grazie a selezioni di tipo squisitamente partitico, svolgono attività di supporto non gratuito ai vari impiegati di settore. Basta girare per il comune e li vedi li, soddisfatti di aver raggiunto un grande obiettivo, ossia quello di essere riusciti con la loro faccia tosta e prostituzione partitica a garantirsi uno stipendio. Ultimo caso è la presenza come consulente dell’Ufficio tecnico comunale dell’ingegnere Cestrone, un tecnico di origini falcianese, sposato a Casanova di orientamento onnipartitico. La sua recente elezione a consulente dimostra come questa amministrazione non abbia capito (o finge di non capire) un cavolo di come lavorare tagliando col passato torbido non troppo lontano. Nulla da dire sulle competenze tecniche del Cestrone che certamente a premiarlo non è stato l’esser arrivato vincitore a una selezione pubblica, ma l’aver girato e sostato nelle stanze dell’Ufficio Tecnico comunale al soldo di altri grandi luminari e anziani ingegneri che da anni assurgono consulenze dal comune sotto ogni amministrazione, direttamente o, come in questo caso, tramite i loro discepoli. Le rivoluzioni si fanno affinchè tutto resti come prima.


Anonimo via web

giovedì 16 luglio 2009

Speculazioni a 40 gradi all'ombra




Non posso fare a meno di evidenziare alcune impressioni che l’amministrazione (ex civica) mi riflette in faccia. Un gruppo che unitosi per scalzare Di Biasio a tutti costi ogni giorno mette alla luce le diversità d’intenti e le lontananze programmatiche. Lasciando da parte i chiari e unici intenti prettamente politici di alcuni elementi, mi sembra che vi sia un atteggiamento definibile come “sgurrito” in molti amministratori. Con il termine  dialettale “sgurrito” s’intende persona o animale scacciato in malo modo ma può significare anche colui che, spaventato, non sa bene cosa fare, da non confondere con smarrito che invece significa semplicemente perso, confuso ma senza essere spaventato.  Chiarito il significato del termine mi sembra proprio che assessori come Giacca, Napolano, DI Lorenzo o Del Prete sembrano davvero sgurriti rispetto al lavoro amministrativo. 
Giacca, assessore all’agricoltura, in questo periodo di gestione non ha presentato nessun programma per quanto riguarda il suo campo così come Napolano, che dopo l’euforia dei primi giorni sembra essere sparito. Di Lorenzo ci prova ma è  fortunato viste le ripetizioni di politica fatte dal sindaco Mannillo, mentre Del Prete presumibilmente assessore dei servizi sociali è praticamente sconosciuto ai molti. Assessorati importanti che però sono occupati da persone che per aver desiderato il potere per troppo tempo adesso che lo hanno ottenuto si sono sgurriti.

Smentito il detto storico di Andreotti, infatti il potere sembra proprio aver logorato questi individui i quali fino ad oggi non hanno presentato un minimo di progetto.  Caro Giacca, l’agricoltura è un campo (perdonatemi il gioco di parole) che in un territorio come il nostro dovrebbe essere tra quelli più importanti e invece solo mutismi. E tu caro assessore allo sport tutti sanno che ti hanno dato l’assessorato per avere il trasferimento e oggi sembra proprio che ti hanno mandato a comprare il sale. Per quanto riguarda l’assessore ai servizi sociali la domanda non è perché ma chi è!? Visto che molti non sanno nemmeno la  faccia dell’assessore Del Prete.
Di Lorenzo è un caso a parte, visto che per sua fortuna ha Mannillo che gli fa il dopo scuola e molti tifosi che lo ringraziano sui manifesti anche se molti sostengono che si ringrazi da solo. Lo so che vi state chiedendo che tra gli assessori mancano Marcantonio e il nostro caro amico Gigino la peste ma qui c’è da fare un altro tipo di discorso. 
Se per i primi l’inesperienza può determinare sgurrimento per questi due, invece, che il potere lo hanno maneggiato da tempo,  posso dire che lavorano lavorano, aivoja se  lavorano. Purtroppo per noi, fanno  un altro tipo di lavoro che non riguarda l’amministrazione pubblica ma piuttosto l’amministrazione privata. Gigio la peste da abile venditore di se stesso non gli ne frega veramente un cazzo dell’ecologia basti pensare all’isola ecologica promessa che non c’è alla video sorveglianza che appena la nominò anche le galline lo mandarono a fare in culo e per non parlare della questione dei vigili dove  prima dice si poi vota no e alla fine si lamenta che due mesi sono pochi, e che minchia, deciditi Gigi! 
Marcantonio,  definibile come "l’uomo della notte",  non si capisce perché è diventato carissimo amico di Antimuccio Marrese e un giorno si e uno no escono sorridenti dal suo ufficio.   Gli esami arrivano ed è giusto nominare il prof. del figlio come capo del gruppo di valutazione, alla faccia delle promesse che descrivevano un organico tutto carinolese ma come si sa, gli esami non finiscono mai.  Insomma che non me ne vojate cari assessori ma alla fine mi state facendo diventare mannilliano, che sembra l’unico che lavora non sempre bene ma lavora. Oddio come cambiano le cose no no non è possibile non posso tifare per Gennaro scherzavo scherzavo è il caldo è il caldo. 
strappamunnezza